Il ponte tra di noi, ff ispirata al Fantasma dell'Opera(1221 visite )

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babyphan
view post Posted on 1/10/2008, 14:09




Un altro piccolo passo verso la conclusione:


Alcuni spari risuonarono improvvisi nel teatro.
Il rimbombo giunse anche laggiù,nel covo di Erik.
Meg sussultò,staccandosi da lui.
-Che succede?...-
-Guermantes …-le rispose l’uomo semplicemente,come se l’argomento gli fosse estraneo.
-Guermantes? Che vuol dire?-
-Avrà tentato il rapimento,ma senza successo…Guido e gli altri erano allertati…E’ la resa dei conti…-
-Ma…questi spari?...C’è in corso un conflitto a fuoco…Erik dobbiamo andare!-
Erik la guardò,aggrottando torvo le sopracciglia.
Meg continuò,accesa di sdegno:
-… Guermantes è l’uomo che ha ucciso mia madre!...io,noi dobbiamo aiutarli a prenderlo!-
-Mi stai dicendo ?-
-Ti sto dicendo che…che quell’uomo deve pagarla!...Ti prego,andiamo!-
Così dicendo tentò di trascinarlo su,prendendogli la mano.
Lui però non si mosse;Meg lo guardò senza capire.
-Se non vorrai seguirmi,andrò sola!- lo sfidò poi.
-Che cosa vuoi esattamente,Meg Giry?-le domandò allora Erik – Giustizia o vendetta?-

Allora lui sa,ha sempre saputo…

La fanciulla chinò il capo.Poi ammise con slancio:
-Erik…Guido è mio padre! E …non posso,non voglio lasciarlo solo,ora!-
I loro sguardi si incrociarono ancora.
Ancora una volta Erik imparò ad accettare qualcosa che gli era estraneo,anzi a condividerlo.
Meg gli porse di nuovo la mano,timidamente.
Lui gliela afferrò e poi la precedette su per le scale,verso il teatro.

