| arielcips2/9/2007, 19:31 Laura era seduta sul letto di camera sua,nella posizione del loto…Fingeva di rilassarsi. Ma erano quasi le nove di sera e delle sue scarpe nemmeno l’ombra. Non intendeva cedere…non avrebbe speso un centesimo per una scarpa nuova. Coky l’aveva rassicurata qualche ora prima. Mr B. era mortificato per quanto successo e gli metteva a disposizione il cagnetto per recuperare le scarpe sepolte in Central Park. In ogni caso era pronto a comprargliene quante paia volesse,nuove… Sbruffone presuntuoso d’uno stupido! Laura aveva ribadito che voleva le sue,e solo quelle! E aveva sbattuto giù la cornetta,ringhiando. Ecco il risultato:alle nove di sera nemmeno l’ombra di Coky,delle sue scarpe e di quel mostro canino… Qualcuno bussò timidamente alla porta. -Deve essere l’ermafrodito…adesso vediamo!- disse tra sé Laura,scattando come una molla dal letto. Aprì la porta,con aria sprezzante e : -Spero che me le abbia trovate,specie di …zia BERENICEEE????- Davanti ai suoi occhi una graziosa vecchietta stile ‘old England’,dai capelli perfettamente candidi,in grazioso abitino in taffettà nero e merletti color sabbia e la borsetta in tinta con le scarpe. -Laura!...eccoti qua,finalmente…- La giornalista aveva del tutto rimosso la telefonata fatta quella mattina a casa della zia. Del resto non aveva potuto parlare con lei,ma con la sua domestica alla quale si era limitata a lasciare il nome e la promessa di richiamare più tardi.. -Zia,ma come?- -Cara Laura…fatti vedere:oh,ma come sei magra,piccola mia…e …veramente ti ricordavo meno…cioè più…insomma:stai bene!..Ma sei Laura Darlington?- chiese poi sospettosa. La ragazza sospirò:perché tutti avevano di lei un’opinione così negativa che bastavano una messa in piega e un abitino da donna per farla apparire un’altra? -Certo zia Berenice…- La anziana signora diede uno sguardo più attento e,vedendo che era scalza,confermò: -Ma si,ma si…sei proprio tu!Sono venuta a prenderti appena ho saputo che eri ospite in…questo ostello:non posso permettere che tu spenda i tuoi soldi qui dentro…da stasera verrai a stare da me!- -Ma…- veramente a Laura un altro giorno in quell’hotel extralusso non sarebbe affatto dispiaciuto…e poi c’era il problema delle scarpe… -Avanti,prendi lo stretto necessario e vieni:ho dato l’indirizzo giù alla hall…provvederanno loro a inviarti i bagagli…- -Zia…ehm…ci sarebbe un problema…io..- In quella qualcuno bussò alla porta: -Missss…DaAarlingtoOn?- più che una voce,sembrava un guaito. Laura aprì e le si presentò uno spettacolo funesto:un irriconoscibile Coky,sudato,spento,distrutto,consunto,sfiatato,sgonfio….sollevava con le ultime forze rimaste quello che rimaneva delle clarks… -Eeecc…cole lll le ssss….sue sc sc sc scarpe…- Ciò detto,svenne.
Miss Berenice fu l’unica a non perdersi d’animo:mentre Laura senza degnare di un solo atto di pietà il povero Coky osservava affranta le sue inutilizzabili scarpe…perse per sempre,la anziana ex crocerossina sollevava il povero ‘assistente’,lo deponeva sul letto,gli praticava …tutto ciò che aveva imparato al corso di sopravvivenza per corrispondenza seguito l’inverno precedente:dal massaggio cardiaco alla respirazione bocca a bocca…passando per la presa di Kumst contro il colpo della strega … Finalmente,l’istinto di conservazione prevalse e il povero Coky trovò l’energia per sottrarsi all’uragano Berenice: -Basta,basta….ora sto bene…- -Che debbo farci con queste? – inveì allora Laura,mostrandogli lo scempio delle scarpe. -Gliele ho riportate solo per dimostrarle che…nonostante tutto …contro ogni previsione…io…- Squillò il telefono. Laura sollevò meccanicamente la cornetta: -Si?- -Sono Gerry B. lo sfortunato padrone della cagnolina che le ha distrutto involontariamente le scarpe…No,non metta giù,miss…miss? Non conosco nemmeno il suo nome,ma la prego:mi permetta di fare qualcosa per lei…vuole?Non risponda subito…apra prima la porta:c’è un pacchetto per lei…- Laura non aveva fiatato:un po’ per paura che Gerry potesse riconoscere la sua voce,un po’ perché sopraffatta dal fiume di parole dell’attore dall’altra parte della cornetta,gentile e galante come mai era stato con lei… Andò ad aprire la porta:dal nulla era comparso uno scatolone ornato di un fastoso fiocco verde smeraldo.Sollevò il coperchio:dentro c’erano tutti i nr 35 dell’ultima collezione di clarks…. Il telefono squillò di nuovo:Laura coprì la cornetta e tentò di rispondere senza far riconoscere la voce: -Mr B. io….- -Shhh…non dica nulla…sono per lei! Solo…ehm…scelga quella più adatta all’abito che indosserà per…cenare con me stasera..Vuole?Io la aspetterò al tavolo 12,sala Primavera…- -Io…ma…- Conversazione chiusa. Laura meditò tra sé e sé. -Mi dica un po’ Coky…Come ha avuto il numero della stanza,mr B.???- -La prego miss…non infierisca:credo semplicemente che…- -NON MENTA!- -….D’accordo…Mi ha prestato il cane per ritrovare le scarpe,a patto che gli dicessi a chi appartenevano…E’ rimasto folgorato dal suo piedino di fata,miss…- -Ruffiano…anzi,RUFFIANA!- -Ma io gli ho dato solo il numero di camera,miss…non ho fatto nomi,lo giuro…- tentò di difendersi ancora Coky.Ma Laura l’aveva gettato fuori dalla stanza,insieme allo scatolone…vuoto. -Le scarpe le tengo…ma mister Pallonegonfiato merita una punizione come si deve…zia Berenice,hai mai indossato scarpe da ginnastica?- Di lì a poco il malcapitato Coky si sentì riacciuffare dalla giornalista,più agguerrita che mai: -Dunque Coky,visto che fare il Cupido ti riesce così bene…tu adesso vai dal sig B. e gli porti un messaggio…E guai a te se sbagli:quello che hai passato col serialdog sarà un ricordo paradisiaco,in confronto.
Al tavolo 12 della sala Primavera,Gerry indossando smoking e scarpe da ginnastica,con aria ammiccante sgranocchiava una nocciolina e pregustava la serata che gli si prospettava… La misteriosa proprietaria delle scarpette –cedendo al fascino magnetico della sua voce…e della sua magnanimità –gli aveva scritto un bigliettino di ringraziamento,confermando l’invito per quella serata: “Gentile,generoso amico, non posso dire no a un invito fatto con tanto tatto e garbo….sarò al suo tavolo tra un quarto d’ora… p.s.:indosserò le clarks color pesca….”
Il quarto d’ora era passato:dalla sua postazione Gerry osservava gli avventori accedere dalla scalinata,scarpe ben in vista… Ecco un paio di sandali tacco mozzafiato. Un paio di decolleté scuro. Due ballerine scanzonate. Finalmente …le clark color pesca! Emozionato,l’uomo sollevò piano lo sguardo dalle scarpette all’abito:un tubino scuro che fasciava chi lo indossava dalle caviglie in su…Lo sguardo saliva,piano piano…fino a posarsi su una strana,ridicola borsetta fin de siecle…su ancora….fino a incontrarsi con la faccetta vizza di una vispa vecchietta!!! La nocciolina gli si incastrò nel pomo d’adamo.Afferrò il primo calice che aveva avanti a sé e giù:ingollò l’acqua delle gardenie che decoravano il tavolo…. Sputandola in maniera non del tutto ortodossa si alzò frettoloso e…approfittando della presbiopia della sua ospite che cercava il tavolo 12 in fondo alla sala,si defilò,lasciando detto al cameriere che mr B. aveva avuto un improvviso malore ed era …ricoverato in isolamento al centro malattie tanto tanto infettive….
arielcips10/9/2007, 16:38 Approfittando della vecchia zia e dell’effetto sorpresa che avrebbe giocato sugli avventori dell’albergo(in particolare su uno),Laura aveva raccolto le sue cose più urgenti in una sacca da viaggio e,indossando ancora il suo tailleur da giorno giallo canarino su delle clark in tinta,inforcando delle lenti da sole abbastanza incomprensibili ai presenti,si era congedata dalla hall e usciva piano verso la porta girevole. Rinculando spaventato dalla sala da pranzo,Gerry procedeva in direzione opposta alla sua,verso la medesima meta… Lo scontro fu inevitabile… Gerry,benché ancora sconvolto dall’incontro a sorpresa,si rese subito conto di aver urtato una rappresentante del bel sesso,data la morbidezza dell’ostacolo… -Mi spiace- si affrettò a scusarsi. Laura non poteva ancora sapere che si trattasse di lui;ma la voce era inconfondibile e presto le sembrò di aver riconosciuto anche lo stile ‘rullo compressore’ che aveva caratterizzato i rapporti dell’attore con lei. Decise di sfuggire ogni ulteriore contatto e facendo solo un cenno del capo all’indirizzo dell’uomo si fiondò verso la porta. In quella un fattorino cominciò ad attraversare la sala annunciando: -Miss Laura Darlington è desiderata al telefono!- A Laura vennero i sudori freddi:andare a rispondere o fingere indifferenza?Tanto si trattava del direttore…lo avrebbe richiamato lei… Quell’attimo di incertezza le fu fatale. Il risuonare di quel nome,improvvisamente,aveva squarciato come la luce della divina rivelazione la mente di Gerry,che ebbe improvvisamente chiaro davanti agli occhi il ‘retrochassis’ della giornalista che da subito gli era stato stranamente familiare,come quello della tipa sull’aereo e…. L’uomo rivolse uno sguardo di selvaggio furore alla porta su cui Laura era ancora ferma. Fu un attimo:i loro sguardi si incrociarono… Poi Laura infilò l’ingresso e fuggì fuori e quasi all’attore sembrò essersi trattato di una allucinazione…tuttavia le porte che giravano vorticosamente non lasciavano spazio all’illusione. Uscì anche lui e si guardò intorno. Ci mise un attimo a rimetterla a fuoco:in realtà era cambiata parecchio dall’ultima volta che l’aveva vista uscire dalla sua vita…Non sembrava più un puffo…adesso somigliava di più ad un fac simile di donna… Così Laura ebbe il tempo di fermare un taxi e infilarcisi dentro: -177,Union Square….presto!- L’attore fermò con noncalanche un altro taxi e ordinò: -Segua quel suo collega!- poi ci ripensò,sospirò scuotendo la testa- Anzi no…177,Union square…ho bisogno di stare un po’ in santa pace!-
-Joe,sono Mike…ascolta,c’è un certo movimento stasera al Four Seasons…è appena uscita una ragazza dando al tassista l’indirizzo dell’appartamento di G.B…..Sei in zona?- -Si sono qui,a Manhattan…- -Bè,lui è appena uscito…e mi sa che sta per raggiungerla:datti da fare…io arrivo!- Inforcando la sua potente moto Mike Coroner,il terrore degli attori,paparazzo storico della ‘Grande Mela’ si preparava a fare il colpaccio di quella notte…
Laura pagò in fretta il taxi e osservò per un attimo il condominio vittoriano davanti al quale l’aveva fermata:era un vecchio edificio dall’aspetto severo ed elegante. Sua zia Berenice non avrebbe potuto abitare altrove,lì a New York. Raccolta la sua sacca,la ragazza inspirò con un sorriso sulle labbra l’aria magica della amata ‘Big apple’,quindi infilò il portone. Un ascensore in legno a vetri la portò fino al quarto piano. La serratura della porta in noce scattò e finalmente fu a casa…. Si chiuse la porta alle spalle,lasciò cadere la sacca per terra e avanzò verso la balconata. Era così bello lo spettacolo delle mille luci della metropoli… Aprì la porta a vetri e uscì fuori. Si sentiva così piacevolmente euforica,che decise di rimandare al giorno dopo la telefonata col boss. Gli avrebbe magari con calma spiegato la sua situazione e gli avrebbe proposto un servizio alternativo… Si,in quella città,in quell’atmosfera si sentiva diversa,più leggera…meno sfigata… Lo scatto di un accendino sul balcone dell’inquilino a fianco distolse la sua attenzione… (Chiamasi autocitazione…le mie lettrici apprezzeranno?).Uno scatto seguito poco dopo da un insolito lampeggiare nella strada.Si sarebbe detto un fotoreporter… Poi squillò il campanello. Zia Berenice era già a casa.
