Il ponte tra di noi, ff ispirata al Fantasma dell'Opera(1221 visite )

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view post Posted on 8/9/2008, 17:25
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He's a lion that I am proud to hunt

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bello questo capitolo!!!ooh Erik :wub: grazie per aver postato babyphan,sai quanto eravamo in astinenza :occhilucidi:
 
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themanyoulove
view post Posted on 12/9/2008, 22:29




wow...adesso però non aggiornare tra un mese...siamo affamate!!!
 
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babyphan
view post Posted on 14/9/2008, 10:07




Io sono suo padre...

A quelle parole il cuore di Meg ebbe un sussulto.La giovane donna sobbalzò,voltandosi e incrociando gli occhi dell'uomo che aveva parlato,che aveva finalmente svelato il tacito segreto che lo legava a lei...
La Grisi,presa in contropiede,ingoiò la sua risposta e uscì,imbarazzata,preferendo una dignitosa ritirata ad un ulteriore confronto.
Così finalmente padre e figlia rimasero da soli.
-Come avete detto...- balbettò Meg nel suo italiano un po' fragile – Voi..tu...-
-Sono tuo padre Meg...- riconfermò lui,sospirando sollevato,ma ancora un po' sospeso,di fronte alla possibilità di un rifiuto.
-Come..come potete esserne così certo...?-
Guido avanzò verso la ragazza.Dal suo tono capì che era pronta ad accoglierlo,e allora trovò finalmente il coraggio di ammettere i suoi errori,esternarle la sua gioia.
-Oh Meg...avrei dovuto esserne certo da subito...da quando ti ho conosciuta,dai tuoi gesti,dal tuo modo di essere...Invece ho continuato a rimanere fermo nel mio chiuso orgoglio,a non vedere altro che me e il mio dolore...Ho dovuto aspettare che -per una pura coincidenza- la verità che avevo sotto gli occhi diventasse certezza...Ho sprecato tanto tempo...invece di prenderti tra le braccia e stringerti a me...- così dicendo le andò ancora incontro,aprendo piano le braccia,attendendo di poterla finalmente accogliere sul suo cuore.
Meg era commossa,incredula.
Fece un timido passo in avanti,poi con quel suo istintivo slancio, si lasciò andare a quell'abbraccio paterno che aveva desiderato da tanto,da sempre.
-Devi dirmi tutto,raccontarmi tutto...- i due si stringevano,tra le lacrime reciproche desiderosi entrambi di poter subito,in pochi minuti recuperare una vita intera vissuta lontani...
Per prima cosa Guido le raccontò di Lucia Sillani e della sua rivelazione;ma poi parlarono di Magdalene,e dei giorni lontani dell'infanzia di Meg ,e dell'Opera...
-Quanto ho amato tua madre,Meg...Quando la vidi danzare,la prima volta..io ero un fuoriuscito politico,avevo il cuore in tempesta per la mia patria...ma improvvisamente tutti i miei pensieri sembrarono dissolversi:vedevo solo lei,lei che si librava con la grazia di un angelo...
-In principio mi sentivo così
inadeguato...mi limitavo ad adorarla in silenzio...Poi,poi capii che non era solo una dea,lontana dal mondo:aveva un cuore generoso,forte....-
A quelle parole a Meg venne in mente la voce di Erik,l'espressione di assoluta gratitudine con cui ricordava la generosità di Magdalene.

Erik! Debbo andare da lui...