Guermantes mentre il teatro sfollava e gli artisti rientravano nei camerini si era abilmente intrufolato,tra le comparse e aveva raggiunto il camerino di Christine,attendendola compiaciuto.
Il tempo passava,ma della soprano nemmeno l’ombra.
Un senso di sgradevole fallimento e di minaccia cominciò a serpeggiare nella mente spietata del lestofante.
Qualcosa gli consigliava di tagliare la corda e sparire,ma un’altra voce lo chiamava ad affrontare l’ultima sfida:evidentemente sentiva la stanchezza e l’inutile sterilità di quel suo accanimento…sentiva il fiato sul collo di tutti coloro che chiedevano la sua,di testa…
A un tratto la maniglia si abbassò.
-Eccola!- si disse,appiattendosi dietro la parete coperta dal paravento e ghignando compiaciuto.
-Venite,è qui!- invece sentì gridare da una voce odiosamente familiare. Poi sentì sopraggiungere a passo cadenzato qualcuno…
Guido aveva convocato tutti i suoi compatrioti…
-Bè…non mi farò catturare come un uccellino nella pania…- e così dicendo sparando contro la porta spalancata si aprì a sorpresa una via di fuga.
Tra le grida degli inseguitori e dei malcapitati figuranti e artisti che vennero strattonati nella sua corsa,uscì dal backstage e si ritrovò direttamente sul palcoscenico.
Dalla platea ancora delle voci:altri patrioti italiani sopraggiungevano per fermargli il passo.
L’uomo allora guardò verso l’alto e – esplosi ancora die colpi contro i nuovi venuti- iniziò ad arrampicarsi su una delle impalcature scenografiche…Avrebbe raggiunto le transenne del soffitto e di là il rosone che dava verso l’esterno.
Erik -sopraggiunto con Meg in quel momento da dietro le quinte - comprese immediatamente il suo piano;si liberò della presa di Meg e si gettò all’inseguimento.
-Aspetta!- gli gridò lei.
-Resta qui!- le intimò brevemente lui.
Un attimo dopo di lui,si slanciò Guido,che arrivava trafelato dal backstage.
-No …papà! Sta attento!- gli gridò la ragazza,preoccupata.
Guido si arrestò,lanciandole uno sguardo carico di tenerezza e gratitudine,poi le rispose:
-Mettiti al sicuro,Meg!...-
Guermantes –ignaro della presenza di Erik- riconobbe Guido che avanzava verso di lui:con disprezzo gli andò incontro,quasi a provocarlo.
Il conte accelerò la sua arrampicata,anche lui desideroso di confrontarsi una volta per tutte con l’acerrimo,odioso nemico.
Ma fu imprudente…
Guermantes lo lasciò avvicinare,solo per poter poi,con un improvviso fendente,assestato a tradimento,tranciare col pugnale le funi che issavano l’impalcatura dove Guido si trovava.
-Oddio!- gridò Meg e anche gli altri che erano giù con lei esclamarono per lo spavento.
Il conte sarebbe precipitato sfracellandosi sul pavimento,se all’ultimo secondo non avesse avuto lo scatto di afferrarsi alle tavole dell’altra impalcatura ,quella dov’era il traditore.
Questi ghignò,e sollevò con gusto lo stivale speronato per poter schiacciare le dita con cui Guido a stento si reggeva ancora.
Ma il micidiale plazo di Erik sibilò nell’aria e si strinse intorno alla gola di Guermantes;l’uomo perse l’equilibrio,sembrò vacillare,cadere.
Erik fu su di lui,per finirlo.
Ma Guido non era ancora in salvo.
La voce di Meg richiamò l’attenzione di Erik.
-Mio padre, Erik…sta per cedere…!-
Egli si vide costretto ad abbandonare la colluttazione con Guermantes e rivolgersi al conte.
-Datemi la mano!- gli disse,chinandosi verso di lui.
La maschera ormai gli era caduta e Guido rabbrividendo finalmente conobbe il suo volto.
Ebbe un attimo di incertezza.
Un profondo senso di dolore e di colpa per quella creatura che non aveva mai compreso e che ora gli salvava la vita gli toccò il cuore.
-Che aspettate?!?-lo sollecitò Erik e,afferratagli la mano,lo issò di nuovo al sicuro.
-Dannazione!- imprecò poi.
Il fuggitivo sopravvissuto incredibilmente alla stretta micidiale del cappio lanciatogli,con un abile colpo aveva liberato i contrappesi che tenevano in alto la sua impalcatura ed era tornato giù.
I due uomini compresero subito cosa avrebbe fatto e lo seguirono con la stessa tecnica.
Guermantes intanto aveva agguantato Meg e se ne serviva come scudo e ostaggio per allontanare gli altri inseguitori:
-Vieni qui,sgualdrinella!- la minacciò puntandole lo stiletto al collo
Ma questa si divincolò e a sorpresa tentò di sfilargli l’arma di mano e puntargliela contro.
-Vuoi batterti con me?- rise lui,per niente spaventato e la agguantò per disarmarla.
La lama lo aveva già segnato sul viso e sulle braccia,ma sembrava insensibile al dolore.
Meg invece a un tratto avvertì una fitta al braccio destro e le forze che le scemavano.
In quella finalmente sopraggiunse Erik ,più agile e veloce di Guido.
La lotta ricominciò più agguerrita e sanguinaria di prima.
Con la forza della disperazione Guermantes sembrava avere il sopravvento,sollevare quella sua lama assassina su Erik,pronto a ferirlo a morte.
Invano Guido gli puntò la sua rivoltella contro,gridandogli: Fermo!-
Ora come ora il criminale aveva solo sete di sangue e nulla più da perdere.
Erik tentò un ultimo sovrumano tentativo di sottrarsi al pugnale…
Poi avvertì dei colpi esplodere,la mano di Guermantes tremare,l’uomo bloccarsi irrigidito.
Ancora dei colpi,senza più soluzione,con accanimento…
Finchè un fiotto di sangue non sboccò dalla sua bocca e l’odioso assassino si abbattè a terra,incapace di nuocere oltre…


