Raider on the storm, Terry Sheridan

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view post Posted on 18/9/2008, 18:32
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He's a lion that I am proud to hunt

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Il nuovo arrivato tornò alla sua jeep e armeggiò con qualcosa.Di lì a poco dal mezzo smontava un fiero cane da caccia con cui il ragazzo si intrattenne a giocare lungo la riva del lago.
Annelore li osservò,senza parlare.
Dal capannone risuonava il clangore di un martello.E di tanto in tanto lo stridio della fiamma ossidrica.
-Basta ora Laddie!...vieni a mangiare…- disse a un tratto il giovane,richiamando il cane;quindi versò del pane e una scatoletta di carne in una ciotola e lasciò che l’animale,scodinzolando affamato,si servisse.
Con un sorriso che sembrava naturalemente affabile l’adolescente guardò verso la giovane donna,ammiccando al cane:
-E’ affamato come un lupo!-
-Già…- ammise lei,restituendogli un accenno di sorriso.
-Forse ha fame anche lei?...- esclamò poi il ragazzo,come illuminandosi.Poi con una punta di rammarico:- Che stupido…le porto qualcosa…-
Annelore non fece in tempo a declinare.
Il giovanotto frugò nella jeep e ne ritornò con del pane e del salmone affumicato:
-Posso solo offrirle dei tramezzini,per ora…- disse preparando un sandwich e offrendolo alla sua ospite.
-Grazie..-
Annelore mangiò con gusto.
Effettivamente aveva proprio fame:le emozioni,la stanchezza…il digiuno forzato…
-A proposito…mi chiamo Gritchko!...-
Il cane aveva finito di divorare il suo pasto e gli si era di nuovo avvicinato,strofinandogli il muso contro i jeans: - E lui è Laddie!- disse trattenendolo a stento dall’avventarsi anche sui loro panini…
-Io sono Annelore…- disse presentandosi. –Ciao Laddie!- esclamò poi accarezzando la bella testa del segugio. –Laddie! Non è un nome russo,direi…-
-No…è scozzese,vuol dire ragazzo! Terry me lo ha insegnato…-
-Terry?...-
-Si…Bè,all’epoca avevo un altro cane…e mi ostinavo a chiamarlo Lessie,come quello dei film:lo conosce?-
-Si,certo….- Annelore era sempre più stupita di tanta familiarità.
-Terry mi prese da parte e mi fece notare che chiamare Lassie il mio cucciolo,era un po’ mortificante per la povera bestia…-
Alla ragazza sembrò di sentire le parole del colonnello,il suo tono simpaticamente ironico,nel far notare al ragazzo che la ‘Lassie’ dei film era una femmina,mentre il suo cucciolo era decisamente dotato di…altri attributi!
Gritchko rise,ricordandolo.
-Ero piccolo,allora…- commentò poi,con aria un po’ sognante.
-Quanto tempo fa è successo?-
-Circa dieci anni …fuggivamo dall’Afganisthan…-
Annelore stava morendo dalla curiosità.
Voleva saperne di più…
-Ah…vi siete conosciuti allora?-
-Bè,io si:ma Terry era il migliore amico di mio padre…-
La ragazza finse di non accorgersi del senso di sollievo che aveva provato ora che aveva compreso che tra Terry e Gritchko c’erano solo…legami di amicizia…
Il ragazzo sollevò lo sguardo un po’ velato di malinconia su di lei,si corresse:
-E’…il suo migliore amico!- Gli occhi del ragazzo sembrarono inseguire un itinerario lontano,che li conduceva all’isola,sul lago.
-Gritchko!- la voce di Elizaveta interruppe il loro colloquio.
-Mat?- rispose lui – Poi alzandosi commentò sottovoce: -debbono aver finito…-
Annelore lo seguì con lo sguardo senza alzarsi;il giovanotto entrò nel capannone.
Poi dopo poco lo vide uscire su quella strana imbarcazione da cui era emersa sua madre:lui e Terry si allontanarono nella nebbia,scomparendo verso l ‘isola.

-Miss Pettycoat!...- Elizaveta richiamò la sua attenzione.Dunque sapeva come si chiamava,anche se non c’erano state presentazioni tra loro.
-Si?-
-Venga….le conviene riposare un po’:partirete all’alba…-
-Mi scusi ma…se è tutto pronto …perché…-
-Il colonnello Sheridan intende partire all’alba.- la liquidò quella,dura.
Il suo tono indispettì Annelore,che avrebbe voluto replicare.Ma l’altra le aveva mostrato un giaciglio di fortuna su cui riposare e senza altri commenti,le aveva voltato le spalle.
Allora Annelore ci si raggomitolò e finì per addormentarcisi,suo malgrado.


