Pandora's Legacy, by Brigand13

« Older   Newer »
  Share  
spands72
view post Posted on 9/10/2008, 10:57




quanto vorrei essere io la damigella in pericolo..... aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh Terry!!!!
 
Top
gemini78
view post Posted on 11/12/2008, 23:37




Posto questo capitolo per conto di Jiu che non riesce ad accedere:

Capitolo 12

Dorrie sorrise a Martin e assunse deliberatamente un tono casualmente sofisticato nel parlare, anche se percepiva un brivido di nervosismo allo stomaco. " Il piacere è tutto mio, Mr. Lancer. E non so nulla riguardo le difficoltà, ma potrei davvero avere bisogno di un pò di assistenza, che Terry mi ha assicurato siete in grado di procurarmi. Comunque, la questione è in qualche modo...delicata. "

Scivolò con lo sguardo sulle tre donne ancora sedute sulle poltrone della cabina. Lancer lanciò un'occhiata a Terry e quindi si si rivolse nuovamente a lei con un cenno d'assenso del capo. " Certo."

Martin lasciò la mano di lei e si girò verso le tre donne. " Signore, vorreste essere così gentili da scusarci per un momento?"

Aiutò ognuna di loro ad alzarsi. Dorrie e Terry si spostarono di lato in modo che Martin potesse seguirle mentre attraversavano la porta della cabina. Grazie ai tacchi, ciascuna di loro era almeno qualche centimetro più alta di Martin Lancer, con la bionda che superava persino Terry di un paio di centimetri. Per un attimo Dorrie si sentì insignificante mentre la statuaria modella nonché bellissima donna le passava accanto, ma respinse la sensazione e tratteggiò con labbra tirate un sorriso di calma autorità sul proprio volto.

Il casino proveniente dal club principale riempì la piccola cabina non appena Martin aprì la porta per loro. Ogni donna si piegò e pose un bacio sensuale sulle sue labbra prima di congedarsi insieme, in gruppo. Martin chiuse quindi la porta, ricreando la relativa quiete di pochi istanti prima in quel piccolo angolo di locale.

Da dietro, Dorrie avvertì Terry sogghignare. " Tre ragazze allo stesso tempo. E' notevole anche per te, Marty. Come le hai convinte ad accettarlo?"

" In realtà è stata una loro idea, " rispose Martin delicatamente, facendo loro cenno di sedersi e sedendosi a sua volta. " Ma non siete venuti fin qui per discutere della mia vita sentimentale. Di cosa avete bisogno da me?"

" Un passaggio, " disse Dorrie.

Martin la squadrò perplesso. " Un passaggio?"

" Si, col tuo aereo. Forse dovrei spiegare, " aggiunse Dorrie vedendolo distogliere lo sguardo da lei verso Terry e su di lei nuovamente. Accennò brevemente la sua necessità di trasportare un artefatto in maniera discreta, sorvolando sui dettagli riguardo che sorta di artefatto lei stesse trasportando.

Quando finì, lui sedeva in silenzio per un momento con un'espressione pensierosa mentre la guardava. L'unico suono della cabina era l'ingolfato battito della musica del locale. Gli occhi di Martin quindi si posarono su Terry. Dorrie pure osservò Terry, scoprendo che stava scrutando Martin con uguale intensità.

" Quindi, hai lo scrigno?" Martin chiese a Terry, mantenendo lo sguardo immobile. Dorrie serrò i denti per poter sopprimere il singulto alla domanda.

" E che scrigno sarebbe?" rispose Terry con una smorfia.

" Sai molto bene di qualche scrigno sto parlando, Sheridan : Il Vaso di Pandora. Corre voce che Croft l'abbia distrutto o nascosto qualcosa del genere."

Terry sogghignò. " E hai pure già detto che corre voce anche che io sia morto. Sembra che questa voce abbia la fastidiosa tendenza a sbagliarsi."

" Quindi ce l'hai?" Lancer lo pressò, piegandosi leggermente in avanti.

" Non ho detto questo."

" Mi dispiace, non posso aiutarvi," disse Martin, ritornando a sedersi con un gesto di congedo della mano.

A Dorrie cedette il cuore. " Ma perché no?Terry?2

" Guarda, vorrei potervi aiutare, ma voi dovete capire cosa c'è in mezzo, " iniziò a spiegare. Fu interrotto dalla suoneria del suo cellulare. Tirò fuori l'apparecchio dalla sua tasca. " Perdonatemi per un istante."

Dorrie ascoltò attentamente la conversazione.

" Sono Lancer...oh, lui è...e chiede di Sheridan, dici?" Martin guardò Terry mentre parlava l'angolo della sua bocca si piegò in una smorfia che avrebbe potuto essere d'irritazione ma anche l'ombra di un sorriso.
Tuttavia, avendo appena conosciuto l'uomo, Dorrie non poté decifrare la sua espressione con accuratezza, quindi non era molto sicura. " Molto bene. Che qualcuno lo accompagni alla mia cabina"

Martin chiuse con un gesto il suo cellulare e lo ripose nella tasca interna della giacca, vicino al petto. Osservò Terry per un attimo, e questa volta Dorrie fu certa che stava trattenendo uno sbuffo divertito . " Beh, Sheridan, sembra che il tuo roditore sia arrivato."

