Il ponte tra di noi, ff ispirata al Fantasma dell'Opera(1221 visite )

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babyphan
view post Posted on 14/7/2008, 18:25




Quanto tempo era passato?Meg era rimasta così,a inseguire pensieri insensati,col cuore in tempesta e l'anima come priva di energia.
Qualcuno bussò piano alla sua porta:
-Signorina?...-
La ballerina si alzò stancamente e aprì.
Era una cameriera che serviva ai tavoli nella trattoria sottostante.
-Si..?-
-C'è un signore che vorrebbe vederla...-
Meg riflettè che -chiunque fosse- una volta tanto non si era fatto trovare nella sua stanza...
-E...dov'è? Non è salito?..- disse occhieggiando nel corridoio.
-Oh no...E' un signore molto gentile:el dise che l'aspetta di sotto...ai tavoli...-
Incuriosita e anche gratificata dalla discrezione dello sconosciuto visitatore,Meg si guardò allo specchio,si ravviò un po' i capelli,sistemò l'abito.
Quindi scese.
-Vide la sagoma dell'uomo,di spalle a un tavolo.
Si fermò.
Poi prese fiato e avanzò ancora,fino a giungere al suo fianco.
-Buongiorno conte...-
L'ospite sollevò lo sguardo,poi immediatamente si alzò e scambiò con lei un'occhiata lunga,interrogativa,appena velata di imbarazzo:
-Madamoiselle...-
Poi dopo una breve pausa la invitò a prendere posto accanto a lui.
-Volete sedere ...?...Desiderate qualcosa?-
Meg sorrise anche lei,dissimulando appena l'imbarazzo,ma declinò.
Guido la guardava,corrugava la fronte,abbassava lo sguardo.
Era necessario trovare le parole giuste...Ci aveva pensato tanto,ma...non aveva mai concluso granchè:lo capiva ora che aveva davanti Meg.
Fu lei ad andargli incontro.
-Volevate parlarmi di qualcosa?-
-Si.- ammise lui serio,posato. -C'è qualcosa che vorrei restituirvi,perchè ritengo debba essere molto preziosa,per voi...- Così dicendo tirò fuori la scatola dei segreti di Madame Giry e gliela porse lasciandola scivolare piano sul tavolo. -L'avete persa fuggendo da San Marino...qualche notte fa...-
Meg si schiarì appena la voce,formulando un timido 'grazie'.
-Vi prego..Vorrei che controllaste personalmente che non manchi nulla...Nel trambusto cadde a terra e...-
Così dicendo gliela aprì piano davanti:Meg osservò dapprima gli oggetti e quindi il pacchetto con le lettere.
-Si...c'è tutto....-
-Vi prego...controllate anche le lettere...- insistè lui.
Meg cercò di concentrare la sua attenzione sulla corrispondenza ...ma era agitata.Guido aveva letto o no 'quella' lettera?...e se sì,cosa ne aveva pensato?...ma se invece non l'avesse letta? Lei cosa avrebbe dovuto fare?
Nel piccolo involto l'ultima lettera di sua madre non c'era...
Allora Meg cercò meglio tra gli oggetti...Niente.E lei sapeva bene che era proprio in cima alle carte,la sera che aveva visto la scatola cadere e aprirsi...
Si schiarì la voce ancora.
Ma non parlò.
Questa volta fu Guido ad aiutarla:
-Manca qualcosa,vero?-
Meg annuì col capo.
L'uomo allora aprì la giacca e trasse dal giustacuore il foglietto mancante.
-Manca questa...-
Porse la minuta a Meg che nel prenderla sfiorò la sua mano;allora lui gliela strinse e restarono qualche attimo così.


Nella penombra del crepuscolo qualcuno avvolto nel suo mantello nero s'era avvicinato alla piccola pensione di Meg,ma prima di poter salire e accedere alle stanze il portoncino s'era aperto e la ballerina ne era uscita.
Si era diretta verso i tavoli della trattoria e si era seduta di fronte a un avventore.
Sicura in volto,determinata...
Nessun particolare turbamento...
Anzi;l'emozione era sopravvenuta dopo,quando l'uomo le aveva stretto la mano...
Un'espressione di corrucciato dispetto si dipinse sul profilo di Erik.
Con una mossa quasi rabbiosa si riavvolse nel suo mantello nero e scivolò via,sparendo come era arrivato.