Il muso umido e l’alitare caldo del cane la svegliarono,dopo un tempo indefinito.
-Laddie…- disse,allungando una carezza alla bestiola.Quindi si rialzò e si accorse che dalle vetrate annerite di polvere del capannone abbandonato traspariva un vago chiarore.
Era l’ora…
C’era qualcuno che parlottava a bassa voce là fuori.
Annelore percepì qualche parola.
-E’ alla fine,ormai…- -Non tornerò più…- - Gritchko?....- -… lascerà mai suo padre…- -Vi ammiro entrambi…-
Erano Terry ed Elisaveta che si congedavano.
Annelore sbirciò fuori:li trovò abbracciati,e sentì ancora lei sussurrare qualcosa come ‘Per sempre,mon colonel…’
Terry si staccò dalla donna,allungò una carezza intensa a quel viso bellissimo,quindi strinse la mano che il giovane Gritchko gli offriva,ma poi lo attirò a sé,abbracciandolo:
-In gamba,laddie…e attento a tua madre!-
Quindi l’uomo si diresse col suo passo sicuro verso il capannone;Annelore fece in tempo a celarsi dietro la porta:
-Ma guarda…miss Pettycoat?...già sveglia e nell’esercizio delle funzioni?- aveva cambiato tono;era di nuovo irridente e malizioso.
-Mi spiace…non volevo origliare..ma…- lei si sentì in dovere di scusarsi,senza motivo.
Lui si limitò a dissentire con quel ‘tsktsktsk’ che sembrava fatto a posta per innervosirla.
-Pronta per salpare le ancore?- le disse ancora e,senza aspettare risposta, la aiutò a issarsi nella carlinga dell’idrovolante,montando poi al posto di pilotaggio.
I motori si accesero,le eliche cominciarono a girare sempre più vorticosamente mentre come una gigantesca libellula il mezzo cominciò a muoversi sull’acqua,fino a sollevarsi…
-E viaaa!- gridò ridendo Terry. –Si tenga forte miss Pettycoat…Questo è solo l’inizio!-
 
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gemini21
view post Posted on 18/9/2008, 21:37




Ecco, ora voglio saperne di più sul passato di Terry e dei suoi rapporti con Elisaveta!
 
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spands72
view post Posted on 19/9/2008, 08:13




mmhh, sempre più intrigante!
 
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view post Posted on 19/9/2008, 15:16
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CITAZIONE (gemini21 @ 18/9/2008, 22:37)
Ecco, ora voglio saperne di più sul passato di Terry e dei suoi rapporti con Elisaveta!

anche iooooo!!cos'è che si sono detti mentre Annelore non sentiva bene poi? :mmm:
 
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view post Posted on 14/10/2008, 14:34
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L’idrovolante iniziò a prendere quota.
Annelore stringeva i denti,per il freddo,la stanchezza,la paura dell’ignoto.
Sorvolarono a un tratto un’isola,avvolta da una nebbia vischiosa.La giovane donna non era nemmeno sicura si trattasse di una isola…avrebbe potuto essere il relitto di una nave abbandonata o… Le sembrò persino di intravedere un’ombra,una sagoma umana che sollevasse il braccio verso il loro aereo
Si ricordò vagamente che anni prima sul lago d’Aral sorgeva una centrale atomica.
Rabbrividì ancora.
Doveva avere qualche decimo di febbre.
Poi la distanza dal suolo aumentò e l’aria si fece ancora più fredda,sottile, tagliente.
La ragazza smise di guardarsi intorno…

-Siamo arrivati,miss Pettycoat…è incredibile quanto sia stata silenziosa…paura o…?Dannazione! Miss…hey,Annelore…!-
Le sembrò che Terry si agitasse intorno a lei,poi avvertì il calore di un abbraccio;probabilmente l’uomo la stava sollevando di peso e portando da qualche parte.
Miss Pettycoat tentò con uno sforzo disperato di guardarsi intorno.
Dove si trovava ora? Dove l’avrebbe condotta quell’enigmatico compagno di viaggio?
Ancora la sensazione di benessere che viene dal calore la avvolse.E si lasciò andare definitivamente.

