disclaimer : questa FF appartiene a Brigand13, a lei, solo a lei, sempre e soltanto a lei.
Brigand13
Link alla FF originalePandora's Legacy
Capitolo Uno
La pistola ruggì, echeggiando attraverso la caverna. Una sensazione incandescente lacerò l'addome di Terry che cadde sulle proprie gambe e iniziò a contorcersi. Lo sguardo di Lara su di lui era triste, ma risoluto. In quel momento Terry realizzò di aver sopravvalutato i suoi sentimenti per lui.
Terry crollò all’indietro, stringendo la ferita.
Brividi gelidi iniziarono a percorrere il suo corpo mentre i suoi occhi continuarono a seguire Lara.
Lei raccolse l’involucro contenente lo scrigno e si allontanò. Si inginocchiò dinanzi alla piscina oscura e tirò fuori lo scrigno dalla borsa.
La sua coscienza iniziò a venir meno mano a mano che il sangue sgorgava tra le sue dita.
Non poté dire con certezza quanto tempo Lara rimase seduta laggiù, ma registrò vagamente il movimento di lei che spingeva il vaso di pandora dentro il liquido nero.
Lei quindi si alzò e se ne andò.
Terry avvertì un moto di risentimento per quella donna che non gli aveva concesso nemmeno un ultimo sguardo mentre usciva dalla caverna.
Dopo, tutto divenne nero.
***
Terry si svegliò di soprassalto. Si sentì come sotto gli effetti di una bella sbronza. Il suo intero corpo doleva e gli venne la nausea quando si mosse per mettersi seduto. Provò ad aprire gli occhi.
A dispetto della luce pallida, un dolore acuto ferì le sue tempie. Sbatté le palpebre e il dolore diminuì.
Fissava confusamente quella che apparentemente era una caverna. Nonostante i suoi occhi rifiutassero di focalizzare bene, riconobbe il profilo di una donna coi capelli neri seduta di fronte a lui.
Le sue gambe erano raccolte al petto, le braccia strette attorno ad esse e la testa poggiata sulle ginocchia.
Ricadde al suolo e chiuse gli occhi. Portò le mani al viso e si massaggiò le tempie, provando ad alleviare il pulsare nella sua testa.
“ Dannazione, Croft. Quanto ho bevuto la notte scorsa?Non crederai mai al sogno che ho appena fatto. Mi sparavi e mi lasciavi a morire…pazzia pura, eh?Ad ogni modo, dove siamo?”
Avvertì del movimento dall’altra parte della stanza e quindi dei passi avvicinarsi al suo fianco.
Udì la donna inginocchiarsi accanto a sé e dita fredde sfiorargli delicatamente la fronte.
Una voce sconosciuta poi disse: “ Non era un sogno.”
I suoi occhi si aprirono completamente e si ritrovò faccia a faccia con una donna che non aveva mai visto prima.
L’istinto prese il sopravvento ed entrò in azione. Ignorando le proteste del proprio corpo, balzò in piedi e afferrò la donna per i polsi. La spinse indietro e ruotò su di lei, immobilizzandola al suolo col proprio peso.
Lei gridò e si dibatté, ma non riuscì a scacciarlo. “ Lasciami andare, razza di gorilla troppo cresciuto!”
Dalla sua nuova, vantaggiosa posizione, Terry realizzò che era molto più bassa di Croft e il suo corpo aveva delle curve considerevolmente più morbide rispetto alle forme asciutte, toniche di Lara.
La sua voce aveva un tonalità leggermente più alta rispetto al parlato lento e profondo dell’avventuriera.
In circostanze normali non avrebbe mai confuso questa donna con Lara, nemmeno per un istante, nemmeno in una caverna poco illuminata come quella.
La donna si agitò ancora, cercando di liberarsi. Le sue morbide curve premettero contro di lui. Terry pensò che, in qualsiasi altra situazione, avrebbe certamente goduto della sua posizione. Comunque, il mal di testa lancinante e i lamenti dei suoi muscoli, per non parlare della sua confusione riguardo l’intera situazione , tutto eliminò ogni accenno di piacere dall’evento.
“ Chi diavolo sei tu?” ringhiò minaccioso, senza lasciarla.
“Ho detto di lasciarmi andare,” rispose lei con altrettanto vigore, all’apparenza non intimidita da lui.