Guido iniziò a parlare,con la voce rotta dalla commozione:
-Ho amato vostra madre...disperatamente,intensamente...- qui chinò il capo.
Il nodo alla gola si scioglieva in un singulto
-Vi prego...-Meg allungò una mano al suo viso chino. -... sono sicura che anche lei non ha mai smesso di amarvi...Ma...le è mancato il coraggio,la fiducia...-
Lui annuì col capo,cercando di celare la commozione:
-Ha creduto che il mio odio potesse essere superiore all'amore che le portavo...- si sfogò,sollevando poi lo sguardo su Meg.
-Ma... se ha potuto crederlo ... è stata solo colpa mia...L'ho persa,come uno sciocco,un cieco....-Tacque ancora,poi soggiunse: -...vi ho perse,entrambe...-
Le disse questo guardandola appena,poi abbassando lo sguardo.
Ma la sua mano le stringeva la destra più forte.
-...conte ...Guido...io...-Meg era emozionata,confusa.
Si bloccò.Erano entrambi commossi e impietriti.
Dopo poco Guido riuscì a dirle:
-... l'avervi ritrovata ,aver parlato con voi qui e ora,sapervi non ostile verso questo sciocco vecchio orgoglioso...è motivo di grande conforto per me...-
Meg sorrise indulgente.
-Ditemi:siete riuscita ad ottenere quello che cercavate?- le domandò allora lui,rientrando nel suo ruolo.
La giovane finse di fraintendere.
-Si...ho una scrittura qui,alla Fenice,grazie a monsieur Sillani e...-
Guido la guardò negli occhi.
-Credevo foste fuggita per seguire qualcuno...-
La ballerina allora si irriggidì:
-Un qualcuno che voi non stimate...che voi credete responsabile di un delitto che non ha commesso...- gli rinfacciò,altera.
-...voi invece lo credete innocente,?- le domandò lui,con tenerezza paterna.
-Certo!-
-...Perchè lo amate...o almeno così credete...-
-Lo amerò per sempre...- ribattè lei,energica.
-...E lui? Vi ama?- insinuò il conte,guardandola con preoccupata sollecitudine.
Questa volta le parole le morirono sulle labbra.
No,non sapeva rispondere.
-Conte...credo che questo argomento esuli dal nostro colloquio...- tentò di congedarsi.
L'uomo la trattenne per la mano,rispettosamente,ma con intensa determinazione:
-Forse per noi non è troppo tardi,Meg...-
Lei scosse il capo,confusa.
L'imbarazzo,l'incertezza di non essere quella che lui avrebbe voluto,lo slancio,il desiderio di poter finalmente condividere con qualcuno l'amore per sua madre,trovando delle radici da cui trarre linfa e forza si scontravano in lei,inibendo ogni sua iniziativa.
-Forse...ma preferirei riparlarne in altro momento...Perdonatemi!- e con un atto di forza si sottrasse alla sua presa e rientrò in albergo.
 
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Sere Butler
view post Posted on 14/7/2008, 22:21




è sempre più intricata e sempre più coinvolgente questa ficcy! Brava!!!
 
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babyphan
view post Posted on 21/7/2008, 15:21




-Padrone? Già di ritorno?-
Rientrando nel suo covo,Erik non rispose,ma cercò nervosamente di impegnarsi in qualcosa.
Nadir gli tenne dietro.
Come infastidito dalla sua presenza,il padrone lo congedò:
-Non è più necessario che tu stia qui...torna dove sai...-
-Madamoiselle..?-
-Madamoiselle sta bene.L'ho trovata intenta in una piacevole conversazione con il nobile conte Guido...-
Nadir sospirò.
Si sentiva impotente di fronte a certa assurda ostinazione del suo padrone.
-Perchè tanto malanimo,padrone...quell'uomo potrebbe essere suo padre...e non parlo solo dell'età...-
Erik ghignò,sprezzante.
-Padre... Questa parola dovrebbe avere un qualche significato 'miracoloso',Nadir?...per me non significa nulla...-
Nadir rabbrividì,amareggiato.
Erik lo guardò negli occhi:
-La vita mi ha insegnato che un estraneo può essere mille volte più fedele e sollecito di un padre!-
Il servitore orientale chinò lo sguardo,visibilmente toccato da quel tacito riconoscimento.
Ma poi riprese a parlare...
-Ogni vita è diversa dalle altre,padrone...Madamoiselle non merita che voi non comprendiate il suo bisogno di calore familiare...E' così piena di slancio e generosità,nonostante abbia sofferto tanto...-
-Già...-
-E quello slancio,quella generosità li ha destinati a voi,completamente,illimitatamente:vi ama,padrone...e per voi non si fermerebbe davanti a nulla...-
Negli occhi di Erik una fiamma di passione e orgoglio.
Nadir ne approfittò,insistè:
-Vi ha salvato la vita...a rischio della sua...Vi ha difeso,vi ha sostenuto...Vi è stata a fianco,pronta ad agire in vostro nome...Questo è vero amore,questo darsi con tanta generosità che...-
-Basta,dannazione! Credi sia cieco! E cosa credi che provi,io?...-
Nadir tacque,ma lo guardò,interrogativamente.
-Per Dio..l'amo,l'amo anch'io!Non saprei rinunciare a lei per nulla al mondo...non potrei nemmeno più immaginare la mia vita,senza sapere che lei è qui,ed è mia...-
Vi fu una breve pausa.
Erik stesso sembrava sorpreso ma sollevato da quella rabbiosa,ma sincera dichiarazione.
-E... glielo avete mai detto?-
-Questa è la prima volta che lo dico persino a me stesso...In principio credevo fosse solo una attrazione carnale:è bella,fresca,innocente...solare e piena di vita...Ma ora so che adoro ogni cosa di lei...quella sua generosità,quella sua spavalderia...danza con la grazia di un piccolo fiore,ama con passione,lotta con passione...
-Dovete dirglielo padrone...Dovete! Se solo sentisse queste parole,la rendereste la creatura più felice della terra....E voi volete farla felice,vero?-
-Io la voglio...si.Felice e mia,Nadir.Ed è mia...Appartiene a me! E non mi adatterei a dividerla con nessuno,nemmeno con un 'padre' dell'ultima ora!-
Altra pausa.
Nadir-nonostante l'ultima minacciosa affermazione – volle condurre la discussione verso un ulteriore esito.
-Allora cosa facciamo qui,padrone? Prendetela e portatela via...Non è difficile procurare una nave e salpare lontano...-
Erik stava per rispondere.
Ma tacque.
-E' per l'altra donna,vero? La vostra chimera?-
Il fantasma sollevò lo sguardo,lo fissò lontano.
-Voglio chiudere il cerchio,Nadir...-
Il servo nascose con difficoltà il disappunto.
-Ora va' al porto e controlla che quelle informazioni che abbiamo avuto dalla Francia sono vere...In tal caso,sai come agire!-
-Si...- rispose l'orientale senza entusiasmo.Poi soggiunse,incerto: -Padrone?-
-Vuoi dirmi altro?- gli domandò quello,un po' ostile.
-Tornate da lei...-
Non aggiunse altro,ed Erik non gli rispose.
Ma i suoi occhi verdi sembrarono illuminarsi enigmaticamente.


