Il ponte tra di noi, ff ispirata al Fantasma dell'Opera(1221 visite )

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gemini21
view post Posted on 21/4/2008, 21:23




Un capitolo splendido, mi ha emozionato tantissimo!!! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :applauso:

CITAZIONE
Lo ha fatto per Erik!

Era questa la verità.Magdalene aveva salvato Erik da Guermantes!
E lui? Lo sapeva?

:occhilucidi: :occhilucidi:
 
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spands72
view post Posted on 22/4/2008, 08:11




che bel capitolo! pervade una certa aria di aspettativa, di qualcosa che deve accadere!!
 
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view post Posted on 23/4/2008, 14:42
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CITAZIONE
-Ma tu…quanto lo conosci veramente,Erik?...- le domandò,fissandola.
Non aspettò la risposta.
Ricominciò a raccogliere le sue cose,senza più badare a lei.

mi piace quando Meg affronta Christine in questo modo...meno quando si fa prendere dalla gelosia...


posta presto babyphan pleaseee,voglio leggere il seguito :occhilucidi:
 
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Elfa Nihal
view post Posted on 23/4/2008, 16:03




Grandisssimo questo capitolo ....

Io odio sempre di più Christine, è torppo imbambolata solo su se stessa, la detesto

Sei troppo brava a descrivere Erik... sembra proprio di vederlo

Posta presto...ti pregoooooo
 
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boleroazul
view post Posted on 23/4/2008, 21:33




CITAZIONE (babyphan @ 21/4/2008, 19:01)
-Ma tu…quanto lo conosci veramente,Erik?...- le domandò,fissandola.

Quoto anch'io questa battuta di Meg perchè mi sembra rappresentare un O.G. un po' diverso da quello descritto di solito nelle fanfic ( anche quelle delle autrici più amate, e non facciamo nomi :felice: :felice: ). Normalmente ci si riverisce al Fantasma con termini che individuano in lui un'umanità eccezionale, un essere fuori dal comune nel suo tragico destino...il più delle volte in cerca di redenzione. Inevitabile che anche le figure femminili (le varie, Christine, Meg o New Entries del caso)subiscano questa malia e tendano ad essere ( anche quelle dotate delle personalità più forti) sempre un po' in rapporto di disparità. Il Master è per loro tendenzialmente un mentore.
Qui, nelle parole di una donna veramente innamorata ..Il Fantasma ridiventa un uomo in carne ed ossa...
 
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babyphan
view post Posted on 26/4/2008, 19:06