-Lauretta?..svegliati cara…la colazione è pronta!- -Mmmmm- stiracchiandosi la nostra protagonista assaporò l’odore di caffè e di scons che si diffondeva gradevole nell’aria. La piacevole sensazione della sera prima permaneva nell’aria.Si alzò,entrò in cucina.la tavola era apparecchiata per la colazione:latte,caffè,biscotti,scons,brioscine… Zannnn zazazazazaaaannnn! Il cellulare squillò bruscamente a riportarla coi piedi per terra. -DARLINGTON!- gridò il boss dall’altro capo del telefono. -Boss…mi scusi…ieri io…ero già uscita e purtroppo…- -Lo so benissimo che era già uscita…lo sa tutto il paese e le zone limitrofe,che era uscita…- -Addirittura,boss?mi hanno cercato per tutto l’albergo?- -No cara…l’hanno trovata i paparazzi! Qui tutti i giornali del mondo,anche la gazzetta del pozzo hanno le sue foto esclusive…TRANNE IL NOSTROOOOO!- -Laura cara?forse sta tuonando fuori?- domandò spaventata zia Berenice. La giornalista non capiva bene.Poi aprì uno dei giornali del mattino e… ‘Esclusivo!Inutile espediente dell’attore G.B. per sfuggire all’occhio indiscreto dei nostri obiettivi!’ Oh no! -Boss…non è come sembra…guardi boss…io veramente…- -IO LA PAGO PER AVERE NOTIZIEEEEE!NON PER SOVVENZIONARE LA SUA TRESCAAAAA! -Laura cara…ma l’uragano katrina non era già passato?- chiese sempre più preoccupata zia Berenice. -Lascia stare zietta…Boss,le ripeto che….- -Non ascoltero una parola di piu….VOGLIO UNA INTERVISTA ESCLUSIVAAAAAAA….altrimenti considerati LICENZIATA!- La comunicazione fu bruscamente interrotta.Laura affogo nel cappuccino,piu infelice che mai…
arielcips24/9/2007, 13:32 Il delicato cicalino del telefono della suite del Four season avvertì come una carezza Gerry che qualcuno lo stava cercando;l’attore era stranamente rilassato dopo una notte tutto sommato serena e accettò ben volentieri la chiamata da Los Angeles …Sapeva che Barbara lo avrebbe prima o poi cercato…Canossa docet! E lui era disposto ad usare nei suoi confronti la massima generosità… Si accese voluttuosamente la sigaretta del mattino,ne aspirò un buon tiro,quindi esordì,incoraggiante: -Hallo?...Barbara honey…- -Hai ancora intenzione di prendermi in giroooo??? Hai ancora intenzione di negare???- lo aggredì una voce tagliente come unghie di pantera dall’altro capo del telefono. Il fumo gli andò di traverso e per un attimo osservò la cornetta come fosse un corpo estraneo. -Negare cosa? Ma di che parli?- -Sei su tutti i giornali…sei la notizia più succulenta on line…Sei sei…UN bastardo,ecco cosa sei!!!- Improvvisamente Gerry si sentì confuso e assonnato,come se avesse trascorso la notte in bianco. Mentre dall’altro capo la pioggia di improperi cadeva a dirotto inarrestabile,la graziosa cameriera del piano entrò discretamente col vassoio della colazione e i giornali. Uscendo,non gli elargì il sorrisetto suadente a cui l’aveva ormai abituato in quei giorni;anzi,gli indirizzò uno sguardo tra il rammaricato e l’offeso. -Ca***…ma che avrò mai combinato?- si domandò,sfogliando con curiosità il quotidiano. -Avevi detto che era solo un puffo! Che non ti saresti mai e poi mai potuto mettere con una così…Certo! Infatti te la sei portata addirittura a casa a NY…in quel sacrario dove non mi hai mai permesso di mettere piede!- Barbara inveiva ancora,quando finalmente gli occhi del nostro caddero su un paio di foto inequivocabili… -O dannazione! Quella,quella piccola intrigante…come diamine ha scoperto…Ma questa volta me la paga,non dovessi più … per un mese!!!- Abbandonata la cornetta del telefono sul letto,ingollò il caffè lungo e due o tre crostini alla marmellata contemporaneamente e si infilò furibondo sotto la doccia;ne uscì più combattivo di prima,si infilò jeans e maglietta e nessuna collanina,quindi aprì la porta e andò incontro al mondo con la grazia di un rullo compressore… Il primo a subirne le conseguenze fu Coki…che cappottino firmato e guinzaglio in tinta,gli stava riportando Lolita di ritorno dalla passeggiatina del mattino. L’impatto fu violento:Coki rimase travolto e pensò…’Fovse è qvesto il Pavadiso???’ -Guarda guarda…cercavo proprio te,Coki!- gli rispose una voce che minacciava piuttosto pene infernali… La parte subliminale di Cocky pensò per un attimo: -oh si,mi faccia tanto tanto male,mr B…!- Ma la sua parte razionale spalancò gli occhi e si rese conto che non era il momento di fare ‘outing’ quello! -Oh mr B… va tutto bene?- rispose tremolando come una gelatina. -No:non va niente bene.Noi due dobbiamo parlare!- (parte subliminale: oh si…bvuto!) (parte razionale: oddio,qual è l’uscita d’emergenza più vicina?) Ma prima che la parte razionale di Coky potesse avere la meglio sull’altra e realizzasse la fuga,Gerry aveva afferrato per il bavero di seta l’ometto e lo aveva trascinato nella sua stanza. Pochi minuti e seppe quello che voleva sapere…
Laura era mogissima .Persino zia Berenice dovette accorgersene,perché le si avvicinò e,ammiccando,le propose: -Vuoi un’altra tazza di caffellatte,cara?- Ma non ottenne risposta,se non due spallucce che si sollevavano senza speranza. -Via via…cosa è successo? Eri così contenta fino a un minuto fa?- -E adesso…mi è cascato il mondo addosso…E non è un granchè mondo,zia…- -Oh poverina….- zia Berenice era davvero preoccupata. -Tesoro,quando mi sento come te sai cosa faccio?- -No?- -Bè,mi faccio coccolare dal caro piccolo Rudy…- e le fece l’occhietto. Laura sgranò gli occhi,sconvolta. Non sarebbe sopravvissuta alla scoperta delle patologie sessuali di sua zia;non quella mattina. -Rudy?...- domandò,più per deformazione professionale che altro,con un filo di voce. -Rudy,sì…non lo ricordi?viviamo insieme da oltre dieci anni…Anche se lui,debbo dirlo,va e viene…è un farfallone!- Un miagolio provvidenziale spalancò la mente della giornalista:Rudy,il grosso micione della zia… Questo,come se avesse capito che si parlava di lui,con aria sicura di sé fece il suo ingresso sulla scena e balzato in grembo a Laura sapientemente iniziò a cercare coccole e a farne. Osservandogli i grandi occhi verdi,maliziosi e teneri insieme,Laura sospirò e pensò a Gerry…Perché continuava ad andare tutto storto? Magari bastava solo carezzarlo per il verso giusto…e non contropelo?
Il campanello squillò violentemente. -Devono aver bussato alla porta…- commentò con la sua immancabile calma zia Berenice –Vado ad aprire…Continua a carezzarlo:è una cura infallibile..credimi- Lo squillo continuava come impazzito di rabbia,quando la vecchietta aprì la porta: -Si?...- Davanti a lei furioso come un toro imbestialito,grugniva Gerry. -Era ora che aprissi…ma…- -Desidera qualcosa giovanotto?Forse vende spazzole?o quelle divertenti scope elettriche che non ho mai capito come funzionano?- Il malcapitato attore,convinto di fare irruzione nell’appartamento di Laura e di potere sfogare su di lei tutta la rabbia recentemente accumulata,si vide invece accogliere dalla disarmante vecchietta a cui era abilmente sfuggito la sera prima… -Si accomodi,venga pure…Ma non ha portato la borsa? Forse è un testimone di geova?Sa io sono sempre così sola…che mi fa tanto piacere scambiare due chiacchiere con una persona educata…E’ vero che oggi in realtà ho un’ospite…sa mia nipote,Laura fa la giornalista,poverina…ma magari può aiutarmi a distrarla un po’ è così giù di umore stamani… e…- Approfittando della lentezza di riflessi dell’anziana padrona di casa,Gerry stava opportunamente tornando sui suoi passi per defilarsi,quando captò meglio il discorso che quella andava facendo,senza interrompersi un attimo e preferì piuttosto seguirla all’interno. -Laura cara…abbiamo visite!Il signor…ehm…credo di non averle nemmeno chiesto il nome,giovanotto..- Così dicendo,zia Berenice introdusse nella stanza Gerry B. in tutto il suo furibondo splendore! Laura sollevò gli occhi,poi li richiuse gettando il capo all’indietro con una mossa di sconsolata rassegnazione. Gerry aveva preparato un pepato discorsetto con cui redarguirla e ammonirla definitivamente dall’interferire un minuto di più con la sua privacy.Benchè disorientato dall’andamento della scena,che si aspettava diversa,sollevò l’indice inquisitore e iniziò la sua concione: -Tu,signorina ficcanaso…- -Ma…vi conoscete? Laura,perché non mi avevi detto niente? Hai degli amici qui a NY e io non lo sapevo? Gradisce una tazza di tè o preferisce il caffellatte signor…ehm?Rudy…Rudy su fila via:è arrivato qualcuno che può sostituirti… La parola era morta sulle labbra dell’attore,sopraffatto dall’assoluta sprovvedutezza dell’ospite. Laura lo guardò,capì quello che gli stava passando per la testa e,scambiando uno sguardo con lui,iniziò impercettibilmente ma via via sempre più a ridere –ridere e piangere insieme- ridere ridere ridere…. -Ma zia… -tentò anche di interloquire. Ma la vecchietta vedendola sbellicarsi a quel modo ovviamente pensò che tutto confermasse le sue idee. -Si segga dunque sig …?...guardi che effetto meraviglioso che la sua visita ha sortito…via,vi lascio soli:Rudy…vieni via,forza…e non fare il geloso!- G. crollò nella poltrona che gli era stata offerta,la testa tra le mani,disperato e incredulo.
arielcips9/10/2007, 17:21 Gerry e Laura si guardarono negli occhi.(Laura piuttosto preoccupata del fatto strabiliante di riuscire a farlo senza per questo avvertire improvvisi sbalzi di temperatura…) Con gli sguardi,visto che comunicare a parole sembrava essere un’impresa,lui sembrò domandarle conferma del sospetto che tutto quanto stesse accadendo tra di loro fosse solo una fortuita combinazione di particelle alfanegative…Forse la congiunzione di urano e nettuno nella diciassettesima casa? Lei annuì e ricominciò a ridere,incapace di trattenersi…Finchè la sua risata non coinvolse anche l’attore… Risero insieme per qualche minuto,poi la giornalista ricominciò ad avvertire l’antico strano formicolio (accompagnato spesso a tachicardia) che quella sua risata calda,ascoltata nelle interviste a distanza,le aveva fatto per anni… Non sapeva se dolersene con se stessa o….approfittare di quel raro inatteso momento d’estasi per …goderselo tutto! Fu zia Berenice a tirarla fuori dall’impaccio,gridando con la sua vocina flebile: -Aiuto!...Laura…aiuto:Rudy vuole suicidarsi!- -Vieni subito…venga anche lei,suvvia!- La vecchietta era entrata trafelata chiedendo soccorso con la voce e coi gesti.Il povero malcapitato ospite fu coinvolto nel salvataggio… -(chi è Rudy?)- ebbe il tempo di domandare a mezzavoce a Laura. -(il gatto…ogni tanto ha delle crisi di identità..)- -(Santo ca***!...dov’è l’uscita?)- -venga venga giovanotto…lei è così alto e muscoloso,sicuramente ce la farà…- -Ehm?...si?- -Vede:si è di nuovo convinto di essere un volatile…- Rudy era in piedi su due zampe sul cornicione del palazzo,pronto a picchiare su un piccione che svolazzava provocatoriamente intorno a lui… Sollecitato dall’anziana signora ad agire tempestivamente,l’attore cominciò a fare: -Psss…micino? Micetto…vieni,vieni…- Zia Berenice lo guardò con stupore e disappunto,poi guardò Laura interrogativamente: -Ma cosa fa?- -Sta cercando di farlo tornare indietro…- -Ma…DEVE ANDARLO A SALVARE!- così dicendo sospinse il povero verso l’estremità del balcone con insospettabile insistenza. -Ma signora…non posso..- tentò di giustificarsi,ma di fronte all’espressione disarmante della vecchietta,Gerry si ricordò del suo proverbiale cuore d’oro(quello di cui parlavano le leggende) e,scavalcato il balcone iniziò a strisciare lentamente sul cornicione… -Aspetta…non puoi farcela ,così come sei…-Laura si avvicinò al balcone,gli tese la mano –Andrò io e tu mi reggerai… Gerry la guardò,esplicito. -Credo sia più prudente evitarti…- -Ti prego!- insistè la ragazza. Le loro mani si strinsero e l’attore stava per saltare dall’altra parte del balcone,cedendo a Laura il compito più arduo,quando una sensazione di sgradevole tenerezza che l’uomo non si fermò ad analizzare ma preferì rimuovere al più presto(magari precipitando col gatto sulla strada sottostante),lo costrinse a proseguire personalmente nella missione: -Lascia stare:sta’ solo pronta ad acchiapparlo…- ordinò a Laura,quindi riprese a strisciare verso la bestia. Questo era fermo a osservare i due ‘salvatori’ e sembrava quasi prenderli in giro agitando le zampe anteriori ritmicamente,come una cheerleader. -Vieni qui Micio…coraggio…- -(se non lo chiama per nome,non verrà mai..)- suggerì sottovoce zia Berenice. Laura si schiarì la voce: -Rudy…si chiama Rudy!- -Rudy….luce dei miei occhi….vieni qui!- C’era una sottile vena di follia omicida nella voce di Gerry…una vena che sembrò persuadere il felino ad accettare l’evidenza:lui non avrebbe mai volato… -Meuuu?...- Con agilità altrettanto felina,l’attore intanto era arrivato a distanza di braccio e zaffete! aveva afferrato l’animale. -Ce l’ha fatta!- aveva esclamato entusiasta la padrona del micio. Ma aveva fatto i conte senza l’oste…anzi senza due osti:il primo di nome Lolita,il cui odore canino diffuso irrimediabilmente su tutti gli abiti di Gerry determinò nel felino una naturale reazione che –sia pur risolvendogli la precedente crisi di identità –avveniva nel momento sbagliatoooo… ….Il secondo oste era la naturale propensione di Gerry all’instabilità fracassona che –sommata alla assoluta sfigataggine di Laura sembrava destinata a esiti a dir pocoooo esplosiviiiii! -Attentaaa nooooo!!!- -Smieooowwww!- -Gerryyyy!!!-
Catacrashhhh!