Il colloquio con Guido aveva avuto su Meg uno strano effetto:il conforto di un sentimento condiviso,l'offerta di un affetto paterno,solido e schietto,insieme alla sfida però e al desiderio di difendere il proprio amore,le avevano fatto superare quel momento di impasse precedente...
Contro tutto e tutti,anche contro Erik stesso...lei lo amava.
Lo avrebbe amato sempre,e sempre sarebbe stata dalla sua parte.
Però ora,rimasta sola,le tornarono alla mente le battute di quel colloquio tra lui e Christine.
Reagì con rabbia,al ricordo.
Ma cosa voleva ancora quella irresponsabile da lui?
Metterlo nei guai? Come aveva fatto anche con Raoul?
A un tratto la ballerina rabbrividì.
Ricordò il discorso tra Guermantes e Lucia Sillani,quando quell'individuo odioso aveva parlato di lei,come un'esca.
In effetti...
Guermantes era nemico di Guido,oltre che di Erik.
E Guido ora,dove sarebbe andato?
La giovane donna si rivestì in fretta e scese ai tavoli.Quindi domandò alla cameriera se avesse visto in quale direzione fosse andato il signore con cui si era intrattenuta.
La giovane donna fece spallucce,poi le indicò un cameriere a cui domandare.
-Gli ho chiamato una gondola...Andava a teatro...-
Teatro? Pensò Meg.Forse da Sillani.Oddio...Lucia?
Senza por tempo in mezzo,decise di raggiungere anche lei la compagnia di Ernesto.Ma in quel momento non c'erano barche disponibili,allora provò ad avvicinarsi al teatro via terra,attraverso il dedalo di ponti e calli...
Non sarebbe mai arrivata in tempo,e solo in ritardo avrebbe saputo quale dramma si andava consumando...

Lucia Sillani ascoltava come da una sconfinata lontananza i discorsi che suo marito e Guido si scambiavano seduti al tavolino,alle sue spalle.I suoi occhi inseguivano un panfilo che solcava il mare,laggiù,all'estremità della laguna.
Sapeva di essere giunta a un capolinea.Che la sua commedia volgeva al termine.
Ora doveva solo trovare la forza per una dignitosa uscita di scena...penosa,ma dignitosa.
Guermantes,incurante delle sue ansie,continuava a crederla sua succuba.
Aspettava notizie di Guido...Era a lui,che mirava,innanzitutto.
Quegli intanto stava confidando all'amico,sia pure con quella discrezione che lo caratterizzava da sempre,l'emozione dell'incontro da poco avuto con Meg.
-Sono stato così cieco,Ernesto...Lei era là,sotto i miei occhi:una bambina...la mia,la nostra bambina...Non l'ho riconosciuta.Non ho riconosciuto l'amore di Magdaleine...-
Ernesto rispondeva con slancio accorato:
-Se avessi saputo che quel bastardo...lo avrei ucciso con le mie mani,Guido.Ero certo di averti mantenuto la promessa di vegliare su di lei...Invece quella carogna..Non potevo sapere...Madame ed io non eravamo così intimi da...-
-Perchè? Se foste stati intimi,magari te ne saresti accorto?- domandò con una sfumatura di cinico scherno nel tono Lucia.
-Lucia... possibile che tu debba sempre fraintendere...Non puoi essere gelosa anche...-
-Gelosa?...se tu,lo fossi stato,geloso...Forse non saremmo a questo punto!-
-Non capisco... ma cosa dici?-
Lucia scuoteva il capo,con la mascella contratta dalla pena.
Guido era imbarazzato e un po' infastidito,pensava all'ennesima scenata di Lucia.Ma Ernesto invece cercava di penetrare al di là delle parole.Aveva condiviso arte e vita con Lucia,sapeva comprendere quando recitava e quando no;conosceva le corde della sua voce...E questa volta avvertiva un'inquietante stonatura.
-Lucia...che cosa vuoi dirmi?- disse alzandosi e tentando di prenderla per le spalle.
Lei d'apprima si irrigidì,come a respingerlo.Poi non seppe proseguire.
-Dico la verità...ora,finalmente,qui...la verità che voi uomini non volete mai vedere! Troppo presi da ideali e battaglie...incuranti di quello che una donna teme ogni giorno,quando sa che potrebbe perdervi per sempre!-
-Calmatevi,Lucia...-
-No..non mi calmo!...è giusto che sappiate! Là fuori qualcuno sta aspettando che io gli riferisca di voi,del vostro arrivo,di dove alloggerete...-
-Qualcuno?-
-Lucia,amor mio...dimmi che non è vero...- Sillani intanto aveva compreso,e un gelo gli attanagliava il cuore.
La moglie lo guardò.Nei suoi occhi un grido silenzioso:impetravano un perdono che sapevano di non poter avere...
Ernesto la abbracciò,tentando di interrompere quella confessione che non voleva sentire.Lei per un attimo trovò conforto nella stretta del marito,poi se ne sottrasse:
-E' vero...E' vero...Io sono quella che riferiva...E' colpa mia se Antonio,Giovanni,Federico sono stati presi...Io ho tradito!-
-..Antonio,Giovanni...Ma da quanto tempo...?- Ernesto era sgomento.
-Dal gennaio del 1858...- rispose lei con una voce di ghiaccio.
-E... perchè?...come?-
Lucia rise con amarezza.
-Come?...d'apprima con la seduzione...poi col ricatto...-
-La...seduzione? Che vuoi dire? Che tra di voi?-
La donna non ebbe bisogno di spiegare. Il suo viso,i suoi gesti da sconfitta erano più che espliciti.
Rimaneva così,con le braccia rilasciate lungo il corpo,leggermente aperte.Ma sapeva che Ernesto non l'avrebbe più abbracciata...
L'uomo infatti si volse verso la finestra,come per evitarla.Poi seguendo i suoi pensieri,domandò ad alta voce:
-Da gennaio?...ma..allora Francesco...?- un dubbio inaccettabile gli aveva squarciato il petto.Il suo secondogenito...concepito proprio nell'inverno di quell'anno...
Lucia si erse a fugare quelle nubi,subito.
-Non pensarlo neppure! E' tuo...è..nostro...Quella canaglia è sterile,grazie a Dio...Una specie di tara ereditaria,di cui va persino fiero...-
Ernesto non la ascoltava nemmeno,quelle parole non lenivano il dolore immenso,la ferita incurabile che si era aperta tra lui e la sua cara sposa...
Ma per Guido invece quelle ultime parole avevano un peso immenso.
-Ne...ne siete sicura,signora?-
Lucia sembrava assente anche lei,come già fuori da quella stanza,da quel tempo...
-Di cosa?- domandò,senza capire.
-Siete sicura che Guermantes fosse sterile?-
Lucia lo guardò,poi ricordò la risata sguaiata di quel maledetto,mentre le diceva:-Almeno non seminerò il mondo di bastardi...sai questo teatro quanti ne dovrebbe ospitare...hahaha!-
Chiuse gli occhi e li riaprì,sbarrandoli.
-Sterile.- ribadì.
Il cuore di Guido ebbe un balzo.Gli sembrò di sentirlo scoppiare in gola.
Si alzò,chiese brevemente scusa,uscì dalla stanza.
Lucia allora guardò il marito un'ultima volta.Ernesto non le ricambiò lo sguardo.
Allora la donna sedette mesta in una poltrona,quasi scomparendovi.
-Vado...vado a prepararmi per stasera...- le disse il marito,uscendo dalla stanza senza guardarla.

