L'impossibile vita di una star..., ff Gerry/ breve folle esperimento letterario....(1851 visite)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/4/2008, 17:38
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Administrator
Posts:
6,482
Location:
Panettona,mitico pianeta agreste

Status:


Care amiche,
il bombardamento di immagini e interviste su Gerry,la consapevolezza di quanto sia splendidamente folle e incapace di gestire una vita privata normale,mi hanno ispirato questa sorta di breve avventura-incursione nel suo mondo...Spero di divertirvi!


Laura ,la testa tra le mani,i gomiti sul bancone,il viso mogio appena visibile nel vapore del cappuccino che saliva dalla tazza,sospirò buttando un’ultima occhiata alla tv.Arrampicata sull’alto seggiolino del ‘Rock cafè ‘più popolato della città,meditava tristi pensieri.
-Che hai,Laura?- le disse la sua amica Jennie,senza soffermarcisi più di tanto.Era abituata ai bruschi cambiamenti di umore dell’amica..
-Che ho? Qui in giro c’è l’attore più sexi della piazza…e noi stiamo a rigirarci i pollici,senza poterlo incontrare…-
Jennie alzò lo sguardo verso la tv:
-Oh…parli di quello…- c’era stato da poco un servizio sui ritrovi più frequentati dalle celebrità.
-Già…Ti rendi conto che l’uomo che ho sempre sognato è a trecento metri di qua?...-
-Bè:andiamoci!-
A Laura l’ultimo sorso di cappuccino andò completamente di traverso.
-Andiamoci? Andare lì? Tra mille fans che piangono e urlano? Tra centinaia di sventole che lo circondano? ...non mi vedrebbe neppure...-
-Allora rinuncia...che vuoi che ti dica...- ribattè Jennie facendo spallucce.
Laura le buttò un'occhiata,spazientita.Possibile che non capisse?
-Io mi domando se ti rendi conto di quello che dici?...In tutto questo,Jennie,io sarei una reporter...-
-Bè...anche questo è un po' ambiguo:credevo avessi rinunciato...-
Laura si augurò che Jennie si strozzasse col cucchiano di metallo del gelato che andava centellinando;questa volta guardò l'amica con uno sguardo che uccide...
-Perchè mi guardi così? dico solo quello che penso!- concluse seraficamente irritante Jennie.
Laura scosse la testa incredula,poi sospirò ancora più disperata.
-Oh insomma,smetti di disperarti! cos'altro c'è?-
-Cosa c'è?...c'è che sono una fallita e ho un'amica deficiente,ecco cosa c'è!-
-Ah...sarei deficiente?...Bene,allora la deficiente se ne torna a casa:statti bene!-
Così dicendo Jennie prese il suo borsello di pelle,si alzò e uscì dal locale,tra gli sguardi ammiccanti degli avventori maschili.
-Fanno due dollari e venticinque!- sentì dirsi contemporaneamente Laura,dalla voce ruvida e poco solidale del barman.
La ragazza nicchiò,pensando che Jennie le aveva proposto di offrire,quella sera...
Poi sbuffando,raccolse il suo zaino,buttò uno sguardo all'immagine di sè riflessa negli specchi del locale,si vide più piccola e insignificante del solito,si infuriò e uscì prendendo una testata violenta contro la vetrata perfettamente trasparente del bar.
-Ouch...Dio che frana!- si disse,odiandosi.
Uscita sulla strada,si accorse che aveva cominciato a piovere piuttosto fitto.Ovviamente era tardi e di taxi nemmeno l'ombra.E poi,con quali soldi avrebbe pagato?
Cominciò a camminare senza guardarsi intorno,la strada davanti a sè illuminata dai fari delle auto che passavano sollevando una nebbiolina di gocciole nell'aria.
Rimuginava,rimuginava.

Gerry e Aron erano finalmente usciti da quell'infernale discobar.
-Aron,è tardissimo...questa volta Barbara mi sbatterà la porta in faccia!- disse l'attore guardando nervosamente l'orologio,in attesa che gli riconsegnassero l'auto.
-Non è colpa mia se quando cominci a discutere non la smetti più...-
-Dai monta in auto...sta anche piovendo,c****!...questa fo**utissima capote chi l'ha abbassata?-
Intanto aveva messo in moto,una pioggerella fitta riduceva la visuale lungo la carreggiata ai limiti massimi.Ma Gerry era troppo impegnato a discutere e imprecare:stava tardando per l'ennesima volta a un appuntamento con la sua probabile ragazza..
-Ma perchè ti agiti così?- gli disse Aron. -Barbara è abituata ad aspettarti...lo farà anche stasera...-
-Perchè stasera avremmo dovuto festeggiare i nostri primi tre mesi insieme...Ti avevo detto di ricordarmi che avevo qualcosa da ricordare...-
-Ma come faccio a ricordarmi di una cosa che non ricordo...-
-Dovevi solo ricordarmi di ricordarlo...lo avrei ricordato io!-
Aron scosse la testa:erano i discorsi di due dementi,quelli.
Abbassò il capo a cercare di sintonizzare la radio su una stazione di easy listening.E in quel momento Gerry inchiodò l'auto a terra con una frenata da capogiro.
Al povero Aron sembrò di veder galleggiare le olive dei due Martini davanti alle pupille...
-Che ca**o!!-
-L'hai vista?-
-Chi? Cosa?...-
-Non hai visto...la ragazzina...-
-Quale ragazzina:tu ne vedi tante,amico mio...-
L'attore aveva fermato il motore,acceso gli hazard.
-C'era una ragazzina che camminava,poi non l'ho vista più:ca**o Aron...l'ho fatta secca!-
Così dicendo scese dall'auto.
Aaron scosse ancora la testa:Gerry cominciava a preoccuparlo...aveva le traveggole,ormai!
Comunque smontò anche lui.
Riversa davanti alla BMW c'era effettivamente una sagoma umana.
-Ecco...l'ho fatta secca!-
La sagoma cominciò a lamentarsi e muoversi.
-No,dai...è ancora viva....Chiama un'ambulanza...-
Gerry guardò di nuovo l'orologio:50 minuti di ritardo...un record storico.
-No,portiamola al Pronto soccorso...vai,è sulla strada!-
Così dicendo si chinò a raccogliere la malcapitata e,con la maggior delicatezza di cui era capace in quel momento,la distese sull'esiguo sedile di dietro dell'auto e rimise in moto:
-Meno male che è nana...- commentò Aaron.
-Nano ci sarai tu!- farfugliò Laura,cominciando a riprendersi.


arielcips19/3/2007, 15:00
Prima che Aron e Gerry le potessero rispondere,il cellulare dell’attore squillò.
-Barbara amore…sono praticamente sotto casa tua,darling….si,chiama l’ascensore …- rispose brevemente l’uomo.
Poi si rivolse ad Aron:
-Siamo arrivati….vi sbarco qui,Aron…poi richiamo più tardi per avere notizie….- così dicendo accese la freccia e svoltò nel viale di una clinica.
-Gerry,ma…è una maternità…- provò a dirgli l’amico.
L’attore intanto si era rivolto alla ragazza dietro,senza nemmeno guardarla:
-Bene piccola…stai meglio,vero? Adesso tu e zio Aron scendete qui al pronto soccorso…Avverti mamma e papà che va tutto bene…-
Laura guardò negli occhi Aron per essere sicura di aver capito bene;anche l’amico di Gerry la guardò…Uno sguardo che esprimeva la sua assoluta innocenza e sprovvedutezza,rispetto alle farneticazioni dell’amico.
-Signor Pirata della strada…- esordì la malcapitata – Permetta di presentarmi…Mi chiamo Laura Darlington,ho circa ventotto anni,vivo da tre anni da sola,lavoro come pubblicista presso il L.A.Sun…Lei oltre ad avermi falcidiata con la sua auto intende mollarmi al suo amico sedicente zio nel pronto soccorso di una maternità?-
Ma mentre Laura parlava il cellulare di Gerry aveva squillato di nuovo:l’attore aveva aperto il collegamento giusto in tempo perchè dall’altra parte della cornetta arrivasse con tutta la sua forza espressiva la parola ‘Maternità’!
-Che c’è Barbara tesoro?..si…si hai sentito bene…c’è un po’ di confusione qui davanti alla maternità..ma arrivo subito…La voce di una donna? Ehm…era una poliziotta….che …si…chiama l’ascensore…-
-Dicevamo?-
Ma poi di nuovo,l’uomo ricapitolando quello che Laura aveva appena finito di dirgli,inchiodò l’auto a terra con una frenata improvvisa.
La fronte di Aron sul cruscotto emise un suono sinistro…
-Che cosa ha detto?- domandò Gerry all’amico,indicando col pollice l’ospite indesiderata.
Dolorante,con la mano sul viso che tentava di riprendesi,il poveretto rispose:
-Che questa è una maternità..-
-No,prima…che cosa ha detto?-
-Che si chiama Laura Darlington e ha ventotto anni…-
Gerry imprecò,tra i denti:
-Tra Laura e maternità…che cosa ha detto?- gridò esasperato. Poi si rispose da solo: -E’ una giornalista?-
Anche Laura era esasperata e sbuffava impaziente.Quell’idiota al volante continuava a non prestarle alcuna considerazione…
Finalmente l’uomo,accesa la luce di cortesia,si voltò verso di lei:Laura ebbe una visione di capelli spettinati,viso maschio,barba accennata,labbra sensuali,ma soprattutto di due fari verdi che per un attimo la trapassarono,togliendole le parole di bocca: Gerry B… era stata semi accoppata da Gerry B….,l’attore del momento,l’uomo che aveva sempre desiderato … Deglutì a fatica,mentre lui le puntava l’indice,minaccioso:
-Sei una …-
Laura decise che quel presuntuoso meritava una lezione.E decise anche di dimostrare a se stessa che a dargliela sarebbe stata proprio lei…Tutto stava a sottrarsi dalla luce di quei due fari verdi,rintracciare le corde vocali,ripassarne il manuale d’uso e…rispondergli per le rime:
-Giornalista,esatto…Ed esigo mr B. che lei si assuma la responsabilità dei suoi atti sconsiderati…-
Una sfilza di parolacce e imprecazioni masticate tra i denti riempì il silenzio.
Intanto un’auto sopraggiunta alle loro spalle,dopo aver segnalato coi fari,cominciò a strombazzare.
G. guardò nello specchietto,furente.
-Che c**** vuole quest’altro…-
Aron gli fece timidamente notare che avevano bloccato il viale d’accesso al pronto soccorso della clinica.
Ma intanto l’autista dietro era sceso e tamburellava piuttosto irritato sui vetri della BMW:
-Ci muoviamo o il pupo deve nascermi in macchina???-
Gerry rimise in moto e finalmente accostarono davanti all’accettazione.
-Allora? Che si fa?-domandò Aron.
-Io comincio a dubitare che questa piccola simulatrice si sia realmente fatta male…-
-Ma come si permette:guardi qui..e qui e…- Laura cominciò a mostrare le gambe piene di ecchimosi.
-Per carità…copriti!..dannazione! …Avanti scendiamo…-
-Ma non riesco nemmeno a camminare…- finse la giornalista.
Gerry,con molta meno delicatezza,la afferrò e se la caricò a mo’ di sacco di patate in spalla.Entrò nel Pronto Soccorso e la depositò piuttosto seccamente su una lettiga.
-Per favore…ehm…la ragazza qui…è stata investita…-
-Declini le sue generalità,prego …- disse l’infermiera al banco senza alzare lo sguardo.-Le facciamo subito una ecografia per controllare che il bambino stia bene…E’ suo figlio?-
Di nuovo,proprio in quel momento Gerry aveva risposto al cellulare.
-Barbara tesoro…- aveva esclamato esasperato.- No,nessun figlio…-
-Come nessun figlio? Non è suo?- aveva domandato l’infermiera.
-Si…cioè…-
-Ma di che figlio parla? –era intervenuta Laura.
-Del bambino,signora…- aveva risposto di nuovo la donna,alzando gli occhi e guardando finalmente la futura ricoverata in viso.
-Gerry,che cos’è questa storia del figlio?- aveva domandato lamentosa e spaventata la voce di Barbara.
-Tesoro…non c’è nessun figlio…-
L’infermiera alzatasi lo osservava con odio:
-E quella lì,chi è?...- lo stava rimproverando.-Ma si vergogni…mettere incinta una ragazzina…-
-Non sono una ragazzina,e no sono nemmeno..- aveva tentato di dire,con forza Laura.
-Gerry…- gridava tra le lacrime la voce al telefono.
-Porcaccia zozza…Zitta,per favore!...No amore,non dicevo a te…-
-Ah..diceva forse a me?- inveì minacciosa l’infermiera.
-No…cioè…-
-O forse ce l’ha con me ,mr B…..?!?- interloquì Laura.
Gerry le tappò la bocca con la mano,imprecando.
-Non fare nomi…Spiega piuttosto alla infermiera che non c’è nessun figlio…- le aveva sibilato tra i denti –
-Come nessun figlio…questa è una maternità!- aveva ripetuto ad alta voce la receptionist,orgogliosa.
-Maternità?...Gerry,cosa mi stai nascondendo….-
-Barbara tesoro…è solo un equivoco:tra un quarto d’ora sono da te e ti spiego tutto,amore…-
-Dovrà spiegare parecchio…- borbottò ancora la donna al bancone,mentre Gerry spegneva definitivamente il telefono.
-Ha detto che non vuole vedermi né tra un quarto d’ora né mai…-disse,guardando con occhi increduli e con espressione sprovveduta l’infermiera .
-E ci credo….meno male che esistono ancora donne con i cosiddetti…-
Gerry osservò la sua interlocutrice:aveva l’aspetto di un bull dog e la delicatezza di un dobermann.
-Lei sicuramente è una di loro- commentò tra i denti-
-…Allora,lasci che le spieghi:la signorina qui camminava lungo la carreggiata…l’ho quasi investita..è scivolata e ha qualche abrasione:vorrei che controllaste che non c’è nulla di serio..-
-Ma …e il bambino?-
-Non c’è nessun bambino! Sono venuto qui solo perché era il Pronto Soccorso più vicino,sulla strada!...per favore,diglielo anche tu!- supplicò l’attore,rivolgendosi a Aron,sopravvenuto in quel momento.
L’infermiera scrutò i duo uomini,sospettosa. Poi scuotendo la testa,commentò:
-Questa Los Angeles..…tzè..tutti depravati…Nel Texas certe cose non succedevano,e se succedevano si risolvevano a fucilate!-
Finalmente comparve un medico e sospinse Laura con la sua lettiga in ambulatorio.
Gerry tamburellò nervosamente sul bancone,camminò avanti indietro,tirò fuori una sigaretta appoggiandosela alle labbra.
L’infermiera sogghignò:
-Certo per non essere il padre..mi sembra piuttosto nervoso!-
-Benedetto ca***!...-imprecò tra i denti l’attore e uscì fuori a fumare sotto la pioggia.



arielcips1/4/2007, 18:43
-Niente come una buona sigaretta ti riconcilia con la vita…- pensò Gerry,aspirando con voluttà.
Aveva smesso di piovere,infatti . E Barbara aveva risposto al suo ultimo,disperato,appassionato,messaggio sms, con un laconico:’Hai esattamente due minuti’.
Incoraggiato dallo spiraglio,l’uomo aveva affrontato di nuovo l’ingresso del pronto soccorso,spingendo con slancio entusiasta la porta a vetri,proprio nel momento in cui Aron ne stava uscendo:l’impatto tra i due fu violento e rumoroso.
-Che diamine?...hai deciso di farmi fuori stasera stessa?- domandò disperato l’amico di sempre,spalancando i grandi occhi azzurri,incredulo.
-Vogliamo fare un po’ di silenzio,voi due? Non è un pub,questo!- li rimproverò il mastino alla reception.
Gerry diede un buffetto all’amico,per consolarlo.
-Sai che non potrei vivere senza di te…-
-Si…certo…recitavi meglio con Selima(giovane cammella interprete di un breve cortometraggio,n.d.a)…- commentò il malcapitato Aron. –E poi questa profferta di affetto mi puzza di fregatura:cosa stai per chiedermi?-
-Io mi defilerei…- provò a dire,indicando Laura e il medico che ritornavano verso la reception-guarda:la ragazza sta bene,il medico la sta dimettendo…Sistemala su un taxi e lascia che scompaia nella notte!-
-Ma..Gerry…?...non ti preoccupa che sia una giornalista?-
-In fin dei conti no… non ha niente per le mani…niente che mi accusi…Via Via…è tutto a posto!...a domani!...- ci pensò un po’,poi soggiunse- No…vediamo,oggi è venerdì…Okay:ti richiamo lunedì…Debbo farmi perdonare dalla mia diletta…!- così dicendo gli fece un eloquente occhiolino e sparì dietro i vetri.
Aron non ebbe il tempo di soggiungere nulla.
Intanto il medico che aveva visitato Laura lo rassicurava che tutto era in regola.
-Bene…possiamo andare,allora?-
-Certo…firmatemi la scheda e…a posto!-
-Scheda?...-.
-Favorisca un documento,…’signorina’…- sillabò acida l’infermiera a Laura.
-Senz’altro…- fece la giornalista. Poi disorientata si rese conto di non avere con sé la borsa.
-Allora?...questo documento?-
Laura si schiarì la voce:
-Debbo aver lasciato la borsa in auto...Corro a prenderla…-
-Lei non esce di qui!- ringhiò quella,diffidente.
-Allora vada lei,per piacere- propose Laura ad Aron,guardandosi intorno -…Ma che fine ha fatto il signor ‘leisabenechi’?-
-E nemmeno questo bel tomo,può uscire…-
Abbassando la voce,Aron rispose:
-Ehm…è fuori a fumare…-
-Bè..ma non lo si può richiamare?-
-E crede che io sia qui a fare la portinaia o la guardamacchine?- ribattè miss Nightingale.
-Ma se nessuno di noi può muoversi?...aspettiamo l’alba?-
-Cosa si sta fumando il suo amico,scusi? Cuba?...tra poco rientrerà:aspettate laggiù…e per favore:non disturbate oltre!-

Il tempo passava inesorabile,scandito dal ticchettio di un orologio da parete che nel silenzio sembrava segnare –come la goccia che scava la lapide- un solco sempre più profondo tra le sopracciglia di Aron.
Laura si alzò,si avvicinò alla porta a vetri,cercò di guardare fuori. Ebbe la sensazione che l’auto di Gerry non ci fosse più…
Guardò furibonda il povero Aron:
-Dove è andato a fumare?...sulla riva del mare?!- sibilò,inferocita.
L’uomo si schiarì la voce:
-Si calmi…adesso uso il mio documento e vediamo se può bastare…- quindi si alzò e,cercando di sfoderare tutto il suo fascino solare si avvicinò all’infermiera.
-Permette ehm…signorina O Brien?- l’approcciò,leggendo il nome sul cartellino di riconoscimento.
Quella sollevò lo sguardo diffidente.Aron sorrise:
-Ehm…potrebbe bastare il mio documento?...-
-Lei in che rapporti è con la ragazza?- lo inquisì quella,impercettibilmente più malleabile.
-Ehm…sono il cugino…sa,noi ebrei siamo tutti un po’ parenti…-abbozzò lui.
L’infermiera sbuffò:in fondo quella faccenda le stava solo facendo perdere del tempo …
-D’accordo,mi dia la sua carta d’identità e firmi…e scomparite!-


Finalmente furono fuori.Aron sospirò,sollevato.
-Bene…a questo punto direi che possiamo congedarci…- disse rivolgendosi a Laura.
-Lei dice?...ha idea di come ritornerò a casa,senza documenti,né,chiave né cellulare…???- la giornalista era inferocita.
-Mi lasci io suo recapito e domani…Non ha le chiavi di casa?-
-No!- gridò con ferocia.
Istintivamente Aron si riassettò i capelli sulla fronte.
-Ehm…-
-Vuol dirmi dov’è sua signoria mr Astuziainpersona… ???-



L’ascensore si aprì e Barbara,fasciata in uno splendido abito di seta salmone,apparve nello specchio della porta,con uno sguardo risentito e interrogativo.
-Tesoro!- esclamò Gerry:era una apparizione spettacolare…aveva già dimenticato per quale motivo si era dimenticato di ricordare…Vabbè,smise di pensare! E le consegnò il fascio di rose rosse dietro il quale era rimasto ad aspettare il suo arrivo.Lei lo guardò appena,quindi lo infilò nell’ascensore…
-I due minuti sono scaduti da dieci…- sottolineò poi,seria.
-Perdonami bambina…non sono mai stato fotografato tanto come stasera:ho fatto scattare tutti gli autovelox di Los Angeles…-
Barbara stava per ridere,ma tentò di trattenersi.
Allora lui la attirò nelle sue braccia e la baciò con crescente voluttà.La donna sembrò cedere.
-Vieni….rientriamo nel tuo appartamento…- suggerì lui,a voce bassa.
-No!- ribattè la ragazza,irrigidendosi.- Non mi sono fatta bella per…per rinchiudermi in casa:sgualcirmi il vestito e i capelli,sciupare il trucco…No! Avevi promesso di portarmi fuori a cena…-
(ecco cos’era che proprio non riusciva a ricordare…rimozione asoluta!)
-Va bene,va bene honey…quello che vuoi…- disse,arrendevole.
Le aprì la portiera dell’auto,la fece accomodare con insolita galanteria.Si mise alla guida estava per allacciare la cintura,quando lei gli impose:
-E per prima cosa,spegni il cellulare!-
-Barbara darling…quello che vuoi…- e tirato fuori dal taschino il telefonino lo spense.
-Anche l’altro…- ribadì lei,indicandogli la tasca del borsello.
Sospirando paziente,Gerry spense tutti i contatti col mondo.
Poi fece per mettere la cintura,ma prima cinse ancora la bella accompagnatrice e l’attrasse a sé,baciandole languido il collo e sussurrandole profferte d’amore.
Barbara si stava lasciando andare..Ma in quella qualcosa cominciò a vibrare ed emettere lampi di luce all’interno di una sacca,lasciata mollemente abbandonata sul sedile posteriore:
-ZAAAAN,ZAZAZAZAZAAAAAN……..ZAZAZAZAZAAAAAAAAANNNNN!-
La suoneria di un ennesimo cellulare,le note oltremodo note della ouverture del Fantasma dell’Opera.
-GERARD!- sibilò la modella imbestialita,puntandogli il dito e digrignando i denti.
-Gerry…- la corresse lui,sdrammatizzando con un mezzo sorriso.
Lei sbottò in una sorta di semiruggito isterico e gli voltò le spalle,appoggiando il bel viso al finestrino…


arielcips16/4/2007, 18:26
Le note minacciose dell’ouverture continuavano a ripetersi insistentemente a volume crescente;il nostro Gerry aveva allungato una mano verso il mento di Barbara,ma la ragazza,ancora più isterica aveva gridato:
-Vuoi per favore far tacere quel quel…!!!-
-Certo…- rispose lui,cercando nei meandri farraginosi della borsa di Laura,disperatamente,la tasca in cui si incuneava il cellulare.Finalmente lo ebbe tra le mani e tentò disperatamente di troncare la comunicazione.Ma dopo dieci decimi di secondo la musica ricominciò a invadere l’ambiente,sempre di più….
-Vuoi spegnerlooooo!!!- lo tempestò Barbara.
-Si…cioè…se solo capissi come…- aveva voglia di metterlo sotto i piedi e pestarlo fino a ridurlo al silenzio.
Barbara glielo trasse dalle mani e prima di metterlo a tacere ebbe l’occasione di notare che sul display appariva in trionfale posa da sirenetto il suoGerry,appena uscito dalle acque del Mediterraneo,con gran parte della mercanzia esposta e quanto al resto ben poco lasciato all’immaginazione…
-…Di bene in meglio!...- ma sulla foto preferì non indagare. –Vuoi dirmi che cosa ci fa qui questa borsa?-
Gerry si schiarì la voce:
-Non saprei…forse è di Aron?-
-Non sapevo che Aron fosse il tuo ‘amichetto’…- sottolineò acida la mannequin.
-Magari è di qualche sua amica oppure…Barbara,ma perché vuoi a tutti i costi pensare male?...E’ solo una borsa da donna…che per qualche inspiegabile combinazione del destino è capitata tra di noi…-
-Oh taci!...una donna che usa la suoneria di un tuo film,che ti esibisce sul display del suo telefono..che…Quanto meno sarà una di quelle inqualificabili ‘tarts’…fanatiche!-
-Oh ecco…una tart…e tu sai bene che hanno un’età media di 58 anni…- ribadì lui facendole gli occhi dolci.
-Come se non sapessi che tu…chiunque,purchè respiri e sia dotata di…-
-Ma darling!...non dare ascolto a ogni malignità…- l’attore cercava di discutere,ma Barbara aveva messo già le mani sulla borsa e continuava a scavarci dentro alla ricerca della verità.
Finalmente tirò fuori il portafogli della proprietaria e lo aprì.
-Vediamo…Laura Darlington,nata a San Francisco il 21 giugno 1979…- Barbara sollevò lo sguardo inquisitore su di lui: -Direi che di anni ne ha ventotto…-
Intanto Gerry aveva finalmente compreso che quella era la borsa della ragazza che aveva investito e cominciava ad avvertire un profondo senso di inadeguatezza…
Barbara senza pensarci due volte smontò dall’auto:
-Io scendo qui…-
-Sei stanca amore? Vogliamo salire da te?- ebbe la faccia tosta di chiederle abbassando il finestrino elettrico l’ineffabile Gerry.
-No…chiamo un taxi e vado a divertirmi da sola!- gli sbattè in faccia lei,allontanandosi,con il braccio sollevato a fermare una vettura,che mai come in quella sera sembrò materializzarsi dal nulla,rallentare e fermarsi a prenderla,nel tempo record in cui l’attore se ne rendeva pienamente conto…


Laura si sfregò la mano sugli occhi:era tardissimo,faceva freddo e l’umidità si tagliava a fette.
Era ferma davanti al portone del residence dove alloggiava Gerry B.,informazione estorta praticamente escogitando le peggiori torture psicologiche a danno del povero Aron…(gli aveva sottratto il cellulare e ne aveva consultato la rubrica)
Quando sarebbe tornato,quel benedetto uomo?...quella sera,fra due giorni,fra una settimana?...Aron aveva provato a mettersi in contatto con lui,ma i cellulari erano tutti tristemente spenti…e date le parole con cui l’amico si era congedato il povero regista aveva una vaga idea che sarebbero rimasti spenti almeno fino a lunedì…
Si avvicinò alla ragazza che rabbrividiva intabarrata nella sua giacca a vento e tentò di interloquire:
-Ascolti,Laura…io sono mortificato…ma credo che attendere qui sia piuttosto sterile…-
-Allora mi dica dove debbo cercarlo?-
-Ahem…Era una serata importante per lui…Non potrebbe farsi ospitare da un’amica,per questa sera?...magari domani…-
-No! Quell’uomo è un fanfarone irresponsabile…Quando rientrerà dalla sua ‘serata importante’ mi troverà esattamente qui…sia pure stecchita!-
Così detto Laura si rincantucciò sui gradini dell’ingresso;di lì a poco Aron le si sedette accanto e sospirò…
Forse si erano assopiti entrambi,quando un’auto accostò silenziosa al marciapiede;l’autista ne uscì avvilito e,senza far troppo caso a quello che aveva intorno,si lasciò cadere sui gradini dell’ingresso,la guancia appoggiata al palmo sinistro,la borsa di Laura tra le mani e l’immancabile parolaccia sulle labbra:
-Sh**!...-


Per prima cosa Gerry tirò fuori il cellulare,quel maledetto cellulare che gli aveva rovinato la serata e –forse- la vita…
Lo accese,questa volta senza problemi e,tirando una lunga boccata dalla sigaretta accesa,guardò tra il curioso e il divertito la foto sul display;gli sfuggì una inconfondibile,dolce risatina;compiaciuto iniziò a sfogliare la cartella delle immagini…Sembrava che la proprietaria di quel telefonino avesse un’idea fissa:lui…
In quella,approfittando di un breve ritorno di campo,la suoneria iniziò a vibrare e al grido –altrettanto noto a Gerry – di ‘AHU!AHU!AHU!- segnalò una dozzina di chiamate senza risposta…
Al quinto urlo di battaglia Laura sobbalzò:il suo telefono!
Aron-terrorizzato- invocò Amnesty international…
Gerry fissò quelle peste che lo aspettava sui gradini di casa sua,con una espressione omicida!

arielcips25/4/2007, 10:55
-Bene…sono contento di avervi fatto incontrare ed essere sopravvissuto…ora,se permettete prendo un taxi e…- così dicendo Aron aveva raccolto quel che rimaneva di sé e si era avvicinato al bordo del marciapiedi per fermare la prima auto che passasse,fosse pure Hannibal the Cannibal…
Gerry fissava infuriato Laura,che lo ricambiava con uno sguardo altrettanto risentito:
-Mi renda il mio cellulare!- intimò,cercando di sottrarglielo dalle mani.
Abilmente l’uomo lo trattenne,sottraendolo ad altri eventuali inani tentativi.
-Questa micidiale arma di guerra…ha rovinato la mia serata…!-
-Se lei non fosse un inetto pasticcione frettoloso pieno di sé…- Laura era furente;affastellava tutto ciò che aveva pensato di lui in quelle ore e glielo andava sputando addosso.
Intanto si era alzata e,grazie a un paio di scalini di differenza si sentiva sufficientemente alta per affrontarlo.
Gerry si finse ferito da quella pioggia di insulti;poi avanzò verso di lei,che continuava a risalire le scale a ritroso,sperando di mantenere una opportuna distanza tra loro…
-Inetto,pasticcione,frettoloso…-ripetè e contemporaneamente riaprì il cellulare ,guardando compiaciuto le proprie foto e mostrandogliele- …che a quanto pare ti piace da morire…-
-…a – anche pr-presuntuoso…odiosamente sicuro di…-(stump,Laura avvertì una parete dietro di lei;i gradini erano finiti…)
L’uomo ridacchiò,a quel suo modo insolente,e le infilò una mano nei corti capelli accarezzandole con le dita il collo.
-C-crede forse che bastano un paio di m-moine per avere ai suoi piedi chiunque…F-forse non conosce le d-donne…-(laura continuava a parlare,cercando di ignorare l’improvviso surriscaldamento della terra,dell’aria,di tutto intorno a lei…)
-Non le conosco?sono circondato da ‘bitches’…- affermò ancora lui,guardandola sornione.
Questa espressione diede ancora coraggio alla giornalista di resistere:
-Appunto…non sono una di loro!-gi ribattè,puntandogli con violenza un dito sul petto,per respingerlo.
Lui la osservò,senza riuscire a nascondere una punta di divertita ammirazione.
-Se lo fossi…- disse poi guardandola con aria di sufficienza-magari a quest’ora non saremmo qui…ma avremmo risolto in maniera molto più piacevole il nostro contraddittorio…-le fece l’occhiolino,quindi le rese il cellulare e si staccò da lei per cercare una sigaretta e accendersela.
Laura sospirò,sollevata e mortificata insieme.
-Potrei riavere anche la borsa…?-
Espirando,lui indicò l’auto:
-La macchina è aperta…-
La ragazza sollevò le spalle,irritata.Quindi andò a prendere la borsa.Nel tirarla via dall’auto,per poco tutto il contenuto non si rovesciò rumorosamente sull’asfalto…
La giornalista si mise a rovistare nello zaino.
-Controlli pure…non le ho rubato niente,miss Darlington…- sottolineò lui,con sarcasmo.
Intanto però Laura impallidiva,sempre più angosciata. Finalmente aprì la borsa e ne rovesciò l’intero contenuto sul cofano della BMW.
-Hei…mi si graffia tutta la carrozzeria…-
-Non trovo le chiavi di casa…NON TROVO LE CHIAVIIII!- gridò invece lei,annichilita.
L’attore gettò il mozzicone,le si avvicinò:
-Aspetta,controlla meglio…-
Ma Laura aveva già il viso tra le mani,piangeva,in piena crisi isterica.
-Sono cadute…quando sono scivolata...-
Intenerito,l’uomo le cinse le spalle:
-Via,via…non è il caso di piangere…Perdo le chiavi almeno una volta a settimana,io…Ci saranno dei doppioni,qualcuno…SCIVOLATA?- un atroce dubbio gli serpeggiò nella mente. Ma non ebbe il tempo di focalizzarlo,perché la crisi di Laura era irrefrenabile:
-Non esistono doppioni,era l’unica copia…non conosco nessuno,non ho dove andare,non ho amici…- e giù lacrime…
-Aspetta…sta’ calma…-un flash divampò nella notte.
Gerry comprese che erano nel mirino di qualche paparazzo.
-Che cosa debbo scontare,stanotte? I bagordi di una vita?- borbottò tra i denti,maledicendo il mondo.
-Adesso vieni su da me…Sta anche riprendendo a piovere…e sei tutta infreddolita…-
Così dicendo aprì il portone e vi si infilò,cercando di proteggerla dall’impietoso occhio dei fotografi.