Era in una cuccetta:comoda nonostante l’esiguità dello spazio;calda grazie a una coperta di lana che la avvolgeva tutta.
Si stiracchiò sbadigliando.
Ora stava bene.
Si alzò piano,sollevando la coperta:indossava una camicia da uomo di flanella che le arrivava alle ginocchia e gli slip…
Non ricordava bene quando si fosse cambiata e…a pensarci bene non poteva nemmeno dire come si trovasse lì…lì dove?
Il movimento dolce del mezzo all’inizio le aveva fatto pensare a un treno…
Ma…beccheggio,rullio e lo sciabordio dell’acqua…
Era su una barca!
Scivolò dal letto e scappò sopra,in coperta.
La luce abbagliante del sole la bloccò un attimo,poi abituatasi si guardò intorno.
Terry era di spalle,in tshirt nera e boxer davanti al timone;guardava l’acqua davanti a sé attraverso le scure lenti da sole.Serio,pensieroso.
-Colonnello Sheridan…!-
Si volse a guardarla con un sorriso solare:
-Miss Pettycoat…come si sente? Passata l’infreddatura?-
Annelore si guardò intorno ,spalancando le braccia:
-Ma dove siamo?-
In quella una raffica di vento le sollevò l’orlo della camicia,scoprendole le gambe e qualcos’altro.
Lui la osservò con malizia:
-Non ha paura di una ricaduta?forse è meglio che si vesta…Ci sono degli abiti asciutti adatti alla barca:li indossi!-
Annelore arrossì.
Intuì anche che a spogliarla era stato proprio lui e arrossì di nuovo all’idea;quindi si precipitò di sotto a rendersi presentabile.
Poco dopo anche Terry scese sottocoperta.
Annelore si chiuse in fretta nella sua cuccetta,per infilarsi i pantaloni.L’uomo ridacchiò tra sé.
-Come se la cava in cucina? Facciamo colazione?-
La ragazza schiuse la porta: aveva ora un maglioncino bianco a collo alto che le metteva in risalto il personale ,dei pantaloni alla pescatora e un gilet smanicato impermeabile.
Terry la osservò compiaciuto.Aveva tirato fuori una padella e stava friggendo il lardo per le uova al bacon.
-Allora? Sa recitare la parte della ‘brava donnina di casa’?- la sollecitò lui.
-Si…veramente non recito:diciamo che mi piace…- così dicendo si mise ai fornelli e – adattandosi poco a poco – all’equilibrio instabile dell’imbarcazione,preparò le uova e il caffè.
Poi con molta familiarità trovò un vassoio,le tazze i piatti e si avvicinò al tavolo dove l’uomo sedeva.
Terry aveva appena occhieggiato dietro le tendine per vedere qualcosa.Si ritrovò la colazione servita davanti e non celò il suo entusiasmo.
-Mmmm…che buon odorino…peccato che non mi abbia fatto le frittelle,anche!-
-Magari un’altra volta…- disse lei,un po’ indispettita.
-Segga qui con me…Si sente bene? Aveva un febbrone ieri sera…-
-Si…debbo aver preso molto freddo…o anche la stanchezza…ma…ora mi dice…-
L’uomo sembrava troppo intento a mangiare,con soddisfazione.Con lo sguardò ammiccò al di sopra della tazza,invitando a fare come lui.
Annelore finì per seguire il consiglio.In effetti aveva un po’ di fame arretrata…
-L’aria di mare mette appetito,miss…-poi la osservò un po’ con aria maliziosa,mentre mangiava anche lei con gusto – Mette ‘tanti’ appetiti…- e sospirò,ironico.
-Non scherzi!..-
-Sa questa barca come si chiama? ‘Luna di miele’…un amico ci ha portato la moglie in viaggio di nozze…ha anche il pilota automatico…-
Annelore lo guardò con un’espressione di rimprovero.
-Ma lei non ha altro,per la testa?-
-Bambina…diciamo che sedici mesi a Baila Klava non passano in fretta…-
-Bè,ma…direi che ieri,con la sua amica Elisaveta…-
Gli occhi di lui ebbero un bagliore d’acciaio.
-Taci.- le intimò,alzandosi con uno scatto improvviso.
-Non debbo neanche nominarla?...…a quanto pare allora ci tiene…-
-Sono cose che non puoi capire…-
-Bè,se ci tiene così tanto non dovrebbe poi mettersi a fare lo scemo con ogni gonnella che le capita a tiro…-
Lui sollevò un sopracciglio.Ora sembrava incuriosito.
-Ogni gonnella?-
-Già…ora toccava a me,domani al maggiore Krusinov…e chissà quante…-
-Piccola? Mi stai facendo una scenata di gelosia?...non credevo che viaggiare su questa barca ti suggestionasse tanto…- scherzò,irritandola ulteriormente.
-Ma che…-
-Non è colpa mia se sono così ‘esuberante’…ma se le mie attenzioni ti disturbano,salirò in coperta,ad affrontare i marosi per te…-
Così dicendo risalì la scaletta ridacchiando.