“ E io ti ho chiesto chi sei,” disse lui sollevandosi e portandosi a cavalcioni su di lei. “ Ora puoi rispondermi gentilmente, o posso perquisirti e trovare la risposta da me. A te la scelta-
La donna lo fissò con disprezzò, con le labbra premute in una linea sottile, poi distolse lo sguardo.
“ Va bene, fa come credi.”
Terry le strattonò i polsi, unendoli e tenendoli saldamente con una mano. Scivolò un poco indietro e la costrinse a sedere di fronte a lui. Quindi iniziò a perquisirla non troppo gentilmente, cercando qualunque cosa potesse dargli un indizio sull’identità di lei e se era o meno intenzionata ad ucciderlo se l’avesse lasciata andare.
“ Okay, okay, hai vinto. Il mio nome è Dorrie. Ti dirò tutto. Solo, smetti di palparmi, okay?” gridò lei dopo un momento. “ Non troverai nulla comunque. Il mio passaporto è nella mia borsa…laggiù.” Gli indicò col mento una piccola pila di equipaggiamento a pochi passi da dove l’aveva vista per la prima volta.
Terry le sorrise, quasi sogghignando. “ Molto meglio. Ora, riguardo alla domanda numero due. Cosa volevi dire con “ non era un sogno?”
“ Volevo dire che quella donna ti ha sparato davvero e tu sei morto, razza di stupido. E sai cosa, te la sei cercata! Ho visto come hai provato a fare tutto il romantico con lei e quando non ha funzionato l’hai colpita. Conosco gli uomini come-“
“ Io cosa?” ruggì lui, interrompendola. Non gli interessava particolarmente sapere cosa lei pensasse dei difetti della sua personalità.” Hai appena detto che sono morto?”
“ Si, sei morto…morto stecchito. Ti ha guarito, “ disse con occhi ridotti a due fessure, che sorridevano alla confusione di lui.” Anche se non capisco perché l’abbia fatto. Non ha bisogno di un grosso, stupido bruto. Sono la Guardiana. Posso cavarmela, come ho sempre fatto”
“ Cosa vuoi dire? Di chi, di cosa stai parlando?”
“ Lo Scrigno” spiegò lei, con il tono sofferto ed annoiato che si usa con un bambino.
“ Questo non è possibile”
Lei sogghignò. “ Sei nella ‘Culla della Vita ’. Hai tenuto lo Scrigno degli Dei, che ha concesso la vita agli albori del tempo, tra le tue mani. Pensi che non possa ripristinare la tua sola, patetica esistenza?”
Terry si rivolse a lei con stizza, rendendo le proprie parole più minacciose possibile. “ Guarda, voglio sapere chi sei, che ci fai qui e cosa sta accadendo. Se non inizi a parlare in fretta, mi arrabbierò molto. E fidati, non ti piacerà.”
“ Pensavo che avessi già messo insieme i pezzi e capito da te. Ma a quanto pare, a certe persone le cose devi spiegarle per filo e per segno.”
Terry le diede una scrollata d’avvertimento. La sua pazienza di fronte a quei discorsi sconclusionati e all’ atteggiamento arrogante di lei stava per esaurirsi.
Lei sospirò e scosse il suo capo. Quindi parlò lentamente: “ Io sono Pandora. Sono qui perché lo scrigno mi ha chiamato, come fa sempre quando è minacciato. Io servo lo Scrigno. E ora, anche tu.”
***
Capitolo 2
Dorrie lo fissò con compiaciuta soddisfazione, aspettandosi una reazione a quella sua rivelazione.
La sua reazione però fu inaspettata, non proprio come se aveva pensato.
Terry lasciò le sue mani, alzandosi velocemente e allontanandosi da lei. Il suo corpo cominciò a tremare e si piegò in due, emettendo strani rumori strozzati.
" Stai bene?" domandò lei alzandosi. Per un istante pensò che lo shock gli avesse provocato una crisi o che forse era vittima di qualche strano effetto collaterale dovuto alla sua recente rivitalizzazione.
Il suo istintivo bisogno di aiutare il prossimo prese il sopravvento quando lo raggiunse. Ma i suoni strozzati sparirono inghiottiti da uno scoppio di risa intervallato da gemiti sporadici, e Terry di massaggiò la testa.