Imbracciando la sua valigia,Meg scese le scale del palazzo e ne imboccò il portone.
-Aspettate signorina…dove andate?-
Una voce la richiamò,si volse.
Era il conte Guido…
Meg sollevò lo sguardo su di lui:quell’uomo avrebbe potuto essere…No,non volle pensarlo!
Guido colse una tenerezza nuova,un dolce imbarazzo negli occhi della giovanetta.Se ne sentì turbato.
Poi lei gli rispose:
-Mi spiace,Guido…ho deciso…-
A queste parole egli sussultò e la guardò anche lui come fosse la prima volta che la vedesse.
Con la voce che gli si spezzava in gola,domandò:
-Come…come avete detto?-
Meg arrossì,confusa:
-Scusatemi…vi ho…vi ho chiamato per nome…-
Egli si volse su se stesso,cercò rifugio al suo turbamento scrutando al di là del portone,verso la strada.E sembrò come piegarsi su se stesso.
Meg gli si accostò:
-Ma,cosa vi succede?-
Sembrava che l’uomo avesse un malore.
Si riprese però quasi subito,tornò a guardarla:
-Nulla…è che…mi avete ricordato…-
-Mia madre?- domandò lei,trepidante.
Lui accennò un brevissimo sorriso:
-Già…non avevo mai notato quanto le somigliaste…- anche negli occhi di Guido ora c’era una dolcezza nuova.
Meg avrebbe voluto domandargli ancora…Fu lui a troncare quel discorso:
-In ogni caso,signorina:non potete andare via…Noi non possiamo garantirvi protezione,fuori di qui!-
-Non importa…Raggiungerò un altro amico,il signor Sillani…a Venezia…-
-No,signorina…Vi chiedo di ripensarci!- intanto l’uomo le aveva tolto di mano la valigia e la tratteneva con la destra.
Meg stranamente non seppe reagire,ribellarsi come spesso aveva dimostrato di saper fare.
Chinò il capo,con una strana remissività.
-Non posso più restare qui,signore…- ammise però,a bassa voce,quasi confessando il suo segreto.
Guido aggrottò le sopracciglia:era chiaro che qualcosa tormentava quella giovanetta,una pena ora riconoscibile..una pena d’amore…
-Venite,su…- le ripetè,sospingendola con la destra,quasi a confortarla.
In quella alle loro spalle apparve a metà scala Erik:li osservava con una strana luce fosca negli occhi.
Sollevando lo sguardo Guido capì quasi istintivamente chi fosse il responsabile della pena di Meg;lo fissò altrettanto fieramente.
A sua volta la fanciulla vedendolo sentì di nuovo quel desiderio di fronteggiarlo,ribellarsi;sollevò la testa,tentò di riafferrare il suo bagaglio.
-Non posso trattenermi oltre!-
Questa volta il conte,con una mossa di provocatoria noncuranza verso il nuovo arrivato,cinse le spalle di Meg,coprendogliene la vista e insistè con un tono di paterna,autoritaria sollecitudine:
-Non siate imprudente…né precipitosa…Vi ricordate cosa vi dissi:’mai con rabbia’?Adesso state agendo senza riflettere…e non fate che scoprire le vostre debolezze all’avversario…-
Meg lo osservò riconoscente,gli sorrise incerta,lo seguì,docile.
Anche Erik,dopo un attimo di esitazione, li seguì e li raggiunse.
-Qualche novità,signor conte?-
-No,signor Dravic…va tutto bene…- i due uomini si fronteggiavano.
-La signorina ‘Desideri’ sembrava decisa a lasciarci…- insistè con tono graffiante il primo.
-Per fortuna,sono riuscito a farle cambiare idea…-
-Già:siete sempre molto convincente,signor Conte…- ribattè ancora Erik,con una punta di malanimo,quindi guardò tra il rimprovero e l’amareggiato Meg.
Lei chinò lo sguardo,arrossì.
Egli allora infierì:
-Se qualcosa ha dato fastidio alla signorina,rassicuratela voi,conte:non si ripeterà più…-
Meg gli restituì lo sguardo di rimprovero e dolore,ma non rispose nulla.
Erik con un inchino accennato,si ritirò.

-Gregorio!...riporta su la valigia della signorina e dì a Rosa di disfarla…-
-No!...-
-No?...credevo aveste deciso,ormai…-
-Signor conte…resto ancora qualche giorno,ma la valigia non va disfatta:prima o poi andrò via…-
-Ma…perché?La vostra amica,qui…-
-Perché,signor conte…anche quando finalmente la mia amica Christine ritroverà suo marito…necessariamente le nostre strade si dovranno separare.Io…debbo badare a me stessa,al mio futuro:non posso continuare ad approfittare della generosità altrui…-
Erano sul terrazzo che dava nel giardino.
Meg parlava con calma,distacco,anche se nella sua voce c’era un tono dolente.
-Quanta responsabilità nelle vostre parole..siete così giovane?-
-Sono giovane…ma la vita mi ha fatto crescere in fretta.Sono orfana,signore…Non ho mai conosciuto mio padre…e… mia madre è morta pochi mesi fa,tra le mie braccia…-
L’uomo sospirò.
-Si…vostra madre…-
Sembrava volesse domandarle tante cose,ma taceva,con grande sforzo.
-Debbo trovare un lavoro quanto prima…- proseguì Meg – Ma so solo danzare…-
Lui ribattè:
-Non minimizzate le vostre capacità…siete una etoile dell’Opera di Parigi….-
-Già,l’Opera…purtroppo è bruciato,signore.Come la mia carriera…-Meg sollevò le spalle,con amarezza.
Quanto tempo era passato dall’incendio? Quante cose erano cambiate….Riflettè tra sé.
Poi pensò ancora a Erik,a quando ancora non conosceva il suo nome,al loro incontro,a quell’amore che era scaturito –acqua da una sorgente di roccia - come follia dal suo cuore.
L’espressione del suo volto era cambiata.
Guido la seguiva,senza riuscire a capire tutto.
Ma sentiva che di nuovo la pena d’amore stava per avere il sopravvento.