-Io...vorrei trattenermi ancora,ma...-
-Dove andrai?- le domandò,in tono leggermente autoritario.-Sei sola...senza protezione...-
-.No ! C'è qualcuno che...veglia sempre su di me!-rispose allora lei,trepidante.
Come avrebbe voluto condividere anche quella sua nuova gioia col padre ritrovato...
-Ah si?- Guido si irriggidì, si guardò intorno,come a cercare il 'terzo incomodo' tra loro.-E dov'è?Dove si nasconde?- c'era la solita sfumatura di disprezzo nel suo tono.
Meg aggrottò la fronte,si morse le labbra.Era delusa.
Quell'uomo era suo padre...L'istinto,il sangue,l'amore per Magdalene li univa fortemente.Credeva di potersi fidare di lui,di poterlo mettere a parte dei suoi progetti,di trovare conforto e sostegno in lui...
Ma Guido parlò ancora,tarpandole le parole sulle labbra:
-Quel....quell'uomo,Meg...Non voglio che tu soffra per lui!-
-Quell'uomo?...io...io lo amo,e lui ama me...,mon pere!-
-Non è capace di amare...E' solo assetato di sangue...conosce solo la legge dell'odio e della violenza...-
-Come puoi dirlo? Tu non sai niente di lui...-
-Anche tua madre...sembrava soggiogata da quella sorta di 'fantasma'...All'inizio volli ascoltarla,ma poi...conobbi i suoi metodi...-
-Ma lui...vi ha salvato la vita...- tentò di ribattere Meg.
-Un uomo che cela il suo volto dietro una maschera,che usa il suo genio per preparare trappole tanto crudeli quanto assurde,che colpisce alle spalle,nel buio...è un uomo senza coraggio,senza cuore!-
Meg non credeva a quello che sentiva.
-Non puoi fermarti così alle apparenze...non riesci a riconoscere il cuore che batte forte dietro quella maschera,nei suoi occhi...??? E quello che ha fatto per voi,a Parigi? Quello che ha fatto per mia madre,per me? Si è battuto come un leone per salvarmi la vita....contro quel Guermantès!-
-Un leone:lo hai detto...una belva feroce,che cerca solo vendetta...-
Meg era esterrefatta:
-E tu...non cerchi vendetta?-
-No...io cerco giustizia,è diverso...-rispose con fiera pacatezza il conte.-Io voglio consegnare Guermantes alla legge:voglio vederlo impiccato,ma non sarò certo io a stringere il laccio intorno al suo collo...-
Meg trattenne il fiato,si compiacque di non aver parlato troppo presto con Guido.Ricomponendosi,gli si rivolse con cortese distacco:
-Debbo cambiarmi,ora...-
Morelli avvertì che ancora una volta tra loro s'era alzato un muro;ma non transigeva sui suoi principi;acquistò un forzato contegno di freddezza e disse:
-Non ti disturberò oltre...-
Così dicendo,con un leggero cenno del capo,si congedò uscendo dal camerino senza altre parole.

Meg sospirò,scuotendo il capo.
Lo scatto di un bilanciere,una porta nel muro si aprì,comparve Erik.
Si guardarono.
La ballerina non sapeva quanto egli fosse al corrente del colloquio avuto con suo padre:tuttavia non domandò,tacque,abbassò lo sguardo,sfuggente.
-Vieni?...- le chiese lui,porgendole la mano.
-Si...- gli rispose,e -seguendolo- si sentì di nuovo al sicuro,certa di non sbagliarsi su di lui...Erik imparava ogni giorno ad amare,ma il suo bisogno di amore era radicato nel suo cuore:ne era assetato e spesso la sete lo aveva reso cieco,gli aveva annebbiato la mente fino a confondere bene e male...Ma se odiava senza limiti,anche il suo amore sapeva essere totale,assoluto...Il suo amore...
Si fermò un attimo a guardarlo.
La precedeva sicuro nei recessi dell'antico teatro veneziano.Si accorse di quella sua impercettibile incertezza e si volse a guardarla,con occhi interrogativi.
Meg gli schiuse le labbra in un accenno di sorriso.Lui allora la attirò a sé e la baciò,con dolcezza.
-Andiamo!...- le disse poi,sollecitandola.
Scesero verso quella sorta di stanza nel cuore oscuro del teatro,che li aveva già ospitati poco tempo prima.
Nell' affrontare un pericoloso dislivello tra una rampa e l'altra di antiche scale,egli la sollevò istintivamente sulle braccia,per deporla al sicuro davanti a sé.
Ma quel contatto non poteva lasciarlo indifferente.La desiderava,sempre.Ora che finalmente aveva dichiarato anche a se stesso i propri sentimenti,era difficile mettervi un freno.
Meg arrossì,consapevole di quello che egli provava;anche lei sentiva lo stesso desiderio,la stessa magnetica attrazione per lui.
Erik sospirò e con le mani le sfiorò piano i capelli,il viso,poi strinse le sue braccia quasi a farle male.
-Siamo quasi arrivati..- le baciò delicatamente la fronte.
Quindi ripresero la discesa.
Finalmente una luce in fondo a quel buio segnò la fine di quel percorso nella tenebra.