L’ascensore salì al 22mo piano.
Se avessero detto a Laura che avrebbe viaggiato in ascensore tutto quel tempo con l’uomo che turbava i suoi sogni,avrebbe chiesto dove mettere la firma e se bastasse il sangue…
Ma in quel momento era così abbattuta,che quasi non si accorgeva di ciò che la circondava.
Le porte di aprirono e,tenendola per un braccio,l’uomo la sospinse verso l’uscio del suo appartamento.
Fece scattare la serratura,ma prima che riuscisse ad accendere la luce,qualcosa di irruento,peloso,aguzzo irruppe su di loro.
-Aiutooo!-
-Lo…a cuccia,piccola!-
Ma l’essere sembrava invasato;si avvertiva un continuo saltare,uggiolare,slinguare…
-Che …che cos’è???-
Finalmente la luce si accese e apparve,in tutto il suo splendore,l’ineffabile cagnetta dell’attore.
-O..oh no?!?- ebbe il tempo di gridare Laura.
Poi,quella che si potrebbe definire,l’incarnazione canina del moto perpetuo,fu su di lei…
Poteva avvertire le zampette unghiute graffiarle i pantaloni,sentiva i dentini mordicchiarle i lacci delle scarpe,addentarle la borsetta,tenersi alla cintura del suo giaccone…
-Le sei simpatica…non lo aveva fatto con nessuna delle mie…ehm…ospiti…-
-Si,mi fa piacere..- sillabò la ragazza,rimasta immobile come uno stoccafisso,sulla soglia di casa,mentre l’uomo si liberava del giubbotto e si metteva a suo agio.
-Ma resti ferma lì?...entra…-
Laura fece una strana smorfia;il viso le si tirò tutto e,finalmente,proruppe in un violento starnuto.
-Bark,bark!- la rimproverò risentita Lo,allontanatasi momentaneamente.
-…i-io credo di essere allergica…- e giù altri starnuti,a ripetizione.
-Oh,mi spiace…Lo,vieni piccola…-disse il padrone di casa,e presa in braccio la cagnetta la portò in camera sua.
Quindi rientrò,con un pacchetto di kleenex e chiuse la porta alle spalle dell’ospite.


arielcips1/5/2007, 17:22
-Allora,entra…siediti…-
L’appartamento non era esattamente ordinato:a Laura toccò scavalcare un paio di pile di piastrelle e tre o quattro rotoli di parato,di cui un paio aperti,per guadagnare il divano.
-Ahem…- l’uomo tossicchiò,imbarazzato.
- Il tuo prossimo personaggio sarà un muratore?- domandò la ragazza,quando ebbe finalmente smesso di soffiarsi sonoramente il naso e si fu seduta sul divano –Ouch!- disse,tirandosi da sotto al fondoschiena una maniglia…
-No…ehm..sto tentando di ristrutturare l’appartamento di N.Y….-
Alla parola ‘appartamento’ Laura ripensò al suo e alla chiave persa e ricominciò a disperarsi.
Gerry le si sedette vicino,cingendola amichevolmente,per consolarla:
-Andiamo…non è la fine del mondo! Domattina chiameremo i pompieri…-
Alla sola idea dei pompieri,la giornalista mutò colore e si nascose il viso nell’abbraccio gratuito del padrone di casa.
-Dove mi nasconderò,da domani?-
L’uomo sospirò.Le diede un’occhiata:
-Non credo sarà difficile,mimetizzarsi…-
Lei capì il senso di quella affermazione,non esattamente lusinghiera:
-Oh grazie!- rispose,indispettita.
-Bè,se vai in giro così infagottata…a stento si capisce a quale genere appartieni…Levati un po’ questo giaccone,che è pure tutto bagnato…-
La ragazza si liberò del soprabito che lui,muovendosi abbastanza agilmente tra piastrelle e parati,andò ad appendere all’attaccapanni dell’ingresso.
-Oh…così già va meglio…Vediamo un po’:vuoi bere qualcosa?Io mi sparo uno ‘starbucks’…ma forse se sei fortunata c’è anche una coca…- stava armeggiando nel piccolo frigo bar.
-Caffè?...a quest’ora? E poi chi dorme?-
-Dormire?-
Laura si fece di tutti i colori.E nascose la faccia nel bicchiere di coca cola che lui le aveva passato.
-Ma certo…adesso ci organizziamo…Questo è un divano letto,se ricordo bene…-
-Come,che?-
-Ma si…per una notte ti sistemi qua…aspetta che cerco di ricordarmi come si apre…-
Prima che lei potesse impedirglielo,Gerry iniziò a spostare cuscini,braccioli,copridivano e ingaggiò una lotta con quest’ultimo nel vano tentativo di aprirlo e renderlo simile a un letto.
-Porcaccia zozza…questo fot******* …eppure sembrava facile….- Infine,dopo averlo preso a cazzotti,sollevando un nugolo di polvere,ci si accasciò sopra,esausto.
In quella la tele si accese.
-Bene…almeno ho ritrovato il telecomando!O dannazione…c’era la finale della supercoppa!-
Così dicendo l’uomo si sistemò al centro del sofà,impugnò il suo starbucks e sembrò dimenticarsi dell’esistenza dell’ospite.
Laura si risedette in un angolino del divano,sempre più a disagio.
-Acc…sta per iniziare il secondo tempo…Scusa..ehm…come hai detto che ti chiami?-
-Laura…-
-Laura honey,se vuoi dormire un po’ puoi andare dentro…sul mio letto…- le propose senza guardarla,facendole segno col pollice.
-Ehm…e la belva?-
Ma Gerry già non l’ascoltava più:l’arbitro aveva dato il calcio di inizio…
Volente o nolente,la ragazza cominciò a seguire il gioco.
Pochi minuti dopo ed entrambi tifavano come forsennati.
-Fuori gioco!...arbitro cambiati le lenti!...- gridò a un tratto la giornalista.
Gerry la guardò:
-Ma…tu conosci la regola del fuori gioco?-
-Ma certo!...- disse lei senza guardarlo,furente verso l’arbitro.
-Non credevo che esistessero donne in grado di capire il fuorigioco…Ma sei sicura di essere una donna?-
Ma lei non lo ascoltava più:seguiva un’azione d’attacco della squadra favorita.
-Si…vai… dai daiii DAIIII!!!-
-GOALLLLL!- gridarono all’unisono,abbracciandosi calorosamente.


Qualcuno bussò timidamente alla porta.
Inizialmente nessuno dei due ci fece caso.
Il portiere era fermo sulla soglia;aveva sentito quell’incitamento a due voci e –naturalmente- si era fatto le sue idee in proposito:
-Quest’individuo è instancabile…-
Bussò di nuovo:
-Mr B*****?- quindi pigiò il campanello elettrico.
-Driiiiinnnn!!!-
-Bark Bark Barkkkkk!!!-
-OSSANTOC*****!...chi può essere?-
La tele venne spenta immediatamente.Poi temendo potesse trattarsi di Barbara,in un tardivo ripensamento pietoso,Gerry afferrò Laura e la sospinse frettolosamente nella stanza da letto,insieme a Lo che continuava ad abbaiare come una forsennata,irritata dal suono del campanello che sembrava essersi incantato.
-Siiiii?- disse finalmente l’attore,aprendo la porta col suo sorriso più accattivante.
-Hem,mr B*****…dolente di doverla disturbare…-
-James?...spero ci sia un’ottima ragione per…- lo rimproverò Gerry,usando un tono decisamente meno accondiscendente- …A quest’ora della notte…-
-Si sir…è proprio questo il motivo:gli ospiti del residence si sono lamentati della confusione che…a quest’ora…-
Intanto l’uomo cercava di sbirciare all’interno,per cogliere tracce della bisboccia in corso.Il padrone di casa se ne accorse e aprì la porta perché osservasse meglio:
-Sono da solo,James…mai sentito parlare di calcio?televisione?parabola?....-
-Sono spiacente,desolato signore…io…-
-Abbasserò un po’ il volume,James…e ora…VA!- gli intimò,accompagnando l'invito con un gesto eloquente del capo.
Il portiere si allontanò con aria afflitta e mortificata.
Intanto la squadra avversaria aveva pareggiato e la partita continuava coi supplementari.
Gerry si guardò intorno:mancava qualcosa…
Poi sentì un’invocazione di soccorso provenire dalla camera da letto.Si battè la mano sulla fronte e si precipitò al salvataggio.
Quando ebbe aperto la porta,una scena apocalittica….
Laura arrampicata sul guardaroba,Lo sul letto che divorava quel che rimaneva dei suoi pantaloni,saltellando per afferrare il resto:suppellettili per terra;e un infernale coro di starnuti e guaiti in stereofonia…


-Scendi di là!...Sta zitta!...Vieni giù!....Taci!-
-Ma...ce l'hai con me o col cane?- domandò Laura stranita,incapace di distinguere a chi fossero diretti gli ordini di Gerry.
-Oh...fa' un po' tu...Siete abbastanza simili...- così dicendo allungò la mano e afferrò il polpaccio nudo di Laura - Avanti,ti do una mano...-
-Aaaaaah!- gridò lei- No..non toccarmi...-
Allora lui si volse a Lo,afferrandola per la collottola;ottenne un risultato audio molto simile,ma per il resto riuscì a spedirla fuori dalla stanza:Laura rimaneva arrampicata sul guardaroba.
-Pensi di passare la notte là?...-
-La belva mi ha strappato i pantaloni...-
-Lo vedo...-
-Oh...voltati!...-
L'uomo finse di girarsi e coprirsi la visuale:
-Avanti,avrò visto già qualche donna in slip...-
-Io mi vergogno!- gridò lei.
Lui fece una risatina,intenerito.Poi raccolse quel che rimaneva dei jeans di lei.
-Non puoi rimettere questi...aspetta...debbo avere dei calzoncini,qualcosa...
La sua voce giungeva soffocata:aveva infilato la testa nel guardaroba e pescava tra i suoi panni....
Il mobile cominciò a vacillare;e sopra di lui la povera Laura non riusciva più a mantenere l'equilibrio.
-Ho trovato!- esclamò l'attore,con un gran sorriso,estraendo dall'armadio un suo kilt in pelle;sul quale Laura andò a catacrollare,rovinandogli addosso...

Erano per terra.Lei,lui e il kilt.
-Honey,come hai detto di chiamarti?-
-L...Laura...-
-Credevo Kathrina...-


arielcips9/5/2007, 22:36
Si rialzarono,un po’ a fatica e l’attore le porse il suo prezioso kilt:
-Ecco…indossa questo…-
Laura lo prese e lo aprì…Indossare un tappeto nuziale sarebbe stato più facile.
-E’…è immenso!-
Lui aprì le mani:non aveva di meglio.
-Vediamo…- disse lei,provando a girarselo intorno alla vita.
-Aspetta…ti do una mano…proviamo così…
Iniziarono una sorta di danza,con Gerry che ruotava intorno a Laura e poi,insoddisfatto,la srotolava,per ricominciare d’accapo.
A un certo punto,sudato e sbuffante,l’uomo disse:
-E’ impossibile…Ci rinuncio!E’ peggio che mettere il paletot a Lo…-
E con un eloquente gesto di resa della mano,aprì la porta della stanza.
-Ehi!...sono ai rigori…accidenti!-
Quindi la piantò là,per vedere finalmente la fine della partita.
Laura tentò di gestire quella sorta di sudario…Alla fine provò a usarlo come toga,ma davvero il caldo era insopportabile.
La giovane donna si guardò intorno:finalmente fece mente locale…Era nella stanza da letto dell’uomo che le turbava i sogni da almeno tre anni;era in slip..o meglio indossava solo la sua gonna..di lui…Si,vabbè,non sottilizziamo!
Lasciò scorrere l’anta dell’armadio e si guardò allo specchio…
-Oddio…- disse,inorridita e richiuse subito il mobile.
Sembrava una bambina che stesse giocando alla signora con l’abito di mamma…
In quella qualcosa le scivolò tra le gambe:di nuovo la belva…
-Ohmmioddiooo!-
-OMMIODDIOOOO!!!- gridò contemporaneamente lui,seguendo la partita. –Ti rendi conto che il portiere ha parato due rigori???- soggiunse pensando che Laura ce l’avesse con lui.
-Eeeeeeh?...- rispose invece lei rinculando pian piano verso la porta e riuscendo a uscire dalla stanza,chiudendosela precipitosamente alle spalle..
Quindi corse verso il divano e riprese il suo posto.
Gerry la guardò,poi scosse la testa,rassegnato.
-Domattina bisognerà procurarsi qualcosa…magari dalla vicina…-
-Si?- Laura lo guardò speranzosa.
-Ha un figlio di dodici anni…i suoi calzoni dovrebbero essere della tua taglia…-
-Grrr…- grugnì lei,furente.
‘La partita non si sblocca…Probabilmente l’arbitro ne fischierà la fine e le due squadre saranno costrette a ripeterla…’ –annunciò la voce dello speaker.
I nostri due erano lì a seguire,un po’ sfatti.
‘In attesa di saperne di più,trasmettiamo una breve clip sulla storia di questi due gloriosi clubs europei…’
-Ti dispiace se accendo l’altra luce?...-
-Oh no…- disse lei,sbadigliando.
-Ma se hai sonno…- soggiunse sbadigliando anche lui- ti cedo il mio letto…mi arrangio qui…-
-No…-si stiracchiò lei- E poi scusa tu qui…non ci entreresti nemmeno….- concluse.
Dieci minuti dopo,dormivano entrambi,profondamente…



-Driiiiiiiiiiiiinnnnnnn!-
Uno squillo insistente,molto simile al cicalino della sua sveglia perforava fastidioso il timpano sinistro di Laura,che allungò la mano nella direzione in cui solitamente incontrava quello strumento odioso di tortura e cominciò a pigiare.
Sotto le dita qualcosa di morbido…
Riprovò più su,sempre rimanendo con la testa sotto quello che riteneva essere il cuscino;ma ancora la sensazione era molto diversa da quella fredda e asettica del suo timer.Sembrava un morbido,setoso peluche…
-Ohhh….honey,lasciami dormire….-
Honey? Un peluche che parlava?...ah,ecco,la sveglia del cellulare…quella era la voce inconfondibile del suo attore preferììììì!!!!!....YYYYKEEEEEEE!
Sollevandosi da sotto quello che ora riconosceva essere un braccio muscoloso e virile,Laura inavvertitamente insisteva a pigiare sulla testa di Gerry,che finalmente si svegliò imprecando:
-Che diav…-
-Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!- continuava intanto inarrestabile il cicalino.
Anche Gerry prese atto di chi era e come,dove,con chi si trovava;e naturalmente l'equilibrio precario raggiunto dai loro corpi durante il sonno,venne a mancare:con un tonfo rumoroso,l’attore si ritrovò con una parte rappresentativa di sè per terra…
La stanza era semibuia;il televisore ancora acceso…
Rialzandosi,l’uomo andò ad aprire la porta,seccato:se quel portiere di notte aveva ancora qualcosa da recriminare…
-Allora?-
Ma sulla porta c’era Barbara!


-Tesoro…che bella improvvisata?-disse Gerry grattandosi la testa piuttosto confuso,tenendo la porta semi accostata e gesticolando con la mano verso l’ospite,perché scomparisse.
-Non mi fai entrare,amore?- gli chiese lei,compunta –Ho tanta voglia di fare pace…- e lo guardò da sotto in su,eloquentemente.
-Wow…- si limitò a sillabare lui,poi lei gli si accostò e infilandogli le mani nei capelli lo attirò a sé,per baciarlo.
Gerry mugolò,piuttosto entusiasta.
-Fammi entrare,amore…-
-Ah…si…-
Ma buttò un occhio per vedere se tutto fosse sotto controllo…
Quindi con un sospiro di sollievo la fece passare,guardandosi però furtivamente intorno:che fine aveva fatto Laura?
Poi rivolse un sorriso di circostanza a Barbara,che si guardava intorno:
-Ti sei di nuovo addormentato sul divano,darling…- disse spegnendo la tv e alzando un po’ le tapparelle.
-Bè…solo,senza di te…sai che mi viene la malinconia…-
Nel posacenere diversi mozziconi.
Barbara scosse il capo,rimproverandolo con sguardo materno.
Poi però l’occhio le cadde sul giornale inglese appoggiato al televisore:si parlava della finale di coppa…
Storse un po’ la boccuccia.
-Mmmm…senza di me,ma con la partita…- brontolò.
Lui ammise.Sperava che le scoperte di Barbara si fermassero a quello.
Per terra,però,davanti al divano c’era il famoso kilt..srotolato verso la porta della stanza da letto:
-E questo?...come mai è qui?-
-Ah già…bè,…per scaramanzia,sai…il Celtic…squadra scozzese e…-
-Bark Bark!-
-Ma è Lo?...dov’è quell’adorabile bestiolina?- esclamò Barbara riconoscendo i guaiti della cagnetta.
-Eccì!- si sentì nettamente uno starnuto.
Barbara sembrava perplessa e incuriosita.Ne seguirono altri,a catena.
Gerry cominciò a sudare:
-Ehm…ecco…no,non andare:Lo ha il cimurro!...ed è infettivo!...potrebbe contagiarti…-
La mannequin tirò su un sopracciglio sospettosa:
-Cimurro? Ma se è stata vaccinata…Non ti avrei mai permesso di tenerla,se non ne fossi stata certa…- si lasciò sfuggire.
Una frase che Gerry metabolizzò qualche attimo dopo;ma intanto Barbara si avvicinava alla porta,minacciosa…
In quella l’uscio si aprì e come una doppia furia ne uscirono Laura,ancora seminuda che tentava di coprirsi coi resti dei suoi jeans e Lo che la inseguiva abbaiando festosa,saltandole intorno e mordicchiandola familiarmente…
-EEE..EEEE…EEECCCIIIII’!- starnutì ancora la giornalista,praticamente sulla faccia furibonda della nuova venuta.
-Salute…- disse Gerry,ormai arreso,voltandosi verso la finestra in attesa del verdetto di condanna…


arielcips30/5/2007, 16:17
-Mi…mi scusi,si..signorina….EEEEcccìììììì!- ripetè stravolta Laura – Ma no ..non è affatto come crede…Io sono allergica a…-
-Ai pantaloni? Alle gonne…o alla decenza in generale?- lo sguardo di Barbara rassomigliava sempre più a quello della Gorgone….
Un attimo prima che la povera giornalista fosse pietrificata,la nuova venuta si volse contro il padrone di casa:
-E tu…tu…come hai potuto farmi questo?...Allora era vero…con chiunque,purchè respiri?...Chiunque,ma non un.. un…un sorcetto!- ribadì,guardando di nuovo inorridita la malcapitata Laura.
-Sorcetto?-
Gerry aveva spalancato le braccia e sbuffando cercava di fermare il torrente di accuse della povera Barbara:
-Non è affatto come pensi…e del resto dovresti capirlo da sola…Ma guardala:è un puffo!-
-Puffo?-
Laura a ogni battuta tirava incredula su col naso,ripetendola e guardando l’uno e l’altra,come a una partita di tennis:
-Sorcetto,puffo…??? Ma con chi credete di avere a che fare,tutti e due!- disse a un tratto.
-Io credo a quello che vedo:è questo …questo ranocchio qui era in camera da letto tua,senza pantaloni!-
-Ranocchio?-
-Certo…senza pantaloni,perché Lo glieli aveva semidistrutti…l’avrà presa per un cactus bonsai…-
- Anche cactus bonsai… No io ci rinuncio!-
Infilandosi quel che rimaneva dei suoi pantaloni,Laura lasciò che continuassero a battibeccare,mentre con estrema calma si avvicinava a una pila di pregiate mattonelle,le sollevava,saliva su una sedia e
-CATACRASHHHHHHH!-
-Ommioddiooo!- gridò Barbara,gettandosi tra le braccia di Gerry,a cui stava venendo un coccolone.
-Ma…ma sei impazzita?...le mie mattonelle…-
-E’ l’unica maniera per ottenere un minimo di attenzione da voi due…Dunque,miss…Ieri sera il suo gentile fidanzato mi ha messa sotto con l’auto;non contento mi ha lasciato in ospedale portandosi via la mia borsa…quando l’ho finalmente recuperata…-
-Per riconoscenza è rimasta qui a scaldargli il letto!- completò acida la nuova venuta.
-Niente affatto:ho scoperto di avere perso le chiavi di casa…Ero disperata e questo bel tomo del suo boyfriend,mosso finalmente a pietà di tutti i guai che aveva scatenato,mi ha invitato sopra…-
-Si certo…magnifica scusa…Ho perso le chiavi di casa…-
Laura le consegnò la sua borsa:
-Controlli personalmente!- disse con aria provocatoria.
-Con piacere!- rispose l’altra,raccogliendo la sfida.
Detto questo si appoggiò al tavolo e una dopo l’altra tirò fuori tutte le bagattelle dalla borsa;quindi,con estrema calma procedette tasca per tasca.
-Può rivoltarla come un calzino,gentile signorina…non ci troverà le mie chiavi…-
La ricerca proseguì fin nelle pieghe della fodera:effettivamente in quella borsa non c’erano chiavi…
Laura scambiò una espressione soddisfatta con Gerry che,colta la palla al balzo,passò al contrattacco:
-Come vedi,darling…tutti possiamo sbagliarci:so che le apparenze possono ingannare,ma ti assicuro…-
Barbara si alzò restituendo stizzita la borsa alla proprietaria:
-Qui le chiavi non ci sono…- ammise,con mala grazia.
Laura –cercando di rizzarsi quanto più possibile e quanto meno evidentemente sulle punte- afferrò il giaccone che rimaneva appeso all’appendiabiti a muro e si preparò ad uscire orgogliosamente di scena:
-Ora,se volete scusarmi…tolgo il disturbo:posso assicurarle,signorina,che non metterò mai più piede in questo p…-
-Bark Bark Bark!!!- sfuggendo al controllo del padrone e di Barbara Lo,come ebbe sentito la porta aprirsi,si fiondò verso Laura,saltandole nuovamente addosso.
-Oh no!-
Nel vano tentativo di tenerla a distanza,ora che le stava anche rovinando la scena madre,Laura capovolse involontariamente il giaccone sull’animale:
-Vattene via…lasciami!-
In quella un rumore metallico fin troppo familiare attirò l’attenzione dei presenti…Dal giaccone era cascato a terra un mazzo di chiavi…
Laura lo raccolse in fretta da terra;quindi approfittando dello stupore collettivo infilò la porta e fuggì via.

-Oh scusate…il mio cellulare!- rientrò dopo un secondo,mentre ancora Gerry e Barbara si stavano guardando negli occhi,lei ferocemente interrogativa lui assolutamente esterrefatto.
-Addio!-
Alle sue spalle il battibecco era ricominciato furibondo,ma lei aveva già guadagnato l’ascensore e si preparava a rientrare nella vita di tutti i giorni.

Edited by sabrinta - 9/9/2008, 14:10
 
Top
Evilsisters
view post Posted on 3/4/2008, 17:39





....Qui ci siamo davvero divertite,vero socia???
 
Top
view post Posted on 3/4/2008, 17:41
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Administrator
Posts:
6,482
Location:
Panettona,mitico pianeta agreste

Status:



arielcips14/6/2007, 11:32
-Dunque mi vuoi dire che lo hai conosciuto,sei stata a casa sua,hai dormito nel suo letto e…???-
Jennie,col suo tono sempre apparentemente incredulo e distratto,da ‘vispa Teresa’ ,interrogava per l’ennesima volta l’amica Laura sull’avventura della notte precedente.
Erano di nuovo al Rock cafè:affogata con sempre maggiore sconforto nell’aroma vaporoso del suo cappuccino Laura,mentre l’amica faceva capolino al di là di un nugolo di ombrellini,payettes e cannucce che spuntavano da un beverone analcolico.
-Non nel suo letto…era il divano…-
-Oh…nel divano,ma con lui o senza?-
Con aria sognante Laura ripensò alla scena…
-Con lui…-
-Vestita o…?-
Spazientita,anche dal fatto che le domande interrompevano i dolci ricordi,la giornalista rispose aggressiva:
-Ma vestita si…cosa credi?...avevo addosso la sua gonna…-soggiunse con aria di doloroso,nostalgico rimpianto.
-Gonna?...-
-Ma sì,il kilt…sai,quello che ha indossato al matrimonio …-A ripensarci Laura improvvisamente divenne di mille colori.
-Non sapevo fosse sposato…- ribattè con la sua solita aria angelicamente irritante Jennie.
-Ma non il suo,matrimonio…grrr…ma perchè la mia migliore amica deve essere un’idiota???Che cosa ho fatto per meritarmelo???- inveì ancora la giornalista.
-Idiota o no,non mi è chiaro perché sul divano con lui indossavi il suo kilt e poi quando è arrivata la sua ragazza eri senza…?- rispose a sua volta,puntigliosa e offesa Jennie.
-Hem…ecco…il problema è Lo…-
-Lo?ma quante donne ha ‘sto tipo?-
-Ma Lo è il suo cane…Mi ha aggredito e io..-
-Oddio!...ti mette sotto con l’auto,ti fa sbranare dal suo cane…cos’era un doberman?un rottweiler?-
-Ma nooo!...un carlino…-
-Un…un…ma sono delle zanzare,non sono cani quelli!-
-Jennie:ho voglia di ucciderti…ti prego ho incamerato tanta di quella aggressività che potrei farlo seduta stante!-
Il tono con cui Laura aveva formulato la minaccia era davvero inquietante.
Jennie preferì una ritirata dignitosa;tacque,sorbendo con aria compunta il suo beverone.
Poi tornò alla carica:
-Insomma…non vedo perché tu sia così mogia:grazie all’incidente hai l’occasione di conoscere l’uomo che adori,poi –con la scusa che hai perso le chiavi- entri anche in casa sua…-
-Non era una scusa!ero convinta di averle perse:che ne sapevo che erano nella tasca del soprabito???Io non le metto mai là…-
-Infatti:ce le ho messe io,quando l’altra sera sono andata via:me le trovavo tra le mani e le ho infilate nella tua giacca…-
-Oh…benedetta tu!- esclamò Laura,a metà tra la rabbia e la gratitudine.
Calò di nuovo il silenzio;Laura beveva il cappuccino incandescente,augurandosi che non le ustionasse definitivamente le corde vocali(che recentemente avevano subito discreti danni…).
Poi riprese a parlare,sfogandosi amareggiata:
-A sentirla raccontare,sembrerebbe un’avventura splendida…ma in realtà lui non mi ha considerato nemmeno per un momento come donna,mi ha trattata tutto il tempo come una…un…come un puffo!Mi sono sentita umiliata…e NON VOGLIO VEDERLO MAI PIU’!-
-Bè…faresti meglio a rimandare questo proposito…-le rispose con calma pacata l’amica,bonariamente soggiungendo: -Non è lui quello che si è appena seduto al bancone,con un suo amico?-
Gulp! Laura rischiò di strozzarsi.In compenso l’esofago era bello che ustionato.Si girò di scatto dando le spalle ai nuovi venuti e tentando di mimetizzarsi dietro l’amica e la Jungla del suo beverone.
-Ma calmati…cosa fai? Magari è venuto a cercarti…-
-Ho detto che non voglio vederlo…ti prego…una volta almeno:fai l’amica! Coprimi la fuga!-
La povera Jennie cercò di nascondere un discreto imbarazzo e camminando a ritroso,occultò Laura finche fu possibile.
Ma Gerry non l’avrebbe mai notata:era troppo preso a infuriarsi con il fedele Aron…


-Tu capisci? Quella piccola diabolica … sottospecie di femmina?...aveva premeditato ogni cosa!-
-Ma…a guardar bene,sembrava innocua…voglio dire:come te,più o meno…- ribattè Aron.
Gerry non fu sicuro di aver capito bene quella replica;ma preferì sorvolare.
Ingollò un sorso del suo drink analcolico e soggiunse:
-Sono convinto che anche sotto l’auto,ci si sia buttata a posta!...a meno che non sia semplicemente scivolata…Ora c’è solo da augurarsi che non ci scriva sopra un bell’articolo…Ah,ma io la querelo..la cito…la porto in tribunale:sarà la prima e unica causa che vinco!-
Quindi,senza aspettare risposta,cominciò a frugarsi addosso alla ricerca di una sigaretta.
-E’ vietato…-
-Cosa? Vincere una causa?-
-Lo sai:è vietato!- ribadì Aron,indicando il pacchetto.Ma Gerry era stato distratto da un gran bel pezzo di figliola che usciva dal locale,camminando a ritroso:
-Chi è quella matta?- disse,con aria interessata.
-Gerry!conosco quell’espressione…avevi detto che stasera volevi passare una serata da misantropo!
-Per l’appunto:misantropo,non misogino…- commentò l’attore,con un risolino semi amaro.
Poi col gesto della mano sembrò dire:ok,lascia perdere…infilò la sigaretta tra le labbra,senza accenderla,con aria nervosa e insofferente.
-E con Barbara? Com’è finita…? –osò timidamente domandare Aron.
Un grugnito leonino fu la premessa alla risposta.Cui seguirono una serie di parolacce rivolte a se stesso,e al genere umano femminile.
-Non vedo l’ora di salire su quell’aereo domani e tornare a NY…ho deciso che questa settimana finisco i lavori!-
Aron scoppiò in una risata lunga,chioccia, incontrollabile,trascinante:per poco anche i vicini di tavolino non lo seguirono,magicamente…poi,quando riuscì a calmarsi,asciugandosi le lacrime negli occhi,chiese umilmente scusa.
-Ti ho mai detto che quando recitavo nel ‘Fantasma’ ho imparato a provare molto piacere nello strangolare le persone moleste?- gli disse senza ulteriori commenti l’amico.
A fatica Aron tornò serio.Poi,pagato il conto,anche loro due lasciarono il locale.



arielcips21/6/2007, 11:28
-Pronto? Darligton? Qui è il L.A. Sun…lei si ricorda che lavora presso di noi?-
-Certo che me ne ricordo:mi tirate fuori ogni volta che c’è qualche evento più o meno importante…nascite,matrimoni…funerali…Di che si tratta?-
-Il direttore vuole vederla:alle nove si presenti in segreteria…-
Il nuovo giorno era cominciato così.
L’illusione di qualche ghiotta novità nella sua vita tentò di far capolino tra i cupi pensieri della ‘giornalista’,ma lei l’affogò come sempre nel cappuccino che scottava più del solito:
-Ci sarà il solito battesimo del figlio del nipote dello zio del cugino del vicedirettore…-cercò di convincersi.
Si lavò in fretta e senza riflettere indossò quella che era una sorta di divisa quotidiana:jeans,camicetta,giaccone…
“Bè,se vai in giro così infagottata…a stento si capisce a quale genere appartieni…”
Le parole di quell’odioso presuntuoso(oddio adorabile e bellissimo!)….le echeggiarono nella mente.
Si svestì e scelse qualcosa di più femminile:scavando tra i ruderi del suo guardaroba trovò un tailleur giallo pallido che forse poteva andare…oddio,avrebbe dovuto indossare delle scarpe da donna e non le solite scarpacce da ginnastica…e nemmeno i gambaletti morbidi in gomma anti pioggia…Scarpe vere e…calze?
Scosse la testa:come le era venuta in mente quella ridicola idea di vestirsi da ‘signorina’?
Tuttavia andò fino in fondo:nella scarpiera muffiva un paio di decolletè che aveva indossato l’ultima volta forse il giorno della Prima Comunione…
Infine indossò le calze…che naturalmente si sfilarono non appena vi ebbe messo la punta dell’alluce:
-Ossanta….,vabbè,metto un po’ di smalto…tanto la smagliatura è dietro…nessuno la noterà…
Si guardò allo specchio e per poco non si disse:’buongiorno signorina!’…Acc,chi era quella lì?
Decise che anche i capelli andavano adattati al nuovo look;li ravviò,sollevò,legò alla ricerca di una soluzione:infine rinunciò…Poi si ricordò di un cerchietto che aveva visto un paio di volte in fondo a un cassetto,forse appartenente alla precedente inquilina della casa.
Le stava un po’ largo,ma…tutto sommato poteva andare.
Prese la sua sacca di cuoio:no,quella non l’avrebbe cambiata per nulla al mondo…e finalmente uscì.
Due o tre persone erano in attesa alla fermata dell’autobus:
-E’ già passato il 22?- domandò.
-Proprio ora…- le rispose stranamente un giovanotto(di solito gli unici a degnarla di una qualche attenzione erano vecchi barbogi e madri di famiglia).
-O accidenti…l’ho perso…-
-..E ha anche una calza sfilata,sa?- le disse sottovoce,ma non abbastanza perché non si avvertisse un leggero maligno compiacimento nell’intonazione,una di quelle care madri di famiglia.
-Ah…oh…dove?- finse stupita.
-Proprio all’altezza della caviglia!- disse dispettosamente soddisfatta la donna.
Laura non aveva il tempo di odiarla;correndo a malapena su quelle ridicole scarpette,tentò di fermare un taxi: inaspettatamente ottenne anche questo…
-Dove la porto?-
-213 Kensington street…-
Il taxi si fermò all’altezza di un grattacielo maestoso:
-E’ qui,grazie…-
-Sono 7 dollari e 75…-
Frugando nel borsellino,Laura pescò una banconota da dieci:
-Grazie!- disse quello e rimise in moto.
-Ma…- Laura si aspettava il resto,ma lui le aprì la portiera piuttosto in fretta e,mentre lei andava via la richiamò:- Hei miss?-
-Si?- rispose la ragazza,pensando che finalmente le avrebbe dato il suo.
-Le si è sfilato il collant…- rispose lui,sgommando poi nel traffico.
Alle nove e un minuto Laura varcò la soglia della sala d’aspetto dell’ufficio del direttore:la segretaria la degnò di uno sguardo di eloquente disprezzo:
-E’ in ritardo…si segga:adesso dovrà attendere…-
-Ma come in ritardo? Sono le nove e un minuto…-
-L’appuntamento era alle nove:si segga,predo…Sa che ha una calza sfilata?-
Laura era furente:
-Lei è in ritardo:me lo hanno già detto il portiere,l’usciere,il fattorino dell’ascensore –senza contare una cara signora alla fermata dell’autobus e il tassista!-
-Oh bè…se lo sa…- ribattè l’altra,per tutta risposta facendo spallucce.
La giornalista sedette di scatto sul divanetto,grugnendo furiosa.
Alle dieci e 45 ridendo soddisfatto il direttore congedava una splendida sventola dal suo ufficio.Poi pose gli occhi sul canarino seduto sul suo divanetto e per un attimo stentò a riconoscerlo:
-La Darlington non è ancora arrivata?- domandò alla segretaria.
Senza alzare lo sguardo dalle sue carte,la donna indicò con la testa il sofà:
-Sono io!- disse Laura alzandosi.In quella il cerchietto le cadde sul naso,davanti agli occhi:
-Ohucc!-
-Ah si…non l’avevo riconosciuta…venga:è un’ora e 45 che l’aspetto…-replicò lui,burbero.


