Ed eccone altre due, tutte recensioni positive finora:
RocknRolla: la recensione Guy Ritchie fa ciao ciao con la manina al Signor Ciccone dopo i disastri di Revolver e Swept Away e dimostra come sia vero quello che si dice in giro da sempre: da grande tormento, grande arte...
RocknRolla suona proprio bene. Sia come un "evvai"! Sia come un grosso sospiro di sollievo.
L’ispirazione, l’adrenalina, il talento e lo humor sono ancora lì, frizzanti e stravaganti come i nomi degli improbabili protagonisti. Guy Ritchie fa ciao ciao con la manina al Signor Ciccone dopo i disastri di Revolver e Swept Away e dimostra come sia vero quello che si dice in giro da sempre: da grande tormento, grande arte.
Certo l’impianto non cambia un granchè, con il marasma di sfigati low livers londinesi le cui esistenze non possono fare a meno di andare ad incrociarsi inseguendo, a seconda dell’occasione, una via per far soldi a palate o una via per salvaguardare la pellaccia, possibilmente dalle orrorifiche grinfie di qualche boss/gangster, con una reputazione che manco Keyser Soze… e tutti rincorrono tutti e il tutto gira intorno ad un oggetto (in questo caso un dipinto, in Snatch era un diamante), che sembra essere molto più abile di loro a non farsi prendere.
I film di Guy Ritchie sono troppo vorticosi per essere spiegati, sono film che vivono d’immagine, velocità, suono e glamour, sono proprio come il RocknRolla: “a tutti piace un pezzo della bella vita, c’è a chi piacciono i soldi, a chi la droga, a chi il sesso, a chi il glamour o la fama. Ma il Rockenrolla, oh certo, è differente. Perche? Perché il vero Rocknrolla vuole tutto il fottuto pacchetto”.
E’ con un incipit così, sull’immagine del corpo smunto, tatuato e dannato appartenente al personaggio chiave della storia, tanto mitologico quanto ricercato alla pari del quadro, che lo spettatore si mette comodo comodo a pregustarsi 114 minuti di delirante e irresistibile intrattenimento. Ritchie gioca con un genere che forse ricorda troppo Tarantino, ma in realtà laddove Tarantino fa le cose sul serio e gioca sul citazionale, Ritchie invece punta dritto sulla natura tanto originale quanto caricaturale dei suoi personaggi, chiaramente prendendo in giro il genere gangster e sapientemente amalgamando dialoghi che sparano più veloci dei proiettili a monologhi più riflessivi senza sembrare presuntuosi, bellissimo, in questo caso, il discorso di Johnny Quid sull’illusione di grandeur a cui l’uomo aspira, usando come metafora un pacchetto di sigarette.
Il ruolo della simpatica canaglia riesce particolarmente bene a Gerard Butler, che viene a sostituire l’immancabile Jason Statham, impegnato contrattualmente altrove e che francamente non sarebbe stato altrettanto efficace, Tom Wilkinson è come al solito monumentale (e quasi irriconoscibile) interpretando un personaggio che ricorda un po’ il Brick Top (Alan Ford) di Snatch, Toby Kebbel (Johnny Quid) è andato alla scuola di Christian Bale per il look Auschwitz e deve averne assimilato la bravura per essere così notevole al suo primo ruolo di rilievo. Ma il vero scene stealer è senza dubbio Mark Strong, nel ruolo di Archy, braccio destro di Wilkinson, che a prima vista può essere scambiato per il gemello britannico di Andy Garcia. Un personaggio che ha una delle evoluzioni più interessanti.