Si era persa.Come una sciocca.
Ecco,era tornata al punto di partenza.Riconosceva i tavolini della trattoria,anche se ora era di spalle.
Che stupida...
Corse verso la riva,sperando che ora vi fosse finalmente una gondola disponibile.
Era ormai sera.Il buio fasciava tutte le cose e dall'acqua si alzava una nebbia umida che confondeva ancora di più.
Meg rabbrividì.
Ed ecco che dall'acqua si levò una figura familiare,avvolta in un nero mantello che il vento sollevava appena lungo i margini.
-Tu?!-
-Venivo da te...-
Era così sopresa e felice di vederlo,che dimenticò ogni altra cosa.
Egli la cinse accogliendola sotto il pesante soprabito e insieme si rifugiarono nella calda stanza di lei...

 
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gemini21
view post Posted on 21/7/2008, 15:30




CITAZIONE
-Basta,dannazione! Credi sia cieco! E cosa credi che provi,io?...-
Nadir tacque,ma lo guardò,interrogativamente.
-Per Dio..l'amo,l'amo anch'io!Non saprei rinunciare a lei per nulla al mondo...non potrei nemmeno più immaginare la mia vita,senza sapere che lei è qui,ed è mia...-

Ahhh, uhhh, ohhhh quanto l'adoro quando fa cosìììì! :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi:

CITAZIONE
-Questa è la prima volta che lo dico persino a me stesso...In principio credevo fosse solo una attrazione carnale:è bella,fresca,innocente...solare e piena di vita...Ma ora so che adoro ogni cosa di lei...quella sua generosità,quella sua spavalderia...danza con la grazia di un piccolo fiore,ama con passione,lotta con passione...

Finalmente l'ha capito!! :entusiasmo:

CITAZIONE
-Io la voglio...si.Felice e mia,Nadir.Ed è mia...Appartiene a me! E non mi adatterei a dividerla con nessuno,nemmeno con un 'padre' dell'ultima ora!-

Datemi quest'uomo!! :woot: :woot:

CITAZIONE
Ed ecco che dall'acqua si levò una figura familiare,avvolta in un nero mantello che il vento sollevava appena lungo i margini.
-Tu?!-
-Venivo da te...-
Era così sopresa e felice di vederlo,che dimenticò ogni altra cosa.
Egli la cinse accogliendola sotto il pesante soprabito e insieme si rifugiarono nella calda stanza di lei...

:infermieri: :infermieri: :infermieri:
 
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spands72
view post Posted on 22/7/2008, 10:40




siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, mi piace da morire, pieno di passione e finalmente conscio dei sentimenti per Meg.
aaaaaaaaaaaahhh (sospiro) bellissimo, sono emozionata, un capitolo che ha risvegliato il mio animo....
attendo vostre notizie! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
 
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Sere Butler
view post Posted on 22/7/2008, 13:52




bello bello bello bello bello bello! l'ultima scena è fantastica!!!
 