-No!-
-Ma come no? È un’offerta eccezionale…-
-Ho detto di no!...non ho nessuna voglia di andare in New Mexico a far la cronaca della prima comunione di sua nipote!Ci mandi qualcun’altra!-
-Miss Darlington:lei non ha scelta…lo sa,vero?-
-Lei crede…? –
-Miss Darlington…io l’ho assunta perché ha delle ottime referenze…ma..
-Si…lette e gettate nel cestino…Io intendevo lavorare nella cronaca,ma non quella della sua famiglia allargata!-
-Ma…al di là di quelle referenze,mi scusi,lei è assolutamente inadeguata a questo mestiere: capirà,lei dovrebbe relazionarsi con personalità importanti…e se lo metta in testa: non ne ha il fisico!-
-Ma cosa c’entra il fisico:ha mai sentito parlare di un certo Napoleone Bonaparte?...e non mi riferisco al cognac! Giulio Cesare? Al Capone?...-
-Hem…- il direttore si accese un sigaro,con aria di bonaria tolleranza,espirò e poi sentenziò: -Erano uomini,miss…-
-Invece io sono una donna!-
-Oh bè…adesso solo perché ha indossato un abitino grazioso…anche questa è da vedere!-
Laura era sempre più rabbiosa:incapace di contenersi,sbottò:
-Vuol sapere con chi ho passato la notte scorsa?-
-Seee?...-
-Glielo dico…anzi no:le do l’indirizzo…si vada a informare:e dopo venga a cercarmi!-
-Si va bene…quando si sarà calmata passi a prendere il biglietto:l’aereo è stasera alle nove…- concluse,conoscendola bene,l’uomo,masticando il sigaro tra i denti e dando appena una rapida occhiata all’indirizzo che Laura gli aveva scribacchiato su un foglietto,mentre lei usciva dal suo ufficio sbattendo la porta.
E rimanendo di nuovo contusa dal cerchietto che le cadde sul naso,annebbiandole la vista:
-Oh per la miseria!-

-Oh per la miseria!...Miss Darlington!- il direttore era uscito sulla porta del suo ufficio per fermarla.
-E’ andata via…- disse senza scomporsi l’impeccabile segretaria.
-E lei cosa aspetta? La segua,le corra dietrooo…- la investì quello,inaspettatamente.
La giovane donna si sollevò in fretta dal suo piccolo trono di potere e,ticchettando sui tacchi a spillo,si mise all’inseguimento di Laura.
Il direttore rientrò e guardò ancora senza crederci le foto dei paparazzi che aveva sulla scrivania…e l’indirizzo scribacchiatogli dalla Darlington.
-Non ci posso pensare…- borbottò tra sé.


Laura aveva riindossato i soliti panni di sempre,le scarpe comode,il soprabito informe;i capelli erano liberi da orpelli più o meno pericolosi.L’umore sotto le scarpe.
La fedele Jennie era con lei e le teneva affettuosamente il borsone:
-Ma se hai accettato,adesso perché sei così mogia…Magari il New Mexico è carino…-
Senza rispondere(ormai ci aveva rinunciato) la ragazza sospirò profondamente.
-A che ora è l’aereo?-
Sollevando le spalle,l’altra rispose:
-Alle nove…-
-Bè,dovremmo affettarci…-
-Si,ma se non passiamo il metal detector…Uff,ma chi è che ha rallentato la fila?-
-Bo…?-Jennie allungò il collo per rendersi conto- C’è un tale lì di spalle che sarà un quarto d’ora che si sfila catenine,braccialetti,chiavi…e non riesce a passare…-


I due agenti di servizio al metal detector cominciavano a spazientirsi.
O meglio:a perdere la pazienza era solo Joe Flanagan,perché Sonia Hobson continuava a guardare con evidente concupiscenza quel gran bel pezzo di viaggiatore che non riusciva a passare i controlli…Dirgli di seguirla e farlo spogliare completamente nell’ufficio privato?....No,non sarebbe stato conveniente…AAAh,quanti sacrifici imponeva l’esercizio del dovere…
-Scusi signore…non farebbe prima a levarsi tutto insieme?- sbotto a un certo punto Flanagan,visibilmente innervosito.
-Ecco si…tutto…- sospirò languida la Hobson.
Il suo tono era inequivocabile:persino Gerry,benché preso dai gancetti delle sue collane,lesse chiaramente il sottotitolo.”Spogliati qui e facciamola finita,honey”… E l’impressione che alla donna di fronte a lui fosse sfuggita qualche gocciolina di saliva nel profferire quelle parole lo mise in leggera apprensione…
-Questa dovrebbe essere l’ultima…-dichiarò,con un sorriso conciliante,porgendo la cavigliera all’agente Flanagan e chinando gli occhi colpevoli davanti alla Hobson.
-Ma si può sapere perché ci si mette tanto?- la fila cominciava a rumoreggiare.
-Calma signori…ordine,ordine!- impose la Hobson,che –potendo-li avrebbe fatti scomparire tutti,quei frettolosi lì in fila.
-Senta agente…abbiamo l’aereo alle nove…- disse una voce in fondo alla fila.
-Si metta in coda e non disturbi…o dovrò prendere provvedimenti…- ribadì severa la Hobson.
Quella vocetta che disse poco a Gerry,tutto preso dal recupero di collane,collanine,braccialetti ecc,fu subito riconosciuta dalla piccola Lo che stava per essere sistemata nella gabbietta da viaggio da un’addetta della Pan Am.Prima che la poveretta potesse rendersene conto,il cagnolino era schizzato via dalle sue amorevoli mani e si era fiondato alla ricerca di quella che riteneva essere la proprietaria dei più succulenti jeans della storia della gastronomia canina…
-Miss Darlington…miss Darlington…- qualcuno chiamava intanto disperatamente nella grande sala dell’aeroporto.
-Plin Plon…la signorina Laura Darlington è gentilmente attesa al…-
-Laura stanno chiamando te…?-
-Bark Bark Bark!-
-Oh nooooo!!!- gridò terrorizzata Laura,riconoscendo le grinfie della belvetta.
-Oh nooooo!!!- Gerry spalancò la bocca,sgomento:quella maledetta giornalista era in aeroporto…lo stava inseguendo!!!
(-Oh nooo…- pensò malinconica la Hobson…lo spogliarello era già finito…)
-Lo,vieni qui,immediatamente!- l’attore aveva spolverato il tono più autoritario che conoscesse(cinque mesi di riprese da re spartano…).La adorabile cagnolina infatti si era voltata verso di lui,finalmente…Ma poi,incurante,aveva ripreso a masticare entusiasta i garretti di Laura…
-Miss Darlington!...- era la segretaria del direttore. –Finalmente la trovo:non ha sentito l’annuncio!-
Laura era frastornata.Per fortuna Jennie,con la sua calma olimpica aveva preso in braccio il cane zanzara e lo stava magicamente ammansendo con la sua voce saporosa.
-Buono cuccioletto…buono…-
-Che altro c’è miss Arpia…hem Arple…- rispose finalmente la giornalista.
-Mi scusi,ma il direttore non vuole più che si rechi in NM:per un motivo che francamente mi sfugge,mi ha detto di consegnarle questo…-
-Quel cane appartiene a me,signorina!- si intromise intanto Gerry,togliendo Lo dalle mani di Jennie(non senza prima aver opportunamente apprezzato dopo un esame sommario le forme generose della giovane amica di Laura) e mettendolo in quelle della bionda hostess(le cui forme aveva già apprezzato in precedenza…) che già se ne stava prendendo cura un attimo prima…
Quindi l’uomo guardò Laura con feroce disappunto:
-Se credi di tampinarmi fino a casa,ragazzina…-
Laura gli restituì lo sguardo aggiungendoci rabbia e rancore:
-Guarda che non ti inseguirei,fossi pure l’ultimo uomo sulla terra…-
-Ah no?- ribattè lui,piccato e indispettito.
-E cosa vieni a fare a NY?…-
-Io sto andando in New Mexico…per un importantissimo impegno di lavoro…e ho rischiato di perdere l’aereo per colpa della tua ridicola chincaglieria,signor superstar!- così dicendo gli puntò il dito contro il petto,(fingendo di non avvertire il dolore dell’impatto),con aria di sfida.
-Meglio così…signorina ‘Piango e fingo’…Spero di non incontrarti più sul mio cammino…lo spero per te!-
-Me lo auguro anch’io…e per lo stesso motivo!- ribattè lei,volgendogli le spalle per passare il controllo al metal detector:aveva dimenticato di aprire la busta che le aveva mandato il suo boss.
Passato il controllo finalmente sedette accanto alla paziente amica che la guardò leggermente divertita,ma per il momento non disse una parola.
Quando Laura sembrò più calma,però,la lodò:
-Bè…gli hai risposto proprio per le rime…brava!-
Anche Laura era soddisfatta di sé.Con compiacimento aprì la busta che le aveva consegnato miss Arple e…
-Oh no!...Non è possibile!-
-Che succede ora?- domandò meravigliata Jennie.
-Nulla…voglio solo moriiiiireeee…-
Jennie raccolse da terra la busta,l’aprì e lesse:
“Ecco un biglietto per NY:ha una settimana..Torni con un’intervista esclusiva a chibensa…e le prometto di farla redattrice di cronaca rosa.!”

arielcips3/7/2007, 10:08
Fu in quell’occasione che Jennie si rivelò davvero un’amica:raccolse quel che rimaneva di Laura dopo la lettura del messaggio del capo e se la portò al bar.
Poi la scosse per le spalle ben bene:
-Vuoi smetterla di piangerti addossoooo?-
-Non sto piangendo…cerco solo di suicidarmi trattenendo il respiro…-
Jennie sollevò gli occhi al cielo:
-Ascolta:è la tua grande occasione…sfruttala…Va’ a NY…-
-A che fare? Mi sono spacciata per amica di quel mostro…gli ho appena detto che non lo voglio più vedere…e adesso?gli chiedo un’intervista?-
-Io dico solo che devi andare a NY…lì magari trovi qualche spunto interessante per qualche altro pezzo…lo mandi al tuo capo e…-
Laura continuava a tirare su col naso,disperata;poi cominciò a riflettere…
-Ma sai che a volte…persino il tuo cervello riesce a funzionare,Jennie?...-
La giovane non commentò,sospirando tollerante.
-E’ un’idea…vado a NY e…ahaha! Attenti divi! Laura Darlington è appostata per scoprire i vostri segreti!...-
L’esaltazione improvvisa,lasciò però di nuovo il posto a una depressione sconcertante.
-Che succede adesso?-
-Come salgo su quell’aereo?...come?-
-Mmmm…forse ho un’idea…quanto tempo abbiamo?-

Erano chiuse nel diurno da mezz’ora.
-Perderò l’aereo,non ce la potremmo mai fare…- si disperava Laura.
-Ma vuoi darmi ascolto?-cercò di tranquillizzarla Jennie,osservando la sua opera-...la parrucca è perfetta,gli occhiali…i tacchi…Non ti riconoscerebbe nemmeno tua madre…-
-Mia madre no,ma quell’ammasso di pelo e denti…-
-Oh si…il cagnetto…non capisco che male possa farti quel microbo,Laura…-
La giornalista scosse sconsolata la testa.
-E comunque,un modo per neutralizzarlo c’è:scambiamoci i vestiti…-
-I…i vestiti?...Hai presente le tue misure e le mie,Jennie…-
-Avanti…imbottiamo un po’ qui,arrotoliamo qua…e via!anche l’odore di Laura Darlington è sparito!-
Finalmente camminando a mo’ di Frankenstein sui tacchi a spillo,tenendosi i capelli biondi che sembravano doverle cascare da un momento all’altro,reggendosi gli occhialoni neri,all’ultimissima chiamata del volo per NY Laura imboccò il gate e corse sotto la pioggia,verso l’aereo,proprio
quando le hostess stavano per sganciare la scaletta.
Entrò e andò a sedersi al suo posto che per fortuna era contro un finestrino,quasi in coda al velivolo.
Respirò profondamente e guardò la sagoma di Jennie dietro le larghe vetrate che salutava.
Fece con la mano il gesto di salutarla e…si accorse che una delle sue ‘protesi’anatomiche per simulare la quarta taglia era scivolata giù dal maglioncino…
Schiarendosi disinvolta la voce nel tentativo di non dare nell’occhio,Laura –dopo un cenno di saluto al suo vicino di posto-scivolò piano giù dal suo seggiolino e,allungandosi sotto quello successivo,riuscì a recuperare con la punta dei piedi la boule d’ovatta creata ad arte da Jennie.
Stava per prenderla e rimetterla a posto,quando qualcosa le irritò le narici.Un prurito irrefrenabile,detestabile,insopprimibile…
-eeeecciì!-
-Salute!- le fece il tipo obeso seduto accanto a lei,ma non vedendola si spaventò.
-Miss…miss?...Hostess!-
-Si signore?...dica pure…-
-La signorina a fianco a me… è sparita!-
Intanto Laura era rientrata al suo posto e aveva risistemato la protesi.
L’hostess guardò il ciccione un po’ perplessa:
-Le capita spesso di soffrire di allucinazioni,signore?-
Il tipo guardò Laura che gli sorrise a trentasei denti dietro gli occhialoni neri;poi l’uomo guardò inebetito la giovane assistente di volo;infine ci rinunciò.
E finalmente l’aereo decollò per NY..


-Buona sera signori,è il comandante che vi parla:il nostro volo sta per concludersi…sotto i vostri occhi potete ammirare il panorama notturno di Manhattan….-
Gerry fu risvegliato dalla voce del pilota che annunciava l’arrivo a Ny;sbirciò dall’oblò ancora un po’ insonnolito,stiracchiandosi.
-Che voglia di farmene una …- pensò ad alta voce,alludendo a una sigaretta.
La signora accanto a lui lo fulminò con uno sguardo scandalizzato.
Gerry ne fu imbarazzato,poi pensò di lasciar stare. Aveva troppe cose a cui pensare,una volta sbarcato in città.
Nascosta nel suo angolino,Laura si finse ancora semi addormentata e da dietro gli occhialini neri attese che passassero uno a uno tutti i passeggeri,per assicurarsi che tra questi ci fosse anche ‘lui’.
Lo vide infatti passare col bagaglio a mano,il volto pensoso e non potè fare a meno di dirsi che era…oh,accidenti!un mostro insensibile,ecco cos’era!
Finalmente,quando l’aereo sembrava del tutto vuoto,la giornalista si alzò dal suo posto e,raccolte le proprie cose,si preparò a scendere;non vedeva l’ora di potersi liberare di parrucca,occhiali,protesi e tacchi!
Stava appunto per imboccare il corridoio d’uscita,quando lo vide risalire la scaletta,con la belva in braccio.
-O ppertuttiidiavoli!- pensò lei.
Sulla soglia lo steward gli domandò:
-Perso qualcosa,signore?-
-Volevo solo salutare la sua collega,che è stata così attenta alla mia Lo…-
-Mi spiace..credo sia andata via…-
In quella Lo cominciò ad agitarsi e abbaiare.
-Il mio cane sembrerebbe non essere della sua opinione,amico…-
-Dia pure un’occhiata,mr B…-disse,solidarizzando il giovanotto.
Laura si nascose di nuovo tra i sedili,pregando tutti i santi di non essere scoperta.
Gerry però aveva notato questa testa bionda e si avvicinò.La trovò che gattonava sotto i seggiolini…
-Ha perso qualcosa,miss?- disse osservandola e soppesandone ad occhio e croce le misure apparenti:quel ‘volto’ non gli era nuovo…
Laura deformò la voce in falsetto e rispose:
-Si,ehn no…forse…-
-Le serve aiuto?-
(ohmmioddiofammiscomparireeee!)
-Cercava me,mr B…- disse in quella una voce flautata.
-(sia ringraziato il cielo)-
Gerry guardò compiaciuto la hostess che si era cambiata e –guarda caso-indossava una mise adatta a concludere una bella serata con un vecchio amico…
-Già…proprio lei…Ha già un impegno per stasera?-
La hostess si avvicinò,carezzando Lo e rabbonendola con due moine,quindi i tre si avviarono verso l’uscita.
E qualche minuto dopo,prima che lo steward chiudesse le porte,anche Laura toccò il suolo newyorkese.

arielcips8/7/2007, 18:08
In una NY che si risvegliava pigramente,un uomo leggermente assonnato e il suo cane percorrevano ciondolando un viale alberato della zona residenziale di Manhattan.
-Lo…è la terza volta che ci fermiamo davanti a questo albero…Vuoi deciderti o no?-
La risposta fu un lungo e ritmato annusare.
G aspirò una altrettanto lungo tiro dalla sua immancabile sigaretta,quindi espirò,sbuffando:
-Lo so cosa pensi…è un bell’albero,ma magari quello dopo potrebbe essere meglio:così non si conclude nulla,signorina…lasciatelo dire da un esperto…Salve!-
Un operatore ecologico era rimasto incantato,con la scopa in mano a osservare quel tipo –dall’espressione stranamente familiare,che gli ricordava un re spartano da poco ammirato sul grande schermo- parlare da solo in strada,ad una caricatura di cane.
-Bella giornata,vero?- gli disse ancora G. proseguendo poi,strattonato dalla indecisa piccola Lo.
-E c’è un’altra cosa che faresti bene a ricordarti…mai parlare di altre donne in presenza di quella con cui stai per concludere una serata…-
Questa volta Lo emise un leggero guaito,interrogativo.
-Lo sai bene dove hai sbagliato…Non dovevi ricordarmi la telefonata a mia madre,proprio in quel momento…- G si grattava pensoso il mento su cui la barba di due giorni cominciava ad essere fin troppo evidente.
Una vetrina gli restituì impietosa la sua immagine:no,quella mattina non era al suo meglio…I capelli strizzati più che mai,il viso stanco,la barbaccia…i jeans più strappati del solito…ehm,esuberante quella hostess,in effetti…
L’uomo accarezzò grato la sua cagnetta:
-Ma l’idea di dover scendere proprio quando miss Pan America ha cominciato a organizzare i turni per rivederci,è stata grande…quasi quasi ti direi batti cinque!-
-Bark,bark!- rispose entusiasta Lo.
In quella il cellulare dell’attore prese a squillare:
-Chi può essere?...Oh no…Hallo?-
-Mr B,sono Sondra…lei si ricorda vero gli appuntamenti che le ho fissato per oggi?-
G. guardò avvilito Lo.E anche con una punta di rabbia:perché non gli aveva ricordato di spegnere quel micidiale ordigno telematico?-
-Cara Sondra…stamane speravo di potermi occupare dell’appartamento…- tentò di interloquire.
Ma senza aspettare risposta,la bionda glaciale teutonica assistente aveva cominciato ad elencargli incontri con la stampa,colazione,personal trainer,parrucchiere,ospitata televisiva…
L’espressione di G.,quasi omicida,convinse definitivamente l’operatore ecologico,di nuovo nei pressi,che quello si,doveva essere proprio l’attore che aveva interpretato quel fanatico greco…o suo fratello gemello…
In quel caso,meglio allontanarsi.Una interpretazione così convincente cela sempre il rischio dell’identificazione…
-Sondra…- G. ricorse a un vecchio trucco- Cr cr cr…non la sento più…Deve esserci poco campo…cr cr cr…la richiamo tra poco…-
E staccò la comunicazione.
-E tu,vuoi finalmente deciderti????- infierì poi sulla cagnetta.
Ma questa sedette sulle zampine posteriori,si sollevò su quelle anteriori e cominciò a fargli festa con aria ammiccante.
-Lo sapevo che te l’avrei data vinta:d’accordo…andiamo al Central Park!-

Nella busta con il biglietto per NY che il burbero direttore del suo giornale le aveva procurato,Laura aveva intravisto anche il vaucher per un soggiorno breve in un hotel famoso della metropoli,il Four Seasons…
Il vecchio mastino aveva pensato forse di facilitare la sua collaboratrice,ma non aveva voluto strafare:dopo due giorni Laura avrebbe dovuto trovarsi poi un alloggio più consono alle sue entrate.
La giornalista decise di godersi il soggiorno pagato e lasciarsi andare a tutti gli agi che quel magnifico hotel garantiva:a parte i pasti quadruplici,c’era a disposizione palestra,idromassaggio,beauty center…
-Visto che è tutto pagato…ebbene,perché non approfittarne…le mie unghie necessitano di un po’ di attenzioni…- si disse guardandosele con aria di sufficienza mentre una cameriera le serviva la colazione sul terrazzino della sua stanza che dava proprio sull’immenso polmone verde del Central park.
-Le porto anche qualcosa da leggere,miss Darlington?-
-Mmm…si grazie:l’elenco del telefono,per favore…-
La cameriera la guardò basita,ma non fece commenti.In quell’albergo si era avvezzi alle strane richieste delle clienti.
- Oh signorina… -la fermò poi Laura – vorrei prendere appuntamento con la manicure del vostro beauty center…-
-Le mando l’assistente all’ estetica…-
Laura non fece molto caso alla risposta:stava consultando l’elenco alla voce Darlington…Sapeva che sua zia Berenice Sofia abitava ancora in un vecchio condominio nell’area residenziale di Manhattan…
Pochi minuti dopo essere riuscita a segnarsi il numero sulla memoria del telefonino,qualcuno irruppe nella sua stanza come una sorta di ciclone:l’assistente all’ estetica…
-Bonjour madamoiselle…mi hanno detto che vuole onovavci della sua pvesenza…che idea magnifica…Sono Coki -
Era un –diciamo- giovanotto sulla trentina,capelli dall’improbabile colore prugna,sopracciglia sottolineate a matita,bleso e obeso…
-Ehm si…ecco …io avrei bisogno di…-
-Shhhh…non dica nulla e lasci fave a noi! Vedvà che uscivà dal centro e non si viconoscevà…venga venga….Le faccio stvada!- e sculettando davanti a lei nei corridoi silenziosi la precedette davanti all’ascensore:
-Ma è ancova là,venga avanti….- e così dicendo la spinse in cabina,trascinandola via con sé.
La discesa all’inferno della nostra povera malcapitata Laura durò tutto il giorno:parrucchiere,estetista,massaggiatrice….alla fine si ricordò a stento del manicure…e giù anche quello…
E poi perché non approfittare della boutique?...
Il nuovo look meritava un nuovo guardaroba!(ma chi gliel’aveva mandato quel diavolo dalla sessualità piuttosto indefinibile …o del tutto chiara?)
…e soprattutto scarpe nuove…
Fu quando si rese conto che al posto delle sue comode clarks quell’ermafrodito con problemi di peso stava per farle indossare un paio di sandali alla schiava con tacco a spillo nr 15 che finalmente Laura riuscì a sottrarsi alla sua mefistofelica influenza:
-No…rivoglio le mie…- supplicò la giornalista appellandosi al buon cuore della commessa.
-Le abbiamo gettate via,signorina Darlington,mi spiace…- rispose quella,mortificata.
-Come gettate viaa???-
-… Ma mia cava sotto questo tailleuv le clavks comunque non potevano andave…lo sanno tutti….-
-Mi lasci in pace lei,sorta di eu…- gli stava dando dell’eunuco,ma si morse il labbro.
Aveva riconosciuto abbandonate in un angolo le sue adorate scarpe…
-Eccole!- e vi si stava fiondando felice,sbottonandosi contemporaneamente la giacca di quel tailleur(che del resto non avrebbe potuto mai permettersi…),quando qualcuno –anzi qualcuna- la precedette;le raccolse,le impacchettò in uno strano cellofan e le calò via per una sorta di montacarichi…
-Oddio…-
-Aspetti signorina….dove porta quel…-
Inseguì l’eliminatrice di scarpe,ma questa fece perdere presto le sue tracce;finalmente in fondo a un corridoio le parve di vedere qualcuno,si avvicinò:
-Senta sia gentile signorina…- sembrava proprio una persona disposta a darle ascolto…
Laura ci mise circa diciotto secondi a capire che si trattava della propria immagine riflessa…
La profetica minaccia dell’assistente all’ estetica era diventata realtà.Laura era irriconoscibile.
Le avevano cambiato taglio e colore dei capelli;trucco;disegno delle sopracciglia;il viso aveva un colorito luminoso;l’abito le disegnava un personalino che non sognava nemmeno di aver mai posseduto….
-Ehi…quel cugino sfortunato di Coco Chanel ha fatto un bel lavoro,però…- si disse compiaciuta.
-Madamoiselle Darlington….!-
(Eccolo…)
-Si…-
-Madamoiselle,non cvede di dimenticave qualcosa?- le disse sventolandole il conto approssimativo degli acquisti fatti.


Non potè restituire colore,unghie,sopracciglia…ma una dopo l’altra dovette rendere la camicetta,la giacca,la gonna,alcune bluse,un pantalone;e indossare di nuovo la comoda salopette che portava per il viaggio.
-E le scarpe?-
-Quei sandali qui sotto sfiguvevebbevo…- le ribattè sprezzante ‘Coky’.
-No,intendevo le mie…- gli chiarì Laura,raccogliendo gli spiccioli di resto sopravvissuti alla rapina…
-Se intende quelle … diciamo…ciò che rimaneva di un paio di clarks…in genere finiscono nell’inceneritore urbano…-
-E…ed io dove vado,in giro,scalza???? Mi aiuti a ritrovare le mie scarpe,signor comesichiama Coki, o …o di lei non resterà neppure l’eco di quella ridicola erre francese!!!-
(Quando si trattava delle sue clark Laura diventava una tigre!)
Coki in effetti impallidì:
-Venga…vedremo cosa possiamo fare…-

Laura passò il resto del primo pomeriggio a cercare disperata in mezzo a centinaia di scarpe,abiti,cappelli,accessori ecc le sue povere clarks destinate al sacrificio…
Naturalmente i capelli ne approfittarono per tornare padroni di sé e assumere l’acconciatura che più gli aggradava;il trucco sfumò;lo smalto sulle unghie si deteriorò e per poco non se ne spezzò qualcuna.
Quando si rialzò disperata dal cumulo di rifiuti di abbigliamento,era tornata quasi quasi la Laura Darlington di sempre…al più scalza!
Un inserviente di colore venne a caricare parte del materiale su un camioncino;la vide,le sorrise affabilmente e le domandò:
-Perso qualcosa,miss?-
-Si,le mie scarpe…- rispose lei,sconfortata.
-Se sono state gettate via oggi,debbono esserci per forza….questo è il primo turno di raccolta…-
-Si…è successo stamane!- esclamò con l’ultimo barlume di speranza la giornalista.
L’ operatore stava riflettendo:
-A meno che… Bob?...è stato qui mr B,stamattina?-
Laura temette di avere le allucinazioni.Le traveggole. La mania di persecuzione da delirium tremens… Di chi stava parlando quel commesso? Quel mr B. era lo stesso che temeva lei? E perché quel mr B. avrebbe dovuto avere a che fare con le sue scarpe scomparseeee???


Gerry rientrava ilare dalla passeggiata in Central Park:era rilassato…
Lui e Lo erano riusciti ad eclissarsi e trascorrere qualche ora in assoluta santa pace:mentre la cagnetta si divertiva a logorare un vecchio paio di scarpe consumate,lui si era steso sull’erba e aveva assaporato un ghiotto hamburger partorito personalmente dalla sua mente contorta con carne di bufalo,salmone,pollo,patatine,ketchup,cipolla,paprika,mele fritte e chili….E aveva anche fatto il bis!
Dopo il solito caffè lungo,poi aveva fumato con soddisfazione un paio di sigarette,osservando sognante le volute di fumo che si sollevavano sopra di lui.
Finalmente aveva richiamato Lo che,come di consueto,dopo averle masticate a puntino,andava a seppellire le sue ‘scarpe da lavoro’ in qualche aiuola lì vicino; poi con passo disinvolto aveva attraversato il parco per rientrare in hotel.
Il sorriso gli si appannò poco a poco;nel momento in cui legò al guinzaglio Lo e riaccese il proprio cellulare,sentì una profonda solidarietà per la sua adorata cuccioletta:quanto erano simili le loro rispettive condizioni,a volte…
-Monsieur Gevàvd…. o quale sfovtunata coincidenza…-
Era appena entrato nella hall,che fu investito dalle moine lamentose di quel petulante ‘collaboratore all’estetica’ che già altre volte gli avevano messo alle calcagna…
-Oh…Coky…che succede?- disse tenendo in braccio Lo a mo di difesa dall’aggressiva vicinanza dell’ individuo. –Mi sembra di essere..uhm… in orario…(effettivamente per uno straordinario caso del destino era in hotel in tempo esatto per rispettare l’appuntamento presogli da Sondra)…?- domandò l’attore guardando anch’egli incredulo l’orologio.
Quindi pensò che forse,fidando nella sua patologica mancanza di puntualità,il Coky avesse dato appuntamento a qualcun altro…
-Il suo cagnetto,Gevàvd…questa deliziosa piccola Lo…-
Coky tentò di allungare l’indice verso la bestiola,che a sua volta fece per addentarlo,prontamente.Il dito fu ritratto,con una espressione di panico tutta femminile…
-Ha combinato qualcosa di male?-
-Ehm…ecco…non sapvei come dirglielo…Bob qui sotto,pev caso,le ha dato il solito vecchio paio di scavpe pev…-
-Ah si…-
-Ehm…e dove,dove sono ora?-
-Sono sepolte da qualche parte in Central Park…ma perché?-
-Ohhhh….- Coky quasi piangeva(Laura lo aveva minacciato di mandarlo personalmente a scavare in tutto il parco,se la risposta fosse stata quella…del resto prevedibile)
-Vuole spiegarmi,Coky?- disse Gerry ,spazientito.
-La proprietaria delle scarpe…le rivorrebbe indietro…-
-La proprietaria? Credevo fossero del fratello più piccolo di Daniel Radcliffe…-
-Oh no…-
-Bè- Gerry cominciò a guardarsi intorno incuriosito – Un piedino da Cenerentola,complimenti….ehm…come posso ovviare a questo spiacevole equivoco,a questa…Se mi dice chi è,le invio delle rose,la invito a cena…-
-Non potrebbe mai accettare,poverina…è scalza!-
-Una cena giapponese…così si sentirebbe a suo agio…E’ quella laggiù…?-domandò il nostro abbassando la voce,e stringendo l’occhio concupiscente per mettere a fuoco meglio la preda.
Coki si volse;si trattava di una splendida fanciulla dall’incarnato orientaleggiante che,effettivamente sembrava scalza.In realtà indossava dei bassi infradito di cuoio marrone,appena distinguibili sulla sua pelle scura.
-No…non è quella…-
Gerry fece schioccare deluso le dita.
-Allora quella…?-disse ancora additando una giovane rossa che era appollaiata sugli alti sedili del bar come un uccello del paradiso;l’abito lungo le celava le estremità…
-Nemmeno quella,Gevàvd…-
Irritato dal massacro cui era soggetto il suo nome e consapevole del tempo che stava perdendo con quel residuato dell’ultimo gay pride di NY,Gerry cominciava a spazientirsi:
-Smettiamola con gli indovinelli,Coky…-
Coky deglutì:miss Darlington lo aveva minacciato di morte se avesse rivelato la sua identità a mr B.
-Se mi aiuta a uscirne vivo,Gerry… -sillabò,pronunciando perfettamente il nome e la erre- le prometto che gliela indicherò…ma non posso fare di più…-




Edited by arielcips - 1/1/2009, 21:42
 
Top
Evilsisters
view post Posted on 3/4/2008, 17:42





Diciamolo:qui siamo all'apoteosi!!!
 