-Fermi tutti in nome della legge!-
Finalmente sul palco fece irruzione la forza pubblica.Ma ormai tardi…
-Che è successo? Chi ha sparato?-
-…Io-esclamò il conte,addossandosi la colpa.
La sua pistola però era nelle mani di Meg.
Erik le si era avvicinato e piano l’aveva disarmata,guardandola con preoccupata sollecitudine,augurandosi che nessuno se ne fosse accorto.
-Sono stato io…- affermò poi,ad alta voce.
-Sono il conte Guido Morelli,maresciallo…quest’uomo ha tentato di uccidere mia figlia…
Il maresciallo fissò il viso sospettoso su Erik,poi comprese che Guido stava parlando del morto.
Uno degli agenti lo rivoltò.
-E’ Guermantes,maresciallo!- esclamò.
L’ufficiale si guardava intorno,poi ripetè:
-Chi ha sparato,insomma…?-
Finalmente dalle quinte si levò una voce e avanzò pallido come un cencio,con l’arma ancora fumante Ernesto Sillani.
-Sono stato io,maresciallo.Quell’assassino mi ha tolto quello che avevo di più caro…-
Meg lo guardò,il cuore nel petto le si strinse di pietà e riconoscenza;poi però la vista si annebbiò e perse i sensi.
 
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spands72
view post Posted on 1/10/2008, 16:51




che pathos!! bellissimo, anche l'animo del conte si è addolcito, bellissimo, e come sempre mi riempie di trepidazione e di attesa per il prossimo capitolo!! ahhh che bello!! che bello!!!
 
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view post Posted on 3/10/2008, 15:19
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CITAZIONE
Poi avvertì dei colpi esplodere,la mano di Guermantes tremare,l’uomo bloccarsi irrigidito.
Ancora dei colpi,senza più soluzione,con accanimento…
Finchè un fiotto di sangue non sboccò dalla sua bocca e l’odioso assassino si abbattè a terra,incapace di nuocere oltre…

ohhhh e finalmente è schiattato!!

CITAZIONE
Finalmente dalle quinte si levò una voce e avanzò pallido come un cencio,con l’arma ancora fumante Ernesto Sillani.

:o: e chi se lo aspettava...Sillani!fedele e leale fino all'ultimo :occhilucidi:
 
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themanyoulove
view post Posted on 4/10/2008, 18:27





Credo che dovrò cominciare ad abituarmi all'idea di rimanere senza il signor Dravic...
 
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babyphan
view post Posted on 5/10/2008, 15:18




Bene...siamo giunti alla conclusione...Sono contenta se queste storia vi è piaciuta e vi ha fatto sognare e,confesso,di separarmene anch'io con dispiacere....Grazie a tutte del sostegno e dei commenti e Buona lettura!


Nella violenta colluttazione con Guermantes,Meg aveva riportato una ferita al braccio:apparentemente una sciocchezza,ma la lama aveva sfiorato la vena e la giovanetta perdeva molto sangue…
Mentre le si prestavano i primi improvvisati soccorsi,Erik la sollevò con delicatezza sulle braccia,chiamando:
-Nadir!-
Quest’ultimo sembrò materializzarsi in quel momento come dal nulla.
-Occupatene tu!- ordinò quindi,come incurante di quanti lo circondavano.
Insieme adagiarono la giovane donna su un canapè all’interno di un camerino;poi l’orientale accennò anche al padrone di uscire,richiudendosi la porta alle spalle.
Con relativa sorpresa si accorse che il capannello di civili e agenti che aveva protestato a questo intervento esterno e inatteso,s’era dipanato.
Sulla soglia ad attenderlo solo Guido…
Era stato lui a frenare le proteste e a proteggere l’intervento di Nadir.Una nuova fiducia albergava ora nel suo cuore,nei confronti di quell’uomo che gli aveva salvato la vita,mostrandogli il suo vero volto…
-Nadir la guarirà…-
Erik lo rassicurò con poche parole,guardandolo serio.
La severità di quel suo sguardo indusse Guido a chinare il capo:ora più che mai avvertiva profondo il rimpianto per i troppi errori commessi lungo il cammino della sua vita…


