Anno 13.040, ff liberamente ispirata a Gamer e Coriolanus

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aubau
view post Posted on 27/7/2012, 19:28




Ti prego non lasciarmi sulle spine...
sei bravissima e non vedo l'ora di leggere ancora :D
 
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view post Posted on 4/9/2012, 12:10
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Credevo si sarebbe trattato di un viaggio breve,ma non fu così:finì che mi assopii,riaprendo gli occhi solo a seguito di una frenata.
L’auto aveva fermato in prossimità di un rudere. Intorno altre jeep e una evidente animazione:soldati e ufficiali che si muovevano,troppo indaffarati per prestare attenzione a noi,ultimi venuti.
Il militare che mi aveva contattata disse qualcosa all’autista,poi smontò dall’auto e mi fece cenno di seguirlo.
Entrammo nell’edificio diroccato e scendemmo attraverso delle scale in un corridoio sotterraneo;attraverso i muri avvertivo dei suoni sordi,mi sembrò di percepire anche dei lamenti;a un tratto fui sicura di udire anche uno sparo… Sussultai:quello doveva essere il quartier generale dei Volcians,la sede del comando supremo,dove né la debolezza né la pietà avevano accesso.
Fui introdotta in una stanza :c’era una scrivania,due sedie e una scrivania più piccola addossata a una parete.Il soldato mi fece segno di accomodarmi e attendere.
Non passò molto tempo,ma l’attesa mi sembrò comunque interminabile:l’atmosfera di quel luogo era angosciante,mi sentivo come in trappola;non era come essere schiave dei Romans,eppure sentivo in me la stessa inspiegabile sensazione di paura,impotenza e rabbia.
Finalmente una porta si aprì ed entrò un alto ufficiale:il suo viso non mi era estraneo,anche se non avevo avuto mai contatti diretti con lui.
Mi alzai istintivamente,ma lui mi fece di nuovo segno di sedermi:
-Vorrei sapere… perché sono qui- mi feci coraggio e domandai
L’uomo, un quarantenne segaligno dal viso scavato e pallido,senza cambiare espressione mi rispose:
-E’ presto detto:l’armata è in partenza e vogliamo allestire uno spettacolo per la truppa…Sappiamo che tu canti… e anche bene:qui abbiamo il testo e la musica del nuovo inno…Vogliamo che tu lo impari e ne faccia subito una incisione..- Aveva formulato queste frasi a scatti,ponendo brevi pause tra l’una e l’altra,come se riflettesse su ogni parola:probabilmente non padroneggiava ancora bene la lingua comune e non voleva commettere errori.
Le sue pause mi avevano dato il tempo di soppesare quello che mi diceva :in principio fui incredula,forse perché ancora sopraffatta dalla modalità con cui ero stata coinvolta nel progetto;poi però sentii rinascere in me l’entusiasmo che mi aveva animata fin dal giorno in cui l’armata entrò in Albalonga;mi sentii orgogliosa di poter partecipare e sostenere la lotta,in qualche modo…pensai che sarei stata vicino ai soldati in partenza,sempre…sempre vicino a lui…
-Inutile dirti- aggiunse ancora l’ufficiale- che l’inno è del generale in persona…-
Questa doveva essere la frase ad effetto,che avrebbe dovuto sciogliermi da ogni remora,se mai ve ne fossero. Fu allora che mi convinsi totalmente che era stato Tullus a volermi là,a scegliermi per quel compito così impegnativo;mi illusi come ogni donna innamorata che fosse il segno indiretto della sua predilezione.Mi aveva scelta,mi aveva sollevata accanto a lui…
Deglutii e dando voce ai miei pensieri,chiesi:
-Lui.. è qui?-
-Lui ha impegni superiori…- si limitò a rispondere l’ufficiale.
Gli fui complice e non chiesi altro.
Come una bambina,mi lasciai prendere dal gioco. Il soldato che mi aveva accompagnato fin lì,rientrò nella stanza dopo aver bussato con sicurezza.
-Vogliamo andare?- domandò al superiore.
-Si,procedete pure…- gli disse quello,congedandomi con un cenno. più
Seguii ancora il soldato per quei corridoi sotterranei,così eccitata da non fare più caso al buio,agli strani rumori attutiti,a quelli che sembravano lamenti soffocati…
Presto uscimmo alla luce e rientrammo in un altro edificio,che mi si rivelò essere una sorta di stazione radio per i collegamenti dello stato maggiore con il resto del territorio. Fu lì che lessi la prima volta l’inno…
Le parole incitavano a una guerra a oltranza,fino all’annientamento del nemico,in toni epici che sfidavano la morte in cambio dell’immortalità;ma quell’invocazione ‘Figli miei’… e poi la determinazione con cui si ripeteva l’unico ordine ‘Nessuna esitazione,nessuna resa’ per me in quel momento esprimevano solo la passione che riconoscevo propria di Tullus.Non pensai al vero,terribile significato che ciascuno di quei versi avrebbe avuto,anzi quando lo cantai la prima volta caricai l’inno di tutta la mia passione e presto quelli che erano intorno a me si unirono al coro,e poi mi sembrò che in pochi attimi tutti,tutti già conoscessero quelle parole e la voglia di combattere per la libertà si propagasse come un interminabile passaparola di bocca in bocca.

