A Ballerina's Tale, by phantomluver4ever1

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view post Posted on 7/5/2008, 14:24
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mi ero dimenticata di inserire le due ff che ho cominciato a tradurre e che ho un pò abbandonato,riportandole qui mi ripropongo anche di riprenderle in mano oltre che farle conoscere alle nuove iscritte.
Quello che ho fatto è tradurre dall'originale scritta da phantomluver4ever1 Qui

***
1.Prologo:nel suo cuore è scesa l’oscurità

C'era una volta una piccola orfana di nome Christine Daaè che andò a vivere all'Opera Populaire.C'era una giovane ballerina bionda con gli occhi azzurri come il cielo che viveva all'ombra di Christine Daaè.Quella bellezza dai capelli biondi aveva fatto sempre grandi cose nel ballo e tutti sapevano che la piccola ballerina sarebbe arrivata in alto un giorno.Crescendo,le due ragazzine divennero grandi amiche,ma mentre una di loro cresceva,aveva incontrato un angelo della musica.La piccola ballerina voleva chiedere spiegazioni alla sua migliore amica ma le fu detto solo che suo padre le aveva mandato questo strano angelo.La piccola ballerina divenne gelosa,ma rimase sempre zitta.Nessuno ascolterebbe una ballerina;tutti penserebbero che fosse una storiella infantile.Col passare degli anni nel cuore della ballerina scese l'oscurità.Nessuno ascolterebbe il suo pianto.Perfino sua madre lodava Christine Daaè più che sua figlia.Questa piccola ballerina si chiamava Meg Giry,una ragazza che si sentiva messa da parte sia da sua madre che dal mondo.Meg Giry credeva che forse non tutte le storie avevano un lieto fine;forse non tutte le persone vivevano felici e contente.


2.Un angelo dall’alto

1870

“Christine vieni o no?Mamma si arrabbierà molto se facciamo tardi.”disse Meg aspettando all'entrata del camerino di Christine.Era la terza volta quella settimana che trovava Christine a fissare il magnifico specchio.

“Vengo,”disse lei uscendo dal suo stato di trance.Christine afferrò le sue scarpette e corse fuori della stanza senza nemmeno aspettare la sua migliore amica.Meg guardò lo specchio con aria sospettosa.Perchè Christine fissava sempre lo specchio?Si chiese Meg.Guardandosi alle spalle Meg si avvicinò al grande specchio.Lentamente alzò la mano per toccare lo specchio ma la tirò velocemente indietro pensando di aver visto il volto di un uomo.E' solo un vecchio specchio e non c'è nessun uomo in questa stanza o nello specchio,si disse.Meg si voltò e stava per uscire dalla stanza quando udì una voce angelica cantare:

Bambina smarrita
Così persa, così sola
Cerchi qualcuno che si acconga di te

Meg raggelò.C'era qualcuno proprio in quella stanza.”Chi c'è?”chiese timidamente.

“Bambina mia,sono un angelo e sono qui per proteggerti.”disse l'angelo.

“Sei l'angelo della musica di Christine?”chiese con gli occhi che brillavano.

“Si mia cara e tu stai vagando nel buio da troppo tempo.Nel tuo cuore è scesa l’oscurità.So quali sono i segreti del tuo cuore.”rispose l'angelo.

“Voglio diventare la più grande ballerina,per dimostrare a mamma che posso fare grandi cose.”disse emozionata.

“Si è così bambina mia,ma so che il tuo cuore desidera ardentemente attenzione.Vuoi che tua madre si accorga di te.”

“Mamma è troppo impegnata per me.Deve prendersi cura di tutto il corso di balletto.Non gliene faccio una colpa.”

“Ma è tua madre e dovrebbe esserci per te,per confortarti quando sei triste.Per darti parole di incoraggiamento quando senti che il coraggio ti manca.”disse dolcemente questo strano angelo.

“Lo so,ma non posso essere egoista e volerla per me tutto il tempo.Per di più ho quasi 18 anni,non sono più una bambina e posso prendermi cura di me stessa.”Nemmeno Meg era certa di stare dicendo la verità.

“Bene bambina mia,tu sei un angelo a pensare tutto questo e ora devi correre alle prove di danza altrimenti sarai davvero in ritardo.”

“Oh no le prove,le ho dimenticate!Mamma mi ucciderà!Arrivederci Monsieur.”gridò Meg mentre correva più veloce che poteva verso il palco.

Dannazione!Erik era stato così vicino a mostrare a Christine chi era davvero.Se la figlia di Madame Giry non fosse entrata correndo nella stanza di Christine gridandole di andare alle prove.Erik aveva visto quel giovane angelo biondo alcune volte.Si allontanava di nascosto dal resto del balletto e saliva sul tetto,e lì stava seduta per ore in silenzio o piangendo.Era sempre stato curioso di lei.Sua madre non le aveva mai prestato molta attenzione mentre pregava sempre Christine di andare con lei a fare spese o a mangiare qualcosa fuori,ma Christine rifiutava sempre dicendo di avere mal di testa o qualcos'altro,ma invece andava a spettegolare con le altre ragazze del coro.Erik fece un respiro profondo;proverà a sollevare il morale alle ragazze.

Mentre le parlava Erik aveva percepito la solitudine nel suo cuore,nella sua voce il desiderio di continuare a parlare con qualcuno.Era come se potesse vedere dritto in quell'anima che era stata a lungo sola.Poi si accorse che stava facendo tardi alle prove.Dopo aver realizzato che Meg era in ritardo per le prove la mandò via.Avrebbe dato a Madame Giry una nota di scuse per il suo ritardo.

“Meg sei in ritardo,”gridò Madame Giry.

“Lo so,”ella chinò la testa in modo infantile.

“Ti costerà due ore in più di prove.”

“Ma mamma...”

“Non c'è 'ma' che tenga!”

“Si Ma'am.”disse.Comunque non le importava molto.L'Angelo della Musica era venuto da lei.Lei!Meg Giry!

Mentre tutti stavano provando per la nuova produzione dell'Annibale il proprietario dell'Opera Populaire e altri due uomini sopraggiunsero nel mezzo della loro prova facendo fermare tutto il cast.Mentre gli uomini dicevano assurdità le si avvicinò Christine.

“Nuovi proprietari.Monsieur Lefevre si trasferisce in Australia.”disse semplicemente Christine.

“C'era da aspettarselo,il Fantasma dell'Opera l'ha infastidito per mesi.”disse Meg.

“Beh,non lo biasimo.Cioè,dare 20,000 franchi al mese è ridicolo.E poi non riusciva neppure a trovare una donna decente per dormire con lui.”

“Christine!”

“Meg,stavo solo dicendo che è meglio che vada via da qui.”replicò Christine.Mentre le due ragazze ascoltavano la conversazione un affascinante,giovane uomo,entrò.Il suo nome era,Visconte De Chagny.

“Raoul,”mormorò Christine.

“Chi?”chiese Meg confusa.

“Prima che mia padre morisse alla casa la mare,potrei dire che eravamo fidanzatini da bambini.”disse sorridendo.

“Christine è così bello.“mentì Meg.Era brutto.I capelli erano lunghi ed era troppo magro per essere un uomo,pensò Meg.Raoul passò loro accanto senza però notarle.

“Non mi ha riconosciuto,”disse con aria triste Christine.

“Non ti ha visto,”disse Meg prendendole la mano.Odiava quando Christine si lamentava per non essere stata notata.Lei veniva sempre notata non solo da sua madre e dall'Angelo della Musica,ma da tutti i mecenati del teatro.

Madame Giry disse loro di riprendere le prove.Mentre danzava vicino ai managers Meg sentì i nuovi managers parlare di lei come di un angelo biondo.Alla fine qualcuno si era preso la briga di notarla,pensò.Poi sentì che sua madre e i managers parlavano di Christine.”Un promettente talento Messieurs,molto promettente,”sentì dire a sua madre.Meg alzò gli occhi al cielo.Certo,Christine era stata notata di nuovo e veniva elogiata da sua madre.

Poi mentre stavano provando una particolare parte,La Carlotta cominciò a urlare perchè ai due managers piacevano solo le ballerine.Quando imparerà quella donna?si chiese Meg.Alla fine la diva spagnola ottenne attenzione e decise di non andarsene come aveva deciso.Mentre Carlotta stava cantando orribilmente una scenografia dell'Annibale crollò su di lei.

“E' qui,il Fantasma dell'Opera,”gridò forte Meg.Tutti cominciarono a mormorare su quanto era accaduto alla Prima Donna.Era il Fantasma dell'Opera o un'incidente?Mentre la gente mormorava,Carlotta uscì dal teatro furiosa con qualcuno.Christine e Meg discutevano se era il famigerato Fantasma del'Opera quando Madame Giry urlò,”Cristine Daaè potrebbe cantare,signore.”Meg non ne fu scioccata.Sua madre aveva sempre dato a Christine i ruoli migliori,mentre lei doveva accontentarsi di fare la cameriera o una comparsa.Christine cominciò a cantare timidamente in modo discreto e alla fine,quando cominciò a prendere coraggio,cantò come un angelo.

Appena la piccola Giry uscì dalla stanza Erik andò dritto al palco celandosi nell'ombra.Guardava Christine provare quando Meg Giry catturò la sua attenzione.Ella danzava con la grazia di un cigno,pensò.Continuò a guardare il piccolo angelo biondo finchè i due uomini entrarono con il proprietario del teatro.Erik ascoltò bene per sapere tutto quello che succedeva nel suo teatro.Dopo che Monsieur le Fevre terminò di presentare i nuovi proprietari dell'Opera Populaire,il cast continuò a provare.Carlotta sembrava una completa idiota.Mentre Meg...lei era perfetta.

Le grida di Carlotta distrassero Erik.Stava minacciando di andarsene come faceva quotidianamente.Quando avrebbe imparato quella donna?Si chiese.Guardò mentre Carlotta si infuriava e lasciava i due managers sconcertati a chiedersi cosa avevano fatto di sbagliato.Era il momento perfetto per dare a Madame Giry la lettera.La buttò oltre la balaustra della passerella lasciandola cadere ai suoi piedi.La osservò mentre la apriva e ne leggeva il contenuto:

Madame Giry,
Per favore ,informate i nostri due nuovi proprietari degli obblighi da rispettare nel mio teatro.Do loro il benvenuto nel mio teatro e li avviso che il mio salario di 20,000 franchi non è stato pagato.Inoltre mi aspetto che il palco numero 5 resti vuoto per me.Inoltre vi prego di scusare vostra figlia,Marguerite Giry,per il suo ritardo,è stata colpa mia se ha fatto tardi.Vi auguro una buona giornata madame.
Il vostro obbediente e fedele servitore,
F.O.

La vide alzare lo sguardo per cercare di trovare una qualche traccia di lui,ma non ebbe successo.La sentì esporre le sue richieste e aspettò la reazione dei nuovi managers.Stavano per diventare isterici quando Madame Giry suggerì che Christine cantasse la parte della protagonista.Erik sorrise al pensiero di udire la sua preziosa Christine ancora una volta,sperando segretamente che cantasse per lui.La guardò cantare prima timidamente,ma poi con maggiore sicurezza.Quando ella finì di cantare le prove finirono.Fece attenzione ad una certa piccola ballerina bionda che si diresse spedita verso il tetto dell'Opera Populaire.



3.Piccola Ballerina errante

Dopo le prove Meg scappò sul tetto dove sedeva nella sua solitudine.Scelto il posto buio da lei preferito Meg si sedette e ripensò agli eventi accaduti quel giorno.Si era svegliata scoprendo che Christine era andata a fare colazione senza nemmeno pensare di svegliarla per andarci insieme.Poi quando era arrivata la colazione era ormai diventata fredda.Dopo colazione le ragazze avevano un'ora per fare ciò che volevano e quando Meg andò a cercare Christine aveva scoperto che era andata a fare spese con Annie e Clara così Meg si mise a fare esercizi per tutta l'ora.Quando fu ora di cominciare le prove si accorse che Christine non era lì e dovette andare a cercarla lì dove aveva incontrato lei stessa l'Angelo della Musica per la prima volta.A Meg era piaciuto conoscere quello strano angelo.In qualche modo lui l'aveva capita anche se non si erano mai incontrati prima.E poi alle prove Christine aveva avuto un ruolo migliore,addirittura quello della protagonista.Meg sospirò un po' frustrata.Quand'è che sua madre avrebbe notato la sua solitudine?Quand'è che sua madre avrebbe visto le lacrime che aveva trattenuto per così tanti anni?Mentre se lo chiedeva un certo Angelo arrivò per guidarla,confortarla:

Piccola ballerina smarrita,
Così persa,così sola
Cerchi qualcuno che ti guida


Meg uscì dalla sua trance.L'Angelo della Musica è tornato da lei per la seconda volta.Ella timidamente cantò:

Angelo della Musica
Amico o traditore
Chi c'è lì?


Angelo della Musica:
Hai dimenticato il tuo angelo?

Meg:
Oh parla Angelo,che eco interminabile
risuona in questa oscurità



Angelo della Musica:
Per troppo tempo hai vagato nell'oscurità,
Lontano dallo sguardo altrui


Meg:
Il mio cuore ha disperatamente bisogno di attenzione

Angelo della Musica:
Non opporre resistenza

Angelo della Musica/Meg:
La tua/la mia anima sanguina
Angelo della Musica hai bisogno di me!/ ho bisogno di te!
Ti mostro/Mostrami la vera bellezza
Angelo della Musica non respingermi/non voglio respingerti
Vieni dal tuo/vieni da me strano angelo!


Angelo della Musica:
Sono il tuo Angelo della Musica
Vieni,Angelo della Musica


“Angelo della musica per favore mostrami la luce,insegnami a vivere.”lo pregò Meg.

“Ci mostreremo l'un l'altro la luce.Ci insegneremo l'un l'altro a vivere e non piangeremo più.”disse l'Angelo della Musica.

“Perchè sei venuto da me,Angelo,quando puoi andare dalla tua alunna Christine Daaè?”chiese Meg.

“Christine non vive nell'oscurità,Christine non vive all'ombra di altre persone,Christine conosce solo la luce e nient'altro oltre ciò.”Meg ascoltò tutto quello che stava dicendo.Aveva ragione,Christine non conosceva altro,se non una vita piena di gente.Quando Chrisitne aveva paura del buio,Meg non ne aveva.

“Perchè non l'ho capito prima?”chiese in soffio.Come Christine e Meg erano diventate grandi amiche era un mistero.Christine era sempre ingenua e aveva paura di tutto,mentre Meg amava l'avventura e fare cose che nessuno osava fare.

Erik aveva seguito il piccolo angelo biondo sul tetto e lì l'aveva vista andare in una zona buia.La guardò pensare e poi sospirare per la frustrazione.Erik decise di cantare al piccolo angelo biondo per confortarla.Dopo che ebbe finito di cantare lei cominciò a cantare molto timidamente e poi più coraggiosamente.Non si era aspettato di sentire una voce del genere dalla piccola Meg Giry.Non era proprio brava come Christine,ma con alcune lezioni,avrebbe potuto risorgere dalle ceneri del suo cuore infranto e raggiungere le stelle.Erik poi chiese,”Dove hai imparato a cantare così?”

“Sorpreso Monsieur?Non si aspettava di sentire cantare così una piccola ballerina come me,huh?”chiese Meg con amarezza.”Quando ero piccola prima che Christine arrivasse all'Opera Populaire presi lezioni di canto da un vecchio musicista che si era ritirato da molto tempo.Mi insegnava ogni mercoledì e mi diceva senpre che un giorno sarei stata al centro del palco o cantando o danzando.Credo che non accadrà.”disse con sempre maggiore amarezza.

“Ma perchè smettesti?”chiese Erik

“Non volevo smettere,ma quando Christine arrivò all'Opera Populaire le cose cambiarono.Lei disse che Christine era la cantante e io la ballerina.Lei pose fine alle mie lezioni,ma io uscivo segretamente per andare a casa sua dove mi faceva esercitare per ore.Dopo 3 mesi il vecchio musicista morì così mi concentrai di nuovo sul ballo,sognando di diventare una Prima Donna.”Erik sospirò.Aveva sempre saputo quanto sua madre aveva adorato Christine fin da quando era arrivata all'Opera Populaire,ma non permetterle di fare le sue lezioni di canto solo perchè Christine era un po' più brava...Non aveva mai conosciuto la storia di questa piccola ballerina triste.

“Va' bambina mia.Va' a riposare per lo spettacolo di stasera.Mi incontrerai in questo stesso posto a mezzanotte e non dirlo a nessuno.”

“Si,mio Angelo della Musica.”Erik potè vedere i suoi occhi brillare.Ella aveva finalmente trovato qualcuno con cui parlare ed era lo stesso per lui.Sperava solo che quell'incontro con Meg non interferisse con la sua amata Christine.
 
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spands72
view post Posted on 9/5/2008, 17:00




ma magari interferisse!! è una trota fatta e finita l'altra!
 
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view post Posted on 10/5/2008, 18:53
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altri 2 capitoli :)

4.Alla ricerca di Christine

Lo spettacolo era stato un grande successo.Il canto fu eccezionale,il ballo impeccabile,e tutto era stato perfetto.Dopo lo spettacolo le ballerine andarono dritte nel camerino per cambiarsi per la festa,cosa che non avrebbe fatto Meg Giry.Lei sarebbe andata sul tetto a mezzanotte per incontrare il suo Angelo della Musica.Mentre le ragazze chiacchieravano su chi fosse il mecenate più affascinante del teatro,entrò Madame Giry.

“Meg dov'è Christine?I mecenati vorrebbero conoscerla,”chiese Madame Giry a sua figlia.

“Non lo so,Mamma.Non l'ho più vista da quando si è chiuso il sipario,”disse Meg in modo innocente.

“Allora valla a cercare per me e corri.”urlò sua madre.Meg sospirò e corse alla porta per andare a cercare 'Christine-adorata-da-tutti'.Meg,che conosceva Christine meglio di chiunque altro,andò dritta nella piccola cappella del teatro,dove Cristine accendeva sempre una candela per suo padre.Meg cantò a voce molto bassa:

Christine,Chistine

Angelo della Musica:
Christine

Meg sorrise al pensiero che l'Angelo della Musica era vicino.Si fermò sulla soglia della cappella e vide Christine pregare.Meg cantò con il tono di voce più dolce possibile:

Dove ti eri nascosta?
Sei stata davvero perfetta
Vorrei conoscere il tuo segreto
Chi è il tuo grande maestro?


