Rugantino, 'Na botta e via'

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view post Posted on 4/4/2008, 21:25
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He's a lion that I am proud to hunt

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Rugantino è stato rappresentato per la prima volta a Roma , al teatro Sistina, il 15 Dicembre 1962. La distribuzione dell'edizione originale era la seguente: Rugantino: Nino Manfredi; Rosetta, Lea Massari; Mastro Titta: Aldo Fabrizi; Eusebia: Bice Valori; Gnecco marito di Rosetta: Fausto Tozzi; Don Niccolò Paritelli: Toni Ucci; Donna Marta Paritelli: Marisa Belli; Bojetto , figlio di Mastro Titta: Carlo delle Piane; il marchese Facconi: Eugenio Galadini; il cav. Thorwaldsen scultore: Roberto Paoletti; Il Serenante : Lando Fiorini; il Burinello: Luciano Bonanni; Scariotto: Goffredo Spinedi; Rubastraci: Pino Pennese; Strappalenzuola: Toni Ventura; Bellachioma: Fernando MArtino; il Brigadiere Willy Colombini; L'innamorato: MArcello sellalonga; Assuntina: Augusta Desèe; il Cardinal Severini: Antonio Acqua; il Gentiluomo: Angelo Pericet; La vecchia dei gatti: Silla Silvani; DOn Fulgenzio: Giorgio Fabretti.
Con lo stesso cast - unica variante Ornella Vanoni al posto di Lea Massari nel ruolo di Rosetta- Rugantino debuttò al Teatro Mark Hellinger di New York nel Gennaio 1964.

Per rendere comprensibile il dialogo agli spettatori americani, per la prima volta vennero usati dei sopratitoli: la traduzione inglese veniva proiettata su uno schermo sospeso in alto sul palcoscenico.

Una seconda edizione di Rugantino fu presentata, sempre al Sistina, il 18 Dicembre 1978 con il seguente cast: Rugantino: Enrico Montesano; Rosetta: Alida Chelli; Mastro Titta : Aldo Fabrizi; Eusebia: Bice Valori; Gnecco: Glauco Onorato; Don Niccolò Paritelli: Cesare Gelli; Donna Marta Paritelli: Olimpia di Nardo; Bojetto: Alvaro Vitali; Il cavalier Thorwaldsen: Remo Binotti; Il Serenante: Aldo Donati; il Burinello: Luciano Bonanni; Scariotto: Marcello Stramacci; Rubastracci: Paolo di Bella; Strappalenzuola: Giorgio De Bortoli; Gurgumella: Pino di Bella; Il Brigadiere: Lorenzo Spadoni; L'Innamorato: Sergio Japino; Il Cardinal Severini: Armando Silverini; La vecchia dei gatti: Silla Silvani; Don Fulgenzio: Luciano Bonanni.

La terza edizione è stata rappresentata di recente, il 22 Dicembre 1998 con il seguente cast: Rugantino: Valerio Mastandrea; Rosetta: Sabrina Ferilli; Mastro Titta: Maurizio Mattioli; Eusebia: Simona Marchini; Don Niccolò Paritelli: Cesare Gelli; Gnecco: Massimiliano PAzzaglia; Bojetto: Gianluca Ramazzotti; Cardinal Severini: Armando Silverini; Don Fulgenzio: Sergio Zecca.

LA TRAMA

La commedia è ambientata nella Roma papalina del '800 . Protagonista è Rugantino un ragazzo tanto sfrontato quanto pauroso, amante della vita e delle donne quanto allergico al lavoro; egli vive giorno per giorno di espedienti grazie anche a Eusebia che, pur di scroccare vitto e alloggio al "frescone" di turno , fa passare per sua sorella. Il "frescone" di turno è appunto Mastro Titta, proprietario di un osteria nonchè boja per lo stato pontificio, che ,inizialmente ingannato dai due, si innamorerà e farà innamorare di sè Eusebia.

Avvenimento fondamentale per la trama è la scommessa nella quale Rugantino si impegna con i suoi amici: sedurre la bella Rosetta moglie del gelosissimo Gnecco detto il matriciano. Nel giro di poco tempo , complice l'assenza di Gnecco che è stato bandito da Roma accusato di omicidio, Rugantino si innamorerà di Rosetta e ricambiato nei sentimenti decide di rinunciare alla scommessa non raccontando nulla ai suoi amici. Ma Rugantino sempre Rugantino è e perderà Rosetta quando questa si accorgerà che non è stato capace di mantenere la sua parola. Pur di riconquistarla si autoaccuserà dell'omicidio di Gnecco che viene trovato morto, ucciso in realtà da un'altra persona per vendicare l'omicidio del quale il matriciano si era reso protagonista.

