Posto la traduzione dell'articolo precedente,per chi volesse capirci di più(
cortesy of Gerry's ladies):
http://www.aintitcool.com/node/36961Ho visto questo film, e ho pensato che volessi sapere. Usalo o lascialo perdere.(...)(ndr:ometto quello che non ci interessa e passo direttamente al film)
Ho visto RocknRolla, ed è veramente FORTE. E sebbene non abbia la scossa della novità, riconosco che questo sia il migliore dei buoni film di Guy Ritchie. E quello è un livello dannatamente piuttosto alto. L’ho visto a Londra, dove è ambientato, sebbene la Londra del film sia totalmente Ritchie-izzata. Si torna in zona Lock, Stock e Snatch (grazie al ca..o) dove tutti hanno nomi come One-Two (Ciao, One-Two. - Piacere, Three-Four!) o Mumbles (uuu mi viene in mente Borbotto il personaggio che Dustin Hoffman aveva in Dick Tracy) e parlano una sconclusionata imitazione della parlata Cockney (il dialetto puro Londinese... Se ricordate Eliza Doolittle in “My Fair Lady” visto in lingua originale sapete di cosa sto parlando: Hurricanes in Hertforshire hardly ever happen oppure The Rain in Spain falls mainly in the plain). A pensarci, l’hanno fatto anche in Revolver, ma qui non abbiamo a che fare con Jason Statham che grida al proprio ego in un ascensore per minuti che sono sembrati giorni.
Comunque, dal momento dei titoli di testa non così forti mentre esplodono sullo schermo - come in Seven, Prova a Prendermi e Gli Incredibili, in anni recenti - è chiaro che Ritchie intende fare affari. Deve sapere che schifezze siano stati i suoi due ultimi film, deve sapere che non avrà molte altre possibilità, ma a dispetto di ciò, ci sono bravura e fiducia in questo che non mi aspettavo. Nei primi cinque minuti incontriamo circa mille personaggi, e se non fosse stato per la voce narrante splendidamente laconica di Mark Strong, sareste quasi persi. Anche con quella siete lì a lottare, ma chi se ne importa? La macchina da presa vola in giro, le performance sono per la maggior parte impeccabili, la musica uccide.
La trama è fondamentalmente a proposito degli oligarchi Russi neo-arricchiti che stanno prendendo il controllo delle proprietà londinesi da quelli della vecchia scuola come Lenny Cole, interpretato dal superbo Tom Wilkinson. Sta avendo un momento straordinario e questa è una bella aggiunta al canone. Il suo consigliere è l’incredibile Mark Strong, e i due fanno faville. Lenny è in credito di un certo importo di denaro - non potrei dirvi quanto, non avendo capito il gergo simil-Cockney - da un gruppo di pretesi gangster, guidati dal One-Two di Gerard Butler, e sono i loro tentativi di ottenere quel denaro, inavvertitamente sabotando ogni volta gli affari di Lenny con il potentato Russo a formare l’ossatura centrale del film.
Ma come ho detto, ci sono una quantità di altre storie e personaggi secondari, inclusi vari tossici, ladri, gangsters, pop stars, promotori musicali (i leggermente sotto-sfruttati Ludacris e Jeremy Piven), ed una contabile astuta , interpretata con affettata e impassibile sensualità da Thandie Newton. Laddove nemmeno l’agente di Guy Ritchie discuterebbe sul fatto che possa scrivere ottime parti per le donne - qualcuno ricorda personaggi femminili in Lock, Stock? O Snatch? E poi c’è stato Swept Away, che ti rende felice del fatto che negli altri non ci fossero donne - almeno qui la sola tonalità che dà alla Newton da interpretare è buona e lei sembra essersi divertita.
Come tutti gli altri, Gerard Butler trova una bella linea di auto presa in giro; lui e la Newton hanno una scena di ballo spettacolarmente non cool che ha fatto ululare dal ridere il pubblico. E’ in un certo qual modo sciocca e per questo ancor più forte. Inoltre nella squadra ci sono anche Idris Elba e Tom Hardy, i cui tormenti romantici formano la base per alcune delle migliori battute del film.
Ma la performance di maggior rilievo, quella che ti fa davvero sentire che stai guardando una nuova stella iniziare a splendere, è quella di Toby Kebbell. Ha fatto una buona impressione nel magnifico Dead Man’s Shoes e lo ricordo in Control, ma non molto altro. Infatti, niente altro. Ma qui, nel ruolo della dissoluta rock star Johnny Quid è semplicemente fottutamente smagliante. Le donne vorranno farselo (la mia ragazza era incollata alla sedia ) e gli uomini vorranno essere lui: fondamentalmente il mondo sarà suo.
O lo sarebbe, se Ritchie non ce l’avesse già in tasca. Riannunciandosi come un regista superbo, sia di scene sul set - un’incredibile scena di inseguimento dove Butler viene inseguito da due Russi che assolutamente non si fermeranno - e pura commedia - la succitata scena di ballo, la più breve scena di sesso del mondo, e molto di più - Ritchie è al top della forma qui. E come autore, si sta nuovamente divertendo. Non ci sono sottotesti cabalistici a distrarci, infastidirci o confonderci. C’è solo una gran storia da raccontare, ed è una festa raccontarla.
Non è un film perfetto. Un paio di interpretazioni non funzionano davvero, e occasionalmente si perde in esposizioni non necessarie, come se non capisse quanto ci si stia divertendo nella nostra ignoranza. Ma basilarmente, è f*t**t*mente il massimo, visivamente grandiosa e suonando ancor meglio, fino all’interessante e genuinamente sorprendente svolta nel racconto. E poi, nello stile tipicamente fiducioso, il film inizia annunciando che un sequel arriverà presto, che è a) una buona notizia; b) una mossa sfacciatamente coraggiosa considerato che questo non è nemmeno uscito ancora. Ma a giudicare dalla risposta del pubblico durante e l’applauso alla fine, il sequel arriverà e ci vedremo là.
Lasciate che la sfiducia inizi. Per qualche mese. Poi lo vedrete e saprete che ho avuto ragione.