Christine cominciò a raccontare di nuovo la storia di come suo padre promise di mandarle l'Angelo della Musica.Quando suo padre era morto e Christine era andata a vivere all'Opera Populaire,Christine cominciò a sentire le voci.Meg non le aveva mai creduto fino ad oggi,ma aveva ancora dei sospetti su questo strano angelo anche se l'aveva confortata.

“Christine credi..credi che lo spirito di tuo padre ti stia dando lezioni?”

“Chi altro Meg,chi?”chiese Christine in un sussurro.Christine cominciò a cantare di come aveva sempre sognato l'apparizione dell'Angelo della Musica.Meg aveva fretta di riportare Christine nel camerino;altrimenti avrebbe affrontato sua madre.Ricominciò a cantare:

Christine,devi aver sognato,storie come queste non possono essere vere
Cristine,stai parlando per enigmi,e non è da te!

Cominciò a tirare Christine fuori dalla cappella cercando di affrettarsi.Christine cantò con decisione:

Angelo della Musica!
Guida e tutore!
Concedimi la tua gloria!


Meg chiese di questo Angelo della Musica.Era davvero un angelo o solo un uomo solo come lei?
Meg(a se stessa):

Chi è questo angelo?Questo...

Insieme:

Angelo della Musica!
Non nasconderti più
Segreto e strano angelo


Christine:
Lui è qui con me,anche ora...

Meg abbassò lo sguardo sulle mani di Christine solo per vedere che stavano tremando.Gliele prese,erano gelide.

Meg:
Hai le mani fredde...

Christine:
Attorno a me...

Meg fece girare Christine per guardarla e vide il suo volto tremendamente pallido.Sembrava un fantasma;ne fu spaventata.

Meg:
Sei pallida Christine...

Christine:
Mi spaventa...

Meg non aveva mai pensato che questo Angelo della Musica di cui Christine aveva sempre parlato potesse spaventarla.Doveva rassicurarla che tutto sarebbe andato bene.

Meg:
Non essere spaventata...

Meg ritornò con Christine nel suo camerino dove Madame Giry la afferrò velocemente per il polso e la tirò dentro.Ella sospirò rumorosamente,sua madre non andava mai fuori di testa come faceva con Christine.Meg tornò nella sua stanza.Poche persone si erano complimentate con lei per la sua performance.Alcune ballerine le chiesero se voleva andare a festeggiare con loro,ma rifiutò.Non perchè non potesse farsi delle amicizie,anzi,ma tutto quello che lei voleva davvero era essere notata da sua madre.Meg si stese sul letto per quelle che sembrarono ore,ricordando i tempi felici passati con sua madre.Prima che Christine arrivasse all'Opera,prima che suo padre morisse.Il padre di Meg le aveva detto di essere sempre forte,di prendersi cura di sua madre e di non abbandonarla mai e di ascoltare sempre tutto quello che le diceva di fare.Meg aveva fatto questo.Anche durante questi anni difficili pur di farsi lodare da sua madre.Meg guardò l'orologio.Erano quasi le 10,e neppure l'ombra di Christine.

Da brava amica qual'era,Meg uscì a cercare Christine.Andò dritta alla cappella pensando che forse Christine se ne era andata lì furtivamente dopo aver incontrato i suoi ammiratori.Mentre avanzava in punta di piedi verso la cappella si fermò all'improvviso trovando sua madre a pregare.Sapendo che sarebbe stata nei guai se sua madre l'avesse scoperta,silenziosamente ma velocemente si allontanò.Meg decise di cercare nel camerino di Christine.Camminò coraggiosamente nel buio,senza pensare se il Fantasma dell'Opera era nei paraggi.Si era sempre sentita in colpa nel parlare delle terribili storie del Fantasma dell'Opera,ma era l'unico modo per essere accettata dal resto del corpo di ballo.Meg bussò alla porta di legno di quercia.Nessuna risposta.Provò ad aprire,ma la porta era chiusa.Si mise le mani sui fianchi e cominciò a battere il piede per terra.Forse Christine era uscita con il Visconte De Chagny?Istintivamente,corse nella stanza da letto di sua madre per prendere la chiave di riserva che Madame Giry aveva sempre tenuto da parte per qualche ragione sconosciuta.

Meg raggiunse la camera di sua madre solo per trovarla già a letto.Allora prese velocemente la chiave e corse più forte che potè fino al camerino.Arrivata lì aprì tranquillamente la porta.”Cristine,”mormorò.Nessuna risposta.C'era solo la luna a fare luce,ma lì sembrava ci fosse un'altra luce proveniente dallo specchio.Gli specchi non producevano luce,si disse.Meg camminò con prudenza verso lo specchio.Lo specchio sembrava fosse aperto.Meg esitante lo aprì di più tanto da poter passarci attraverso. Diede uno sguardo dietro di sé,prima di varcare la soglia della luce e dell'oscurità.

Meg cominciò a camminare verso la tetra catacomba concentrata solo sul trovare Christine.Mentre continuava a camminare nel labirinto sentì qualcosa che le toccava i piedi.Diede un urlo.Topi!Meg li odiava.Stava per continuare quando sentì una mano toccarle la spalla.Lei saltò e si girò trovando sua madre che la guardava irata.Madame Giry le prese la mano e la ricondusse nei dormitori delle ballerine.”Meg quante volte devo dirti di stare nella tua stanza di notte?Non è sicuro,che sarebbe successo se fosse arrivato il Fantasma dell'Opera e ti avesse preso?”

“Mamma il Fantasma dell'Opera non mi fa paura.Stavo solo cercando Christine,non è tornata e io sono spaventata,”piagnucolò Meg.

“Non voglio che lasci la tua stanza dopo le 10,è chiaro?”disse Madame Giry con fermezza.

“Si mamma,”sospirò Meg.

Una volta raggiunti i dormitori,sentirono Joseph Buquet raccontare la storia del Fantasma dell'Opera.Meg alzò gli occhi al cielo e sedette vicino ad una ragazza,Lisa,senza nemmeno ascoltare il racconto di quel bastardo ubriaco:

E' come cera il viso suo
Un mezzo buco fa da naso e niente più
state sempre in guardia,
o vi prenderà con il suo magico lazo!


Meg guardò mentre Joseph tirava fuori un lazo e lo avvolgeva attorno ad una ragazza del balletto,di nome Roberta.

Roberta:
Oh mio...

Buquet:
Gnahh!

Meg guardò mentre sua madre si avvicinava furiosamente verso di loro e liberava Roberta dalla fune.Ella cantò con tono gelido:

Chi si impiccia troppo poi
scopre che era meglio farsi i fatti suoi
Joseph Buquet frena la lingua!


Madame Giry colpì Joseph Buquet sul volto.Poi prese la corda e la legò attorno al suo collo:

Tieni il braccio all'altezza degli occhi!

Lo strozzò.

“Non voglio più trovarti nelle stanze delle ragazze.E se lo farai la pagherai cara.Lo stesso vale per voi ragazze,se vi scopro a farlo entrare dovrete vedervela con me.”disse con freddezza.
Una volta che le ragazze si furono addormentate e seppe che sua madre doveva essere a letto Meg saltò giù dal letto.Afferrò il suo mantello e guardò la sveglia scoprendo che mancavano cinque minuti a mezzanotte.Salì velocemente gli scalini per raggiungere il tetto pensando a ciò che aveva visto dietro lo specchio.Chi aveva creato quel passaggio?Si chiese.Chi aveva creato quello specchio?

Meg aprì la porta e uscì fuori.L'aria fredda la fece rabbrividire.Se solo avesse qualcuno che la stringesse tra le sue braccia,pensò.Diede uno sguardo al tetto trovando qualcuno che stava lì in piedi dandole le spalle.Era il Fantasma dell'Opera,si chiese?Avanzò verso la figura senza pensarci due volte.Se questo era il famigerato Fantasma dell'Opera allora l'avrebbe affrontato senza alcuna paura.Ma come si avvicinò distinse un corpo sottile con lunghi capelli ricci.

“Christine,”mormorò.Christine si girò lentamente.Aveva gli occhi iniettati di sangue,ed era pallida,sembrava un fantasma.

“Meg io...”Christine svenne proprio davanti agli occhi di Meg.Ella cercò di aiutarla ad alzarsi,ma era troppo piccola per trasportarla.Meg corse più veloce che potè da sua madre,senza preoccuparsi se sua madre poi l'avrebbe sgridata.

***

5.Sarai nel mio cuore

Erano passati due giorni da che Meg aveva trovato Christine sul tetto del teatro.Madame Giry era troppo preoccupata per Christine per sgridare Meg per averle disobbedito.Christine giaceva a letto senza dire una parola.Raoul aveva provato a farla parlare,Madame Giry,alcune ballerine,e alla fine tutti arrivarono alla conclusione che Meg doveva parlare con lei.Dopotutto era la sua migliore amica.Meg scivolò silenziosamente nella camera da letto che lei e Christine aveva condiviso per molti anni.”Christine,”mormorò.

Lentamente Christine guardò la sua migliore amica che stava in piedi sulla soglia.”Meg.” Meg corse al fianco di Christine prendendole una mano tra le sue.

“Christine che è successo?Siamo stati tutti molto in ansia.”disse piano Meg.

“Oh Meg,è stato orribile.L'Angelo della Musica,lui è...” Christine non riuscì a terminare la frase.

“Cosa Christine?Cos'è?Chi è?”chiese Meg spaventata.

“Non è reale.E' il Fantasma dell'Opera.Mi ha mentito Meg,per tutti questi anni mi ha mentito.Mi ha portato giù nel suo nascondiglio e lì ha cantato per me.Poi ho visto,oh Dio Meg è stato orribile.”Christine cominciò a singhiozzare.

“Va tutto bene Christine,sono qui,nessuno può farti del male.”disse Meg abbracciandola.L'Angelo della Musica non era reale.Era tutta una bugia,pensò Meg.”Cosa hai visto Christine?Cosa ti ha spaventato?”

“Ho visto un volto.Il mio volto su un manichino esattamente identico a me.Poi ho visto...”Christine esitò.”Ho visto il suo viso,sotto la maschera.Era orribile Meg.Era così distorto e deforme.Sembrava il figlio del Diavolo.”

“Non avere paura Christine,lui non può farti del male.“disse Meg cercando di calmare la sua amica.Meg provava pietà per questo fantasma.Non era colpa sua se era deforme e Christine non doveva chiamarlo “figlio del Diavolo”.Meg promise segretamente a se stessa che non sarebbe mai scappata per la paura se avesse visto il volto di quest'uomo.

La sera seguente c'era lo spettacolo Il Muto.Carlotta aveva avuto il ruolo principale anche se il Fantasma aveva specificatamente detto che Christine doveva averlo.Christine aveva avuto la parte di Serafino.Mentre Meg aveva avuto la parte di una semplice cameriera.

Mentre Meg stava recitando una voce tonante gridò al pubblico,”Non avevo dato istruzioni che il palco n° 5 rimanesse vuoto?”Alcuni mormorii cominciarono a riempire la sala.Meg disse silenziosamente,”E' qui,il Fantasma dell'Opera.”Poi lanciò uno sguardo a sua madre che le disse di stare calma.Meg chinò il capo vergognosa.

Disse loro di continuare lo spettacolo,cosa che fecero finchè Carlotta gracchiò,in modo orrendo.Meg dovette trattenere una risata per paura di essere sgridata.Carlotta cercò di continuare a cantare,ma continuò a gracchiare alla fine di ogni strofa.Allora cominciò a piangere e,vergognandosi,scappò dal palco.Il sipario fu chiuso lasciando Meg nel pieno del caos.I managers annunciarono al pubblico che stavano per mettere in scena l'Atto 3 dell'Opera di quella sera.Meg fu mandata di corsa in camerino a cambiarsi.

Lì si vestì velocemente e tornò di corsa sul palco.Vide che le ballerine facevano del loro meglio,ma era tutte molto confuse.Meg per qualche ragione guardò in alto e vide il Fantasma dell'Opera correre dietro Joseph Buquet.Ella ansimò e alcune ragazze la fissarono.

“Che c'è Meg?”chiese una ballerina.

“Niente,pensavo di aver visto qualcosa,ma è stato frutto della mia immaginazione.”mentì Meg.Era quasi il suo turno di andare sul palco quando un corpo ricadde dalla passerella in alto.Meg urlò!era Joseph Buquet morto.Tutti cominciarono a farsi prendere dal panico e ad urlare.Meg corse più veloce che potè sul tetto sperando di scappare via dalla terribile scena apparsa davanti ai suoi occhi un momento prima.Si lanciò sulla porta aperta e corse nelle tenebre cercando conforto.Mentre stava seduta respirando profondamente,sentì delle voci farsi più vicine.Presto riconobbe le due voci,quella di Raoul e quella di Christine.Li ascoltò giurare il loro amore.Raoul promise di guidare Christine fuori dall'oscurità e Christine promise di amarlo per sempre.Dovunque egli andrà lei lo seguirà,era tutto quello che lei gli chiedeva.

Quando i due se ne andarono Meg sentì una cupa,triste voce cantare.Cominciò a piangere quando capì di chi era la voce,del Fantasma.Meg distinse il Fantasma che nel buio saliva su una statua.Quando finì di cantare egli scese e si accasciò sul pavimento piangendo,avvilito.
Meg si avvicinò con prudenza a questo angelo perduto.”Fantasma,”disse in un sussurro.Egli alzò lo sguardo pieno di lacrime.

“Oh piccola Meg,mi dispiace di averti mentito.”Piangeva.Il cuore di Meg andò in mille pezzi per quest'uomo.Egli amava Christine,ne era certa.Altrimenti,perchè un fantasma piangeva per una donna come stava facendo lui ora se non la amava?

“Calmati mio angelo della musica e non pensare a i tuoi problemi,”disse dolcemente.Inaspettatamente Erik abbracciò Meg piangendo più forte di prima.Lei cadde sulle ginocchia e lo strinse forte,lasciando sfogare il suo dolore.Gentilmente gli mise in ordine delle ciocche di capelli neri fuori posto.Cominciò a cantare una canzone che le cantava suo padre quando era triste o quando si svegliava in lacrime per un incubo:

Smetti di piangere
Andrà tutto bene
Prendi la mia mano
stringila forte

Ti proteggerò
da tutto
Sarò qui
non piangere

Per uno così forte,
sembri così fragile
le mie braccia ti stringeranno,
per salvarti e tenerti al caldo
Questo nostro legame
non si potrà rompere
Sarò qui
non piangere

Perchè tu sarai nel mio cuore
Si,sarai nel mio cuore
da questo momento in poi
Ora e per sempre
sarai nel mio cuore
Non importa cosa diranno
Tu sarai qui
sempre nel mio cuore


Meg sussurrò l'ultima parte:
Sempre

Erik la guardò negli occhi come un bimbo implorante,implorando che quello che lei diceva fosse vero.Meg continuò a stringerlo tra le sue braccia,non voleva lasciarlo andare mai più.Era quello l'inizio di un amore,si chiese Meg,ma presto scacciò via quel pensiero.Egli amava Christine non una piccola ballerina.
 
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view post Posted on 12/5/2008, 09:06




il conforto, l'inizio di un amore, vediamo come si sviluppa!
 
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view post Posted on 22/5/2008, 11:15
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ecco altri due capitoli ^_^

6.Nessuno avrebbe ascoltato,nessuno tranne lei

Meg non sapeva per quanto tempo era stata abbracciata a questo angelo perduto.Sapeva che sua madre l'avrebbe cercata presto,ma non le importò,quest'uomo aveva bisogno di lei più di chiunque altro fino ad ora.Mentre continuavano a star seduti lì abbracciati come se avessero paura di lasciarsi andare e svegliarsi da questo sogno,Meg cominciò a porsi delle domande su questo fantasma.Cosa gli era successo?Sicuramente queste lacrime non erano solo per Christine.

Dopo circa un'altra ora in cui stettero abbracciati,Meg seppe di dover ritornare altrimenti sua madre sarebbe venuta a cercarla.Guardò fisso nei suoi occhi,poi gli asciugò una lacrima e gli infilò alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio.Si sentì come un coltello trafiggerle il cuore quando cominciò lentamente ad alzarsi.Egli guardò Meg confuso,come un bambino che non sapeva cosa avesse fatto di male.Meg gli sorrise.Lei non si sarebbe mai arrabbiata con lui per averle mentito riguardo l'essere un angelo.Capì la sua solitudine,condivise il suo senso di vuoto,comprese le sue paure di essere abbandonato,dimenticato,e comprese quasi tutto del suo tormento e delle sue lacrime.”Devo andare,”disse sorridendogli tristemente.”Si chiederanno dove sono.”

“Per favore torna da me.”chiese disperato prendendole la mano.Lei sorrise di nuovo con quel sorriso che la rendeva irresistibile agli occhi di chiunque la guardasse.Il cuore spezzato del Fantasma palpitò per un momento.

“Certo che tornerò,lo prometto,”disse Meg mormorando appena.Si tennero le mani strette finchè poterono,poi Meg tornò al mondo nel quale si era nascosta per quasi tutta la vita.

Quando Erik ritornò a casa cominciò a suonare la sua musica furiosamente.Non riusciva a concentrarsi,non riusciva a pensare.Sbattè le mani sui tasti producendo un suono orribile.Riusciva ancora a sentire il calore di Meg su tutto il corpo;poteva ancora sentire il suo profumo come se fosse seduta vicino a lui.Erik si alzò e camminò verso la riva del vasto,calmo lago.Meg lo aveva confortato quando sentiva che tutto il suo mondo stava crollando.Ora desiderava di non aver mai posato gli occhi su Christine.Lei lo aveva ferito più di quanto pensava fosse possibile,ma Meg era stata lì per asciugare le sue lacrime,per abbracciarlo quando aveva bisogno di qualcuno più di qualunque altra cosa.Nessuno l'avrebbe mai sentito piangere,tutti gli altri avrebbero arricciato il naso e sarebbero corsi via o avrebbero provato ad ucciderlo,ma non Meg,che aveva ascoltato il suo pianto e gli aveva mostrato compassione.Nessuno avrebbe ascoltato...nessuno tranne lei.Solo un emarginato poteva sentire,capire le sue lacrime come aveva fatto lei e quello era ciò che erano,due emarginati che non avevano nessuno,se non loro stessi.

Erik giocò con l'acqua torbida cercando di pensare per bene.Improvvisamente una canzone gli entrò in mente,una canzone che non riguardava la sua preziosa Christine,ma una piccola ballerina con il cuore pieno di oscurità:

Nessuno avrebbe ascoltato
nessuno tranne lei
ha ascoltato come solo gli esclusi fanno.

Costretto alla solitudine
Evitato dalla gente
Ho imparato ad ascoltare
Nel mio cuore buio ho sentito la musica.