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view post Posted on 28/7/2008, 19:10
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He's a lion that I am proud to hunt

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recuperato!!che meravigliosi capitoli!!!
CITAZIONE
Madamoiselle non merita che voi non comprendiate il suo bisogno di calore familiare...E' così piena di slancio e generosità,nonostante abbia sofferto tanto...-
-Già...-
-E quello slancio,quella generosità li ha destinati a voi,completamente,illimitatamente:vi ama,padrone...e per voi non si fermerebbe davanti a nulla...-
Negli occhi di Erik una fiamma di passione e orgoglio.
Nadir ne approfittò,insistè:
-Vi ha salvato la vita...a rischio della sua...Vi ha difeso,vi ha sostenuto...Vi è stata a fianco,pronta ad agire in vostro nome...Questo è vero amore,questo darsi con tanta generosità che...-
-Basta,dannazione! Credi sia cieco! E cosa credi che provi,io?...-
Nadir tacque,ma lo guardò,interrogativamente.
-Per Dio..l'amo,l'amo anch'io!Non saprei rinunciare a lei per nulla al mondo...non potrei nemmeno più immaginare la mia vita,senza sapere che lei è qui,ed è mia...-
Vi fu una breve pausa.
Erik stesso sembrava sorpreso ma sollevato da quella rabbiosa,ma sincera dichiarazione

aaah l'ammesso finalmente!!me emozionata :occhilucidi: :occhilucidi: :occhilucidi:

CITAZIONE
-Tu?!-
-Venivo da te...-
Era così sopresa e felice di vederlo,che dimenticò ogni altra cosa.
Egli la cinse accogliendola sotto il pesante soprabito e insieme si rifugiarono nella calda stanza di lei...

menomale che è arrivato!che bello :wub:
 
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spands72
view post Posted on 29/7/2008, 11:18




ho un dubbio! quello che ha incontrato nella nebbia è LUI?!?! VEROOOO?!?!? non è il conte,!?
scusate ma ogni tanto mi prendono dei meccanismi mentali un pochetto complessi!
 
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babyphan
view post Posted on 30/7/2008, 11:03




Per fugare il dubbio,Barbara...


Quando la porta fu chiusa alle loro spalle,Erik si liberò con un gesto affascinante del mantello e si fermò davanti a lei,a guardarla.
-Dove stavi andando?-
Meg stava per rispondere,ma lui la tacitò:
-No...non importa,non voglio saperlo...- le disse,prendendole la testa tra le mani e carezzandola con lo sguardo.
-...Erik...-Meg deglutì.Era stranamente emozionata,incredula. -Ti ho sentito suonare per me,stamattina...-
Lui accennò a un sorriso,senza smettere di guardarla,sfiorandole con delicata passione i capelli ancora legati.
-Non ti avevo mai vista danzare...-rispose,ammirato.
Poi si chinò a cercarle le labbra e le diede un bacio breve,preludio al desiderio che covava sempre più forte dentro di lui.
-Forse...non mi avevi mai...guardato...- corresse piano lei.
Gli occhi di lui mandarono un bagliore.
Ma accettò quel velato rimprovero.
E soggiunse:
-Recupererò il tempo che ho perso...voglio riempirmi gli occhi di te...Averti vicina,in ogni momento della mia vita!-
Lei lo guardò incredula,con l'accenno di un sorriso negli occhi:
-Tu...vuoi?-
Non la lasciò finire,incalzandola col fiume della sua irruenta passione:
-Io voglio.Voglio te,per sempre.-Aveva cominciato a scioglierle i capelli,ora voleva liberarla del soprabito e sentire sotto le mani la sua pelle di seta.
Meg stava abbandonandosi ,ma ebbe un brivido,un dubbio.Il solito dubbio che non la lasciava essere felice...
E gli domandò:
-E'...desiderio?-
Lui la guardò dapprima sorpreso,poi con tenera indulgenza;la strinse forte a sé e finalmente le confessò:
-Tu lo sai bene che è molto di più,sciocca....e stupido io...ad averlo capito solo ora,che cos'è!-
Meg gli si strinse contro,chiuse gli occhi:non credeva a quello che ascoltava.
-Fin da quella mattina,sull'Appennino,quando ti feci andare via,da sola..dopo quella notte...Ero così persuaso che nessuno di noi due sapesse cosa faceva…Io avevo rincorso per tutta la vita un sogno e ora…ora mi facevo irretire così,dalla splendida profferta della tua bellezza reale …Mi odiavo,per questo:dovevo capire cosa volevo davvero! E anche tu,dovevi fare chiarezza in te…Così ti ho lasciata andare allora,e ti ho respinta poi così a lungo…-
-E ora...?- domandò ancora lei,esitante,staccandosi da lui,cercando il suo sguardo.
-Ora è tutto chiaro,ora so che è te che voglio …Voglio i tuoi capelli biondi sparsi sul mio cuscino,voglio coprirti di baci…voglio gridarti tutte le parole d’amore che ho serrato dentro di me da quella notte,...quella notte Meg,che è stata la prima notte d'amore della mia vita,capisci?-
La giovane donna tirò il fiato,incredula.
-....per questo ero furioso con te,con me stesso…perché sapevo che…se tu eri mia…anch’io ormai ti appartenevo…-...
Gli gettò le braccia al collo.Gli si strinse contro,appassionata.
-Noi siamo una cosa sola,Meg...- le sussurrò lui,sospingendola sul letto.
Lei rabbrividì:'uno spirito,una voce'...pensò tra sé.
Ma lui soggiunse:
-Una sola carne...- e poi continuò a voce bassa,impastata di desiderio assoluto -Voglio tutto da te,tutto quello che una donna può dare al suo uomo...Meg,amore mio...-

Ti darò tutto,Erik,amore mio...

