A Ballerina's Tale, by phantomluver4ever1

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sabrinta
view post Posted on 23/5/2008, 11:04 by: sabrinta
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He's a lion that I am proud to hunt

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oggi 3 capitoli ^_^

8.Piangendo tra le sue braccia


“Stai qui,Meg.Tornerò presto.”mormorò Madame Giry a sua figlia.Prima che Meg potesse chiedere dove stesse andando,Madame Giry era già andata.Molte persone cominciarono a mormorare tra di loro chiedendosi che diavolo stesse succedendo.Meg non capiva perchè sua madre l'aveva lasciata lì da sola,ma non le importava non era più una bambina.

“Signore e signori posso avere per favore la vostra attenzione?”Urlò Monsieur Firmin agli invitati.”Mi dispiace molto per...l'interruzione.Per favore continuiamo a festeggiare il nuovo anno,grazie.”La musica cominciò a suonare e le persone cominciarono a ballare di nuovo comportandosi come se nulla fosse successo.Meg era curiosa di sapere dove fosse corsa sua madre e così cominciò a cercarla.

Camminò in fretta verso la camera da letto di sua madre e la trovò vuota.Stava per andarsene quando sentì delle voci sempre più vicine.Dovette nascondersi prima di cacciarsi nei guai.Sua madre odiava quando entrava nella sua camera senza il suo permesso.Meg si infilò di corsa sotto il letto e sentì avvicinarsi alla stanza i passi leggeri di una donna e quelli più pesanti di un uomo:

“Incidenti?Per favore Madame Giry,per il bene di tutti noi.”Meg capì che a parlare era il Visconte De Chagny.

“Va bene,”disse Madame Giry aprendo la porta.Madame Giry si sedette sul suo letto e Meg trattenne il respiro.Poteva vedere i piedi di Raoul dirigersi verso uno sgabello vicino.Madame Giry cominciò a raccontare la storia di come aveva salvato l'uomo che tutti in questo teatro temevano.

Meg pianse silenziosamente dalla sua postazione sotto il letto.Ascoltò la storia di come una notte sua madre aveva salvato un povero ragazzo che aveva conosciuto solo il lato crudele del mondo.Meg non aveva idea che una persona sola potesse aver subito tanto.Capì perchè Christine diceva che egli era freddo e cattivo.Tutta la sua vita aveva conosciuto solo la gentilezza di sua madre.Meg pianse per quell'uomo che aveva vissuto una vita senza conoscere la luce,la felicità,la gentilezza e l'amore.Ora capiva le lacrime che aveva versato quella notte sul tetto.

Dopo che sua madre e Raoul ebbero lasciato la stanza per tornare alla festa,Meg tornò nella sua stanza e si tolse il suo bellissimo costume.Christine non era tornata e non era una sorpresa per lei,ormai stava sempre fuori fino a tardi con Raoul o anche per tutta la notte.Meg ora era preoccupata per Erik.Stava piangendo come aveva fatto quella notte che aveva cantato per lui,solo per lui?Si chiese se dovesse andare a controllarlo oppure no.Alla fine,dopo circa un'ora Meg scese in punta di piedi giù nei bui corridoi che conducevano al camerino di Christine.Meg appoggiò l'orecchio contro la porta.Niente.Allora entrò nella stanza e attraversò la stanza diretta allo specchio.Si guardò alle spalle solo una volta per vedere se qualcuno la stava seguendo e poi entrò in un mondo sconosciuto,liberandosi di tutti i pensieri finora avuti.

Si fece strada nel labirinto dove c'era un buio pesto fino a quando arrivò ad un vasto e calmo lago.Non sapeva cosa fare;non poteva attraversare il lago a nuoto.Ma era l'unico modo,si disse.Prese un respiro profondo prima di buttarsi nell'acqua fredda usando tutte le sue forze per continuare.