Erik si alzò e si avvicinò al punto dove aveva appeso tutti gli schizzi e i dipinti che aveva fatto di Christine.

Desideravo insegnare al mondo
Alzarmi e vivere
Nessuno avrebbe ascoltato
solo io potevo sentire la musica

Rovistò nel mucchio di disegni per cercarne uno di Meg che ballava illuminata dalla luna sul tetto…somigliava all'Angelo della Notte.Sorrise al pensiero di Meg che danzava.

Poi alla fine,una voce nell'oscurità
sembrò piangere “Ti sento;
sento le tue paure,
il tuo tormento e le tue lacrime.”

Si avvicinò alla sua mini versione del palco dell'Opera Populaire;giocò con piccole bambole.Erik allora prese una rosa rossa dal vaso vicino,sentendone il dolce profumo.Si sedette pensando alla piccola ballerina che ispirava questa malinconica,ma bellissima canzone.

Lei ha visto la mia solitudine
Condiviso il mio vuoto interiore
Nessuno avrebbe ascoltato
nessuno tranne lei
ascoltava come solo gli esclusi ascoltano

Nessuno avrebbe ascoltato
nessuno tranne lei
ascoltava come solo gli esclusi ascoltano...

Meg tornò in fretta verso il palco sperando di non essersi persa.Non sapeva che ora fosse,ma la gente era ancora lì con delle espressioni sui volti che Meg non avrebbe dimenticato.La polizia era lì intorno cercando il Fantasma sperando di scovarlo e ucciderlo.Mentre Meg stava percorrendo di corsa un buio corridoio,una mano le afferrò il polso.Meg gridò.

“Sta zitta,bambina”mormorò severamente sua madre.

“Oh mamma,sei solo tu,”disse Meg sospirò rumorosamente.

“Dove sei stata,Meg?Non ti ho più visto da dopo lo spettacolo.”disse Madame Giry a bassa voce.

“Ero sul tetto,mamma.Dovevo allontanarmi da quell'orribile scena,”Meg rabbrividì.

“Non osare farmi una cosa del genere di nuovo,Marguerite Giry!Hai capito?”

“Si mamma,”disse Meg chinando la testa.Tornarono allora ai dormitori senza parlarsi.Si dissero 'buonanotte' e la stessa cosa accadde il giorno dopo.

Meg entrò silenziosamente nella sua stanza sperando di non svegliare Christine.Si tolse il costume e indossò la camicia da notte.Si spazzolò velocemente i capelli e li raccolse in una coda di cavallo.Si infilò a letto pensando a quello che era successo quella notte.Aveva promesso ad un assassino ricercato di andarlo a trovare di nuovo.Meg stava per addormentarsi quandò sentì sussurrare,”Meg.”Ella aprì gli occhi.Era Christine che in punta di piedi si avvicinò al suo letto e si sedette.

“Che c'è Christine?Va tutto bene?”chiese preoccupata.

“Sto bene e stanotte è stata la più fantastica delle notti!”Esclamò prendendole le mani.Sapeva di cosa Christine stava parlando,ma Meg recitò la parte della ballerina ingenua che era sempre allegra,felice,e una buona amica.

“Christine di che parli?Joseph Buquet è morto e tu dici che è stata una bella serata.Sei impallidita quando tutti noi abbiamo sentito il Fantasma durante lo spettacolo.”

“Lo so Meg,ma dopo...l'incidente Raoul e io siamo andati sul tetto.Ho capito di amarlo.Lui è venuto nel mio camerino dopo lo spettacolo per chiedermi di andare a cena con lui,io volevo andare,ma dovevo restare qui per le lezioni di canto.Dovevo andare con lui,Meg.Non dovevo restare così non avrei visto ciò che ho visto.”

“Ma quando eravamo sul tetto sapevo di voler passare il resto della mia vita con lui.Dovunque andrà io andrò.Ci siamo dichiarati amore lì sul tetto e ci siamo baciati.”

“Christine non credi di star andando un po' troppo veloce?Cioè,vi siete visti solo una volta dopo anni.”disse Meg cercando di cacciare indietro le lacrime.Odiava Christine perchè amava Raoul.Non perchè fosse gelosa,ma perchè Christine era irresponsabile e quando faceva una cosa non le importava a chi faceva del male.Sapeva che il Fantasma la amava più di qualunque altro uomo potesse amare una donna e ciò nonostante ha lasciato che il suo cuore andasse in mille pezzi.

“Ora promettimi Meg che non ti arrabbierai.”disse all'improvviso Christine.

“Cosa?”chiese Meg confusa.

“Promettimelo Meg per favore.Ne ho bisogno.Sei la mia migliore amica e non posso tenermelo dentro senza dirlo a qualcuno.”la supplicò.

“Lo prometto,”mormorò Meg.

“Meg,Raoul e io siamo segretamente fidanzati!Ci sposeremo presto spero.Me lo ha chiesto dopo avermi riportata qui.Oh non è eccitante,Meg?Sarai la mia damigella d'onore e ci saranno rose bianche ovunque,so che sono le tue preferite.”Meg non riuscì a rispondere.Christine stava per...sposarsi?Ciò non era un bene,non stava riflettendo,pensò Meg.

“Ma che vai pensando Christine?Non puoi sposare Raoul,non è sicuro.Il Fantasma lo scoprirà e tenterà di fare del male a te o a Raoul,forse a entrambi.Ricorda le mie parole Christine,non è sicuro.”disse Meg guardandola sconvolta.

“Meg mi hai promesso che non ti saresti arrabbiata.So quello che sto facendo.Non sono più una bambina.Raoul e io ci amiamo e lui mi ha promesso non mi accadrà mai nulla.”pianse Christine.

Non sapeva che tutto questo poteva portare ad una catastrofe?si chiese Meg.”Mi dispiace Christine.Ero sorpresa dalla notizia.Sono così felice per te Christine,”Meg le concesse un piccolo sorriso.

“Oh grazie,Meg.Sapevo di poter contare su di te.”così dicendo Christine abbracciò forte Meg.

“Certo Christine.”disse Meg.

Nei successivi tre mesi Meg salì di nascostò sul tetto per andare a trovare il Fantasma.Arrivava esattamente alle 11:30 e restava fin quasi all'1.Parlavano di molti argomenti e Erik voleva che Meg cantasse per lui per sentire la sua dolce voce.Erik provava a darle qualche consiglio per aiutarla a migliorare la sua voce,anche se questo lo addolorava perchè la situazione gli ricordava Christine.

La peggiore paura di Meg si avverò.Lui aveva ascoltato tutta la conversazione quando Meg era tornata nel suo dormitorio.Aveva pianto disperatamente e aveva sperato di avere Meg lì ad abbracciarlo.I due divennero amici molto velocemente.Avevano cercato così a lungo qualcuno che li capisse e quel giorno era arrivato quando Meg aveva sentito Erik per la prima volta nel camerino di Christine.

“Domani c'è il Ballo in Maschera,”disse Meg allegra.”Ci sarai?”

Lui rise.”Sappi fin d'ora che sarò lì,a guardare.Non succede niente in questo teatro senza che io lo sappia.”Meg rabbrividì.Era vero,lui sapeva tutto.

Meg capì che era tempo di tornare.Domani sarebbe stata una giornata movimentata;non sapeva ancora che la sua previsione era corretta.Cantò:

Devo andare
Si sta facendo tardi
Ci vediamo domani mio Angelo.

Lui rise di nuovo.Lei amava farlo ridere.Accadeva di rado,ma era un momento molto speciale per Meg.

“Buonanotte mia piccola ballerina,”gridò lui.


***

7.Il ballo di un angelo

Meg abbassò lo sguardo sulla maschera bianca che teneva in mano.Non era di porcellana,ma le ricordava ancora il Fantasma,che lei aveva ora il privilegio di chiamare 'Erik'.Meg aveva passato tutta la giornata nel camerino di una sarta per rendere perfetto il suo vestito.Era il primo ballo per lei e voleva ricordare questa notte per sempre.Il vestito di Meg diventava di minuto in minuto sempre più bello...perfetto.Aveva scelto di andare vestita da angelo con un vestito e una maschera bianchi.

Era finalmente arrivato il momento per Meg e sua madre di salire la grande scalinata nell'ingresso dell'Opera Populaire.Meg sembrava davvero un angelo e stava ridendo davvero per la prima volta dopo tanto tempo,era felice.Lì si stava cantando e ridendo e c'erano alcuni uomini che avevano bevuto un po' troppo champagne.

A Meg era stato chiesto qualche volta di ballare da alcuni giovani e affascinanti mecenati e aveva accettato riconoscente.Aveva temuto che nessuno le avrebbe chiesto di ballare e avrebbero prestato attenzione solo alle giovani belle e ricche donne con abiti spettacolari e piene di gioielli.Mentre Meg ballava aveva ricevuto dei complimenti per il suo vestito e per il suo modo di ballare,alcuni avevano anche detto che sembrava un angelo.Uno addirittura disse che si era innamorato di lei a prima vista,ma Meg sapeva che era tutto falso ef era solo un modo per sedurla e umiliarla.

Una volta che aveva finito di ballare con un giovane e bell'uomo,di nome Adrian,Meg andò a sedersi ad un tavolo vuoto per far riposare i piedi doloranti.Ascoltava la musica e vedeva tutte le coppie ballare con grazia.Era un mare pieno di maschere.Meg chiuse gli occhi per cercare di fissare questa immagine nella sua mente per sempre quando un uomo alto con dei pantaloni neri,giacca nera e una camicia bianca le arrivò furtivamente alle spalle e le cantò piano all'orecchio:

Mascherata!
Ogni faccia un'ombra diversa
Mascherata!
Guarda in giro,c'è un'altra maschera dietro di te


Meg aprì gli occhi.Riconobbe quella voce all'istante.Si girò piano e si trovò davanti una maschera.”Erik,”sussurrò.Lui sorrise.Il cuore di Meg perse un battito,Erik era capace di toglierle il respiro.Era così bello che Meg poteva immaginare tutto il suo viso perfetto.Poteva quasi togliere tutte le cicatrici,e modellare la sua pelle per rendere i suoi tratti simili a quelli di un angelo.

“Posso avere l'onore di ballare con questo bellissimo angelo?”chiese tendendo la mano.All'inizio Meg non riusciva a respirare.Ballare con Erik?Riuscì solo ad annuire lasciando che lui la guidasse sulla pista.Mentre danzavano parlarono poco,entrambi un po' nervosi.Meg sentiva di poter morire lì,in quel momento,tra le sue braccia.Una parte di lei voleva dire,'No' l'altra le diceva che aveva preso la giusta decisione.”Oh bene,non ci voglio pensare più,”decise.

Continuarono a ballare come cigni aggraziati dominando la pista da ballo.La gente poteva dire che fossero esperti ballerini e si potevano chiedere chi era quella misteriosa coppia.Tutti erano confusi,tranne una certa maestra di ballo.Lei sapeva chi era la giovane donna e sapeva anche chi stava ballando con sua figlia.Presto il ballo finì,sia Meg che Erik respiravano a fatica.Erik prese la mano di Meg e se la portò alle labbra facendo rabbrividire la ragazza non per la paura,ma per qualcos'altro.”Signorina,è stato un piacere ballare con una tale dea della bellezza,ma purtroppo devo andare,ho un impegno che mi aspetta,”disse sparendò nell'oscurità.

Meg tenne gli occhi nel punto in cui egli era sparito.”Ti stai divertendo mia cara?”Meg sussultò e si girò a fissare sua madre.

“Mi hai spaventato mamma,”disse Meg portandosi una mano al cuore.

“Mi dispiace mia cara io...”Madame Giry si interruppe quando la Morte Rossa in persona si palesò in cima alle scale.Meg lo guardò affascinata.Sapeva che era Erik,se lo sentiva.Egli cominciò a cantare:

Perchè così silenziosi,signori cari?
Pensavate che vi avessi abbandonato?
Vi sono mancato,signori?


Cominciò a scendere le scale.Tutti rimasero senza fiato dal orrore.

Vi ho scritto un'opera.

Tirò fuori una cartella piena di fogli di musica,schizzi di costumi di scena,schizzi delle scene,ecc.

Ecco qui,la partitura finita.

Lanciò la cartella sul pavimento di fronte ai due managers e sguainò la spada con un teschio sul manico.

Don Juan Trionfante!

Madame Giry prese la mano di sua figlia e la strinse forte.

I più cari saluti a tutti
Solo qualche piccola istruzione prima che la scena abbia inizio


Egli notò Carlotta in piedi e tremante.Il Fantasma cominciò a camminare puntando la spada verso di lei.

Carlotta deve imparare a recitare
non continuare a pavoneggiarsi sul palco.


Piangi stava in piedi di fronte a Carlotta spavaldamente,ma indietreggiò quando al spada puntò lui.

Il nostro Don Juan deve perdere un po' di peso
non è salutare per un uomo dell'età di Piangi


Il Fantasma tornò indietro verso i due managers,puntando la spada ora su di loro.

E i miei managers devono imparare che il loro posto è in ufficio
non nell'arte.


Il Fantasma vide Christine in fondo alla scalinata,era magnifica.Allora tirò indietro la spada e cominciò a camminare verso di lei.

Mentre la nostra star,la Signorina Christine Daae...
Senza dubbio farà del suo meglio
Lei sa,tuttavia
che se vuole eccellere
ha ancora molto da imparare
Se l'orgoglio la farà tornare da me,il suo maestro
Il suo maestro...


Tutti stavano guardando loro due in silenzio chiedendosi cosa stava succedendo.Il Fantasma la guardava con disappunto per averlo tradito.Notò l'anello che lei portava al collo e che si faceva beffe di lui.

Le tue catene sono ancora mie

Afferrò l'anello e,parlando,disse,”Tu mi appartieni!”

Il Fantasma strappò l'anello dalla catena e corse su per le scale.Meg continuava a guardarlo affascinata.Il Fantasma fece a tutti un inchino irridente e cadde in una botola.Meg sorrise al pensiero di Erik che progettava l'intera notte e che trovava il tempo per ballare con lei.Fu improvvisamente risvegliata dai suoi pensieri quando sentì la gente trasalire mentre il Visconte De Chagny saltava nella botola senza sapere quali segreti avrebbe conosciuto e quali orrori lo aspettavano lì.
 
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spands72
view post Posted on 22/5/2008, 13:47




ma lasciatecelo nella botola!! chiudietela sigillatela!! fate un pò quello che volete, ma lascialtelo lì!!
 
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view post Posted on 23/5/2008, 11:04
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oggi 3 capitoli ^_^

8.Piangendo tra le sue braccia


“Stai qui,Meg.Tornerò presto.”mormorò Madame Giry a sua figlia.Prima che Meg potesse chiedere dove stesse andando,Madame Giry era già andata.Molte persone cominciarono a mormorare tra di loro chiedendosi che diavolo stesse succedendo.Meg non capiva perchè sua madre l'aveva lasciata lì da sola,ma non le importava non era più una bambina.

“Signore e signori posso avere per favore la vostra attenzione?”Urlò Monsieur Firmin agli invitati.”Mi dispiace molto per...l'interruzione.Per favore continuiamo a festeggiare il nuovo anno,grazie.”La musica cominciò a suonare e le persone cominciarono a ballare di nuovo comportandosi come se nulla fosse successo.Meg era curiosa di sapere dove fosse corsa sua madre e così cominciò a cercarla.

Camminò in fretta verso la camera da letto di sua madre e la trovò vuota.Stava per andarsene quando sentì delle voci sempre più vicine.Dovette nascondersi prima di cacciarsi nei guai.Sua madre odiava quando entrava nella sua camera senza il suo permesso.Meg si infilò di corsa sotto il letto e sentì avvicinarsi alla stanza i passi leggeri di una donna e quelli più pesanti di un uomo:

“Incidenti?Per favore Madame Giry,per il bene di tutti noi.”Meg capì che a parlare era il Visconte De Chagny.

“Va bene,”disse Madame Giry aprendo la porta.Madame Giry si sedette sul suo letto e Meg trattenne il respiro.Poteva vedere i piedi di Raoul dirigersi verso uno sgabello vicino.Madame Giry cominciò a raccontare la storia di come aveva salvato l'uomo che tutti in questo teatro temevano.

Meg pianse silenziosamente dalla sua postazione sotto il letto.Ascoltò la storia di come una notte sua madre aveva salvato un povero ragazzo che aveva conosciuto solo il lato crudele del mondo.Meg non aveva idea che una persona sola potesse aver subito tanto.Capì perchè Christine diceva che egli era freddo e cattivo.Tutta la sua vita aveva conosciuto solo la gentilezza di sua madre.Meg pianse per quell'uomo che aveva vissuto una vita senza conoscere la luce,la felicità,la gentilezza e l'amore.Ora capiva le lacrime che aveva versato quella notte sul tetto.

Dopo che sua madre e Raoul ebbero lasciato la stanza per tornare alla festa,Meg tornò nella sua stanza e si tolse il suo bellissimo costume.Christine non era tornata e non era una sorpresa per lei,ormai stava sempre fuori fino a tardi con Raoul o anche per tutta la notte.Meg ora era preoccupata per Erik.Stava piangendo come aveva fatto quella notte che aveva cantato per lui,solo per lui?Si chiese se dovesse andare a controllarlo oppure no.Alla fine,dopo circa un'ora Meg scese in punta di piedi giù nei bui corridoi che conducevano al camerino di Christine.Meg appoggiò l'orecchio contro la porta.Niente.Allora entrò nella stanza e attraversò la stanza diretta allo specchio.Si guardò alle spalle solo una volta per vedere se qualcuno la stava seguendo e poi entrò in un mondo sconosciuto,liberandosi di tutti i pensieri finora avuti.

Si fece strada nel labirinto dove c'era un buio pesto fino a quando arrivò ad un vasto e calmo lago.Non sapeva cosa fare;non poteva attraversare il lago a nuoto.Ma era l'unico modo,si disse.Prese un respiro profondo prima di buttarsi nell'acqua fredda usando tutte le sue forze per continuare.

Una volta raggiunta la riva del dominio artistico di Erik,Meg era senza fiato.Era un posto pieno di ricchezze e tesori così irreali che per Meg era come essere in un sogno.”Erik,”chiamò non vedendolo.Salì i gradini che portavano ad una stanza piena di dipinti e schizzi,Erano tutti di Christine eccetto uno.Meg si avvicinò al dipinto realizzando di essere lei,mentre ballava.Allungò una mano a toccare il ritratto.”Sai che è terribilmente scortese entrare in una proprietà privata.”Meg si girò trattenendo il respiro trovando Erik che stava lì in piedi a guardarla.