Top
view post Posted on 3/4/2008, 17:44
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Administrator
Posts:
6,482
Location:
Panettona,mitico pianeta agreste

Status:



arielcips2/9/2007, 19:31
Laura era seduta sul letto di camera sua,nella posizione del loto…Fingeva di rilassarsi.
Ma erano quasi le nove di sera e delle sue scarpe nemmeno l’ombra.
Non intendeva cedere…non avrebbe speso un centesimo per una scarpa nuova.
Coky l’aveva rassicurata qualche ora prima.
Mr B. era mortificato per quanto successo e gli metteva a disposizione il cagnetto per recuperare le scarpe sepolte in Central Park.
In ogni caso era pronto a comprargliene quante paia volesse,nuove…
Sbruffone presuntuoso d’uno stupido!
Laura aveva ribadito che voleva le sue,e solo quelle! E aveva sbattuto giù la cornetta,ringhiando.
Ecco il risultato:alle nove di sera nemmeno l’ombra di Coky,delle sue scarpe e di quel mostro canino…
Qualcuno bussò timidamente alla porta.
-Deve essere l’ermafrodito…adesso vediamo!- disse tra sé Laura,scattando come una molla dal letto.
Aprì la porta,con aria sprezzante e :
-Spero che me le abbia trovate,specie di …zia BERENICEEE????-
Davanti ai suoi occhi una graziosa vecchietta stile ‘old England’,dai capelli perfettamente candidi,in grazioso abitino in taffettà nero e merletti color sabbia e la borsetta in tinta con le scarpe.
-Laura!...eccoti qua,finalmente…-
La giornalista aveva del tutto rimosso la telefonata fatta quella mattina a casa della zia.
Del resto non aveva potuto parlare con lei,ma con la sua domestica alla quale si era limitata a lasciare il nome e la promessa di richiamare più tardi..
-Zia,ma come?-
-Cara Laura…fatti vedere:oh,ma come sei magra,piccola mia…e …veramente ti ricordavo meno…cioè più…insomma:stai bene!..Ma sei Laura Darlington?- chiese poi sospettosa.
La ragazza sospirò:perché tutti avevano di lei un’opinione così negativa che bastavano una messa in piega e un abitino da donna per farla apparire un’altra?
-Certo zia Berenice…-
La anziana signora diede uno sguardo più attento e,vedendo che era scalza,confermò:
-Ma si,ma si…sei proprio tu!Sono venuta a prenderti appena ho saputo che eri ospite in…questo ostello:non posso permettere che tu spenda i tuoi soldi qui dentro…da stasera verrai a stare da me!-
-Ma…- veramente a Laura un altro giorno in quell’hotel extralusso non sarebbe affatto dispiaciuto…e poi c’era il problema delle scarpe…
-Avanti,prendi lo stretto necessario e vieni:ho dato l’indirizzo giù alla hall…provvederanno loro a inviarti i bagagli…-
-Zia…ehm…ci sarebbe un problema…io..-
In quella qualcuno bussò alla porta:
-Missss…DaAarlingtoOn?- più che una voce,sembrava un guaito.
Laura aprì e le si presentò uno spettacolo funesto:un irriconoscibile Coky,sudato,spento,distrutto,consunto,sfiatato,sgonfio….sollevava con le ultime forze rimaste quello che rimaneva delle clarks…
-Eeecc…cole lll le ssss….sue sc sc sc scarpe…-
Ciò detto,svenne.


Miss Berenice fu l’unica a non perdersi d’animo:mentre Laura senza degnare di un solo atto di pietà il povero Coky osservava affranta le sue inutilizzabili scarpe…perse per sempre,la anziana ex crocerossina sollevava il povero ‘assistente’,lo deponeva sul letto,gli praticava …tutto ciò che aveva imparato al corso di sopravvivenza per corrispondenza seguito l’inverno precedente:dal massaggio cardiaco alla respirazione bocca a bocca…passando per la presa di Kumst contro il colpo della strega …
Finalmente,l’istinto di conservazione prevalse e il povero Coky trovò l’energia per sottrarsi all’uragano Berenice:
-Basta,basta….ora sto bene…-
-Che debbo farci con queste? – inveì allora Laura,mostrandogli lo scempio delle scarpe.
-Gliele ho riportate solo per dimostrarle che…nonostante tutto …contro ogni previsione…io…-
Squillò il telefono.
Laura sollevò meccanicamente la cornetta:
-Si?-
-Sono Gerry B. lo sfortunato padrone della cagnolina che le ha distrutto involontariamente le scarpe…No,non metta giù,miss…miss? Non conosco nemmeno il suo nome,ma la prego:mi permetta di fare qualcosa per lei…vuole?Non risponda subito…apra prima la porta:c’è un pacchetto per lei…-
Laura non aveva fiatato:un po’ per paura che Gerry potesse riconoscere la sua voce,un po’ perché sopraffatta dal fiume di parole dell’attore dall’altra parte della cornetta,gentile e galante come mai era stato con lei…
Andò ad aprire la porta:dal nulla era comparso uno scatolone ornato di un fastoso fiocco verde smeraldo.Sollevò il coperchio:dentro c’erano tutti i nr 35 dell’ultima collezione di clarks….
Il telefono squillò di nuovo:Laura coprì la cornetta e tentò di rispondere senza far riconoscere la voce:
-Mr B. io….-
-Shhh…non dica nulla…sono per lei! Solo…ehm…scelga quella più adatta all’abito che indosserà per…cenare con me stasera..Vuole?Io la aspetterò al tavolo 12,sala Primavera…-
-Io…ma…-
Conversazione chiusa.
Laura meditò tra sé e sé.
-Mi dica un po’ Coky…Come ha avuto il numero della stanza,mr B.???-
-La prego miss…non infierisca:credo semplicemente che…-
-NON MENTA!-
-….D’accordo…Mi ha prestato il cane per ritrovare le scarpe,a patto che gli dicessi a chi appartenevano…E’ rimasto folgorato dal suo piedino di fata,miss…-
-Ruffiano…anzi,RUFFIANA!-
-Ma io gli ho dato solo il numero di camera,miss…non ho fatto nomi,lo giuro…- tentò di difendersi ancora Coky.Ma Laura l’aveva gettato fuori dalla stanza,insieme allo scatolone…vuoto.
-Le scarpe le tengo…ma mister Pallonegonfiato merita una punizione come si deve…zia Berenice,hai mai indossato scarpe da ginnastica?-
Di lì a poco il malcapitato Coky si sentì riacciuffare dalla giornalista,più agguerrita che mai:
-Dunque Coky,visto che fare il Cupido ti riesce così bene…tu adesso vai dal sig B. e gli porti un messaggio…E guai a te se sbagli:quello che hai passato col serialdog sarà un ricordo paradisiaco,in confronto.


Al tavolo 12 della sala Primavera,Gerry indossando smoking e scarpe da ginnastica,con aria ammiccante sgranocchiava una nocciolina e pregustava la serata che gli si prospettava…
La misteriosa proprietaria delle scarpette –cedendo al fascino magnetico della sua voce…e della sua magnanimità –gli aveva scritto un bigliettino di ringraziamento,confermando l’invito per quella serata:
“Gentile,generoso amico,
non posso dire no a un invito fatto con tanto tatto e garbo….sarò al suo tavolo tra un quarto d’ora…
p.s.:indosserò le clarks color pesca….”

Il quarto d’ora era passato:dalla sua postazione Gerry osservava gli avventori accedere dalla scalinata,scarpe ben in vista…
Ecco un paio di sandali tacco mozzafiato.
Un paio di decolleté scuro.
Due ballerine scanzonate.
Finalmente …le clark color pesca!
Emozionato,l’uomo sollevò piano lo sguardo dalle scarpette all’abito:un tubino scuro che fasciava chi lo indossava dalle caviglie in su…Lo sguardo saliva,piano piano…fino a posarsi su una strana,ridicola borsetta fin de siecle…su ancora….fino a incontrarsi con la faccetta vizza di una vispa vecchietta!!!
La nocciolina gli si incastrò nel pomo d’adamo.Afferrò il primo calice che aveva avanti a sé e giù:ingollò
l’acqua delle gardenie che decoravano il tavolo….
Sputandola in maniera non del tutto ortodossa si alzò frettoloso e…approfittando della presbiopia della sua ospite che cercava il tavolo 12 in fondo alla sala,si defilò,lasciando detto al cameriere che mr B. aveva avuto un improvviso malore ed era …ricoverato in isolamento al centro malattie tanto tanto infettive….



arielcips10/9/2007, 16:38
Approfittando della vecchia zia e dell’effetto sorpresa che avrebbe giocato sugli avventori dell’albergo(in particolare su uno),Laura aveva raccolto le sue cose più urgenti in una sacca da viaggio e,indossando ancora il suo tailleur da giorno giallo canarino su delle clark in tinta,inforcando delle lenti da sole abbastanza incomprensibili ai presenti,si era congedata dalla hall e usciva piano verso la porta girevole.
Rinculando spaventato dalla sala da pranzo,Gerry procedeva in direzione opposta alla sua,verso la medesima meta…
Lo scontro fu inevitabile…
Gerry,benché ancora sconvolto dall’incontro a sorpresa,si rese subito conto di aver urtato una rappresentante del bel sesso,data la morbidezza dell’ostacolo…
-Mi spiace- si affrettò a scusarsi.
Laura non poteva ancora sapere che si trattasse di lui;ma la voce era inconfondibile e presto le sembrò di aver riconosciuto anche lo stile ‘rullo compressore’ che aveva caratterizzato i rapporti dell’attore con lei.
Decise di sfuggire ogni ulteriore contatto e facendo solo un cenno del capo all’indirizzo dell’uomo si fiondò verso la porta.
In quella un fattorino cominciò ad attraversare la sala annunciando:
-Miss Laura Darlington è desiderata al telefono!-
A Laura vennero i sudori freddi:andare a rispondere o fingere indifferenza?Tanto si trattava del direttore…lo avrebbe richiamato lei…
Quell’attimo di incertezza le fu fatale.
Il risuonare di quel nome,improvvisamente,aveva squarciato come la luce della divina rivelazione la mente di Gerry,che ebbe improvvisamente chiaro davanti agli occhi il ‘retrochassis’ della giornalista che da subito gli era stato stranamente familiare,come quello della tipa sull’aereo e….
L’uomo rivolse uno sguardo di selvaggio furore alla porta su cui Laura era ancora ferma.
Fu un attimo:i loro sguardi si incrociarono…
Poi Laura infilò l’ingresso e fuggì fuori e quasi all’attore sembrò essersi trattato di una allucinazione…tuttavia le porte che giravano vorticosamente non lasciavano spazio all’illusione.
Uscì anche lui e si guardò intorno.
Ci mise un attimo a rimetterla a fuoco:in realtà era cambiata parecchio dall’ultima volta che l’aveva vista uscire dalla sua vita…Non sembrava più un puffo…adesso somigliava di più ad un fac simile di donna…
Così Laura ebbe il tempo di fermare un taxi e infilarcisi dentro:
-177,Union Square….presto!-
L’attore fermò con noncalanche un altro taxi e ordinò:
-Segua quel suo collega!- poi ci ripensò,sospirò scuotendo la testa- Anzi no…177,Union square…ho bisogno di stare un po’ in santa pace!-


-Joe,sono Mike…ascolta,c’è un certo movimento stasera al Four Seasons…è appena uscita una ragazza dando al tassista l’indirizzo dell’appartamento di G.B…..Sei in zona?-
-Si sono qui,a Manhattan…-
-Bè,lui è appena uscito…e mi sa che sta per raggiungerla:datti da fare…io arrivo!-
Inforcando la sua potente moto Mike Coroner,il terrore degli attori,paparazzo storico della ‘Grande Mela’ si preparava a fare il colpaccio di quella notte…

Laura pagò in fretta il taxi e osservò per un attimo il condominio vittoriano davanti al quale l’aveva fermata:era un vecchio edificio dall’aspetto severo ed elegante.
Sua zia Berenice non avrebbe potuto abitare altrove,lì a New York.
Raccolta la sua sacca,la ragazza inspirò con un sorriso sulle labbra l’aria magica della amata ‘Big apple’,quindi infilò il portone.
Un ascensore in legno a vetri la portò fino al quarto piano.
La serratura della porta in noce scattò e finalmente fu a casa….
Si chiuse la porta alle spalle,lasciò cadere la sacca per terra e avanzò verso la balconata.
Era così bello lo spettacolo delle mille luci della metropoli…
Aprì la porta a vetri e uscì fuori.
Si sentiva così piacevolmente euforica,che decise di rimandare al giorno dopo la telefonata col boss.
Gli avrebbe magari con calma spiegato la sua situazione e gli avrebbe proposto un servizio alternativo…
Si,in quella città,in quell’atmosfera si sentiva diversa,più leggera…meno sfigata…
Lo scatto di un accendino sul balcone dell’inquilino a fianco distolse la sua attenzione…
(Chiamasi autocitazione…le mie lettrici apprezzeranno?).Uno scatto seguito poco dopo da un insolito lampeggiare nella strada.Si sarebbe detto un fotoreporter…
Poi squillò il campanello.
Zia Berenice era già a casa.

-Lauretta?..svegliati cara…la colazione è pronta!-
-Mmmmm- stiracchiandosi la nostra protagonista assaporò l’odore di caffè e di scons che si diffondeva gradevole nell’aria.
La piacevole sensazione della sera prima permaneva nell’aria.Si alzò,entrò in cucina.la tavola era apparecchiata per la colazione:latte,caffè,biscotti,scons,brioscine…
Zannnn zazazazazaaaannnn!
Il cellulare squillò bruscamente a riportarla coi piedi per terra.
-DARLINGTON!- gridò il boss dall’altro capo del telefono.
-Boss…mi scusi…ieri io…ero già uscita e purtroppo…-
-Lo so benissimo che era già uscita…lo sa tutto il paese e le zone limitrofe,che era uscita…-
-Addirittura,boss?mi hanno cercato per tutto l’albergo?-
-No cara…l’hanno trovata i paparazzi! Qui tutti i giornali del mondo,anche la gazzetta del pozzo hanno le sue foto esclusive…TRANNE IL NOSTROOOOO!-
-Laura cara?forse sta tuonando fuori?- domandò spaventata zia Berenice.
La giornalista non capiva bene.Poi aprì uno dei giornali del mattino e…
‘Esclusivo!Inutile espediente dell’attore G.B. per sfuggire all’occhio indiscreto dei nostri obiettivi!’
Oh no!
-Boss…non è come sembra…guardi boss…io veramente…-
-IO LA PAGO PER AVERE NOTIZIEEEEE!NON PER SOVVENZIONARE LA SUA TRESCAAAAA!
-Laura cara…ma l’uragano katrina non era già passato?- chiese sempre più preoccupata zia Berenice.
-Lascia stare zietta…Boss,le ripeto che….-
-Non ascoltero una parola di piu….VOGLIO UNA INTERVISTA ESCLUSIVAAAAAAA….altrimenti considerati LICENZIATA!-
La comunicazione fu bruscamente interrotta.Laura affogo nel cappuccino,piu infelice che mai…


arielcips24/9/2007, 13:32
Il delicato cicalino del telefono della suite del Four season avvertì come una carezza Gerry che qualcuno lo stava cercando;l’attore era stranamente rilassato dopo una notte tutto sommato serena e accettò ben volentieri la chiamata da Los Angeles
…Sapeva che Barbara lo avrebbe prima o poi cercato…Canossa docet! E lui era disposto ad usare nei suoi confronti la massima generosità…
Si accese voluttuosamente la sigaretta del mattino,ne aspirò un buon tiro,quindi esordì,incoraggiante:
-Hallo?...Barbara honey…-
-Hai ancora intenzione di prendermi in giroooo??? Hai ancora intenzione di negare???- lo aggredì una voce tagliente come unghie di pantera dall’altro capo del telefono.
Il fumo gli andò di traverso e per un attimo osservò la cornetta come fosse un corpo estraneo.
-Negare cosa? Ma di che parli?-
-Sei su tutti i giornali…sei la notizia più succulenta on line…Sei sei…UN bastardo,ecco cosa sei!!!-
Improvvisamente Gerry si sentì confuso e assonnato,come se avesse trascorso la notte in bianco.
Mentre dall’altro capo la pioggia di improperi cadeva a dirotto inarrestabile,la graziosa cameriera del piano entrò discretamente col vassoio della colazione e i giornali.
Uscendo,non gli elargì il sorrisetto suadente a cui l’aveva ormai abituato in quei giorni;anzi,gli indirizzò uno sguardo tra il rammaricato e l’offeso.
-Ca***…ma che avrò mai combinato?- si domandò,sfogliando con curiosità il quotidiano.
-Avevi detto che era solo un puffo! Che non ti saresti mai e poi mai potuto mettere con una così…Certo! Infatti te la sei portata addirittura a casa a NY…in quel sacrario dove non mi hai mai permesso di mettere piede!-
Barbara inveiva ancora,quando finalmente gli occhi del nostro caddero su un paio di foto inequivocabili…
-O dannazione! Quella,quella piccola intrigante…come diamine ha scoperto…Ma questa volta me la paga,non dovessi più … per un mese!!!-
Abbandonata la cornetta del telefono sul letto,ingollò il caffè lungo e due o tre crostini alla marmellata contemporaneamente e si infilò furibondo sotto la doccia;ne uscì più combattivo di prima,si infilò jeans e maglietta e nessuna collanina,quindi aprì la porta e andò incontro al mondo con la grazia di un rullo compressore…
Il primo a subirne le conseguenze fu Coki…che cappottino firmato e guinzaglio in tinta,gli stava riportando Lolita di ritorno dalla passeggiatina del mattino.
L’impatto fu violento:Coki rimase travolto e pensò…’Fovse è qvesto il Pavadiso???’
-Guarda guarda…cercavo proprio te,Coki!- gli rispose una voce che minacciava piuttosto pene infernali…
La parte subliminale di Cocky pensò per un attimo: -oh si,mi faccia tanto tanto male,mr B…!-
Ma la sua parte razionale spalancò gli occhi e si rese conto che non era il momento di fare ‘outing’ quello!
-Oh mr B… va tutto bene?- rispose tremolando come una gelatina.
-No:non va niente bene.Noi due dobbiamo parlare!-
(parte subliminale: oh si…bvuto!)
(parte razionale: oddio,qual è l’uscita d’emergenza più vicina?)
Ma prima che la parte razionale di Coky potesse avere la meglio sull’altra e realizzasse la fuga,Gerry aveva afferrato per il bavero di seta l’ometto e lo aveva trascinato nella sua stanza.
Pochi minuti e seppe quello che voleva sapere…


Laura era mogissima
.Persino zia Berenice dovette accorgersene,perché le si avvicinò e,ammiccando,le propose:
-Vuoi un’altra tazza di caffellatte,cara?-
Ma non ottenne risposta,se non due spallucce che si sollevavano senza speranza.
-Via via…cosa è successo? Eri così contenta fino a un minuto fa?-
-E adesso…mi è cascato il mondo addosso…E non è un granchè mondo,zia…-
-Oh poverina….- zia Berenice era davvero preoccupata.
-Tesoro,quando mi sento come te sai cosa faccio?-
-No?-
-Bè,mi faccio coccolare dal caro piccolo Rudy…- e le fece l’occhietto.
Laura sgranò gli occhi,sconvolta.
Non sarebbe sopravvissuta alla scoperta delle patologie sessuali di sua zia;non quella mattina.
-Rudy?...- domandò,più per deformazione professionale che altro,con un filo di voce.
-Rudy,sì…non lo ricordi?viviamo insieme da oltre dieci anni…Anche se lui,debbo dirlo,va e viene…è un farfallone!-
Un miagolio provvidenziale spalancò la mente della giornalista:Rudy,il grosso micione della zia…
Questo,come se avesse capito che si parlava di lui,con aria sicura di sé fece il suo ingresso sulla scena e balzato in grembo a Laura sapientemente iniziò a cercare coccole e a farne.
Osservandogli i grandi occhi verdi,maliziosi e teneri insieme,Laura sospirò e pensò a Gerry…Perché continuava ad andare tutto storto? Magari bastava solo carezzarlo per il verso giusto…e non contropelo?


Il campanello squillò violentemente.
-Devono aver bussato alla porta…- commentò con la sua immancabile calma zia Berenice –Vado ad aprire…Continua a carezzarlo:è una cura infallibile..credimi-
Lo squillo continuava come impazzito di rabbia,quando la vecchietta aprì la porta:
-Si?...-
Davanti a lei furioso come un toro imbestialito,grugniva Gerry.
-Era ora che aprissi…ma…-
-Desidera qualcosa giovanotto?Forse vende spazzole?o quelle divertenti scope elettriche che non ho mai capito come funzionano?-
Il malcapitato attore,convinto di fare irruzione nell’appartamento di Laura e di potere sfogare su di lei tutta la rabbia recentemente accumulata,si vide invece accogliere dalla disarmante vecchietta a cui era abilmente sfuggito la sera prima…
-Si accomodi,venga pure…Ma non ha portato la borsa? Forse è un testimone di geova?Sa io sono sempre così sola…che mi fa tanto piacere scambiare due chiacchiere con una persona educata…E’ vero che oggi in realtà ho un’ospite…sa mia nipote,Laura fa la giornalista,poverina…ma magari può aiutarmi a distrarla un po’ è così giù di umore stamani… e…-
Approfittando della lentezza di riflessi dell’anziana padrona di casa,Gerry stava opportunamente tornando sui suoi passi per defilarsi,quando captò meglio il discorso che quella andava facendo,senza interrompersi un attimo e preferì piuttosto seguirla all’interno.
-Laura cara…abbiamo visite!Il signor…ehm…credo di non averle nemmeno chiesto il nome,giovanotto..-
Così dicendo,zia Berenice introdusse nella stanza Gerry B. in tutto il suo furibondo splendore!
Laura sollevò gli occhi,poi li richiuse gettando il capo all’indietro con una mossa di sconsolata rassegnazione.
Gerry aveva preparato un pepato discorsetto con cui redarguirla e ammonirla definitivamente dall’interferire un minuto di più con la sua privacy.Benchè disorientato dall’andamento della scena,che si aspettava diversa,sollevò l’indice inquisitore e iniziò la sua concione:
-Tu,signorina ficcanaso…-
-Ma…vi conoscete? Laura,perché non mi avevi detto niente? Hai degli amici qui a NY e io non lo sapevo? Gradisce una tazza di tè o preferisce il caffellatte signor…ehm?Rudy…Rudy su fila via:è arrivato qualcuno che può sostituirti…
La parola era morta sulle labbra dell’attore,sopraffatto dall’assoluta sprovvedutezza dell’ospite.
Laura lo guardò,capì quello che gli stava passando per la testa e,scambiando uno sguardo con lui,iniziò impercettibilmente ma via via sempre più a ridere –ridere e piangere insieme- ridere ridere ridere….
-Ma zia… -tentò anche di interloquire.
Ma la vecchietta vedendola sbellicarsi a quel modo ovviamente pensò che tutto confermasse le sue idee.
-Si segga dunque sig …?...guardi che effetto meraviglioso che la sua visita ha sortito…via,vi lascio soli:Rudy…vieni via,forza…e non fare il geloso!-
G. crollò nella poltrona che gli era stata offerta,la testa tra le mani,disperato e incredulo.

arielcips9/10/2007, 17:21
Gerry e Laura si guardarono negli occhi.(Laura piuttosto preoccupata del fatto strabiliante di riuscire a farlo senza per questo avvertire improvvisi sbalzi di temperatura…)
Con gli sguardi,visto che comunicare a parole sembrava essere un’impresa,lui sembrò domandarle conferma del sospetto che tutto quanto stesse accadendo tra di loro fosse solo una fortuita combinazione di particelle alfanegative…Forse la congiunzione di urano e nettuno nella diciassettesima casa?
Lei annuì e ricominciò a ridere,incapace di trattenersi…Finchè la sua risata non coinvolse anche l’attore…
Risero insieme per qualche minuto,poi la giornalista ricominciò ad avvertire l’antico strano formicolio (accompagnato spesso a tachicardia) che quella sua risata calda,ascoltata nelle interviste a distanza,le aveva fatto per anni…
Non sapeva se dolersene con se stessa o….approfittare di quel raro inatteso momento d’estasi per …goderselo tutto!
Fu zia Berenice a tirarla fuori dall’impaccio,gridando con la sua vocina flebile:
-Aiuto!...Laura…aiuto:Rudy vuole suicidarsi!-
-Vieni subito…venga anche lei,suvvia!- La vecchietta era entrata trafelata chiedendo soccorso con la voce e coi gesti.Il povero malcapitato ospite fu coinvolto nel salvataggio…
-(chi è Rudy?)- ebbe il tempo di domandare a mezzavoce a Laura.
-(il gatto…ogni tanto ha delle crisi di identità..)-
-(Santo ca***!...dov’è l’uscita?)-
-venga venga giovanotto…lei è così alto e muscoloso,sicuramente ce la farà…-
-Ehm?...si?-
-Vede:si è di nuovo convinto di essere un volatile…-
Rudy era in piedi su due zampe sul cornicione del palazzo,pronto a picchiare su un piccione che svolazzava provocatoriamente intorno a lui…
Sollecitato dall’anziana signora ad agire tempestivamente,l’attore cominciò a fare:
-Psss…micino? Micetto…vieni,vieni…-
Zia Berenice lo guardò con stupore e disappunto,poi guardò Laura interrogativamente:
-Ma cosa fa?-
-Sta cercando di farlo tornare indietro…-
-Ma…DEVE ANDARLO A SALVARE!- così dicendo sospinse il povero verso l’estremità del balcone con insospettabile insistenza.
-Ma signora…non posso..- tentò di giustificarsi,ma di fronte all’espressione disarmante della vecchietta,Gerry si ricordò del suo proverbiale cuore d’oro(quello di cui parlavano le leggende) e,scavalcato il balcone iniziò a strisciare lentamente sul cornicione…
-Aspetta…non puoi farcela ,così come sei…-Laura si avvicinò al balcone,gli tese la mano –Andrò io e tu mi reggerai…
Gerry la guardò,esplicito.
-Credo sia più prudente evitarti…-
-Ti prego!- insistè la ragazza.
Le loro mani si strinsero e l’attore stava per saltare dall’altra parte del balcone,cedendo a Laura il compito più arduo,quando una sensazione di sgradevole tenerezza che l’uomo non si fermò ad analizzare ma preferì rimuovere al più presto(magari precipitando col gatto sulla strada sottostante),lo costrinse a proseguire personalmente nella missione:
-Lascia stare:sta’ solo pronta ad acchiapparlo…- ordinò a Laura,quindi riprese a strisciare verso la bestia.
Questo era fermo a osservare i due ‘salvatori’ e sembrava quasi prenderli in giro agitando le zampe anteriori ritmicamente,come una cheerleader.
-Vieni qui Micio…coraggio…-
-(se non lo chiama per nome,non verrà mai..)- suggerì sottovoce zia Berenice.
Laura si schiarì la voce:
-Rudy…si chiama Rudy!-
-Rudy….luce dei miei occhi….vieni qui!- C’era una sottile vena di follia omicida nella voce di Gerry…una vena che sembrò persuadere il felino ad accettare l’evidenza:lui non avrebbe mai volato…
-Meuuu?...-
Con agilità altrettanto felina,l’attore intanto era arrivato a distanza di braccio e zaffete! aveva afferrato l’animale.
-Ce l’ha fatta!- aveva esclamato entusiasta la padrona del micio.
Ma aveva fatto i conte senza l’oste…anzi senza due osti:il primo di nome Lolita,il cui odore canino diffuso irrimediabilmente su tutti gli abiti di Gerry determinò nel felino una naturale reazione che –sia pur risolvendogli la precedente crisi di identità –avveniva nel momento sbagliatoooo…
….Il secondo oste era la naturale propensione di Gerry all’instabilità fracassona che –sommata alla assoluta sfigataggine di Laura sembrava destinata a esiti a dir pocoooo esplosiviiiii!
-Attentaaa nooooo!!!-
-Smieooowwww!-
-Gerryyyy!!!-

Catacrashhhh!


-O per tutti i fulmini….Laura…signor..signor?(com’è che si chiamava,quel signore,Rudy? Boh…) Non restate lì…alzatevi…La signora Morrison è così gelosa dei suoi ficus!!!-

Spaventata dal fracasso sul suo terrazzo la signora Morrison,che per una combinazione assolutamente imprevedibile(forse che Urano era uscito dalla diciassettesima casa?)aveva aperto il tendone parasole nel momento opportuno,attutendo la caduta disastrosa di Gerry e Laura,li aveva trovati sui suoi poveri ficus abbarbicati l’una all’altro in un groviglio di rami,braccia,gambe e nani da giardino…
-Ommiodddiooo le mie pianteee!- aveva gridato,disperata.
-Tu…tutto bbb bene,piccolo uragano?- domandava intanto con una sfumatura di dolcezza e sollecitudine Gerry a Laura,tenendola ancora stretta a sé.
-SS..ssi…- rispose lei,incredula e estatica.
-OMMIODDIO GERRY B:!!!!- aveva gridato,esaltata la signora Morrison.
L’attore si era girato verso la signora:era una donna sotto i quaranta,piuttosto avvenente e soprattutto irruente…-
-Sono mesi che cerco di incontrarla mr B..…oh che emozione saperla mio condomino…immaginavo già che sarebbe venuto a chiedermi che so…il sale---lo zucchero..il tè…me…ehm….-
Le cascate del Niagara non avrebbero prodotto più corrente elettrica del ‘Fiumeinpiena’Morrison:Laura la odiò con tutto il cuore,si augurò che Urano-uscito dalla diciassettesima casa,le passasse sopra come un rullo compressore,si augurò che Gerry non smettesse di tenerla teneramente stretta…
Ma l’incantesimo era già finito…
-Oh…signora Morrison…Sono mortificato per le sue piante…- si scusava Gerry,ma il suo sguardo non lasciava adito a fraintendimenti:era l’occhio da sparviero affamato che Laura aveva imparato bene a riconoscergli…
Mentre l’uomo si lasciava trascinare in casa dall’accogliente signora,la giornalista si rialzava piano,togliendosi di dosso polvere,foglie e la dolce impressione della stretta di lui…Quindi guardò verso l’alto rassicurando con un gesto di saluto zia Berenice che la osservava stringendo tra le braccia il vecchio Rudy e prese la via dell’uscita. Avrebbe anche salutato la padrona di casa,ma sentendola agitarsi sul divano con l’inatteso ospite,preferì sparire nell’ombra.
…Salì su mogia,e non si accorse nemmeno che Gerry usciva dall’appartamento della signora Morrison due minuti dopo di lei e si defilava fumando pensieroso verso il portone…
spands729/10/2007, 17:50

arielcips18/10/2007, 18:39
Quando Aron entrò nella suite di Gerry,ebbe difficoltà ad orientarsi;poi una nube di fumo nero che emergeva da una poltrona attirò la sua attenzione.
L’amico era lì,sepolto nella poltrona,con una espressione tetra quanto il fumo delle sigarette.
-Cough cough!- tossì il nuovo venuto –Accidenti Gerry…non ci si vede…Potrei aprire la…-
La risposta fu un grugnito poco conciliante.
Aron che aveva guadagnato la finestra e stava tirando una salvifica boccata d’aria,la richiuse subito.
Tirava vento di tempesta,a quanto pare.
-Sono arrivato appena ho potuto…- interloquì(quindi riaprì una fessura e dette quattro o cinque inspirazioni…)
Un secondo grugnito,questa volta rassegnato.
-…Non devi prendertela se i giornali ti hanno nel mirino….(Apre finestra,respira,richiude)..-
Questa volta il grugnito si era trasformato in una sorta di ringhio provocatorio.
-…Fa parte della notorietà…(Finestrarespirochiusura)-
Gerry emise qualcosa di simile ad una imprecazione accompagnata a un ghigno.
Un ennesima folata di fumo si sollevò nell’aria.
(Finestrarespiroooo)
-Come dicevi?...Ahem…i lavori? Proseguono?-
Sbuffando come una vaporiera impaziente di affrontare la marcia verso l’Ovest,l’attore si alzò di botto dalla poltrona e spalancò la finestra:
-Falla finita!-
Aron sospirò di sollievo.
Uscirono insieme sul terrazzo e guardarono la città.L’umore di Gerry non era meno grigio di prima.
-Allora?...ti va di scarrozzarmi un po’ per la grande mela?...ho l’invito per l’inaugurazione di un nuovo launge…-
-Dici uno di quei locali pieni di fighetti tendenzialmente froci che frequenti tu?-
-Bè…è un ottimo territorio di caccia per noi comuni mortali dalla anonima sessualità etero…-
-D’accordo…ti ci porto,vedo che aria tira ma…non ho voglia di trattenermi…-
Rientrò per prendere le chiavi dell'auto,Aron lo guardò ma non riuscì a spiccicare parola;si limitò a sollevare timidamente un dito.
-Allora?-
Indossava un jeans… non sdrucito,non consumato,no…un jeans sopravvissuto alla guerra atomica;sopra invece aveva una blusa che somigliava in maniera sospetta ad un pigiamino imetec che Aron gli aveva regalato qualche Natale prima,quando non avevano mai un soldo in tasca.Il volto era devastato dall’insonnia e i capelli strizzati;calzava infine delle scarpe improponibili…forse le prime trovate nel guardaroba…beige leggermente leopardate in punta .
-Perché mi guardi così…- gli domandò torvo.
Aaron aprì le braccia,disarmato.
Gerry allungò una mano all’appendiabiti dell’ingresso e impugnò anche un buffo cappello a coppola:
-Ah no…la coppola irlandese no…- sbottò l’amico,sconfortato. –Fai prima a dirmi che non vuoi uscire!-


Aaron era un amico.Ed era l’unico che riusciva in minima parte a contenere i suoi umori.
Mezz’ora dopo Gerry si era sbarbato,docciato e vestito in modo sportivo,ma decente.
Quindi erano montati in auto,ma non si erano diretti al nuovo locale;erano andati a cena in un simpatico ristorante italiano ed ora si godevano due cappuccini doc nella caffetteria adiacente.
-Ora hai voglia di parlare un po’?...Sei arrabbiato coi giornalisti?-
-Bè…-
-I lavori a casa?-
Gerry alzò le spalle.
-Si tratta di Barbara? Stai giù per lei?-
-…In parte…ma in parte sapevo che prima o poi mi avrebbe scaricato…Me la sono cercata…-
-...Bè,non se l’è presa quando te la spassavi con una ragazza diversa ogni sera…Non capisco perché prendersela tanto per…per un equivoco…-
Gerry fece un gesto con le mani,come a respingere le parole dell’amico.
-Lascia perdere…-
-Che vuoi dire….?-
L’attore era reticente.Aaron lo interrogò con lo sguardo,col volto.
-Dannate donne…- imprecò –Debbono avere un qualche sesto senso…riescono a prevedere cose che..-
-Ma…che stai dicendo Gerry?- Aaron aveva una espressione tra l’ebete e il divertito sulla faccia,che irritò stramaledettamente Gerry:aggrottò la fronte.No,rifiutava lui stesso di accettare quello che stava dicendo.
Si alzà di scatto dalla sedia,tirò fuori il portafogli,pagò lautamente il cameriere.
-Andiamo…dov’era quel locale?- E senza aspettare risposta uscì dal ristorante aggiustandosi con un’espressione compiaciuta la camicia aperta sul petto maschio e muscoloso,davanti allo specchio del bar.