Rimasta da sola miss Pettycoat sospirò.
Poi cominciò a guardarsi intorno,domandandosi dove fosse la sua valigetta.
Dal timone Terry gridò:
-Se sta cercando il suo bagaglio è nel gavone della cuccetta!-
Annelore andò a controllare e si rassicurò con un sorriso.Quindi uscì in coperta.
Il cielo aveva uno strano colore abbacinante,il sole si nascondeva a tratti dietro un cumulo di nuvole dispettose.
Intorno a loro,solo mare aperto.
-Colonnello…- tentò di approcciarlo di nuovo,timidamente.
- Sono stato deferito diciotto mesi fa,non sono più colonnello:chiamami Terry…-rispose lui continuando a timonare senza guardarla.
-Ma…Elis….ehm…-stava per replicare,ma preferì ingoiare le sue proteste e riprovarci –Bene,Terry.Posso sapere dove siamo?...e dove saremmo diretti?-
-Non hai detto che rientravi a Londra,Annelore?bene…abbiamo fatto un giro più largo…-
-Cioè?...raggiungeremo Londra su questa barca?-
Lui rise,guardandola.
-No…non sono Ulisse…Questa barca ci porterà a Istanbul e di là un magnifico aereo ci condurrà lungo il caro vecchio Tamigi…-
-Ma che mare è questo?-
-Tsktsktsk….geografia ne conosciamo poca,signorina…Si chiama mar Nero…siamo diretti al Bosforo..-
-Aaaah…l’Ellesponto..-
Terry le lanciò una occhiata tra l’ironico e l’atterrito:
-Qualcuno li chiama anche Dardanelli…ma chissà perché a me questa espressione fa venire in mente altro…-scherzò,malizioso.
Lei sollevò le spalle,rassegnata.
-E in quanto tempo raggiungeremo Istanbul?-
-Uno,due giorni…se il vento è favorevole…non intendo usare il motore...il carburante è poco,e il rumore ci esporrebbe troppo….-
-Ma….lei crede che…ci stiano ancora seguendo?-
Questa volta l’uomo la guardò negli occhi serio,senza sorridere.E non parlò.
Annelore avvertì di nuovo freddo,si strinse nelle spalle,scese sottocoperta.
Qui,assicuratasi che Terry fosse visibile al timone,tirò fuori la valigetta e la aprì.
Cercò qualcosa nel suo interno,frugò,svuotò tutto e lo riempì di nuovo.
Sbuffò. Avvilita,sconfitta.
La richiuse con uno scatto.Il timone era visibile;il timoniere scomparso.
Pensò che l’avrebbe visto comparire sulla scaletta.
Attese un po’,con sul viso una espressione forzatamente disinvolta.
L’uomo non comparve.
Allora Annelore si alzò e sporse la testa fuori:
-Terry?- chiamò.
Uscì finalmente sulla coperta.A prua riconobbe le lunghe gambe dell’uomo stese,una leggermente sollevata,al sole.
Si avvicinò:appoggiato all’albero,con un berrettino calato sul viso,l’ex marines si godeva il sole.
-Terry?!?-
Un leggero ronfo le rispose:il colonnello Sheridan dormiva…
Annelore cercando di essere il più cauta possibile si avvicinò al quadro dei comandi,dietro il timone:finalmente riconobbe la radio!
Guardandosi furtivamente le spalle, sollevò il microfono,aprendo il collegamento;digitò una frequenza,poi pronunziò il proprio nome.
Rimise a posto il microfono,ancora collegato e attese,trepida.
Un bip appena percettibile.Sollevò il microfono e ascoltò qualcuno dall’altra parte.Poi richiuse,spegnendo ogni cosa e scivolò di nuovo giù in cambusa.

Edited by arielcips - 1/11/2008, 20:02
 
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spands72
view post Posted on 14/10/2008, 15:11




quanto mi piace Terry, vien voglia di prenderlo a schiaffi.... per non dire altro!! e credo che il bel colonello, non stia "dormendo"!!
 
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themanyoulove
view post Posted on 15/10/2008, 07:44




Ohh finalmente un aggiornamento...perchè tanta attesa?
 
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view post Posted on 16/10/2008, 17:13
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ho una visione di Terry marinaio che mi ricorda tanto papà Jack... :caldo: :infermieri:
CITAZIONE
L’aria di mare mette appetito,miss…-poi la osservò un po’ con aria maliziosa,mentre mangiava anche lei con gusto – Mette ‘tanti’ appetiti…- e sospirò,ironico.

ahuuuuuuuuu :caldo:

bellissimo capitolo ariel,grazie :clap:
 