“Erik non volevo.Scusa,”disse Meg arrossendo.Erik si avvicinò a Meg,rendendo la stanza più calda di prima.”Il tuo dipinto è bellissimo,Erik.Non sarei mai capace di farne uno così.”Egli chinò solo la testa.Era ora a soli pochi centrimetri dal viso di Meg,i suoi occhi erano rossi dal pianto e lei potè vedere le tracce che le lacrime avevano lasciato sulle sue guance.Lentamente Meg portò la sua mano sulla sua guancia destra percependone la morbidezza e la levigatezza.Erik chiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime che avrebbero ostacolato il contatto con la sua calda,tenera mano levigata.

Erik aprì gli occhi trovando Meg in lacrime.Lentamente sollevò la mano ad asciugargliele;le mani gli tremavano.Lei non si tirò in dietro al suo tocco,poi cadde sulle ginocchia in lacrime,Erik non era lontano dal seguirla sul pavimento.Meg gli cinse la vita e pianse sulla sua spalla come aveva fatto lui quando erano sul tetto.Lui la strinse forte,ringraziando Dio di avergli dato la possibilità di stringere una donna tra le sue braccia.Lei singhiozzò più forte non importandosene se sembrava un relitto.

“Mi dispiace Erik...non sapevo.”Disse Meg guardandolo negli occhi che le facevano battere tanto il cuore.Cominciò a piangere ancora più forte tanto da tremare.

“Ssshh,Meg non ti capisco.Cosa ti ha turbato tanto?”le chiese.”Puoi dirmi ora cosa ti preoccupa?”Lei lo guardò negli occhi ancora una volta,cosa che lo fece rabbrividire per una qualche ragione sconosciuta.La luce delle candele giocavano sul suo viso e sui suoi capelli facendola sembrare un angelo sceso dal paradiso.Gentilmente Erik asciugò le restanti lacrime indugiando sulla sua guancia solo per un istante.Ella trattenne il respiro poi espirò a fondo.

“C'è qualcosa che devo dirti e non sono sicura che ti piacerà sentirla.Se avessi saputo cosa mia madre diceva avrei chiesto il tuo permesso.”Meg parlò davvero molto piano.Erik non parlò.”Dopo che hai lasciato il ballo mia madre è andata da qualche parte.Ero andata a cercarla nella sua stanza da letto quando ho sentito dei passi avvicinarsi.Sapevo di essere in trappola se mia madre mi avesse trovato nella sua stanza senza permesso così mi sono rifugiata sotto il letto.Raoul e mamma sono entrati e hanno cominciato a parlare.Lei ha raccontato di come ti ha aiutato a scappare ed arrivare al Teatro dell'Opera.”Erik rimase in silenzio ed era impallidito.Meg non sapeva se poteva continuare,ma i suoi occhi le dissero di sì.”Mi dispiace Erik,”fece una pausa cercando di trovare le parole.”Mi dispiace se ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare.Mi dispiace se ti ho reso triste.Mi dispiace per il modo in cui Christine ti ha trattato.Non te lo meriti Erik.Mi dispiace per il dolore che hai sofferto in passato.Oh Erik mi dispiace così tanto.”Disse seppellendo il viso nella sua spalla piangendo di nuovo.

“Calmati,mio angelo biondo,per favore non piangere.So che non volevi conoscere i miei segreti.Mi dispiace che non li hai ascoltati da me,ma ci sono diverse ragioni per cui voglio tenere i miei segreti,segreti.Non voglio ricordare il mio passato.Il mio passato è stato più orribile di quanto tu possa immaginare e vorrei lasciarlo lì dov'è,nel passato.”Disse piano cullandola avanti e dietro e giocando con i suoi capelli.Meg sollevò lo sguardo verso l'uomo a cui ormai il suo cuore sentiva di appartenere.Rabbrividì mentre la storia di sua madre le ritornava alla memoria.Erik le asciugò dolcemente le lacrime ancora una volta come un marito avrebbe fatto per calmare le paure di sua moglie.Poi le posò un bacio sulla fronte indugiando come prima aveva fatto sulla sua guancia.Più tempo passava con questa donna più era difficile lasciarla andare.

“Canta per me Erik,”mormorò,chiudendo gli occhi.Erik cantò solo per lei quella notte,mettendo il suo cuore e la sua anima nella canzone.Cantò di una vita senza paure,senza cuori infranti,cantò di una vita che sapeva non avrebbe mai avuto.Meg si addormentò tra le sue braccia,stanca per gli eventi della giornata.Erik sorrise al suo angelo biondo,la sollevò e riportò a malincuore la sua piccola ballerina nel suo mondo di luce.

***

9.Il bisogno reciproco

Le poche settimane seguenti di prove furono le più dure che le ragazze avessero mai affrontato.Madame Giry le spinse al limite,soprattutto Meg;pretendeva da loro la perfezione e non accettava niente di meno. Non c'era tempo per parlare e dormivano appena.Meg avrebbe interpretato una meretrice e avrebbe cantato qualche strofa.Col passare dei giorni Christine e Meg si parlavano sempre meno.Christine era sempre troppo impegnata a provare la sua parte o a passare il tempo con Raoul.

Pochi giorni prima della prima de,”Don Juan Trionfante” Meg si svegliò e trovò Christine già in piedi.Le prove erano state cancellate per quel giorno perchè Monsieur Reyer era malato.Meg alzò gli occhi al cielo al pensiero che Christine era da qualche parte con Raoul senza sapere che in realtà Raoul era in lotta con Erik.Si vestì e scese le scale per andare nelle scuderie.Mentre accarezzava un pony di nome Clarabelle,Raoul e Christine arrivarono a cavallo,entrambi pallidi.La camicia di Raoul era strappata e aveva delle macchie di sangue sul braccio destro.”Christine cosa è successo?”chiese Meg correndo loro incontro.

“Niente Meg,non è niente.Lasciaci soli,”scattò Christine.Meg la guardò male per tutto il tempo finchè non fu entrata con Raoul.

Meg si avvicinò ad uno stalliere chiedendo se poteva avere una carrozza per andare al cimitero.Egli rispose ridendo,”Com'è che tutte le donne vogliono andare al cimitero oggi?”

Meg socchiuse gli occhi e replicò con freddezza,”Per visitare la tomba di mio padre.”Egli fece un sorriso nervoso e andò a prepararle una carrozza.

“Grazie Monsieur,”disse Meg gentilmente una volta che tutto fu pronto e gli ebbe dato alcuni franchi.Aspettò pazientemente nella carrozza che qualcuno la portasse al cimitero chiedendosi cosa poteva essere successo a Raoul.

“Dove,Madamoiselle?”

“Al cimitero per favore,”disse piano Meg.Mentre la carrozza la portava al cimitero,le tornarono in mente alcuni ricordi di suo padre.Le vennero le lacrime agli occhi.Suo padre era un uomo buono e sorridente.Le aveva insegnato ad amare e ad accettare tutti in ogni caso.Prima che suo padre morisse in un incidente a cavallo la famiglia di Meg era felice.Felice,una parola che era stata a lungo dimenticata da quando suo padre,Charles,era venuto a mancare.

Meg scese dalla carrozza e ringraziò per la corsa.Entrò nel cimitero cercando un consiglio dal padre defunto.Meg cantò una canzone che aveva inventato quando era piccola,una canzone che faceva piangere sua madre per ore:

Una volta eri il mio dolce protettore,
eri tutto ciò che contava.
Una volta eri mio amico e mio padre,
poi il mio mondo è andato in frantumi.

Vorrei che in qualche modo fossi ancora qui,
Vorrei che potessi allontanare le mie paure.
A volte mi è sembrato che se solo avessi chiuso gli occhi,
in qualche modo non ci saremmo dovuti dire addio.

Vorrei poter sentire ancora una volta la tua voce,
sapendo che niente sarà come prima.
Sognarti non mi aiuterà a fare,
quello che sapevi che potevo fare!


Mentre Meg camminava non sapeva che un certo angelo della musica era vicino ad ascoltare la sua triste canzone.

Campane a morto e angeli scolpiti,
freddi e monumentali,
Sembrano,per te,i vicini sbagliati
Tu eri caldo ed il mio salvatore.

Troppi anni a lottare contro le lacrime,
perchè non puoi semplicemente ricomparire!

Vorrei che in qualche modo fossi ancora qui,
sapendo che dobbiamo dirci addio!
Cerca di perdonare,insegnami a vivere!
Dammi la forza di tentare!


Basta nascondermi dalle mie paure!Basta nascondere le lacrime!
Basta ripensare a questi anni di tormento!
Aiutami a dire addio
Aiutami a dire addio...

Meg cadde in ginocchio di fronte alla tomba di suo padre piangendo.Diede sfogo a tutto il suo dolore;tutta la sofferenza che aveva conosciuto.Sembrava la bambina bisognosa di aiuto che era stata quando suo padre era morto,ma aveva promesso a se stessa che sarebbe stata forte per sua madre e forte era diventata.”Meg?”Lentamente alzò la testa e trovò Erik a torreggiare su di lei.I suoi occhi si placarono incontrando lo sguardo di lei.Era stato arrabbiato quella mattina e lei aveva addolcito il suo freddo cuore in collera.”Meg cosa è mai successo?”chiese inginocchiandosi accanto a lei.

“Erik che ci fai qui?”chiese Meg asciugandosi in fretta le lacrime con aria imbarazzata.Lentamente lui le passò un braccio attorno alla vita stringendosela contro.Respirò il suo dolce profumo.

“Sono stato qui per un po' in visita al fantasma del mio passato.”Meg annuì.”Ma perchè stai piangendo mio dolce angelo biondo?”

“Ricordi Erik,i ricordi del mio passato e quelli che amo.”disse seppellendo il viso nel suo petto cercando di nascondere le lacrime.Erik se la strinse la le braccia.Sapeva che lei aveva bisogno di qualcuno da abbracciare e che la confortasse.Tutto intorno era silenzio.Nemmeno il vento osava rompere quel silenzio mentre la bella e la bestia sedevano abbracciati come due innamorati.Sedettero lì persi nei loro pensieri.

“Vieni Meg,andiamo a casa,prima che tu prenda freddo.”disse Erik alzandosi lentamente in piedi.le porse la mano e lei la accettò grata.”Hai una carrozza che ti porti a casa?”

“Si Erik,grazie.”disse Meg guardandolo girarsi ed andarsene.”Erik,aspetta!”lo supplicò.”Per favore Erik non lasciarmi.Non posso più sopportarlo.Sono stata sola troppo a lungo.Non lasciarmi,per favore.Ho bisogno di te.”

“Bellissimo Angelo della Luce che vita hai conosciuto?”Egli sorrise prima di andarle incontro,prendere le sue piccole mani tra le sue.Posò la mano destra sulla sua guancia e cominciò ad accarezzarla con amore.Meg continuò a guardarlo dritto negli occhi senza avere la forza di allontanarsi.Poi le posò le labbra sulle sue,delicate come petali di rosa,baciandola dolcemente.Si staccarono cercandosi con lo sguardo prima di baciarsi di nuovo con ardore.Erik attirò Meg a sé,non voleva lasciarla andare mai più.Avevano bisogno l'uno dell'altra più di qualunque altra cosa per spazzare via le loro sofferenze e il loro passato.Avevano bisogno l'uno dell'altra per trovare conforto e luce,visto che per quasi tutta la loro vita avevano conosciuto l'oscurità ognuno in modo diverso.Quel bacio dimostrava quanto avessero bisogno di qualcuno.

Meg avvolse le braccia attorno al suo collo;le ginocchia deboli per l'intensità del bacio.Aveva segretamente desiderato tutto questo per molto tempo,ma sapeva che erano pensieri pericolosi e proibiti.Il bacio crebbe di intensità,i due si esploravano reciprocamente le bocche con passione.Meg ansimò di piacere.Quando il bacio finì entrambi avevano il fiato corto.”Devo andare mio dolce angelo.”disse Erik.Poi la baciò delicatamente e sparì nella nebbia.Meg rimase lì cercando di conservare il sapore delle dolci labbra di Erik il più a lungo possibile.

***

10.Un bacio,una tragedia e un pugnale

Quella notte c'era la prima del 'Don Juan Trionfante' e tutte le ballerine e le ragazze del coro erano agitate.Alcuni mormoravano dell'apparizione del Fantasma dell'Opera e se sarebbero stati capaci di riconoscerlo.Meg e Christine erano probabilmente le più nervose.Meg salì in una vecchia sala prove per provare ancora una volta e cantare le sue strofe per essere sicura che fossero perfette.

Mentre piroettava per la stanza,delle grandi e forti braccia la afferrarono.Si girò e trovò Erik che la guardava dritto negli occhi.Alla sua vista la ragazza si illuminò tutta.”Erik,”sussurrò accarezzandogli la guancia sana dolcemente.Erik inclinò la testa e le diede un dolce bacio,bacio che presto divenne più appassionato.Bacio che purtroppo finì lasciando entrambi senza fiato.”Buona fortuna mio angelo biondo,”disse Erik baciandole la fronte.”Ora devo andare,l'opera deve cominciare.”

Meg cominciò ad allontanarsi.Poi si girò e chiese,la speranza negli occhi,”Erik?Mi guarderai?”

“Certo,Meg.Ti guarderò sempre anche nei momenti difficili.Sono il tuo Angelo della Musica.”disse Erik.Lei sorrise,poi gli corse incontro e gli strinse le braccia attorno al collo.Gli diede un bacio infuocato prima di lasciarlo solo.Subito dopo Erik crollò a terra in lacrime.Piangeva per le due donne che aveva imparato ad amare.Una volta sapeva che Christine era sua,Meg non avrebbe voluto avere niente a che fare con lui.

Il pubblico era sconvolto dalla nuova produzione.Non avevano mai sentito niente del genere.Tossicchiavano e mormoravano,altri si agitavano imbarazzati.L'atmosfera sul palco era scura ed erotica.Meg danzava e cantava in modo impeccabile,sembrava un angelo.Il modo in cui ballava la faceva sembrare un cigno aggraziato e incantava il pubblico.Una volta uscita di scena corse a cambiarsi in camerino per indossare abiti maschili che doveva indossare per l'ultima scena del 'Don Juan Trionfante'.Mentre stava tornando al palcoscenico sentì cantare in modo mai sentito una canzone piena di passione e desiderio.Cercò di correre per vedere i due che cantavano,ma gli attori,le ballerine e le ragazze del coro si accalcavano ai lati del palco.

Spinse fino a raggiungere sua madre,e rimase senza fiato alla vista di Erik che stringeva con amore Christine tra le sue braccia.Dovette trattenere le lacrime che minacciarono di fuoriuscire quando Christine all'improvviso gli tolse la maschera.Orribili urla riempirono la sala ,quelle urla che l’avrebbero perseguitata per il resto della sua vita.Mentre il suo mondo crollava lei vedeva tutta la scena a rallentatore.Christine e Erik caddero in una botola per quasi 20 piedi.Il lampadario stava cadendo facendo sviluppare le fiamme.Vide sua madre e Raoul correre verso il camerino di Christine.Sapeva di doverli seguire.

Udì sua madre gridare a Raoul,”Venga con me,Monsieur,vi porterò da lui,ma ricordate di tenere il braccio all'altezza degli occhi.”Doveva fare alla svelta prima che perdesse l'uomo che amava.

“Vengo con voi,”disse con coraggio.

“No Meg,devi stare qui.Venga con me Monsieur.”Vide sua madre e Raoul chiudersi nel camerino di Christine.Una folla inferocita cominciava a formarsi.Lei dovette fermarli.”NO!”gridò cercando di fermarli.

Riuscì a trattenerli ma alla fine ebbero la meglio.Allora dovette seguirli e tentare di salvare Erik prima che fosse troppo tardi.Si aprì un varco tra la folla correndo più forte.Il suo cuore batteva a mille all'ora.Una volta arrivata alla porta del suo dominio artistico si fermò.Era pieno di tesori nascosti e cose degne di un re.Notò l'enorme organo e sorrise sapendo che Erik voleva solo il meglio.”Erik?”lo chiamò.Nessuna risposta.Fece qualche passo verso la camera da letto ma trovò anche questa vuota.Stava per andarsene quando la bianca maschera di porcellana catturò il suo sguardo.Lentamente le si avvicinò.Stupita,tese la mano e la prese nella piccola mano.Il suo viso fu inondato di lacrime perchè sapeva che l'uomo che amava se ne era andato.

“Dov'è?”chiese qualcuno fuori dalla camera.Meg si asciugò velocemente le lacrime e uscì dalla stanza stringendo la maschera bianca.Tutti si fermarono a guardarla.”Se ne è andato.Il Fantasma dell'Opera è morto.Questo è tutto ciò che è rimasto di lui.” gridò.Tutti erano delusi.Tutti volevano vedere il sangue del Fantasma versato,ma era troppo tardi.Una volta che tutti furono soddisfatti di quanto avevano fatto,se ne andarono lasciando Meg da sola nella tana fredda e vuota.

Si sedette e stette lì per quelle che sembrarono ore.Non poteva credere a quello che era accaduto nelle ultime ore.La sua casa era distrutta,Christine e Raoul erano scomparsi e il suo Angelo della Musica se ne era andato.E se li avesse rapiti?pensò.Rabbrividì al pensiero.Alla fine si alzò asciugandosi le lacrime dalle guance.Cominciò ad esplorare la tana guardando il magnifico organo e tutte le spettacolari cose appartenute al Fantasma.Le sue mani scivolarono sui tasti rotti dell'organo quando un vetro catturò la sua attenzione.Lentamente camminò verso quel vetro distinguendone anche altri.Allora alzò lo sguardo e scoprì che gli specchi erano tutti rotti,tutti tranne uno.Uno di questi aveva un telo a coprirlo.Sollevò una mano,afferrò il telo e lo tolse.Un tunnel.”Erik?”lo chiamò.Come prima,non ricevette risposta.Si guardò alle spalle prima di entrare nel labirinto dove era solo notte.

Cominciò a camminare lentamente lungo il buio corridoio.Teneva la mano sinistra appoggiata al muro per non cadere in una delle trappole di Erik.Dopo un'ora di cammino alla cieca in quel labirinto senza fine Meg riuscì a vedere una flebile luce.I suoi occhi si illuminarono e cominciò a correre verso quella luce.Trovò un'altra grotta con migliaia di candele.Poi vide Erik seduto su un letto degno di un re che guardava il pugnale che aveva nello stomaco,il viso pieno di lacrime”Erik!”Gridò correndogli accanto.”Meg?”chiese lui sollevando lo sguardo,la vista che cominciava ad oscurarsi.”Oh Erik cos'è successo,chi ti ha fatto questo?”chiese aiutandolo a stendersi sul letto.