Si amarono in quella piccola stanza,in quel letto dalle lenzuola di cotone e dall'aroma di fresco.Si amarono come non si erano mai amati,neppure quando lei lo aveva raggiunto laggiù,nel suo covo.
Una energia nuova,una passione che le parole d'amore finalmente esplose sulle labbra di entrambi,senza vergogna,accendevano via via...
E finalmente all'alba,quando la prima luce entrò dal lucernario,disegnandone i tratti sulla parete,Meg assaporò la dolce intimità...essere tra le sue braccia,col fiato che a poco a poco ritornava regolare,abbandonarsi alla sua stretta calda,rassicurante,entro la quale non c'era posto per nessun altro.
Solo loro due...
-Ho trovato così bella la tua musica,stamane...-
L'uomo aggrottò appena le ciglia.
-Non era la mia musica...mi sono limitato ad eseguire- ribattè,un po' piccato.Poi tacque,carezzandole con le dita la spalla nuda.
E a un tratto la seta della sua pelle sotto le dita,il profumo dei suoi capelli,la dolcezza di quell'intimo abbandono ebbero un sapore quasi inebriante:gli sembrò di poterli dipingere con le note,che gli infondessero la linfa della musica,morta da tanto in lui.
La sua voce pacata e sicura risuonò ancora;e fugò definitivamente ogni dubbio:
-La scriverò per te,la mia musica...una musica nuova,Meg...Quando tutto questo sarà finito e tu verrai via con me...-
Lei si volse a guardarlo,con un sorriso gioiosamente sorpreso.
Lui proseguì:
-Ci imbarcheremo su un panfilo...tutto per noi...e solcheremo i mari:voglio vederti sorridere alla vista dei delfini...e ti voglio incantata davanti all'aurora boreale...Voglio scoprire la bellezza del mondo attraverso il tuo viso...-
Si abbracciarono ancora più stretti,ognuno facendo suo il sogno dell'altro.


Improvvisamente nella strada,tra i canali si sentì gridare.
Non era facile capire cosa si gridasse:i richiami si rincorrevano da un rio all'altro.
Ma doveva essere successo qualcosa di brutto...
Meg si alzò dal letto,scrutò attraverso il lucernario,ma vide solo un assieparsi di barche in fondo al la laguna,verso il porto.
Anche Erik s'era alzato e si rivestiva.
Bruscamente la realtà li richiamava.
-Debbo andare...- si giustificò,sconsolato.E la strinse di nuovo a sé,intensamente.
Ma qualcuno bussò con energia alla porta.
-Signorina Giry...madamoiselle...Meg!- era la voce trafelata di un uomo...di Guido.
Meg si volse spaventata ad Erik.Che fare?
Erik aveva lo sguardo torvo,la mascella indurita.
Le fece cenno di aprire,e si addossò al muro,minaccioso.
La ragazza schiuse piano la porta.
-Che...che cosa succede?...signor conte...-
-Meg! Vi chiedo perdono,ma...lasciatemi entrare!- ribattè quello,senza aspettare e senza che Meg potesse impedirglielo.
-Ma ...conte Guido io...-
L'uomo intanto la abbracciava.Era attraversato da uno strano tremito,convulso.
-State bene,grazie a Dio...oh...Meg...-
Da sopra le sue spalle la donna lanciò uno sguardo supplichevole a Erik,che non gli facesse del male....
-Che avete conte? Che cosa è successo?-
-Era accaduta una cosa bellissima...ma poi un evento terribile...mi ha fatto temere...-
-Cosa?-
-Lucia Sillani...era scomparsa da ieri...- disse con la voce rotta,volgendosi di lato,come a proteggere la giovane donna dall'orrore del racconto. -L'hanno trovata in un canale,vicino al porto:aveva una corda... intorno al collo...-
Meg esclamò d'orrore,ma intanto improvvisamente Guido avvertì che non erano soli.
Guardò contro il muro e distinse nella penombra la figura dell'altro uomo...
-Che fa lui,qui?...- domandò con sdegnosa diffidenza.E guardando con una espressione di rimprovero la giovane,trattenendola vicino a sé come a proteggerla.
Meg si liberò della sua stretta e mettendosi tra i due ribattè:
-Conte...non credo che questo vi riguardi...-
-Invece mi riguarda eccome,Meg...Non sapete quanto!...-
Gli occhi di Erik,assottigliatisi per la rabbia, lo trapassarono come due lame affilate,quando irridendolo gli rispose:
-Un improvviso rigurgito di amore paterno,conte Guido?...forse è un po' tardi...-
Raccogliendo la provocazione,il conte ribattè,con slancio:
-No..non è tardi!.. -quindi di nuovo volgendosi a Meg,le prese le mani nelle sue,la fissò,commosso -Ora so,Meg...lo so con certezza!- esclamò
-Che cosa...io non capisco?!?-
-E' semplice,Meg...il conte ha evidentemente scoperto qualcosa che riguarda i vostri legami di sangue...Qualcosa di cui aveva bisogno,per poterti accogliere paternamente tra le braccia...- c'era una sfumatura di provocatorio disprezzo nella voce di Erik.
Guido lo guardò negli occhi,offeso.
Ma poi non seppe sostenerne lo sguardo.
...L'accusa era vera...
La fanciulla guardava ora l'uno,ora l'altro.
Emozionata,divisa tra sentimenti diversi.
Ma di fronte a quell'incomprensibile muro contro muro,ripensò a sua madre,e alla solitudine in cui aveva consumato il suo dramma,incompresa dall'uno e dall'altro.
E aggredì entrambi,rimproverandoli:
-Smettetela!Smettetela tutti e due!...Voi,con questo vostro atteggiamento avete solo fatto del male a mia madre,che vi amava ...e continuate a fargliene,attraverso me!-
-Meg,io...-
-Tacete conte...siete stato cieco e sordo.E anche tu,Erik,lo sei stato...concentràti soltanto in voi stessi!...e ora continuate a farvi questa stupida guerra,mentre là fuori c'è un assassino vero!-
I due si guardarono ostili,ma ammettendo nel reciproco silenzio che quella giovane donna aveva ragione.
Guido insistè:
-Conosco un solo uomo che uccide a tradimento,col suo laccio micidiale...- insinuò fissando con aria accusatrice l'interlocutore.
-Vi sbagliate!...-ribattè Meg,difendendo senza riserve Erik -Egli stanotte era qui,con me!...La povera Lucia è morta per mano di quell'infame... perchè ha tradito il patto ...come Piangi...E Guermantes sa bene che è più facile far ricadere la colpa su chi è condannato,da sempre...-
Così dicendo Meg si addossò a Erik,come a farne scudo col suo corpo , lasciò che lui le cingesse la vita,guardando insieme con aria di sfida Guido.
Il conte sembrò osservarli senza capire.
Era andato là pronto a offrire il suo amore a quella figlia che finalmente aveva trovato.
Ma qualcuno gli aveva scavalcato il passo.Lei non gli apparteneva...Apparteneva a quel misterioso fantasma del passato...
-Sta' attenta Meg...egli ti porterà alla rovina...come ha fatto con tua madre...- la ammonì,poi ritornando sui suoi passi,uscì senza aggiungere altro.