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gerardsweety
view post Posted on 18/10/2008, 10:14




bellissimo ariel complimenti^^
 
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view post Posted on 25/10/2008, 11:24
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-Ben fatto,miss Annelore Pettycoat o comunque diavolo debbo chiamarti!-
Stava ancora scendendo le scale di spalle al piccolo ambiente interno,quando la voce del colonnello la fece sussultare.
Era seduto dietro di lei,le gambe appoggiate al tavolo,le braccia conserte.
-Ben fatto cosa?- domandò lei,con un impercettibile tremito nella voce.
-Avvertire i tuoi amici,o mandanti,o complici…o datori di lavoro!-
Così dicendo si era sollevato piano dal suo posto e avanzava lentamente verso di lei.
-Non capisco a cosa…- cercò di protestare Annelore.
-Non devi aver paura…non ti sto rimproverando…Ora che li hai avvertiti,anzi,mi sento sicuramente più al sicuro…-
Annelore tirò un rapido sospiro di sollievo.
Ma lo sguardo di Terry era impassibile,una lama d’acciaio,quando lui proseguì:
-Chi sei,Annelore Pettycoat?-
-Io…- la ragazza si umettò nervosamente le labbra.-…Ho tentato di spiegarlo già altre volte…-
-…Allora questo è il momento…-
Lei deglutì.Poi iniziò:
-Sono una attrice trasformista…vivo e lavoro a Londra...un giorno sono stata contattata da mio zio Harry…Lui è un avvocato internazionalista e talvolta si serve del mio aiuto per traduzioni o anche come interprete,perché io parlo russo correntemente…Mi dice che deve partire per il Kazakisthan e non ha tempo di contattare una interprete specializzata…se voglio accompagnarlo…-
-Continua…-
-In verità io non avevo alcun interesse a partire…avevo il debutto del mio spettacolo,finalmente qualcosa di importante e…Ma lui ha insistito per parlarmi della faccenda a quattr’occhi…Così sono andata al suo studio:mi ha ricevuto davanti a un alto ufficiale e ad un vecchio signore molto elegante…e mi ha spiegato di cosa si trattava:

-Annelore,si tratta di una faccenda estremamente delicata…per questo ho bisogno di te…-
-Ma zio…ti ho spiegato…-
-Miss Pettycoat…ascolti…Forse se collabora con noi,potremo finalmente avere notizie di suo padre!-
-Mio padre?...è morto quasi venti anni fa,in un incidente aereo…-
L’avvocato aveva tossito,riprendendo la parola.
-Ma non sappiamo esattamente quali furono le cause di quell’incidente…ora si apre uno spiraglio…quello di risalire all’uomo che guidava quella missione…di cui si sono perse le tracce…-
-Non era sull’elicottero?...allora è lui l’uomo che devi estradare dal Kazakisthan?-
-No…Non è lui…Lui mi aveva lasciato un atto…da aprirsi al compimento…ehm…da aprirsi a dicembre di questo anno…alla presenza del prigioniero che andiamo a estradare …-


-Va bene…e poi cosa accadde? Non ho avuto il piacere di conoscere suo zio…-
-Partimmo,ma a Mosca cominciarono i primi problemi…Sollevarono mille complicazioni relative alla possibilità di un lasciapassare per il Kazakisthan…che sulla carta è una repubblica indipendente ma…Mio zio fu trattenuto a lungo a colloquio…Una sera l’ufficiale che avevo incontrato nel suo studio venne a prendermi e mi disse che avrei dovuto fare da sola…-

-Come da sola? Io non so nulla di legge,niente di niente e…-
-Lei è una attrice,mi sembra:impari questo copione e basta!-


Mi spiegarono come avrei dovuto comportarmi e quello che sarebbe successo…Mi assicurarono che a lei non sarebbe accaduto in realtà nulla di male,era solo l’unico modo per farla uscire di là…
Ma quando il maggiore Krusinov ha sparato sulla cassa…ho tremato,davvero…-
-Si…d’accordo:risparmiati questa parte…Dunque:nel tuo racconto molte cose non filano affatto,partiamo dal principio:come mai parli russo?-
-Ma…è la mia seconda lingua…lo parlo e lo capisco da sempre…-
Lui aggrottò le sopracciglia.
-Ecco…cioè…-
In quella una raffica di vento gelido mosse le cime della barca che vibrarono tutte stridendo rabbiose.
Terry sbuffò spazientito,ma occorreva uscire in coperta e allentare le vele:si preparava un temporale.