-O per tutti i fulmini….Laura…signor..signor?(com’è che si chiamava,quel signore,Rudy? Boh…) Non restate lì…alzatevi…La signora Morrison è così gelosa dei suoi ficus!!!-
Spaventata dal fracasso sul suo terrazzo la signora Morrison,che per una combinazione assolutamente imprevedibile(forse che Urano era uscito dalla diciassettesima casa?)aveva aperto il tendone parasole nel momento opportuno,attutendo la caduta disastrosa di Gerry e Laura,li aveva trovati sui suoi poveri ficus abbarbicati l’una all’altro in un groviglio di rami,braccia,gambe e nani da giardino… -Ommiodddiooo le mie pianteee!- aveva gridato,disperata. -Tu…tutto bbb bene,piccolo uragano?- domandava intanto con una sfumatura di dolcezza e sollecitudine Gerry a Laura,tenendola ancora stretta a sé. -SS..ssi…- rispose lei,incredula e estatica. -OMMIODDIO GERRY B:!!!!- aveva gridato,esaltata la signora Morrison. L’attore si era girato verso la signora:era una donna sotto i quaranta,piuttosto avvenente e soprattutto irruente…- -Sono mesi che cerco di incontrarla mr B..…oh che emozione saperla mio condomino…immaginavo già che sarebbe venuto a chiedermi che so…il sale---lo zucchero..il tè…me…ehm….- Le cascate del Niagara non avrebbero prodotto più corrente elettrica del ‘Fiumeinpiena’Morrison:Laura la odiò con tutto il cuore,si augurò che Urano-uscito dalla diciassettesima casa,le passasse sopra come un rullo compressore,si augurò che Gerry non smettesse di tenerla teneramente stretta… Ma l’incantesimo era già finito… -Oh…signora Morrison…Sono mortificato per le sue piante…- si scusava Gerry,ma il suo sguardo non lasciava adito a fraintendimenti:era l’occhio da sparviero affamato che Laura aveva imparato bene a riconoscergli… Mentre l’uomo si lasciava trascinare in casa dall’accogliente signora,la giornalista si rialzava piano,togliendosi di dosso polvere,foglie e la dolce impressione della stretta di lui…Quindi guardò verso l’alto rassicurando con un gesto di saluto zia Berenice che la osservava stringendo tra le braccia il vecchio Rudy e prese la via dell’uscita. Avrebbe anche salutato la padrona di casa,ma sentendola agitarsi sul divano con l’inatteso ospite,preferì sparire nell’ombra. …Salì su mogia,e non si accorse nemmeno che Gerry usciva dall’appartamento della signora Morrison due minuti dopo di lei e si defilava fumando pensieroso verso il portone… spands729/10/2007, 17:50
arielcips18/10/2007, 18:39 Quando Aron entrò nella suite di Gerry,ebbe difficoltà ad orientarsi;poi una nube di fumo nero che emergeva da una poltrona attirò la sua attenzione. L’amico era lì,sepolto nella poltrona,con una espressione tetra quanto il fumo delle sigarette. -Cough cough!- tossì il nuovo venuto –Accidenti Gerry…non ci si vede…Potrei aprire la…- La risposta fu un grugnito poco conciliante. Aron che aveva guadagnato la finestra e stava tirando una salvifica boccata d’aria,la richiuse subito. Tirava vento di tempesta,a quanto pare. -Sono arrivato appena ho potuto…- interloquì(quindi riaprì una fessura e dette quattro o cinque inspirazioni…) Un secondo grugnito,questa volta rassegnato. -…Non devi prendertela se i giornali ti hanno nel mirino….(Apre finestra,respira,richiude)..- Questa volta il grugnito si era trasformato in una sorta di ringhio provocatorio. -…Fa parte della notorietà…(Finestrarespirochiusura)- Gerry emise qualcosa di simile ad una imprecazione accompagnata a un ghigno. Un ennesima folata di fumo si sollevò nell’aria. (Finestrarespiroooo) -Come dicevi?...Ahem…i lavori? Proseguono?- Sbuffando come una vaporiera impaziente di affrontare la marcia verso l’Ovest,l’attore si alzò di botto dalla poltrona e spalancò la finestra: -Falla finita!- Aron sospirò di sollievo. Uscirono insieme sul terrazzo e guardarono la città.L’umore di Gerry non era meno grigio di prima. -Allora?...ti va di scarrozzarmi un po’ per la grande mela?...ho l’invito per l’inaugurazione di un nuovo launge…- -Dici uno di quei locali pieni di fighetti tendenzialmente froci che frequenti tu?- -Bè…è un ottimo territorio di caccia per noi comuni mortali dalla anonima sessualità etero…- -D’accordo…ti ci porto,vedo che aria tira ma…non ho voglia di trattenermi…- Rientrò per prendere le chiavi dell'auto,Aron lo guardò ma non riuscì a spiccicare parola;si limitò a sollevare timidamente un dito. -Allora?- Indossava un jeans… non sdrucito,non consumato,no…un jeans sopravvissuto alla guerra atomica;sopra invece aveva una blusa che somigliava in maniera sospetta ad un pigiamino imetec che Aron gli aveva regalato qualche Natale prima,quando non avevano mai un soldo in tasca.Il volto era devastato dall’insonnia e i capelli strizzati;calzava infine delle scarpe improponibili…forse le prime trovate nel guardaroba…beige leggermente leopardate in punta . -Perché mi guardi così…- gli domandò torvo. Aaron aprì le braccia,disarmato. Gerry allungò una mano all’appendiabiti dell’ingresso e impugnò anche un buffo cappello a coppola: -Ah no…la coppola irlandese no…- sbottò l’amico,sconfortato. –Fai prima a dirmi che non vuoi uscire!-
Aaron era un amico.Ed era l’unico che riusciva in minima parte a contenere i suoi umori. Mezz’ora dopo Gerry si era sbarbato,docciato e vestito in modo sportivo,ma decente. Quindi erano montati in auto,ma non si erano diretti al nuovo locale;erano andati a cena in un simpatico ristorante italiano ed ora si godevano due cappuccini doc nella caffetteria adiacente. -Ora hai voglia di parlare un po’?...Sei arrabbiato coi giornalisti?- -Bè…- -I lavori a casa?- Gerry alzò le spalle. -Si tratta di Barbara? Stai giù per lei?- -…In parte…ma in parte sapevo che prima o poi mi avrebbe scaricato…Me la sono cercata…- -...Bè,non se l’è presa quando te la spassavi con una ragazza diversa ogni sera…Non capisco perché prendersela tanto per…per un equivoco…- Gerry fece un gesto con le mani,come a respingere le parole dell’amico. -Lascia perdere…- -Che vuoi dire….?- L’attore era reticente.Aaron lo interrogò con lo sguardo,col volto. -Dannate donne…- imprecò –Debbono avere un qualche sesto senso…riescono a prevedere cose che..- -Ma…che stai dicendo Gerry?- Aaron aveva una espressione tra l’ebete e il divertito sulla faccia,che irritò stramaledettamente Gerry:aggrottò la fronte.No,rifiutava lui stesso di accettare quello che stava dicendo. Si alzà di scatto dalla sedia,tirò fuori il portafogli,pagò lautamente il cameriere. -Andiamo…dov’era quel locale?- E senza aspettare risposta uscì dal ristorante aggiustandosi con un’espressione compiaciuta la camicia aperta sul petto maschio e muscoloso,davanti allo specchio del bar.
Arrivarono molto tardi:e già a distanza Gerry riconobbe una folla di ragazzine esagitate,armate di cellulari e penne. Diede un’occhiata all’amico. -Eccole…- -Dici che aspettano te?- Gerry le guardò:erano belle,giovani,vispe,urlanti. Si guardò intorno. -Hai visto Zack Ephron nei paraggi?...- Aaron rise.Poi gli diede una pacca sulle spalle: -All’armi,amico!- Ma Gerry si sentì improvvisamente senza energia. -Ascolta…tienimele lontane..alludi a strani gusti…tira fuori le foto del cammello…- -Avanti,non dire sciocchezze:vieni fuori!- così dicendo gli indicò una graziosissima fan dall’aria vagamente orientale che guardava verso di lui con i grandi occhi a mandorla adoranti. Gerry prese fiato.Tirò fuori la grinta del rimorchiatore solitario e uscì dall’abitacolo. -Oh…mr B…. – gli andò incontro la bella fan- Perché è lei,vero?- -Ma certo baby…- annuì ammiccando verso Aron che gli faceva l’occhiolino. -No…perché sa…mia mamma mi ha pregato tanto di farle avere un suo autografo…poverina non se la sente,con le vene varicose a stare tanto tempo in piedi ad aspettarla qui,davanti ai locali…e poi soprattutto adesso che l’hanno operata di cateratta non riconosce più bene le persone da vicino…- Gerry ascoltava mettendo lentamente a fuoco le parole della ragazza,e progressivamente gli si disegnava sul volto quella sua impareggiabile espressione di stupore e disappunto che Aaron conosceva tanto bene… Muovendo la penna come un automa firmò la foto che la pseudofan gli porgeva e intanto faceva cenno ad Aaron di montare di nuovo in auto e filarsela… Un coro di appassionati della domenica,resisi conto che anche lui era una qualche celebrità,cominciò a chiamarlo,scatenando il suo lato peggiore… Aaron scosse la testa e preferì risalire in auto più presto che potè,tirandoselo dentro prima che Gerry potesse uscirsene in qualcuna delle sue battutacce impubblicabili…
Era quasi l’alba:i due amici sedevano su una panchina del Central park…Lo dormiva magnificamente sui piedi di Aaron che –a furia di mascherare gli sbadigli- aveva contratto una sorta di emiparesi mascellare. -Gerry…ci stai girando intorno tutta la notte…Vuoi dirmi cos’hai?- -…La puffetta…- -Chi?- -La nana…- Aaron liberò finalmente lo sbadiglio che invano aveva tenuto prigioniero tutto quel tempo. -Però…hai le corde vocali arrugginite,amico…- commentò Gerry a quella vista. -Scusa,ma non ce la faccio più…di chi parli? – -La tipetta…quella sfigata combinaguai….- -Miss Laura Darlington? La giornalista?- -…- -Allora? Vuoi sputare il rospo? L’hai uccisa,fatta a pezzi e sepolta da qualche parte qui intorno?...- -Magari…- -Hai deciso di intentarle una querela decennale scoprendo troppo tardi che il suo avvocato di fiducia è un certo Perry Mason?- -Macchè!- -Ha scoperto in che modo stai arredando la tua casa e ti ricatta minacciando di rivelarlo al mondo intero?- -Ma no!...(perché? Cos’hai da dire sul mio gusto in fatto di design?) -(Lasciamo perdere,questo è un altro discorso)- -(si,ma lo tirerò fuori non appena …)- -Vuoi dirmi cosa ha fatto?- -Ca**,stra ca**o e benedetto ca**o:…mi p…- -Eh?- -Mi…cioè…credo che…- -zzzzzzzzzz- -AAAAROON! Tu dormi!- -No ero vigile!- mentì quello – MI stavi dicendo che la piccoletta ti piace…TI PIACEEE????- -Bark bark!-abbaiò entusiasta e pimpante Lo...che iniziò a correre per il parco trascinandosi il povero Aaron dimentico di averla legata al suo braccio...
arielcips30/10/2007, 12:38 Breve aggiornamento...