" Dio, la mia testa mi sta uccidendo," ansimò. " Questa deve essere la peggior sbronza di tutta la mia vita. Sai, per un attimo ci ho quasi creduto. Ma tu calcato un po’ troppo la mano con quella storiella su " Pandora."
" Stai ridendo di me?" Dorrie avvertì la rabbia montarle in corpo. Da quando, ancora bambina, aveva compreso di essere diversa, era sempre stata molto sensibile riguardo all'essere derisa.
Ma, essendo sempre stata piccola, secchiona e decisamente troppo seria, aveva sopportato di essere presa in giro.
Ma non si sarebbe mai aspettata di essere derisa laggiù. La Culla della Vita era il suo regno.
" Va bene, allora dove sono Croft e i suoi compari? Sono loro che ti hanno coinvolto in questa assurdità, vero?domandò ridacchiando.
" Come osi ridere di me, delinquente ignorante che non sei altro!" disse Dorrie, avanzando e colpendolo al petto con le sue dita. La sua testa non raggiungeva nemmeno la sua spalla, quindi dovette guardare in alto per incrociare il suo sguardo, ma non permise che la differenza d'altezza sminuisse il tono imperioso della sua voce.
" Guarda, signorina, é stato uno scherzetto davvero riuscito. Mi sono divertito. Ora però, non sfidare la tua sorte"
" Io sono Pandora!" Lo Scrigno ha salvato la tua inutile pellaccia dopo che quella donna- Croft, l'hai chiamata- ti ha ucciso. E' il mio Scrigno, quindi tu sei mio servitore!" Il volume della voce di lei era aumentato mano a mano che parlava, fino ad urlare le sue ultime parole.
Stava tremando e il suo respiro si convertì in rigidi ansiti mentre aspettava una risposta da parte sua.
"Aspetta, non stai scherzando?" domandò lui mentre la sua espressione divertita assumeva i tratti di una mite derisione. " Sei completamente pazza!"
Qualcosa in lei scattò. Dorrie avanzò verso di lui e lo colpì al volto, sonoramente.
***
Per un momento Terry fu troppo sconvolto per fare qualsiasi cosa, quindi lasciò che lei si allontanasse da lui, infuriata. Si spostò verso una zona della caverna che era appena illuminata dalla pallida luce che adesso comprese provenire da una piccola lanterna elettrica vicino all’equipaggiamento che Dorrie, o ‘Pandora ‘ aveva indicato come proprio.
La donna si sedette con la schiena rivolta ad una formazione rocciosa e cominciò a mormorare.
Ecco, completamente matta, va bene. La solita fortuna, Sheridan, disse fra sé e sé, prendendosi finalmente un po’ di tempo per esaminare la caverna. Assomigliava molto a quella in cui era stato con Lara. Ma al posto dell’acido nero che aveva visto prima, c’era una pozza contenente un fluido chiaro che sembrava acqua. Tuttavia, considerato ciò che era accaduto a Reiss, non aveva intenzione di scoprirne la composizione assaggiandolo.
I suoi occhi si posarono ancora una volta sulla borsa di lei e Terry rammentò la sua affermazione riguardo il suo passaporto.
Mosse un passo verso la pila, intenzionato a verificare la sua identità di persona, in modo da sapere a quale istituto dovesse essere ricondotta.
All’improvvisamente la voce di lei lo raggiunse dall’altra parte della caverna. “ No! E’ terribile. Non ho bisogno del suo aiuto. Devi mandarlo via.”
“ Ehi, con chi stai parlando?” domandò lui. Afferrò la piccola lanterna e percorse lo spazio fino a raggiungerla lì dove lei se ne stava rannicchiata. Non c’era nessun altro lì, ma Dorrie aveva qualcosa in grembo. Lei avvolse l’oggetto con entrambe le braccia e inarcò il corpo su di esso, protettiva.
“ Cos’hai lì?”
“ Vattene e basta. Perché non mi lasci in pace?”disse lei, fissandolo senza muoversi. “ La tua presenza non è gradita, qui”
“ Non me ne importa proprio niente. Allora, cos’hai?” disse monotono, con una punta di irritazione rivolta a quella impertinente, giovane donna. Si piegò su un ginocchio, trattenendo un gemito mentre i suoi muscoli intorpiditi protestavano per il rapido movimento. Afferrò quindi il braccio di lei e lo tirò di lato per rivelare uno scrigno ambrato, brillante.