Annelore si spostò mentre lui si arrampicava agile come una pantera sulla scaletta e sospirò,spaventata.
Quindi corse verso la sua cabina e cercò la valigetta;la aprì,frugandovi affannosamente,ma sembrava non trovare più quello che cercava.
-E’ questa che hai perso?-
Di nuovo Terry l’aveva sorpresa,ricomparendo con in mano la foto dell’ufficiale dell’aeronautica con in braccio una bambina…
-Si! me la dia…- e allungò energicamente la mano per riprenderla.
-Saresti tu,questa bambina?-
-Si…e quello è mio padre…- annuì abbassando il capo.
-Vuoi farmi credere di essere la figlia di Horace Mac Brain?...andiamo,inventane un’altra…-
-Non so chi sia,questo Horace Mac Brain:ma quello è mio padre…il tenente colonnello Pettycoat,del X stormo…-
-Pettycoat?...- c’era malizia e irrisione sul viso dell’uomo.
In quella un lampo sembrò spaccare il cielo in due seguito di lì a poco dal brontolio di un tuono che progressivamente avanzava.
-Che..che cos’è questo…- Annelore cominciò a tremare,impallidire,balbettare.
-E’ un temporale.- ribattè impassibile e anche un po’ sprezzante lui.
Ma non ebbe nemmeno terminato di parlare che la ragazza gli si era come accartocciata davanti agli occhi e rannicchiata sotto il tavolino,con l’espressione persa e atterrita di una bambina,tremava in silenzio.
-Ehi!...che cosa fai? Che cos’è questa farsa?- le disse,tentando di sollevarla da quell’assurda posizione.
-Lasciami stare: ho paura…Ho paura!- anche la voce non sembrava più la sua,aveva una sfumatura infantile inquietante…
Il colonnello la fissò.Quanto c’era da fidarsi di quella commediante?
Un altro tuono rimbombò sopra di loro.
Annelore gridò :stille di sudore le imperlavano la fronte confondendosi alle lacrime.Poi sembrò aver perso i sensi.
Terry si chinò su di lei,la sollevò piano.Sentì che lei gli si stringeva contro,avvinghiandosi con le braccia attorno al suo collo.Non si lasciava sollevare,ma con una forza disperata lo attirava là dove si trovava.
-Ho paura…Ho paura!- continuava a ripetere,tremando.
-Calma adesso…calmati…-
-Non sgridarmi,ho paura…- disse ancora,stringendosi contro di lui,che era stato costretto a sederlesi accanto,abbracciandola.
-Calmati…-le ripetè,carezzandole piano i capelli,le spalle.
La sentì tremare ancora alungo tra le sue braccia,convulsamente,finchè la pioggia batteva sulla tolda della barca e i tuoni squarciavano il cielo.
Pian piano si calmò,mentre il temporale diradava.
Allora la prese in braccio e la adagiò piano sul letto matrimoniale della cabina di poppa,rimanendole accanto fin quando non fu completamente addormentata.
 
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spands72
view post Posted on 27/10/2008, 17:01




allora, il nostro Terry conosce il padre della ragazza, ma non si chiama Pettycoat, la ragazza ha un sacro terrore dei temporali (trauma infantile??), parla russo come se mangiasse caramelle alla menta e lui non le crede!!
il mistero si infittisce!
 
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view post Posted on 27/10/2008, 18:25
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concordo pienamente con Barbara,il mistero è sempre più fitto... :mmm:
spero di leggere presto il seguito :D
CITAZIONE
-Calmati…-le ripetè,carezzandole piano i capelli,le spalle.
La sentì tremare ancora alungo tra le sue braccia,convulsamente,finchè la pioggia batteva sulla tolda della barca e i tuoni squarciavano il cielo.
Pian piano si calmò,mentre il temporale diradava.
Allora la prese in braccio e la adagiò piano sul letto matrimoniale della cabina di poppa,rimanendole accanto fin quando non fu completamente addormentata.

:wub: :wub:
 
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gemini21
view post Posted on 29/10/2008, 20:10




Barbara ha riassunto ottimamente la situazione, ora sono sempre più curiosa!
 