“E' finita Meg.La musica della notte è finita.Christine...”dovette prendere un respiro profondo,”se n’è andata.”

“Erik per favore stai giù,devo togliertelo prima che ti uccida.”disse Meg tremando.

“Non potevo farlo Meg.”Mormorò.”Non potevo mirare al cuore.Addio mio dolce angelo.”Erik cominciò a chiudere gli occhi.Il viso della ragazza era inondato di lacrime.

“Erik non è finita.Devi superare questo momento.Sono il tuo Angelo della Luce e ti condurrò fuori dall'oscurità.Ho bisogno di te Erik,per favore.”Così dicendo cominciò a scuoterlo per svegliarlo.Lui non rispose.Lentamente Erik cadde in uno stato di incoscienza, dimenticando il mondo e le sue crudeltà per tutto il tempo che la sua povera mente torturata gli concesse prima di sprofondare nell'oscurità.

 
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view post Posted on 24/5/2008, 17:23
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e oggi altri 3 capitoli...

11.Va via!

Meg aveva provato ad ignorare ciò che Erik aveva detto riguardo Christine.Provò ad ignorare la disperazione e l'amore che c'erano nella sua voce mentre ne parlava,ma ciò non l'aiutava.Provò a dirsi che Erik amava lei,ma la sua mente le diceva che in realtà amava Christine e che per lei provava solo pietà.Se era questo il caso,dopo aver finito di prendersi cura di lui sarebbe ritornata da sua madre e avrebbe passato il resto dei suoi giorni a dimenticare Erik una volta per tutte.

Passò ore a cercare di pulire la profonda ferita.Aveva perso molto più sangue di quanto avesse pensato.Si era ferito senza per fortuna recidere delle vene. Lentamente gli tolse il pugnale dalle stomaco ed Erik gridò prima di ricadere,incosciente,tra i cuscini.Poi gli tolse la camicia e cominciò a pulirgli le ferite con dell'acqua e una spugna che aveva trovato lì vicino.Ringraziò il cielo per aver trovato tutto l'occorrente così continuò a pulirlo e poi gli fasciò le ferite.Infine,rimase al suo fianco per tutta la notte stringendogli la mano e cantandogli dolci canzoni.

Passarono alcuni giorni,Erik era ancora incosciente e Meg cominciava ad aver paura.Aveva sperato che si sarebbe svegliato presto,ma non era successo.Non aveva dormito per giorni e non osava chiudere gli occhi nel caso Erik si fosse svegliato.Alla fine il suo corpo non sopportò oltre quel ritmo;crollò profondamente addormentata.Ore dopo lui si svegliò e trovò la sua piccola ballerina addormentata sulla piccola sedia vicino al suo letto,la testa appoggiata sul letto e una sua piccola mano sulla sua.

Cercò di alzarsi,ma il dolore gli scosse il corpo e glielo impedì.Gridò tanto forte da svegliare Meg all'istante.Si portò una mano allo stomaco,il posto dove il dolore era insopportabile.”Aiutami,Meg...per favore.”Senza dire niente lei lo aiutò a ridistendersi.”Grazie.”mormorò.La ragazza annuì e cominciò ad accarezzargli i capelli mentre cantando per lui per farlo addormentare come farebbe una madre per un figlio malato.
Passarono delle settimane ed Erik cominciò lentamente a guarire.Meg era rimasta al suo fianco come un fedele servitore.Lui presto recuperò abbastanza le forze per ricominciare a camminare,ma aveva sempre bisogno che lei fosse vicina per aiutarlo e la cosa lo faceva innervosire sempre di più.Una notte mentre Meg lo stava aiutando a camminare fino al letto cominciò a inveirle contro,”Dannazione a te,che mi hai lasciato vivere!”

Lei lo guardò disgustata e replicò con freddezza,”Come osi dire queste cose?Non posso crederti.Ti ho salvato la vita e cosa ricevo in cambio?Potevo lasciarti morire o lasciare che la folla ti trovasse,ma invece ho fatto del mio meglio per tenerti in vita.”

“Perchè vivere se ho perso tutto ciò che una volta amavo?Christine è andata via,e la mia casa è distrutta!Tutto ciò che amavo non esiste più!”urlò.Prima che se ne rendesse conto Meg lo schiaffeggiò.

“Dimmi Erik,io ti servivo solo per confortarti?per aiutarti a cercare di dimenticare Christine quando ti ha lasciato per il Visconte?”Lui le afferrò il polso sottile e la immobilizzò contro il muro.

“Non parlare così di lei un'altra volta””le gridò all'orecchio.Lei cominciò a piangere.

“Non riesco a crederti Erik.Pensavo che io…”dovette prendere fiato prima di continuare.”Pensavo di stare per innamorarmi di te.”mormorò.

Erik non riuscì a guardare il suo angelo in quel modo.Non aveva mai saputo cosa significasse essere amato.Era troppo spaventato del fatto che se lui l'avesse amata avrebbe tradito Christine.Sapeva qual'era l'unica soluzione.Allontanò la ragazza da sé.”Esci fuori da casa mia ora!”Meg piangeva ancora di più.”Ho detto,FUORI!”le urlò e le diede uno schiaffo.Lei lo guardò scioccata.Il suo cuore andò in pezzi.

“Ti odio!Ti odio e non voglio vederti mai più!”Meg cominciò a singhiozzare in modo incontrollabile e corse lungo il tunnel per tornare al nascondiglio.Corse più veloce che potè,attraversò il lago e uscì dall'Opera Populaire.Si fermò nel bel mezzo della strada e crollò in ginocchia in lacrime.La gente cominciò a fermarsi e ad osservarla chiedendole se stava bene mentre dalle tenebre Erik osservava disperato.

***

12.Si incontrano di nuovo


“Meg?stai bene?”lei non rispose.Continuò a guardare fuori dalla finestra e basta.Tutta la sua vita era cambiata.Quello scintillio nello sguardo che tutti amavano era sparito.Non era più la più forte.Era una morta vivente che cercava di dimenticare il suo straziante passato.

Erano passati cinque anni da quell'orribile notte.Quel disastro aveva lasciato senza lavoro tante persone,che ora vivevano per le strade di Parigi.Madame Giry e sua figlia erano state fortunate ad avere parenti generosi.Avevano dato loro una casa fuori Parigi e dovevano pagare solo un piccolo affitto.Nessuno aveva più sentito o visto il famigerato Fantasma dell'Opera.Sembrava che fosse sparito dalla faccia della Terra per tornare all'inferno.

Meg ora aveva ventidue anni.Era giovane e bellissima e tutti gli uomini non potevano fare a meno di guardarla.Alcuni cercavano di corteggiarla ma lei non cedeva mai.Sua madre cominciava ad innervosirsi per questa situazione,sua figlia aveva bisogno di un marito.Madame Giry sapeva qualcosa di ciò che era accaduto a sua figlia quando la polizia le aveva detto di averla trovata in strada in lacrime.Alla fine con grande gioia di sua madre Meg acconsentì a sposare un bel giovane del nord della Francia.Era un conte e tutte le donne erano innamorate di lui.

Era innamorata del conte Damien Michel,ma il suo cuore sarebbe sempre segretamente appartenuto ad Erik.Le mancava terribilmente,ma era troppo testarda per andarlo a cercare.Le mancavano le sue labbra e i suoi misteriosi occhi verdi.Le mancava il modo in cui la faceva rabbrividire solo sfiorandole la mano.Chiuse gli occhi per cercare di sentire la sua dolce voce che cantava solo per lei.

“Meg è quasi mezzogiorno e tu sei ancora in camicia da notte.Sono stanca di vederti star lì senza far niente quando hai uno stupendo fidanzato che sposerai tra un paio di mesi.Dobbiamo cominciare a pianificare il matrimonio.”lei aprì gli occhi,tornando lentamente alla realtà.

“Che c'è mamma?”chiese innocentemente.Madame Giry stava per rimproverare sua figlia quando qualcuno bussò alla porta della camera da letto.

“Entrate,”gridò Madame.Una giovane cameriera di nome Isabel entrò in punta di piedi.”Madame,il Conte Michel è qui per vedere Madamoiselle.”

“Oh bontà divina,non sono ancora vestita.”Meg corse al suo guardaroba in cerca del vestito perfetto.”Umm,per favore dì al Conte che scenderò tra un paio di minuti,Isabel.”

“Si,madamoiselle.”


“Meg cara,sei un incanto,come sempre.”disse il Conte Damien mentre Meg scendeva le scale.

“Damien è così bello vederti.”disse lei mentre gli dava un bacio sulla guancia.

“Stavo pensando di andare a pranzo e poi di fare una passeggiata nel parco.”disse cingendole la vita.

“Sarebbe bellissimo.”


Intanto nei luoghi più oscuri di Parigi,viveva un uomo che era stato un mistero per tutti.Nessuno sapeva da dove veniva o chi era.Le madri dicevano ai loro figli che dava la caccia ai bambini e alle bambine cattive.Altri dicevano che era il diavolo che cercava di catturare uomini e donne immorali per portarli con lui all'inferno.

Erano solo pettegolezzi;certo,nessuno di loro conosceva davvero l'uomo dietro il mostro che bruciava all'inferno ma che segretamente sognava la bellezza.Una volta era conosciuto come il famigerato Fantasma dell'Opera.

Ora Erik era disteso accanto ad una prostituta presa per la notte.Lei aveva i capelli biondi e begli occhi verdi.Non doveva avere più di diciassette anni.Era l'unico modo per Erik di soddisfare i piaceri della carne.Era un modo per dimenticare il suo orribile passato.Era un modo per dimenticare non solo Christine Daae,ma anche la piccola Meg Giry.Sospirò per la frustrazione al pensiero della sua piccola ballerina.Lei era la sola che era sempre stata lì ad asciugare le sue lacrime.Lei era la sola che si era presa cura di lui.Non Christine,ma Meg.

Si chiedeva cosa ne era stato di Meg.Si era sposata?Era felice?Pensava ancora a lui o cercava di dimenticare il bastardo egoista che era?Quelle erano le domande che si faceva ogni notte dopo aver pensato a Christine.”Oh,Monsieur”disse piano la giovane.L'attenzione di Erik si concentrò ora sulla ragazza.

“Alzati”urlò,mentre si allontanava da lei.
“Ma...ma monsieur.Pensavo ci fossimo divertiti insieme.”

“Vestiti e prendi i tuoi soldi.Voglio restare solo.”Disse lanciandole il vestito.Anche lui si rivestì velocemente e bevve un bicchiere di brandy,lasciando che il forte liquore lo aiutasse a dimenticare la sua vita passata.


“Sono stata meravigliosamente bene Damien.Il pranzo è stato ottimo.Penso che non avrò fame per una settimana.Non avresti dovuto.”disse dolcemente.

“Bene,sono felice che ti sia divertita.Ti vizierei sempre Meg.Dopotutto sei la mia futura sposa.”Damien le sorrise con amore.”Parlando del fatto che sarai presto mia moglie,hai pensato a qualcosa riguardo il matrimonio?”Chiese.

Meg cominciò a mordersi nervosamente il labbro.”Umm in realtà non l'ho fatto.”rispose con aria imbarazzata.

“Meg sai che dobbiamo cominciare a pensarci.Il matrimonio è solo tra un paio di mesi.Non ti lascerò aspettare fino all'ultimo minuto.”

“Certo che no Damien,è solo che sono stata...distratta.”

“Distratta?da cosa?”si sentì chiedere.

La ragazza aveva bisogno di trovare una buona bugia.Non poteva dire a Damien che sognava Erik tutte le notti.Che sperava di stare tra le sue braccia mentre cantava per lei.Non poteva dirgli che ogni volta che la baciava lei pensava segretamente che fosse Erik.”E' solo che mi manca così tanto l'Opera Populaire e ci penso spesso.”Beh,era una mezza bugia.

“Ma dai Meg,sono passati cinque anni dall'incendio,dovresti essere contenta di aver lasciato quel posto con quel pazzo.”Meg socchiuse gli occhi.

“Quel posto era la mia casa da quando ero piccola.Quel posto era tutto il mio mondo.Non posso semplicemente dimenticare il mondo che conoscevo prima.Non capisci che stavo per vivere lì per sempre e diventare la Prima Ballerina?”

“Meg non puoi gettar via la tua vita su piccoli e stupidi sogni.”Damien rimpianse le sue parole.Potè vedere nascere sul volto della sua fidanzata rabbia e dolore insieme.

“Come osi?Non erano stupidi sogni.Era la realtà.Sapevo che i managers e mia madre ne avevano parlato.Dicevano che in un anno o due sarei diventata Prima Ballerina,ma come sai,quel piccolo e stupido sogno non è diventato realtà.”salì in carrozza,senza ascoltare Damien.Era furiosa.Era come tutti gli altri uomini,che pensavano che le ragazze fossero stupide.


“Ciao Erik.”disse una cameriera che aveva dormito con lui un paio di notti prima.

“Ciao.”borbottò.

“Cosa posso portarti?Il solito?”chiese già sapendo che avrebbe detto,”si”.

“Si.”Disse infatti,in un sussurro.Una volta che gli ebbe servito il suo drink,Erik lo buttò giù in un sol sorso.Amava come l'alcol gli faceva dimenticare i suoi problemi.Amava come solo per un momento riusciva ad essere come tutti gli altri uomini che entravano nella locanda.
La cameriera tornò e si sedette su di lui,il suo profumo era così forte da pizzicargli le narici.”Allora Erik,”disse ridacchiando.”Che fai stanotte?Stavo pensando che potremmo passare un paio d'ore insieme.Che ne dici?”Era una proposta allettante,ma non poteva.I suoi riccioli scuri gli ricordavano troppo Christine.L'ultima volta che erano stati insieme aveva urlato,”Christine”,invece del nome della ragazza,qualunque esso fosse.

“Non stanotte.Sono...troppo stanco.”La ragazza mise il broncio sperando di convincerlo,ma lui non ci sarebbe cascato.

“Il famigerato seduttore sta rifiutando per la prima volta una donna nel suo letto?Non riesco a crederci.”Erik le lanciò uno sguardo truce.

“Ah Erik,mi chiedevo quando saresti arrivato.Alcuni dei ragazzi stanno per cominciare a giocare a carte e speravano che ti saresti voluto unire a loro.”disse l'oste,avvicinandosi.

“Non ne sono sicuro.Non sono in vena stanotte.”

“Oh su Erik solo una partita.”Lui alzò gli occhi al cielo ma si alzò e si avvicinò al tavolo da gioco.

Cominciarono a giocare una mano di poker.Erik andava abbastanza bene,mentre gli altri uomini erano in difficoltà.Tutti avevano puntato 20 franchi e stavano cominciando a diventare avidi.Tutti loro erano quasi ubriachi.Lui sorrise compiaciuto.Aveva un full.”Mi dispiace signori,ma credo che abbiate perso.”E così dicendo scoprì le sue carte.

Un uomo si alzò in piedi furioso buttando a terra la sedia.”Sei un bugiardo bastardo.Stai vincendo sempre.Stai barando.”Erik restò seduto con aria indifferente.L'uomo era ovviamente ubriaco.

“Ma perchè buon signore?Mi offende.Non sono un baro.Penso che sia lei qui a barare.”disse portandosi una mano al cuore.

“Perchè tu...”L'uomo tirò fuori un coltello e ferì Erik ad una gamba.Erik era scioccato.Era sempre stato capace di schivare qualunque cosa.Per la prima volta qualcuno era riuscito a colpirlo.Ma se ne sarebbe pentito.Bruciava di rabbia,ma non voleva fare una scenata.Quell'uomo stupido stava ridendo...rideva del famigerato Fantasma dell'Opera.All'improvviso prima che l'uomo potesse reagire,Erik lanciò il suo famoso lasso attorno al collo dell'uomo,spezzandoglielo all'istante.L'intera taverna ammutolì.

“Tu...tu hai ucciso Alexander.”disse un uomo con voce tremante.

“Prendetelo!”Gridò un altro.Erik doveva andar via di lì altrimenti l'avrebbero ucciso.Così,agitando il mantello e aiutato da un trucco di magia,uscì dalla taverna.Arrivò zoppicando fino ad un cavallo legato ad un palo e ci salì sopra,cavalcando nella notte che conosceva tanto bene.


“Meg mi dispiace se ho ferito i tuoi sentimenti.Ho parlato senza pensare”disse Damien nella carrozza.Meg continuò ad ignorarlo.Lui sospirò,frustrato.”Meg smettila di comportarti come una bambina.Sai che non intendevo farti arrabbiare.”La ragazza lo fissò un attimo prima di continuare a guardare fuori dal finestrino.

“Sei come tutti gli altri uomini,Damien.”disse.”Nessuno di loro crede nelle donne.Tutti voi credete che le donne non possano fare altro se non rigovernare e cucinare.Lo odio!Non sono una macchina che puoi manovrare come ti pare.”Damien stava per dire qualcosa quando Meg scorse un corpo sul ciglio della strada.”Fermatevi!”La carrozza si fermò bruscamente.

Scese velocemente dalla carrozza per avvicinarsi a quel corpo.”Meg!Che cos'è?”chiese Damien scendendo come lei.

La ragazza impallidì trovandosi davanti il viso dell'uomo che una volta aveva amato.

***

13.O lo ami oppure no

Erik si svegliò in un caldo e soffice letto.Riusciva sentire un leggero profumo di pane appena sfornato.”Potrei stare steso qui per sempre.Sono in paradiso?”disse chiudendo di nuovo gli occhi,raggomitolandosi tra le coperte.

“Non è proprio il paradiso,ma è un posto che qualcuno potrebbe chiamare casa.”Ad Erik si gelò il sangue.Avrebbe riconosciuto quella voce dovunque.Quella voce così dolce e intonata.Aprì lentamente gli occhi e trovò l'unica donna che aveva infestato i suoi sogni tutte le notti.L'unica donna che balzava nei suoi pensieri quando meno se lo aspettava.”Come ti senti?”Gli chiese Meg prendendo un pezzuolina da una bacinella d'acqua e gli tamponò leggermente la fronte.

“Meg?Sei davvero tu?Sto sognando?”Chiese,accarezzandole delicatamente il viso.Meg Giry era più bella di quanto ricordasse.I suoi capelli biondi sembravano raggi di sole e i suoi occhi erano blu come il mare.Profumava come una rosa ben sbocciata.Era incredibilmente bella.

“Sono io.Non giovane come ero una volta,ma sono io.”

“E' passato troppo tempo.Non so cosa dire.”Erik sembrava scioccato.