-Laura cara…indovina chi viene a trovarci oggi!- zia Berenice,serafica come non mai aveva riaccolto Laura reduce dall’ultima sconvolgente disastrosa avventura con Gerry col sorriso sulle labbra,assolutamente dimentica dell’avvenuto scampato pericolo. -Chi zietta?- le rispose la nipote,lasciandosi cadere molto meno entusiasta e pressappoco esausta su una poltrona del salotto. Rudy le si precipitò in braccio,sornione e affamato di coccole. -Priscilla Bingley Darlington! La tua cuginetta!...la ricorderai,vero?- Se qualcuno avesse dato a Laura un cazzotto nello stomaco,la sensazione che le avrebbe procurato sarebbe stata di gran lunga più piacevole dell’idea di incontrare Priscilla… E come non ricordarla?Priscilla era la tipica creatura modello che fin dalla più tenera infanzia genitori,nonni,zii e acquisiti vi additano come l’esempio perfetto di bellezza,bontà e bravura…Bella alta bionda sorridente intelligente compiacente preparata emancipata gratificata…. Guarda Priscilla!Fai come Priscilla!! Perché non sei come Priscilla!!! OH COME LA ODIO PRISCILLAAAA!!!...(è in quegli anni che Laura aveva cominciato a sognare ad occhi aperti… racconti horror,possibilmente ricchi di particolari sanguinari…ghhh!!!) -Si…ha chiamato qualche minuto fa…sai lei chiama ogni martedì mattina,per sapere come sto…è tanto cara e sollecita,Priscilla… -Già….- confermò Laura con un sorriso stampato e vagamente ebete sulle labbra. -…E quando ha saputo che tu eri qui,mi ha chiesto se poteva venirti a salutare…è sempre tanto affettuosa…Non vedeva l’ora di riabbracciarti dopo tanti anni…Quando lo avete fatto l’ultima volta?- Laura ricordò quell’improbabile festa da ballo,dopo la cerimonia dei diplomi,quando aveva tentato di strangolare la cugina nei bagni… -Ehm…ai tempi della scuola…A che ora hai detto che sarebbe arrivata?(la giornalista stava pensando a una fuga strategica)- -Sarà qui per il pranzo…Cosa credi che possa piacerle? La torta di formaggio?- -Sicuramente…- rispose con certezza Laura ,pensando che se c’era una cosa che lei detestava con tutta se stessa era proprio la torta al formaggio di zia Berenice… -Allora mi metto subito all’opera….tu intanto Laura,perché non provi a renderti un po’ più presentabile?- Mentre la zia Berenice spariva verso la cucina,Laura esplose in tutta la sua rabbia repressa,digrignando i denti così ferocemente che il povero Rudy scappò via tremante… -Ci mancava solo quell’impiastro!...-
Aaron piegato in due ansimava ormai stremato,quando Gerry riuscì a raggiungere lui e Lo e fermarne ‘il folle volo’. -Ascolta Gerry…sono tuo amico,ok…ci conosciamo da anni…per il rapporto che ci lega ti sei prestato a ..ad amoreggiare con un cammello…ma se questo significa che debbo scontare una condanna eterna accanto a te…fino a completa consumazione della mia carcassa… Anf anf!- -Avanti su…prendi fiato…Sai che sei il mio solo punto fermo,Aaron…La mia esistenza ruota intorno alla nostra amicizia…- -Già…come gli apaches attorno al palo della tortura…Vuoi il mio scalpo? È questo che vuoi?- Gerry sembrava non ascoltarlo:aveva preso in braccio Lo e la carezzava teneramente,con un’aria stranamente affettuosa e intenerita. Aron scosse la testa: -Allora…torniamo al punto? E’ proprio vero quello che hai detto? Ti piace?- Gerry annuì,nicchiando;poi spiegò: -Bè…è un po’ come con Lo,Aron…Magari da uno come me ci si aspetterebbe che avesse a fianco un cane da pastore…con tanto di pedigree,possibilmente addestrato,vincitore di premi e tornei…Ma io adoro Lo…è lei la mia compagna di avventure…questo carlino buffo,isterico,affettuoso,scatenato….- Aron si diede una botta sulla fronte: -Andiamo bene!...Non è solo che ti piace…tu ti stai innamorando!- -Innamorando?...Ah Ah Ah!...ma che dici? Innamorando?...non dire sciocchezze,via…magari mi sto affezionando…è così tenera e buffa…così…- pausa di riflessione;espressione di panico;rassegnazione: -Innamorando…!- -Siamo amici da troppo tempo,Gerry….conosco i segni dell’antica fiamma…E,cosa intendi fare?- -Nulla,direi…per come si è evoluta la nostra storia credo che lei ..non mi possa nemmeno soffrire!- Aron lo guardò interrogativamente. Poi scosse la testa,poco convinto.
I tentativi di fuga di Laura furono tutti inutili. Alle dodici in punto il campanello di zia Berenice squillò con grazia e un minuto dopo Priscilla faceva il suo biondo,profumato,impeccabile ingresso nel soggiorno. -Laura carissima! Che piacere rivederti!- esclamò la nuova arrivata,andandole incontro. I convenevoli durarono per tutto il pranzo,durante il quale la giornalista continuava a sbuffare,ingoiando con ribrezzo la torta al formaggio che avrebbe volentieri spiaccicato sul viso dell’odiata cugina. Ma lei,Priscilla,faceva di tutto per glissare sulle battute velenose,sulle scortesie. Rimaste momentaneamente sole,anzi,le fece un occhiolino,apostrofandola: -Possibile che tu ce l’abbia ancora con me? Ti sono sempre così antipatica…?- Laura rimase un attimo interdetta:’sta’ a vedere che Priscilla aveva un’anima al di là della gommapiuma delle forme perfette?’ -…In fondo potremmo invece essere buone amiche…io ho sempre nutrito una istintiva simpatia per te…- -Ehm…non posso dire lo stesso di te,Prix…- -Purtroppo…- disse quella,aggiustandosi vezzosa i lunghi,morbidi capelli(una mossa che istigava istinti omicidi). –Ma se tu sapessi…come ho invidiato la tua libertà,il tuo anticonformismo…A me invece hanno appiccicato questa etichetta di ‘bambina modello’… sapessi a volte come mi sta stretta..- ‘No,essere invidiata no…mi vuole provocare?’ -Non sei convinta,vero?...come posso fare?- Alla giornalista venne un’idea:se quella profferta di pace e amicizia era vera,l’avrebbe messa alla prova. -Se l’etichetta ti sta stretta,perché non la strappi una volta?- -Lo farei volentieri,ma avrei bisogno di qualcuno…una complice…- ribattè l’altra,significativamente. -D’accordo:l’hai trovata…Adesso ti presto qualcosa di meno ‘griffato’ da indossare e stasera andiamo ad ubriacarci insieme!- Laura era sicura che Priscilla stesse bluffando.Ma non fu così:le vide gli occhi brillare al limite della commozione,il sorriso esploderle grato sul viso: -Davverooo??? Possiamo farlo?....oh ti prego,daiiii!!!-
arielcips6/11/2007, 20:44 Il locale che avevano scelto per quella sera era un discobar dove si faceva musica rock dal vivo:fumi strani,alcool,rumore assordante…Laura non amava molto quel genere di posti,ma aveva deciso di scandalizzare sua cugina;voleva davvero vedere fino a che punto sarebbe arrivata! Priscilla si guardava intorno eccitata e felice. -Che beviamo?- -Ma…coca e bacardi,direi…- -Come aperitivo? E poi?...- Priscilla consultava la lista dei cocktail con occhi lucidi,nemmeno si trattasse dell’elenco dei 100 uomni più sexi della terra -Possiamo assaggiare anche questo? E quest’altro? Oooh..hai visto questo che nome?- Laura si rendeva conto che non poteva tirarsi indietro:era una vera e propria sfida alla trasgressione! Bevvero fino all’inverosimile,con quella pazza di Priscilla che continuava a fare foto col telefonino:anche quando Laura era salita sul tavolo ballando scatenata sulle note di Great balls of fire… A un tratto la giornalista-in un momento di lucidità – si sovvenne che aveva la sbornia triste;quella tipologia di sbornia per cui invece di ridere per ogni stupidaggine,cominci a piangere senza motivo perché qualcuno ha schiacciato una zanzara,senza avvertirla preventivamente… -O-oh!...- -Che c’è Laura…sei triste…- -No…io…- e giù lacrime. Priscilla si mostrò adorabile;l’abbracciò e consolò come una sorella…la giornalista si domandava come aveva potuto odiare tanto un angelo come lei… -Avanti…perché non ti sfoghi un po’ con me? Sei sicura che non ti possa essere utile il consiglio di una cugina,anche se odiosamente ‘impeccabile’ come me?..- -Perdonami,perdonami…- e giù un altro fiume di lacrime – Tu sei una creatura adorabile…sono io incapace di relazionarmi con chicchessia…- (Chicchessia,nella mente ottenebrata della povera Laura,suonava molto simile a Gerry…) -Me ne vuoi parlare?- -E’…è difficile da spiegare…Immagina di incontrare l’uomo che hai sempre desiderato,sognato,adorato….E che tutto tra di voi vada a rovescio…- E qui giù a raccontare confusamente dell’incontro,della maternità,della notte passata abbracciati sul divano;e poi ritrovarsi a New York… -Io non potevo non venirci qui…era l’unica occasione che avevo per ottenere un posto decente al giornale!...e mentre i paparazzi continuano a beccarci,io non sono nemmeno riuscita a …a scambiarci due parole in fila!- -Ma..se potessi,cosa gli vorresti dire?- Laura sollevò le spalle: -Cosa?...nulla:tanto per lui sono solo un puffo,la caricatura di una donna…poco più o poco meno di quel suo diabolico cagnetto…- Le lacrime avevano quasi allagato il locale;uno dei chitarristi presa inspiegabilmente la scossa stava chiedendo il risarcimento… -Ragazze… la jam session è finita:volete uscire?- suggerì finalmente con delicatezza un buttafuori,sollevandole quasi di peso per la collottola e mettendo entrambe alla porta. Strano come l’unica a cadere quasi come una pera cotta sulle scale del locale fosse solo lei…Voltandosi verso Priscilla,tra i fumi dell’alcool,Laura ebbe per un attimo l’impressione di avere davanti la solita odiosa invidiabile predestinata al successo cugina…. Si riscosse a fatica,alzandosi. Ma intanto la ineffabile compagna di bagordi aveva appena chiamato un taxi e: -Oh cielo,com’è tardi!...bisogna proprio che io torni a casa…Ci vediamo presto,eh! Ciao ciao ciao…- La vide andare via nella notte,impeccabile sul taxi giallo fermato al volo(cosa che a lei non sarebbe riuscita nemmeno se si fosse stesa sull’asfalto…) -Ciao,ciao ciaoooo….-
Laura sentiva come dei sonagli di mucca in una boccia da pesci:era la sua testa… Si mosse a fatica,ma evitò sprezzante l’aiuto del buttafuori. -Sce lla fascccio da ssola…- disse,quindi cominciò a camminare lungo il marciapiedi con passo malfermo,ma a testa alta.(anche perché a piegarla tutte le mucche sarebbero precipitate con gran fracasso dalla boccia…) Avrebbe raggiunto la stazione dei taxi:un po’ d’aria non le avrebbe fatto male,anzi… Si fermò davanti alla grande vetrina di un megastore:dalle trenta televisioni esposte trasmettevano le immagini di una qualche premiazione cinematografica. Laura sbirciò appena,passando avanti. Poi si bloccò e tornò sui suoi passi:eccolo là…
-Io sinceramente non ti capisco Gerry…- Aron tentava di riprendere la conversazione interrotta all’alba del giorno prima,questa volta con un po’ di lucidità in più. -A cosa ti riferisci?- rispose l’attore guidando con disinvolta padronanza nel traffico della Grande mela. -A miss Darlington….-disse sottovoce l’amico,sperando di eludere l’attenzione particolare che Lo nutriva per quel nome. -Bark Bark!...- tutto inutile:la cagnetta si agitò festosa,sperando che l’amato oggetto dei suoi desideri si materializzasse al solo pronunciarne il nome. -Buona,Lo…- disse severo Gerry. La piccola belva lo osservò,mettendosi tuttavia a cuccia,silenziosa:il suo padrone aveva qualcosa… -Cosa non capisci?...che mi piace?...non lo capisco nemmeno io…- -No,non capisco perché la fuggi…dal momento che ti piace…- -Ma è ovvio,benedetto ca**o…mi piace in quel modo pericoloso per cui è meglio evitare di averci a che fare…- -Vabbè,ma non è un male questo…sarebbe anche ora che tu…- -Ah no!...se vuoi farmi la predica,allora aspetta che chiamo mia madre,così almeno la sento in stereofonia!- -Si,ma…- -E’ inutile che insisti…quella ragazza è pericolosa per me:non intendo frequentarla e se dovessi per caso imbattermi in lei…la eviterò…Aspetta un po’? Ma cosa?- Gerry aveva come suo solito inchiodato l’auto a terra (Aron previdente stavolta aveva indossato la cintura,ma aveva dimenticato il casco…),poi accostando al marciapiede era sceso al volo e aveva raggiunto di buon passo Laura…
In posa alla Lara Croft,impostata e determinata,Laura aveva unito i palmi delle mani a pistolone e puntava con aria decisa contro il più grande degli schermi ultrapiatti al plasma,da cui,quasi a tre dimensioni il sorriso intrigante e irritante di Gerry sembrava sfidarla…. -Mi dispiace farlo,ma mi stai facendo perdere tempo…- -Ehi….ma cosa fai?- Laura era ubriaca.Si voltò come se tutto fosse normale verso Gerry,puntandogli le solite mani giunte contro e rispose: -No…la tua battuta è:Se vuoi spararmi…- -Si certo…Se vuoi spararmi,fallo…Personalmente preferisco sia tu a farlo…- -Ecco:e allora lo faccio:BUM!- Così dicendo finse di sparare,e sollevata l’’arma’ verso l’alto,rischiò di perdere l’equilibrio e finire a gambe all’aria.Per fortuna lui la sorresse quindi,presala per le spalle cercò di farla rientrare in sé: -Piccola…sei ubriaca…Vieni via prima che ti capiti qualcosa di brutto..- Laura si rizzò sprezzante: -Cosa potrebbe capitarmi…- e fece qualche passo da sola.Ma si accorse di un gruppo di giovinastri malintenzionati che sembrava fermo ad attenderla proprio all’angolo della strada. -O-oh!- -Avanti,sali in macchina…ti ci vuole un buon caffè!e poi ti riaccompagno dalla zia…- La giornalista tentò una timida resistenza,ma Gerry quasi la sollevò di peso e la infilò nell’auto,dicendo perentorio: -Aron,tu e Lo proseguite a piedi….E’ l’ora della passeggiatina!- così detto allungò cane e guinzaglio all’amico e scaricò entrambi. Lo sembrava completamente e stranamente ammansita… Fu Aron a rispondere con un ringhio,non proprio rassegnato.