Meg rivide lo scrittoio e il letto.
Erik la abbracciò di slancio,sorridendole.
Entrambi ricordavano quella notte di passione,quando lei arrivò,vestita da Maurice...
Ma il solito fischio interruppe il loro abbraccio.
-E' Nadir... aspetta...-
-Non posso venire con te?-
-Resta qui... tornerò presto...-

-Padrone!-
-Che succede?...novità?-
Meg sentì che il nuovo venuto si avvicinava al 'covo' restando sulla soglia:lo sentì parlare fitto con Erik:
-E' tutto pronto:la nave si chiama Parthenope.,batte bandiera olandese..salperà per gli Stati Uniti ...-
Immaginò si trattasse della 'loro' nave,della 'loro' vita futura...si stese sul letto,inseguì quel sogno..non sentì altro.

-Solo che..- la voce di Nadir tradiva imbarazzo-. insiste per potervi ringraziare personalmente,padrone...-
-Mah...credevo che tu...-
-Ho tentato di spacciarmi per voi...non ci ha creduto...Mi ha domandato:perchè il signor Dravic fa tutto questo?...e perchè non posso conoscerlo personalmente?-
-Dannazione...tienilo d'occhio,Nadir...non voglio incontrarlo...-
-Se tengo d'occhio lui...non potrò occuparmi di voi...-
-Questa non ci voleva...-
-E perchè no,monsieur Dravic? O debbo chiamarti altrimenti?- una voce si levò dall'oscurità.
Erik guardo furente Nadir,poi entrambi andarono incontro al nuovo venuto.
Egli era arrivato dal canale;la sua alta figura si levò da una imbarcazione,un piede sullo scalmo,il volto rivolto a Erik:
-Dovevo immaginarlo che si trattava di te...-
L'altro lo guardò negli occhi.
Il viso fermo e duro,come pietra.
Nello sguardo cupo un turbine di ricordi dolorosi.
-Dovevo prevedere che saresti arrivato fin qui...- ribattè.
Nadir si interpose:
-Mi spiace padrone,non credevo che mi avesse seguito...-
Erik ghignò appena,poi licenziò il servitore.
-Prego,visconte...avvicinati...a questo punto tutto diventa più semplice!-
Raoul de Chagny smontò dalla barca,seguì l'ombra scura che lo precedette verso un ambiente più protetto,cinto da un antico portico semi allagato.
-La sera della prima ti farai trovare qui pronto:porterò Christine ,sottraendola a Guermantes...
-Credi che abbia in mente di rapirla?-
-Si...Ha già provato...appena è rimasta da sola...-
Raoul annuì,chinando il capo,colpevole.
-E questo è tutto!- concluse poi Erik,con l'intenzione di congedare l'inatteso ospite.
Raoul rialzò la testa,guardandosi intorno...poi gli rivolse ancora la parola:
-Perchè? ...perchè fai questo per me?-
L'altro si volse a scrutarlo negli occhi,di scatto:
-Immagino dovresti saperlo...Credevo le avresti assicurato una vita ...alla luce del sole... -
-E' quello che volevo...- si giustificò il visconte,sollevando il viso,punto sul vivo.
-Ma non ne sei stato capace!- lo accusò Erik,con disprezzo.
Raoul sospirò.Poi dichiarò:
-Ho recuperato il mio denaro...in America saremo finalmente liberi...-
-Bene...-
-Ma..tu ...l'ami ancora...-
Fu Erik adesso a riavvicinarsi,a capo chino,riflettendo,lo sguardo fisso sulle acque scure del canale:
-E' un amore che ...che né tu né lei,forse,potrete mai comprendere...E' l'amore di un fantasma per una chimera,il desiderio dell'artista di sublimarsi nell'arte,dello spirito della musica di fondersi con la voce...-
C'era un efflato di ispirato entusiasmo,nel suo tono.
-Ora..non sei più un fantasma...-sottolineò,coraggiosamente Raoul.
Erik lo guardò,come uscendo da un sogno.
-No...non lo sono più...- ammise,con fierezza -...E amo come un uomo,ora...-
Il Visconte aprì la bocca,per dire ancora qualcosa,dare corpo al dubbio inespresso che albergava nel suo cuore.
-Va' ora,Raoul de Chagny...non commettere altre imprudenze:ti aspetto venerdì notte!- con tono autoritario,il 'fantasma' lo congedò,troncando definitivamente il loro colloquio