 
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Sere Butler
view post Posted on 30/7/2008, 11:49




Guido ma perchè non capisceeeeeeeeeeeeee???
Che dolcissimi che sono Meg ed Erik!!! Adooooooro!

CITAZIONE
-Ci imbarcheremo su un panfilo...tutto per noi...e solcheremo i mari:voglio vederti sorridere alla vista dei delfini...e ti voglio incantata davanti all'aurora boreale...Voglio scoprire la bellezza del mondo attraverso il tuo viso...-

se un uomo mi dicesse una cosa del genere, credo che sverrei
 
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spands72
view post Posted on 30/7/2008, 14:50




grazie per aver fugato il mio dubbio!!
sono bellissimi insieme i sogni di una vita dopo quel gran caos che stà creando quell'infame!!
Guido proprio non lo capisco, al posto di essere felice di aver ritrovato una figlia, si trincera dietro il suo orgoglio ferito.
mah!!! ho detto che è bellissimo, se non l'ho detto... e bellissimo!!!
 
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babyphan
view post Posted on 1/8/2008, 08:33




Care amiche,
speravo proprio di potervi regalare un altro capitolo,se non addirittura la conclusione di questa storia...ma il tempo a disposizione ha remato contro!
Rimando tutto a settembre,ma ne approfitto per ringraziarvi di tutti i vostri commenti che mi sostengono e spesso alimentano la mia ispirazione!

Ciao a tutte!
 
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view post Posted on 1/8/2008, 10:45
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noooo Guido,non deve essere così negativo!!deve capire che Meg con Erik sarà felice e protetta :occhilucidi:

arrivederci a settembre babyphan,e grazie per questi mesi di lettura emozionante e appassionante! :wub:
 
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babyphan
view post Posted on 8/9/2008, 16:29




Posto un breve aggiornamento di collegamento...

Meg guardò Guido allontanarsi.

...forse non dovrei lasciarlo andare così...io...

Ma prima che questa sensazione potesse materializzarsi in un gesto preciso,le braccia di Erik la serrarono forte,attraendola contro il suo petto:
-Meg...- esclamò lui con slancio,la voce rotta dalla commozione e dalla sorpresa – Nessuno mi ha mai fatto sentire così amato...-
Ella lo guardò,confusa e felice.
Quell'ammissione la intenerì profondamente:provò il bisogno di rassicurarlo ancora, con l'abbraccio più sincero.E in quell'abbraccio che li serrava insieme si stava abbandonando,quando gli sentì dire.
-Vieni via con me,ora...-
-Ma...credi che io corra pericolo?- gli domandò,incerta.
-Si.Ma non è solo per questo.Non intendo più separarmi da te,mai più!-
La giovane donna trattenne il fiato.
Sentiva il cuore stringersi per le troppe emozioni e non riusciva a dire una parola.
Fu Erik ora a guardarla con indulgenza,a sorriderle piano,accarezzandole il viso come per rassicurarla che era tutto vero.
In quella un sibilo prolungato e familiare interruppe il silenzio.Era il solito segnale.
-E' Nadir,di ritorno dal porto!-
La prese per mano e la condusse con sé giù,sulla banchina.
Il fedele servitore lo attendeva su una imbarcazione:i suoi occhi discreti registrarono in silenzio la presenza di Meg e una luce di soddisfazione li accese brevemente.
-Dobbiamo affrettarci...il sole è già alto!-
Silenziosamente la barca scivolò sull'acqua e disparve tra i canali.