Non si può impedire all’acqua di correre verso il mare…

-Non si può impedire al fiume di correre verso il mare..- come avesse letto nei suoi pensieri,l’uomo formulò quella frase,inaspettatamente.
-Come…come avete detto?-
-Ho detto che ..che dovete imparare ad aspettare…Vedrete che naturalmente ogni cosa prenderà il posto giusto…-
Come mai improvvisamente quell’uomo sembrava avere il dono di confortarla?



Nei giorni che seguirono Meg fece una vita piuttosto ritirata.Del resto anche quando scendeva a tavola o le capitava di passeggiare in giardino,non incrociò mai da sola né Erik né Christine.
Sapeva tuttavia che alla fine della settimana ci sarebbe stata la soireè organizzata da Piangi per presentare la soprano ai Sammarinesi e soprattutto aprirle le porte della Fenice:avvertiva la agitazione dell’amica quando la sentiva esercitarsi al piano con il vecchio tenore,o quando sedeva e si alzava in fretta da tavola,tutta concentrata sulla futura esibizione.
Erik invece non scendeva più a tavola da giorni.
Nessuno era in grado di dire se fosse chiuso nella sua stanza,magari a lavorare su qualche spartito;o fosse in giro a cavallo,per quelle coste scoscese,o chissà cos’altro…
Una mattina di bel tempo la ballerina scese in terrazzo:quell’aria frizzante e profumata dell’ottobre che finiva le fece venir voglia di riprendere in mano tavolozza e colori.
Li sistemò sul belvedere e iniziò a dipingere:in realtà voleva completare un bozzetto iniziato tempo prima e rimasto incompiuto.
Alle sue spalle il palazzo sembrava ancora addormentato;il silenzio,interrotto solo da qualche grido lontano di passero e dal fremere delle foglie rese più facile la sua concentrazione.
Era assorta completamente:aveva finito di tracciare il bosco,ora tentava di dar corpo alla sagoma di San Leo,quella rocca scura e inospitale che in qualche modo le ricordava il cuore insondabile di Erik…
Mescolava febbrilmente i colori nel tentativo di creare la tinta che evocasse meglio la solitudine e l’inaccessibilità di quell’antico mastio,quando inavvertitamente urtò il vasetto con acqua e pennelli,che caddero nell’erba.
Se ne accorse un attimo in ritardo,fece per chinarsi a raccoglierli,ma una mano guantata di pelle nera la precedette,porgendoglieli…
-Grazie…-disse lei piano,sollevando appena lo sguardo sul nuovo venuto.Poi fingendo una forzata disinvoltura riprese a dipingere.
-Hai una bella mano,piccola Giry…un po’ infantile,ma…espressiva…-
Quell’appellativo che sperava di non dovergli più sentire ripetere le procurò una irritazione sorda,dolente.Ma non reagì.
-E’ San Leo…Sei riuscita a scovarmi anche lì…Come hai fatto?- Erik s’era appoggiato di spalle alla balaustra e la osservava.
-E’ stato un caso…non ero venuta per te…cercavo un altro…-
-Un altro?-
-Cercavo di dare un nome,un corpo a una persona…ne conoscevo solo le iniziali:G.M…credevo potesse esser Giovanni Montefeltro…Ma mi sbagliavo…-
Il dipinto sembrava finito.Meg ripulì il pennello,scostò una ciocca di capelli che le cadeva sulla fronte,sporcandosela di colore.
Erik guardò quella macchia a lungo,con un’espressione tormentata nello sguardo.
Meg lo guardò negli occhi:
-Tu sai bene,invece,di chi si trattava…Perché non me lo hai detto?-
-Di chi parli?- ribattè lui,scontroso.
-Di…Guido…-
-Ah…Guido!- ripetè l’uomo,enfatizzando ironico.-Il conte di Scandiano,Guido Morelli…-
Meg ebbe un brivido:allora era proprio lui,ora non c’erano più dubbi…
Erik continuò:
-Non ha perso tempo a farsi conoscere personalmente…- disse con dispetto.
-Perché tanta acrimonia? Credevo foste…foste dalla stessa parte…?- Gli domandò stupita Meg.
-Io sono solo.Non sto da nessuna parte!...Ma ho visto come ha saputo convincerti facilmente a non partire…Mi sembrava di rivedere tua madre!-
Lo sguardo di Erik ora vagava lontano,a inseguire un ricordo che lo aveva ferito,disilluso….
Magdalene che si faceva convincere da quell’italiano idealista,che apriva il suo covo a quei fuggiaschi,che sfidava il pericolo…per…per quel…
-Mia madre…è sempre stata generosa.E tu dovresti saperlo…- gli ricordò lei,con forza.
-Ah taci…Cosa ne sai?...-
-Me lo hai detto tu stesso,non ricordi?...-
Erik aggrottò la fronte.
-Con me si trattò di un gesto istintivo,di cuore…Ma con questi ‘patrioti’…fu persuasa,manipolata…Come te,del resto!Non eri pronta ad andartene?-
Meg si inalberò:
-E’ questo che vuoi? Che me ne vada?...così non avrai più dubbi e incertezze?-
Eccoli ancora di fronte…
Lui non raccolse la sfida.Sembrava disilluso,ferito.
-Tu…tu hai scelto per tutti e due,mi sembra.Sono tornato nella mia stanza e non c’eri più…-
Meg stava per ribattere.Ma rimase a bocca aperta,con le parole che le morivano sulle labbra.
Quando tentò di rispondere,di richiamarlo,lui era già sparito,esattamente come era comparso.