Erik rientrò nella 'stanza' sotterranea.
La fiamma nel lume si estingueva piano.
Sul letto Meg si era addormentata.
Egli si avvicinò,sedette sul bordo a guardarla...
La sua mano,delicatamente le carezzò i capelli,scoprendo piano il viso.Il sonno le dava un'espressione particolarmente serena,come una bimba...
...No,era un uomo,ormai.E amava da uomo.Amava una piccola donna di carne e sentimenti,pronta a fiancheggiarlo senza paura ,a condividere la vita con lui...Una donna che gli apparteneva,per sempre!
Meg avvertì la sua presenza,schiuse gli occhi piano:
-Erik...-pronunziò il suo nome con dolce trasporto.
Lui le sorrise piano,carezzandola ancora:
-Dormi amor mio...sei stanca...Io...veglierò accanto a te...-
 
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Sere Butler
view post Posted on 14/9/2008, 10:56




iiiiiiiih che teneriiiiiii mi piace un sacco questo capitolo!!! Bravaaaaaaaa!!!

CITAZIONE
era un uomo,ormai.E amava da uomo.Amava una piccola donna di carne e sentimenti,pronta a fiancheggiarlo senza paura ,a condividere la vita con lui...Una donna che gli apparteneva,per sempre!

:wub:
 
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view post Posted on 14/9/2008, 15:51
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CITAZIONE
-Non puoi fermarti così alle apparenze...non riesci a riconoscere il cuore che batte forte dietro quella maschera,nei suoi occhi...??? E quello che ha fatto per voi,a Parigi? Quello che ha fatto per mia madre,per me? Si è battuto come un leone per salvarmi la vita....contro quel Guermantès!-
-Un leone:lo hai detto...una belva feroce,che cerca solo vendetta...-

aè Guido,ma perchè non capisce??

CITAZIONE
-Dovevo immaginarlo che si trattava di te...-
L'altro lo guardò negli occhi.
Il viso fermo e duro,come pietra.
Nello sguardo cupo un turbine di ricordi dolorosi.
-Dovevo prevedere che saresti arrivato fin qui...- ribattè.

che paura,pensavo fosse Guermantes!invece è solo Raoul...