“Lei,Monsieur non deve dire niente.Ha bisogno di riposare altrimenti mamma si arrabbierà.”La ragazza si chinò per parlargli all'orecchio.Erik poteva sentire il calore irradiarsi dal suo corpo.Lei sussurrò,”Non le piacciono i malati.La irritano.”Lui sorrise.In quel momento poteva stringerle le braccia intorno al collo,attirarla a sé per baciarla appassionatamente e fare l'amore con lei,ma prima che potesse fare una di queste cose lei si alzò e si avviò verso la porta.”Dormi mio angelo della musica.Hai bisogno di rimetterti in forze.Abbiamo molte cose da raccontarci.”Poi uscì lasciando Erik confuso,ma allo stesso tempo stupito.

Aveva fatto quello che gli era stato detto.Aveva dormito tanto.Quando si era svegliato si era aspettato di trovare Meg seduta vicino a lui,ma invece aveva trovato solo buio.Aveva lentamente,e non senza provare dolore,provato a scendere dal letto.Aveva visto la sua maschera su un tavolo vicino al letto ma aveva deciso di lasciarla lì per ora.Camminò fino al davanzale e stette lì,lasciando vagare la mente.Si chiese come faceva Meg ad essere così allegra e a comportarsi come se tutto andasse bene,mentre lui non avrebbe mai dimenticato quello che le aveva fatto tempo fa all'Opera Populaire.L'immagine di lei per terra in lacrime gli procurava delle fitte dolorose al cuore.

Un colpo alla porta lo distolse da quei pensieri.Meg entrò portando in equilibrio un piatto ed un bicchiere con una mano.”Pensavo avessi fame.”disse camminando verso di lui e mostrandogli il piatto con delle fette d'arrosto,piselli e un panino.

“Si,grazie.”Ad Erik mancò il respirò alla vista di quanto era bella.Mentre mangiava lei lo studiò attentamente.I capelli scuri avevano assunto dei riflessi argentati e cominciava ad avere qualche ruga,ma era ancora l'uomo che le faceva battere forte il cuore,era ancora l'uomo che amava tanto segretamente quanto immotivatamente.Sapeva di non poterlo amare;era quasi una donna sposata.

Lui la guardò negli occhi.Era diversa,lo sapeva.Non era più la ragazzina che era,ma una giovane e splendida donna.Ma c'era qualcosa di diverso in lei.Aveva perso quell'aria infantile.Lo scintillio nello sguardo era sparito.”Sei cambiata.”

“Lo so.”rispose,vicina alle lacrime.Le doleva il cuore,avrebbe voluto tornare indietro nel tempo e non avere quello stupido scontro con lui.”Succedono tante cose quando stai via per cinque anni.”All'improvviso Erik le prese una mano e la attirò tra le sue braccia,baciandola famelico.Aveva provato a controllarsi.Aveva provato a resistere,ma ne aveva bisogno.Aveva bisogno di lei.

Meg avrebbe voluto continuare.Non avrebbe mai voluto lasciarlo andare via,ma la sua mente le ricordò che aveva un fidanzato che aveva anche aiutato Erik.Così a malincuore si staccò da quell'abbraccio.Aveva il viso rigato di lacrime.Lacrime che le ricordavano che non gli sarebbe mai appartenuta.”Non posso Erik.Non dobbiamo farlo.Io sono quasi...”prese un grosso respiro prima di continuare,”Sono quasi sposata.”Erik raggelò.Il cuore gli si fermò nel petto.Non poteva credere a ciò che aveva sentito.

“Spo...sposata?”riuscì a dire.

“Si,tra un mese.”rispose lei mentre altre lacrime le solcavano le guance.”Oh Erik vorrei non esserlo!”disse singhiozzando tra le sue braccia.Lui la abbracciò forte e la lasciò piangere fino a non avere più lacrime.La tenne la testa appoggiata sulla spalla e guardò fuori dalla finestra,incapace di pensare per bene.

“Oh Erik,vorrei poter tornare indietro.Vorrei non avessimo mai avuto quel litigio.Vorrei aver cercato di fermare mamma,ma ero troppo debole per tenerle testa.Ho avuto paura per lei per tanto tempo.Mi dispiace così tanto.”

“No,io sono il primo a dovermi scusare.Se non ti avessi mandato via le cose sarebbero state diverse.”disse lui lasciando che la mano corresse ad accarezzarle i lunghi e soffici capelli.

“No,non lo sarebbe stato.”disse Meg e si alzò,camminando verso il balcone.”Pensavi solo a Christine.Eri ancora ferito per quello che ti aveva fatto.Era l'unica che volevi.”Erik sapeva che aveva ragione.Christine era sempre stato il suo prima amore.Era un uomo distrutto quando lo aveva lasciato e quando Meg se ne era andata era a pezzi.

“Lo ami?”chiese all'improvviso.

“Cosa?”la ragazza era sorpresa da quella domanda.

“Il tuo fidanzato,lo ami?”richiese con voce tremante.

“Questa è una questione privata e inappropriata e mi rifiuto di discuterne”disse Meg arrossendo.

“E così non lo ami.”disse,la speranza negli occhi.

“Non l'ho mai detto!”stavolta il viso era rosso per la rabbia.Oh Dio,amo questa donna,pensò Erik.
“E' una domanda semplice.O lo ami oppure no.Allora?”ora Erik si stava divertendo.

”Si,”mormorò.”Si,lo amo.”disse con maggiore sicurezza.Lui sollevò le sopracciglia.Non era sicuro se crederle o meno.”Anche se non sono pronta per il matrimonio,lo amo,davvero tanto.”

Prima che Erik potesse replicare qualcuno bussò alla porta.”Madamoiselle è lì?”

“Meg,la mia maschera!”gridò.

“Uh,solo un secondo.”gridò lei,afferrando la maschera e lanciandogliela.Ed Erik la indossò velocemente prima che Isabel entrasse.

“Madamoiselle,il conte è qui per vederla.”disse fissando Erik.

“A quest'ora?No,digli che scenderò tra un minuto.”Isabel annuì e uscì.”Devo andare.”disse Meg voltandosi verso Erik.Potè vedere il disappunto nel suo sguardo.

“Buonanotte Meg.”le disse guardando fuori dalla finestra.Lei voleva restare con lui e lasciarsi abbracciare,ma aveva un fidanzato che la aspettava quindi,seppur riluttante,uscì.
 
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view post Posted on 25/5/2008, 11:19
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altri due capitoli,ormai siamo quasi alla fine...

14.Il racconto di Erik e la biblioteca


Meg scese al pian terreno e trovò sua madre e il suo fidanzato in una fitta conversazione.Quando i due la notarono il ragazzo si alzò e le diede un bacio sulla guancia.”Damien non pensavo che saresti arrivato a quest'ora così tarda.”

“Lo so,ma avevo bisogno di sapere che entrambe stavate bene,dopotutto hai un uomo in casa,potrebbe essere pericoloso.”disse sentendosi orgoglioso per averci pensato.

“Grazie Damien,ma non c'era bisogno di preoccuparsi,è un amico di famiglia.”rispose Madame Giry.

“Si,grazie.”disse Meg sedendosi su una sedia vicino al fuoco.Damien la guardò.Il suo volto ardente gli faceva venir voglia di prenderla tra le braccia e baciarla.La amava con tutto il cuore.Pensava di essere l'uomo più fortunato del mondo quando aveva accettato la sua proposta di matrimonio.Ma a volte gli faceva paura.Sembrava sempre sognante oppure aveva uno sguardo assente.Sapeva che le era successo qualcosa in passato e sperava di sapere cosa.

“Penso che mi ritirerò per la notte,è stata una lunga giornata.”disse Madame Giry alzandosi.Baciò sua figlia augurandole la buonanotte e lasciò i due da soli.

“Tua madre sta pensando di uscire con te domani per i preparativi del matrimonio.”disse Damien una volta sicuro che Madame fosse uscita.

“Sarà eccitante.”mentì.Voleva stare con Erik.Il silenzio riempì la stanza.Non sapevano cosa dirsi.Damien si avvicinò al fuoco pensieroso,prese un respiro profondo poi si girò a guardare la sua fidanzata dritto negli occhi.

“Meg,mia dolce piccola Meg.”Damien si inginocchiò di fronte a lei e le prense le mani tra le sue.”Sei sicura di volere tutto questo?Non voglio trascinarti in un matrimonio infelice.Voglio che tu sia felice per sempre.Non voglio che tu abbia rimpianti.Ultimamente sei stata...'distratta' come dici tu.Non voglio una moglie piena di sogni e desideri insoddisfatti.”Ora aspettava da lei una risposta.La ragazza tirò via le mani dalle sue e le posò sul suo viso,accarezzandolo con affetto.

Sapeva che Damien non la meritava.Sapeva che voleva una moglie che lo amasse con tutto il cuore e con tutta l'anima,ma sapeva di dover affrontare questo matrimonio per il bene di tutti loro.Non sapeva cosa Erik potesse offrirle e sapeva che quello era il modo migliore per rendere sicura la vita di sua madre,con una casa in cui vivere.


Guardò la sua immagine nello specchio,incapace di credere che stava indossando il suo abito da sposa.O meglio,quello che stava per comprare.La sarta stava facendo delle modifiche e presto sarebbe stato pronto.”Meg sei bellissima!”esclamò sua madre.

“Grazie,mamma.Sono così eccitata.”rispose fingendo un sorriso.Era tutto,tranne che eccitata.Aveva sempre più paura e questa paura cresceva man mano che si avvicinava il giorno del matrimonio.Per giorni era andata a fare compere mentre Erik restava in camera sua,amareggiato.Aveva provato a parlargli,ma lui non aveva voluto ascoltarla.

Dopo aver finito le spese per quella giornata le due donne tornarono a casa e cenarono.Erik ovviamente non volle unirsi a loro.”Devo portargli io la cena,Meg?”chiese Madame Giry.

“Credo di si,ce l'ha con me,e non so perchè.”mentì.Sapeva che Erik era furioso con lei.Era arrabbiato per il matrimonio,era troppo tardi per impedirle di dire 'si' .

Erik sentì un leggero bussare alla porta.Sapeva che era Meg,ma non era sicuro di poterla guardare in faccia di nuovo.Ogni notte non voleva parlarle,ogni notte quando la vedeva andar via sperava di poterla stringere a sè e baciarla.”Erik,posso entrare?”la voce di Madame Giry interruppe i suoi pensieri.

“Si,Madame.”rispose irritato.La donna entrò.Era invecchiata in quegli anni di lontananza.I suoi capelli castani erano diventati argentei e aveva più rughe di quante ne riuscisse a contare,ma si poteva ancora dire che fosse una bellissima donna.

“Quando abbiamo saputo che ti rifiutavi di nuovo di cenare con noi ho deciso di portarti qualcosa qui.”disse sedendosi vicino a lui.

“Dov'è Meg?”chiese casualmente,come se non gli interessasse davvero.

“E' andata a letto.E' esausta per i preparativi e le spese che stiamo facendo.”Lui non rispose.”Erik ho bisogno che mi dici qualcosa,qualcosa di molto importante.Riguarda Meg.”

Egli prese un respiro profondo,evitando di guardare la donna negli occhi.”Che c'è Madame Giry?”chiese con cautela guardando fuori dalla finestra la pioggia cadere dal paradiso.Quasi rise.Non esisteva il paradiso,ma solo l'inferno.

“Che le è successo Erik,lì giù?So che è venuta senza il mio permesso.Ho anche la sensazione che fosse con te,in quelle settimane in cui era sparita.E poi la polizia disse che delle persone l'avevano vista scappare dall'Opera piangendo e poi era caduta in ginocchio.Cosa è successo Erik,per favore dimmelo.”chiese Madame Giry disperata,posandogli una mano sulla spalla.Erik prese un altro respiro profondo.Si passò una mano tra i capelli e decise di non guardarla negli occhi.

“E' stato molto tempo prima dell'incendio.Il giorno che i managers arrivarono.Ero così vicino ad avere Christine solo per me quando tua figlia,Meg,arrivò e le disse che stava facendo tardi alle prove.Poi mentre stava anche lei per andarsene si girò e si avvicinò allo specchio.Lo toccò.Le mostrai solo la maschera pensando di spaventarla,ma lei pensò che fosse uno scherzo della sua immaginazione.Stavo guardando tua figlia.Potevo vedere la sua solitudine,e quanto fosse smarrita,potevo sentire il suo desiderio di essere notata. ”

“Mi ricordava...me stesso.Sebbene tu non te ne accorgessi,Meg voleva solo essere notata da te,elogiata più di Christine,invece restava nell'ombra intrappolata nell'oscurità.Così ho cantato per lei,facendole credere di essere l'angelo della musica di Christine.Dopo le prove dell'Annibale la vidi salire sul tetto e lì piangere,al buio.Ho cantato per lei cercando di confortarla e poi ha cantato anche lei.Disse di aver preso lezioni.”Intanto Erik cominciò ad essere arrabbiato con Madame Giry.Aveva messo da parte sua figlia come un vecchio giocattolo.Madame dovette avvertire come il tono della sua voce si fosse indurito durante la narrazione,tanto che indietreggiò.

“Mi disse di come le avevi proibito di continuare le sue lezioni,ma non ti ascoltò.Continuò finchè l'anziano maestro non morì e allora lei mise da parte la sua passione per il canto.Poi dopo che ebbi ucciso Joseph Buquet seguii Christine e Raoul sul tetto,senza sapere che anche tua figlia era salita,nascosta com'era.Non solo aveva sentito Raoul e Christine cantare,ma anche me.Mi sentì piangere e venne da me.Mi confortò e cantò per me quando avrebbe potuto scappare e mettersi in salvo.Poteva scappare da me perchè le avevo mentito come avevo mentito a Christine.Penso che quela sia stata la notte in cui ho cominciato ad innamorarmi di tua figlia,Marguerite Giry.”Erik rimase in silenzio.Il dolore era troppo forte.Una volta pensava di amare Christine,ma quell'amore era diventata un'ossessione.Invece era davvero innamorato di Meg.

“Ti innamorasti di Meg?”Madame Giry non poteva credere di aver sentito bene.Era impossibile,lui era concentrato solo su Christine e la sua musica,non su sua figlia.Gli occhi di Erik avevano addolcito la sua domanda.

“Si.”rispose.”Ma ho cercato di nasconderlo,dicendomi che amavo Christine e non Meg,ma mentre i mesi passavano imparai a conoscerla sempre di più.Era,anzi è simpatica e intelligente.Mi capiva,e ciò mi spaventava più di tutto,ma poi quando l'ho vista al ballo in maschera non riuscì a resistere a ballare con lei.Sembrava un angelo.”

“E intanto non riuscivo a capire perchè fossi geloso degli uomini che ballavano con lei,ma la parte sciocca di me sentiva che dovevo ricordarle che la guardavo sempre.Ballai con lei quella notte.Era bella da mozzare il fiato.Per un momento sentii di essere come tutti gli altri,indossando una maschera solo come travestimento per quella sera...”Si fermò.Ricordando come la gente li aveva guardati danzare con ammirazione,sorrise.Era una cosa che non faceva da tanto tempo.

“Sapevo che eri tu a ballare con lei.Pensai che qualcosa era cambiato in mia figlia.Lo scintillio nello sguardo che aveva quando era piccola era tornato e poi dopo l'incendio era sparito.Poi tu ritorni e a volte intravedo di nuovo quello stesso scintillio.Dovevo capirlo.”Madame Giry scosse la testa,rimproverandosi per essere stata così cieca.

“Ti sentì quella notte.Ti sentì raccontare la nostra storia al Visconte.Corse da me in lacrime.Si voleva scusare come se fosse colpa sua quello che mi era successo.La abbracciai ringraziando quello che voi chiamate 'Dio' per avermi dato una possibilità di stringere una donna tra le braccia.Mi chiese di cantare per lei e lo feci.Alla fine lei si addormentò e la riportai nel suo mondo.”

“Così mentre le settimane passavano,noi continuammo a vederci.E poi il giorno del duello tra me e il Visconte de Chagny trovai Meg al cimitero,che cantava.La seguii fino alla tomba di suo padre.Lì si inginocchiò e pianse.Mi avvicinai per capire cosa c'era che non andasse.Disse che erano i suoi ricordi a farla piangere e capii cosa intendeva.La confortai di nuovo come avevo fatto nel mio rifugio.Quando smise di piangere stavamo per separarci ma lei mi pregò di restare,disse che era stata sola troppo a lungo.Non potevo credere alle mie orecchie.Le chiesi che vita aveva conosciuto.”Madame Giry stava per piangere,ascoltando la storia di sua figlia.Pensava di conoscere Meg meglio di chiunque altro,ma c'erano molti segreti che Meg le aveva nascosto.

“Quel giorno la baciai.All'inizio fu un bacio dolce,delicato,ma entrambi avevamo bisogno di più.Lo lessi nei suoi occhi.Così il bacio si fece appassionato,la strinsi forte,setendo che se l'avessi lasciata andare l'avrei persa per sempre.Alla fine,pur lontano da lei continuavo a pensarla.La cosa mi spaventò.Cercai di negare i miei sentimenti anche a me stesso,ma senza riuscirci.”Erik si girò e trovò Madame Giry in lacrime.”La notte dello spettacolo la trovai in una vecchia sala prove a ripetere la parte.Mentre piroettava pe la stanza piombai nella stanza per abbracciarla.La baciai di nuovo,voleva essere una sorta di addio,ma quando guardai nei suoi occhi vidi amore vero,puro.Le dissi di andare,pensando che sarebbe stato più facile in quel modo lasciarsi.Corse di nuovo da me e mi baciò.Volevo dirle che l'amavo,ma non potevo darle false speranze.”

“Non c'è da meraviglairsi che fosse tanto desiderosa di scendere là giù.Voleva scendere con Raoul,ma io gliel'ho impedito.Dovevo capirlo.”disse Madame,quasi a se stessa.

“Mi trovò nell'altro rifugio,con un coltello nello stomaco.Non so cosa successe nei primi giorni che rimase con me.Ero incosciente.Certo fu testarda e non mi lasciò morire.Si prese cura di me,ma io mi arrabbiai perchè non riuscivo a fare niente da solo senza sentire dolore e mi sfogai con lei.Le urlai contro,facendole credere che fosse stata solo un modo per consolarmi e per dimenticare Christine.Mi schiaffeggiò e urlò anche lei.Usai tutta la mia forza per immobilizzarla contro il muro.Lei cominciò a piangere e poi disse...”Un nodo alla gola gli rendeva difficile continuare.”...disse che pensava di amarmi.Le gridai di andarsene.E quando si rifiutò di farlo la schiaffeggiai.Non potevo credere di averlo fatto.Ero davvero un mostro.Lei scappò via piangendo.Con la forza che mi rimaneva la seguii per tutto il tempo e la vidi cadere per strada in lacrime,sembrava un angelo caduto.La osservai disperato.”