Madamoiselle…Forza,reagite! Volete arrendervi proprio ora? Ora che tutto si è concluso?
-Erik? Dov’è?-
-E’ sulla porta che attende…e con lui c’è vostro padre!...E nel porto di Trieste vi attende un panfilo di nome ‘Esperancia’…-
-Esperancia…-
Reagite madamoiselle Meg…dipende solo da voi,la vittoria finale…


La porta del camerino si aprì:i due uomini si slanciarono simultaneamente verso il piccolo orientale.
-Allora? Come sta?-
-Ho fatto del mio meglio,padrone…ora deve riprendere le forze…Lasciatela riposare!-
-Ma…ce la farà?- chiese d’impeto Guido,intromettendosi quasi fisicamente tra Nadir ed Erik.
L’orientale sospirò,un po’ enigmatico.
-Dipende anche da lei…-
-Fammi entrare!- reagì,autoritario,Erik.
Nadir fu altrettanto fermo:
-No,padrone…non ora…Lasciate che riprenda le forze!-
Quindi –dopo una strana esplicita occhiata ai due uomini-rientrò nella stanza chiudendo la porta.

Come l’uscio fu chiuso,istintivamente i due si allontanarono l’uno dall’altro,alla ricerca di un ambito dove metabolizzare l’ansia e la pena…
Erik aveva dato un pugno contro la parete,serrato le mascelle,i begli occhi ardenti che si accendevano nel buio.
Era tentato di tornare sui suoi passi,bussare a quella dannata porta e farsi aprire da quell’impudente persiano!
Poi a un tratto avvertì uno strano suono soffocato.
Il pianto strozzato di Guido…
Si volse,mosse qualche passo verso di lui:
-Che avete?- gli domandò,con la forzata arroganza che gli faceva da difesa.
-…E’ mia figlia,capite?L’ho appena ritrovata e il destino maledetto vuole portarmela via...non posso perdere anche lei…come ho perso sua madre!...-
Erik avanzò ancora,gli si parò davanti:
-Meg vivrà! Smettetela!- e istintivamente lo afferrò per le spalle,scuotendolo.
Guido lo guardò negli occhi,sollevò le sue braccia apparentemente per respingere quell’assalto.Si misurarono,poi la stretta di entrambi si allentò,divenne piuttosto una sorta di reciproco riconoscimento…non un abbraccio,no.
Ma la condivisione di una pena reciproca,la reciproca solidarietà.
Il conte lasciò scivolare le sue braccia,ammise finalmente,confidando i suoi rimpianti:
-Che cieco sono stato…così sicuro di me,del mio giudizio…Ho creduto di poter valutare gli altri con un metro assoluto:ho sbagliato con tutti….con Magdalene…e anche con voi…E nella mia cecità,non ho visto la verità…le cose più belle mi sono passate sotto gli occhi,senza che le riconoscessi!...L’amicizia,l’amore…il sacrificio…-
Erik chinò lo sguardo:
-Mi parlate di qualcosa che io stesso non conosco…-
Guido allora lo incalzò:
-Non è vero! …pensate a Magdalene!-
Questa volta fu Erik a seguire con lo sguardo il passato;nei suoi occhi un velo di commozione…
-Magdalene…E’ stata lei,lei la prima a tendermi la mano…a gettare un ponte tra la mia disperazione e…e la vita…Ma poi,mi ha lasciato a percorrerlo da solo…Magdalene…- Erik tacque,ancora ripercorrendo le strane vie del passato e del presente: -E’ ben strano ritrovarci qui,ora…ancora a spartirci l’amore di una donna…Di sua figlia…-