CITAZIONE
...No,era un uomo,ormai.E amava da uomo.Amava una piccola donna di carne e sentimenti,pronta a fiancheggiarlo senza paura ,a condividere la vita con lui...Una donna che gli apparteneva,per sempre!
Meg avvertì la sua presenza,schiuse gli occhi piano:
-Erik...-pronunziò il suo nome con dolce trasporto.
Lui le sorrise piano,carezzandola ancora:
-Dormi amor mio...sei stanca...Io...veglierò accanto a te...-

:wub: :wub: :wub: :wub: :wub:

grazie babyphan,bellissimo capitolo!! :clap:
 
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gemini21
view post Posted on 14/9/2008, 17:16




CITAZIONE
-Ora..non sei più un fantasma...-sottolineò,coraggiosamente Raoul.
Erik lo guardò,come uscendo da un sogno.
-No...non lo sono più...- ammise,con fierezza -...E amo come un uomo,ora...-

:infermieri: :infermieri:

:applauso:
 
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spands72
view post Posted on 15/9/2008, 10:35




bellissimo capitolo! ora l'attesa si fà febbrile, la sera dell'anteprima probabilmente il conte combinerà qualcosa, me lo sento, l'importante che non ci vadano di mezzo i nostri due!! (suggerimento all'autrice, scusa se mi permetto, da inguaribile romantica li vorrei vedere felici insieme!)
 
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babyphan
view post Posted on 24/9/2008, 08:12




Meg risvegliandosi lo vide di spalle seduto al suo scrittoio.
Si alzò:Erik aveva davanti dei fogli con disegni affastellati,relativi al teatro e alle scenografie del Roberto Bruce.
La giovane donna gli posò la mano sulla spalla,guardando quei fogli senza capirne molto l a funzione;poi la sua attenzione fu attirata da un disegno a mano libera,che ritraeva una donna addormentata…lei!
-Ma questo…?-
Lui glielo porse.
-Sei tu…l’ho fatto mentre dormivi…-
Meg sorrise,arrossendo leggermente.
Lui le cinse la vita e la attirò tra le sue braccia,nascondendo il volto nel suo grembo.
Meg gli baciò piano la testa,ricambiando il suo abbraccio.
-E..questi altri disegni?...- domandò poi,incuriosita.
-E’ per capire quale sarà il momento migliore per far scomparire Christine…-
-Cosa?...- Meg si irrigidì,tirandosi indietro.Lui la strinse più forte:
-E’ necessario che sparisca…uscendo di scena…La condurrò qui prima che lo faccia Guermantes!-
-Tu?...Christine..ma…perché?- Meg era incredula,indispettita,spazientita.
Lui la trattenne;Meg avvertì la stretta delle sue braccia farsi inestricabile come una morsa…inutile divincolarsi.
-Perché la sera della prima De Chagny sarà qui sotto ad attenderla e portarla via con sé,in America…-
Meg lo guardò negli occhi.
Lui ricambiò il suo sguardo con fermezza.
-Raoul…..?...Non capisco:tu e Raoul…-
Lui riprese a disegnare:
-Siamo d’accordo… Guermantes tenterà di rapirla durante la soiree dopo la prima…e noi gliela soffieremo sotto il naso!...-
Meg cercava di chiarirsi le idee.
Erik le stava dicendo che …che avrebbe reso di nuovo Christine a Raoul;che avrebbe favorito la loro fuga,liberandoli per sempre della minaccia di Guermantes…
Lui le domandò,con falsa indifferenza :
-Ora è tutto chiaro?-
Lei gli cinse le spalle,si parò davanti a lui,costringendolo a sollevare il viso ,a ricambiare il suo sguardo,il suo approccio.
Quindi si chinò su di lui e gli rispose con un bacio:un bacio che chiedeva e offriva,un bacio che cercava conferme,ma significava anche che era disposta ad assecondarlo perché ormai lo amava,lo amava senza ritorno…
Quel bacio gliene ricordò un altro del passato…quando di fronte alla profferta inattesa di un sacrificio era rimasto incredulo,il cuore scaldato da una vampata di sentimenti ignoti,le labbra incapaci di ricambiare…
Ora quei sentimenti in lui erano maturati,ora chi lo baciava gli esprimeva amore,abbandono; e gli chiedeva amore…
Erik ricambiò piano il bacio di Meg… e poi in un crescendo di passione e trasporto la avvolse nel suo abbraccio,avido del sapore prezioso della sua bocca,fino a toglierle il respiro…
-Hai le labbra che sanno di fragole selvatiche…- le sussurrò.
-Credevo non ti piacessero i frutti di bosco…-lo provocò lei,con infantile malizia..
-Non finchè non li ho assaporati…ora non saprei farne più a meno!- Fu la risposta sapida di lui.
Lei lo trattenne un attimo:
-C’è…una cosa che voglio dirti…-
Erik aggrottò la fronte,attento.
-…Lascia che sia io a condurre qui Christine…-
-Cosa?-
-Non voglio che tu debba ancora rischiare di…-
-No..è pericoloso!- troncò lui,severo.
-Non per me…nessuno farebbe caso a me e Christine si fiderebbe…- insistè Meg.
-In ogni caso io ho già deciso.- ribattè ancora lui.-E tu farai come voglio io…-
-No Erik…non lo farò! Non ti permetterò di agire da solo:sono la tua donna e…-
Gli occhi di lui emanarono un bagliore:detestava essere contraddetto,ma quella sua personalità indomabile lo accendeva di desiderio…
E poi sentirle dire ‘Sono la tua donna’..
-Sei una bambina …una bambina ribelle …- le disse afferrandola e attirandola contro di sé.
Poi la baciò,con passione,augurandosi di zittirla…
Ma quando Meg riuscì a riprendere fiato,tornò all’attacco,usando la dolcezza,parlandogli sottovoce,tra un bacio e l’altro:
-Lascia che ti aiuti…lascia che condivida con te questi momenti…Mia madre ti ha aiutato…-
-Hai sempre detto di non essere,come tua madre…- tentò di ribattere Erik.
Ma la giovane donna non si fece tacitare:
-Infatti…lei è stata e si è sentita solo tua complice…io… sarò la tua compagna !-
Gli occhi di Erik avvamparono ancora,di passione e ammirazione…