Una volta raggiunta la riva del dominio artistico di Erik,Meg era senza fiato.Era un posto pieno di ricchezze e tesori così irreali che per Meg era come essere in un sogno.”Erik,”chiamò non vedendolo.Salì i gradini che portavano ad una stanza piena di dipinti e schizzi,Erano tutti di Christine eccetto uno.Meg si avvicinò al dipinto realizzando di essere lei,mentre ballava.Allungò una mano a toccare il ritratto.”Sai che è terribilmente scortese entrare in una proprietà privata.”Meg si girò trattenendo il respiro trovando Erik che stava lì in piedi a guardarla.

“Erik non volevo.Scusa,”disse Meg arrossendo.Erik si avvicinò a Meg,rendendo la stanza più calda di prima.”Il tuo dipinto è bellissimo,Erik.Non sarei mai capace di farne uno così.”Egli chinò solo la testa.Era ora a soli pochi centrimetri dal viso di Meg,i suoi occhi erano rossi dal pianto e lei potè vedere le tracce che le lacrime avevano lasciato sulle sue guance.Lentamente Meg portò la sua mano sulla sua guancia destra percependone la morbidezza e la levigatezza.Erik chiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime che avrebbero ostacolato il contatto con la sua calda,tenera mano levigata.

Erik aprì gli occhi trovando Meg in lacrime.Lentamente sollevò la mano ad asciugargliele;le mani gli tremavano.Lei non si tirò in dietro al suo tocco,poi cadde sulle ginocchia in lacrime,Erik non era lontano dal seguirla sul pavimento.Meg gli cinse la vita e pianse sulla sua spalla come aveva fatto lui quando erano sul tetto.Lui la strinse forte,ringraziando Dio di avergli dato la possibilità di stringere una donna tra le sue braccia.Lei singhiozzò più forte non importandosene se sembrava un relitto.

“Mi dispiace Erik...non sapevo.”Disse Meg guardandolo negli occhi che le facevano battere tanto il cuore.Cominciò a piangere ancora più forte tanto da tremare.

“Ssshh,Meg non ti capisco.Cosa ti ha turbato tanto?”le chiese.”Puoi dirmi ora cosa ti preoccupa?”Lei lo guardò negli occhi ancora una volta,cosa che lo fece rabbrividire per una qualche ragione sconosciuta.La luce delle candele giocavano sul suo viso e sui suoi capelli facendola sembrare un angelo sceso dal paradiso.Gentilmente Erik asciugò le restanti lacrime indugiando sulla sua guancia solo per un istante.Ella trattenne il respiro poi espirò a fondo.

“C'è qualcosa che devo dirti e non sono sicura che ti piacerà sentirla.Se avessi saputo cosa mia madre diceva avrei chiesto il tuo permesso.”Meg parlò davvero molto piano.Erik non parlò.”Dopo che hai lasciato il ballo mia madre è andata da qualche parte.Ero andata a cercarla nella sua stanza da letto quando ho sentito dei passi avvicinarsi.Sapevo di essere in trappola se mia madre mi avesse trovato nella sua stanza senza permesso così mi sono rifugiata sotto il letto.Raoul e mamma sono entrati e hanno cominciato a parlare.Lei ha raccontato di come ti ha aiutato a scappare ed arrivare al Teatro dell'Opera.”Erik rimase in silenzio ed era impallidito.Meg non sapeva se poteva continuare,ma i suoi occhi le dissero di sì.”Mi dispiace Erik,”fece una pausa cercando di trovare le parole.”Mi dispiace se ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare.Mi dispiace se ti ho reso triste.Mi dispiace per il modo in cui Christine ti ha trattato.Non te lo meriti Erik.Mi dispiace per il dolore che hai sofferto in passato.Oh Erik mi dispiace così tanto.”Disse seppellendo il viso nella sua spalla piangendo di nuovo.

“Calmati,mio angelo biondo,per favore non piangere.So che non volevi conoscere i miei segreti.Mi dispiace che non li hai ascoltati da me,ma ci sono diverse ragioni per cui voglio tenere i miei segreti,segreti.Non voglio ricordare il mio passato.Il mio passato è stato più orribile di quanto tu possa immaginare e vorrei lasciarlo lì dov'è,nel passato.”Disse piano cullandola avanti e dietro e giocando con i suoi capelli.Meg sollevò lo sguardo verso l'uomo a cui ormai il suo cuore sentiva di appartenere.Rabbrividì mentre la storia di sua madre le ritornava alla memoria.Erik le asciugò dolcemente le lacrime ancora una volta come un marito avrebbe fatto per calmare le paure di sua moglie.Poi le posò un bacio sulla fronte indugiando come prima aveva fatto sulla sua guancia.Più tempo passava con questa donna più era difficile lasciarla andare.