Madame Giry aveva smesso di piangere quando tornò in camera sua,ma mentre passava davanti alla porta di Meg,si fermò.Entrò silenziosamente e la trovò addormentata.Allora si inginocchiò vicino al suo letto,accarezzandole delicatamente la guancia.Meg,sei molto più coraggiosa di quanto io lo sia mai stata.”Bambina mia quanto dolore ti ho dato?”mormorò.Poi si alzò e guardò sua figlia un'ultima volta,pensando ai tempi in cui era piccola e la guardava dormire,e uscì.

Meg l'aveva sentita.Si chiese cosa era successo tra lei ed Erik.Avevano parlato a lungo.Allora tornò a dormire ma si svegliò di nuovo per gli incubi.Non posso dormire ora,pensò.Andrò giù in biblioteca a prendere un libro.

Mentre cercava tra i differenti titoli,pensò di aver sentito una mano toccarle la spalla.Si girò ma non trovò nessuno.Prese velocemente un libro e stava per correre fuori quando capì che la porta era stata chiusa a chiave.Una folata di vento fece spegnere le candele.Si girò e trovò Erik.

Stava quasi per urlare per la sorpresa.Pensava che Erik stesse dormendo.Ovviamente no,pensò.”Non dovresti essere a letto a quest'ora mio piccolo angelo biondo?”le chiese con con un sorriso malizioso.Lei gli lanciò uno sguardo arrabbiato.Come si permette di spaventarmi nel bel mezzo della notte?pensò.

“Non dovresti essere anche tu a letto?”chiese con freddezza.

“Di questo non devi preoccuparti”le disse.Lei rabbrividì.La sua voce lo rendeva così potente.Potrebbe essere un re.
“Sono scesa per prendere un libro e ora me ne torno a letto,io.”Così dicendo cercò di oltrepassarlo,ma lui la bloccò.

“E' un invito Meg?”Aveva un sorriso perfido sul viso.Lei arrossì sotto il suo sguardo.

“Sei un uomo malvagio.Come osi parlare ad una donna sposata in questo modo?”Si stava arrabbiando,Erik lo vedeva,ma era stato distratto dai suoi riccioli dorati che brillavano illuminati della luna.

“Quasi sposata.”La corresse,accarezzandole dolcemente i capelli.Meg chiuse gli occhi,incapace di resistergli.Tutto il suo corpo era in fiamme solo per il fatto che le stava accarezzando i capelli.”I nostri giochetti sono finiti,Meg.Tu mi vuoi,lo so.Leggo il desiderio nei tuoi occhi.Non cercare di fare l'innocente con me.Soccombi Meg,abbassa le difese,e soccombi a me,completamente.”Così le sussurrò all'orecchio.Poi cominciò a posarle delicati baci sul collo,desiderandola sempre di più.

“Erik,io...”Ma lui la baciò appassionatamente e le impedì di continuare.Meg cedette all'istante.Le sue labbra erano paradisiache.Gli cinse il collo,baciandolo più profondamente.Erik la spinse contro la porta,prendendole il seno tra le mani.Potè sentirlo sbocciare tra le sue mani.

Le piaceva quel formicolio attraversarle il corpo.Amava come le faceva scorrere veloce il sangue nelle vene,il fuoco nel ventre e tra le gambe che minacciava di consumarla.”Questa è follia.”mormorò.Lui sorrise prima di cominciare a scioglierle la camicia da notte quando all'improvviso lei lo fermò,spingendolo via da sé.”Non possiamo farlo Erik.Ho un fidanzato.In più c'è mia madre di sopra.Lo voglio tanto quanto te,ma non possiamo.”Vide il disappunto nel suo sguardo.Cercava di nasconderlo,ma non ci riuscì.Lentamente la lasciò andare e si aggiustò i capelli.Si mise a posto la maschera che si era storta nella foga del momento.Poi lisciò la camicia da notte spiegazzata di Meg e le aggiustò i capelli.Le diede un ultimo bacio prima di lasciarla da sola nella biblioteca,in lacrime.

***

15.Quel desiderio finora inespresso

“A mia figlia Meg e al mio futuro genero Damien,possano vivere un lunga vita felice insieme.”Così brindò Madame Giry.Era un giorno di festa.Una festa per sua figlia,i suoi amici più cari e alcuni parenti di Damien.Ovviamente anche Christine era stata invitata,ma non venne perchè era incinta di 8 mesi del suo terzo figlio.Anche Erik era stato invitato ma ovviamente non si presentò.

Meg sapeva che era arrabbiato con lei,per averlo fermato in biblioteca quella notte,ma aveva dovuto farlo.Non gli aveva parlato più da quella notte perchè ogni volta che provava a farlo la sua porta era chiusa a chiave.Quando Madame Giry non era a casa lei cominciava a bussare forte alla sua porta e a gridare.Era furiosa con lui per il suo modo di fare,freddo un momento e appassionato un altro.Odiava come le sue emozioni mutavano di continuo.

Dopo averla lasciata in biblioteca in lacrime,Meg si era seduta su una sedia vicina;pensando a tutte le cose che erano successe e che l'avevano portata fin lì.Aveva pensato a quando aveva sentito per la prima volta la voce di Erik e quando lo aveva confortato la notte che Christine gli spezzò il cuore;era stata la stessa notte in cui si era innamorata di lui,del famigerato Fantasma dell'Opera.


“Alla mia bellissima futura sposa,che mi ha reso l'uomo più fortunato e felice del mondo.Meg,prometto di amarti per sempre.”Damien la baciò sulla guancia e ciò la riscosse all'improvviso dai suoi pensieri.Arrossì,imbarazzata per non aver sentito il discorso,ma quel rossore poteva essere confuso con un altro tipo di imbarazzo.Tutti sorridevano e così fece anche lei.

“Bene,ora basta con tutte queste chiacchiere,mangiamo.”Madame chiamò le cameriere e se ne presentarono una dozzina a servire le varie pietanze.Il piatto principale era l'anatra che tutti elogiarono e il dessert era una deliziosa torta al cioccolato che fu molto apprezzata.Tutti si divertirono.

“Madame,ancora una volta ha superato se stessa stasera.Grazie per la cena squisita.”e così dicendo Damien le baciò la mano.Poi si girò verso Meg e le diede un bacio sulla guancia.”Ti vedrò tra due settimane e ti prometto di venire da te per prima cosa appena arrivato a Parigi.”Doveva partire per Londra per un viaggio d'affari.Doveva sistemare alcune faccende e stava anche segretamente preparando la loro luna di miele in una casa nella campagna inglese.Voleva farle una sorpresa,non era mai stata a Londra,o in Inghilterra.Lei diceva sempre di volerla visitare e quale modo migliore se non regalarle questo viaggio per il matrimonio.

“Stai attento,Damien.”gli mormorò all'orecchio,abbracciandolo.

“Prometto di scriverti il prima possibile.Ti amo!cerca di star fuori dai guai.”Le gridò mentre già la carrozza era partita.

Erik stava guardando tutto dalla sua finestra.Vedeva l'espressione di pura felicità sul volto del Conte.Aveva sentito il discorso e le chiacchiere di amici e parenti durante la cena.Era stato invitato,ma sapeva che era stato un gesto di cortesia più che un vero invito,o almeno così aveva creduto.Si era rifiutato di parlare con Meg,stava male sentendo tutti quei colpi alla porta e le grida e i pianti,gli ordini di lasciarla entrare.

Si dava dello stupido per quanto aveva fatto nella biblioteca e sperava di poter dire che lo rimpiangeva,ma stava solo mentendo a se stesso e al suo cuore.Era sveglio e guardava fuori dalla finestra,quando aveva sentito la porta della camera da letto di Meg aprirsi,i suoi piccoli passi sul tappeto.Aveva visto attraverso una fessura la luce della candela che Meg aveva in mano.E come una falena attirata dalla luce,l'aveva seguita;lui era la falena,Meg la luce.

Un solo sguardo a Meg gli fece capire che non poteva più fingere.Sapeva di avere bisogno di lei e di volerla,ma stranamente non era solo il desiderio ad averlo spinto a seguirla,era anche l'amore che provava per lei.Sapeva di voler fare l'amore con lei,non solo soddisfare i suoi bisogni come faceva con le prostitute.

Era passate un paio d'ore dalla fine della festa e come previsto le donne erano già andate a letto.Fu quindi sorpreso che Meg fosse ancora in piedi dopo una lunga giornata,ma lo fu ancora di più vedendola dirigersi verso la stalla.Nel buio sentì la conversazione che la ragazza ebbe con lo stalliere.”So che è tardi Armand,ma ti chiedo questo enorme favore,di portarmi a Parigi.”

“Va bene.”rispose seppur riluttante.”Vada a prendere il mantello e quant'altro le occorre,sarò pronto tra dieci minuti.”

“Oh grazie.”mormorò Meg prima di tornare in camera sua.Erik rimase nascosto nell'ombra così che lei non potesse scoprirlo a spiarla.Una volta che fu sicuro di non essere visto né sentito da nessuno,si mosse.Aspettò che Armand finisse di preparare i cavalli prima di colpirlo facendogli perdere i sensi.Trascinò l'uomo in una stalla vicina.Lo coprì con del fieno e indossò la sua cappa.Stava facendo come tanti anni prima quando aveva portato Christine al cimitero.

Quando Meg tornò salì in carrozza,senza notare che c'era qualcun altro a scortarla fino a Parigi.Poi disse,”All'Opera Populaire,ma cerca di non svegliare mia madre.”Erik annuì.Mentre andavano a Parigi la sentì cantare piano:

Sarai nel mio cuore
Non importa cosa diranno
Tu sarai qui nel mio cuore

Per sempre


Poi sussurrò,”Per sempre.”Ad Erik si strinse il cuore.Lei stava pensando a quella notte sul tetto.

Era ignara di tutto.Non poteva vedere la carrozza su cui era salita,non poteva vedere che il conducente non era certamente Armand.Vedeva solo il passato.Riusciva solo a ricordare il suo cuore spezzato mentre Erik e Christine esprimevano il loro amore in una canzone.

Ricordava cercando di trattenere le lacrime che rischiavano di uscire.Si sentiva come se lo stesso pugnale che Erik si era conficcato nello stomaco ora le avesse centrato il cuore.Aveva cominciato a maledire Christine e Erik quando si era ricordata cosa le aveva detto prima dello spettacolo;Continuerò a vegliare su di te anche in tempi difficili.

Non aveva capito allora cosa intendesse fino a quando il lampadario non era caduto.Sapeva che tutto era stato programmato.Dopo quella tragedia aveva seguito sua madre,ma le fu detto di restare lì.Era rimasta lì infatti finchè la folla aveva cominciato a spingere per passare.Sapeva di dover salvare la vita ad Erik o dare la sua vita.Scacciò via quei pensieri.Era in missione e l'amore e la paura le davano la forza di andare avanti.Mentre viaggiava verso il suo nascondiglio stringeva la sua collana d'oro con un pendente,cantando ancora e ancora:

Ti proteggerò
da tutto
Sarò qui con te
Non piangere


Quando aveva raggiunto il nascondiglio,lui se ne era andato.Ogni speranza sparì all'istante;la speranza di trovarlo vivo anche.Non sapeva cosa si era aspettata di trovare lì.Forse Christine che baciava appassionatamente Erik,forse Erik che la costringeva a diventare sua moglie,forse i due cantare come avevano fatto prima sul palco.Semplicemente sperava che fosse salvo.E alla fine pianse,realizzando di essere stata rifiutata.ancora una volta Christine aveva vinto..Era stata scelta lei non Meg.Aveva cominciato a chiedersi,i miei capelli non sono abbastanza morbidi?I miei occhi abbastanza belli?Il mio viso carino abbastanza?o forse non sono io ma il mio modo di cantare?O non sono una brava attrice?

Sapeva che Christine era sempre stata migliore di lei in tante cose.Era stata sempre elogiata,mentre lei era messa da parte.”Madamoiselle siamo arrivati.”Meg non si era accorta che la carrozza si era fermata né che era arrivata.Osservò la costruzione che aveva davanti,non riusciva a credere di essere di fronte al posto in cui aveva giurato di non tornare mai più.

“Grazie Armand,sarò qui tra un paio d'ore.Trovati un albergo dove stare nel frattempo.”Erik annuì.La ragazza lentamente salì gli scalini dell'entrata principale dell'Opera.Sapeva che la porta era chiusa a chiave così decide di entrare come aveva sempre fatto;attraverso una porta nascosta e sconosciuta a molti.La usavano le ballerine e le ragazze del coro per entrare di nascosto senza dover affrontare Madame Giry.Anche lei l'aveva usata.
Una volta entrata non potè credere ai suoi occhi.Era buio e tetro e tutto era stato distrutto.Superò delle travi,attenta a dove metteva i piedi.Conosceva quel posto da quando era nata come il luogo in cui i sogni diventavano realtà,si trovava la felicità,ma ora tutto era stato distrutto.Chiuse gli occhi cercando di immaginarselo com'era.Sentì le scarpette da ballo battere con grazia a terra,le risate e i sussurri delle ragazze del coro.Riusciva a sentire anche le urla di Carlotta.Non sapeva dove stava andando.Seguiva solo il suo cuore ovunque la portasse e intanto cominciò a cantare:

Seguo la notte
Non sopporto la luce
Quando comincerò di nuovo a vivere?


Un giorno volerò via
Lasciarmi tutto alle spalle
Perchè vivere una vita fatta di sogni
E temere il giorno in cui i sogni finiranno

Un giorno volerò via
Volerò,volerò via...


Si ritrovò sulla riva del lago non riuscendo a credere di essere arrivata fin lì.Stava per tornare indietro,ma una voce la chiamò:

Sono il tuo angelo della musica
Vieni da me,Angelo della musica

Ascolta il tuo cuore,Meg


Allora vide la gondola nell'acqua come se stesse aspettando lei.Ci salì e cominciò a remare fino al suo nascondiglio.Nessun pensiero nella testa,ma pensieri di gioia.Nessun sogno nel suo cuore,se non sogni d'amore.

Quando raggiunse il dominio artistico,non si aspettava si vedere Erik suonare l'organo.C'era candele tutto attorno e il pavimento era coperto di petali di rose.Scese dalla barca incantata da quella vista.Tutto era bellissimo come quando aveva visto la sua casa per la prima volta.Tutto era tornato
al suo antico splendore.I tasti dell'organo erano stati riparati e gli specchi sostituiti.Era tutto pieno di ricchezze e tesori.

Lentamente camminò verso di lui e gentilmente gli posò una mano sulla spalla.Lui si voltò e la guardò intensamente negli occhi.Dolcemente,le prese le mani e la strinse a sé.Poi le mise le braccia intorno alla vita e le posò la testa all'altezza dello stomaco.Sospirò e cominciò a cantare:

Se non ti avessi conosciuto
Se non mi fossi innamorato
Non avrei il sospetto
Di quanto preziosa possa essere la vita
E se non ti avessi abbracciato
Non avrei un'idea
Di come alla fine ti avevo trovato
Tu,l'altra parte di me.


Poi la guardò.Stava piangendo silenziosamente.Allora la fece inginocchiare e cominciò ad asciugarle le lacrime,accarezzandole il viso con amore.Poi cominciò a baciarle il viso,lei chiuse gli occhi.Erik continuò a cantare:

In questo mondo così pieno di paura
Pieno di rabbia e di bugie
Posso vedere così bene la verità
Nei tuoi occhi
Allora asciugati gli occhi


E ti sono così grato
Avrei vissuto tutta la mia vita
Perso per sempre
Se non ti avessi conosciuto


Meg aprì gli occhi e gli tolse la maschera.Gli accarezzò quella parte sfigurata e cantò:

Se non ti avessi conosciuto
Sarei stata al sicuro
Ma senza mai sapere di poter provare
Un amore così vero e così forte

Ti sono così grata
Avrei vissuto tutta la mia vita
Persa per sempre
Se non ti avessi conosciuto

Erik si alzò,senza smettere di guardarla.Continuò a cantare:

Pensavo che il nostro amore fosse così bello


Aiutò Meg ad alzarsi mentre anche lei cantava:

In qualche modo rendevamo il mondo allegro

La riprese tra le sue braccia,e cominciò a condurla verso la camera da letto,il cuore gli batteva forte,la amava ogni secondo di più:

Non sapevo che la paura e l'odio potessero essere sentimenti tanto forti
Tutto ciò poteva separarci,
Ma il mio cuore sta continuando a cantare
Avevamo ragione


Meg:
Se non ti avessi mai conosciuto
Se non avessi mai provato questo amore
Non avrei il sospetto
Di quanto preziosa possa essere la vita


Erik:
Non c'è un momento che rimpiango
da quando ci siamo incontrati
Anche se il nostro tempo fosse già finito
Potrò dire di aver vissuto alla fine...



Insieme:
Pensavo che il nostro amore fosse così bello
In qualche modo rendevamo il mondo allegro


Meg:
Pensavo che il nostro amore fosse così bello
Portavamo la luce in un mondo di oscurità


Insieme:
E il mio cuore sta ancora cantando
Avevamo ragione


Dolcemente Erik fece distendere Meg sul letto,delicatamente come se potesse rompersi in mille pezzi.Lei gli sorrise in modo seducente tanto da farlo rabbrividire.Cantò:

Avevamo ragione
E se non ti avessi mai conosciuto
Avrei vissuto tutta la mia vita...


Meg:
Vuota come il cielo

Insieme:
Senza sapere perchè
Persi per sempre
Se non ti avessi conosciuto


Per un minuti ci sfu silenzio.Nessuno dei due parlò.Riuscivano a sentire il respiro dell'altro,il mondo sembrava scomparire e per un momento non c'era niente,nè matrimoni o fidanzamenti,anelli e promesse;solo loro due.Erik la guardava fisso negli occhi senza sapere se avrebbe fatto ciò che aveva desiderato per così tanto,troppo tempo.Come se Meg gli avesse letto nel pensiero,gli cinse il collo attirandolo a sè,come a dargli il permesso di continuare.”Erik.”mormorò,un momento prima che la baciasse con passione.

“Meg ti voglio così tanto,ho bisogno di te.”Le sussurrò all'orecchio,tracciandole delicatamente il collo con le dita.Lei riuscì solo ad annuire,non riusciva a parlare.La baciò delicatamente sulla fronte,e poi discese sulla guancia destra e poi sulla sinistra.Posò le sue labbra agli angoli delle sue,provocandola.Lei girò la testa e lo strinse più forte,supplicandolo per avere di più.Le fece scivolare la lingua tra le labbra,cominciando una sensuale danza con la sua.