Edited by arielcips - 26/4/2008, 21:48
 
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gemini21
view post Posted on 26/4/2008, 19:19




Haaaaaaaa!! Questi due mi stanno facendo impazzireee!! Sono uno più zuccone dell'altra!! :bash: :bash: :bash:

P.s. Bravissima Babyphan continua così :clap: :clap: :clap:
 
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Elfa Nihal
view post Posted on 26/4/2008, 19:46




CITAZIONE
-Tu…tu hai scelto per tutti e due,mi sembra.Sono tornato nella mia stanza e non c’eri più…-

:o::o::o::o::o::o::o::o: questa volta quindi è lui ad essere ferito :o::o::o::o::o::o::o::o::o::o::o::o::o::o::o:

ti prego continua prestissimoooooooo, non sono mai sazia di questa fanfiction
 
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spands72
view post Posted on 28/4/2008, 10:35




che testacce dure!!! ti prego, capisco la trama, la suspance, ma...andrà tutto bene... vero!!!???
continua presto!! è bellissimo!
 
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view post Posted on 28/4/2008, 16:14
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CITAZIONE
-Se qualcosa ha dato fastidio alla signorina,rassicuratela voi,conte:non si ripeterà più…

ecco che lascia parlare l'orgoglio... <_<

CITAZIONE
-E’ questo che vuoi? Che me ne vada?...così non avrai più dubbi e incertezze?-
Eccoli ancora di fronte…
Lui non raccolse la sfida.Sembrava disilluso,ferito.
-Tu…tu hai scelto per tutti e due,mi sembra.Sono tornato nella mia stanza e non c’eri più…-
Meg stava per ribattere.Ma rimase a bocca aperta,con le parole che le morivano sulle labbra.
Quando tentò di rispondere,di richiamarlo,lui era già sparito,esattamente come era comparso.

amo i loro scambi di battute,anche se poi mi fanno sempre innervosire... :angry:

comunque bel capitolo babyphan,spero posterai presto...anzi prima!! :wub:
 
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babyphan
view post Posted on 29/4/2008, 14:37




