PRIMA PARTELa versione uncensored l’avete letta…ecco quella un po’ editata e con più dettagli perché dopo una settimana dal fatidico incontro diventa tutto più lucido.
Volendo fare un bilancio non è andata male ma neanche benissimo. E’ stato talmente per così poco che nemmeno il tempo di ambientarsi e già dovevi fare i conti col fatto che non ci fosse più. Come ho detto ad Ariel se fosse arrivato a metà settimana avrei saputo gestirla meglio, ancora di più se fosse rimasto tutta la settimana, probabilmente questa mattina nella hall invece di Eli Roth avrei sentito dalla sua bocca
“you’re leaving, so sad” .
Anyway…procediamo nel racconto. Il tutto inizia domenica mattina presto quando ricevo un sms di una mia amica che lavora al festival che mi racconta della sua disavventura capitata nella notte: gomma dell’auto bucata e lei puzzolente e mal vestita a fare compagnia a Gerry. La mia risposta: ti lamenti pure? Ci sono milioni di ragazze che ucciderebbero per essere al tuo posto (un premio a chi indovina il film da cui è tratta la battuta
)
Più tardi mi incontro con Ariel e Sabrinta e il mio umore non era certo dei migliori, due giorni a girarmi i pollici pensando se rinunciare al concerto era stata la scelta giusta e la paura che se fosse andata male con Gerry me ne sarei pentita a vita. E in più c’era il fattore “lavoro” che mi impediva comportamenti da stalkeraggio, tipo marcare stretto la hall. Arrivo finalmente al Regina Isabella intorno alle 5.30 per incontrare un po’ di vecchi amici e monitorare la situazione. Giuro che nemmeno il tempo di arrivare, che una mia amica mi viene incontro accampando la scusa di accompagnarla non so dove, e me lo ritrovo davanti, fermo al banco della hall con il cappellino in testa nonostante il caldo, sempre marcato stretto da Alan. Credo che il mio cervello abbia smesso di connettere per qualche secondo, mi sembrava impossibile vederlo in carne ed ossa. Dopo un’oretta, al seguito di alcuni “colleghi” mi sono intrufolata in piscina e ho assistito ad una scena che mi è rimasta davvero impressae mi ha quasi commosso: Gerry sulla passerella, seduto su una sdraio sotto l’ombrellone da solo a guardare il mare..chissà a cosa stava pensando. A questo punto mi ritiro nel mio albergo per cambiarmi in vista della festa. Nel tragitto ricevo la chiamata di Ariel che mi comunica il loro primo avvistamento e la mia ansia già cominciava a salire. Arrivo all’hotel incontro le ragazze e finalmente conosco le simpaticissime amiche greche. Questa volta sono munita di pass che però mi servirà poco, perché per aspettare i
“5 minuti e torno subito” di Gerry non mi faranno accedere alla festa se non dopo mezzanotte a proiezione e cena finita. Cmq quando esce a fare le foto sono talmente imballata che non riesco ad avvicinarmi anche perché pensavo che il giorno dopo avrei avuto sicuramente un’occasione migliore dopo la conferenza stampa, ma ora ho capito che il detto
"Carpe Diem" deve diventare il mio
must.
Entro alla festa assieme agli altri della stampa che aspettavano fuori e inizio a guardarmi attorno ma nulla. A questo punto c’è il famoso incontro con Alan, David ed Heidi Jo Merkel che complice una cintura uguale (di Alan e di un ragazzo che era con me) si avvicinano, si presentano e iniziano a parlare chiedendoci chi eravamo e cosa facevamo lì, e a questo punto forse mi sono segata le gambe dicendo che facevo la giornalista, Alan mi ha guardato storto. Mi intrattengo al bar e appena inizia il concerto di Gino Paoli, Gerry si alza e viene dove sono io, sempre attorniato da mille persone, soprattutto donne, che cercano di attirare la sua attenzione. Lui mi è sembrato molto tranquillo, composto e disponibile con tutti. E’ (anzi siamo) andati via verso le 2.30. Alle tre ricevo un sms dalla mia amica che mi scrive “Vieni subito qui”. Io ero pronta per andare a letto e solo il giorno dopo scopro di essermi persa Gerard Butler che balla scatenato cantando
Light my fire e
Everybody needs somebody.
...To be continued
Edited by luz82 - 18/7/2011, 12:58