I tre giorni di attesa prima dell’ evento sembrarono non passare mai.
Una sottile tensione accompagnava le prove nelle febbrili ore in cui il teatro si preparava al debutto di quell’opera difficile.
Ma la tensione era tanto più palpabile nel cuore di Meg,che sapeva che dal suo tempismo e dalla sua accortezza dipendeva la riuscita dell’impresa,tanto più difficile,di sottrarre Christine al rapimento e condurla invece verso la definitiva salvezza.
Intanto però di Guermantes sembravano essersi perse le tracce.
Era scomparso,volatilizzato.
Tanto che si poteva persino dubitare che effettivamente continuasse a rappresentare un pericolo…
E invece era chiaro che proprio quella sua improvvisa assenza celasse qualcosa.
Meg si guardava continuamente intorno,nella speranza di individuare una traccia di quell’odioso individuo…
Ma davanti ai suoi occhi invece,sempre vigile,si ripresentava ogni volta la figura di Guido,suo padre.
Vegliava su di lei,la proteggeva.
Ma dopo l’ultimo colloquio non osava più avvicinarla…

La ballerina aveva domandato a Erik se informare o no Christine di quello che avevano in mente,ma perché tutto riuscisse bene Erik le aveva invece imposto il silenzio.

Non vuole turbarla…Non vuole che la tensione condizioni la sua interpretazione…il suo canto del cigno!

La consapevolezza che fosse questo il vero motivo di tanta segretezza non ferì Meg.
Nel suo cuore la gelosia per quell’amore assoluto e fantastico aveva lasciato il posto a un dolce sentimento,un impasto di ammirazione,tenerezza,condivisione.
Ma ella sapeva che ormai quell’amore era alle spalle di Erik…compiuto,finito.
Il presente era il loro amore,la loro passione,era quel loro appartenersi e fronteggiarsi,alla pari…