Fantastica anche la eterea Thandie Newton, dark lady veramente glaciale, che ha con Butler una memorabile scena di ballo e una stilossisima scena di sesso (forzatamente modificata in stile fumetto da Ritchie quando a causa di un’infezione alla gola di Butler la co-protagonista si è categoricamente rifiutata di baciarlo…). Jeremy Piven, si aggrega allegramente alla combriccola interpretando il ruolo a lui ormai congeniale di manager dai tempi della serie di successo Entourage ed è l’unico “nome” americano del cast.Le buone notizie per chi amerà quest’ultima opera di Guy Ritchie è che il regista l’ha concepita come primo capitolo di una trilogia (forse ci sarà finalmente data l’occasione di vedere il tanto ipnotico quadro?). Nel frattempo si aspetta con ansia il suo Sherlock Holmes, con Robert Downey Jr. e Jude Law (Statham ancora escluso dal cast, si deve preoccupare?) sperando che questo ritorno di Musa non sia solo una grossa momentanea scarica adrenalinica post-divorzio da Madonna...
http://www.badtaste.it/index.php?option=co...7611&Itemid=167Gangster, mala e rock'n'roll(a)Il nuovo film di Guy Ritchie nelle sale dal 24 aprile
Nella sua città e al suo primo amore, Guy Ritchie torna al cinema con “RocknRolla”. Londra affamata di denaro ed edifici e una gangster story ben articolata.
Lenny Cole (Tom Wilkinson) è il burattinaio, almeno in apparenza, attorno a lui e ai suoi traffici un vortice di personaggi. I due simpatici delinquenti One Two (Gerard Butler) e Mumbles (Idris Elba) al servizio del miglior offerente, a volte fessi ma sempre amabili e dal cuore tenero, la sensuale contabile Stella (Thandie Newton), il miliardario russo Uri Obomavich (Karel Rodan) con cui Lenny sta per chiudere un grosso affare e Archy (Mark Srong), braccio destro di quest’ultimo, uomo affidabile della malavita, colui che sa sempre chi contattare e quali metodi di persuasione usare.
Gli attori calcano la scena tutti simultaneamente e, nelle fasi iniziali, l’unico disorientato da tanta ricchezza è proprio il pubblico, ma Guy sa bene come tenere le fila e il suo asso nella manica è proprio il rocker Johnny Quid (Toby Kebbell). Scomparso, creduto morto e invece mai tanto in vita, l’ex leader dei Quid Lickers dedito solo a drogati deliri emerge progressivamente a far luce sulla storia.
Il film diverte, punti forti alcuni dialoghi e la tecnica energica del regista, scuola videoclip.
L’ex "300" Gerard Butler ci regala un balletto stile “Pulp Fiction” con la bella un po' “ossuta” Thandie Newton (“Crash”, “La ricerca della felicità”), ma ancor meglio un indimenticabile siparietto con il suo collega insospettabilmente omosex Handsome Bob (Tom Hardy).
Tom Wilkinson, due volte candidato all’Oscar, è perfetto nei panni del gangster vecchia scuola, convinto che tutto possa ancora governare (delinquenti, assessori, giudici..), ma lacerato dalla sensazione che qualcuno più furbo e potente possa spodestarlo.
Poi c’è Johnny Quid, tutto ad un certo punto ruoterà attorno a lui, possessore di un quadro che sarà croce e delizia dell’intera banda disonesta, è lui, negli strabilianti panni dello “strafatto”, il vero "rocknrolla" della storia.
La telecamera di Guy Ritchie cattura una Londra corrotta, fatta di cemento, lusso e criminalità international. La città che il regista aveva immortalato nel suo primo successo “Lock Stock and Two Smoking Barrels” e successivamente in “Snatch”, ora è un grande parco dell’immobile e nessuno da questo grande affare vuole rimanere fuori.
"RocknRolla" è intrighi e azione (l’inseguimento di cui Butler è protagonista oltre ad essere incredibilmente lungo è una delle scene più spassose del film).
La violenza, esagerata solo nei toni musicali, va di pari passo alla risata.
Giulia Pietrantoni
http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=...k%27n%27roll-a-Edited by gemini78 - 22/4/2009, 22:01