Arrivarono molto tardi:e già a distanza Gerry riconobbe una folla di ragazzine esagitate,armate di cellulari e penne.
Diede un’occhiata all’amico.
-Eccole…-
-Dici che aspettano te?-
Gerry le guardò:erano belle,giovani,vispe,urlanti. Si guardò intorno.
-Hai visto Zack Ephron nei paraggi?...-
Aaron rise.Poi gli diede una pacca sulle spalle:
-All’armi,amico!-
Ma Gerry si sentì improvvisamente senza energia.
-Ascolta…tienimele lontane..alludi a strani gusti…tira fuori le foto del cammello…-
-Avanti,non dire sciocchezze:vieni fuori!- così dicendo gli indicò una graziosissima fan dall’aria vagamente orientale che guardava verso di lui con i grandi occhi a mandorla adoranti.
Gerry prese fiato.Tirò fuori la grinta del rimorchiatore solitario e uscì dall’abitacolo.
-Oh…mr B…. – gli andò incontro la bella fan- Perché è lei,vero?-
-Ma certo baby…- annuì ammiccando verso Aron che gli faceva l’occhiolino.
-No…perché sa…mia mamma mi ha pregato tanto di farle avere un suo autografo…poverina non se la sente,con le vene varicose a stare tanto tempo in piedi ad aspettarla qui,davanti ai locali…e poi soprattutto adesso che l’hanno operata di cateratta non riconosce più bene le persone da vicino…-
Gerry ascoltava mettendo lentamente a fuoco le parole della ragazza,e progressivamente gli si disegnava sul volto quella sua impareggiabile espressione di stupore e disappunto che Aaron conosceva tanto bene…
Muovendo la penna come un automa firmò la foto che la pseudofan gli porgeva e intanto faceva cenno ad Aaron di montare di nuovo in auto e filarsela…
Un coro di appassionati della domenica,resisi conto che anche lui era una qualche celebrità,cominciò a chiamarlo,scatenando il suo lato peggiore…
Aaron scosse la testa e preferì risalire in auto più presto che potè,tirandoselo dentro prima che Gerry potesse uscirsene in qualcuna delle sue battutacce impubblicabili…


Era quasi l’alba:i due amici sedevano su una panchina del Central park…Lo dormiva magnificamente sui piedi di Aaron che –a furia di mascherare gli sbadigli- aveva contratto una sorta di emiparesi mascellare.
-Gerry…ci stai girando intorno tutta la notte…Vuoi dirmi cos’hai?-
-…La puffetta…-
-Chi?-
-La nana…-
Aaron liberò finalmente lo sbadiglio che invano aveva tenuto prigioniero tutto quel tempo.
-Però…hai le corde vocali arrugginite,amico…- commentò Gerry a quella vista.
-Scusa,ma non ce la faccio più…di chi parli? –
-La tipetta…quella sfigata combinaguai….-
-Miss Laura Darlington? La giornalista?-
-…-
-Allora? Vuoi sputare il rospo? L’hai uccisa,fatta a pezzi e sepolta da qualche parte qui intorno?...-
-Magari…-
-Hai deciso di intentarle una querela decennale scoprendo troppo tardi che il suo avvocato di fiducia è un certo Perry Mason?-
-Macchè!-
-Ha scoperto in che modo stai arredando la tua casa e ti ricatta minacciando di rivelarlo al mondo intero?-
-Ma no!...(perché? Cos’hai da dire sul mio gusto in fatto di design?)
-(Lasciamo perdere,questo è un altro discorso)-
-(si,ma lo tirerò fuori non appena …)-
-Vuoi dirmi cosa ha fatto?-
-Ca**,stra ca**o e benedetto ca**o:…mi p…-
-Eh?-
-Mi…cioè…credo che…-
-zzzzzzzzzz-
-AAAAROON! Tu dormi!-
-No ero vigile!- mentì quello – MI stavi dicendo che la piccoletta ti piace…TI PIACEEE????-
-Bark bark!-abbaiò entusiasta e pimpante Lo...che iniziò a correre per il parco trascinandosi il povero Aaron dimentico di averla legata al suo braccio...

arielcips30/10/2007, 12:38
Breve aggiornamento...

-Laura cara…indovina chi viene a trovarci oggi!- zia Berenice,serafica come non mai aveva riaccolto Laura reduce dall’ultima sconvolgente disastrosa avventura con Gerry col sorriso sulle labbra,assolutamente dimentica dell’avvenuto scampato pericolo.
-Chi zietta?- le rispose la nipote,lasciandosi cadere molto meno entusiasta e pressappoco esausta su una poltrona del salotto.
Rudy le si precipitò in braccio,sornione e affamato di coccole.
-Priscilla Bingley Darlington! La tua cuginetta!...la ricorderai,vero?-
Se qualcuno avesse dato a Laura un cazzotto nello stomaco,la sensazione che le avrebbe procurato sarebbe stata di gran lunga più piacevole dell’idea di incontrare Priscilla…
E come non ricordarla?Priscilla era la tipica creatura modello che fin dalla più tenera infanzia genitori,nonni,zii e acquisiti vi additano come l’esempio perfetto di bellezza,bontà e bravura…Bella alta bionda sorridente intelligente compiacente preparata emancipata gratificata…. Guarda Priscilla!Fai come Priscilla!! Perché non sei come Priscilla!!! OH COME LA ODIO PRISCILLAAAA!!!...(è in quegli anni che Laura aveva cominciato a sognare ad occhi aperti… racconti horror,possibilmente ricchi di particolari sanguinari…ghhh!!!)
-Si…ha chiamato qualche minuto fa…sai lei chiama ogni martedì mattina,per sapere come sto…è tanto cara e sollecita,Priscilla…
-Già….- confermò Laura con un sorriso stampato e vagamente ebete sulle labbra.
-…E quando ha saputo che tu eri qui,mi ha chiesto se poteva venirti a salutare…è sempre tanto affettuosa…Non vedeva l’ora di riabbracciarti dopo tanti anni…Quando lo avete fatto l’ultima volta?-
Laura ricordò quell’improbabile festa da ballo,dopo la cerimonia dei diplomi,quando aveva tentato di strangolare la cugina nei bagni…
-Ehm…ai tempi della scuola…A che ora hai detto che sarebbe arrivata?(la giornalista stava pensando a una fuga strategica)-
-Sarà qui per il pranzo…Cosa credi che possa piacerle? La torta di formaggio?-
-Sicuramente…- rispose con certezza Laura ,pensando che se c’era una cosa che lei detestava con tutta se stessa era proprio la torta al formaggio di zia Berenice…
-Allora mi metto subito all’opera….tu intanto Laura,perché non provi a renderti un po’ più presentabile?-
Mentre la zia Berenice spariva verso la cucina,Laura esplose in tutta la sua rabbia repressa,digrignando i denti così ferocemente che il povero Rudy scappò via tremante…
-Ci mancava solo quell’impiastro!...-


Aaron piegato in due ansimava ormai stremato,quando Gerry riuscì a raggiungere lui e Lo e fermarne ‘il folle volo’.
-Ascolta Gerry…sono tuo amico,ok…ci conosciamo da anni…per il rapporto che ci lega ti sei prestato a ..ad amoreggiare con un cammello…ma se questo significa che debbo scontare una condanna eterna accanto a te…fino a completa consumazione della mia carcassa… Anf anf!-
-Avanti su…prendi fiato…Sai che sei il mio solo punto fermo,Aaron…La mia esistenza ruota intorno alla nostra amicizia…-
-Già…come gli apaches attorno al palo della tortura…Vuoi il mio scalpo? È questo che vuoi?-
Gerry sembrava non ascoltarlo:aveva preso in braccio Lo e la carezzava teneramente,con un’aria stranamente affettuosa e intenerita.
Aron scosse la testa:
-Allora…torniamo al punto? E’ proprio vero quello che hai detto? Ti piace?-
Gerry annuì,nicchiando;poi spiegò:
-Bè…è un po’ come con Lo,Aron…Magari da uno come me ci si aspetterebbe che avesse a fianco un cane da pastore…con tanto di pedigree,possibilmente addestrato,vincitore di premi e tornei…Ma io adoro Lo…è lei la mia compagna di avventure…questo carlino buffo,isterico,affettuoso,scatenato….-
Aron si diede una botta sulla fronte:
-Andiamo bene!...Non è solo che ti piace…tu ti stai innamorando!-
-Innamorando?...Ah Ah Ah!...ma che dici? Innamorando?...non dire sciocchezze,via…magari mi sto affezionando…è così tenera e buffa…così…- pausa di riflessione;espressione di panico;rassegnazione:
-Innamorando…!-
-Siamo amici da troppo tempo,Gerry….conosco i segni dell’antica fiamma…E,cosa intendi fare?-
-Nulla,direi…per come si è evoluta la nostra storia credo che lei ..non mi possa nemmeno soffrire!-
Aron lo guardò interrogativamente.
Poi scosse la testa,poco convinto.


I tentativi di fuga di Laura furono tutti inutili.
Alle dodici in punto il campanello di zia Berenice squillò con grazia e un minuto dopo Priscilla faceva il suo biondo,profumato,impeccabile ingresso nel soggiorno.
-Laura carissima! Che piacere rivederti!- esclamò la nuova arrivata,andandole incontro.
I convenevoli durarono per tutto il pranzo,durante il quale la giornalista continuava a sbuffare,ingoiando con ribrezzo la torta al formaggio che avrebbe volentieri spiaccicato sul viso dell’odiata cugina.
Ma lei,Priscilla,faceva di tutto per glissare sulle battute velenose,sulle scortesie.
Rimaste momentaneamente sole,anzi,le fece un occhiolino,apostrofandola:
-Possibile che tu ce l’abbia ancora con me? Ti sono sempre così antipatica…?-
Laura rimase un attimo interdetta:’sta’ a vedere che Priscilla aveva un’anima al di là della gommapiuma delle forme perfette?’
-…In fondo potremmo invece essere buone amiche…io ho sempre nutrito una istintiva simpatia per te…-
-Ehm…non posso dire lo stesso di te,Prix…-
-Purtroppo…- disse quella,aggiustandosi vezzosa i lunghi,morbidi capelli(una mossa che istigava istinti omicidi). –Ma se tu sapessi…come ho invidiato la tua libertà,il tuo anticonformismo…A me invece hanno appiccicato questa etichetta di ‘bambina modello’… sapessi a volte come mi sta stretta..-
‘No,essere invidiata no…mi vuole provocare?’
-Non sei convinta,vero?...come posso fare?-
Alla giornalista venne un’idea:se quella profferta di pace e amicizia era vera,l’avrebbe messa alla prova.
-Se l’etichetta ti sta stretta,perché non la strappi una volta?-
-Lo farei volentieri,ma avrei bisogno di qualcuno…una complice…- ribattè l’altra,significativamente.
-D’accordo:l’hai trovata…Adesso ti presto qualcosa di meno ‘griffato’ da indossare e stasera andiamo ad ubriacarci insieme!-
Laura era sicura che Priscilla stesse bluffando.Ma non fu così:le vide gli occhi brillare al limite della commozione,il sorriso esploderle grato sul viso:
-Davverooo??? Possiamo farlo?....oh ti prego,daiiii!!!-

arielcips6/11/2007, 20:44
Il locale che avevano scelto per quella sera era un discobar dove si faceva musica rock dal vivo:fumi strani,alcool,rumore assordante…Laura non amava molto quel genere di posti,ma aveva deciso di scandalizzare sua cugina;voleva davvero vedere fino a che punto sarebbe arrivata!
Priscilla si guardava intorno eccitata e felice.
-Che beviamo?-
-Ma…coca e bacardi,direi…-
-Come aperitivo? E poi?...- Priscilla consultava la lista dei cocktail con occhi lucidi,nemmeno si trattasse dell’elenco dei 100 uomni più sexi della terra -Possiamo assaggiare anche questo? E quest’altro? Oooh..hai visto questo che nome?-
Laura si rendeva conto che non poteva tirarsi indietro:era una vera e propria sfida alla trasgressione!
Bevvero fino all’inverosimile,con quella pazza di Priscilla che continuava a fare foto col telefonino:anche quando Laura era salita sul tavolo ballando scatenata sulle note di Great balls of fire…
A un tratto la giornalista-in un momento di lucidità – si sovvenne che aveva la sbornia triste;quella tipologia di sbornia per cui invece di ridere per ogni stupidaggine,cominci a piangere senza motivo perché qualcuno ha schiacciato una zanzara,senza avvertirla preventivamente…
-O-oh!...-
-Che c’è Laura…sei triste…-
-No…io…- e giù lacrime.
Priscilla si mostrò adorabile;l’abbracciò e consolò come una sorella…la giornalista si domandava come aveva potuto odiare tanto un angelo come lei…
-Avanti…perché non ti sfoghi un po’ con me? Sei sicura che non ti possa essere utile il consiglio di una cugina,anche se odiosamente ‘impeccabile’ come me?..-
-Perdonami,perdonami…- e giù un altro fiume di lacrime – Tu sei una creatura adorabile…sono io incapace di relazionarmi con chicchessia…-
(Chicchessia,nella mente ottenebrata della povera Laura,suonava molto simile a Gerry…)
-Me ne vuoi parlare?-
-E’…è difficile da spiegare…Immagina di incontrare l’uomo che hai sempre desiderato,sognato,adorato….E che tutto tra di voi vada a rovescio…-
E qui giù a raccontare confusamente dell’incontro,della maternità,della notte passata abbracciati sul divano;e poi ritrovarsi a New York…
-Io non potevo non venirci qui…era l’unica occasione che avevo per ottenere un posto decente al giornale!...e mentre i paparazzi continuano a beccarci,io non sono nemmeno riuscita a …a scambiarci due parole in fila!-
-Ma..se potessi,cosa gli vorresti dire?-
Laura sollevò le spalle:
-Cosa?...nulla:tanto per lui sono solo un puffo,la caricatura di una donna…poco più o poco meno di quel suo diabolico cagnetto…-
Le lacrime avevano quasi allagato il locale;uno dei chitarristi presa inspiegabilmente la scossa stava chiedendo il risarcimento…
-Ragazze… la jam session è finita:volete uscire?- suggerì finalmente con delicatezza un buttafuori,sollevandole quasi di peso per la collottola e mettendo entrambe alla porta.
Strano come l’unica a cadere quasi come una pera cotta sulle scale del locale fosse solo lei…Voltandosi verso Priscilla,tra i fumi dell’alcool,Laura ebbe per un attimo l’impressione di avere davanti la solita odiosa invidiabile predestinata al successo cugina….
Si riscosse a fatica,alzandosi.
Ma intanto la ineffabile compagna di bagordi aveva appena chiamato un taxi e:
-Oh cielo,com’è tardi!...bisogna proprio che io torni a casa…Ci vediamo presto,eh! Ciao ciao ciao…-
La vide andare via nella notte,impeccabile sul taxi giallo fermato al volo(cosa che a lei non sarebbe riuscita nemmeno se si fosse stesa sull’asfalto…)
-Ciao,ciao ciaoooo….-

Laura sentiva come dei sonagli di mucca in una boccia da pesci:era la sua testa…
Si mosse a fatica,ma evitò sprezzante l’aiuto del buttafuori.
-Sce lla fascccio da ssola…- disse,quindi cominciò a camminare lungo il marciapiedi con passo malfermo,ma a testa alta.(anche perché a piegarla tutte le mucche sarebbero precipitate con gran fracasso dalla boccia…)
Avrebbe raggiunto la stazione dei taxi:un po’ d’aria non le avrebbe fatto male,anzi…
Si fermò davanti alla grande vetrina di un megastore:dalle trenta televisioni esposte trasmettevano le immagini di una qualche premiazione cinematografica.
Laura sbirciò appena,passando avanti.
Poi si bloccò e tornò sui suoi passi:eccolo là…


-Io sinceramente non ti capisco Gerry…- Aron tentava di riprendere la conversazione interrotta all’alba del giorno prima,questa volta con un po’ di lucidità in più.
-A cosa ti riferisci?- rispose l’attore guidando con disinvolta padronanza nel traffico della Grande mela.
-A miss Darlington….-disse sottovoce l’amico,sperando di eludere l’attenzione particolare che Lo nutriva per quel nome.
-Bark Bark!...- tutto inutile:la cagnetta si agitò festosa,sperando che l’amato oggetto dei suoi desideri si materializzasse al solo pronunciarne il nome.
-Buona,Lo…- disse severo Gerry.
La piccola belva lo osservò,mettendosi tuttavia a cuccia,silenziosa:il suo padrone aveva qualcosa…
-Cosa non capisci?...che mi piace?...non lo capisco nemmeno io…-
-No,non capisco perché la fuggi…dal momento che ti piace…-
-Ma è ovvio,benedetto ca**o…mi piace in quel modo pericoloso per cui è meglio evitare di averci a che fare…-
-Vabbè,ma non è un male questo…sarebbe anche ora che tu…-
-Ah no!...se vuoi farmi la predica,allora aspetta che chiamo mia madre,così almeno la sento in stereofonia!-
-Si,ma…-
-E’ inutile che insisti…quella ragazza è pericolosa per me:non intendo frequentarla e se dovessi per caso imbattermi in lei…la eviterò…Aspetta un po’? Ma cosa?-
Gerry aveva come suo solito inchiodato l’auto a terra (Aron previdente stavolta aveva indossato la cintura,ma aveva dimenticato il casco…),poi accostando al marciapiede era sceso al volo e aveva raggiunto di buon passo Laura…


In posa alla Lara Croft,impostata e determinata,Laura aveva unito i palmi delle mani a pistolone e puntava con aria decisa contro il più grande degli schermi ultrapiatti al plasma,da cui,quasi a tre dimensioni il sorriso intrigante e irritante di Gerry sembrava sfidarla….
-Mi dispiace farlo,ma mi stai facendo perdere tempo…-
-Ehi….ma cosa fai?-
Laura era ubriaca.Si voltò come se tutto fosse normale verso Gerry,puntandogli le solite mani giunte contro e rispose:
-No…la tua battuta è:Se vuoi spararmi…-
-Si certo…Se vuoi spararmi,fallo…Personalmente preferisco sia tu a farlo…-
-Ecco:e allora lo faccio:BUM!-
Così dicendo finse di sparare,e sollevata l’’arma’ verso l’alto,rischiò di perdere l’equilibrio e finire a gambe all’aria.Per fortuna lui la sorresse quindi,presala per le spalle cercò di farla rientrare in sé:
-Piccola…sei ubriaca…Vieni via prima che ti capiti qualcosa di brutto..-
Laura si rizzò sprezzante:
-Cosa potrebbe capitarmi…- e fece qualche passo da sola.Ma si accorse di un gruppo di giovinastri malintenzionati che sembrava fermo ad attenderla proprio all’angolo della strada.
-O-oh!-
-Avanti,sali in macchina…ti ci vuole un buon caffè!e poi ti riaccompagno dalla zia…-
La giornalista tentò una timida resistenza,ma Gerry quasi la sollevò di peso e la infilò nell’auto,dicendo perentorio:
-Aron,tu e Lo proseguite a piedi….E’ l’ora della passeggiatina!- così detto allungò cane e guinzaglio all’amico e scaricò entrambi.
Lo sembrava completamente e stranamente ammansita…
Fu Aron a rispondere con un ringhio,non proprio rassegnato.

arielcips12/11/2007, 17:57
L’aveva portata in un drive in,che serviva una zona residenziale un po’ fuori dalla città:là forse avrebbero potuto bere il caffè e scambiare due parole,senza che nessuno li disturbasse.
-Che prendi?- domandò Gerry a Laura,mentre la solita avvenente cameriera prorompeva dal finestrino con le sue forme generose e il taccuino alla mano.
-Una terza e una 44…possibilmente con contorno di 20 cm di altezza assortiti…- rispose Laura,di nuovo in preda alla variante triste della sbronza.
Gerry la guardò:aveva ascoltato senza prestare attenzione e per poco non ripeteva l’ordinazione alla cameriera,che a sua volta cominciava a essere un po’ impaziente.
-Una…ehm…due caffè lunghi…- ordinò quindi,accompagnando le parole con un sorriso che placò ogni nervosismo della ragazza,almeno per le successive due settimane.
Si posizionarono un po’ dietro;Gerry aveva alzato la capote e sigillato i finestrini.
Non intendeva disturbare gli altri avventori…
Laura sorbì un paio di sorsi di caffè e sembrò riacquistare a poco a poco una parziale lucidità:si guardò intorno.
Sul grande schermo –nemmeno a farlo a posta –una psicopatica esaltata aveva appena ammanettato a un lettino l’uomo più sexi della terra…
Nelle auto intorno,però,a quanto pare nessuno era molto interessato alla visione.
La giornalista osservò dove si trovava:nel ristretto abitacolo di una sportiva decappottabile,a finestrini serrati e già piuttosto appannati dai vapori di caffè…in un drive in…
Cominciò a scuotere la testa e ridere piano.
-Che c’è da ridere,adesso?- le domandò leggermente irritato l’attore.
-Non lo trovi ridicolo? Noi due chiusi in auto in un posto dove in genere…si…ehm…pomicia?Io e te al drive in?...-
-Bè…è un posto dove non fanno caso a noi…-
-E’ il posto dove ti apparti con le tue…bitchs?-
-E’ questa l’idea che hai di me?-
-No…questa è l’idea che dai,di te!-
-Che vuoi dire?-
La giornalista sollevò le spalle:
-Hai capito benissimo…tu fai di tutto per …per essere l’esatto contrario di quello che una donna potrebbe desiderare…-
-Dici?- le domandò lui,con una sfumatura di ironia nella voce:l’avvenente cameriera gli stava rendendo il resto con aria estatica…
-Una donna con un po’ di cervello….ma credo che sia un parametro che,nella tua valutazione delle misure femminili,non compaia mai!-
-Dunque ce l’hai con me?-
-Ehm…- questa volta lo sguardo da cucciolo mortificato era fisso su di lei.Le corde vocali si irrigidirono come corde arrugginite di contrabbasso e un improvviso calore le si diffuse sotto la pelle. –Si,cioè…io sono sicura…ero sicura che tu…fossi leggermente diverso…-
-E come credevi che fossi?- si era voltato dalla sua parte e aveva appoggiato il braccio alla spalliera del sediolino di lei.
-Non so perché…credevo fossi un uomo sensibile…tenero…- lo guardava negli occhi a una distanza ravvicinata da allarme rosso… -Invece sei – Laura raccolse tutto il suo coraggio -…sei lo stereotipo del ganzo di successo,strafigo e sicuro di sé…che castiga ogni bella ragazza che gli passa a tiro,nemmeno dovesse timbrare un cartellino!-
Gerry tornò alla posizione di guida,con aria pensosa.
‘Ecco,pensò Laura, e con questa battuta ….mi sono giocata anche l’ultima possibilità…’
-Hai ragione…- rispose invece inaspettatamente l’attore – A volte mi comporto da stereotipo,e faccio il tipo figo e seduttore…ma forse accade perché in realtà sono un insicuro, un confusionario,uno sconclusionato complusivo …Io,honey,non sono come i miei personaggi…-
Poi si volse a guardarla dritto negli occhi e soggiunse:
-…E questo mi aspetto che una donna con un po’ di cervello possa capirlo…-
‘Touchè!’ ebbe istantaneamente il tempo di dirsi laura.
Poi il silenzio sottolineò l’intrecciarsi pericolosamente significativo dei loro sguardi…Laura capì che lui si stava chinando verso di lei;che un’attrazione magnetica sembrava avvicinare i loro volti…
Un clacson a fianco a loro suonò inaspettatamente:la coppia nell’auto,impegnata in strane circonvoluzioni lo aveva fatto squillare scatenando il dissenso generale…
Laura sussultò,reggendo a fatica il bicchiere tra le mani;Gerry si riscosse e glielo prese di mano,con una strana forzata cortesia:
-Se hai finito…-
-Si….grazie…- la sbornia le era improvvisamente passata e un’amara lucidità sembrava gelarle ogni sensazione positiva.
-Mi pare che tu stia meglio…-
Con una strana pacata rassegnazione,l’attore rimise in moto e uscì dal drive in,imboccando la strada del ritorno,senza che nessuno dei due riuscisse a dire altro.
Finalmente l’auto rallentò,fermandosi davanti al portone di zia Berenice…
-Eccoti arrivata…-
Laura aprì la portiera :
-Tu non scendi?...- guardando verso il balcone di casa dell’attore.
-Forse dovrei recuperare Aron e Lo…- ma intanto era smontato e l’accompagnava fino alle scale.
Lei aveva fatto qualche scalino e si volse verso di lui,(trovandosi finalmente ad una altezza giusta):
-Io ..-
-Allora…- si dissero quasi all’unisono,poi tacquero entrambi,cedendosi la parola.
Fu Laura a raccogliere fin nelle pieghe più riposte degli alluci tutto il suo coraggio e dirgli:
-…Una donna di cervello lo capisce e…apprezza ancora di più chi lo ammette…-
Lui sorrise appena:
-E’ per questo che evito accuratamente le donne di cervello…le trovo infinitamente pericolose…-
-…Capisco…- accettò lei,abbassando la testa.
Ma lui gliela risollevò piano e soggiunse,avvicinando sempre più le labbra,battuta dopo battuta:
-Magari però…potrei provare … ad assaporarne…qualcuna…-
Il bacio sembrò all’inizio più tenue di una carezza,ma poi crebbe..crebbe… crebbe smisuratamente;Laura avvertì la calda morsa delle due braccia più desiderabili del mondo cingerla sempre di più;credette di levitare e si abbrancò a sua volta all’unico punto fermo in quel caos di estasi e fuoco che sembrava gravitarle intorno:le passarono davanti immagini sconclusionate una notte di pioggia un kilt grande come una tenda una batuffolo di pelo coi denti un divano…il centralpark….il gatto rudy…la zia Berenice..Priscilla(no,Priscilla via) Coky….il mondo si allontanava come un puntino infinitesimale laggiù,nell’universo clamoroso di quel bacio…Sotto le sue dita la calda setosa morbidezza dei capelli di lui,contro il suo petto quel torace muscoloso e teso,e tra le labbra il caldo sapore di lui…del quale non si sarebbe mai dissetata abbastanza….
Il cellulare di Gerry squillò,squillò anche il suo…ma prima che finalmente uno dei due si decidesse a tornare coi piedi su questa terra,il suono si esaurì nel silenzio della notte…
A fatica frenarono…poi si staccarono…riprendendo fiato.
-Per essere una donna di cervello…honey…baci con tutto il cuore…- commentò lui.
-….ehm si…-lei cercò di essere disinvolta.
Lui non gliene diede tempo e si chinò di nuovo a baciarla…un piccolo sovrappiù per congedarsi senza aggiungere nulla.
-Va’ a dormire miss Darlington...zia Berenice ti aspetta alla finestra…-
-Cosa? Dove?- la giornalista si voltò a guardare in su,verso il balcone di sua zia,ancora illuminato.
Poi si volse ancora a Gerry che,rimontato sulla sua auto,la salutava con un sorriso e un occhiolino che avrebbero scatenato le ire dei sostenitori di Greenpeace,per il fatale effetto sullo scioglimento progressivo dei ghiacciai…

arielcips24/11/2007, 11:18
-Driiiiinnn….driiinnnn…-
Laura nel sonno – a fatica conquistato la notte precedente,dopo che il bacio scambiato con Gerry le aveva fatto del tutto perdere il senso di ciò che distingue il reale dal fantastico…-avvertì confusamente lo squillo appena percettibile del telefono di casa.
-Mmmm… Chi può essere a quest’ora? Avevo spento il cellulare a posta…-ebbe il tempo di pensare mentre,lasciando molto controvoglia il cuscino che teneva stretto tra le braccia(!) allungò una mano al cordless,per rispondere.
-Laura!-
-Jennie?- (dovevo aspettarmelo…tipico squillo della west coast…) –Jennie,ma che ore sono? Non ricordi:il fuso orario?-
-…Smettila di trattarmi da deficiente,Laura…e dimmi piuttosto come…-
La giornalista la interruppe:
-Vuoi sapere come va?...Oh…non puoi nemmeno immaginartelo,nemmeno lontanamente sognarlo…Anzi,se fossi qui,ti chiederei di darmi un pizzico,perché io stessa…-
-Frena,Laura…frenaaaa!!!- la voce di Jennie sembrava immune dall’entusiasmo che invece l’amica voleva trasmetterle.
-Intanto…guarda un po’ che ora è,lì a NY…credo siano già usciti i giornali del mattino…-
-E allora?...-
-Oh…ma come hai potuto,Laura?-
-Ma cosa dici?...-
La giornalista cominciò a rabbrividire:un presentimento funesto le serpeggiò nella mente.
Avvertiva chiaramente nella sfumatura(e mica tanto sfumatura) di voce dell’amica qualcosa di irrevocabilmente catastrofico…
Finalmente accese la luce e consultò l’orologio:erano circa le 13(ma dov’era finita zia Berenice?).
-Aspetta Jennie…mi alzo e faccio entrare un po’ di luce….-
Cominciò a muoversi nella stanza con cautela;sollevò le tapparelle;il mondo fuori sembrava ancora in piedi,nonostante l’annunciata apocalisse telefonica…
In punta di piedi raggiunse il soggiorno:della zia nessuna traccia…
Passò in cucina,e finalmente la trovò che si agitava ai fornelli come Remy…
-Ma.zia?-
-Oh…Laura cara:ti sto preparando un bel pranzetto…Abbiamo ben due cose da festeggiare!-
-Festeggiare?-
-Bè si…Alla carriera di tua cugina Priscilla…e a te,mia cara!-
-Ma…cosa dici?-
Dall’altra parte della cornetta qualcuno gridò per farsi sentire:
-Il GIORNALEEEEEEE…LEGGI IL GIORNALEEEEE!!!!-
Laura aveva accostato l’orecchio all’apparecchio proprio nel momento in cui Jennie aveva concentrato le sue energie in un acuto da duecento decibel…
-Oh siii?- (il cervello di Laura era ridotto a una 'ratatouille,ormai )Ma finalmente si riscosse e si guardò intorno.
-Zia,ehm…sono arrivati i giornali?-
-Ma certo cara! Sono nel soggiorno…- poi soggiunse qualche altra cosa,con tono entusiasta,ma Laura si era già fiondata sul L.A.Sun ….