Anche se…se Christine…

Il vero dubbio era quello:Christine sapeva davvero cosa voleva? Di fronte ad una seconda possibilità di scelta…non avrebbe preferito il suo ‘angelo’…del quale finalmente avrebbe riconosciuto il volto generoso,umano?
Meg preferì negarsi questo dubbio e celarlo nel più profondo del suo inconscio…

E finalmente venne la sera della prima…


Christine si stava cambiando l’ultimo costume di scena quando l’amica la raggiunse in camerino.
-Meg! Che visita inattesa!...-
La soprano era eccitata,ma visibilmente compiaciuta:amava quel lavoro,amava la musica,il teatro,amava anche mettersi in gioco…E sentiva che quella difficile interpretazione era stata coronata da un successo inequivocabile…Il teatro era incandescente per gli applausi e l’ammirazione che la soprano aveva suscitato.
-Come ti pare che stia andando?- domandò quindi all’amica,cercando conferme.
-Bene…e tu sei bravissima!- esclamò,sinceramente Meg,abbracciandola.
-Io ho potuto seguire il balletto solo con la coda dell’occhio..ma..non ho bisogno di vederti per sapere che sei la più brava!...quella Grisi….-
Meg rise,poi le sussurrò all’orecchio:
-Prima dell’uscita finale…ho una sorpresa,per te…-
-Una sorpresa?- Christine era stupita,incuriosita. –Che cos’è?-
-Vedrai… ti verrò a cercare io…ma tu tieniti pronta!-
 
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spands72
view post Posted on 24/9/2008, 09:22




ahhhhhhhhhhh, che bello, che bello , quanta aspettativa che hai creato!!! uhhhhhhhh!!! sono in fibrillazione!!!!!!!
 
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view post Posted on 24/9/2008, 09:29
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bellissimo capitolo che,come sempre,vale l'attesa! :occhilucidi:
spero solo che l'intromissione di Meg nel piano non porti a qualche problema inatteso... :huh:
 
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babyphan
view post Posted on 26/9/2008, 09:54




Brevissimo aggiornamento....prima del finale!