A teatro fervevano le prove del Roberto Bruce:al centro del proscenio,Christine Daaè cantava l'aria dell'addio,mentre alle sue spalle si provava la coreografia del balletto e intorno si aggiravano i macchinisti:la voce della soprano si diffondeva ovunque nel teatro,fino ai sotterranei dove si nascondevano Erik e Meg.
Nel sentire quella voce la ballerina rabbrividì e cercò lo sguardo di lui:il volto dell'uomo era contratto,accigliato.
Lui e Nadir avevano confabulato a lungo,sottovoce.
Meg si era domandata che cosa stessero tramando e perchè non la mettevano a parte del segreto motivo per cui Nadir era stato al porto proprio quando Lucia Sillani...
No:nessun dubbio sfiorò il cuore della fanciulla.
Amava Erik,si fidava di lui.E quanto a Nadir,non lo credeva capace di infierire su una donna...no...
-Dobbiamo trattenerci qui,fino alla sera della prima,Meg...-le disse finalmente lui,con rammarico.-Dovrai nasconderti con me...-
Lei gli sorrise,rassicurandolo.Gli strinse la mano.
-Qui con me sarai al sicuro...E comunque Nadir veglierà su entrambi...-
Il servitore annuì,gratificato dal suo incarico.
-...Ora però comunicherai a quella persona di tenersi pronto...Accadrà la sera della prima.Ma che resti nascosto anche lui...-
-Si padrone...-
Congedatolo,Erik si volse a Meg con un sorriso,le prese le due mani e la condusse nelle viscere del teatro.
-Vieni...sei in ritardo per le prove!-


La signora Grisi era spazientita e contrariata.
Dopo aver insistito per entrare nel 'suo'corpo di ballo,la giovane Giry -sicuramente troppo consapevole del suo cognome- si permetteva anche di tardare alle prove.
La anziana maestra tamburellava nervosamente sul piano,dando sprezzante le spalle al proscenio su cui le ballerine avevano già preso posizione.
Senza voltarsi,accennò al maestro di cominciare:
-Prego...-
Quindi con estremo sussiego sollevò lo sguardo sulle giovani artiste.
-Non è possibile! Lei,signorina Giry...da dov'è spuntata???- esclamò,incapace di trattenersi.
Meg era comparsa come d'incanto al suo posto...
La maestra ingoiò la meraviglia e -resasi conto di qualche risolino scappato a suo indirizzo da parte dei presenti – richiamò tutte alla serietà,più burbera che mai.
Meg soffocò con difficoltà il sorriso divertito dal volto...
Quanto le sarebbe piaciuto giocare allo stesso modo all'Opera,quando sua madre invece le imponeva di comportarsi ancora più seriamente di tutte le altre...
Quando all'epoca il Fantasma si palesava con quei suoi terribili dispetti,lei non poteva fare a meno di ridere,soprattutto quando erano all'indirizzo della superba quanto insopportabile Carlotta...
Ma all'epoca doveva fingere lo stesso disappunto di tutte le altre...
Il teatro allora le sembrava solo una prigione.E adesso,invece....era il suo regno! Si,ora poteva condividere con Erik i segreti della Fenice e...giocare ad apparire e scomparire...almeno in quei pochi giorni che precedevano la prima del Roberto Bruce.
Poi...poi...

Poi partirò con lui,per sempre...Niente più messe in scena,nè finzioni...Basta cieli di cartapesta e misteri in pantomima! Andremo via...insieme...


Mentre volteggiava con grazia,rapita da questi pensieri,immaginando che da qualche parte di quel teatro Erik aveva gli occhi su di lei,a un tratto lo sguardo le cadde su una sagoma in platea. Il conte Guido!
Perse una battuta e la signora Grisi ne approfittò per richiamarla subito a una maggiore attenzione,sottolineando le distanze tra i loro rispettivi ruoli.
Meg tentò di concentrarsi.Era una professionista,doveva farlo...
Furono prove snervanti,che sembravano non dover mai finire...
Invece quando ormai tutte erano allo sfinimento,venne il momento della pausa.
Guido allora si alzò dal suo posto,per raggiungere i camerini.
Era chiaro che la cercava,che non le sarebbe stato facile scomparire,far perdere le sue tracce...
E poi perchè farlo?
Meg era combattuta.
Sfuggire a Guido o affrontarlo,cercare una buona volta di fargli vedere una verità che si ostinava a negare?
Entrò nel suo camerino a cambiarsi e poco dopo lo sentì bussare.Deglutì,decise:
-Avanti...-
La porta si aprì piano,l'uomo entrò guardandola:
-Buonasera,Meg...-
-Buonasera,conte...-rispose lei,abbassando lo sguardo,fingendosi intenta ad altro.
Lui continuò a guardarla in silenzio:emozionato,incerto.Poi provò ad interloquire:
-Meg...stamane io non sono riuscito a...-
-Signorina Giry!...trovo molto sconveniente che riceviate'ospiti' in camerino dopo le prove!-
Sulla porta era comparsa la signora Grisi in tutto il suo sacro furore.
Sembrava non desiderare altro che poter umiliare ancora Meg.
-Ma...signora...-
-Comincio a pentirmi di averla ammessa nel corpo di ballo,e dire che credevo che avrebbe compreso la generosità del mio gesto...- insistè,tronfia e arrogante la donna.
-La prego signora...- intervenne Guido.
-Non è assolutamente professionale ricevere le visite di'ammiratori' esterni...durante le prove...ma a quanto pare lei è troppo giovane per potersi considerare una professionista...-
-Signora Grisi!...io non sono un 'ammiratore' esterno...-
La donna si volse a guardare col solito sussiego l'uomo che le rivolgeva la parola.Cosa si sarebbe inventato,per difenderla?
-...Io sono suo padre!-
 
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spands72
view post Posted on 8/9/2008, 16:40




grazie, grazie, ancora grazie!!
mi piacciono finalmente appagati e insieme, spero che il conte, nella sua voglia di conoscere e di voler proteggere Meg, non crei danno, altrimenti mi arrabbio!!
vero che non mi farai arrabbiare... per favore!!
 
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144 replies since 4/4/2008, 22:17   2205 views
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