- I ruoli si sono invertiti,però…Il sentimento che Magdalene nutriva per voi è qualcosa di simile all’amore paterno che io ho per Meg…è tenerezza,devozione,urgenza di proteggere chi è debole…Un affetto così potente da venire prima di ogni altro…-
Erik guardò interrogativamente l’interlocutore.
-Magdalene ha sacrificato il suo amore per me…per proteggere voi!- gli ricordò allora Guido,alludendo al ricatto di Guermantes.
Era un’ammissione chiara.
Ed Erik riconobbe finalmente in cuor suo che era la verità.
Ma anche lui aveva qualcosa da confessare,da riconoscere finalmente.Da accettare:
-Magdalene non ha mai smesso di amarvi,nemmeno un minuto!...le ultime parole che mi ha sussurrato..sono state per voi!..credeva anzi che foste lì,al mio posto…per chiedervi ancora perdono…-
Guido trasalì.Le lacrime gli salirono ancora alle ciglia.Esclamò a fior di labbra:
-Amor mio…-
Erik proseguì,quasi tra sé:
-A me,ha saputo solo dire…’Mio povero Erik…’ e lasciarmi ancora solo!-
Il conte si inalberò,reagì:
-Non vi ha lasciato solo…- gli fece notare –Avete detto che fu lei a darvi la mano per prima,a gettare questo ponte tra la vostra solitudine e…il mondo..-
-Già! Ma l’ho attraversato da solo!....E a un certo punto la vertigine è stata così forte che sarei precipitato di nuovo nell’abisso…- lo sguardo di Erik si fece cupo,smarrito.L’antica pena gli ferì ancora il cuore.
-E poi? Che è accaduto? Pensateci:come mai siete qui ora?-
-E poi…- l’uomo sollevò gli occhi,schietti a riconoscere la verità nello sguardo del suo interlocutore –… poi sono andato avanti ancora…un passo dopo l’altro…incerto…riottoso…Ma ..all’estremità del ponte…mi aspettava Meg! E’ lei,lei sola che mi ha condotto in fondo al cammino…mi ha dato il suo amore…Amore,capite? Non pietà!...E’ con lei che ho conosciuto la passione vera che unisce un uomo a una donna!..ed è per questo che lei…lei si salverà!-
Così detto si staccò da Guido,avanzò di nuovo verso la porta.
Il conte sorrise lievemente.Come confortato.
Erik soggiunse,con tono fermo:
-…Altri sentimenti non ne conosco…amicizia,affetto paterno,devozione filiale…mi sono estranei,signor conte!-
-Forse è così… o forse non li sapete ancora riconoscer,signor Dravic.Ma alcuni li avete già dimostrati…e gli altri…mi auguro che con l’aiuto di Meg…li apprenderete!-
Erik riflettè su queste parole.
In principio ne colse solo una parte;poi qualcosa,un’idea,un’ipotesi si aprì come uno squarcio nel buio della sua mente.E trasalì.

Chissà…forse un giorno…

Dopo un’attesa interminabile,finalmente la maniglia di abbassò nuovamente e la porta chiusa si aprì.
I due uomini si precipitarono di nuovo davanti,ma questa volta senza parlare;attesero che fosse Nadir a dire loro qualcosa:
-Va bene…adesso potete entrare…Uno alla volta!-
Erik guardò Guido che ricambiò lo sguardo;ed entrambi ebbero un attimo di reciproca soggezione.
-Papà…- la voce della giovanetta si levò un po’ fioca dalla stanza.
Con un inchino,Erik arretrò,lasciando il passo al conte.