“Canta per me Erik,”mormorò,chiudendo gli occhi.Erik cantò solo per lei quella notte,mettendo il suo cuore e la sua anima nella canzone.Cantò di una vita senza paure,senza cuori infranti,cantò di una vita che sapeva non avrebbe mai avuto.Meg si addormentò tra le sue braccia,stanca per gli eventi della giornata.Erik sorrise al suo angelo biondo,la sollevò e riportò a malincuore la sua piccola ballerina nel suo mondo di luce.

***

9.Il bisogno reciproco

Le poche settimane seguenti di prove furono le più dure che le ragazze avessero mai affrontato.Madame Giry le spinse al limite,soprattutto Meg;pretendeva da loro la perfezione e non accettava niente di meno. Non c'era tempo per parlare e dormivano appena.Meg avrebbe interpretato una meretrice e avrebbe cantato qualche strofa.Col passare dei giorni Christine e Meg si parlavano sempre meno.Christine era sempre troppo impegnata a provare la sua parte o a passare il tempo con Raoul.

Pochi giorni prima della prima de,”Don Juan Trionfante” Meg si svegliò e trovò Christine già in piedi.Le prove erano state cancellate per quel giorno perchè Monsieur Reyer era malato.Meg alzò gli occhi al cielo al pensiero che Christine era da qualche parte con Raoul senza sapere che in realtà Raoul era in lotta con Erik.Si vestì e scese le scale per andare nelle scuderie.Mentre accarezzava un pony di nome Clarabelle,Raoul e Christine arrivarono a cavallo,entrambi pallidi.La camicia di Raoul era strappata e aveva delle macchie di sangue sul braccio destro.”Christine cosa è successo?”chiese Meg correndo loro incontro.

“Niente Meg,non è niente.Lasciaci soli,”scattò Christine.Meg la guardò male per tutto il tempo finchè non fu entrata con Raoul.

Meg si avvicinò ad uno stalliere chiedendo se poteva avere una carrozza per andare al cimitero.Egli rispose ridendo,”Com'è che tutte le donne vogliono andare al cimitero oggi?”

Meg socchiuse gli occhi e replicò con freddezza,”Per visitare la tomba di mio padre.”Egli fece un sorriso nervoso e andò a prepararle una carrozza.

“Grazie Monsieur,”disse Meg gentilmente una volta che tutto fu pronto e gli ebbe dato alcuni franchi.Aspettò pazientemente nella carrozza che qualcuno la portasse al cimitero chiedendosi cosa poteva essere successo a Raoul.

“Dove,Madamoiselle?”

“Al cimitero per favore,”disse piano Meg.Mentre la carrozza la portava al cimitero,le tornarono in mente alcuni ricordi di suo padre.Le vennero le lacrime agli occhi.Suo padre era un uomo buono e sorridente.Le aveva insegnato ad amare e ad accettare tutti in ogni caso.Prima che suo padre morisse in un incidente a cavallo la famiglia di Meg era felice.Felice,una parola che era stata a lungo dimenticata da quando suo padre,Charles,era venuto a mancare.

Meg scese dalla carrozza e ringraziò per la corsa.Entrò nel cimitero cercando un consiglio dal padre defunto.Meg cantò una canzone che aveva inventato quando era piccola,una canzone che faceva piangere sua madre per ore:

Una volta eri il mio dolce protettore,
eri tutto ciò che contava.
Una volta eri mio amico e mio padre,
poi il mio mondo è andato in frantumi.

Vorrei che in qualche modo fossi ancora qui,
Vorrei che potessi allontanare le mie paure.
A volte mi è sembrato che se solo avessi chiuso gli occhi,
in qualche modo non ci saremmo dovuti dire addio.