Il titolo era già in prima pagina…con richiamo all’interno,alla voce gossip e spettacolo…
“L’impossibile vita di una star – Gymcane automobilistiche e voli da terrazzi di Gerry B. per sfuggire ad una strana persecuzione” ‘Tutti i particolari all’interno’

Dalla nostra inviata P. Darlington(-hanno anche sbagliato l’iniziale…-):“ E’ davvero difficile per una star sfuggire alla folla di fans affamate di autografi e contatti che sembra essere in agguato ad ogni angolo della sua vita…Ma al grande G.B. – da poco trionfante su tutti gli schermi con il film evento dell’anno… - è successo ben di peggio:sentite cosa è stata capace di fare una giornalista – ben poco professionale – pur di carpirgli la fiducia e,ovviamente, sfondare il muro da sempre inaccessibile della sua privacy…”

Laura respirava a fatica…L’articolo raccontava per filo e per segno,ma nell’odiosa prospettiva dello scoop giornalistico,tutte le fasi del suo ‘incontro’ con Gerry…Tutto come se fosse stato premeditato…Persino il particolare dei calzoni sbranati da Lolita…E c’erano le foto sue e di Gerry…E c’era la foto di lei che danzava sui tavolini dell’Hot Stuff…
-Ma…questa foto?...No…non è possibile…zia Berenice!...ziaaa?-
-Laura cara:ho appena sfornato la torta al formaggio…questa volta tutta per te,sei contenta???-
Fingendo di non ascoltare,ma vedendo materializzarsi nella cornice del decoro della torta il viso sorridente e gelido di sua cugina Priscilla,che sembrava quasi prenderla in giro,con disprezzo,Laura chiese:
-Non..non mi hai detto..che lavoro fa,Priscilla?- (ti prego dimmi che non è quello che penso,ti prego ziaaaaa,vi prego santi angeli custodiiiii)
-La giornalista,come te…non lo sapevi?-
(Santi Angeli custodi?...io vi ringrazio!)
La giornalista non rispose:si accasciò come corpo morto su una sedia:svuotata e floscia,come un sacchetto vuoto…
-Con la pubblicazione di questo articolo,ha finalmente ottenuto il posto di caporedattrice che aveva sempre sognato…non è meraviglioso,povera cara?-
Laura scuoteva la testa,incredula:ora –oltre a mancarle l’aria,non riusciva nemmeno a deglutire…
-Credo che morirò…- si disse,lasciandosi andare definitivamente…Ma qualcosa di duro e scomodo sotto di lei ronzò…Solo allora si ricordò del cordless e di Jennie!
-Pr…pronto?...sei ancora lì?-
-Si,ma non preoccuparti:la telefonata è a tuo carico…-
-Oh Jennie…io…-
-Mi dispiace Laura…ma,tu mi stavi dicendo di ieri sera? Cos’altro è successo?-
‘Cos’altro?...oddio,Gerry…adesso leggerà e….’
-Zia,debbo uscire subito!-
-Ma Laura…io credevo volessi festeggiare,raccontarmi…sono una vecchia zia,ma..anch’io sono stata innamorata,una volta(o due? Forse tre?...mah!)…e poi ora che ti sei fidanzata…-
-Fidanzata? Ma…-
-E via…che ieri sera ti ho visto,abbracciata a ventosa a quel caro giovanotto…com’è che si chiamava?-
Laura crollò il capo,sgomenta.
-Debbo correre da lui,subito…!-

Quella mattina Gerry s’era svegliato pieno di energia.Dopo la doccia,s’era fatto la barba fischiettando allegro.Lo specchio gli restituiva un viso riposato dalla notte trascorsa serenamente;addolcito dalla tenerezza che ormai gli covava dentro…Farsi la barba fu quasi un piacere,come nelle giornate migliori…
Qualcuno bussò discretamente:
-La colazione,mr B.-
Doveva essere la cameriera del piano.Sporse la testa fuori,sorridendole solare:indossava solo un asciugamano rosso sui fianchi…
-Grazie darling…e buon giorno!-
-Bngrn…- rispose quella,in apnea…quindi uscita dalla stanza si spalmò di spalle alla porta e fu necessario ricoverarla in osservazione alla neuro:continuava a ripetere ‘Ho visto la luce! Ho visto la luce!’
Gerry intanto sollevate le spalle, a quel suo suono inconsulto,aveva ripreso a sbarbarsi,ignaro dei danni arrecati alla povera innocente,e finiva di asciugarsi il viso.
Sedette quindi a tavolino e si versò il caffè;poi addentò un crostino alla marmellata e,assaporandolo,ripensò al bacio scambiatosi ieri con la piccola puffetta…
-Driiiin!-
L’uomo si stiracchiò,quindi allungò la mano verso la cornetta:
-Hallo?-
-Gerry amore!...-
L’attore ebbe un’espressione sorpresa e anche di leggero disappunto:
-Ma chi?...Barbara?-
-Tesoro…ho letto:sono stata proprio una sciocca a prendermela con te…povero caro!-
-Letto? Letto cosa?(le ho forse scritto una lettera?)-
-Amore:prendo il primo aereo e volo da te! Voglio fare pace!-
-Ehm…aspetta…non precipitiamo…-
-Mi farò perdonare,Gerry…sono stata cattiva cattiva cattiva…-
L’uomo si grattava la testa,molto contrariato:
-Tesoro…aspetta a venire…magari vengo là io…Ma cosa hai letto?-
-Ma il LA sun…povero caro,devi essertela vista davvero brutta,con quella piccola serpe…!-
-Mmmm…mi dai cinque minuti amore?…Ho una telefonata con Spielberg sull’altra linea…Ti richiamo io!- senza aspettare risposta Gerry aveva chiuso il telefono,staccandolo.
Si guardò intorno un attimo disorientato,quindi intravide il giornale.Lo aprì…e iniziò a leggere…

arielcips29/11/2007, 11:34
-Buongiorno,sono miss Laura Darlington,vi ricordate di me?- con l’affanno nei polmoni e nel cuore Laura si era precipitata alla reception del Four Seasons.
Sollevando sprezzante un sopracciglio,il receptionista le rispose,lapidario:
-La ricordiamo eccome,miss…-
-La prego…debbo assolutamente vedere il sig B….mi dia il numero della stanza e mi annunci…- continuò lei,fingendo di non aver notato l’atteggiamento ostile dell’impiegato.
-Il sig. B non c’è…e se anche ci fosse,lei sarebbe l’ultima persona che vorrebbe incontrare…Niente di personale,scusi:solo testuali parole!- fu la risposta gelidamente compiaciuta dell’uomo.
-Oh!...ma io debbo vederlo,spiegargli…- disperata la giornalista si guardò intorno,alla ricerca di un’ancora cui appigliarsi.
Ed apparve il mitico,inimitabile Coky!
-Coky!-
Anche lui l’aveva intravista e stava già per defilarsi ma,impacciato in quelle sue moine da bambola,fu facile marcarlo e bloccarlo:
-Coky!-
-Mia cava miss Davlington…- il nostro ‘uomo’(diciamo così) spalle al muro,cercò di districarsi alla meglio.
-Coky…lei solo può capirmi…è tutto uno spiacevole equivoco…e io ho bisogno di chiarirlo!-
-Ehm…non capisco cosa avvei da condivideve io con gli equivoci…-
-Lo capisce benissimo! La prego…le regalerò tutta la fornitura di clarks…-
Il giovanotto sollevò le spalle con sussiego.
-Le fornirò le credenziali delle migliori estetiste di Los Angeles…-
Qui Coky sembrò un attimo più interessato,ma continuava a non cedere.
-E va bene:….. allora dirò a tutti che si chiama Salvatore Lapadula e sua madre vende pesce surgelato all’angolo della 42ma strada…- finse di annusarlo – e direi che l’odore le è rimasto ancora addosso!-
L’istinto della giornalista rinasceva in lei,nella stretta dell’emergenza.
-No!...zitta no…non mi faccia questo!- esclamò il povero Coky impallidendo prima,poi arrossendo…-Sono pvonto a tutto:chieda puve la mia testa…ma che sia una movte onorevole!-
Laura di fronte a quell’impennata di orgoglio ebbe un istintivo attimo di pietà;ma poi pensò al tempo che stringeva:
-Mi faccia incontrare il sig. B…!-


-Toc toc….-
Una bussata delicata alla porta della stanza 15300 avvertì l’ospite dell’arrivo di una visita.
-Al diavolo!ca***straca***benedetto ca***!….Non voglio vedere nessun fo*****ssimo rompi********!- ruggì una voce non proprio umana dall’interno …
Laura rabbrividì:forse era troppo tardi…
Coki anche rabbrividì:ooooh che cosa meravigliosa,il Gerry furioso!
-Mr B….sono io,sono Coky…è una cosa della massima importanza…-
Il ruggito dall’interno somigliava sempre più al brontolio di un vulcano in eruzione.
Ma contrariamente ad ogni aspettativa,la porta si spalancò.
Apparve sulla soglia una sorta di eroe greco imbestialito dalla battaglia,in tutto il suo furore muscoloso:indossava ancora l’ accappatoio,ma non aveva fatto in tempo a stringerne la cintura.
Davanti a cotanto spettacolo Coky,dopo aver riempito gli occhi di ogni particolare michelangiolesco della visione…svenne!
-Ma che fo********** guaio ancora!- digrignando i denti e allacciandosi la cintura Gerry si chinò su di lui,che tentò invano di stringergli le braccia al collo.
-Andiamo Coky…dignità! Si rialzi,per tutti i ***** del mondo!-
-Ahn…non nomini certe parole…- si rialzò quello piano,impetrando pietà- Io,sono qui per…-
-Per?-
Con un dito il giovane oriundo indicò un’ombra attaccata al muro.
Gerry riconobbe Laura.
-…Ma bene! Se nutrivo qualche dubbio sulla vostra reciproca omertosa complicità…adesso ne sono sicuro!-
-No…ascolta Gerry!- Laura avanzò,facendo scudo al povero Cocky(che la scostò,da perfetta prima donna,rimettendosi in prima fila davanti a lei)- Coky non c’entra nulla…nemmeno io c’entro…vorrei,vorrei almeno poterti spiegare…-
Nel corridoio s’era cominciato ad adunare un discreto pubblico.Gerry rientrò in camera,lasciandosi la porta aperta alle spalle.Coky e Laura si guardarono e fecero per entrare.Quindi riaccostarono l’uscio dietro di sé.
Gerry si accendeva una sigaretta e li fissava.Calmo come il mare prima di un tifone…
-Si è trattato di uno spiacevole equivoco…-esordì Coky.
-Bè,trattandosi di lei,’mia cara Cokerina’…-
Il giovanotto si morse le labbra,indispettito.
-Volevo dire,un fraintendimento…Niente di quanto è capitato era premeditato,mr B…- le labbra cominciarono a tremargli,gli occhi gli si riempirono di lacrime.
-Va bene,va bene…ti credo…TI CREDO!...non allagarmi la stanza,va’…-
Sospirando di sollievo,Coky,dopo un’ultima occhiata lasciva all’accappatoio e al suo contenuto,si defilò,con una melodrammatica uscita.
Gerry guardava ora Laura,con estrema amarezza e disappunto.
-Posso dire la mia?-
Lui scosse la testa:
-No,baby…ne ho abbastanza di una donna ‘di cervello’ come te…-
-Ma perché non posso spiegarti?-
-Non c’è nulla da spiegare…Hai avuto il tuo momento di gloria? Bene,goditelo!- così dicendo le gettò ai piedi il giornale.
-Ma tu…tu credi che l’autrice di questa cosa…? Non sono io…-
-Avanti,non negare l’evidenza…-
-Sono stata ingannata,ti assicuro…-
-Smettila:comunque siano andate le cose,ora è finita…io davvero non riesco a capire dove saresti arrivata! A raccontare anche le mie prestazioni?-
Laura si sentì offesa da quella affermazione;si lanciò su di lui,cercò di colpirlo.Gerry le tenne le mani e la neutralizzò,ma nulla poteva arrestare la strana alchimia che ogni volta si creava tra di loro.Per un lungo attimo i loro occhi si incontrarono e sembrarono dirsi molto più delle parole…
Ma in quella il cellulare di Gerry squillò:
-Si?....Tesoro,pensavo proprio a te…-
-(ma sono Aron)-
-Certo che lo so,darling…- così dicendo Gerry voltava le spalle a Laura,come a chiudere la discussione.
-(allora se lo sai…?)-
-Non insistere honey:ho voglia di rivederti ora,subito!-
-(allora se lo spieghi al receptionist…mi ha proibito di salire)
-Non essere testona,amore…Salto sul primo aereo e volo da te!-
-(ma sono nella hall!)-
-(Lo so benissimo,deficiente! Scendo tra poco!)-
Quando l’attore ebbe chiuso la conversazione e si voltò,Laura era già andata via…

arielcips11/12/2007, 20:09
-Laura tesoro…sei chiusa qui dentro da due ore…sai che anch’io ho qualche esigenza…-
-sniff…(la giornalista asciugò ancora una lacrima,sperando fosse l’ultima,ma invano:continuavano a scorrerle sul naso come il lavandino rotto del suo appartamento a Los Angeles:anzi il ricordo di quella casa che tra poche ore l’avrebbe riaccolta più desolatamente della partenza scatenò una sorta di sifone insospettabile dai suoi occhi…)
–Hai ragione zia…ora apro…- E in effetti aprì,rovinando addosso alla povera anziana parente tra le lacrime che per ore aveva tentato di nasconderle.
-Aspetta tesoro…aspetta…Non intendevo fare la doccia…Ma cosa succede? Chi ti fa soffrire così?...quel bruto,vero?-
-Lascia perdere zietta,è troppo complicato…-
-Lo avevo capito dal modo con cui ti ha baciato che tipo d’uomo fosse…li conosco bene,’quei’ tipi…ah,ma se lo vedo ancora da queste parti…-
-Zia…abita nell’appartamento di fianco…-
-Davvero…oh che impudente:ma scriverò all’amministratore…raccoglierò le firme di tutti i condomini…-
-Ti prego zia…lascia stare…ora va meglio…-
-Ma topolina mia,guardati…sembri uguale a come ti conoscevo prima di rivederti….-
Laura sospirò.
-Dov’è finita quella ragazza carina,quel tipino accattivante della sera scorsa?-
-Non esiste più zia…anzi:non è mai esistito…Ed ora,se permetti vado a fare la valigia:torno a LA!-


-Posso dire che non ho capito niente?-
-Posso rispondere che è esattamente quello che mi aspettavo da te?-
Aron e Gerry si erano finalmente incontrati in uno dei separè della hall del Four Seasons:era la quarta volta che l’attore ripeteva all’amico i motivi per cui aveva finto nella telefonata precedente di parlare con la sua ragazza…
-Ma a te questa benedetta Laura,piace o no?-
-Non è questo il punto…-
-E qual è il punto?-
-Che è finita!-
-Allora torna da Barbara…anzi,dille di raggiungerti…non mettere me in mezzo…-
La risposta fu una sorta di brontolio misto di parole smozzicate e imprecazioni diffuse.
-Non sarebbe possibile più,con Barbara…-
-Perché?-
-Perché mi piace!-
-Barbara?...uhmm?-
Gerry scosse la testa:
-Non Barbara,imbecille! Cioè anche Barbara mi piace,ma è diverso…mi piace quel piccolo impiastro…mi piace ancora!-
-Allora ti piace…e perché l’hai mandata via,quindi?-
Gerry cominciò a prendere a testate una parete:
-Qualcuno mi dica che è un incubo!-
In quella sopraggiunse la bancoonist con il cordless dell’Hotel:
-Una chiamata urgente per lei,mr B…
-(Santi e Madonne+ attributi sessuali attivi e passivi) Si?...me la passi,miss…-
-Mr B.! sono Sondra!-
(-Tombola!-)
-Sondra cara…mi dica…-
-Mr B. sono giorni che sfugge a tutti i suoi impegni,ma oggi non potrà esimersi…mr WB in persona le ha fissato un appuntamento con miss Darlington!-
-Con chi?-(gli avventori nella sala da pranzo al quinto piano sentirono con chiarezza la domanda…neanche ci fosse stata l’acustica dell’Opera di Parigi!)
-Con la giornalista che le ha dedicato quel meraviglioso articolo…non può non incontrarla…anche per sdebitarsi…E’ fissato alle sedici e quarantacinque esatte,in albergo:deve solo aspettarla…Questa volta non dovrà nemmeno inventare pretesti per giustificare il ritardo…
Gerry guardò con rabbia omicida il cordless.Quindi lo chiuse,gettandolo nella vasca dei pesci sotto lo sguardo incredulo e spaventato a un tempo della impiegata che glielo aveva portato.
-Aron…vado a casa…Se mi cercano dirai che avevo un appuntamento con l’architetto,l’idraulico,il piastrellista,le maestranze,le pompe funebriiii…TUTTI,ma non quella piccola …(parole irripetibili)…-


-Pronto,boss…sono Laura Darlington…-
-Oh…guarda guarda…poteva dirmelo prima che aveva una cugina giornalista:ci saremmo risparmiati viaggio,soggiorno e telefonate…-
-Già…-
-Bè…vorrà dire che glieli detrarrò dallo stipendio di novembre…a meno che…-
-A meno che?...credevo volesse licenziarmi in tronco…-
-Mi sottovaluta…io sono un cuore d’oro….le ho detto che la mia bis nipote ad Albuquerque ha avuto tre gemelli identici?-
Laura sospirò:ecco il suo destino:scribacchiare mosconi insulsi che avrebbero letto solo il boss e i suoi ridicoli parenti sparsi nel New Mexico…
-Torno a Los Angeles e riparto col primo volo…-
-Ma no…a che serve:vada direttamente in New Mexico…dovrebbe avere ancora un biglietto aereo:lo ricicli… (se fa in tempo,può prendere il prossimo volo:è alle 16 e 15)…-
-(Perché ho l’impressione che sia stato già tutto previsto…?)-
Mogia Laura si congedò dalla zia,buttò un ultimo sguardo a New York che risplendeva nella luce del mezzodì e salì sul taxi che l’avrebbe portata all’aeroporto…


La serratura dell’appartamento di Gerry scattò e l’uomo entrò,desideroso di trovare tra quelle mura ancora non intonacate,piastrelle,parati e fili elettrici…un po’ di casa.
Fortuna che,superato l’ingresso,il salone aveva già un parquet in caldo legno di noce;e sulla parete in fondo,davanti al camino,c’era quella che pregustava sarebbe stata la sua poltrona preferita.
Ci si accomodò,finalmente,lasciando che Lo si divertisse un po’ a scorazzare per il terrazzo adiacente.
Intanto lui accendeva una sigaretta e si rilassava.
-Rudy…RUDYYYY!...vieni via di là…o perdindirindina!-
Il relax era durato esattamente un tiro e un quarto;poi il fumo gli andò di traverso.
Quella vocettina aggraziata da zia Sally gli era fin troppo familiare…
Si precipitò a chiudere la porta finestra e abbassare le tapparelle:l’ultima cosa che avrebbe voluto quel giorno era salvare di nuovo la vita a quel gatto paranoico!!!
Troppo tardi:Rudy,dimentico delle recenti velleità avicole,era rimasto attratto dalla simpatica amichetta del terrazzo adiacente al suo.
-Miau(=ciao pupa,com’è che non ci siamo mai incontrati,noi due?)-
-Bark bark!(= fatti in là,stupido gatto:io non sono un bocconcino per i tuoi denti…)-
-Miauuuu?(= scommettiamo?)-
E via all’inseguimento,proprio nell’attimo in cui la persiana stava per chiudersi.
-Ma porcaccia zozzissima…(etc etc,il repertorio del grande attore non conosce limiti)!...che diamine…!-
Inseguita dal felino in vena di conquiste esotiche,Lo aveva cominciato a scappare per la casa,incurante dei mille pericoli:calce,cemento,piastrelle,rotoli di parato….
Miagolii e latrati rimbombavano tra le pareti sinistramente vuote;poi squillò il campanello:e fu l’apoteosi…
-Bark Bark Bark!-
-Mieuuuu stramiauuuu!-
-Un attimoooo…-
Gerry aprì la porta:e comparve aggraziata e imbelle(almeno apparentemente) zia Berenice.
-oh…giovanotto,sia gentile:credo che il mio povero Rudy sia finito per errore qui,in casa sua…Oh,ma che disordine!-
-Già si…-Gerry,sperando di non essere stato riconosciuto le volse le spalle,deformò la voce – Ci sono dei lavori di ristrutturazione…-
-Ah si…capisco…Rudy,vieni dalla mamma,su…Oh,ma che graziosa cagnetta…E’ sua?-
-Già si…Lo,vieni qui…-
Ma Lo non riconosceva quella voce un po’ fessa che la chiamava.
Giocoforza,Gerry fu costretto a usare la sua voce normale:
-Vieni qui!-
L’arterioscelrosi di zia Berenice conosceva impennate assolutamente imprevedibili di eccesso di lucidità.Quel richiamo ne scatenò una…La anziana signora si volse a guardare Gerry,lo riconobbe e presto ricordò tutto quello che Laura gli aveva detto a proposito dell’appartamento …
-Lei…sa che è un bruto!-
(Oh no…è finita)- No,non lo sapevo,ma comincio a pensare che presto brutalizzerò qualcuno…debbo solo decidere da dove cominciare? Un gatto isterico?una cagnetta schizofrenica? Una vecchietta rinc…-
-Giovanotto! Ma come si permette?...-
-Rimb…-
-La finisca! Intanto quando avevo la sua età,io…-
-Ha partecipato alla prima spedizione di Colombo?-
-Io non fumavo! E guardi le mie arterie,oggi!-
-(no,la predica sul fumo no…mamma non ha ancora chiamato,speravo di evitarmela…)-
-Ma soprattutto…Come ha potuto spezzare il cuore della mia nipotina? Dopo quello che c’è stato tra voi?...e pensare che oggi avremmo potuto festeggiare…Avevo preparato due torte al formaggio….-
-Due? Sono commosso…una per me e una per Laura?-(Gerry ormai era rassegnato…)
-No certo:una per Laura e l’altra per Priscilla…è appena stata assunta al LA Sun…grazie a un articolo che era una vera bomba!-
-Priscilla…LASun…articolo…U-ho,Mrs Berenice…ma lei quante nipotine ha…????-
-Allora? Chi è il rimbambito? Gliel’ho appena finito di dire? DUE!-
-E..chi…chi di loro fa la giornalista?-
-Tutte e due…cioè,adesso una sola,perché…la povera Laura…non so ancora bene per quale ragione(la fase positiva dell’arteriosclerosi andava smorzandosi)…credo abbia perso il posto…o qualcosa del genere…-
-O benedetto ca…ehm…cavolo!- si corresse con un sorrisino idiota Gerry,dandosi nel contempo una botta sulla fronte.
-Ma allora…Che ore sono?-
-Le sedici e trenta…Oh…è l’ora del te…deve scusarmi signor…signor?-
-Gerry,mrs…sempre Gerry…-
-Ah si,signor sempregerry(strano nome..mah…anche lui non ci sta tanto con la testa)…-borbottava zia Berenice allontanandosi con Rudy tra le braccia- arrivederci…-

-Pronto,Aron! Contrordine:se arriva una giornalista del LASun a cercarmi,fermala:sto arrivando!!!!-


arielcips18/12/2007, 18:21
Priscilla Darlington,impeccabile nel suo tailleur di tweed,con camicia di seta,perle,calze a rete e tacchi da battaglia sedeva da un’ora circa su una poltroncina dell’anticamera nella suite di Gerry,al Four Seasons.
Di fronte a lei,con aria a metà tra l’ebete e il mortificato,Aron.Che in quel momento fischiettava un vecchio motivetto di Roberto Carlos…’Amore fa’ presto,o non resisto’… osservando molto a disagio le unghie perfettamente laccate in rosso della giornalista battere con crescente nervosismo sulla cartellina in pelle rilegata.
-Ma il signor B?...ha detto che era pronto 38 minuti fa,mi pare…-
-Ehm…38? Io credevo 28…ihih…-
Uno sguardo che gelava impedì al regista di fare ancora dello spirito.
Aron si alzò,guardò dalla finestra giù,in strada:cosa avrebbe detto quella donna,scoprendo che Gerry non solo non era pronto…ma non era neppure in hotel,in quel momento?

Coky ‘Lapadula’ Cherì era seduto davanti allo specchio della sua stanza,intento ad aggiustarsi le sopracciglia con la pinzetta:a ogni peluzzo,emetteva un gridolino di dolore e gli occhi gli si riempivano di lacrime…ma finalmente quella tortura sembrava finita.
In quella qualcuno bussò piuttosto virilmente alla sua porta e,senza aspettare risposta,aprì:
-Coky? Ho bisogno di te,stella!-
-OhmmioDiochiè?- gridò il povero giovanotto,che nel panico aveva tirato via quasi tutta insieme l’arcata sopraciliare sinistra. Ma poi vide il nuovo venuto ed esclamò: -Ohmmioddioleiquiiii mr B.?!?-
-Ascoltami bene e non svenire….-

Il ritardo dell’attore ammontava ormai a 87 minuti,43 secondi,due decimi e un’unghia graffiata.Priscilla si alzò dal suo posto,spazientita.
-Io non sono mai stata trattata in questo modo da nessuno…Riferisca pure al suo amico che non intendo subire ancora la mortificazione di attenderlo:vorrà dire che l’intervista sarà un saggio…un breve saggio su quanto un divo sappia essere maleducato e cafo…-
In quella la porta si aprì e apparve Lui… Aron stesso rimase senza parole:se il suo amico Gerry gli era da sempre sembrato un cocco di madrenatura per l’indiscutibile effusione di doni elargitigli –dagli occhi ai capelli alla bocca alla statura ecc ecc ecc,spesso si era consolato riconoscendo che in compenso quello zuccone non sapeva né vestirsi né pettinarsi…
Ma in quel momento sulla soglia era apparsa una epifania divina,uno splendore indicibile,capace quasi di mettere in seria discussione l’eterosessualità che Aron aveva praticata dalla nascita.
-Mose,Aronne,Giacobbe!!!- esclamò,quasi balbettando.
I capelli erano impeccabili:un taglio che metteva in evidenza la perfetta regolarità della nuca,ma al tempo stesso sulla fronte si sollevava in una ciocca di riccioli tiracarezzaa…(oddio,ma che sto dicendo…povero me!);il viso sembrava tornato quello di un ragazzo,con poche rughe espressive lasciate sapientemente in evidenza e usate al momento giusto;la bocca rosa un po’ satinata,la barba curata…
E poi indossava un blazer blu e una camicia bianca perfettamente intonati con i calzoni grigi e –strano –esattamente tutti della sua misura…
Aveva indosso il profumo delle grandi occasioni:quanto? L’intera produzione autunno-inverno?Per quell’anno una nota ditta di analcolici italiana non avrebbe potuto produrre il suo ‘gingerino’ per assenza di materia prima?
Mentre Aron enumerava e rielencava nella sua mente tutto ciò,l’amico –raccolto con nonchalance l’evidente successo della sua entrata in scena –sfoderava quindi il suo sorriso più accattivante e SDENG! quei due occhi stramaledetti che erano splendidi anche quando rientrava all’alba dopo una notte di bagordi inenarrabili…
-Sono terribilmente mortificato,miss..ehm …Darlington…-
-Priscilla….- esalò lei,con un filo di voce.
-Priscilla…ho avuto quel che si chiama un contrattempo inatteso e…spero non se la sia presa…troppo- domandò ammiccando con l’espressione tra il cucciolo adorante e lo spudorato spaccacuori…
-P…prendermela?...ehm?- Priscilla sentiva che le sue difese erano a livello della linea Maginot:aggirate e scavalcate:occupata la Francia et voila! Tentò una timidissima protesta,ma quel demonio la guardò quasi rimproverandola e poi,un attimo dopo,invitandola a sedere accanto a lui,per quella intervista così importante…
Aron rimaneva a braccia conserte incantato.Non lo vedeva recitare così naturalmente dai tempi di Se- lima…Ma quella recita dove sarebbe andata a parare?
Lo capì presto…e se miss Priscilla non gli fosse stata cordialmente antipatica a pelle dal momento stesso in cui l’aveva incontrata,avrebbe provato per lei una profonda commiserazione…
Domanda:
-Mr B. il recente successo raggiunto con gli ultimi film,cosa le ha dato e cosa le ha tolto?-
Risposta:
-Mi faccia pensare…si:mi ha dato dei soldi…e mi ha tolto i debiti…-
-Ahem…io intendevo…ecco…come ci si sente ad essere una star?E’ contento di essere ormai un sex symbol?-
-Si-
Priscilla era in serio imbarazzo:ammaliata dalle espressioni incantevoli con cui quell’uomo riusciva a risponderle…si rendeva conto che quelle NON erano risposte,solo un attimo dopo averle accettate come tali…
Domanda:
-Un uomo come lei…cosa cerca in una donna?-
Risposta:
-Credo di avere già risposto…Esattamente quello che cerca ogni uomo in ogni donna…sicuro di trovarcelo:credo ne sia fornita persino lei…nonostante il suo aspetto da Barbie…-
Priscilla avvertì una scossa elettrica.Ma cosa stava dicendo? C’era forse qualcosa di personale,in quelle risposte insolenti e…?
-Mr B…. non riesco a capire?-
-No?- l’uomo si chinò a sussurrarle una risposta inequivocabile all’orecchio.
Priscilla divenne rosso fuoco,persino le sue unghie sembrarono impallidire.Poi guardò l’uomo ormai completamente succuba.E tutto ciò che seppe replicare fu:
-No…non sono una Barbie,mr B…Provare per credere…-
A quel punto la pera era cotta e matura…
Gerry fece un occhiolino ad Aaron,che –capita l’antifona- si allontanò con una scusa,lasciando i due soli…E continuando a domandarsi cosa diavolo frullasse in testa al suo amico…
Capì ben presto anche quello.
Lo capì dai flash di due paparazzi(arrivati provvidenzialmente al momento opportuno) che,impietosamente,immortalavano la bella Priscilla mentre improvvisava uno spogliarello…

Discutibile inizio di carriera per una professionista della informazione…
Pessima immagine di sé,offerta dal divo del momento…
Ma Gerry ci era abituato:sapeva già esattamente cosa gli avrebbero detto gli assistenti,l’addetto stampa,mr WB in persona…tuonando dalla sua scrivania.
Bè,lui era così… Un ineffabile,inguaribile ‘amazing fu**’!


arielcips8/1/2008, 20:36
La cerimonia era cominciata da poco nella grande cattedrale a imitazione gotica della piccola città assolata.Il sacerdote aveva invitato col gesto i fedeli ad alzarsi intonando un toccante inno di ingresso.
Davanti a lui,testimoni del commovente evento,un uomo e una donna in abiti da cerimonia:l’uomo elegantissimo in gessato blu e bianco,con gardenia bianca nell’occhiello;la donna in un delicato tailleur bianco panna…
Nel silenzio che precedeva l’inizio del rito,improvvisamente,un suono inatteso lacerò l’atmosfera,frantumandola come avrebbe fatto un sasso gettato nelle vetrate multicolori del santuario:
- ZAN…ZANZANZANZA ZAAAANNNNN!!!!-
-(Ohssanto spirito…non ho azzerato la suoneria…)- imprecò qualcuna,allontanandosi velocemente dall’altare,accompagnata dallo sguardo feroce della donna in tailleur color panna che –a parte i capelli arricciati- somigliava sorprendentemente al direttore del LA. Sun;e da uno strepitoso vagire irrefrenabile e stereofonico (anzi,erano tre) emesso all’unisono dai gemelli battezzandi!
-Pronto?!?...ah sei tu jeannie….Bè si,come vuoi che mi vada…ero qui in chiesa,per il battesimo dei tre mocciosi…i bis bis bis nipotini del capo…-
-Ma non rientrerai a LA?-
-A che scopo? Il boss mi ha esiliato qui,a fare mosconi e necrologi per la sua famiglia…Un posto orribile:assolato e desolato…dove non succede nulla di nulla!-
-Mi spiace…mi mancherai:già mi mancavi quando sei partita per NY… ehm…-
-Già:chiudiamo questo capitolo Jeannie…ho il cuore in una spiritiera…-
-Hai più visto o sentito…?-
(Bene:le ho appena detto che volevo chiudere il capitolo…)
-Mi sono bastate le foto dei paparazzi…- commentò,amara.
-Uno così meglio perderlo che trovarlo,Laura:dai retta a me…!-
(Ecco:ora che ha pronunciato il luogo comune della sera,forse si sentirà bene..)
-Si…ora debbo lasciarti,altrimenti mi perdo i momenti più emozionanti della liturgia…-
-Laura…e se venissi a trovarti?-
(gosh!)
-Sarebbe un’idea splendida…ma…-
-Allora questo week end vengo da te…!!! E’ deciso!-

-E’ deciso Aron…basta bagordi:guarda qui…ho una faccia da gettare nel water,se non temessi di offenderlo…-
Rientravano dall’ennesimo party.
Gerry guidava come sempre distratto,guardandosi nello specchietto retrovisore.
L’amico sbadigliava.
Era francamente a pezzi.
Da settimane non avevano fatto che folleggiare,in maniera indistinta…La cosa che ricordava meglio erano i..ehm retrochassis delle ragazze che entravano e uscivano dall’auto…dai locali…dalle suite in albergo…E il fumo:tante di quelle sigarette accese e spente…
Sentire Gerry finalmente dire qualcosa di sensato dopo quei giorni di assoluto scombinato naufragio gli fece l’effetto di una ventata di aria pura.
Respirò sollevato a pieni polmoni…e cominciò a tossire come un tisico:aveva dimenticato che l’amico stava fumando l’ennesima sigaretta!!!
-Ehi,che ti succede?-gli domandò preoccupato l’attore,inchiodando.
Mentre Aron salvava a stento la testa dall’impatto col lunotto,Gerry si guardò intorno.
-Ti ricordi? È cominciata qui….-
Erano proprio nel punto in cui qualche mese prima Laura era finita sotto le ruote della BMW..
-Cosa?-
-Ti avevo detto di non ricordarmelo!- infierì rabbioso,ingranando e sgommando Gerry.
-Ricordarti di che?-
-Di quella cosa che non voglio ricordare…-
-Ma se non so di cosa parli come posso…-
-…Hai capito benissimo….- gli disse,indicandogli con la testa la clinica ‘Fiocco multicolore’.
-Ah si,parli di Laura,la giornalista che hai investito?quella che ti ha combinato tutti quei guai?...che ti piaceva,nonostante tutto?che ne è stato poi di lei? L’hai cercata?-
-ARONNNNN!!!!-
C’era una intonazione omicida nella voce di Gerry;e il sospetto sempre più concreto che Aron facesse l’idiota proprio proprio a posta!!!
-Meno male che da domani cominciano le riprese di ****… Aria nuova,dieta,palestra…Mi rimetterò e,stando lontano da tutto,…dimenticherò!-
Aron emise un fischio di sollievo.Sarebbe cominciata la vacanza anche per lui,finalmente…
-A proposito:Lo rimane da te,vero? Eravamo già d’accordo…-
Ecco:fine della villeggiatura.
-Se non puoi portarla con te…Non ti sentirai solo,senza Lo e senza…piccoli impiastri?-
Gerry lo guardò con gli occhi iniettati di sangue:ora ne aveva la certezza.
Aron aveva gettato alle ortiche il suo vero talento:invece di recitare,s’era messo a girare ridicoli cortometraggi nel deserto…
-Hai vinto,amico…la porterò sul set…-gli disse con un sorriso molto simile a una smorfia.