-Hai deciso cosa indossare,per la kermesse di sabato?-
Sedute a tavola,in attesa che fosse servito il pranzo,Christine aveva intavolato il discorso della serata prossima.
-Un abito da sera,immagino….- le rispose Meg,che a stento nascondeva una certa agitazione disegnando coi rebbi della forchetta immaginari ghirigori sul tovagliolo.Le parole di Erik l’avevano profondamente sorpresa,ma non sapeva come interpretarle…
-Ma…parlavo del travestimento…-Christine cercò di ottenere maggiore attenzione,guardandola.
-Travestimento? …e perché?-
-E’ stata un’idea di Piangi…in realtà è per tutelarmi da eventuali malintenzionati…insomma potranno conoscere il mio nome,ma non sarà facile identificarmi…capisci?-
Meg annuì,non troppo convinta.Poi domandò:
-E quindi? Qual è l’idea?-
-Bè…la serata coincide con la Notte delle Streghe,sai il 31 ottobre…e lui ha pensato a una festa mascherata ispirata a streghe,folletti,maghi…-Christine sorrise,poi soggiunse- Un po’ come in Sogno di una notte di mezza estate…o ne Il flauto magico…Infatti io ho optato per il costume della Regina della notte…-
Meg ascoltava poco l’amica;col pensiero si domandava se quell’idea fosse stata davvero di Piangi…e non fosse stato un suggerimento di Erik,magari.
Per passare inosservato,con la sua maschera…
-Allora?...non hai ancora risposto?- la richiamò l’amica.
-Oh…non saprei proprio…Ma,tu… credi sia importante la mia presenza?-
-Lo credo io,signorina!lo pretendiamo tutti,anzi!- Raimondo aveva colto una parte dei loro discorsi,sedendo a capotavola e ora interveniva da padrone di casa.
-Siete gentili,ma…-
-Se avete problemi per l’abito,non preoccupatevi…Io ho chiesto il privilegio di sottrarmi a questa specie di pagliac…ehm…di bambinata! Potete fare altrettanto…nessuno farà troppo caso a cosa indosserete…- e le sorrise alzando galantemente il bicchiere e guardandole ammirato il volto.
Meg chinò il capo,confusa e gradevolmente imbarazzata,sorridendo di rimando:
-Vi ringrazio…Ci penserò…-