arielcips12/11/2007, 17:57 L’aveva portata in un drive in,che serviva una zona residenziale un po’ fuori dalla città:là forse avrebbero potuto bere il caffè e scambiare due parole,senza che nessuno li disturbasse. -Che prendi?- domandò Gerry a Laura,mentre la solita avvenente cameriera prorompeva dal finestrino con le sue forme generose e il taccuino alla mano. -Una terza e una 44…possibilmente con contorno di 20 cm di altezza assortiti…- rispose Laura,di nuovo in preda alla variante triste della sbronza. Gerry la guardò:aveva ascoltato senza prestare attenzione e per poco non ripeteva l’ordinazione alla cameriera,che a sua volta cominciava a essere un po’ impaziente. -Una…ehm…due caffè lunghi…- ordinò quindi,accompagnando le parole con un sorriso che placò ogni nervosismo della ragazza,almeno per le successive due settimane. Si posizionarono un po’ dietro;Gerry aveva alzato la capote e sigillato i finestrini. Non intendeva disturbare gli altri avventori… Laura sorbì un paio di sorsi di caffè e sembrò riacquistare a poco a poco una parziale lucidità:si guardò intorno. Sul grande schermo –nemmeno a farlo a posta –una psicopatica esaltata aveva appena ammanettato a un lettino l’uomo più sexi della terra… Nelle auto intorno,però,a quanto pare nessuno era molto interessato alla visione. La giornalista osservò dove si trovava:nel ristretto abitacolo di una sportiva decappottabile,a finestrini serrati e già piuttosto appannati dai vapori di caffè…in un drive in… Cominciò a scuotere la testa e ridere piano. -Che c’è da ridere,adesso?- le domandò leggermente irritato l’attore. -Non lo trovi ridicolo? Noi due chiusi in auto in un posto dove in genere…si…ehm…pomicia?Io e te al drive in?...- -Bè…è un posto dove non fanno caso a noi…- -E’ il posto dove ti apparti con le tue…bitchs?- -E’ questa l’idea che hai di me?- -No…questa è l’idea che dai,di te!- -Che vuoi dire?- La giornalista sollevò le spalle: -Hai capito benissimo…tu fai di tutto per …per essere l’esatto contrario di quello che una donna potrebbe desiderare…- -Dici?- le domandò lui,con una sfumatura di ironia nella voce:l’avvenente cameriera gli stava rendendo il resto con aria estatica… -Una donna con un po’ di cervello….ma credo che sia un parametro che,nella tua valutazione delle misure femminili,non compaia mai!- -Dunque ce l’hai con me?- -Ehm…- questa volta lo sguardo da cucciolo mortificato era fisso su di lei.Le corde vocali si irrigidirono come corde arrugginite di contrabbasso e un improvviso calore le si diffuse sotto la pelle. –Si,cioè…io sono sicura…ero sicura che tu…fossi leggermente diverso…- -E come credevi che fossi?- si era voltato dalla sua parte e aveva appoggiato il braccio alla spalliera del sediolino di lei. -Non so perché…credevo fossi un uomo sensibile…tenero…- lo guardava negli occhi a una distanza ravvicinata da allarme rosso… -Invece sei – Laura raccolse tutto il suo coraggio -…sei lo stereotipo del ganzo di successo,strafigo e sicuro di sé…che castiga ogni bella ragazza che gli passa a tiro,nemmeno dovesse timbrare un cartellino!- Gerry tornò alla posizione di guida,con aria pensosa. ‘Ecco,pensò Laura, e con questa battuta ….mi sono giocata anche l’ultima possibilità…’ -Hai ragione…- rispose invece inaspettatamente l’attore – A volte mi comporto da stereotipo,e faccio il tipo figo e seduttore…ma forse accade perché in realtà sono un insicuro, un confusionario,uno sconclusionato complusivo …Io,honey,non sono come i miei personaggi…- Poi si volse a guardarla dritto negli occhi e soggiunse: -…E questo mi aspetto che una donna con un po’ di cervello possa capirlo…- ‘Touchè!’ ebbe istantaneamente il tempo di dirsi laura. Poi il silenzio sottolineò l’intrecciarsi pericolosamente significativo dei loro sguardi…Laura capì che lui si stava chinando verso di lei;che un’attrazione magnetica sembrava avvicinare i loro volti… Un clacson a fianco a loro suonò inaspettatamente:la coppia nell’auto,impegnata in strane circonvoluzioni lo aveva fatto squillare scatenando il dissenso generale… Laura sussultò,reggendo a fatica il bicchiere tra le mani;Gerry si riscosse e glielo prese di mano,con una strana forzata cortesia: -Se hai finito…- -Si….grazie…- la sbornia le era improvvisamente passata e un’amara lucidità sembrava gelarle ogni sensazione positiva. -Mi pare che tu stia meglio…- Con una strana pacata rassegnazione,l’attore rimise in moto e uscì dal drive in,imboccando la strada del ritorno,senza che nessuno dei due riuscisse a dire altro. Finalmente l’auto rallentò,fermandosi davanti al portone di zia Berenice… -Eccoti arrivata…- Laura aprì la portiera : -Tu non scendi?...- guardando verso il balcone di casa dell’attore. -Forse dovrei recuperare Aron e Lo…- ma intanto era smontato e l’accompagnava fino alle scale. Lei aveva fatto qualche scalino e si volse verso di lui,(trovandosi finalmente ad una altezza giusta): -Io ..- -Allora…- si dissero quasi all’unisono,poi tacquero entrambi,cedendosi la parola. Fu Laura a raccogliere fin nelle pieghe più riposte degli alluci tutto il suo coraggio e dirgli: -…Una donna di cervello lo capisce e…apprezza ancora di più chi lo ammette…- Lui sorrise appena: -E’ per questo che evito accuratamente le donne di cervello…le trovo infinitamente pericolose…- -…Capisco…- accettò lei,abbassando la testa. Ma lui gliela risollevò piano e soggiunse,avvicinando sempre più le labbra,battuta dopo battuta: -Magari però…potrei provare … ad assaporarne…qualcuna…- Il bacio sembrò all’inizio più tenue di una carezza,ma poi crebbe..crebbe… crebbe smisuratamente;Laura avvertì la calda morsa delle due braccia più desiderabili del mondo cingerla sempre di più;credette di levitare e si abbrancò a sua volta all’unico punto fermo in quel caos di estasi e fuoco che sembrava gravitarle intorno:le passarono davanti immagini sconclusionate una notte di pioggia un kilt grande come una tenda una batuffolo di pelo coi denti un divano…il centralpark….il gatto rudy…la zia Berenice..Priscilla(no,Priscilla via) Coky….il mondo si allontanava come un puntino infinitesimale laggiù,nell’universo clamoroso di quel bacio…Sotto le sue dita la calda setosa morbidezza dei capelli di lui,contro il suo petto quel torace muscoloso e teso,e tra le labbra il caldo sapore di lui…del quale non si sarebbe mai dissetata abbastanza…. Il cellulare di Gerry squillò,squillò anche il suo…ma prima che finalmente uno dei due si decidesse a tornare coi piedi su questa terra,il suono si esaurì nel silenzio della notte… A fatica frenarono…poi si staccarono…riprendendo fiato. -Per essere una donna di cervello…honey…baci con tutto il cuore…- commentò lui. -….ehm si…-lei cercò di essere disinvolta. Lui non gliene diede tempo e si chinò di nuovo a baciarla…un piccolo sovrappiù per congedarsi senza aggiungere nulla. -Va’ a dormire miss Darlington...zia Berenice ti aspetta alla finestra…- -Cosa? Dove?- la giornalista si voltò a guardare in su,verso il balcone di sua zia,ancora illuminato. Poi si volse ancora a Gerry che,rimontato sulla sua auto,la salutava con un sorriso e un occhiolino che avrebbero scatenato le ire dei sostenitori di Greenpeace,per il fatale effetto sullo scioglimento progressivo dei ghiacciai…
arielcips24/11/2007, 11:18 -Driiiiinnn….driiinnnn…- Laura nel sonno – a fatica conquistato la notte precedente,dopo che il bacio scambiato con Gerry le aveva fatto del tutto perdere il senso di ciò che distingue il reale dal fantastico…-avvertì confusamente lo squillo appena percettibile del telefono di casa. -Mmmm… Chi può essere a quest’ora? Avevo spento il cellulare a posta…-ebbe il tempo di pensare mentre,lasciando molto controvoglia il cuscino che teneva stretto tra le braccia(!) allungò una mano al cordless,per rispondere. -Laura!- -Jennie?- (dovevo aspettarmelo…tipico squillo della west coast…) –Jennie,ma che ore sono? Non ricordi:il fuso orario?- -…Smettila di trattarmi da deficiente,Laura…e dimmi piuttosto come…- La giornalista la interruppe: -Vuoi sapere come va?...Oh…non puoi nemmeno immaginartelo,nemmeno lontanamente sognarlo…Anzi,se fossi qui,ti chiederei di darmi un pizzico,perché io stessa…- -Frena,Laura…frenaaaa!!!- la voce di Jennie sembrava immune dall’entusiasmo che invece l’amica voleva trasmetterle. -Intanto…guarda un po’ che ora è,lì a NY…credo siano già usciti i giornali del mattino…- -E allora?...- -Oh…ma come hai potuto,Laura?- -Ma cosa dici?...- La giornalista cominciò a rabbrividire:un presentimento funesto le serpeggiò nella mente. Avvertiva chiaramente nella sfumatura(e mica tanto sfumatura) di voce dell’amica qualcosa di irrevocabilmente catastrofico… Finalmente accese la luce e consultò l’orologio:erano circa le 13(ma dov’era finita zia Berenice?). -Aspetta Jennie…mi alzo e faccio entrare un po’ di luce….- Cominciò a muoversi nella stanza con cautela;sollevò le tapparelle;il mondo fuori sembrava ancora in piedi,nonostante l’annunciata apocalisse telefonica… In punta di piedi raggiunse il soggiorno:della zia nessuna traccia… Passò in cucina,e finalmente la trovò che si agitava ai fornelli come Remy… -Ma.zia?- -Oh…Laura cara:ti sto preparando un bel pranzetto…Abbiamo ben due cose da festeggiare!- -Festeggiare?- -Bè si…Alla carriera di tua cugina Priscilla…e a te,mia cara!- -Ma…cosa dici?- Dall’altra parte della cornetta qualcuno gridò per farsi sentire: -Il GIORNALEEEEEEE…LEGGI IL GIORNALEEEEE!!!!- Laura aveva accostato l’orecchio all’apparecchio proprio nel momento in cui Jennie aveva concentrato le sue energie in un acuto da duecento decibel… -Oh siii?- (il cervello di Laura era ridotto a una 'ratatouille,ormai )Ma finalmente si riscosse e si guardò intorno. -Zia,ehm…sono arrivati i giornali?- -Ma certo cara! Sono nel soggiorno…- poi soggiunse qualche altra cosa,con tono entusiasta,ma Laura si era già fiondata sul L.A.Sun ….