Vorrei poter sentire ancora una volta la tua voce,
sapendo che niente sarà come prima.
Sognarti non mi aiuterà a fare,
quello che sapevi che potevo fare!


Mentre Meg camminava non sapeva che un certo angelo della musica era vicino ad ascoltare la sua triste canzone.

Campane a morto e angeli scolpiti,
freddi e monumentali,
Sembrano,per te,i vicini sbagliati
Tu eri caldo ed il mio salvatore.

Troppi anni a lottare contro le lacrime,
perchè non puoi semplicemente ricomparire!

Vorrei che in qualche modo fossi ancora qui,
sapendo che dobbiamo dirci addio!
Cerca di perdonare,insegnami a vivere!
Dammi la forza di tentare!


Basta nascondermi dalle mie paure!Basta nascondere le lacrime!
Basta ripensare a questi anni di tormento!
Aiutami a dire addio
Aiutami a dire addio...

Meg cadde in ginocchio di fronte alla tomba di suo padre piangendo.Diede sfogo a tutto il suo dolore;tutta la sofferenza che aveva conosciuto.Sembrava la bambina bisognosa di aiuto che era stata quando suo padre era morto,ma aveva promesso a se stessa che sarebbe stata forte per sua madre e forte era diventata.”Meg?”Lentamente alzò la testa e trovò Erik a torreggiare su di lei.I suoi occhi si placarono incontrando lo sguardo di lei.Era stato arrabbiato quella mattina e lei aveva addolcito il suo freddo cuore in collera.”Meg cosa è mai successo?”chiese inginocchiandosi accanto a lei.

“Erik che ci fai qui?”chiese Meg asciugandosi in fretta le lacrime con aria imbarazzata.Lentamente lui le passò un braccio attorno alla vita stringendosela contro.Respirò il suo dolce profumo.

“Sono stato qui per un po' in visita al fantasma del mio passato.”Meg annuì.”Ma perchè stai piangendo mio dolce angelo biondo?”

“Ricordi Erik,i ricordi del mio passato e quelli che amo.”disse seppellendo il viso nel suo petto cercando di nascondere le lacrime.Erik se la strinse la le braccia.Sapeva che lei aveva bisogno di qualcuno da abbracciare e che la confortasse.Tutto intorno era silenzio.Nemmeno il vento osava rompere quel silenzio mentre la bella e la bestia sedevano abbracciati come due innamorati.Sedettero lì persi nei loro pensieri.

“Vieni Meg,andiamo a casa,prima che tu prenda freddo.”disse Erik alzandosi lentamente in piedi.le porse la mano e lei la accettò grata.”Hai una carrozza che ti porti a casa?”

“Si Erik,grazie.”disse Meg guardandolo girarsi ed andarsene.”Erik,aspetta!”lo supplicò.”Per favore Erik non lasciarmi.Non posso più sopportarlo.Sono stata sola troppo a lungo.Non lasciarmi,per favore.Ho bisogno di te.”

“Bellissimo Angelo della Luce che vita hai conosciuto?”Egli sorrise prima di andarle incontro,prendere le sue piccole mani tra le sue.Posò la mano destra sulla sua guancia e cominciò ad accarezzarla con amore.Meg continuò a guardarlo dritto negli occhi senza avere la forza di allontanarsi.Poi le posò le labbra sulle sue,delicate come petali di rosa,baciandola dolcemente.Si staccarono cercandosi con lo sguardo prima di baciarsi di nuovo con ardore.Erik attirò Meg a sé,non voleva lasciarla andare mai più.Avevano bisogno l'uno dell'altra più di qualunque altra cosa per spazzare via le loro sofferenze e il loro passato.Avevano bisogno l'uno dell'altra per trovare conforto e luce,visto che per quasi tutta la loro vita avevano conosciuto l'oscurità ognuno in modo diverso.Quel bacio dimostrava quanto avessero bisogno di qualcuno.