L’ex ‘fantasma rimase a misurare il pavimento coi suoi passi lenti,carichi di ansia repressa;sul viso,si disegnava un velo di disappunto.
La fronte aggrottata,l’orecchio teso cercava di immaginare quale dialogo potesse consumarsi ora,al di là di quella porta.
Meg era sua…Non era facile dividerla con Guido;non quando ripensava al modo con cui quell’uomo gli aveva sottratto Magdalene…
Ma era pur vero che -come Guido aveva affermato prima – ora la situazione era ribaltata.Meg lo amava;e Meg era diversa da sua madre…non avrebbe mai rinunciato per nulla al mondo al suo amore!...
O no?
Un brivido dell’antica insicurezza gli attraversò la schiena.Ma in quel momento la porta si riaprì,Guido ne uscì,gli andò incontro.
Con l’accenno di un sorriso:
-Sta bene,vi aspetta…-
Erik fece per entrare,ma un'esclamazione del conte lo fermò:
-E’ ben strano averla ritrovata..per poi doverla comunque perdere…- aveva detto,con rammarico.
-Perdere?...perchè?-
-Mi ha detto che voi avete intenzione di partire…viaggiare....-
-Si…ma…è libera di scegliere,se seguirmi o no!- rispose Erik,orgoglioso.
Questa volta l’espressione di Guido fu di rassegnata indulgenza.
Allungò una mano alla spalla di Erik e sospingendolo verso la porta,esclamò:
-Ha già scelto!...-


Epilogo

La carrozza si fermò all’ingresso del porto di Trieste,a poca distanza dal pontile dove era ancorata l’Esperancia,un veliero a tre alberi,sulla cui prua superba si stagliava una polena di una sirena con lo sguardo perso verso il mare aperto.
Guido smontò dalla vettura e porse il braccio a Meg,aiutandola a scendere.
-E’ là…- le disse,additandole il veliero.
Gli occhi della fanciulla corsero a cercare la cara figura di Erik.
Era fermo sul ponte,i capelli al vento,lo sguardo che tagliava fiero l’orizzonte.
Non si era accorto del loro arrivo.
-Ci siamo,bambina mia…è il momento di separarci…-
La donna staccò a fatica lo sguardo dalla nave,si volse intenerita verso suo padre:
- Ti scriverò papà e…un giorno.quando anche noi ci fermeremo,lo sai…-
-Gli anni pesano,Meg… - la interruppe lui -sarei felice di esserci,quel giorno..ma non posso assicurartelo!-
Lei lo fissò rammaricata:
-Non devi dire così!-esclamò,con quel tono ribelle che la rendeva incantevole.-Devi anzi promettermi che mi aspetterai…e risponderai alle mie lettere…e…-
Guido sorrise:
-Và,ora…Il tuo monsieur Dravic ci ha già concesso una bella proroga…non farlo aspettare!-
Meg sorrise:
-Lui è così…è generoso,disponibile…e…si chiama Erik,papà…-
Guido ripetè,a fatica,ma bonario:
-Già Erik…guardalo,è lì che ti aspetta…va’ figlia mia,e sii felice!-
Padre e figlia si abbracciarono ancora,quindi lei si diresse verso l’imbarcadero.
Nel suo cuore si apriva attimo dopo attimo la gioia per quel futuro che la aspettava,una gioia così prorompente che Meg ,incurante delle buone maniere,smise di camminare e iniziò a correre.
Quindi sempre correndo risalì la piccola passerella che conduceva a bordo,chiamando ‘Erik!’ tra lo stupore divertito dei passanti e dei marinai.
Finalmente lui si volse.
-Meg!-
Lei lo raggiunse ancora in sovraffiato sul ponte.
Lui la guardò:era quella stessa piccola ninfa che lo aveva rincorso una volta sull’Appennino,per offrirgli i suoi frutti di bosco,rossi e dolci come le sue labbra;era la fanciulla che gli si era offerta una notte d’estate ,che orgogliosa non si vergognava di essere sua per sempre;la piccola ribelle che gli aveva tenuto testa fino a domarlo;la sua donna,colei che amava,colei con la quale avrebbe condiviso la sua vita,l’amore,il piacere,il futuro…
Le aprì le braccia,la accolse stringendola quasi a toglierle il respiro.
-Nostromo,salpa l’ancora! –gridò una voce dall’accento orientale.
Erik sollevò piano il viso di Meg,e senza altre parole,suggellò l’inizio della loro storia con un bacio…
 
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Elfa Nihal
view post Posted on 6/10/2008, 09:52




Bravissima Baby!!!
Ho letto tutti in una volta i capitoli che mi mancavano

Grazie per la trama, complessa e ben congegnata

Grazie per la passione che hai saputo tirare fuori dal nostro Erik e per quella che gli hai concesso di assaporare da Meg

Grazie per questa fanfiction, mi hai fatta sognare ed emozionare

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spands72
view post Posted on 6/10/2008, 14:01




:occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: non ci riesco.........., sono troppo emozionata, ho un groppo in gola!!!! più tardi, più tardi!!
 
