| Va’ via…Io lo amo…e lo lascio andare via così…No!No!
Le tornavano in mente le parole di sua madre,la sua amara rassegnazione alla separazione dall’uomo che amava.E si convinceva ogni minuto di più che non avrebbe fatto come lei;lo avrebbe seguito,in un modo o nell’altro… Legò velocemente i capelli,infilò i soliti abiti maschili che le servivano per andare a cavallo,raccattò il bagaglio frettolosamente e via,uscì dalla stanza. La casa sembrava addormentata.Ma Meg non si illudeva:dal piano di sotto venivano rumori indistinti di una agitata concitazione. Come avrebbe fatto ad uscire,a raggiungere i fuggitivi? Si guardò intorno…poi pensò alla sua vecchia stanza,dove il balcone non poteva certo essere stato riparato. Scivolò con quanta più cautela potesse lungo le scale.Aprì piano la porta :come pensava…Un vento gelido entrava dalle lastre infrante:pestò i vetri rotti,dimenticando ormai ogni prudenza e credette di essere finalmente fuori controllo,quando una sagoma si profilò nello specchio della porta,chiamandola: -Dove state andando,Margherita!- Era Guido.Che avanzò verso di lei,cercando di trattenerla. -Lasciatemi,vi prego…Voglio andare via…- -Non sapete quello che fate…Là fuori si aggira un assassino…Piangi è stato strangolato!- -Se alludete a Guermantes l’ho già incontrato…e me la sono sempre vista da sola,con lui!- -...Margherita…non parlavo di Guermantes…- la corresse severo lui. -No? E di chi allora? …chi accusate?- Guido sembrava volerne penetrare la mente con lo sguardo,che s’era fatto inquisitorio,sospettoso: -Voi lo sapete bene,temo…Un uomo che conosce solo la legge della cieca violenza…- -No,monsieur…non solo quella legge:anche quella dell’amore e della vera bellezza…Ed io lo seguirò!- così dicendo Meg diede uno strattone alla sua borsa,per rimpossessarsene. Il bagaglio si aprì e ne cadde un involto,che rotolò proprio ai piedi di Guido. -Ma cosa?...- Meg capì di cosa si trattava,ma capì anche che doveva approfittare di quell’ inatteso disimpegno,per fuggire. -Addio!- gridò e gettata la borsa di sotto,si lasciò cadere anche lei. -Aspettate!- Troppo tardi… Rialzandosi,benché contusa,la ballerina riprese il suo bagaglio e fuggì via,verso le scuderie. Ne uscì poco dopo in sella alla sua cavalcatura preferita e – spronatala al galoppo – si diede all’inseguimento dei fuggitivi.
-Che succede?- domandò Raimondo entrando trafelato dalla porta spalancata. –Luigi,Salvatore!...inseguitela,fermatela! Soggiunse poi rivolto agli stallieri che –mezzo addormentati,erano usciti ancora coi pantaloni tenuti su dalle mani a vedere che succedeva. -Guido?!- Il conte di Scandiano non lo ascoltava:ai suoi piedi si era improvvisamente aperto un baratro…un baratro di ricordi che aveva voluto seppellire nei recessi più remoti della sua memoria,rifuggendoli come inconsci sensi di colpa per quello che non era stato… Ma lo avevano inseguito fino lì,fino alle soglie della vecchiaia e dell’oblio:gli si paravano davanti,uno dopo l’altro…lettera dopo lettera…L’incontro con questa giovanissima,splendida etoile…l’amore,inatteso e respinto inizialmente,di fronte alle istanze della lotta per la libertà…e poi …poi l’abbandono,la passione…Momenti irripetibili,vissuti nei sotterranei di un teatro… Riconosceva una a una le sue lettere,Guido.E negli occhi le lacrime a lungo trattenute ardevano come la brace sotto la cenere. -Che succede amico mio?- gli chiese Raimondo,vedendolo così turbato. L’anziano patriota scosse la testa,commosso.Incapace di rispondere. E poi… Poi tra le mani gli capitò ‘quella lettera’… Sul suo volto avresti letto l’incredulità,l’offesa,il ribrezzo…la gioia strozzata e calpestata… Infine un livido furore di morte… -Guido?- lo scosse ancora Raimondo. -Bisogna seguire quella ragazza…ora,subito!-
Meg aveva raggiunto il luogo da cui iniziava il passaggio segreto,ma non ne ricordava bene l’imboccatura. Avvertì dei cavalli avvicinarsi. La stavano già cercando,presto avrebbero trovato le sue tracce… Smontò da cavallo e si nascose alla meglio nel fogliame di un giardinetto. Gli inseguitori superarono, senza notarla,il nascondiglio e passarono oltre. Allora la giovane donna uscì dal suo precario ricovero e febbrilmente cercò l’ingresso segreto.Sarebbero tornati…avrebbero trovato lei e,magari… Eccolo finalmente! Rimontò a cavallo e scomparve in una galleria di rami e pietra.
Erik e Nadir erano quasi giunti all’estremità opposta del passaggio. Procedevano con cautela. Il passaggio segreto era ingannevole,insicuro.E non così segreto come pensavano… Fu Erik a percepirlo per primo;guardò Nadir,torvo. -Qualcuno ci segue…- confermò il servitore. -Occupatene tu….Ci vediamo dove sai,tra due ore…- -Si padrone…- Mentre Erik si allontanava,Nadir smontò da cavallo e si nascose,pronto all’agguato. L’inseguitore si avvicinava intanto,galoppando incauto. A un tratto,il cavallo ebbe uno scarto inaspettato,proprio quando Nadir stava per lanciare il suo micidiale strumento di morte. Il laccio colpì il malcapitato alla testa.Il cavallo impennò,il cavaliere cadde con un grido,e una pioggia di capelli biondi lo rese riconoscibile agli occhi dell’inseguito. -madamoiselle…- -Nadir!... L’ometto si affrettò a soccorrerla,aiutandola a rialzarsi. -Sia lodato Allah…che cosa stavo per farvi…- sospirò lui,incredulo. -Erik? Dov’è?..- domandò invece lei,trafelata. -Mi precedeva…Ma a voi? Che è venuto in mente?- -Voglio stare con lui,nadir,capite?...io lo amo!- L’orientale scuoteva la testa: -E’ una follia…- -Non è vero…e voi lo sapete:il mio posto non è in quella villa…il mio posto è al suo fianco…- Nadir bofonchiò,ammettendo: -Dovrebbe capirlo anche lui…- -Lo capirà…se mi permetterete di seguirvi!- -No…non mi chiedete questo:egli cosa vi ha detto?...di aspettarlo?- -Si…- -Allora,ubbiditegli…- Meg scosse la testa,con un sorriso. -Io non sono un servitore,Nadir…perdonatemi:io lo amo! Non gli ubbidirò,farò quello che mi detta il cuore!- Nadir sbuffò,spazientito. -Vi prego… lo sapete che ho ragione…- insistè lei. Nadir scuoteva il capo,contrariato. -Non vi chiedo nulla…solo lasciate che vi segua…- L’orientale seguitava a scuotere la testa,ma c’era poco da fare: -Siete testarda…- disse cedendo,infine. -No:sono innamorata!- -Appunto…-
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