Meg avvolse le braccia attorno al suo collo;le ginocchia deboli per l'intensità del bacio.Aveva segretamente desiderato tutto questo per molto tempo,ma sapeva che erano pensieri pericolosi e proibiti.Il bacio crebbe di intensità,i due si esploravano reciprocamente le bocche con passione.Meg ansimò di piacere.Quando il bacio finì entrambi avevano il fiato corto.”Devo andare mio dolce angelo.”disse Erik.Poi la baciò delicatamente e sparì nella nebbia.Meg rimase lì cercando di conservare il sapore delle dolci labbra di Erik il più a lungo possibile.

***

10.Un bacio,una tragedia e un pugnale

Quella notte c'era la prima del 'Don Juan Trionfante' e tutte le ballerine e le ragazze del coro erano agitate.Alcuni mormoravano dell'apparizione del Fantasma dell'Opera e se sarebbero stati capaci di riconoscerlo.Meg e Christine erano probabilmente le più nervose.Meg salì in una vecchia sala prove per provare ancora una volta e cantare le sue strofe per essere sicura che fossero perfette.

Mentre piroettava per la stanza,delle grandi e forti braccia la afferrarono.Si girò e trovò Erik che la guardava dritto negli occhi.Alla sua vista la ragazza si illuminò tutta.”Erik,”sussurrò accarezzandogli la guancia sana dolcemente.Erik inclinò la testa e le diede un dolce bacio,bacio che presto divenne più appassionato.Bacio che purtroppo finì lasciando entrambi senza fiato.”Buona fortuna mio angelo biondo,”disse Erik baciandole la fronte.”Ora devo andare,l'opera deve cominciare.”

Meg cominciò ad allontanarsi.Poi si girò e chiese,la speranza negli occhi,”Erik?Mi guarderai?”

“Certo,Meg.Ti guarderò sempre anche nei momenti difficili.Sono il tuo Angelo della Musica.”disse Erik.Lei sorrise,poi gli corse incontro e gli strinse le braccia attorno al collo.Gli diede un bacio infuocato prima di lasciarlo solo.Subito dopo Erik crollò a terra in lacrime.Piangeva per le due donne che aveva imparato ad amare.Una volta sapeva che Christine era sua,Meg non avrebbe voluto avere niente a che fare con lui.

Il pubblico era sconvolto dalla nuova produzione.Non avevano mai sentito niente del genere.Tossicchiavano e mormoravano,altri si agitavano imbarazzati.L'atmosfera sul palco era scura ed erotica.Meg danzava e cantava in modo impeccabile,sembrava un angelo.Il modo in cui ballava la faceva sembrare un cigno aggraziato e incantava il pubblico.Una volta uscita di scena corse a cambiarsi in camerino per indossare abiti maschili che doveva indossare per l'ultima scena del 'Don Juan Trionfante'.Mentre stava tornando al palcoscenico sentì cantare in modo mai sentito una canzone piena di passione e desiderio.Cercò di correre per vedere i due che cantavano,ma gli attori,le ballerine e le ragazze del coro si accalcavano ai lati del palco.

Spinse fino a raggiungere sua madre,e rimase senza fiato alla vista di Erik che stringeva con amore Christine tra le sue braccia.Dovette trattenere le lacrime che minacciarono di fuoriuscire quando Christine all'improvviso gli tolse la maschera.Orribili urla riempirono la sala ,quelle urla che l’avrebbero perseguitata per il resto della sua vita.Mentre il suo mondo crollava lei vedeva tutta la scena a rallentatore.Christine e Erik caddero in una botola per quasi 20 piedi.Il lampadario stava cadendo facendo sviluppare le fiamme.Vide sua madre e Raoul correre verso il camerino di Christine.Sapeva di doverli seguire.

Udì sua madre gridare a Raoul,”Venga con me,Monsieur,vi porterò da lui,ma ricordate di tenere il braccio all'altezza degli occhi.”Doveva fare alla svelta prima che perdesse l'uomo che amava.

“Vengo con voi,”disse con coraggio.

“No Meg,devi stare qui.Venga con me Monsieur.”Vide sua madre e Raoul chiudersi nel camerino di Christine.Una folla inferocita cominciava a formarsi.Lei dovette fermarli.”NO!”gridò cercando di fermarli.