Era sera quando finalmente rientrai a casa;avevo giusto una mezzora per prepararmi e andare a lavorare e mi affrettai a entrare e chiudere la porta alle mie spalle.
Questa volta mi accorsi subito della sua presenza nella penombra :era in piedi sulla soglia del piccolo soggiorno in atteggiamento di attesa.
-Tullus!- istintivamente mi gettai verso di lui,mi abbracciai al suo corpo.Ma il generale non ricambiò il mio abbraccio.
Mi scostai per guardarlo in viso e domandargli cosa significasse quel suo atteggiamento.Mi prevenne:
-Dove sei stata?sai da quanto tempo sei sparita?-
-Ieri notte mi sono trattenuta fino a tardi in osteria…- abbassai la testa,colpevole -ma stamane ero al comando…dovresti saperlo!-
-Alza la testa,quando ti parlo!- mi intimò,autoritario.
Allora sollevai la testa e lo guardai negli occhi.Mi domandai perché stavo lì a giustificarmi,quando a mancare era soprattutto lui e glielo volli dire in faccia:
-La alzo sì,la testa…perché mi rimproveri? C’è forse un legame tra di noi che mi imponga di giustificare le assenze?... e se c’è,allora perché debbo sapere da altri che fra due settimane andrai via?-
Lui aggrottò la fronte,poi disse,secco,ma calmo:
-Non è un segreto…-
-No,non lo è… ma avrei voluto che fossi tu a dirmelo,magari con un po’ di rammarico!-
Mi guardò negli occhi con uno sguardo dolente e interrogativo insieme,come a voler scrutare nel profondo del mio animo.Poi sospirò:
-Rammarico…? –
-Si,rammarico…dispiacere…rimpianto…Tullus io non conosco quello che c’è nel tuo cuore…ma so che nel mio c’è …c’è…- improvvisamente non trovavo le parole.
-Che cosa?-
Sospirai anch’io,gli volsi le spalle.Infine dissi:
-Mi mancherai…mi mancherai moltissimo…-
Mi si avvicinò,mi cinse con le sue braccia:
-Mancherai anche a me…-sussurrò,con un tono dolce, a voce quasi impercettibile.Mi appoggiai al suo petto,sentii il suo respiro tra i capelli,lungo il viso…
-E’ per questo che hai voluto che cantassi il tuo inno?-gli domandai,certa della risposta.
Lui mi allontanò da se,mi volse con forza costringendolo a guardarlo negli occhi:
-Ma di cosa parli?-
Gli raccontai quello che era successo quella mattina.Lo sentii imprecare nella sua lingua,mentre camminava su e giù per la stanza:
-Che cosa c’è che non va?-
-Ma non capisci?...non devi essere accostata a me,al generale…-
Mi sentii offesa.
-E perché mai?-
-Perché?...perchè diventeresti un’arma di ricatto…potrebbero pensare di colpirmi attraverso te…!I nostri nemici cercano costantemente un punto debole,per ferirmi,per fermarmi…- non mi guardava più,aveva negli occhi uno sguardo feroce ed esaltato.
Ne ebbi quasi paura.
Tuttavia provai a ribattere:
-Ma un uomo non può vivere senza legami…..-
Mi interruppe:
-Un uomo no…ma il generale Tullus Aufidius non è solo un uomo...-
Mi allontanai un po’ da lui,volevo riflettere.
-Chiami i soldati figli tuoi…-dissi quasi tra me.
-E lo sono!- rispose,sicuro.
-E… e i figli che ti lasci dietro…? Liuba e Magda vanno in giro tutte orgogliose dei loro pancini?!?-
Fece un gesto della mano,come a dire ‘sciocchezze’:
-Il generale non semina vita… semina morte:quei bambini non li conoscerò mai,non mi appartengono,se moriranno per mano del nemico voglio solo che lo facciano da uomini liberi…non piangerò,per loro…-
Disse queste ultime parole in un tono che mi fece rabbrividire.
Era come se mi stesse confessando che il suo cuore non aveva più lacrime…perché le aveva versate tutte…
Era seduto sul bracciolo della poltrona,la fronte aggrottata,la testa appoggiata sui pugni uniti:mi avvicinai,gli carezzai la testa,gliela presi tra le mani cercando risposte non nelle parole,ma nello sguardo.
-Avrei potuto rimanere incinta anche io…-
-Sai bene di no.
In effetti era stato molto prudente,da questo punto di vista…
-Ora posso chiederti perché…-
Sospirò,scuotendo la testa.
-Puoi risponderti da sola…-
Mi feci forza ed esclamai:
-Tullus,tu e il generale non siete due persone separate…non puoi permettere che il tuo ruolo finisca per sopraffarti…Quanto a me, se pensi che io possa essere un’arma di ricatto per i tuoi nemici,bè… lascia che ne subisca io le conseguenze:sono consapevole di quello che faccio… esattamente come i tuoi soldati!-
Scattò in piedi,mi afferrò per le spalle,mi scosse con malcelata brutalità.
Io continuai a guardarlo a testa alta,come voleva lui.
Allora prese a baciarmi,con quella tenerezza appassionata che conoscevo;sussurrandomi parole che non capivo,mi spogliò e mi sospinse contro la parete...
Facemmo l’amore per ore,senza respiro,senza tregua.Sapevamo entrambi che sarebbe stata l’ultima volta…

 
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gemini78
view post Posted on 4/9/2012, 16:18




Uhmmm ... devo dire che in questo capitolo Tullus non mi sta molto simpatico :mmm:
 
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view post Posted on 4/9/2012, 17:03
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..non è un personaggio semplice...
 
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Monika.
view post Posted on 4/9/2012, 20:51




CITAZIONE (arielcips @ 4/9/2012, 18:03) 
..non è un personaggio semplice...

Io qui ci vedo un pò del Leonida,sarà forse che io me lo sogno anche di notte?
 
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view post Posted on 4/9/2012, 21:15
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...Hai ragione Monika:colpito in pieno...
 
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Monika.
view post Posted on 4/9/2012, 21:24




Eh, eh...
 
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36 replies since 4/5/2012, 22:19   381 views
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