Il titolo era già in prima pagina…con richiamo all’interno,alla voce gossip e spettacolo… “L’impossibile vita di una star – Gymcane automobilistiche e voli da terrazzi di Gerry B. per sfuggire ad una strana persecuzione” ‘Tutti i particolari all’interno’
Dalla nostra inviata P. Darlington(-hanno anche sbagliato l’iniziale…-):“ E’ davvero difficile per una star sfuggire alla folla di fans affamate di autografi e contatti che sembra essere in agguato ad ogni angolo della sua vita…Ma al grande G.B. – da poco trionfante su tutti gli schermi con il film evento dell’anno… - è successo ben di peggio:sentite cosa è stata capace di fare una giornalista – ben poco professionale – pur di carpirgli la fiducia e,ovviamente, sfondare il muro da sempre inaccessibile della sua privacy…”
Laura respirava a fatica…L’articolo raccontava per filo e per segno,ma nell’odiosa prospettiva dello scoop giornalistico,tutte le fasi del suo ‘incontro’ con Gerry…Tutto come se fosse stato premeditato…Persino il particolare dei calzoni sbranati da Lolita…E c’erano le foto sue e di Gerry…E c’era la foto di lei che danzava sui tavolini dell’Hot Stuff… -Ma…questa foto?...No…non è possibile…zia Berenice!...ziaaa?- -Laura cara:ho appena sfornato la torta al formaggio…questa volta tutta per te,sei contenta???- Fingendo di non ascoltare,ma vedendo materializzarsi nella cornice del decoro della torta il viso sorridente e gelido di sua cugina Priscilla,che sembrava quasi prenderla in giro,con disprezzo,Laura chiese: -Non..non mi hai detto..che lavoro fa,Priscilla?- (ti prego dimmi che non è quello che penso,ti prego ziaaaaa,vi prego santi angeli custodiiiii) -La giornalista,come te…non lo sapevi?- (Santi Angeli custodi?...io vi ringrazio!) La giornalista non rispose:si accasciò come corpo morto su una sedia:svuotata e floscia,come un sacchetto vuoto… -Con la pubblicazione di questo articolo,ha finalmente ottenuto il posto di caporedattrice che aveva sempre sognato…non è meraviglioso,povera cara?- Laura scuoteva la testa,incredula:ora –oltre a mancarle l’aria,non riusciva nemmeno a deglutire… -Credo che morirò…- si disse,lasciandosi andare definitivamente…Ma qualcosa di duro e scomodo sotto di lei ronzò…Solo allora si ricordò del cordless e di Jennie! -Pr…pronto?...sei ancora lì?- -Si,ma non preoccuparti:la telefonata è a tuo carico…- -Oh Jennie…io…- -Mi dispiace Laura…ma,tu mi stavi dicendo di ieri sera? Cos’altro è successo?- ‘Cos’altro?...oddio,Gerry…adesso leggerà e….’ -Zia,debbo uscire subito!- -Ma Laura…io credevo volessi festeggiare,raccontarmi…sono una vecchia zia,ma..anch’io sono stata innamorata,una volta(o due? Forse tre?...mah!)…e poi ora che ti sei fidanzata…- -Fidanzata? Ma…- -E via…che ieri sera ti ho visto,abbracciata a ventosa a quel caro giovanotto…com’è che si chiamava?- Laura crollò il capo,sgomenta. -Debbo correre da lui,subito…!-
Quella mattina Gerry s’era svegliato pieno di energia.Dopo la doccia,s’era fatto la barba fischiettando allegro.Lo specchio gli restituiva un viso riposato dalla notte trascorsa serenamente;addolcito dalla tenerezza che ormai gli covava dentro…Farsi la barba fu quasi un piacere,come nelle giornate migliori… Qualcuno bussò discretamente: -La colazione,mr B.- Doveva essere la cameriera del piano.Sporse la testa fuori,sorridendole solare:indossava solo un asciugamano rosso sui fianchi… -Grazie darling…e buon giorno!- -Bngrn…- rispose quella,in apnea…quindi uscita dalla stanza si spalmò di spalle alla porta e fu necessario ricoverarla in osservazione alla neuro:continuava a ripetere ‘Ho visto la luce! Ho visto la luce!’ Gerry intanto sollevate le spalle, a quel suo suono inconsulto,aveva ripreso a sbarbarsi,ignaro dei danni arrecati alla povera innocente,e finiva di asciugarsi il viso. Sedette quindi a tavolino e si versò il caffè;poi addentò un crostino alla marmellata e,assaporandolo,ripensò al bacio scambiatosi ieri con la piccola puffetta… -Driiiin!- L’uomo si stiracchiò,quindi allungò la mano verso la cornetta: -Hallo?- -Gerry amore!...- L’attore ebbe un’espressione sorpresa e anche di leggero disappunto: -Ma chi?...Barbara?- -Tesoro…ho letto:sono stata proprio una sciocca a prendermela con te…povero caro!- -Letto? Letto cosa?(le ho forse scritto una lettera?)- -Amore:prendo il primo aereo e volo da te! Voglio fare pace!- -Ehm…aspetta…non precipitiamo…- -Mi farò perdonare,Gerry…sono stata cattiva cattiva cattiva…- L’uomo si grattava la testa,molto contrariato: -Tesoro…aspetta a venire…magari vengo là io…Ma cosa hai letto?- -Ma il LA sun…povero caro,devi essertela vista davvero brutta,con quella piccola serpe…!- -Mmmm…mi dai cinque minuti amore?…Ho una telefonata con Spielberg sull’altra linea…Ti richiamo io!- senza aspettare risposta Gerry aveva chiuso il telefono,staccandolo. Si guardò intorno un attimo disorientato,quindi intravide il giornale.Lo aprì…e iniziò a leggere…
arielcips29/11/2007, 11:34 -Buongiorno,sono miss Laura Darlington,vi ricordate di me?- con l’affanno nei polmoni e nel cuore Laura si era precipitata alla reception del Four Seasons. Sollevando sprezzante un sopracciglio,il receptionista le rispose,lapidario: -La ricordiamo eccome,miss…- -La prego…debbo assolutamente vedere il sig B….mi dia il numero della stanza e mi annunci…- continuò lei,fingendo di non aver notato l’atteggiamento ostile dell’impiegato. -Il sig. B non c’è…e se anche ci fosse,lei sarebbe l’ultima persona che vorrebbe incontrare…Niente di personale,scusi:solo testuali parole!- fu la risposta gelidamente compiaciuta dell’uomo. -Oh!...ma io debbo vederlo,spiegargli…- disperata la giornalista si guardò intorno,alla ricerca di un’ancora cui appigliarsi. Ed apparve il mitico,inimitabile Coky! -Coky!- Anche lui l’aveva intravista e stava già per defilarsi ma,impacciato in quelle sue moine da bambola,fu facile marcarlo e bloccarlo: -Coky!- -Mia cava miss Davlington…- il nostro ‘uomo’(diciamo così) spalle al muro,cercò di districarsi alla meglio. -Coky…lei solo può capirmi…è tutto uno spiacevole equivoco…e io ho bisogno di chiarirlo!- -Ehm…non capisco cosa avvei da condivideve io con gli equivoci…- -Lo capisce benissimo! La prego…le regalerò tutta la fornitura di clarks…- Il giovanotto sollevò le spalle con sussiego. -Le fornirò le credenziali delle migliori estetiste di Los Angeles…- Qui Coky sembrò un attimo più interessato,ma continuava a non cedere. -E va bene:….. allora dirò a tutti che si chiama Salvatore Lapadula e sua madre vende pesce surgelato all’angolo della 42ma strada…- finse di annusarlo – e direi che l’odore le è rimasto ancora addosso!- L’istinto della giornalista rinasceva in lei,nella stretta dell’emergenza. -No!...zitta no…non mi faccia questo!- esclamò il povero Coky impallidendo prima,poi arrossendo…-Sono pvonto a tutto:chieda puve la mia testa…ma che sia una movte onorevole!- Laura di fronte a quell’impennata di orgoglio ebbe un istintivo attimo di pietà;ma poi pensò al tempo che stringeva: -Mi faccia incontrare il sig. B…!-
-Toc toc….- Una bussata delicata alla porta della stanza 15300 avvertì l’ospite dell’arrivo di una visita. -Al diavolo!ca***straca***benedetto ca***!….Non voglio vedere nessun fo*****ssimo rompi********!- ruggì una voce non proprio umana dall’interno … Laura rabbrividì:forse era troppo tardi… Coki anche rabbrividì:ooooh che cosa meravigliosa,il Gerry furioso! -Mr B….sono io,sono Coky…è una cosa della massima importanza…- Il ruggito dall’interno somigliava sempre più al brontolio di un vulcano in eruzione. Ma contrariamente ad ogni aspettativa,la porta si spalancò. Apparve sulla soglia una sorta di eroe greco imbestialito dalla battaglia,in tutto il suo furore muscoloso:indossava ancora l’ accappatoio,ma non aveva fatto in tempo a stringerne la cintura. Davanti a cotanto spettacolo Coky,dopo aver riempito gli occhi di ogni particolare michelangiolesco della visione…svenne! -Ma che fo********** guaio ancora!- digrignando i denti e allacciandosi la cintura Gerry si chinò su di lui,che tentò invano di stringergli le braccia al collo. -Andiamo Coky…dignità! Si rialzi,per tutti i ***** del mondo!- -Ahn…non nomini certe parole…- si rialzò quello piano,impetrando pietà- Io,sono qui per…- -Per?- Con un dito il giovane oriundo indicò un’ombra attaccata al muro. Gerry riconobbe Laura. -…Ma bene! Se nutrivo qualche dubbio sulla vostra reciproca omertosa complicità…adesso ne sono sicuro!- -No…ascolta Gerry!- Laura avanzò,facendo scudo al povero Cocky(che la scostò,da perfetta prima donna,rimettendosi in prima fila davanti a lei)- Coky non c’entra nulla…nemmeno io c’entro…vorrei,vorrei almeno poterti spiegare…- Nel corridoio s’era cominciato ad adunare un discreto pubblico.Gerry rientrò in camera,lasciandosi la porta aperta alle spalle.Coky e Laura si guardarono e fecero per entrare.Quindi riaccostarono l’uscio dietro di sé. Gerry si accendeva una sigaretta e li fissava.Calmo come il mare prima di un tifone… -Si è trattato di uno spiacevole equivoco…-esordì Coky. -Bè,trattandosi di lei,’mia cara Cokerina’…- Il giovanotto si morse le labbra,indispettito. -Volevo dire,un fraintendimento…Niente di quanto è capitato era premeditato,mr B…- le labbra cominciarono a tremargli,gli occhi gli si riempirono di lacrime. -Va bene,va bene…ti credo…TI CREDO!...non allagarmi la stanza,va’…- Sospirando di sollievo,Coky,dopo un’ultima occhiata lasciva all’accappatoio e al suo contenuto,si defilò,con una melodrammatica uscita. Gerry guardava ora Laura,con estrema amarezza e disappunto. -Posso dire la mia?- Lui scosse la testa: -No,baby…ne ho abbastanza di una donna ‘di cervello’ come te…- -Ma perché non posso spiegarti?- -Non c’è nulla da spiegare…Hai avuto il tuo momento di gloria? Bene,goditelo!- così dicendo le gettò ai piedi il giornale. -Ma tu…tu credi che l’autrice di questa cosa…? Non sono io…- -Avanti,non negare l’evidenza…- -Sono stata ingannata,ti assicuro…- -Smettila:comunque siano andate le cose,ora è finita…io davvero non riesco a capire dove saresti arrivata! A raccontare anche le mie prestazioni?- Laura si sentì offesa da quella affermazione;si lanciò su di lui,cercò di colpirlo.Gerry le tenne le mani e la neutralizzò,ma nulla poteva arrestare la strana alchimia che ogni volta si creava tra di loro.Per un lungo attimo i loro occhi si incontrarono e sembrarono dirsi molto più delle parole… Ma in quella il cellulare di Gerry squillò: -Si?....Tesoro,pensavo proprio a te…- -(ma sono Aron)- -Certo che lo so,darling…- così dicendo Gerry voltava le spalle a Laura,come a chiudere la discussione. -(allora se lo sai…?)- -Non insistere honey:ho voglia di rivederti ora,subito!- -(allora se lo spieghi al receptionist…mi ha proibito di salire) -Non essere testona,amore…Salto sul primo aereo e volo da te!- -(ma sono nella hall!)- -(Lo so benissimo,deficiente! Scendo tra poco!)- Quando l’attore ebbe chiuso la conversazione e si voltò,Laura era già andata via…