Il tempo sembrò fermarsi per un istante, mentre le implicazioni dello scrigno lo colpivano. Poco dopo, Dorrie si riappropriò del proprio braccio e lo riposizionò attorno allo scrigno. Terry si alzò ed indietreggiò di un passo. Doveva esserci una spiegazione logica per tutto.
Voltandosi , raggiunse nuovamente gli oggetti personali di Dorrie e iniziò a frugare nell’involucro, cercando il suo passaporto, un legame con la realtà e un modo di dare una spiegazione quella sempre più bizzarra situazione in cui si era ritrovato.
“ Ehi! Quelle sono le mie cose! Non le toccare!” esclamò lei. Lui la ignorò e i suoi passi furono rapidi ad attraversare la caverna e raggiungerlo.
Lo strattonò per la spalla e lui se la scrollò di dosso.
“ Ah, “ disse in piedi col passaporto di lei in mano. La sua voce assunse un tono derisorio: “ Ora vedremo chi sei davvero, ‘Pandora’.”
“ Dammelo!” tentò di afferrare il documento con una mano, tenendo lo scrigno sotto l’altro braccio piegato. Terry sollevò il passaporto oltre la sua portata. Lei saltò per raggiungerlo e lui premette la sua mano libera sulla spalla di lei, esercitando pressione sulla sua clavicola appena tentò di liberarsi. “ Ahi!Fa male. Lasciami andare, idiota!”
Lui strinse di nuovo. “ E tu stai buona e tranquilla per un minuto, mentre scopro chi sei”
Sfogliò col dito il passaporto fino alla pagina dei dati personali e lo inclinò verso la luce in modo da poter leggere. “ Vediamo un po’…nome: Dorien Pantel. Uhmmm, di “Pandora” nessuna traccia, qui. Altezza:161 cm. Si, direi che ci siamo. Sei alquanto bassa. Peso: 50 kg. “ Si volse e la valutò con lo sguardo, permettendogli di posarsi qua e là sulle forme sensuali di lei. “ Sicuro, e io sono Babbo Natale. Io direi che sei intorno a cosa, 57, 59?”
Si sentì davvero in colpa nel vederla abbassare lo sguardo e portare lo scrigno davanti a sé, come se volesse nascondersi dietro ad esso. Non aveva mai compreso perché donne che erano perfettamente attraenti con un determinato peso sentissero il bisogno di fingerne uno più basso. Fu sul punto di ritrattare quanto detto a proposito del peso, invece fece ruotare semplicemente gli occhi e si concentrò di nuovo sul passaporto.
“Ah, data di nascita. Qui dice che sei nata nel 1976; quindi hai 29 ani. Ora, secondo la leggenda, Pandora fu la prima donna mai creata. Questo dovrebbe renderla vecchia di almeno qualche migliaio d’anni. Direi che tu sei un po’ troppo giovane” disse con franchezza. “ E non dovresti essere così sorpresa che io conosca il mito. Non sono così stupido come mi accusi di essere “
Terry lasciò la spalla di lei e le lanciò il documento, guardandola fisso. Lei lo afferrò e si allontanò. Si inginocchiò vicino alle proprie cose e cominciò a rovistare. Terry osservò con circospezione per assicurarsi che non tirasse fuori qualche arma e attaccasse.
Lei tirò fuori una sacca da viaggio e fece scivolare lo scrigno in esso. Quando parlò, il suo tono era molto più pacato di prima: “ Guarda, non importa chi tu pensi che io sia o meno. Io so chi sono e cosa devo fare. Lo Scrigno deve essere portato via da qui e quella che deve farlo sono io”
“ Oh, no . Quello scrigno viene con me. Non so bene cosa stia succedendo qui, ma so che vale una fortuna per le persone giuste. Quindi consegnamelo e non ci sarà alcun problema.”
Dorrie si alzò e si mise la sacca da viaggio in spalla. Quando si voltò per affrontarlo, la sua espressione era risoluta.” Non ho intenzione di consegnartelo. Potrai pensare che io sia pietosa, e pazza, e…non so che altro , ma sono la Guardiana dello Scrigno. L’unico modo in cui potrai averlo da me è uccidermi. Non hai una pistola come prima, con quella Croft. Potresti davvero uccidermi a mani nude?”