Meg si disfò lentamente della sua gonna,sapendo che con ogni bottone che sbottonava,era sempre più vicina a passare la soglia finale.Alla fine raggiunse l'ultimo bottone,ma si fermò.Alzò lo sguardo verso Erik,i suoi occhi la rassicurarono,dandole la forza di cui aveva bisogno.Così finì di sbottonare,senza riuscire a credere quello che stava facendo.Come se le stesse leggendo nel pensiero lui le sussurrò,”Abbandona i pensieri e lascia che discendano i sogni,Meg.”Lei lo guardò ancora una volta,annuendo.Così cominciò a spogliarla lentamente,fermandosi solo per baciarle il collo.Alla fine rimasero solo gli indumenti intimi;il vestito,il corsetto e la sottoveste erano finiti sul pavimento insieme alla camicia di Erik.

Erik si consumò le mani a furia di accarezzarla;l'unicacosa che li divideva ormai era una stoffa sottile.Le baciò di nuovo il collo e poi scese al seno.Con un solo movimento Meg fu nuda sotto di lui e arrossì per l'intensità del suo sguardo.Ora avevano perso ogni idea di giusto o sbagliato.”Erik.”mormorò di nuovo.Non poteva aspettare ancora.Sapeva che stavano entrambi passando il punto di non ritorno,ma avevano perso la ragione,seguendo quel desiderio che finora era rimasto silente.

Meg armeggiò con i suoi pantaloni,cercando di fare più in fretta possibile.I pantaloni caddero,mostrando la sua potente virilità.Lei lo guardò affamata,ardendo di desiderio.Un fuoco devastante le stava inondando l'anima;già cercava di consumarla.Ora era troppo tardi,non si tornava indietro,non si guardava indietro.Chiuse gli occhi,immaginando i loro corpi avvinti,indifesi,e in silenzio.Riaprì gli occhi e trovò Erik a fissarla.Sapeva che era arrivato il momento.Era il momento di attraversare il ponte,fermarsi e guardarlo bruciare.Aveva deciso.

Erik la baciò con passione sulla bocca,abbassò lo sguardo sul corpo della ragazza,adorante.Le baciò la fronte ed entrò in lei.Infrangendo la barriera che stava tra l'adolescenza e l'essere donna.Ora avevano passato il punto di non ritorno.

 
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spands72
view post Posted on 26/5/2008, 11:36




e vaiiii!!
 
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view post Posted on 26/5/2008, 15:31
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ed eccovi l'ultimo capitolo tradotto...ce ne sarebbero altri 3,ma poichè la storia non finisce come noi tutte speravamo e la cosa lascia insoddisfatti,le somme amministratrici mi hanno consigliato di provare a riscrivere il finale...che leggerete domani.
(se qualcuna vuol leggere il vero finale me lo faccia sapere,lo tradurrò comunque e lo posterò solo per voi ;) )

16.Comunque vada


Erano passati due giorni da quella notte.Nessuno dei due voleva uscire dal letto a meno di doverlo fare per forza.Stavano bene nel loro piccolo mondo,dimentichi del mondo reale e di tutte le responsabilità che avevano.Meg aveva dimenticato il suo fidanzato e sua madre,il suo interesse era focalizzato tutto su Erik,che a sua volta aveva dimenticato Christine e quello che era successo il quello stesso posto,per concentrarsi solo su Meg.

Ma il terzo giorno dopo aver fatto ancora una volta meravigliosamente l'amore,Meg cominciò a ricordare il mondo che si erano lasciati alle spalle.Stavano ridendo ricordando Carlotta che cantava gracchiando,quando all'improvviso lei smise.”Meg,che succede?”Lei sorrise tristemente e si girò.Erik cercò di farle voltare la testa verso di lui,ma lei non volle.

“Non possiamo farlo più,Erik.”Sapeva a cosa si riferiva,ma si rifiutò di risponderle.Ma lei continuò:”Non pensare che rimpianga tutto questo.Ti amo Erik,ma dobbiamo finirla qui.”Così dicendo si alzò,si vestì con una delle camicie di Erik e uscì dalla stanza,guardando verso il lago.Lui la seguì.

“E così fai l'amore con me e poi torni dal tuo fidanzato?”

“Si,ho un fidanzato che mi aspetta e quando lo scoprirà ne sarà distrutto.E po sei stato tu a seguire me.Tutto questo non sarebbe mai successo se non fossi venuto.”Mormorò,mentre cominciava a piangere.

“Perchè?Perchè dobbiamo tenerlo nascosto?”Le chiese.

“Perchè la vita è ingiusta,Erik,è crudele anche se in qualche modo dolce.”

Stettero entrambi in silenzio per un po',poi ad Erik venne un'idea folle.Corse da lei,le prese le mani e cominciò a baciargliele.”Fuggiremo insieme.Tu ed io andremo in America o dovunque vorrai.Io ti seguirò,basta che tu dica 'si'.”Lei sorrise triste.Sapeva che Erik meritava molto di più,sapeva che l'amore era stato sempre crudele con lui.

Sospirò.”Le cose non vanno così.Dobbiamo finirla qui.”Si allontanò e fissò l'acqua,incapace di guardarlo.

Lui le si avvicinò e abbracciandosi si dissero,in un sussurro:
Comunque vada
Ti amerò per sempre


Una volta tornati a casa Giry trovarono Madame infuriata.Capì all'istante cosa era successo a Parigi e per questo non aveva fatto chiamare Damien.Per il resto del giorno Erik e Meg si scambiarono lunghi e freddi sguardi,ma non rimpiansero niente di ciò che avevano fatto.

Alla fine quando Meg decise di ritirarsi per la notte,fu fermata da un voce,”Meg.Vorrei parlare con te,ora,da sole.”La ragazza si girò a fissare sua madre.Aveva il volto inespressivo,cosa che la spaventava ancor di più.Allora lanciò uno sguardo ad Erik,in cerca di aiuto,ma tutto ciò che egli fece fu alzarsi,salutare con un cenno del capo le due donne,e uscire.”Siediti Meg,ci vorrà un po'.”

Meg sedette di nuovo sulla sedia dalla quale si era appena alzata,diffidente.”Mamma,io...”non terminò la frase quando vide sua madre sollevare un sopracciglio.

Madame Giry si alzò e cominciò a camminare su e giù per la stanza.”Ti ho insegnato tutto quello che sapevo.Ti ho insegnato come comportarti e cosa è giusto e sbagliato.E una delle cose che ti ho insegnato era di essere sempre fedele a tuo marito.So cosa è successo lì,non c'è bisogno di chiederlo.Mi addolora sapere che hai un fidanzato che ti ama profondamente mentre tu scappi e dormi con un altro uomo!”

“Lo amo,mamma.Io amo Erik.”Mormorò.Lo sguardo di Madame Giry si addolcì a quelle parole,ma non aveva ancora finito.

“So che lo ami.E so che lui ama te,ma non si può andare avanti così.Non voglio che lo veda mai più fino a dopo il matrimonio.”

La ragazza spalancò gli occhi.Si alzò in piedì e cominciò a urlare.”Non puoi farmi questo!Io lo amo.Mamma per favore,non è giusto.Erik mi ama e ciò vale più di tutto.”E così dicendo si precipitò fuori dalla stanza.

“Dove stai andando,Marguerite Giry?”Chiese Madame seguendola.

“Vado via,via da te!Da Damien!Per tutta la vita mi hai detto di seguire il mio cuore e quando alla fine lo sto facendo,tu mi dici di no!Addio mamma,quando ti sveglierai domattina io ed Erik saremo lontani.”
Cominciò a salire le scale,ma fu fermata dalle parole di sua madre.”Sto morendo Meg.”La ragazza si voltò,incredula.

“E' uno dei tuoi trucchi per trattenermi,mamma?”Mormorò.

”No amore,me l'ha detto il dottore.”Per la prima volta nella sua vita Meg vide sua madre piangere.Si sentì come se tutto il suo mondo andasse in frantumi.

“Mamma perchè non me l'hai detto?”Non riusciva a respirare,sua madre stava morendo?

“Volevo dirtelo un mese dopo il matrimonio,ma quando hai detto che te ne stavi andando ho sentito di dovertelo dire.Non vedi che ti spingevo al matrimonio così da poterti vedere sposata?Lo so,sono un'egoista.”Cominciò a singhiozzare.

“Oh no,mamma.So che stavi facendo solo quello che era meglio per me.”Meg ridiscese le scale per andare ad abbracciare e confortare la sua povera madre.Sapeva di dover essere forte ora per poterla sostenere.

Più tardi quella notte,si lasciò andare ad un pianto dirotto.”Sta morendo.”Disse cercando di credere a quanto diceva.Camminò fino alla finestra scrutando le luci lontane di Parigi.E tristemente cantò:

Oggi è il giorno
In cui i sogni finiscono...

 
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view post Posted on 27/5/2008, 14:34
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ed eccovi,come promesso,il capitolo finale 'rivisto' di questa ff!Ripeto che se vorrete leggere il triste finale così come l'autrice l'ha scritto potete dirmelo e io lo tradurrò per voi ;)
(l'ho scritto io...abbiate pietà di me novellina :trota: )



"Sono malata Meg,sto per morire."
Meg,stesa sul grande letto in camera sua,non riusciva a pensare ad altro...entro breve tempo avrebbe perso la sua severa madre,e ancor più severa insegnante di ballo.Certo,c'erano state incomprensioni,la sua predilizione per Christine...e Erik...ma era pur sempre sua madre e le voleva bene nonostante tutto.
Come negarle quell'ultimo giorno felice?Il giorno del suo matrimonio con Demien?Aveva preparato tutto con tanta solerzia e affetto!madame Giry voleva bene a quel ragazzo ed era così contenta che sposasse proprio la sua Meg...ma Meg non lo amava,ormai solo un uomo occupava il suo cuore,tutto l'amore era per lui e nessun altro...Erik,
Erik era nella camera accanto,forse dormiva...ma no,Meg sapeva che egli doveva aver ascoltato l'intera conversazione con sua madre dato che si era svolta sulle scale,proprio davanti alla porta della sua stanza.
"Oh Erik se potessi scappare con te,lasciarmi tutto alle spalle...ma come faccio a lasciare mamma così?"Sussurrò tra sè.
"Se davvero è questo che vuoi me ne andrò,così non ci saranno più problemi"All'improvviso disse una voce.Meg sobbalzò ma si ridistese quieta e disperata al contempo riconoscendo all'istante Erik,che piano stava entrando in camera.
"Erik cos'altro posso fare?Dimmelo tu,trova una soluzione e io la seguirò."
"No Meg,non posso e non voglio constringerti a seguire le mie volontà.Sai bene che se fosse per me saremmo già in viaggio...ma non voglio che tu abbia rimpianti e rancori futuri verso di me,quindi ti lascio,devi decidere da sola.Mandami una lettera con la tua decisione all'Opera,manderò un servitore tra una settimana."
Detto questo Erik le prese una mano,la accarezzò piano,dolcemente,poi la fece sollevare dai cuscini per poterla abbracciare un'ultima volta.Le accarezzo i lunghi capelli con lentezza infinita,come per imprimersi nella memoria la loro morbidezza,le piccole onde che si erano formate a furia di intrecciarli,il loro delicato profumo...infine la baciò,ed era un bacio che sapeva di addio,un bacio che le diceva 'fai quello che ritieni giusto.ti amo ma dovremo stare lontani.Soffriremo in silenzio,per il bene di tutti.'E calde lacrime le scesero sulle guance durante quel bacio,lacrime che Erik baciò ad una ad una.Poi però si alzò e silenziosamente si incamminò verso la sua stanza.
Meg lo sentì raccogliere le sue cose e uscire di casa.E dalla sua vita.

I giorni passarono,Damien tornò dall'inghilterra contento e come prima cosa passò a casa di Meg per salutarla e sapere se i preparativi del matrimonio procedevano come previsto.Se si accorse che Meg non era più lei,che dentro si sentiva come spezzata,non lo diede a vedere.Che Madame Giry non si sentisse bene nemmeno,perchè la donna aveva una grande forza che la portava a trovare la forza per andare avanti,tutto doveva essere perfetto per il matrimonio della sua unica figlia.
Si,Meg aveva deciso di accontentare sua madre,non poteva negarle quest'ultimo favore.


Mio amato Erik,
ti scrivo queste poche righe per darti la mia decisione,che forse tu hai già compreso.Sposerò Damien,nonostante non lo ami,per rendere felice mia madre e la tua vecchia amica.Glielo devo.Forse è sbagliato sacrificare il nostro amore...perchè sai che ti amo,vero?Ma cosa posso farci,il matrimonio è tra 3 giorni e io non posso...non posso...
So che capirai.
Con infinito dolore ti abbraccio e ti bacio

Tua per sempre,
Meg

Erik lesse queste poche righe nel suo rifugio sotterraneo,le lacrime agli occhi e una rabbia sorda che gli cresceva dentro,contro Madame che aveva espresso quell'ultimo assurdo desiderio...contro Damien che aveva scelto proprio Meg come sua sposa...perfino contro Meg che aveva deciso di lasciarlo...ma soprattutto era contro il fato che si era accanito su di lui con tanta tenacia.Possibile che non meritasse anche lui di essere felice?
No,non poteva finire così...quella era una lettera di addio ma era anche una chiara dichiarazione d'amore...no,Meg non avrebbe sposato quel ragazzo.
Con questi pensieri nella mente si sedette al suo organo e cominciò a suonare,l'unico metodo che conosceva per sfogare seppur in parte la sua frustrazione.


Era domenica.Alla fine quel giorno era arrivato.Il giorno delle sue nozze.Meg si guardava alla specchio mentre sua madre e due cameriere finivano di prepararla sforzandosi di vedere riflesso lo sguardo che dovrebbe avere una promessa sposa,almeno per salvare le apparenze davanti agli estranei.Ma riusciva a vedere solo due occhi profondamente tristi e consapevoli del loro destino.O era solo una sua impressione?
"Guardati Meg,sei uno splendore."disse sua madre,facendo un passo indietro e rimirando la sua bambina in un bellissimo abito bianco in pizzo e seta,con bustino stretto in vita e finemente ricamato con perline da una bravissima sarta di Parigi,un giacchino corto e avvitato a coprirle le spalle,l'ampia gonna bordata in pizzo e con delicati fiorellini ricamati,il piccolo bouquet di roselline bianche e un paio di rose che le ornavano la complicata acconciatura.
Si,quella mattina era davvero bellissima e tutto il tormento interiore era nascosto,in qualche modo.
Meg si sforzò di sorridere,dato che tutti le sorridevano e aspettavano una qualche dichiarazione."Grazie mamma.Grazie di tutto."Questo sembrò bastare,dato che le cameriere si allontanarono un pò per riordinare la camera e sua madre si volse leggermente tirando fuori un fazzolettino per asciugarsi una lacrima di commozione.
"Su,andiamo.Il tuo sposo ti aspetta."

La chiesa scelta da Damien e sua madre era quella di St-Etienne-du-Mont,che custodisce i resti della patrona della città di Parigi,Saint Genevieve.
La chiesa è molto grande e illuminata da finestre ad alto soffitto della cupola,tanto alta che sembra voler toccare il cielo.
E c'era tanta gente,amici e conoscenti che forse erano venuti più per affetto verso sua madre che per lei,e poi tanti volti sconosciuti,i parenti di Damien...erano tanti e riempivano la chiesa,e a Meg la cosa piaceva,pensava che quelle persone le avrebbero dato la forza di arrivare fino in fondo a quella giornata.

"In nome del padre,del figlio..."Cominciò il parroco,e tutti in chiesa si sedettero,in silenzio.
La cerimonia era semplice,ma solenne.Poco prima che cominciasse il rito nuziale delle promesse e dello scambio degli anelli però le note dell'organo riempirono la chiesa.Era l'Ave Maria di Schubert.Ma poi la melodia cambiò,dolcemente,e una voce cantò queste poche parole a bassa voce,ma facendosi comunque udire fin sull'altare.

Non c'è un momento che rimpiango
da quando ci siamo incontrati
Anche se il nostro tempo fosse già finito
Potrò dire di aver vissuto alla fine...


Meg alzò la testa di scatto.No,non era possibile che lui...ma senza rendersene pienamente conto,dimentica di Damien,sua madre e di tutti gli altri,si girò verso l'organo e rispose:

Se non ti avessi conosciuto
Sarei stata al sicuro
Ma senza mai sapere di poter provare
Un amore così vero e così forte


Le parole di quella dolce calzone che avevano cantato insieme per la prima volta quando si erano ritrovati nei sotterranei dell'Opera solo due settimane prima,dichiarandosi il loro amore,echeggiavano ora tra i banchi della chiesa.Meg si guardò intorno e vide gli invitati leggermente confusi,e sua madre..sua madre aveva gli occhi sbarrati e restava rigidamente seduta in attesa degli eventi.

Certo,aveva riconosciuto quella voce,inconfondibilmente profonda e al contempo dolce.Non pensava che Erik sarebbe arrivato a tanto...allora la amava davvero.Amava a tal punto la sua Meg da rischiare per lei uno scandalo che poteva anche costargli caro.Guardò sua figlia,la sua piccola Meg con il suo abito bianco e i suoi fiori,era perfetta.Si,perfetta esteticamente,ma sapeva che dentro di lei Meg stava urlando il suo dolore,il dolore per un matrimonio forzato solo per farle piacere,per darle quel ricordo prima della fine.

E allora capì,capò che doveva lasciarla andare,lasciare che fosse felice come lei voleva,non come voleva sua madre.Avrebbe chiarito lei con Damien e i suoi parenti,avrebbe sistemato tutto,ne aveva ancora la forza.
Fu allora che incrociò lo sguardo di sua figlia e sorrise,le sorrise benevola,accondiscendendo così all'amore travolgente e romantico di sua figlia e del suo caro vecchio amico segreto.
 
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view post Posted on 27/5/2008, 16:50
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Per essere una novellina sei stata bravissima...e hai salvato questa ff!!!


Grazie! :fiori: :fiori: :fiori: :phantom:
 
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spands72
view post Posted on 28/5/2008, 10:32




bello! e come avrebbe dovuto finire, lui ancora da solo nei sotterranei, e lei che vive una vita vuota! che crudeltà.
grazie per aver "deviato" il corso del finale, grazie!
 
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view post Posted on 28/5/2008, 11:31
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grazie a voi ragazze per averla letta tutta! :abbraccio:
 
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