arielcips11/12/2007, 20:09 -Laura tesoro…sei chiusa qui dentro da due ore…sai che anch’io ho qualche esigenza…- -sniff…(la giornalista asciugò ancora una lacrima,sperando fosse l’ultima,ma invano:continuavano a scorrerle sul naso come il lavandino rotto del suo appartamento a Los Angeles:anzi il ricordo di quella casa che tra poche ore l’avrebbe riaccolta più desolatamente della partenza scatenò una sorta di sifone insospettabile dai suoi occhi…) –Hai ragione zia…ora apro…- E in effetti aprì,rovinando addosso alla povera anziana parente tra le lacrime che per ore aveva tentato di nasconderle. -Aspetta tesoro…aspetta…Non intendevo fare la doccia…Ma cosa succede? Chi ti fa soffrire così?...quel bruto,vero?- -Lascia perdere zietta,è troppo complicato…- -Lo avevo capito dal modo con cui ti ha baciato che tipo d’uomo fosse…li conosco bene,’quei’ tipi…ah,ma se lo vedo ancora da queste parti…- -Zia…abita nell’appartamento di fianco…- -Davvero…oh che impudente:ma scriverò all’amministratore…raccoglierò le firme di tutti i condomini…- -Ti prego zia…lascia stare…ora va meglio…- -Ma topolina mia,guardati…sembri uguale a come ti conoscevo prima di rivederti….- Laura sospirò. -Dov’è finita quella ragazza carina,quel tipino accattivante della sera scorsa?- -Non esiste più zia…anzi:non è mai esistito…Ed ora,se permetti vado a fare la valigia:torno a LA!-
-Posso dire che non ho capito niente?- -Posso rispondere che è esattamente quello che mi aspettavo da te?- Aron e Gerry si erano finalmente incontrati in uno dei separè della hall del Four Seasons:era la quarta volta che l’attore ripeteva all’amico i motivi per cui aveva finto nella telefonata precedente di parlare con la sua ragazza… -Ma a te questa benedetta Laura,piace o no?- -Non è questo il punto…- -E qual è il punto?- -Che è finita!- -Allora torna da Barbara…anzi,dille di raggiungerti…non mettere me in mezzo…- La risposta fu una sorta di brontolio misto di parole smozzicate e imprecazioni diffuse. -Non sarebbe possibile più,con Barbara…- -Perché?- -Perché mi piace!- -Barbara?...uhmm?- Gerry scosse la testa: -Non Barbara,imbecille! Cioè anche Barbara mi piace,ma è diverso…mi piace quel piccolo impiastro…mi piace ancora!- -Allora ti piace…e perché l’hai mandata via,quindi?- Gerry cominciò a prendere a testate una parete: -Qualcuno mi dica che è un incubo!- In quella sopraggiunse la bancoonist con il cordless dell’Hotel: -Una chiamata urgente per lei,mr B… -(Santi e Madonne+ attributi sessuali attivi e passivi) Si?...me la passi,miss…- -Mr B.! sono Sondra!- (-Tombola!-) -Sondra cara…mi dica…- -Mr B. sono giorni che sfugge a tutti i suoi impegni,ma oggi non potrà esimersi…mr WB in persona le ha fissato un appuntamento con miss Darlington!- -Con chi?-(gli avventori nella sala da pranzo al quinto piano sentirono con chiarezza la domanda…neanche ci fosse stata l’acustica dell’Opera di Parigi!) -Con la giornalista che le ha dedicato quel meraviglioso articolo…non può non incontrarla…anche per sdebitarsi…E’ fissato alle sedici e quarantacinque esatte,in albergo:deve solo aspettarla…Questa volta non dovrà nemmeno inventare pretesti per giustificare il ritardo… Gerry guardò con rabbia omicida il cordless.Quindi lo chiuse,gettandolo nella vasca dei pesci sotto lo sguardo incredulo e spaventato a un tempo della impiegata che glielo aveva portato. -Aron…vado a casa…Se mi cercano dirai che avevo un appuntamento con l’architetto,l’idraulico,il piastrellista,le maestranze,le pompe funebriiii…TUTTI,ma non quella piccola …(parole irripetibili)…-
-Pronto,boss…sono Laura Darlington…- -Oh…guarda guarda…poteva dirmelo prima che aveva una cugina giornalista:ci saremmo risparmiati viaggio,soggiorno e telefonate…- -Già…- -Bè…vorrà dire che glieli detrarrò dallo stipendio di novembre…a meno che…- -A meno che?...credevo volesse licenziarmi in tronco…- -Mi sottovaluta…io sono un cuore d’oro….le ho detto che la mia bis nipote ad Albuquerque ha avuto tre gemelli identici?- Laura sospirò:ecco il suo destino:scribacchiare mosconi insulsi che avrebbero letto solo il boss e i suoi ridicoli parenti sparsi nel New Mexico… -Torno a Los Angeles e riparto col primo volo…- -Ma no…a che serve:vada direttamente in New Mexico…dovrebbe avere ancora un biglietto aereo:lo ricicli… (se fa in tempo,può prendere il prossimo volo:è alle 16 e 15)…- -(Perché ho l’impressione che sia stato già tutto previsto…?)- Mogia Laura si congedò dalla zia,buttò un ultimo sguardo a New York che risplendeva nella luce del mezzodì e salì sul taxi che l’avrebbe portata all’aeroporto…
La serratura dell’appartamento di Gerry scattò e l’uomo entrò,desideroso di trovare tra quelle mura ancora non intonacate,piastrelle,parati e fili elettrici…un po’ di casa. Fortuna che,superato l’ingresso,il salone aveva già un parquet in caldo legno di noce;e sulla parete in fondo,davanti al camino,c’era quella che pregustava sarebbe stata la sua poltrona preferita. Ci si accomodò,finalmente,lasciando che Lo si divertisse un po’ a scorazzare per il terrazzo adiacente. Intanto lui accendeva una sigaretta e si rilassava. -Rudy…RUDYYYY!...vieni via di là…o perdindirindina!- Il relax era durato esattamente un tiro e un quarto;poi il fumo gli andò di traverso. Quella vocettina aggraziata da zia Sally gli era fin troppo familiare… Si precipitò a chiudere la porta finestra e abbassare le tapparelle:l’ultima cosa che avrebbe voluto quel giorno era salvare di nuovo la vita a quel gatto paranoico!!! Troppo tardi:Rudy,dimentico delle recenti velleità avicole,era rimasto attratto dalla simpatica amichetta del terrazzo adiacente al suo. -Miau(=ciao pupa,com’è che non ci siamo mai incontrati,noi due?)- -Bark bark!(= fatti in là,stupido gatto:io non sono un bocconcino per i tuoi denti…)- -Miauuuu?(= scommettiamo?)- E via all’inseguimento,proprio nell’attimo in cui la persiana stava per chiudersi. -Ma porcaccia zozzissima…(etc etc,il repertorio del grande attore non conosce limiti)!...che diamine…!- Inseguita dal felino in vena di conquiste esotiche,Lo aveva cominciato a scappare per la casa,incurante dei mille pericoli:calce,cemento,piastrelle,rotoli di parato…. Miagolii e latrati rimbombavano tra le pareti sinistramente vuote;poi squillò il campanello:e fu l’apoteosi… -Bark Bark Bark!- -Mieuuuu stramiauuuu!- -Un attimoooo…- Gerry aprì la porta:e comparve aggraziata e imbelle(almeno apparentemente) zia Berenice. -oh…giovanotto,sia gentile:credo che il mio povero Rudy sia finito per errore qui,in casa sua…Oh,ma che disordine!- -Già si…-Gerry,sperando di non essere stato riconosciuto le volse le spalle,deformò la voce – Ci sono dei lavori di ristrutturazione…- -Ah si…capisco…Rudy,vieni dalla mamma,su…Oh,ma che graziosa cagnetta…E’ sua?- -Già si…Lo,vieni qui…- Ma Lo non riconosceva quella voce un po’ fessa che la chiamava. Giocoforza,Gerry fu costretto a usare la sua voce normale: -Vieni qui!- L’arterioscelrosi di zia Berenice conosceva impennate assolutamente imprevedibili di eccesso di lucidità.Quel richiamo ne scatenò una…La anziana signora si volse a guardare Gerry,lo riconobbe e presto ricordò tutto quello che Laura gli aveva detto a proposito dell’appartamento … -Lei…sa che è un bruto!- (Oh no…è finita)- No,non lo sapevo,ma comincio a pensare che presto brutalizzerò qualcuno…debbo solo decidere da dove cominciare? Un gatto isterico?una cagnetta schizofrenica? Una vecchietta rinc…- -Giovanotto! Ma come si permette?...- -Rimb…- -La finisca! Intanto quando avevo la sua età,io…- -Ha partecipato alla prima spedizione di Colombo?- -Io non fumavo! E guardi le mie arterie,oggi!- -(no,la predica sul fumo no…mamma non ha ancora chiamato,speravo di evitarmela…)- -Ma soprattutto…Come ha potuto spezzare il cuore della mia nipotina? Dopo quello che c’è stato tra voi?...e pensare che oggi avremmo potuto festeggiare…Avevo preparato due torte al formaggio….- -Due? Sono commosso…una per me e una per Laura?-(Gerry ormai era rassegnato…) -No certo:una per Laura e l’altra per Priscilla…è appena stata assunta al LA Sun…grazie a un articolo che era una vera bomba!- -Priscilla…LASun…articolo…U-ho,Mrs Berenice…ma lei quante nipotine ha…????- -Allora? Chi è il rimbambito? Gliel’ho appena finito di dire? DUE!- -E..chi…chi di loro fa la giornalista?- -Tutte e due…cioè,adesso una sola,perché…la povera Laura…non so ancora bene per quale ragione(la fase positiva dell’arteriosclerosi andava smorzandosi)…credo abbia perso il posto…o qualcosa del genere…- -O benedetto ca…ehm…cavolo!- si corresse con un sorrisino idiota Gerry,dandosi nel contempo una botta sulla fronte. -Ma allora…Che ore sono?- -Le sedici e trenta…Oh…è l’ora del te…deve scusarmi signor…signor?- -Gerry,mrs…sempre Gerry…- -Ah si,signor sempregerry(strano nome..mah…anche lui non ci sta tanto con la testa)…-borbottava zia Berenice allontanandosi con Rudy tra le braccia- arrivederci…-
-Pronto,Aron! Contrordine:se arriva una giornalista del LASun a cercarmi,fermala:sto arrivando!!!!-
arielcips18/12/2007, 18:21 Priscilla Darlington,impeccabile nel suo tailleur di tweed,con camicia di seta,perle,calze a rete e tacchi da battaglia sedeva da un’ora circa su una poltroncina dell’anticamera nella suite di Gerry,al Four Seasons. Di fronte a lei,con aria a metà tra l’ebete e il mortificato,Aron.Che in quel momento fischiettava un vecchio motivetto di Roberto Carlos…’Amore fa’ presto,o non resisto’… osservando molto a disagio le unghie perfettamente laccate in rosso della giornalista battere con crescente nervosismo sulla cartellina in pelle rilegata. -Ma il signor B?...ha detto che era pronto 38 minuti fa,mi pare…- -Ehm…38? Io credevo 28…ihih…- Uno sguardo che gelava impedì al regista di fare ancora dello spirito. Aron si alzò,guardò dalla finestra giù,in strada:cosa avrebbe detto quella donna,scoprendo che Gerry non solo non era pronto…ma non era neppure in hotel,in quel momento?