Terry si sentì punto sul vivo. “ Non avrei mai fatto del male a Lara…non seriamente. Lei è testarda. Volevo solo intimidirla.”
Dorrie fece spallucce. “ Sembra che lei abbia pensato che facevi sul serio. Dubito che ti abbia sparato solo perché si era stufata della tua compagnia…anche se, se sei stato affascinante con lei come lo sei stato con me, potrei anche sbagliarmi.”
“ Molto divertente.”
Rimase a guardarla per molto tempo. Era una piccola donna e non gli diede l’impressione di essere una specie di cintura nera in incognito o qualcosa del genere. Avrebbe potuto sopraffarla se avesse voluto. Ma a giudicare dalla mascella serrata e dalle nocche bianche a forza di stringere la sacca da viaggio, avrebbe dovuto farle del male per riuscirci. Malgrado ciò che Dorrie pensava, dato il suo comportamento nei confronti di Lara, Terry non aveva l’abitudine di picchiare le donne.
Beh, ci sono altri modi di ottenere qualcosa da qualcuno. E’ giunta l’ora di far ricorso al tuo fascino leggendario, pensò. Le sorrise: “ Bene, e sia, “Pandora”. Credo che tu abbia trovato un compagno di viaggio. Perché non c’è verso che quello scrigno lasci questo posto senza di me.”
***
Capitolo 3
Mentre Terry le sorrideva, Dorrie sentì gli artigli della paura, fino a quel momento stretti attorno al suo cuore, sciogliersi lentamente. Emise un sospiro, realizzando di averlo trattenuto fino a quel momento, e allentò la presa attorno alla cinghia della sua borsa.
Lei aveva pensato...sperato...pregato che lui non fosse intenzionato a ferirla per ottenere lo Scrigno, ma non ne aveva la certezza. Sapeva che lo scrigno non l'avrebbe scelto se fosse stato davvero malvagio.
Adesso era sollevata: il suo istinto non l'aveva tradita.
In realtà l'idea di viaggiare con lui non le era gradita, ma lo scrigno sembrava volerlo con sé.
Aveva la sensazione che lui pensasse di poterla proteggere. Ma ancora dubitava sul fatto di aver bisogno di quel suo genere di protezione. Ma lo scrigno non si era mai sbagliato fino a quel momento, quindi Dorrie considerò che tutto sommato lo scrigno sapeva cosa stava facendo.
Domate la paura e l' irritazione, Dorrie poté finalmente guardarlo davvero. Terry aveva ancora un'aria pericolosa. Dorrie sospettò che fosse una sorta di caratteristica intrinseca della sua personalità riflessa nel suo aspetto. Nonostante tutto, gran parte della manifesta ostilità di poco prima si era dissolta quando aveva dichiarato che sarebbe partito con lei.
Dorrie lo analizzò per un momento. Era alto e muscoloso, con un torace ampio. Aveva i capelli neri corti, rasati, e gli occhi blu-verdi più straordinari che avesse mai visto. Li aveva notati anche prima, quando aveva tentato di sfuggirgli. Decise che si, era un gran bell'uomo quando non provava ad intimidirla, specialmente quando sorrideva come in quel momento.
Improvvisamente Dorrie realizzò che lo stava fissando. Distolse subito lo sguardo e si allontanò, inginocchiandosi dinanzi al suo bagaglio e volgendogli le spalle.
Iniziò deliberatamente a sostituire le cose che aveva rimosso quando aveva tolto la sacca per lo Scrigno.
" Sai, non so nemmeno il tuo nome", disse senza voltarsi quando finì di riempire il suo bagaglio.
" E' Terry...Terry Sheridan, " disse lui piano, la sua voce una carezza.
Lei sollevò lo sguardo, sorpresa. Era chinato di fianco a lei, molto vicino, e lei non aveva avvertito la sua presenza nè alcun movimento. Dorrie sentì un fremito sulla pelle vicina a lui, ma si rifiutò si cedere.
" Non farlo!"
" Non fare cosa?" chiese lui. Il suo tono era innocente. Eppure uno scintillio negli occhi di lui le rivelò che sapeva benissimo cosa aveva fatto.