Il teatro in cui si sarebbe celebrata la serata era un teatrino di corte,col palcoscenico al centro,quasi al posto della platea,(che fungeva per quella sera da sala da ballo) e tre ordini di palchi tutti intorno.
Era usato raramente,per piccole messinscene teatrali,pantomime,esibizioni musicali e liriche.Nulla aveva a che vedere con l’Opera di Parigi…
Alla festa partecipavano tutti i maggiorenti della piccola repubblica:era un’affollarsi di maghi e streghe,fatine,folletti ed elfi…
Meg aveva preferito esimersi dal travestirsi:indossava un abito da sera bianco ,con piccole maniche a sbuffo ricamate e passamaneria di velluto rosso.Un nastro rosso nei capelli,lasciati volutamente sciolti sulle spalle.Era molto graziosa e molti sguardi si fermarono su di lei.Ma lei cercava con lo sguardo qualcuno che sembrava invece brillare per la sua assenza…
-Signorina Meg!- una voce la distolse dalla sua ricerca.
Davanti a lei un giovanotto col costume verosimilmente di Pamino e una maschera che ne nascondeva i connotati,le apriva le braccia e il sorriso:
-Si?-
-Non mi riconoscete? Michele…-
-Michele?...oh..non vi avrei mai conosciuto davvero…Non mi aspettavo di trovarvi qui…Non dovreste essere a Venezia?-
Piuttosto che risponderle Michele la stava fissando tra il divertito e l’incuriosito:
-Non capisco il vostro costume…Cappuccetto Rosso,forse?-
-No…io…in verità non sono mascherata… - prima che potesse terminare la frase Michele le diede il braccio e –senza aspettare il suo consenso – la attirò tra le coppie che danzavano:
-Venite,balliamo!-
Ballarono ininterrottamente per buona parte della serata.
Il giovane italiano era allegro e trascinante.
Meg era stordita dalla sua energia e non fece tanto caso al fatto che sembrava abilmente sfuggire a ogni sua domanda:ritenne fosse un problema di linguaggio.
Era solo infastidita dalla impossibilità di concentrarsi e cercare Erik,in quella confusione di maschere e costumi…
Le sembrava che fosse ovunque e in nessun luogo.Sospirò:da quella famosa mattina non si erano più incontrati.
Cosa le aveva voluto dire?
Che l’amava?...
Se l’avesse amata davvero non sarebbe stato così pronto a tornare sui suoi passi…
No,la verità era che provava per lei solo desiderio…
-Che avete?,siete improvvisamente di cattivo umore?- il suo cavaliere la richiamò alla realtà.
-Nulla… -rispose lei,glissando. – Ma ditemi finalmente come mai siete qui….-
-Aspettate:a quanto pare c’è una interruzione…andiamo ad accaparrarci un palchetto,venite!-
Prendendola per mano,la sospinse verso le scale.
Qui Meg urtò qualcuno…sollevò lo sguardo e dietro una maschera nera due occhi di smeraldo la passarono da parte a parte.
Fu un istante:Michele aveva aperto la porticina di uno dei palchetti e ve la introdusse.
Il piccolo palco era diviso in due vani:uno si apriva sul teatro;l’altro ne era una sorta di anticamera.Erano separati da una pesante tenda di broccato rosso,lo stesso tessuto che avvolgeva le pareti,insonorizzandole.
Michele sollevò la tenda,fermandola con l’apposito strumento.Davanti a meg si aprì il proscenio,su cui era comparso Piangi,tenendo per la mano Christine.
-Signore…signori…vi chiedo un momento di attenzione…Stasera ci onora della sua presenza la voce più bella dell’Opera di Parigi…madame Christine Daaè!-
Applausi entusiasti accolsero la presentazione.
Christine indossava un lungo abito di raso blu coi risvolti azzurri e una testiera a forma di luna che le tratteneva i folti capelli in una rete di strass;sugli occhi una piccola maschera argentea tempestata di brillantini.Era straordinariamente affascinante…
-Madame…possiamo osare ascoltare qualcosa dal vostro repertorio?- le domandò Piangi,sollecitando l’incoraggiamento del pubblico.
Finalmente Christine assentì.
Un pianoforte venne introdotto prontamente nella sala.Piangi vi si sistemò ,quindi fece cenno alla soprano di iniziare.
Eseguì per prima proprio l’aria della Regina della Notte,dal Flauto magico di Mozart.
La sua voce perfetta e cristallina accarezzò il cuore di tutti i presenti,li rapì in un’estasi di soavità e maestria.
Michele stesso tacque,fissando la bella figura di Christine.
Meg immaginò che da qualche parte in quel teatro anche qualcun altro la stesse fissando,intensamente,rapito dalla sua adorata chimera,indifferente a ogni altra cosa…
Aveva il capo basso,Meg,mentre questi pensieri amari le si affastellavano nella mente…A un tratto lo risollevò,reagendo col suo spirito ribelle a quella malinconia.
E finalmente lo vide.
Era proprio nel palco di fronte,quello più vicino al proscenio dove la soprano si esibiva.
In piedi,un po’ arretrato rispetto alla affacciata nel palco,quasi immerso nel buio della piccola anticamera,aveva il mantello aperto mollemente appoggiato sulle spalle ed un elegantissimo abito da sera,dalla camicia candida.
E non guardava,Christine,no…
I suoi occhi di brace,cupi e feroci di passione erano fissi proprio su lei…
A Meg mancò il respiro;si sentì avvampare e al tempo stesso le si inaridì la gola;il cuore le battè forte e per un attimo le sembrò di perdere addirittura i sensi.
-Che avete? Vi sentite male?- le domandò il suo compagno.
-No..solo un capogiro…-
-Vado a prendervi un bicchiere d’acqua…torno subito!- le propose il giovanotto,sollecito.
-Ah si..grazie…-Meg si volse in tempo per vederlo uscire dalla porticina del palco.
Si girò subito per cercare di nuovo Erik…Era sparito!
Ora Christine aveva terminato la sua esecuzione e da più parti le si chiedeva un bis.
Sempre fingendo di farsi un po’ pregare,alla fine la soprano cedette alle insistenze e –accennando al maestro – intonò ‘Plaisir d’amour…’
Meg sospirò,ricordando ancora i momenti d’amore –o di quello che tale sembrava- condivisi con Erik.Poi sentì scattare la serratura dietro di lei e meccanicamente disse:
-Grazie Michele…-
Ma si accorse che a entrare non era stato il giovane italiano.
-Erik!-
La serratura scattò ancora,mentre con una mano lui la trasse nella piccola anticamera,facendo ricadere la pesante tenda per proteggersi da sguardi indiscreti.
Lui la attirò contro di sé.Era divorato dalla gelosia,e avrebbe voluto rinfacciarle la sua rabbia feroce.
Ma quando l’ebbe tra le braccia e i loro sguardi si intrecciarono,seppe solo chinarsi sulle sue labbra e baciarla.
L’avrebbe amata lì,in quella sorta di alcova;contro la parete di broccato,mentre la voce di
Christine accompagnava i loro respiri…
Meg ora era spalle al muro e non respingeva i suoi baci né le sue carezze;ma li ricambiava con passione.
A un tratto dei passi,poi la mano di qualcuno che tentava di aprire il palco.Erik si fermò,coprì la bocca di Meg con la mano;entrambi trattennero il fiato.
-Signorina…madamoiselle Giry?...Margherita? Meg?- Michele tentava invano di aprire.
-Che succede?- un’altra voce che Meg trovò familiare,pur essendole sconosciuta,ostile,sgradevole si unì a quella di Michele.
-Non capisco?...è chiuso…-
-Imbecille! …Le dobbiamo prendere tutte e due!...Apri forza!-
Con un’ abile mossa,Erik dall’interno fece in modo che la tenda ricadesse su loro due.
La delicata serratura della porticina fu forzata.Qualcuno entrò,ma il palco –in quella circostanza concitata - gli sembrò vuoto.
-Ce l’ha fatta sotto il naso!...andiamo!- disse allora la voce.
Quindi si udirono dei passi frettolosi allontanarsi
Liberandosi della copertura Erik e Meg uscirono allo scoperto.Lei lo guardò spaventata,interrogativamente.
-Che significa?...-
Erik stava impugnando qualcosa sotto il mantello.Le rispose brevemente,sprezzante:
-Che il tuo spasimante è un Giuda…-
Meg capì cosa aveva tra le mani e rabbrividì:il plasso!
-No…-
Lui la incenerì con lo sguardo.
-Non usarlo,Erik…non usarlo più…- gli chiese lei,guardandolo con pena e amore.E stringendosi a lui,per trattenerlo.
-…Meg…- L’uomo le ricambiò lo sguardo amorevole,le ricambiò l’abbraccio – Non capisci che vogliono rapirvi?..Bisogna fermarli?-
-Ci sono altri mezzi…Ci sono i nostri amici…-
-Lasciami andare…la canzone sta per finire…-
-Vengo con te!-
 