Coky ‘Lapadula’ Cherì era seduto davanti allo specchio della sua stanza,intento ad aggiustarsi le sopracciglia con la pinzetta:a ogni peluzzo,emetteva un gridolino di dolore e gli occhi gli si riempivano di lacrime…ma finalmente quella tortura sembrava finita. In quella qualcuno bussò piuttosto virilmente alla sua porta e,senza aspettare risposta,aprì: -Coky? Ho bisogno di te,stella!- -OhmmioDiochiè?- gridò il povero giovanotto,che nel panico aveva tirato via quasi tutta insieme l’arcata sopraciliare sinistra. Ma poi vide il nuovo venuto ed esclamò: -Ohmmioddioleiquiiii mr B.?!?- -Ascoltami bene e non svenire….-
Il ritardo dell’attore ammontava ormai a 87 minuti,43 secondi,due decimi e un’unghia graffiata.Priscilla si alzò dal suo posto,spazientita. -Io non sono mai stata trattata in questo modo da nessuno…Riferisca pure al suo amico che non intendo subire ancora la mortificazione di attenderlo:vorrà dire che l’intervista sarà un saggio…un breve saggio su quanto un divo sappia essere maleducato e cafo…- In quella la porta si aprì e apparve Lui… Aron stesso rimase senza parole:se il suo amico Gerry gli era da sempre sembrato un cocco di madrenatura per l’indiscutibile effusione di doni elargitigli –dagli occhi ai capelli alla bocca alla statura ecc ecc ecc,spesso si era consolato riconoscendo che in compenso quello zuccone non sapeva né vestirsi né pettinarsi… Ma in quel momento sulla soglia era apparsa una epifania divina,uno splendore indicibile,capace quasi di mettere in seria discussione l’eterosessualità che Aron aveva praticata dalla nascita. -Mose,Aronne,Giacobbe!!!- esclamò,quasi balbettando. I capelli erano impeccabili:un taglio che metteva in evidenza la perfetta regolarità della nuca,ma al tempo stesso sulla fronte si sollevava in una ciocca di riccioli tiracarezzaa…(oddio,ma che sto dicendo…povero me!);il viso sembrava tornato quello di un ragazzo,con poche rughe espressive lasciate sapientemente in evidenza e usate al momento giusto;la bocca rosa un po’ satinata,la barba curata… E poi indossava un blazer blu e una camicia bianca perfettamente intonati con i calzoni grigi e –strano –esattamente tutti della sua misura… Aveva indosso il profumo delle grandi occasioni:quanto? L’intera produzione autunno-inverno?Per quell’anno una nota ditta di analcolici italiana non avrebbe potuto produrre il suo ‘gingerino’ per assenza di materia prima? Mentre Aron enumerava e rielencava nella sua mente tutto ciò,l’amico –raccolto con nonchalance l’evidente successo della sua entrata in scena –sfoderava quindi il suo sorriso più accattivante e SDENG! quei due occhi stramaledetti che erano splendidi anche quando rientrava all’alba dopo una notte di bagordi inenarrabili… -Sono terribilmente mortificato,miss..ehm …Darlington…- -Priscilla….- esalò lei,con un filo di voce. -Priscilla…ho avuto quel che si chiama un contrattempo inatteso e…spero non se la sia presa…troppo- domandò ammiccando con l’espressione tra il cucciolo adorante e lo spudorato spaccacuori… -P…prendermela?...ehm?- Priscilla sentiva che le sue difese erano a livello della linea Maginot:aggirate e scavalcate:occupata la Francia et voila! Tentò una timidissima protesta,ma quel demonio la guardò quasi rimproverandola e poi,un attimo dopo,invitandola a sedere accanto a lui,per quella intervista così importante… Aron rimaneva a braccia conserte incantato.Non lo vedeva recitare così naturalmente dai tempi di Se- lima…Ma quella recita dove sarebbe andata a parare? Lo capì presto…e se miss Priscilla non gli fosse stata cordialmente antipatica a pelle dal momento stesso in cui l’aveva incontrata,avrebbe provato per lei una profonda commiserazione… Domanda: -Mr B. il recente successo raggiunto con gli ultimi film,cosa le ha dato e cosa le ha tolto?- Risposta: -Mi faccia pensare…si:mi ha dato dei soldi…e mi ha tolto i debiti…- -Ahem…io intendevo…ecco…come ci si sente ad essere una star?E’ contento di essere ormai un sex symbol?- -Si- Priscilla era in serio imbarazzo:ammaliata dalle espressioni incantevoli con cui quell’uomo riusciva a risponderle…si rendeva conto che quelle NON erano risposte,solo un attimo dopo averle accettate come tali… Domanda: -Un uomo come lei…cosa cerca in una donna?- Risposta: -Credo di avere già risposto…Esattamente quello che cerca ogni uomo in ogni donna…sicuro di trovarcelo:credo ne sia fornita persino lei…nonostante il suo aspetto da Barbie…- Priscilla avvertì una scossa elettrica.Ma cosa stava dicendo? C’era forse qualcosa di personale,in quelle risposte insolenti e…? -Mr B…. non riesco a capire?- -No?- l’uomo si chinò a sussurrarle una risposta inequivocabile all’orecchio. Priscilla divenne rosso fuoco,persino le sue unghie sembrarono impallidire.Poi guardò l’uomo ormai completamente succuba.E tutto ciò che seppe replicare fu: -No…non sono una Barbie,mr B…Provare per credere…- A quel punto la pera era cotta e matura… Gerry fece un occhiolino ad Aaron,che –capita l’antifona- si allontanò con una scusa,lasciando i due soli…E continuando a domandarsi cosa diavolo frullasse in testa al suo amico… Capì ben presto anche quello. Lo capì dai flash di due paparazzi(arrivati provvidenzialmente al momento opportuno) che,impietosamente,immortalavano la bella Priscilla mentre improvvisava uno spogliarello…
Discutibile inizio di carriera per una professionista della informazione… Pessima immagine di sé,offerta dal divo del momento… Ma Gerry ci era abituato:sapeva già esattamente cosa gli avrebbero detto gli assistenti,l’addetto stampa,mr WB in persona…tuonando dalla sua scrivania. Bè,lui era così… Un ineffabile,inguaribile ‘amazing fu**’!
arielcips8/1/2008, 20:36 La cerimonia era cominciata da poco nella grande cattedrale a imitazione gotica della piccola città assolata.Il sacerdote aveva invitato col gesto i fedeli ad alzarsi intonando un toccante inno di ingresso. Davanti a lui,testimoni del commovente evento,un uomo e una donna in abiti da cerimonia:l’uomo elegantissimo in gessato blu e bianco,con gardenia bianca nell’occhiello;la donna in un delicato tailleur bianco panna… Nel silenzio che precedeva l’inizio del rito,improvvisamente,un suono inatteso lacerò l’atmosfera,frantumandola come avrebbe fatto un sasso gettato nelle vetrate multicolori del santuario: - ZAN…ZANZANZANZA ZAAAANNNNN!!!!- -(Ohssanto spirito…non ho azzerato la suoneria…)- imprecò qualcuna,allontanandosi velocemente dall’altare,accompagnata dallo sguardo feroce della donna in tailleur color panna che –a parte i capelli arricciati- somigliava sorprendentemente al direttore del LA. Sun;e da uno strepitoso vagire irrefrenabile e stereofonico (anzi,erano tre) emesso all’unisono dai gemelli battezzandi! -Pronto?!?...ah sei tu jeannie….Bè si,come vuoi che mi vada…ero qui in chiesa,per il battesimo dei tre mocciosi…i bis bis bis nipotini del capo…- -Ma non rientrerai a LA?- -A che scopo? Il boss mi ha esiliato qui,a fare mosconi e necrologi per la sua famiglia…Un posto orribile:assolato e desolato…dove non succede nulla di nulla!- -Mi spiace…mi mancherai:già mi mancavi quando sei partita per NY… ehm…- -Già:chiudiamo questo capitolo Jeannie…ho il cuore in una spiritiera…- -Hai più visto o sentito…?- (Bene:le ho appena detto che volevo chiudere il capitolo…) -Mi sono bastate le foto dei paparazzi…- commentò,amara. -Uno così meglio perderlo che trovarlo,Laura:dai retta a me…!- (Ecco:ora che ha pronunciato il luogo comune della sera,forse si sentirà bene..) -Si…ora debbo lasciarti,altrimenti mi perdo i momenti più emozionanti della liturgia…- -Laura…e se venissi a trovarti?- (gosh!) -Sarebbe un’idea splendida…ma…- -Allora questo week end vengo da te…!!! E’ deciso!-
-E’ deciso Aron…basta bagordi:guarda qui…ho una faccia da gettare nel water,se non temessi di offenderlo…- Rientravano dall’ennesimo party. Gerry guidava come sempre distratto,guardandosi nello specchietto retrovisore. L’amico sbadigliava. Era francamente a pezzi. Da settimane non avevano fatto che folleggiare,in maniera indistinta…La cosa che ricordava meglio erano i..ehm retrochassis delle ragazze che entravano e uscivano dall’auto…dai locali…dalle suite in albergo…E il fumo:tante di quelle sigarette accese e spente… Sentire Gerry finalmente dire qualcosa di sensato dopo quei giorni di assoluto scombinato naufragio gli fece l’effetto di una ventata di aria pura. Respirò sollevato a pieni polmoni…e cominciò a tossire come un tisico:aveva dimenticato che l’amico stava fumando l’ennesima sigaretta!!! -Ehi,che ti succede?-gli domandò preoccupato l’attore,inchiodando. Mentre Aron salvava a stento la testa dall’impatto col lunotto,Gerry si guardò intorno. -Ti ricordi? È cominciata qui….- Erano proprio nel punto in cui qualche mese prima Laura era finita sotto le ruote della BMW.. -Cosa?- -Ti avevo detto di non ricordarmelo!- infierì rabbioso,ingranando e sgommando Gerry. -Ricordarti di che?- -Di quella cosa che non voglio ricordare…- -Ma se non so di cosa parli come posso…- -…Hai capito benissimo….- gli disse,indicandogli con la testa la clinica ‘Fiocco multicolore’. -Ah si,parli di Laura,la giornalista che hai investito?quella che ti ha combinato tutti quei guai?...che ti piaceva,nonostante tutto?che ne è stato poi di lei? L’hai cercata?- -ARONNNNN!!!!- C’era una intonazione omicida nella voce di Gerry;e il sospetto sempre più concreto che Aron facesse l’idiota proprio proprio a posta!!! -Meno male che da domani cominciano le riprese di ****… Aria nuova,dieta,palestra…Mi rimetterò e,stando lontano da tutto,…dimenticherò!- Aron emise un fischio di sollievo.Sarebbe cominciata la vacanza anche per lui,finalmente… -A proposito:Lo rimane da te,vero? Eravamo già d’accordo…- Ecco:fine della villeggiatura. -Se non puoi portarla con te…Non ti sentirai solo,senza Lo e senza…piccoli impiastri?- Gerry lo guardò con gli occhi iniettati di sangue:ora ne aveva la certezza. Aron aveva gettato alle ortiche il suo vero talento:invece di recitare,s’era messo a girare ridicoli cortometraggi nel deserto… -Hai vinto,amico…la porterò sul set…-gli disse con un sorriso molto simile a una smorfia.
Quando Jeannie scese dalla corriera che l’aveva portata fino ad Albuquerque non c’era nessuno ad attenderla,lì a quella fermata:un incrocio in mezzo al deserto…Inutile tentare di raggiungere Laura.Il cellulare risultava staccato o simili… -Ecco…si sarà dimenticata di me,come al solito…- si disse rassegnata l’amica. Presa la sua valigia,con molta calma,la giovane donna si incamminò verso quello che appariva come il centro abitato,ondeggiando sui sottili tacchi a spillo:le gambe lunghe,la gonna stretta e la camicetta annodata sotto il seno portati con indifferenza,tra le poche auto che passavano,sbandando,e apprezzamenti irripetibili di camionisti. Laura invece aveva noleggiato per l’occasione una piccola utilitaria e per tempo aveva deciso di dirigersi alla fermata. Ma percorrendo la First avenue era stata fermata dalla polizia urbana: -Spiacente…ma non si passa…- -Ma…debbo raggiungere la fermata degli autobus…- -Provi a fare il giro dall’altro lato…- Sbuffando Laura aveva iniziato l’inversione;ma il vigile aveva fischiato rabbioso! -Bè?- -Non ha letto il divieto di inversione a u?....mi spiace ma debbo elevarle una contravvenzione…- -Ma…lei mi ha appena detto di fare l’altro giro…come…- -Faccia l’altro giro,ma rispettando il codice…- -E come pretende che…vuole che vada a marcia indietro per tutta la città?- Ma il rappresentante della legge non discuteva più:compilava con sussieguo il verbale. -Oh bè…- sbuffò Laura.Poi mormorò a denti stretti: -Visto che la multa l’ha fatta…- e invertita la direzione dell’auto,accelerò via dalla vista del milite. Questi urtato nella sensibilità si fece saltare la mosca al naso;montato sulla sua moto,iniziò l’inseguimento…
Jeannie camminava ancora con il suo passo morbido,quando iniziò ad avvertire in lontananza preoccupanti boati. -Ma..cosa starà succedendo?- Uno dei palazzi che aveva davanti,improvvisamente,esplose,tra fuoco e fiamme;in lontananza le sembrò di assistere a un combattimento a colpi di bazooka.. -Ohmmioddio…la fine del mondo?- In quella,davanti a lei con l’acceleratore spinto a tavoletta sopraggiungeva un’auto…inseguita a sirene spiegate da una moto della polizia. -Salta su,dai!- le disse la voce di Laura. -Laura!...ma cosa hai combinato stavolta???- -Ma nulla…mi vuole mettere una contravvenzione a tutti i costi…- -ma ma… - così dicendo,incurante dei cartelli che la invitavano a svoltare per una direzione obbligatoria,la giornalista andò proprio verso i luoghi della bagarre. -Laura…ma non hai visto?- Troppo impegnata a controllare se avesse seminato o meno il poliziotto,Laura non guardava davanti. Quando finalmente lo fece,rimase senza parole:la piccola Albuquerque sembrava l’epicentro della terza guerra mondiale… Palazzi crollati,fuoco,esplosioni… -Ommioddio…- -E fortuna che qui non succedeva mai nulla…Se tutto questo è opera tua,Laura,hai davvero passato il limite!- commentò jeannie,saggiamente. Laura aprì le mani con un gesto di sorpreso sconforto. -Non è stata opera mia…almeno:non credo!-
Una voce metallica amplificata dapprima indistinta urlò loro qualcosa: -Via di lì…Fuori dal set!...Indietro indietrooooo!- -Set?- ripetè Laura;ma prima che potesse fare mente locale,l’ennesima esplosione rimbombò,riversando sulla piccola utilitaria un affettato misto di braccia e teste mozzate… -Ohhhhhh!!!- Jeannie si precipitò fuori dell’auto a mani alzate: -Mi arrendoo…ci,ci arrendiamo…(Laura non voglio finire come Thelma e Louise:arrenditi anche tu e facciamola finita!)-
-Stoooooppppp!!!!!-
Edited by arielcips - 1/1/2009, 21:54
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