" Non ti avvicinare così di soppiatto! Non mi piace!"
Terry ridacchiò e afferrò la cinghia della sua sacca. Sfiorò col braccio quello di lei , lasciandole una sensazione di calore. Le sorrise appena, enigmatico. Quindi si alzò, sollevando la borsa che Dorrie aveva faticato a portare. Se lo portò con disinvoltura alla spalla, come se non pesasse nulla e tese la mano per aiutarla a rimettersi in piedi.
“ Perciò…dimmi, come sei finita qui? “ domandò lui attaccando discorso.
“ Te l’ho già detto. Lo scrigno mi ha evocato,” rispose lei vaga. Le girava la testa cercando di immaginare le intenzioni di quell’uomo.
Terry ruotò gli occhi. “ Lo so, lo so: Pandora e tutto il resto. Ma immagino che lo scrigno non ti abbia trasportato qui per magia. Anche se certo ammetto che rimarrei sorpreso se così fosse.”
“ Naturalmente no. Non è così che funziona. Ho noleggiato un camion a Nairobi, guidato finché ho potuto e poi ho camminato per il resto del tragitto.”
“ Quindi avresti camminato dal tuo mezzo fino a qui, da sola, sul terreno accidentato? Per quanto?”
Dorrie fece spallucce. “ Forse per un miglio o due. Perché?”
“ Non so. Semplicemente non sembri il tipo di donna che affronterebbe una cosa del genere da sola, credo. Forse, in fin dei conti, sono sorpreso”
Dal suo tono di voce, Dorrie avrebbe potuto dire che stava cercando di riconciliarsi con lei, ma quel commento relativo a quale tipo di donna lei fosse la lasciò sulle sue. “ Guarda, lo so, non sono per niente la celebre Lara Croft con cui sei arrivato qui. Ma sono più forte di quello che sembro e, d’altra parte, è con me che stai” disse seccamente. “ Ora che dici…possiamo andare, per favore?”
“ Tutto quello che vuoi. Andiamo.” Terry avanzò verso la torre attraverso la quale lei li aveva visti entrare.
“ E’ la strada sbagliata” lo richiamò lei.
Lui si volse per affrontarla. “ Oh, ma davvero? Sarebbe allora così gentile da guidarci fuori da qui, oh potente e venerabile ‘Pandora’? “
“ Sono arrivata fin qui, no?” scattò lei, fissandolo.
“ Bene allora. Ad ogni modo, fai stada”
Lei gli lanciò un ultimo sguardo per essere sicura. Dopodichè, seguendo lo stesso istinto che l’aveva condotta laggiù. Dorrie si incamminò attraverso i corridoi contorti e burrascosi che formavano la Culla della Vita.
Il cammino lungo le caverne permise ai muscoli di Terry di ritrovare la loro mobilità e fece passare il suo mal di testa. Ora, mentre si discendevano la parte posteriore della formazione rocciosa, lui si sentì davvero bene. Non riusciva a spiegarsi il fenomeno, eppure rifiutava di accettare la trama fantastica che Dorrie aveva tessuto. I morti non risorgono così, spontaneamente. Nella sua vita aveva avuto abbastanza morte attorno da esserne certo.
A metà strada lungo il tragitto nella Savana, Terry pose piede sul ciglio di un piccolo strapiombo roccioso e saltò giù con eleganza. Quindi si volse in direzione di Dorrie che faticava a causa della sacca che custodiva lo scrigno. La borsa infatti intaccava il suo equilibrio e Terry constatò che la donna si stava stancando.
Terry lanciò uno sguardo ad ovest, a quel cielo in cui il sole stava tramontando troppo velocemente all'orizzonte. Scendere non era una cosa malvagia durante il giorno, ma sarebbe stato troppo pericoloso al buio. Dovevano raggiungere le piane, dove Dorrie aveva parcheggiato, prima del tramonto. Sfortunatamente, gli sforzi di lei rallentavano la loro discesa. Alla velocità con cui si muovevano, non avrebbero mai fatto in tempo.
" Vuoi che lo porti io?" si offrì Terry, indicando la sacca.