Dorrie squadrò Terry, confusa. "Francois," chiarì Martin per suo beneficio, ruotando gli occhi. " Terry lanciò quindi uno sguardo a Lancer. " Dannazione, speravo che potessimo concludere le cose prima che arrivasse. Piccolo ratto, ha sempre avuto un tempismo tremendo"

" Beh, non temere" disse Martin diretto. " Ho rifiutato la tua richiesta. Le cose sono concluse."

" No, non lo sono," insistette Terry. " Ne riparleremo appena avrò finito con Moreau."

" Non ti servirà a nulla. Ho una bella vita qui. Non ho bisogno dei problemi che quello scrigno porterà."

" Dopo" disse Terry fermamente mentre Francois si avvicinava, visibile dall'altra parte della porta trasparente. Era accompagnato da uno dei grossi buttafuori che Dorrie aveva incrociato quando lei e Terry erano entrati nel club.

L'omaccione apri la porta per farvi accedere Francois, quindi gridò attraverso il persistente battito della musica: " Altro, capo?"

" E' tutto, Jim. Grazie, " disse Martin, alzando il volume della voce e proiettandosi in avanti in modo che potese ben inteso, ma non gridando veramente. Dorrie ebbe l'impressione che l'uomo acculturato avrebbe considerato il gridare una cosa indegna di lui.

Dopo che la porta si chiuse alle sue spalle, Francois sedette languidamente sul divano e lanciò sul tavolo un plico di fogli sul tavolino. Sorrise a Dorrie. " Mademoiselle, siete incantevole stasera."

Mentre Terry raccoglieva il fascio di documenti, Dorrie avvertì lo sguardo di Francois analizzare le sue forme, posandosi sullo scollo a V della sua maglia. Ruotò gli occhi e li rivolse a Terry che stava passando in rassegna i documenti.

" Sembrano buoni, ma sei tu l'esperta di queste cose. Che ne pensi?" chiese, porgendoglieli.

Dorrie avvertì un fremito d'orgoglio alle sue parole. Quindi, quando le sue dita sfiorarono quelle di lui nel prendere i documenti, avvertì un fremito di qualcos'altro. I loro occhi si incontrarono momentaneamente e la bocca di lei si asciugò completamente all'intensità presente nella profondità verde fumosa dello sguardo di Terry.

Dorrie abbassò rapidamente lo sguardo sui documenti, costringendosi a concentrarsi sulla manifattura. Sfogliò le copie. Era notevoli. Erano persino meglio di quelle che aveva modificato lei stessa. Passò quindi ai passaporti che Francois aveva creato. Sembravano veri come gli altri documenti. Aveva pure aggiunto un certo numero di marche di dogana da vari paesi per dare loro un'aria di autenticità.

" Sono straordinari, " disse, incapace di trattenere l'ammirazione nella voce.

" Ma naturalmente, mademoiselle. Quando hai Francois, hai il meglio." Sorrise e lanciò un'occhiata significativa a Terry, quindi ritornò su di lei, lasciando dubbio alcuno al doppio senso della sua frase. " E una signora incantevole come voi, merita solo il meglio."

Dorrie fu improvvisamente sopraffatta dall'impulso di ridere forte al suo tentativo spudorato di conquistarla. Sicura che lui non avrebbe apprezzato la sua risata sgangherata, resistette all'impulso meglio che poté. Non riuscì però a sopprimere il sorriso che si allargò sul suo volto.

Dorrie si volse per restituire i documenti a Terry e fu sorpresa dalla sua espressione rigida e dal modo brusco in cui li prese dalle sue mani. Gli rivolse uno sguardo interrogativo, ma lui si girò per affrontare Francois senza incontrare gli occhi di lei.

" Bene, Moreau, sappiamo tutti che sei un brillante, piccolo criminale. Bravo ecc ecc," disse Terry piatto, infilando i documenti nella tasca interna della sua giacca. " Ma se non sbaglio, con questo abbiamo concluso i nostri affari. Non vorrei trattenerti da qualunque affare importante tu abbia adesso."

" Oh, ma io sono libero per tutta la serata, " rispose Francois. " Ho fatto in modo da avere tempo per assicurarmi che Mademoiselle Dorrie fosse completamente soddisfatta."

" Come puoi vedere, è estasiata. Quindi non hai alcun motivo per rimanere."

" Tuttavia, ho pensato che forse avremmo potuto celebrare con un brindisi la conclusione positiva della nostra transazione. Magari con un bicchiere di champagne o due....in privato, dove cose del genere potrebbero essere apprezzate appieno."