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view post Posted on 29/4/2008, 14:54
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CITAZIONE
-Erik!-
La serratura scattò ancora,mentre con una mano lui la trasse nella piccola anticamera,facendo ricadere la pesante tenda per proteggersi da sguardi indiscreti.
Lui la attirò contro di sé.Era divorato dalla gelosia,e avrebbe voluto rinfacciarle la sua rabbia feroce.
Ma quando l’ebbe tra le braccia e i loro sguardi si intrecciarono,seppe solo chinarsi sulle sue labbra e baciarla.
L’avrebbe amata lì,in quella sorta di alcova;contro la parete di broccato,mentre la voce di
Christine accompagnava i loro respiri…

:caldo: :caldo:

CITAZIONE
Erik stava impugnando qualcosa sotto il mantello.Le rispose brevemente,sprezzante:
-Che il tuo spasimante è un Giuda…-
Meg capì cosa aveva tra le mani e rabbrividì:il plasso!
-No…-
Lui la incenerì con lo sguardo.

vai Master,difendilaaaa :wub: :occhilucidi:
 
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gemini21
view post Posted on 29/4/2008, 14:56




Al momento riesco solo a dire: ANCORAAAA!!!
 
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Elfa Nihal
view post Posted on 29/4/2008, 15:45




Grazie Grazie Grazie per la storia fantastica Babyphan

bellissima

posta prestisssimo ti prego

 
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spands72
view post Posted on 29/4/2008, 15:52




posso solo quotare gemini.............ANCORAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!
è sempre più coinvolgente, non lasciarci così. ti pregoooooo
 
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144 replies since 4/4/2008, 22:17   2204 views
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