Quando Jeannie scese dalla corriera che l’aveva portata fino ad Albuquerque non c’era nessuno ad attenderla,lì a quella fermata:un incrocio in mezzo al deserto…Inutile tentare di raggiungere Laura.Il cellulare risultava staccato o simili…
-Ecco…si sarà dimenticata di me,come al solito…- si disse rassegnata l’amica.
Presa la sua valigia,con molta calma,la giovane donna si incamminò verso quello che appariva come il centro abitato,ondeggiando sui sottili tacchi a spillo:le gambe lunghe,la gonna stretta e la camicetta annodata sotto il seno portati con indifferenza,tra le poche auto che passavano,sbandando,e apprezzamenti irripetibili di camionisti.
Laura invece aveva noleggiato per l’occasione una piccola utilitaria e per tempo aveva deciso di dirigersi alla fermata.
Ma percorrendo la First avenue era stata fermata dalla polizia urbana:
-Spiacente…ma non si passa…-
-Ma…debbo raggiungere la fermata degli autobus…-
-Provi a fare il giro dall’altro lato…-
Sbuffando Laura aveva iniziato l’inversione;ma il vigile aveva fischiato rabbioso!
-Bè?-
-Non ha letto il divieto di inversione a u?....mi spiace ma debbo elevarle una contravvenzione…-
-Ma…lei mi ha appena detto di fare l’altro giro…come…-
-Faccia l’altro giro,ma rispettando il codice…-
-E come pretende che…vuole che vada a marcia indietro per tutta la città?-
Ma il rappresentante della legge non discuteva più:compilava con sussieguo il verbale.
-Oh bè…- sbuffò Laura.Poi mormorò a denti stretti: -Visto che la multa l’ha fatta…- e invertita la direzione dell’auto,accelerò via dalla vista del milite.
Questi urtato nella sensibilità si fece saltare la mosca al naso;montato sulla sua moto,iniziò l’inseguimento…


Jeannie camminava ancora con il suo passo morbido,quando iniziò ad avvertire in lontananza preoccupanti boati.
-Ma..cosa starà succedendo?-
Uno dei palazzi che aveva davanti,improvvisamente,esplose,tra fuoco e fiamme;in lontananza le sembrò di assistere a un combattimento a colpi di bazooka..
-Ohmmioddio…la fine del mondo?-
In quella,davanti a lei con l’acceleratore spinto a tavoletta sopraggiungeva un’auto…inseguita a sirene spiegate da una moto della polizia.
-Salta su,dai!- le disse la voce di Laura.
-Laura!...ma cosa hai combinato stavolta???-
-Ma nulla…mi vuole mettere una contravvenzione a tutti i costi…-
-ma ma… - così dicendo,incurante dei cartelli che la invitavano a svoltare per una direzione obbligatoria,la giornalista andò proprio verso i luoghi della bagarre.
-Laura…ma non hai visto?-
Troppo impegnata a controllare se avesse seminato o meno il poliziotto,Laura non guardava davanti.
Quando finalmente lo fece,rimase senza parole:la piccola Albuquerque sembrava l’epicentro della terza guerra mondiale…
Palazzi crollati,fuoco,esplosioni…
-Ommioddio…-
-E fortuna che qui non succedeva mai nulla…Se tutto questo è opera tua,Laura,hai davvero passato il limite!- commentò jeannie,saggiamente.
Laura aprì le mani con un gesto di sorpreso sconforto.
-Non è stata opera mia…almeno:non credo!-

Una voce metallica amplificata dapprima indistinta urlò loro qualcosa:
-Via di lì…Fuori dal set!...Indietro indietrooooo!-
-Set?- ripetè Laura;ma prima che potesse fare mente locale,l’ennesima esplosione rimbombò,riversando sulla piccola utilitaria un affettato misto di braccia e teste mozzate…
-Ohhhhhh!!!-
Jeannie si precipitò fuori dell’auto a mani alzate:
-Mi arrendoo…ci,ci arrendiamo…(Laura non voglio finire come Thelma e Louise:arrenditi anche tu e facciamola finita!)-

-Stoooooppppp!!!!!-



Edited by arielcips - 1/1/2009, 21:54
 
Top
Evilsisters
view post Posted on 3/4/2008, 17:45




...pronti per il gran finale????
 
Top
view post Posted on 3/4/2008, 17:45
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Administrator
Posts:
6,482
Location:
Panettona,mitico pianeta agreste

Status:



arielcips15/1/2008, 15:12
Con le mani sollevate,gli occhi chiusi e tremando tutta Jeannie si era fermata accanto all’auto,in attesa dell’arresto.
Si avanzò un uomo armato…di megafono;seguito da una schiera di collaboratori che impugnavano…telecamere,riflettori,microfoni.
Li raggiunsero poco dopo un paio di segretarie di produzione occhialute e seccate,che imbracciavano cartelline piene di cifre.Una di loro teneva anche a malapena al guinzaglio un buffo cagnetto ipercinetico.
Laura era rimasta invece in macchina;dal volante osservava la marea di gente avanzare minacciosa.Aveva intuito con venti fatali secondi di ritardo che erano finiti sul set di un qualche film;ora ne temeva le conseguenze…non immaginando nemmeno fino a che punto avrebbero potuto essere sconvolgenti,per lei.
Jeannie fu circondata dalla troupe inferocita:
-Si può sapere come siete arrivate fin qui?Che cosa aspettavate a fermarvi? Chi diamine siete?-
-Ommioddio…parlate uno per volta…non posso rispondere a tutti contemporaneamente!- disse abbassando piano le mani e scoprendo il viso e il personale,la cui vista ammorbidì molto l’aggressività degli uomini;non altrettanto quella fredda e inacidita delle donne che anzi ora la guardavano con compiaciuta sete di vendetta.
Si avvicinarono anche gli attori.
-Allora? Cos’è che non va?- domandavano sorpresi.
-Ca***!Mi stavo divertendo da matti…perché accidenti ci avete fermati sul fo***tissimo più bello?- domandò una voce dall’accento inconfondibilmente ‘esotico’ e dal linguaggio sempre delicatamente colorito…
Dall’interno dell’auto Laura iniziò ad avere i sudori freddi e si rattrappì sempre più sotto il volante,nella speranza di passare inosservata.
-Miss….-
-Jeannie Tombstone-
-Miss Tombstone…Mi dispiace averla aggredita…ma.. Non avevate letto le segnalazioni?- questa volta la voce iniziale si era rivolta stranamente addolcita alla malcapitata Jeannie,domandandole con più calma spiegazioni.
-Non deve chiederlo a me…era la mia amica a guidare…Ci inseguiva la polizia e allora…-
Intanto i nuovi arrivati venivano informati dell’accaduto;l’uomo dall’accento esotico e dal linguaggio colorito si fece un po’ di largo per vedere da vicino chi era riuscito a fermare l’azione…
-Chi è quel bell’esemplare di manza?- domandò a un tecnico,cominciando a desiderare di ‘toccare con mano’ l’artefice della catastrofe.
-E’ una delle ragazze dell’auto che è entrata sulla scena…-
-Salve…- disse quindi l’attore piazzandosi davanti a tutti.
-Oh ma lei…non è Gerard B.?- gli domandò sorpresa,quasi incredula Jeannie.
-Gerry…può chiamarmi Gerry,miss…-
-Tombstone….-
Nello stringerle con calore la mano Gerry ebbe l’impressione di averla già vista da qualche parte e ciò gli procurò uno strano presentimento foriero di ulteriori sgradite sorprese…ma finse di non accorgersene.
Laura era appallottolata tra la frizione e l’acceleratore e pregava tutti i santi del Paradiso che avvenisse quello che sempre era accaduto quando viaggiava in coppia con l’amica:tutti intorno a jeannie e nemmeno un cane che se la filasse….
Sarebbe sgattaiolata via in punta di piedi…Per una volta tanto avrebbe approfittato di quella che aveva sempre considerato la sua dannazione…Non chiedeva molto ai numi…
Andarsene senza che nemmeno un cane se la filasse…

-Bark bark bark!!!-
-Mi scusi mr B. …ma non riesco a calmare il suo cagnetto…mi trascina …-
-La sciolga Daisy…la lasci un po’ libera…- rispose Gerry,senza nemmeno guardare in quale direzione Lo si dirigesse.
Lo si precipitò verso l’utilitaria,che la folla ormai si era lasciata dietro indifferente,gli occhi concentrati solo sulle grazie inattese della nuova arrivata…
Laura aveva già tratto un sospiro di sollievo;piano aveva fatto scattare la portiera e pensava di poterne scivolare via,inosservata…
Una volta tanto i Numi avevano avuto pietà di lei…o magari erano solo distratti…Bisognava solo approfittarne…
Ma come un’erinni pronta a perseguitare col peso del ri-morso,come una nemesi destinata a compiere ciclicamente la vendetta del fato,ecco abbattersi contro di lei,che già si credeva in salvo…la furia di Lo:
-bark bark bark!!!....slap slap…grrrr slap slap yap yap yap!!!-
-Oh noooo!...Eeeee…eeee…eeeetcìììììììììììììììììììì!-
-Guardate! Stava cercando di scappare!..presto:inseguiamola,fermiamola…Fiiiiiiiischio!-
Richiamata dai latrati e dagli starnuti,la folla di prima,cui ora s’era unito anche il poliziotto in motocicletta –privata del capro espiatorio…troppo bello per essere punito,e ormai già sottrattole dall’avvenente primo attore che con jeannie si era appartato a conversare piacevolmente- ritornò minacciosa sui suoi passi:la vera colpevole era a portata di mano...
Per fortuna anche jeannie si rese conto dell’improvviso cambio di direzione del suo seguito;si ritrovò da sola con Gerry,il quale –nonostante l’affabilità dimostrata- era pur sempre abbigliato come un sopravvissuto alla guerra atomica e imbracciava quello che aveva tutta l’apparenza di un bazooka.
-Ma…la mia amica Laura?-
A questo nome Gerry provò di nuovo il tristo presentimento di prima.
-Laura…ehm…?-
-Si…guidava lei e…Oh eccola lì,inseguita da quella caricatura di cane!!!-
Così dicendo jeannie cominciò a correre.
Gerry deglutì.Non immaginava di avere un uovo sodo completo di guscio,tra le labbra….
Quindi avanzò il passo verso il luogo dell’assembramento.

-Signorina,lei è in contravvenzione…-
-Lo sa vero che è una pazza criminale? Qui si stava girando un film!-
-Si rende conto dei danni economici….ogni giorno di riprese costa…********* dollari!-
-Ehi miss …si deve spostare sto catorcio…lo fa lei o lo facciamo noi?-
Queste voci si abbattevano su Laura,implacabili,mentre la poverina cercava di liberarsi dell’affettuosa accoglienza di Lo,che le saltava intorno abbaiando…
-Eccì…si…Eccììì…no….Eccì…quanti dollari?...eccì è a noleggiooooo…! -Tentava disperatamente di rispondere e intanto sperava ancora che Jeannie almeno su gerry avesse sortito l’effetto sperato…
Qualcuno finalmente richiamò il cane;qualcun altro le offrì un cleenex…
Si soffiò il naso,aprì gli occhi…e lui era lì,in tuta di lurex e canottiera,armato di bazooka…e del suo sguardo più inconfondibilmente ineffabile…-
-Laura?...non indovineresti mai su quale set siamo finite!Hai visto chi c’è con me?- le comunicò intanto entusiasta l’amica…

arielcips21/1/2008, 13:29
Ragazze,un breve aggiornamento...chiedo venia,ma oggi sono taaanto malaaata...

Sconsolata,davanti all’ennesima tazza di cappuccino fumante,Laura osservava dal tavolino dove era stata ‘parcheggiata’ momentaneamente,la sagoma inimitabile di un uomo che adorava gesticolare discutendo con calma con un vigile,due segretarie di produzione,alcuni attrezzisti.
Con la sigaretta tra le labbra,l’uomo sottoscriveva un verbale,allungava una carezza rassicurante alle segretarie,chiedeva agli attrezzisti di prendersi cura dell’auto rimasta sulla scena,parcheggiandola nel suo box…
Seduta accanto a lei,con una Lo insolitamente calma accucciata sulle gambe,Jeannie:anche lei fissava verso Gerry e sospirava:
-E’ davvero un uomo adorabile…che fortuna trovarlo qui! Ero convinta che ci avrebbero dato i lavori forzati per quel po’ di guaio che hai fatto…-
Laura sospirò,senza dire nulla.Girava lentamente il cucchiaino nella tazza,mogia e sconfitta.
Finalmente la sagoma sembrò aver avuto ragione di tutte le richieste di danni ai danni di Laura e avanzò verso di loro.
Sedette di fronte a Laura e la osservò:attraverso i suoi occhi si poteva leggere il disappunto,l’esasperazione,la rassegnazione…
Laura non seppe sostenere oltre quello sguardo di rimprovero,chinò la testa e cercò di mimetizzarsi nel fumo che saliva dal cappuccino.
Non potè vedere gli occhi verdi ammantarsi di indulgenza,poi di tenerezza…(per fortuna,o si sarebbe lei stessa trasformata in fumo…)
Ma avvertì la mano dell’uomo sfiorarle delicatamente i capelli,spostarglieli dietro l’orecchio,carezzandola…
Tuttavia non sollevò lo sguardo.Rimase irrigidita.I casi erano due:o quel tocco magico l’aveva pietrificata oppure…era scattato il suo istinto di sopravvivenza riuscendo a neutralizzare ogni sua percezione/reazione…
-Jeannie…sarebbe così gentile da portare Lo a fare la sua passeggiatina?-
-Ma certo Gerry!...-disse adorante quella e si alzò sulle belle gambe,quindi si diresse verso l’uscita.
L’attore la seguì con una espressione indefinibile - diciamo di rimpianto maschile? - nello sguardo.Poi sospirò e rivolse di nuovo le sue attenzioni a Laura…
La giornalista continuava a girare il cucchiaino nella tazza,ad occhi bassi.Gerry riprese la carezza di prima,sussurrandole:
-Ormai in quella tazza ci sarà un solco,baby…-
Lei sollevò la testa in tempo per vedere quella di lui avvicinarsi e sfiorarle le labbra con un bacio leggerissimo.
L’istinto di sopravvivenza ebbe un breve cedimento:tutti i sistemi d’allarme vacillarono.Sarebbe stata tentata di chiudere gli occhi e non pensare più a nulla. Ma con l’ultimo stralcio di energia rimastole,tenne duro,lo fissò,gli domandò:
-P..perchè?-
Anche lui rimase un attimo,immaginandosi una resa incondizionata.
-Bella domanda…- sussurrò poi,ritornando alla carica.E stavolta baciandola un po’ più a lungo;l’istinto di sopravvivenza di Laura con un ultimo sforzo cominciò ad azionare le sirene dell’allarme rosso,le bandierine del pericolo imminente,i mayday mayday della catastrofeeee…,ma lei chiuse gli occhi e neutralizzò ogni difesa…rispondendo al bacio!


-Debbo tornare sul set honey…Ti prego,aspettami senza cacciarti in nessun guaio:stasera voglio che tu esca con me!-

Era andato via così,con quella frase,sussurrata con un tono al quale persino la statua della libertà avrebbe rischiato di far cadere la fiaccola…
Laura aveva ancora sulle labbra il siiiii che aveva pensato di dirgli;ma poi le venne in mente che non avrebbe potuto:che ne avrebbero fatto di jeannie???
Così si alzò,per inseguirlo.Lo vide proprio scambiare qualche battuta con la sua amica e una segretaria di produzione.Quindi allontanarsi con tutte e due le donne,tenendole familiarmente sotto il suo braccio protettivo.
-Ah…-sospirò – Laura,ma come puoi continuare a illuderti così…?- quindi raccolse la sua borsa e,uscita dal set,raggiunse la fermata degli autobus…


Jeannie era al settimo cielo.Gerry era riuscito a convincere la segretaria di produzione a farla entrare nel teatro di posa,dove avrebbero girato la scena di un ‘rave party’ in una discoteca del futuro…
-Oh che bello! Non sono mai stata su un set!...non prima di oggi,volevo dire!...dovevo proprio venire ad Albuquerque a trovare Laura,oggi!-
Questa battuta non sfuggì all’orecchio stranamente attento dell’attore;qualcosa gli passò per la testa,ma sarebbe stato difficile capire cosa…

Le riprese finirono verso le 18.
Gerry ritrovò Jeannie:aveva gli occhi spalancati e l’aria boccheggiante di una trota,tanto che per un attimo gli ricordò vagamente la sua partner in un film ispirato a un famoso musical…
-Allora jeannie? Piaciuto?-
-Una cosa incredibile…ma che cos’era esattamente?-
-Un ‘rave’ party…-
-Ooooh….un’atmosfera così così…ma quei ragazzi appesi come salami?-
-Bè…diciamo che…sono ‘i cubisti’ del futuro…-
-Oh che cosa emozionante…-
-Vuole provare?...venga venga a vedere…-
Lo studio si svuotava velocemente.
Gerry si avvicinò a una serie di catene che pendevano dal soffitto.Le manipolò con aria stranamente sicura.
-Vorrebbe provare?- domandò poi,ammiccando.
-Oh…io?...bè,mi piacerebbe…-
L’attore non se lo fece ripetere due volte:imbracò la giovane donna serrando in fretta una decina di lucchettini e serrature…
-Ecco…è perfetta!-
-Mi farebbe una foto?...la macchina è nella borsa…-
-Ma certo!-
Aprì la borsa;ne sfilò la macchina,scattò qualche foto.L’aria innocente delle grandi occasioni…
-A posto…-
-Si,grazie…ehm…ora comincio a essere un po’ stanca:mi libererebbe?-
-Seee…-
L’attore cominciò ad armeggiare,ma tutta la sicurezza di prima sembrava essersi trasformata nella peggiore sprovvedutezza;dopo un quarto d’ora,Jeannie pendeva dal soffitto come un quarto di manzo…
-Dannazione a queste fot** tissime catenelle…non riesco proprio…Basta! Vado a chiamare aiuto!-
Così detto l’uomo uscì dal set,che era ormai completamente vuoto.Diede un’occhiata in giro,tirò fuori una sigaretta,l’accese;inspirò con gusto,poi con molta calma si diresse ai box e qui,salito sull’auto presa a noleggio da Laura,mise in moto e guadagnò l’uscita.
Al guardiano che lo salutava,rispose con un sorriso solare;ma poi ebbe un leggerissimo pentimento…
-Jack….Ho lasciato Lo nel caravan…ti dispiacerebbe tra un paio d’ore controllare che stia bene?-
-Senz’altro,mr B!-


arielcips29/1/2008, 21:02
Laura era seduta davanti alla tastiera del suo pc e batteva freneticamente sui tasti il pezzo che avrebbe inviato quella sera in redazione;in realtà non guardava nemmeno al monitor e alternava nervosamente a quella attività l’altra,ben più deleteria,di scartare continuamente cioccolatini e sbafarseli –a costo di suicidarsi per diabete fulminante…
Finalmente qualcosa la distolse,sollevò gli occhi all’orologio che sovrastava la squallida parete della sua stanza:quasi le nove di sera…Ma che fine aveva fatto jeannie?
Era molto restia a rispondersi:le sembrava che se solo avesse tentato di farlo le sarebbero colate copiosamente gocciole di cioccolato dagli occhi…
Ecco…stava già per succedere…Strinse le palpebre,che le bruciavano,quindi provò a rileggere quel che aveva buttato giù…
-Oh noooo!- esclamò con disperato disappunto.
In quella bussarono alla porta.Laura stava tentando di ricordare quel che aveva scritto,piantò lì la pagina,poi cercò di chiudere il monitor…Non voleva che jeannie leggesse,soprattutto se era vero quello che sospettava…
Ma riuscì solo a cliccare sull’ingrandimento…
-Arrivo…!- disse infilando in bocca l’ennesimo cioccolatino.Doveva darsi la carica giusta per affrontare quella donna dalla sensibilità di un cammello impagliato… -Eccomi!-
Aprì.Davanti a lei,non Jeannie.Davanti a lei che indossava un ridicolo pigiamone modello Chicco,masticava cioccolato e probabilmente ne portava anche le tracce sul viso e le dita,si…davanti a lei c’era GERRY B.
-AAAAHGH!-
STUNF!
OUCH!
(Sottotitoli per non udenti:la padrona di casa grida,quindi sbatte la porta in faccia al nuovo venuto,che a occhi socchiusi e sorriso sulle labbra si becca un’inattesa nasata!)

TOC!TOC!TOC!

(sottotitolo:noccate contro la porta,dure e piuttosto nervose e insistenti)

-Vuoi aprire questa fo*********** porta o devo abbatterla a suon di calci????...volevo riservarli pèr una meta più adatta…-
Laura intanto tentava di darsi almeno una sistemata ai capelli,tentava di indossare qualcosa di decente,di ripulirsi la faccia;ma non per questo non rispondeva,furiosa:
-Alludi per caso a quella belva che mi odia?-
-NO ALLUDO AL TUO GRAZIOSO FONDOSCHIENA!-
-AHU!-
(Sottotitolo:al solo pensarci mi fa più che male…)
TOC!TOC!TOC!
-APRI PER DIO!-
Ripeteva a voce sostenuta l’attore,continuando a picchiare contro la porta e guardandosi intorno contrariato all’idea che i condomini potessero decidere di assistere a quel simpatico fuoriprogramma…
Come da copione,Laura aveva aperto senza che lui se ne rendesse conto:
-Stonk!-
-Ohuu…- gemeva,sentendosi nella stessa condizione di una campana che riceva il battesimo del mezzogiorno di Pasqua.
-Oh…Ca***!...Laura!- esclamò lui,che alla vista della poverina leggermente rintronata dimenticò tutto il risentimento per la nasata e ogni progetto di pedata supplementare. –Tesoro,cosa ti ho fatto…povero me!-
E così dicendo la prendeva tra le braccia,con intenti consolatorii.
Laura si divincolò:
-Lasciami…tieni giù le mani…non ci provare nemmeno!-
Lui la guardò mortificato;poi cominciò a osservarla meglio.Un attimo prima assomigliava a un piccolo barbapapà…ora aveva indossato jeans e camicetta;e si era pettinata.E a parte un intenso profumo di cacao,non c’era traccia di cioccolato sulle mani,né sul viso…Solo una briciolina all’angolo delle labbra.
L’uomo fissò a lungo quell’angolo,tanto che Laura sollevò la mano e s’imbattè nella briciolina delatrice;quindi arrossì.
-Honey…mi stai forse respingendo?-
-C..certo!...c …cosa ti sei messo in testa,signor ‘sciupafemmine’?-
-Semplicemente che ti piaccio…almeno quanto tu piaci a me…-
SGLOM…
(Sottotitolo:tipico rumore acquoso da squagliamento di cuore di una persona innamorata pazza che tenta di ingannare anche se stessa…)
Ma Laura rintracciò uno straccio di dignità che ahimè giaceva nascosto proprio nell’ultimo angolo in basso della sua anima e rispose,con falsa nonchalanche:
-Ecco,ti sbagli…Mi spiace dirtelo:il mio era solo un interesse professionale!Credevo lo avessi capito…-
Improvvisamente a Gerry tornò un certo prurito alle estremità inferiori e il desiderio di recuperare il precedente progetto ‘pedata’ accantonato poco prima.
Con un grugnito rabbioso avanzò nella stanza:
-Solo interesse professionale? E come mai ti sei cambiata in sette secondi?-
-Ero impresentabile…l’avrei fatto anche per il fattorino…-
-E come mai eri qui a ingozzarti di cioccolata,tutta sola…-
-Oh…ehm..per due cioccolatini…- tentò di giustificarsi facendo scomparire nel cestino una montagna di carta stagnola. –Quando lavoro ne mangio sempre un po’…Dovevo inviare il mio pezzo al giornale…-
-Il tuo pezzo?...E’ forse quello?...-domandò lui,indicando il monitor e dandole l’affondo definitivo .
Laura strabuzzò gli occhi:sulla pagina di word,a grandi lettere si leggeva…GERRY GERRY GERRY GERRY GERRY GERRY…..
Era diventata violacea.Lui le si avvicinò,le prese il visino tra le mani:
-Ti adoro quando assumi questo colorito…- e sorridendole,arricciando il naso,lo strofinò contro quello della giornalista.
Le braccia di lei,rispondendo a un comando non espresso,invano censurato,si strinsero intorno al collo di lui…
-Ohmmioddio…-sospirò Laura,quindi socchiuse gli occhi e lasciò che l’incanto si ripetesse ancora…e ancora…e ancora…Sollevata su quelle braccia maschie toccava già il cielo,assaporando voluttuosamente il gusto dolcemaro di quella bocca che adorava….
-Esci con me,baby?voglio portarti in un posto speciale… - le sussurrò lui,dolcissimo.
-Io…-
-Forse preferisci rimanere a casa?- insinuò,con una voce che era una carezza maliziosa…
-Glab!(Sottotitolo:tipico rumore da deglutizione forzata)…N no…esco volentieri…-

ZAN…ZAZAZAZAZAAAAANNNN!ZAZAZAZAZANNNNN!

-Che ca…diamine è ancora???-
-Ops…il mio cellulare…deve essere jeannie…Jeannie?Ma dove è rimasta?-
Gerry si passò la mano sul viso:che tempismo perfetto…!



-Laura…LAURA!-
-Si jeannie…sono io…che succede?-
-Non so…sono qui al commissariato…Il custode dice che mi sono intrufolata negli studios…Il cane…ehm…si è attaccato ai miei jeans e non molla la presa…Aiutamiii!-

arielcips4/2/2008, 13:20
Ad Albuquerque erano le dieci di sera,ormai…
Una leggera vibrazione:era il cellulare di Gerry che squillava.
L’attore si appartò verso una finestra a rispondere:
-Si…oh Mamma…Stai bene?...Certo,anch’io….Fumare?...ahi!(la sigaretta trascurata tra le dita gli aveva appena ustionato i polpastrelli)…No,dai:sai che finalmente avrei smesso…si,solo per obblighi di contratto…già…I giornali parlano di me?bè…(sorrisetto compiaciuto)…era ora,non credi?...Sul web?Ne parlano male? (Espressione delusa)…Porco,pervertito,pedofilo….e anche? No? Si è sparsa la voce dei 72 secondi?...Era una battuta mamma! Ma no,non ho bisogno di cure ricostituenti…No…Non potete spedirmi haggis e mars fritti per posta:avverti tutti! E’ una voce infondata…Mamma!-
Un poliziotto toccò la spalla dell’attore,piuttosto bruscamente:
-Qui non si può telefonare:almeno abbassi la voce!-
Gerry annuì,adattandosi.Ma dall’altra parte insistevano,preoccupati:
-Non farmi urlare,mamma…sono al commissariato!...No..non è per quello che pensi:non ho sedotto nessuna minorenne!!!...(Oh perché non cade la linea)…Scusami Ma’…ho una chiamata sull’altra linea…cheer!-
Non era una bugia.Davvero il cellulare di riserva aveva cominciato a vibrare nell’altra tasca:l’attore pregò santi e martiri che si trattasse di una scrittura da parte dell’assessorato alle telecomunicazioni dell’Alaska,fosse pure un reality di sopravvivenza in un ghiacciaio…
Era Aron.
-Salve Gerry…tutto bene?-
-Oh…non potrebbe andare meglio…-
L’amico non raccolse la sottile vena ironica.
-Bè,mi fa piacere…sai…mi ero sentito leggermente in colpa facendoti partire senza nemmeno tenermi Lo…Invece? Ve la cavate?-
-Mmm …alla grande…-
-Perché ho come l’impressione che non sia vero?Forse ti ho disturbato? Dove sei?-
-Solo al commissariato…-
-Oh cavolo Gerry…allora quelle storie delle minorenni…-
-Anche tu?...(grugnito pre ruggito) …NESSUNA MINORENNE,NE’ MAGGIORENNE…NESSUNA DONNA:::ODIO LE DONNEEEE!!!- aveva di nuovo gridato nella piccola sala d’aspetto dell’ufficio di polizia della first avenue di Albuquerque…Immaginò un attimo dopo che il poliziotto di prima gli avrebbe fatto l’ennesima ramanzina;ma l’agente invece lo guardò ammiccando e facendogli un inatteso occhiolino…Perplesso Gerry strabuzzò lo sguardo,poi dandogli la schiena di nuovo(un po’preoccupato ,in realtà),tenne a specificare:
-Anche se MI PIACCIONO …MOLTO!-
L’agente fece spallucce,con disprezzo.
In quella finalmente la porta del capo dipartimento si aprì.Ne uscirono Laura e Jeannie,piuttosto mogie entrambe:ma entrambe libere…
-Aron,debbo lasciarti…-
-Aspetta…non mi hai detto…Gerry? Gerry?...-

-Allora? Com’è andata?- domandava intanto l’attore alle due ragazze,chiudendo entrambi i telefonini.
Lo sguardo di Laura era un cocktail di rimprovero e disappunto;Jeannie,invece,che non aveva capito niente,gli gettò le braccia al collo,affranta:
-Oh Gerry…che umiliazione…sono così mortificata…abbiamo dovuto dare a lei la colpa,per poter uscire…Non perdonerò mai Laura,per questo!-
L’attore deglutì(doveva smetterla di masticare uova sode col guscio…),rispondendo con leggero imbarazzo all’abbraccio della bambolona e guardando interrogativamente Laura:in che senso?
In quella dall’ufficio uscì una virago bionda in divisa:il sergente Brannock…
-Mr B.?...può entrare un momento…dobbiamo chiarire alcune cose…-
L’attore guardò entrambe le ragazze,affranto e furibondo insieme;quindi seguì l’affascinante sergente nell’ufficio.E si augurò che la sua mamma non avesse smesso di pregare per lui proprio in quel momento…
E che quello che restava del suo fascino gli consentisse di evitare una ennesima mortificazione.
Al fascino dovette aggiungere una cauzione di 2000 dollari.Ma finalmente la porta del sergente si aprì e –dopo aver fatto la figura dello sconsiderato,distratto,impunito,bugiardo,sprovveduto,inetto…-a Gerry fu restituita la libertà…


Le due ragazze lo aspettavano su una panchina,di fronte al commissariato.Laura veramente avrebbe preferito tornare a casa.Ma Jeannie non si perdonava l’idea che quel caro uomo passasse una notte al fresco per causa sua…
-Quel caro uomo ti aveva appesa come un prosciutto ed era andato via,jeannie!-
-Questo è quello che abbiamo dovuto dire al sergente,Laura…ma tu sai che non può essere vero…-
-Oh no…io so benissimo che è proprio così!- stava per sbottare la giornalista,ma in quella la povera ‘vittima’ delle forze dell’ordine uscì dal commissariato.
Quando lo vide imboccare la porta Jeannie gli si fiondò di nuovo tra le braccia:neanche Natascia che corre incontro al principe Andrei sopravvissuto alla battaglia di Borodino…
Laura sbuffò,guardandoli.
-Bene…ora che tutto è finito? Cosa facciamo?- domandò,con una leggera impazienza.
-Oh…io avrei voluto trascorrere la giornata con te..ma…tra qualche ora mi parte la corriera…- disse sconsolata Jeannie,rivolgendosi a Laura,ma guardando languida Gerry.(Tipico caso di strabismo affabulatorio..)
-Tra qualche ora?...bene..allora andiamo a mangiare qualcosa e poi…quando è il momento Laura ed io la accompagniamo alla fermata…-
-Mmmm,si…io ho fame!- rispose entusiasta Jeannie…- E tu,Laura?-
-Uhm…-
-Magari se non te la senti…andiamo solo il sig Gerry ed io?-
Lo sguardo di Laura fu una risposta sufficientemente esplicita:a Gerry che ne colse tutto il potenziale esplosivo tornò il buon umore….
Ora si trattava solo di far passare quelle ore,senza che accadessero nuovi imprevisti…E poi,finalmente soli,lui e Laura avrebbero ripreso in pace quel certo discorso…


Andarono a mangiare qualcosa al ristorante del Deco Theatre.
Jeannie pendeva incantata dalle labbra di Gerry,che –come suo solito parlava,parlava,parlava….
Laura invece lo osservava,un po’ di sottecchi,concedendogli solo ogni tanto dei sorrisetti.
Era francamente piuttosto arrabbiata con lui…Però?A sentirlo esplodere così logorroico e affabile,come gli si poteva tenere il broncio?
Aveva letto tanto di lui,seguito interviste:era come conoscerlo…Ma poter sentire da lui quelle storie riferite qui e là,rendersi conto che spesso era davvero impossibile distinguere tra le storie che raccontava per scherzo e quelle accadutegli sul serio,forse perché lui stesso a un certo punto aveva finito per credere alle sue fandonie…e rigettare invece la realtà?...
L’attore parlava,gesticolava,rideva;ma i suoi sguardi erano spesso destinati alla giornalista.E quando riusciva a rubarle una risatina,un sorriso…un’esclamazione di meraviglia,… gli occhi gli brillavano compiaciuti.
Uscirono dal ristorante che a mala pena albeggiava.
Gerry si stiracchiò.Incredibile:per tutta la serata non aveva acceso una sola sigaretta….
-Venite a vedere il mare?- le invitò,con aria affascinante.
-Il mare?...ma se siamo in pieno deserto?- domandò come una cinciallegra Jeannie.
Laura era incuriosita.
L’uomo le fece saltare in auto e uscì con loro dalla città,arrampicandosi su un canyon poco distante.
Si fermò sulla cima: davanti a loro la striscia sottile della città con le sagome dei grattacieli che si delineavano lungo l’orizzonte.Tutt’intorno un oceano di sabbia.
-Ecco…questo è il mare….e quella è l’isola che non c’è….Ora,sorgerà il sole!-
Laura sollevò lo sguardo su di lui,rapita.Ma lo abbassò subito dopo.
Dovevano esserci alcuni microchips del suo sistema di sopravvivenza che funzionavano,nonostante i ripetuti corti circuiti….
-Oh Gerry…sei così romantico….-sospirò invece Jeannie,appollaiata sul sedile posteriore della decapottabile.E così dicendo lo cinse da dietro e,prima che l’uomo potesse respingerla,lo baciò sulla guancia,indugiando poi a strofinargli il viso sull’orecchio…
Non era sgradevole,quello strofinio…Ma Gerry pensò che per molto meno(una mela,pare…) qualcuno aveva scatenato una guerra di venti anni…
Si liberò dell’abbraccio,appena un po’ a malincuore.E approfittò per mettere il braccio intorno alle spalle di Laura…
-A che ora parte,la corriera?-



arielcips13/2/2008, 22:55
...Care amiche lettrici,
come tutte le cose belle,anche l'avventura di questa ff demenziale si conclude...
Incontreremo di nuovo Gerry e Laura,l'amico Aron,l'amica jennie e...altri personaggi più o meno riconoscibili della vita 'metaforica' della nostra star? non lo escludo con certezza....
Ma a San Valentino,ecco finalmente coronarsi questa impossibile storia d'amore!