Christine aveva ricevuto una pioggia di applausi entusiastici,uscendo a più riprese sul palcoscenico,invocata dal pubblico in visibilio.
Stava finalmente rientrando emozionata nel suo camerino,quando riconobbe il richiamo e il tocco lieve dell’amica;aveva quasi dimenticato…
Eccitata e sorpresa seguì Meg dietro le pesanti pieghe del sipario;una porta si aprì davanti a loro e dietro la porta delle strette scalette di legno.
-Vieni!-
-Ma…dove?-
-Ti spiegherò poi…Sappi solo che nel tuo camerino ti attendeva quella carogna di Guermantes!-
-Oh!- Christine spalancò stupita e spaventata la bocca.
Aveva forzatamente rimosso tutte le paure e le minacciose ipotesi dei giorni precedenti..
Intanto le due giovani donne avevano quasi raggiunto le fondamenta del teatro,entro le quali si addentrava il canale le cui acque illuminate dalla luce di una torcia creavano sul soffitto di pietra inquietanti fantasmagorie.
-Perché mi hai portato qui? Chi c’è?...- rabbrividì a un tratto Christine,intuendo in quel deja-vu la risposta che le avrebbe dato l’amica.
E cominciò a guardarsi intorno sicura di veder comparire la figura altera e misteriosa del suo ‘angelo’…
Erik infatti apparve all’improvviso:impugnava lui la torcia che dava luce a quell’ambiente di ombre e mistero.
Avanzò verso di loro,con la immancabile maschera nera sul volto,la camicia bianca,gli stretti pantaloni neri,quel suo passo sicuro…
Christine incrociò il suo sguardo:sul suo viso lo stupore prendeva il posto di un interrogativo,ma sulle sue labbra si disegnava anche l’accenno a un sorriso….
Meg avvertì una leggera stretta al cuore e preferì rimanere qualche passo indietro.
In quella dall’acqua si levò una voce:
-Christine!- era Raoul…
La soprano si riscosse incredula.
Tardò qualche secondo ma poi finalmente comprese che era ‘quella’ la vera sorpresa…
Il suo viso si illuminò,rasserenandosi:
-Raoul!...oh Raoul…- gridò slanciandosi verso il marito.
Questi le aprì le braccia e la strinse a sé.
Entrambi emozionati,affastellavano parole,baci,abbracci.
Erik li richiamò:
-Non c’è molto tempo,visconte…Dovete partire:Nadir vi scorterà fino alla vostra nave…
Christine guardò Raul,poi Erik.
-Una nave ci aspetta per condurci in America,Christine…Là finalmente vivremo liberi:ho acquistato una grossa tenuta in Lousiana…nessuno più ci perseguiterà|!-
La donna gli sorrise,stringendosi ancora a lui.
Poi,per un attimo,abbassò lo sguardo,ma non così in fretta che Raoul non potesse notarlo.
-Ora …devi decidere,Christine…-le ingiunse sollevandole il viso e scrutandolo significativamente.
La giovane donna si staccò leggermente da lui,aggrottò le sopracciglia.
Meg un po’ arretrata immaginò quali potessero essere i suoi pensieri…
Andare via con Raoul,l’uomo che amava…
Lasciarsi alle spalle il teatro,la musica,il canto…Erik…Tutto ciò che aveva amato…
Christine si volse a guardare il suo ‘angelo’.
Il suo volto era impassibile:no,non avrebbe deciso per lei,stavolta…La soprano lo sapeva…
Tese allora la mano a Raoul e lasciò che la aiutasse a montare sulla barca.
Raoul si volse ad Erik e gli tese la destra.
I due uomini si strinsero la mano,senza una parola.
-Addio…- sillabò Christine,cercando con lo sguardo anche Meg,che era rimasta un po’ discosta. –Addio!-
Il visconte balzò sulla imbarcazione e cominciò a staccarsi dalla riva:all’ingresso del canale la luce dell’alba disegnò la sagoma di Nadir che li attendeva su un’altra gondola,impaziente.
Meg rimaneva un passo indietro a Erik,che seguiva con gli occhi i due innamorati che andavano via….

Tutto si ripete come allora…
La separazione,l’addio e quell’ultimo sguardo carico di malinconica impotenza…

-Meg!...vieni?-
Christine si volse a guardare Erik anche quella volta,quell’ultima volta.
Ma l’uomo le aveva già voltato le spalle e,rivolto alla donna che amava,le accarezzava piano una ciocca di capelli che era sfuggita ribelle allo chignon,chinandosi sulle sue labbra…

Edited by arielcips - 26/9/2008, 14:47
 
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spands72
view post Posted on 26/9/2008, 13:14




wow!!sono contenta è andato tutto bene, il salvataggio, l'addio definitivo, e ... bellissima l'ultima scena! scrivi talmente bene che mi è sembrato di vederla, lei che si volge e vede i due innamorati!! che dire ... sono commossa, bellissimo capitolo!! mi si affollano una moltitudine di parole, ma non riesco ad esprimerle come vorrei.
grazie! :fiori: :fiori:
 
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view post Posted on 26/9/2008, 14:09
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He's a lion that I am proud to hunt

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CITAZIONE
Christine si volse a guardare Erik anche quella volta,quell’ultima volta.
Ma l’uomo le aveva già voltato le spalle e,rivolto alla donna che amava,le accarezzava piano una ciocca di capelli che era sfuggita ribelle allo chignon,chinandosi sulle sue labbra…

ecco,altro che come l'ultima volta...tiè Christine!
finalmente Erik l'ha dimenticata... :wub: :wub:
 
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gemini21
view post Posted on 26/9/2008, 14:17




Sì concordo con Barbara, l'ultima scena è bellissima!
 
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themanyoulove
view post Posted on 26/9/2008, 21:15




Che dire?....quello che ognuna ha sempre sognato....
 
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