Rugantino verrà giustiziato proprio da mastro Titta e morendo dimostrerà di essere quello che non è mai stato, un vero uomo, stimato e ammirato da tutti.

LA STORIA

Ll'idea di uno spettacolo ispirato alla maschera di Rugantino venne contemporaneamente a G&G e a tre sceneggiatori cinematografici: Pasquale festa Campanile, Massimo Franciosa e Luigi Magni. Fu raggiunto un compromesso, si sarebbe lavorato insieme per la realizzazione prima del musical e poi del film. In questo spettacolo "esordì" alle musiche Armando Trovajoli che si trovò di fronte ad un compito difficile essendo la Roma del tempo esenzialmente priva di una propria tradizione musicale, tutto si facilitò dopo la nascita di Roma nun fa la stupida stasera. "Per me è stato un amore, Rugantino lo avrei fatto per tutta la vita" dice Manfredi ,"dopo qualsiasi parte mi è sembrata facile".

Il finale della storia rappresentò il problema più grosso e per G&G fu l'occasione per uno dei loro rari dissidi. Secondo Giovannini, Rugantino doveva riscattarsi morendo da uomo rispettabile pur essendo innocente. Secondo Garinei questo era uno choc troppo grande da dare al pubblico, ma alla fine Rugantino morì. Manfredi racconta quanto grande fosse lo sforzo di condurre il pubblico per mano dalla gioia della fine del primo tempo al finale drammatico della commedia e quanta fosse l'incertezza nei confronti della reazione del pubblico. La sera dell prima il finale fu seguito da dieci lunghissimi secondi di silenzio e da un boato di applausi: la gente stava applaudendo con gli occhi lucidi. L'anno dopo Rugantino era in viaggio per New York, un impresario aveva apprezzato il lavoro e deciso di esportarlo. Prima della tournèe fu deciso di fare degli spettacoli in Canada una sorta di prove generali; dall'alto del palcoscenico veniva giù uno schermo decorato con una cornice romana dove venivano proiettati i sopratitoli in inglese. "Nessuno avrebbe immaginato - racconta Manfred i- che in platea ci sarebbero stati anche molti italiani, assistemmo così al buffo fenomeno della doppia risata, degli italiani prima e degli stranieri dopo".

"Il nostro arrivo a Toronto -ricorda Fabrizi- fu un mezzo disastro. io mi ero portato qualcosetta da mangiare che pensavo non si trovasse in quei paesi. L'olio buono, la pasta, i pomodori il pecorino romano, il necessario insomma per sopravvivere decorosamente. Alla dogana l'apertura del mio baule scatenò il finimondo, mi sequestrarono tutto. L'unica cosa che mi lasciarono fu una confenzione di bicarbonato, tenetevela pure, dissi, tanto tutto quello che dovevo digerire me l'avete tolto".

Il debutto a New York fu perfetto "anche se- dice Garinei- ci sentivamo come chi va a vendere orologi in Svizzera". Fabrizi era molto legato al suo personaggio, al punto che rifiutò di farsi sostituire anche in una sola prova, anche quando si sentì male a Buenos Aires. Quel personaggio GeG gliel'avevano proprio scritto addosso tanto che Fabrizi per la prima volta nella sua vita accettò la parte senza nemmeno leggere il copione.

Ammette Manfredi: "Senza Fabrizi nessuno di noi ce l'avrebbe fatta così bene. Nella seconda parte dello spettacolo io , ad esempio, mi appoggiavo a lui come a una montagna, mi potevo fidare, sapevo che mi avrebbe portato nella direzione giusta. C'era solo un picolo problema: quello che lui chiamava "modeste aggiunte". Fabrizi era un parlatore ed un improvvisatore da cui perfino Walter Chiari sarebbe potuto andare a lezione. nei tre anni dello spettacolo fu una guerriglia continua tra lui e G&G combattuta alla romana.

Edited by arielcips - 18/4/2008, 14:17
 
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view post Posted on 10/5/2008, 15:26
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Ho trovato una chicca su You tube:

 
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ariannita89
view post Posted on 10/5/2008, 17:14




Rugantino è bellissimo!!! Spece la canzone "Roma non fà la stupida stasera"!! Io che sono pazza di Roma questo musical l'ho praticamente consumato a furia di vederlo!!Bello bello bello!!
 
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2 replies since 4/4/2008, 21:25   382 views
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