Dorrie osservò i due mentre si lanciavano sguardi affilati come pugnali durante la conversazione. Si rivolse con lo sguardo a Martin che sorrise divertito e fece spallucce.
Sicuramente lui aveva idea di cosa stava avvenendo tra i due uomini, ma non aveva intenzione di dirglielo e tantomeno di muoversi per risolvere il conflitto.

Temendo che sarebbe finiti a picchiarsi entro breve, Dorrie decise che era il caso di parlare. " Mr Moreau--"

" Mia cara signora, Io insisto che mi chiamiate Francois, " la interruppe lui.

Dorrie annuì appena e ricomincio daccapo: " Francois, avete davvero superato ogni mia aspettativa coi documenti. Avete davvero la mia gratitudine. E vorrei davvero poter accettare la vostra offerta di un drink, ma devo davvero occuparmi di alcuni affari con Mr Lancer. "

Francois lanciò a martin e Terry un'occhiata trionfante prima che i suoi occhi si posassero su Dorrie.
La donna attese una sua risposta, sperando che avrebbe acconsentito con grazia. Sentiva che Francois sarebbe potuto divenire un problema, se avesse voluto.

Dopo un momento le sorrise. Nonostante questa volta la sua espressione sembrasse un poco tirata, Dorrie avvertì un ondata di sollievo.

" Bene, che sia alla prossima, dunque?" domandò delicatamente.

" Naturalmente." Dorrie si alzò ed estese il suo braccio, porgendogli la mano.

Francois pure si levò, ma invece si stringerle la mano offerta, la ruotò e sfiorò con le labbra le sue nocche. " Aspetterò con impazienza il nostro prossimo incontro, cher."

Annuì fugacemente a Martin e quindi guardò Terry brevemente prima di aprire la porta della cabina e scomparire nella calca del locale. Dorrie attese fino a che non fosse uscito prima di sedersi nuovamente. Si segnò mentalmente anche di fare qualche moina a Terry, che si era appoggiato con le spalle al divano con uno sguardo che avrebbe potuto definire trionfante, nel chiedergli i particolari dei suoi rapporti col Francese alla prima occasione.

Si rivolse quindi a Martin. " Torniamo agli affari. Quanto è necessario affinchè to acconsenta a portarci fuori dal paese? Non posso dirti quanto questo sia importante per me. Non ci sono davvero parole per esprimerlo."

" Non è una questione di soldi", " disse Martin perentorio.

" Ascolta, Terry mi ha detto che ti piace aiutare le donne in 'difficoltà' o quello che è. Io non sono normalmente il tipo che vuole un orda di cavalieri sui loro destrieri per chieder loro soccorso. Ma questa volta ho bisogno di aiuto. Sarò onesta con te. Quello che sto facendo è più grande di me, più grandi te o di questo club. E’ più significativo dei soldi. Io devo portare via questo artefatto. Per favore, dimmi che mi aiuterai a farlo."

" Sai quanto potrebbe essere pericoloso per me? Una volta sparsa la voce che hai lo scrigno, ti verranno a cercare. Se ti aiuto, questo significa che verranno a cercare pure me. E fidati, loro sapranno che hai tu lo scrigno una volta che si sarà sparsa la voce che Terry è vivo."

Terry esordì: " So che ti stiamo chiedendo molto, Martin..."

Martin sollevò la mano, interrompendo qualunque altra cosa Terry avesse avuto da dire. " Io voglio sentirlo da lei."

Dorrie prese un respiro profondo. " La verità è che non so quanto sarà pericoloso per te. E' possibile che io ti stia chiedendo di mettere a rischio la tua vita per me. Fidati, non chiedo una cosa del genere alla leggera. Ti prego, fidati di me."

Martin si appoggiò con le dita e la fissò per istanti interminabili. Dorrie all'inizio avvertì eccitazione, vedendolo considerare seriamente la sua richiesta, ma mentre i secondi divenivano minuti, sentì una morsa di paura attorno al cuore.

Era sul punto di parlare di nuovo quando il profondo vibrare della musica proveniente dal club si interruppe all'improvviso. Quando Dorrie si volse per guardare, vide la folla muoversi ancor più convulsamente di prima. Martin e Terry si alzarono nello stesso momento e si mossero per guardare attraverso la porta.

Dorrie si alzò subito dopo e li seguì. Terry imprecò violentemente proprio nel momento in cui scorse un gruppo di uomini apparentemente asiatici muoversi attraverso la folla con quelli che sembravano fucili.

" Chi sono?"

" E' la sanguinaria Shae Leng!" disse colpendo col pugno il vestro con espressione frustrata.

" Cosa diavolo hai portato qui da me?" domandò Martin sommessamente.
 
Top
spands72
view post Posted on 12/12/2008, 11:25




e ce lo chiediamo anche noi!!! e un'appunto alla cara Dorrie: non si prendono appunti mentali per fare le moine a Terry!!
SI FANNO E BASTA!
grazie per il capitolo!
 
Top
32 replies since 6/5/2008, 15:05   409 views
  Share