La corriera partì alla sette e dieci.
Jeannie continuò ad agitare la mano e il fazzoletto dal finestrino,probabilmente anche dopo aver superato la frontiera con la California…
La città si andava risvegliando molto lentamente:le strade erano vuote,eccettuato qualche operatore ecologico,un garzone di lattaio,due edicole.
Erano soli...
Laura non sapeva bene cosa dire.Ma sentiva che la situazione era incandescente:qualunque discorso avesse tentato di intavolare non ne avrebbe cavato nulla…
Senza una parola,ritornarono all’auto;poi Gerry prese la direzione dell’appartamento di Laura.Fermò l’auto,parcheggiandola con attenzione;espose il ticket sul cruscotto;le si affiancò verso il portone.
Qui la giornalista tentò di affrontarlo,congedarsi.
-Bè…- stava per dire –Eccomi arrivata…-
Ma lui,senza batter ciglio,scattata la serratura,aprì,lasciò passare Laura e la seguì all’interno.
Da quel momento gli osservatori della California avvertirono uno sciame sismico nettamente segnalato da tutti i sismografi:epicentro Albuquerque,terza strada,numero 412…
-Non ci sono faglie,lì!- esclamò meravigliato l’esperto.
Non poteva sapere che responsabile di quella tempesta tettonica era il battito cardiaco di Laura…
-Prendiamo le scale?sono solo due piani?- propose,speranzosa.
-Va bene…- rispose lui,conciliante.Ormai era nella fase ‘gatto col topo’.
Salirono i due piani,sempre senza parlare.
Il cuore di Laura ormai aveva abbandonato la sua sede naturale e si dimenava tra gola ed esofago…
Ecco la porta.
Stranamente trovò subito le chiavi e di nuovo allo scatto della serratura,Gerry aprì e le fece cenno di entrare.
Quindi la seguì e chiuse…

Ora Laura era lì,in trappola.Doveva reagire.
Si voltò con l’indice pronto a tenere a bada il suo ospite,ma lui le abbassò la mano,le cinse la vita, e,prima che potesse anche minimamente provare a dire qualcosa,cominciò a baciarla…
Fatalmente Laura rispose al bacio,che divenne sempre più intenso e selvaggio…
Poi sempre baciandola la sollevò tra le braccia e infilò la prima porta che aveva davanti…
-No…quello è il ripostiglio delle pent…- farfugliò Laura.
Ma Gerry se ne era già accorto:una catastrofe metallica s’era abbattuta con indicibile fracasso per terra,svegliando il pupo dei vicini che aveva cominciato a piangere come un dannato.
Scuotendo appena la testa con la sua ineffabile espressione di disappunto,imponendosi di procedere comunque,l’attore ricominciò a baciarla e infilò un’altra porta:
-E’ il bagno!- esclamò,prendendo fiato Laura.
Gerry ritornò sui suoi passi e mirò ad un terzo uscio:Laura cominciò ad agitarsi.
-Non dirmelo….-ruggì lui – E’ un armadio a muro?la tomba di famiglia?...Se non imbrocco la prossima,giuro che lo andiamo a fare sul pianerottolo!-
Con un mugolio carico di espressione Laura indicò una specie di tenda a soffietto.
-Meta!- esclamò Gerry e finalmente raggiunse il letto,anzi,avendo affrontato la curva con una certa irruenza e non aspettando di trovarselo praticamente lì,vi rovinò sopra insieme a Laura!
Si guardarono negli occhi,appena sgomenti.Poi cominciarono a ridere e contemporaneamente a baciarsi e spogliarsi.
I primi a cadere per terra furono i rispettivi cellulari: quello di laura esalò un’ultima volta il suo ‘ZANNN ZAZAZAZAZAAAAANNN!’ poi tacque per sempre.
Lui scosse il capo,con un sorrisetto birichino.
Anche il suo cellulare,spento ormai da ore,era a terra;poi caddero camicia blusa,gonna, pantaloni…


Osservatorio astrofisico di Monte Palomar:

I studente: -professor mc Intosh…ad Albuquerque sta succedendo qualcosa…-
II studente –Professore?allertiamo la protezione civile,la marina,l’esercito?il Presidente?-
Professor Mc Intosh,tirando una lunga boccata alla sua pipa: -Non precipitiamo,ragazzi…nonostante le apparenze(tempesta magnetica,sciame sismico,bradisismo ipervelocizzato) credo che tutto questo abbia una spiegazione…


-Oh wow…ma sei un uragano in tutto,piccola!-
Gerry emergeva da sotto le lenzuola,con un leggero sopraffiato.
-Dovevi avvertirmi,che di secondo nome facevi Pandora…-
-Smettila…-scherzò ridendo Laura-
-Io credevo che le ‘donne intelligenti’ fossero assolutamente noiose e ….pressocchè frigide!-
-Gerry!-
-D’accordo,ho sbagliato…ma di qui a ritrovarmi sotto le coperte con la nipotina di Stromboli…Fiuuuu…-così dicendo allungò una mano ai pantaloni e tirò fuori le sigarette.
Ne estrasse una con espressione supplichevole,quindi la infilò tra le labbra.
-Oh bè…se sei già stanco…-concesse lei,con falsa indulgenza.
Le rispose un grugnito ruggito;la sigaretta finì in aria,le lenzuola si sollevarono e li avvolsero di nuovo…Almeno provarono a farlo.


Buona parte del letto era a terra,ormai.Compresi i cuscini.Restava il lenzuolo a coprire i nostri due innamorati,stesi lì,praticamente esausti,l’una con la testa appena sollevata sul torace dell’altro.
-Mmmmmm….puoi esprimere ancora un desiderio,per oggi…-sussurrò lui.
-Sul serio? Credevo li avessi esauditi tutti…-commentò lei- Allora..uhmmm FAME! Voglio la prima colazione più sfacciatamente abbondante della storia degli Stati Uniti d’America!-
-Già…la prima colazione…Hai idea di che ore siano,honey?-
Laura si sollevò sul letto come una molla.
-Che?-
-Le quattro e mezzo del pomeriggio…-
-Di quale giorno????-
Anche Gerry si era sollevato e cercava di controllare l’ansia di lei.
-Sta’ calma….è domenica!-
-Oooh!- esclamò,con una sfumatura di disperazione lasciandosi ricadere sul letto,affranta.-Ho perso un altro lavoro…Alle 11 c’era il funerale della bisprozia del mio direttore…-
-Bene! Così sarai libera…-
-Dici pure senza un lavoro,disoccupata,a spasso…senza una fissa dimora…-
-Bè,praticamente è quello che sono io,per almeno cinque mesi all’anno…-
-Già…-Laura sospirò,alzandosi tristemente dal letto,avvolta nel lenzuolo.E si trascinò in cucina,mogia.
-Ehm…- la seguì lui,infilandosi in fretta qualcosa addosso.-Bocconcino? E la nostra colazione?
-Se vuoi…c’è dello yogurt in frigo…-
Gerry aprì il frigo giusto per darle soddisfazione e prendersi il tempo di riflettere un attimo:
-Si,lo Yogurt c’è,ma mi ha salutato ed è uscito sulle sue gambine…-
-Che?...oh,forse è scaduto?-Laura non riusciva a provare interesse per le vicissitudini alimentari del suo frigo,sedette al tavolo,mogia più di prima.
L’attore le si sedette accanto:
-Allora?....che succede tutt’a un tratto,mio uragano?- così dicendo le tirò su il nasino e lo strofinò col suo.
Poi prima che Laura potesse rispondere,soggiunse:
-Sai,pensavo che avrei giusto bisogno di una nuova addetta stampa che mi segua nella mia vita scombinata…-
-E stai pensando a me?- domandò lei illuminandosi.
Lui proseguì:
-Certo dovrebbe essere scombinata almeno quanto me,così da non sentirmi perennemente in difficoltà,se non in colpa,davanti a lei!-
-Dunque pensi proprio a me?- esclamò lei,sempre più sollevata.
-Sondra mi ha dato il ben servito dopo…(a Gerry venne in mente una veloce visione del tiro giocato alla cugina Priscilla e la tirata di borsetta in faccia ricevuta da Sondra…) …ehm…dopo.-
Il viso di Laura si oscurò:
-Dopo cosa? E chi è Sondra?-
Lui evitò che insistesse tappandole la bocca con un bacio.
-Ho fame!- disse poi –Vestiti che andiamo alla peggior rosticceria cinese della zona:ho bisogno,di grassi,zuccheri,proteineeee…-
E senza aspettare risposta si infilò sotto la doccia.




Alle cinque avevano divorato il quinto hamburger con paprika,chili,cipolle agrodolci e patatine novelle.
Ora bevevano da un walky cup a due cannucce gli ultimi sorsi di coca.
La gente passava davanti al bar indifferente:era un raro momento di pace.
Lui la guardò negli occhi e le chiese:
-Allora?...ti va?-
-Farti da addetta stampa?seguirti ovunque nel mondo?ricordarti appuntamenti,moderare i tuoi sproloqui,limare le tue uscite a sproposito,glissare le figuracce…???-
-Ehi?...bè,si..diciamo…-
-E nel contempo?...Sopportare quel tuo batuffolo di pelo,starnutire per giorni interi,scaldarti quando hai freddo?-
-Bè,con te vicino credo che soffrirò di ipertermia,piccola…-scherzò un po’ forzatamente lui.
Intanto passò loro a fianco una stanga di un metro e ottanta di altezza,per diversi volumi tra sporgenze e rientranze;Gerry sollevò appena l’occhio,ma ciò bastò perché la avvenente passante gli sorridesse disponibile…
-No!- formulò Laura,con chiarezza.
-No?...cosa no?-
-Non può funzionare,mr B…-
-Perché no?...Mi era sembrato di capire che tu…-
-…che io sia completamente persa per te?- concluse lei. –Ed è vero…-
Lui sorrise di nuovo,compiaciuto.
-Ma proprio per questo:sarebbe come cospargermi di benzina ed entrare in una fabbrica di accendisigari…-
-Non capisco,baby…- ribattè lui,deluso e esterrefatto.
-Come potrei sopravvivere a un uomo che…che …riesce ad avere ragazze per ogni lettera dell’alfabeto occidentale?...e per fortuna non siamo in Cina!-
-Non ti seguo…- rispose lui.
Ma la seguiva benissimo;altrimenti non si sarebbe spiegata quell’espressione di leggero rammarico,quasi frustrazione,all’idea di dover rinunciare a un… alfabeto composto da 400 ideogrammi…
-E sono tutte bellissime,elegantissime,disponibilissime....Mentre io?...l’apprezzamento più gentile che hai fatto su di me,in tutta onestà…è stato di chiamarmi ‘Puffo’…-
Gerry intanto aveva pagato e si erano alzati.Ora camminavano all’interno di un centro commerciale,specchiandosi tra le vetrine.
Lui aveva una espressione compunta.Ma non poteva ribattere nulla.
-Insomma…dirti si sarebbe come firmare una polizza di sofferenza a vita…-
Infine le si fermò davanti,aprì le braccia:
-Ci sarà anche qualche vantaggio…- chiese con l’aria del cucciolo bastonato.
-Oh certo…ma mettendoli su una bilancia,solo un’autolesionista più che convinta potrebbe pensare che pareggino i danni…-
-Così…..?- chiese ancora lui,con poche speranze.
In quella,improvvisamente,qualcosa di agitato,aguzzo e ansimante rotolò tra i loro piedi:Lo…inseguita con una certa difficoltà dal custode degli studios che aveva l’incarico di portarla fuori tre volte al giorno.
-Oh no!- si lamentò Laura,afferrando un pacchetto preventivo di kleenex.
Gerry sollevò prudentemente il cagnetto in braccio e lo accarezzò,bisognoso di gratificazioni.I due guardarono Laura con i grandi occhi sgranati e supplichevoli.
Fu allora cha accadde l’inimmaginabile….Laura non starnutiva;non starnutiva più.
L’allergia era misteriosamente passata…
-Così?- domandò ancora lui.
-Così…- concluse lei,poi lo guardò negli occhi e gli sorrise-Ti ho mai confessato di soffrire di masochismo patologico cronico incurabile?-
-Oh…piccola, sapevo che avresti detto si!- disse allora Gerry,sollevandola sulle braccia insieme al suo cucciolo.
Il guardiano degli studios applaudì,emozionato;poi preso il provvidenziale pacchetto di kleenex dalle mani di laura,che non gli prestava più alcuna attenzione,cominciò a starnutire,tra le lacrime….
Si stavano di nuovo baciando,incuranti del guardiano,di Lolita e di un discreto pubblico di curiosi fermo a osservarli,commossi.E Gerry sussurrò all’orecchio di Laura:

-Ti ho mai confessato che a sette anni facevo pensieri assolutamente impuri,sulla puffina?...quelle treccine bionde,ah!-




.....The end.....


Edited by arielcips - 1/1/2009, 21:59
 
Top
jiujiu
view post Posted on 14/4/2008, 14:21




allora...come promesso ieri e in ritardo mostruoso...

****

CITAZIONE
-Bè…è un po’ come con Lo,Aron…Magari da uno come me ci si aspetterebbe che avesse a fianco un cane da pastore…con tanto di pedigree,possibilmente addestrato,vincitore di premi e tornei…Ma io adoro Lo…è lei la mia compagna di avventure…questo carlino buffo,isterico,affettuoso,scatenato….-

e considerando che l'ha dichiarato giusto recentemente... :P


CITAZIONE
Hai ragione…- rispose invece inaspettatamente l’attore – A volte mi comporto da stereotipo,e faccio il tipo figo e seduttore…ma forse accade perché in realtà sono un insicuro, un confusionario,uno sconclusionato complusivo …Io,honey,non sono come i miei personaggi…-
Poi si volse a guardarla dritto negli occhi e soggiunse:
-…E questo mi aspetto che una donna con un po’ di cervello possa capirlo…-

muarghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!


CITAZIONE
l bacio sembrò all’inizio più tenue di una carezza,ma poi crebbe..crebbe… crebbe smisuratamente;Laura avvertì la calda morsa delle due braccia più desiderabili del mondo cingerla sempre di più;credette di levitare e si abbrancò a sua volta all’unico punto fermo in quel caos di estasi e fuoco che sembrava gravitarle intorno:le passarono davanti immagini sconclusionate una notte di pioggia un kilt grande come una tenda una batuffolo di pelo coi denti un divano…il centralpark….il gatto rudy…la zia Berenice..Priscilla(no,Priscilla via) Coky….il mondo si allontanava come un puntino infinitesimale laggiù,nell’universo clamoroso di quel bacio…Sotto le sue dita la calda setosa morbidezza dei capelli di lui,contro il suo petto quel torace muscoloso e teso,e tra le labbra il caldo sapore di lui…del quale non si sarebbe mai dissetata abbastanza….
Il cellulare di Gerry squillò,squillò anche il suo…ma prima che finalmente uno dei due si decidesse a tornare coi piedi su questa terra,il suono si esaurì nel silenzio della notte…
A fatica frenarono…poi si staccarono…riprendendo fiato.

muarghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh( due: il ritorno...)



quello che è successo dopo mi ha fatto restare male, ma come faccio a deprimermi se mi ritrovo

CITAZIONE
Ma in quella il cellulare di Gerry squillò:
-Si?....Tesoro,pensavo proprio a te…-
-(ma sono Aron)-
-Certo che lo so,darling…- così dicendo Gerry voltava le spalle a Laura,come a chiudere la discussione.
-(allora se lo sai…?)-
-Non insistere honey:ho voglia di rivederti ora,subito!-
-(allora se lo spieghi al receptionist…mi ha proibito di salire)
-Non essere testona,amore…Salto sul primo aereo e volo da te!-
-(ma sono nella hall!)-
-(Lo so benissimo,deficiente! Scendo tra poco!)-

questo???:lol:


CITAZIONE
Nel silenzio che precedeva l’inizio del rito,improvvisamente,un suono inatteso lacerò l’atmosfera,frantumandola come avrebbe fatto un sasso gettato nelle vetrate multicolori del santuario:
- ZAN…ZANZANZANZA ZAAAANNNNN!!!!-
-(Ohssanto spirito…non ho azzerato la suoneria…)- imprecò qualcuna,allontanandosi velocemente dall’altare,accompagnata dallo sguardo feroce della donna in tailleur color panna che –a parte i capelli arricciati- somigliava sorprendentemente al direttore del LA. Sun;e da uno strepitoso vagire irrefrenabile e stereofonico (anzi,erano tre) emesso all’unisono dai gemelli battezzandi!

Il battesimo della figlia di mio cugino!!!! :o: ehm..volevo dire...sono cose che possono succedere... :trota:


CITAZIONE
Ehi,che ti succede?-gli domandò preoccupato l’attore,inchiodando.
Mentre Aron salvava a stento la testa dall’impatto col lunotto,Gerry si guardò intorno.
-Ti ricordi? È cominciata qui….-
Erano proprio nel punto in cui qualche mese prima Laura era finita sotto le ruote della BMW..
-Cosa?-
-Ti avevo detto di non ricordarmelo!- infierì rabbioso,ingranando e sgommando Gerry.
-Ricordarti di che?-
-Di quella cosa che non voglio ricordare…-
-Ma se non so di cosa parli come posso…-
-…Hai capito benissimo….- gli disse,indicandogli con la testa la clinica ‘Fiocco multicolore’.
-Ah si,parli di Laura,la giornalista che hai investito?quella che ti ha combinato tutti quei guai?...che ti piaceva,nonostante tutto?che ne è stato poi di lei? L’hai cercata?-
-ARONNNNN!!!!-

questo è più gegio che gerard! :P


CITAZIONE
CITAZIONE Laura aprì le mani con un gesto di sorpreso sconforto.
-Non è stata opera mia…almeno:non credo!-
Questa mi ha fatto pensare a Jiu :P

:lol: non riesco proprio a capire perchè :fisch: ( parla colei che è rimasta chiusa ai giardinetti...:trota: )



CITAZIONE
Aprì.Davanti a lei,non Jeannie.Davanti a lei che indossava un ridicolo pigiamone modello Chicco,masticava cioccolato e probabilmente ne portava anche le tracce sul viso e le dita,si…davanti a lei c’era GERRY B.
-AAAAHGH!-
STUNF!
OUCH!
(Sottotitoli per non udenti:la padrona di casa grida,quindi sbatte la porta in faccia al nuovo venuto,che a occhi socchiusi e sorriso sulle labbra si becca un’inattesa nasata!)

TOC!TOC!TOC!

(sottotitolo:noccate contro la porta,dure e piuttosto nervose e insistenti)

-Vuoi aprire questa fo*********** porta o devo abbatterla a suon di calci????...volevo riservarli pèr una meta più adatta…-
Laura intanto tentava di darsi almeno una sistemata ai capelli,tentava di indossare qualcosa di decente,di ripulirsi la faccia;ma non per questo non rispondeva,furiosa:
-Alludi per caso a quella belva che mi odia?-
-NO ALLUDO AL TUO GRAZIOSO FONDOSCHIENA!-
-AHU!-
(Sottotitolo:al solo pensarci mi fa più che male…)
TOC!TOC!TOC!
-APRI PER DIO!-

:eheh: bellissimo!


CITAZIONE
SGLOM…
(Sottotitolo:tipico rumore acquoso da squagliamento di cuore di una persona innamorata pazza che tenta di ingannare anche se stessa…)

muarghhhhh ( tre: la trilogia...)

CITAZIONE
Non potete spedirmi haggis e mars fritti per posta:avverti tutti! E’ una voce infondata…Mamma!-

acc..peccato * jiu disfa i pacchetti preparati con cura la sera prima*


CITAZIONE
-Anche tu?...(grugnito pre ruggito) …NESSUNA MINORENNE,NE’ MAGGIORENNE…NESSUNA DONNA:::ODIO LE DONNEEEE!!!- aveva di nuovo gridato nella piccola sala d’aspetto dell’ufficio di polizia della first avenue di Albuquerque…Immaginò un attimo dopo che il poliziotto di prima gli avrebbe fatto l’ennesima ramanzina;ma l’agente invece lo guardò ammiccando e facendogli un inatteso occhiolino…Perplesso Gerry strabuzzò lo sguardo,poi dandogli la schiena di nuovo(un po’preoccupato ,in realtà),tenne a specificare:
-Anche se MI PIACCIONO …MOLTO!-
L’agente fece spallucce,con disprezzo.

qui mia mamma si è girata chiedendomi perchè stessi sghignazzando!!! :eheh: :eheh:


CITAZIONE
Aveva letto tanto di lui,seguito interviste:era come conoscerlo…Ma poter sentire da lui quelle storie riferite qui e là,rendersi conto che spesso era davvero impossibile distinguere tra le storie che raccontava per scherzo e quelle accadutegli sul serio,forse perché lui stesso a un certo punto aveva finito per credere alle sue fandonie…e rigettare invece la realtà?...
L’attore parlava,gesticolava,rideva;ma i suoi sguardi erano spesso destinati alla giornalista.E quando riusciva a rubarle una risatina,un sorriso…un’esclamazione di meraviglia,… gli occhi gli brillavano compiaciuti.

:occhilucidi: :occhilucidi:


CITAZIONE
-Non dirmelo….-ruggì lui – E’ un armadio a muro?la tomba di famiglia?...Se non imbrocco la prossima,giuro che lo andiamo a fare sul pianerottolo!-

:lol:


ecco finalmente il mio commento..ammetto di essermi dovuta trattenere e scegliere solo alcuni dei brani e tagliare qui e lì ( arrivata alla quinta pagina di word, mi sono fatta l'esame di coscienza :P )

ps:
CITAZIONE
-Ti ho mai confessato che a sette anni facevo pensieri assolutamente impuri,sulla puffina?...quelle treccine bionde,ah!-

ma non si chiamava puffetta? ( :trota: )
 
Top
Sere Butler
view post Posted on 16/5/2008, 21:16




oh.mio.dio.
ti giuro che ho riso come un'idiota dall'inizio alla fine!!! è inutile che io metta citazioni, perchè dovrei citare tutto!!! assolutamente esilarante, nonchè romantica nonostante lo sia senza risultare affatto zuccherosa!!! brava davvero!!!
quand'è che Gerard caro amore arriva anche qui da me???
 
Top
themanyoulove
view post Posted on 9/9/2008, 10:09




dopo le improbabili interviste degli ultimi giorni,m'è venuta voglia di rileggerla...è troppo divertente!!!
 
Top
view post Posted on 1/1/2009, 22:02
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Administrator
Posts:
6,482
Location:
Panettona,mitico pianeta agreste

Status:


Commenti finali


spands7214/2/2008, 10:08
:wub: :ciao: che peccato ... è finita!
ma come è finita!! bellissima, sarà anche demenziale, ma ti posso assicurare che il termine spassosa mi sembra il più azzeccato.
ti ringrazio per il tempo e l'energia profusa nella stesura, per l'intreccio incredibile, e mi auguro che esistano dei personaggi simili, o almeno dovrebbero, danno un pochetto di sale alla vita, e soprattutto ti fanno capire che i pazzi ...esistono!!

grazie.
manuphantom14/2/2008, 12:42
dioo mioo ariel,è stupenda mi spiace che sia finitaaa,sono contenta che si sono messi insieme complimenti ancora riel.

themanyoulove14/2/2008, 19:35
...mi auguro davvero che ci sia un qualche seguito...da quello che lasci intuire....Questa ff era un toccasana!


sabry_aminta15/2/2008, 12:20
sniff...come farò senza questa meravigliosa storia? :cry: :cry:
è talmente bella e mi ha fatto così tanto ridere...oltre che schiattare(come in questo capitolo,ogni volta che Gerry fa il tenero.. :infermieri: )

grazie Ariel,davvero tanto!!! :wub: :clap:
ps:quoto tutto quanto detto da Barbara :D
ppss:avevo dimenticato di quotare una delle scene che più mi sono piaciute di quest'ultimo capitolo...
CITAZIONE
CITAZIONE
Poi sempre baciandola la sollevò tra le braccia e infilò la prima porta che aveva davanti…
-No…quello è il ripostiglio delle pent…- farfugliò Laura.
Ma Gerry se ne era già accorto:una catastrofe metallica s’era abbattuta con indicibile fracasso per terra,svegliando il pupo dei vicini che aveva cominciato a piangere come un dannato.
Scuotendo appena la testa con la sua ineffabile espressione di disappunto,imponendosi di procedere comunque,l’attore ricominciò a baciarla e infilò un’altra porta:
-E’ il bagno!- esclamò,prendendo fiato Laura.
Gerry ritornò sui suoi passi e mirò ad un terzo uscio:Laura cominciò ad agitarsi.
-Non dirmelo….-ruggì lui – E’ un armadio a muro?la tomba di famiglia?...Se non imbrocco la prossima,giuro che lo andiamo a fare sul pianerottolo!-
:lol: questa scena è meravigliosa :lol:

(voglio un lungometraggio su questa ff!!! :P )

Galen8817/2/2008, 12:32
una delle ff più graziose che abbia mai letto...


gemini2117/2/2008, 22:14
:pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto:

.
.
.
.
.
.
CITAZIONE Poi sempre baciandola la sollevò tra le braccia e infilò la prima porta che aveva davanti…
-No…quello è il ripostiglio delle pent…- farfugliò Laura.
Ma Gerry se ne era già accorto:una catastrofe metallica s’era abbattuta con indicibile fracasso per terra,svegliando il pupo dei vicini che aveva cominciato a piangere come un dannato.
Scuotendo appena la testa con la sua ineffabile espressione di disappunto,imponendosi di procedere comunque,l’attore ricominciò a baciarla e infilò un’altra porta:
-E’ il bagno!- esclamò,prendendo fiato Laura.
Gerry ritornò sui suoi passi e mirò ad un terzo uscio:Laura cominciò ad agitarsi.
-Non dirmelo….-ruggì lui – E’ un armadio a muro?la tomba di famiglia?...Se non imbrocco la prossima,giuro che lo andiamo a fare sul pianerottolo!-
(P.S. Meravigliosa!! :eheh: :eheh::eheh:)


Mgrace19/2/2008, 20:04
Finalmente, dopo giorni riesco a commentare.
:sniff:
lo sai, Ariel, che mi mancherà questa ff?
:sniff:
lo sai quanto?
:sniff:


arielcips19/2/2008, 20:12
...ora come ora non potevo che finirla...ma,aspetta che Gerry ne combini un altro centinaio delle sue e potrò sempre iniziare 'L'impossibile vita di una star(e della sua sfortunata assistente'...


Mgrace19/2/2008, 20:17
CITAZIONE (arielcips @ 19/2/2008, 19:12) ...ora come ora non potevo che finirla...ma,aspetta che Gerry ne combini un altro centinaio delle sue e potrò sempre iniziare 'L'impossibile vita di una star(e della sua sfortunata assistente'...
:entusiasmo:

mg felice
leoness@198520/2/2008, 13:11
complimentissimi ariel

questa ff è stata meravigliosa!!!

divertente e romantica allo stesso tempo :cheeerleaders: :cheeerleaders:


Dispiace anche a me che sia finita :pianto:

a questo punto non posso che sperare che Gerard ne combini altre così da darti l'ispirazione!!!

ancora bravissima :fiori:


Mala_8922/2/2008, 22:38
bellissima l'ho letta tutta stasera....non vedo l'ra di leggere il sequel...perchè ci sarà un sequel vero?
:sniff: :sniff: :sniff: :sniff:
ci sarà per forza altrimenti..... :sparta: :sparta: :sparta: :sparta:

(IMG:http://img293.imageshack.us/img293/5920/lucarelli0chhu4.gif)
a presto allora :rosa: :fiori: :amore: :b
 
Top
gemini78
view post Posted on 31/8/2009, 21:56




Quanto amo questa ff!!! Ogni tanto è bello rileggersela un po'!! :felice: :felice: :cheeerleaders: :cheeerleaders: :cheeerleaders: :occhilucidi: :occhilucidi: :caldo: :caldo:
 
Top
view post Posted on 13/9/2009, 22:45
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Moderatore globale
Posts:
8,505

Status:


CITAZIONE (gemini78 @ 31/8/2009, 22:56)
Quanto amo questa ff!!! Ogni tanto è bello rileggersela un po'!! :felice: :felice: :cheeerleaders: :cheeerleaders: :cheeerleaders: :occhilucidi: :occhilucidi: :caldo: :caldo:

quanto hai ragioneee!!ho riletto anch'io qualcosina ora che ho visto il topic :occhilucidi: :occhilucidi: ,bellissimissimissimaaaaa!! :occhilucidi: :occhilucidi: sempre grazie Ariel per averla creata!!! :clap:
 
Top
Kyriem
view post Posted on 30/10/2009, 00:01




Complimenti davvero!!!!!! E' stata spassosissima!!!!!!!!!!!
 
Top
nikuzzact
view post Posted on 30/10/2009, 01:25




l'ho letta quest'estate...bellissimo *.*
 
Top
16 replies since 3/4/2008, 17:38   813 views
  Share