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view post Posted on 1/11/2008, 20:14
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Annelore si svegliò e tentò piano di sollevare la testa.Un anello di ferro sembrava attanagliarle le meningi,una pesantezza assurda le impediva di destarsi del tutto.
-Oh no…è successo ancora…- pensò.
Con uno sforzo doloroso,si strappò al dormiveglia,riuscì a drizzarsi seduta sul letto.
Quella non era la sua cuccetta del giorno prima…era la cabina di poppa.
Accanto a lei avvertì ancora il tepore appena dileguato di un corpo…
-Che…Perché?...-
-Buongiorno!-
Una voce ormai familiare la fece sussultare;guardò verso la porta.
Terry Sheridan era appoggiato allo stipite,uno straccio da cucina gli pendeva sulla spalla sinistra e in mano riluceva un utensile da padella…
-Le uova ti piacciono ben cotte o appena calde?-
-Uova?- per un attimo Annelore avvertì una sgradevole sensazione di nausea alla bocca dello stomaco.Poi però il profumo proveniente dalla cucina la riconciliò con la realtà.
-Appena calde,credo…-
-Allora vieni…La colazione è pronta!- le disse ancora lui,accennando col capo alla cambusa e scomparendo verso l’interno.
Annelore scivolò giù dal letto:si sentiva piuttosto confusa.Raggiunse a fatica la cambusa,lasciandosi cadere piuttosto sgraziatamente sulla panca.
Terry la servì in silenzio,sorseggiando appena una tazza di caffè.E la osservò con attenzione.
Annelore dapprima non si accorse di quello sguardo che la esaminava.
Con la testa nella sua tazza di caffellatte,prima; nel piatto di uova strapazzate poi,sembrava concentrata solo nella rassicurante attività di nutrirsi.
A un tratto provò una sorta di disagio,sollevò gli occhi verso di lui.
Terry allora distese il volto,in quella espressione apparentemente scanzonata che lo caratterizzava.
-Ora che ti sei rifocillata dopo un bel sonno…non credi sia venuto il momento di riprendere la conversazione di ieri?-
-Ah …si certo…Di cosa stavamo parlando?- disse lei,dopo aver deglutito un po’ a fatica l’ultimo boccone.
-Parlavamo di tuo padre…e di questa foto…e di un’ improbabile serie di bugie!-
-Nessuna bugia:quello che dovevo dire l’ho detto!-
Terry sospirò spazientito:
-Prima bugia:questo non è tuo padre…o meglio:non è il sedicente tenente colonnello Pettycoat,ma il maggiore Horace Mac Brain…E soprattutto questa bambina non sei tu…perché guarda caso ha il dolce visetto della piccola attrice che fa la pubblicità dei cereali da circa cinquant’anni…-
Così dicendo le mostrò una scatola di fiocchi d’avena su cui spiccava l’effigie di una bambina di circa sei anni,uguale a quello della bambina della foto…
-Se questa foto ha…dunque… 20 anni?-
-18…- corresse lei.
-Allora direi che qualcosa non torna…-
Annelore guardò con espressione dolente la foto.
E senza capire…
-Ma come può essere? Questa è l’unica foto che ho con mio padre…l’unico legame che ho col mio passato…l’unico ricordo che ho…E se non sono io,chi è quella bambina allora…?-
Con una strana durezza lui le fece notare:
-E’ un fotomontaggio.Quella bambina e quell’uomo non si sono mai nemmeno sfiorati.
La ragazza lasciò cadere la foto,come si fosse scottata.
Poi lo guardò,sconcertata:
-Ma come ..come se ne è accorto?-
Le rispose una espressione molto esplicita.
-Dunque questa è la prima bugia…veniamo a un altro punto poco chiaro:tu parli russo perfettamente…perché?-
Annelore gli rispose con uno sguardo disorientato.
-Ti avverto,piccola:fuori splende il più bel sole che si sia mai visto da queste parti e l’acqua è uno specchio…Non improvvisarmi altre sceneggiate come quella di ieri!- la prevenne ,duro.
-Ieri?...che cosa è successo ieri?-
-Lo sai perfettamente.E comunque rispondi alla domanda che ti ho fatto ora:perché parli il russo così bene?-
Questa volta il tono di Terry era perentorio.
Annelore si sentì messa alle strette,rabbrividì.
-Sono sicura che non ci crederà…ma la risposta è:non lo so…Ho sempre parlato russo,da quando mi ricordo…Ma i miei primi ricordi risalgono a quando avevo sette anni…Ero ospite presso un istituto di suore,dove sono cresciuta…Credo mio zio abbia pensato alla mia educazione…In quell’istituto ho compiuto gli studi e conseguito il diploma in lingue…ma…-
-Mio zio veniva a trovarmi mediamente una volta al mese….e a Natale passavo le vacanze a casa sua…E’ stato lui a raccontarmi di mio padre,un po’ alla volta…quando gli ho domandato della fotografia,che è sempre stata sul mio comodino…ecco si,credo sia il mio primo ricordo…-
Terry annuì con falso compiacimento.
-Bellissima,davvero bella…ci hai messo tutta la notte ad elaborarla,ma ti è venuta davvero bene:complimenti!-
-Ma di cosa parla? E che cosa è successo infine,stanotte?-
-Parlo di questa favoletta che mi stai ammannendo! parlo della straziante recita di stanotte….!- sbottò lui,piuttosto aggressivo. –Non so se il copione te lo sei scritto da sola o te l’abbiano fornito i servizi segreti inglesi…o forse il KGB?-
-Ma cosa dice? Quale copione?...quello che le ho raccontato,per quanto inverosimile,è la verità.Mio padre è morto durante una confusa azione di sabotaggio,mia madre…-
-Ecco:parliamo di tua madre!-
-Mia madre…non l’ho mai conosciuta…- Annelore arrossì,umiliata. –Credo che sia andata via quando ero piccola…-
Terry scosse la testa.
-Se Horace è tuo padre…allora tua madre non è affatto andata via…è morta nello strano incidente in cui è scomparso anche tuo padre…e con loro è morta anche la bambina di sei anni che portavano via…-
Queste parole le aveva formulate con un accento carico di un inatteso dolore.
Annelore lo guardò,avvertendo quella nota stonata sulle sue labbra.
Ma Terry era già ritornato padrone dei propri sentimenti.
Dal suo viso non trapelava altro che la irritante malizia con cui le aveva sempre dimostrato la sua diffidenza.
-Bene… adesso invece ti dico io come la vedo…qualcuno ti ha addestrato magnificamente a fare la commediante e ti sta usando per cavare le castagne dal fuoco in una faccenda nella quale i servizi segreti …sia quello di Sua maestà britannica che quello russo hanno fatto una ben magra figura…La scomparsa di Horace e la morte violenta di due innocenti…-
-E…sarebbe lei,la castagna da togliere dal fuoco?- domandò perplessa la ragazza.
-Evidentemente è quello che si vuole credere…Non ho capito bene se l’idea è stata inglese o russa,ma….sono convinto quasi al 100% che tu sia l’anello di congiunzione tra M16 e KGB!...-
-Lei si sta sbagliando…- protestò allora Annelore.
-Shhh…non hai bisogno di inventarti altre assurde versioni né di recitare la scena del trauma infantile…di stanotte…-
-Quale scena? Posso finalmente sapere cosa è successo stanotte?...per favore colonnello Sheridan:non è la prima volta che …ho dei vuoti di memoria…avviene qualcosa che sembra come rapire la mia mente…perdo conoscenza per qualche ora e…quando mi risveglio,non ricordo assolutamente nulla di quanto mi è accaduto!- era angosciata e sembrava così maledettamente sincera in quella disperata richiesta d’aiuto…
-Ieri sera siamo stati interrotti dal temporale…-
-Il temporale…i tuoni….si,ricordo che mi sono accorta che tuonava e…e poi?-
-Non ricordi altro?...-
-No! Glielo assicuro!- ribattè lei,quasi gridando.
Lui ammiccò:
-Adesso capisco perché continui a darmi il lei…- e la guardò con maliziosa intimità.
Annelore arrossì,progressivamente.
-Accidenti…sei fantastica! Come riesci a farlo?- le domandò allora lui.
-Ma…cosa?-
-Diventare rossa…come una scolaretta…-
-Può spiegarsi meglio…?-
Lui la osservò ancora,domandandosi se continuare quel gioco o meno.
Poi preferì tagliare corto:
-Non è successo nulla,tranquillizzati.Nulla di cui arrossire,almeno.Hai cominciato a piangere e tremare come una foglia,come una bambina spaventata…Hai smesso di ragionare,di parlare da adulta…ti sei calmata solo quando è finita la tempesta:allora ti ho portato di là,finchè non hai preso sonno…-
Il fischio di una sirena interruppe i loro discorsi:erano arrivati a destinazione,i minareti della moschea azzurra di Istanbul si intravedevano lontano,contro l’orizzonte.