" No," disse lei con uno sguardo e proseguendo. La roccia cedette sotto il suo piede e la borsa oscillò scivolando da un lato e facendole perdere l'equilibrio. Lanciando un grido, Dorrie cadde di traverso verso uno strapiombo di circa dieci piedi, questo proiettato su rocce apparentemente puntute.
Terry reagì istintivamente. Avanzando e afferrandola per la vita, Terry si buttò con lei sul masso dove si trovava fino ad un momento prima. Avvolse un braccio attorno alle spalle di lei e la tirò a sé, stringendola. Dorrie tremava visibilmente e si affidò al suo abbraccio con il respiro spezzato, irregolare.
" Stai bene?" domandò Terry, adagiando una mano sulla guancia di lei e muovendole di poco il capo in modo da poterla vedere in volto. Appena lei sollevo lo sguardo, l'uomo si accorse che i suoi occhi non erano marroni come aveva pensato all'inizio, ma piuttosto di un grigio verde profondo, con un anello marrone dorato attorno alla pupilla.
" Sto bene," disse infine Dorrie, senza fiato.
Terry lasciò scivolare il suo pollice lungo la linea della sua mascella, apprezzando il tocco ruvido sulla sua pelle liscia. Il respirò di lei accelerò leggermente e lui vide un guizzo rosa quando con la punta della lingua Dorrie si umettò le labbra. Quel gesto le fece brillare di un rosa per lui simile a quello delle bacche mature. Il desiderio si risvegliò in lui quasi ruggendo e Terry lasciò scivolare la sua mano dalla spalla di lei alla curva morbida alla base della schiena.
Chinandosi per baciarla, la sua coscia trovò un ostacolo: l'orlo rigido della sacca contenente lo scrigno. Automaticamente si mosse per rimuovere ciò che gli impediva di raggiungere il suo scopo: scoprire se la sua bocca era così dolce come sembrava. Afferrò la correggia e la sollevò in modo da potergliela far scivolare dalla spalla.
" Cosa credi di fare?" domandò lei aspra, spingendolo via.
Terry rimase per un attimo confuso e dopo si accorse della propria mano, ancora stretta attorno alla correggia della borsa. Si riprese velocemente, mollando la presa e sorridendole col suo miglior sorriso. " Beh, stavo per baciarti ma poi lei si è intromessa" disse, indicando la borsa.
Dorrie la risistemò , spostandola sul fianco così che lo scrigno fosse in mezzo, a mo’ di scudo. " Dovrai impegnarti molto di più per sedurmi e portarmi via lo scrigno!” lo informò acida.
La sua accusa era divertente, specie alla luce del fatto che lui aveva davvero intenzione di usare il proprio fascino per prenderle lo scrigno; tuttavia non era quello il suo obiettivo poco attimi prima. Rispose allegramente : “ Se pensi che avrei messo in atto una pratica una tattica del genere, rubandoti la borsa mentre fingevo di baciarti per poi scappare attraverso la Savana, beh, mi hai davvero sottovalutato. Anzi ti dirò, penso di essere un po’ offeso.”
“ Quindi mi stai dicendo che eri così rapito dalla mia incredibile bellezza da sentire il bisogno di baciarmi e che non stavi per niente tentando di fregarmi la borsa?” domandò lei, le sue parole venate di sarcasmo.
“ Si”, disse lui, regalandole un lento, sensuale sorriso che aveva la fama di far tremare le ginocchia di ogni donna.
Sfortunatamente, Dorrie sembrava non essere una di queste. Sbuffò e roteò gli occhi.
“ Ma per favore…mi sa che sei tu ad aver seriamente sottovalutato me. “
Gli volse le spalle e continuò a inerpicarsi giù per il pendio. Terry la guardò per un momento. “ Dovrai scendere più in fretta di così se vuoi arrivare giù prima che sia notte, “ la stuzzicò lui. Lei lo ignorò.
Terry scosse il capo e proseguì poco dopo, saltando di roccia in roccia su un sentiero che presto lo ricondusse di fronte a lei ancora una volta. Senza dire una parola, le offrì la sua mano e iniziò ad aiutarla a superare i punti più insidiosi. Lei resistette in un primo momento, salvo poi cedere e permettergli di assisterla. Si sbrigarono presto e raggiunsero la Savana giusto in tempo per vedere il sole calare oltre l’orizzonte.
***
Edited by jiujiu - 6/5/2008, 16:07