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view post Posted on 6/10/2008, 15:18
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He's a lion that I am proud to hunt

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CITAZIONE
Già! Ma l’ho attraversato da solo!....E a un certo punto la vertigine è stata così forte che sarei precipitato di nuovo nell’abisso…- lo sguardo di Erik si fece cupo,smarrito.L’antica pena gli ferì ancora il cuore.
-E poi? Che è accaduto? Pensateci:come mai siete qui ora?-
-E poi…- l’uomo sollevò gli occhi,schietti a riconoscere la verità nello sguardo del suo interlocutore –… poi sono andato avanti ancora…un passo dopo l’altro…incerto…riottoso…Ma ..all’estremità del ponte…mi aspettava Meg! E’ lei,lei sola che mi ha condotto in fondo al cammino…mi ha dato il suo amore…Amore,capite? Non pietà!...E’ con lei che ho conosciuto la passione vera che unisce un uomo a una donna!..ed è per questo che lei…lei si salverà!-

:occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi:

grazie babyphan per averci regalato questa storia,che rende giustizia alla figura di Meg ed esalta ancora una volta e sempre più quella di Erik! :wub:

spero non abbandonerai per sempre le tue fedeli lettrici...intanto un plauso alla tua bravura :clap: :clap: :bacio:
 
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boleroazul
view post Posted on 6/10/2008, 21:24




Cara babyphan....
so che per disperazione hai deciso di fuggire in America, lontana da lettrici fedifraghe, ma spero vivamente che la mia pubblica ammenda possa farti tornare sui tuoi passi.
Chiedo umilmente scusa se negli ultimi tempi sono stata per te solo una spina nel fianco, una lettrice scostante e distratta...Ma ci tengo a precisare che questo mio esecrabile comportamento non è da imputarsi ad ostilità nei tuoi confronti, nè tanto meno ad un calo di interesse verso ciò che la sgorga dalla tua preziosa penna...Anche Gemini 21, profonda conoscitrice della mia bibliomania, può testimoniarlo...la vita di tutti i giorni, il lavoro sono stati tiranni del mio tempo.
Mi appello così al tuo buon cuore..farò presto ritorno al tuo talento letterario...
Tua fedele...Wandering Child...(o percorela smaritaa, fai un po' tu)
 
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gemini21
view post Posted on 6/10/2008, 21:27




CITAZIONE (boleroazul @ 6/10/2008, 22:24)
Cara babyphan....
so che per disperazione hai deciso di fuggire in America, lontana da lettrici fedifraghe, ma spero vivamente che la mia pubblica ammenda possa farti tornare sui tuoi passi.
Chiedo umilmente scusa se negli ultimi tempi sono stata per te solo una spina nel fianco, una lettrice scostante e distratta...Ma ci tengo a precisare che questo mio esecrabile comportamento non è da imputarsi ad ostilità nei tuoi confronti, nè tanto meno ad un calo di interesse verso ciò che la sgorga dalla tua preziosa penna...Anche Gemini 21, profonda conoscitrice della mia bibliomania, può testimoniarlo...la vita di tutti i giorni, il lavoro sono stati tiranni del mio tempo.
Mi appello così al tuo buon cuore..farò presto ritorno al tuo talento letterario...
Tua fedele...Wandering Child...(o percorela smaritaa, fai un po' tu)

:eheh: :eheh: :eheh: :eheh:
 
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144 replies since 4/4/2008, 22:17   2204 views
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