La barca ormeggiò nel porticciolo turistico di un esclusivo yachting club.
Terry si era sbarbato e aveva indossato pantaloni bianchi giacca blu e un berretto da capitano,impeccabile;solo lo portava sfrontatamente sollevato all’indietro.
-Io sono pronto Annelore..tu ne hai ancora per molto?-
Anche la ragazza aveva indossato un completo da vela :aveva avvolto i capelli in un foulard chiaro che teneva fermato con grossi occhialini neri…insomma lo stile era quello di Jackie Kennedy…
-Wow..mi sento improvvisamente come un armatore greco…Ascolta,ora andremo all’aeroporto e prenderemo un aereo Lufthansa per Londra…siamo registrati come il signore e la signora Egger…-
Lei lo irrise da dietro le lenti:
-Che trovata originale…marito e moglie?...-
-Qualcosa di meglio?-
-Considerando l’anagrafe e quello che mi ha raccontato di ieri,sarebbe più corretto padre e figlia,colonnello!-sentenziò,dispettosa.
-E’ così che mi vedi?- rise lui,con aria da seduttore convinto – Vecchio?-
Lei gli diede una rapida occhiata.
-Bè,tanto da essermi padre no…- ammise – Ma non so perché,mi vien voglia di chiamarti ‘zio Terry’…-
Lo sguardo di lui si indurì,divenne acciaio.
-Piantala! So dove vuoi arrivare,miss Palcoscenico…Non provarci,nemmeno!-
Così dicendo sbarcarono dal panfilo e ,senza più scambiare una parola,raggiunsero l’aeroporto.

 
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spands72
view post Posted on 3/11/2008, 17:37




ummmm, la ragazza è davvero l'innocente che è scomparsa con il maggiore e la moglie, e se sì, chi è veramente, e perchè la portavano via, e da dove?!?!
e... carina, altro che zio Terry!!
 
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86 replies since 22/7/2008, 10:42   900 views
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