Riuscì a trattenerli ma alla fine ebbero la meglio.Allora dovette seguirli e tentare di salvare Erik prima che fosse troppo tardi.Si aprì un varco tra la folla correndo più forte.Il suo cuore batteva a mille all'ora.Una volta arrivata alla porta del suo dominio artistico si fermò.Era pieno di tesori nascosti e cose degne di un re.Notò l'enorme organo e sorrise sapendo che Erik voleva solo il meglio.”Erik?”lo chiamò.Nessuna risposta.Fece qualche passo verso la camera da letto ma trovò anche questa vuota.Stava per andarsene quando la bianca maschera di porcellana catturò il suo sguardo.Lentamente le si avvicinò.Stupita,tese la mano e la prese nella piccola mano.Il suo viso fu inondato di lacrime perchè sapeva che l'uomo che amava se ne era andato.

“Dov'è?”chiese qualcuno fuori dalla camera.Meg si asciugò velocemente le lacrime e uscì dalla stanza stringendo la maschera bianca.Tutti si fermarono a guardarla.”Se ne è andato.Il Fantasma dell'Opera è morto.Questo è tutto ciò che è rimasto di lui.” gridò.Tutti erano delusi.Tutti volevano vedere il sangue del Fantasma versato,ma era troppo tardi.Una volta che tutti furono soddisfatti di quanto avevano fatto,se ne andarono lasciando Meg da sola nella tana fredda e vuota.

Si sedette e stette lì per quelle che sembrarono ore.Non poteva credere a quello che era accaduto nelle ultime ore.La sua casa era distrutta,Christine e Raoul erano scomparsi e il suo Angelo della Musica se ne era andato.E se li avesse rapiti?pensò.Rabbrividì al pensiero.Alla fine si alzò asciugandosi le lacrime dalle guance.Cominciò ad esplorare la tana guardando il magnifico organo e tutte le spettacolari cose appartenute al Fantasma.Le sue mani scivolarono sui tasti rotti dell'organo quando un vetro catturò la sua attenzione.Lentamente camminò verso quel vetro distinguendone anche altri.Allora alzò lo sguardo e scoprì che gli specchi erano tutti rotti,tutti tranne uno.Uno di questi aveva un telo a coprirlo.Sollevò una mano,afferrò il telo e lo tolse.Un tunnel.”Erik?”lo chiamò.Come prima,non ricevette risposta.Si guardò alle spalle prima di entrare nel labirinto dove era solo notte.

Cominciò a camminare lentamente lungo il buio corridoio.Teneva la mano sinistra appoggiata al muro per non cadere in una delle trappole di Erik.Dopo un'ora di cammino alla cieca in quel labirinto senza fine Meg riuscì a vedere una flebile luce.I suoi occhi si illuminarono e cominciò a correre verso quella luce.Trovò un'altra grotta con migliaia di candele.Poi vide Erik seduto su un letto degno di un re che guardava il pugnale che aveva nello stomaco,il viso pieno di lacrime”Erik!”Gridò correndogli accanto.”Meg?”chiese lui sollevando lo sguardo,la vista che cominciava ad oscurarsi.”Oh Erik cos'è successo,chi ti ha fatto questo?”chiese aiutandolo a stendersi sul letto.

“E' finita Meg.La musica della notte è finita.Christine...”dovette prendere un respiro profondo,”se n’è andata.”

“Erik per favore stai giù,devo togliertelo prima che ti uccida.”disse Meg tremando.

“Non potevo farlo Meg.”Mormorò.”Non potevo mirare al cuore.Addio mio dolce angelo.”Erik cominciò a chiudere gli occhi.Il viso della ragazza era inondato di lacrime.

“Erik non è finita.Devi superare questo momento.Sono il tuo Angelo della Luce e ti condurrò fuori dall'oscurità.Ho bisogno di te Erik,per favore.”Così dicendo cominciò a scuoterlo per svegliarlo.Lui non rispose.Lentamente Erik cadde in uno stato di incoscienza, dimenticando il mondo e le sue crudeltà per tutto il tempo che la sua povera mente torturata gli concesse prima di sprofondare nell'oscurità.

 
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