A Ballerina's Tale, by phantomluver4ever1

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sabrinta
view post Posted on 24/5/2008, 17:23 by: sabrinta
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He's a lion that I am proud to hunt

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e oggi altri 3 capitoli...

11.Va via!

Meg aveva provato ad ignorare ciò che Erik aveva detto riguardo Christine.Provò ad ignorare la disperazione e l'amore che c'erano nella sua voce mentre ne parlava,ma ciò non l'aiutava.Provò a dirsi che Erik amava lei,ma la sua mente le diceva che in realtà amava Christine e che per lei provava solo pietà.Se era questo il caso,dopo aver finito di prendersi cura di lui sarebbe ritornata da sua madre e avrebbe passato il resto dei suoi giorni a dimenticare Erik una volta per tutte.

Passò ore a cercare di pulire la profonda ferita.Aveva perso molto più sangue di quanto avesse pensato.Si era ferito senza per fortuna recidere delle vene. Lentamente gli tolse il pugnale dalle stomaco ed Erik gridò prima di ricadere,incosciente,tra i cuscini.Poi gli tolse la camicia e cominciò a pulirgli le ferite con dell'acqua e una spugna che aveva trovato lì vicino.Ringraziò il cielo per aver trovato tutto l'occorrente così continuò a pulirlo e poi gli fasciò le ferite.Infine,rimase al suo fianco per tutta la notte stringendogli la mano e cantandogli dolci canzoni.

Passarono alcuni giorni,Erik era ancora incosciente e Meg cominciava ad aver paura.Aveva sperato che si sarebbe svegliato presto,ma non era successo.Non aveva dormito per giorni e non osava chiudere gli occhi nel caso Erik si fosse svegliato.Alla fine il suo corpo non sopportò oltre quel ritmo;crollò profondamente addormentata.Ore dopo lui si svegliò e trovò la sua piccola ballerina addormentata sulla piccola sedia vicino al suo letto,la testa appoggiata sul letto e una sua piccola mano sulla sua.

Cercò di alzarsi,ma il dolore gli scosse il corpo e glielo impedì.Gridò tanto forte da svegliare Meg all'istante.Si portò una mano allo stomaco,il posto dove il dolore era insopportabile.”Aiutami,Meg...per favore.”Senza dire niente lei lo aiutò a ridistendersi.”Grazie.”mormorò.La ragazza annuì e cominciò ad accarezzargli i capelli mentre cantando per lui per farlo addormentare come farebbe una madre per un figlio malato.
Passarono delle settimane ed Erik cominciò lentamente a guarire.Meg era rimasta al suo fianco come un fedele servitore.Lui presto recuperò abbastanza le forze per ricominciare a camminare,ma aveva sempre bisogno che lei fosse vicina per aiutarlo e la cosa lo faceva innervosire sempre di più.Una notte mentre Meg lo stava aiutando a camminare fino al letto cominciò a inveirle contro,”Dannazione a te,che mi hai lasciato vivere!”

Lei lo guardò disgustata e replicò con freddezza,”Come osi dire queste cose?Non posso crederti.Ti ho salvato la vita e cosa ricevo in cambio?Potevo lasciarti morire o lasciare che la folla ti trovasse,ma invece ho fatto del mio meglio per tenerti in vita.”

“Perchè vivere se ho perso tutto ciò che una volta amavo?Christine è andata via,e la mia casa è distrutta!Tutto ciò che amavo non esiste più!”urlò.Prima che se ne rendesse conto Meg lo schiaffeggiò.

“Dimmi Erik,io ti servivo solo per confortarti?per aiutarti a cercare di dimenticare Christine quando ti ha lasciato per il Visconte?”Lui le afferrò il polso sottile e la immobilizzò contro il muro.

“Non parlare così di lei un'altra volta””le gridò all'orecchio.Lei cominciò a piangere.

“Non riesco a crederti Erik.Pensavo che io…”dovette prendere fiato prima di continuare.”Pensavo di stare per innamorarmi di te.”mormorò.

Erik non riuscì a guardare il suo angelo in quel modo.Non aveva mai saputo cosa significasse essere amato.Era troppo spaventato del fatto che se lui l'avesse amata avrebbe tradito Christine.Sapeva qual'era l'unica soluzione.Allontanò la ragazza da sé.”Esci fuori da casa mia ora!”Meg piangeva ancora di più.”Ho detto,FUORI!”le urlò e le diede uno schiaffo.Lei lo guardò scioccata.Il suo cuore andò in pezzi.

“Ti odio!Ti odio e non voglio vederti mai più!”Meg cominciò a singhiozzare in modo incontrollabile e corse lungo il tunnel per tornare al nascondiglio.Corse più veloce che potè,attraversò il lago e uscì dall'Opera Populaire.Si fermò nel bel mezzo della strada e crollò in ginocchia in lacrime.La gente cominciò a fermarsi e ad osservarla chiedendole se stava bene mentre dalle tenebre Erik osservava disperato.

***

12.Si incontrano di nuovo


“Meg?stai bene?”lei non rispose.Continuò a guardare fuori dalla finestra e basta.Tutta la sua vita era cambiata.Quello scintillio nello sguardo che tutti amavano era sparito.Non era più la più forte.Era una morta vivente che cercava di dimenticare il suo straziante passato.

Erano passati cinque anni da quell'orribile notte.Quel disastro aveva lasciato senza lavoro tante persone,che ora vivevano per le strade di Parigi.Madame Giry e sua figlia erano state fortunate ad avere parenti generosi.Avevano dato loro una casa fuori Parigi e dovevano pagare solo un piccolo affitto.Nessuno aveva più sentito o visto il famigerato Fantasma dell'Opera.Sembrava che fosse sparito dalla faccia della Terra per tornare all'inferno.

Meg ora aveva ventidue anni.Era giovane e bellissima e tutti gli uomini non potevano fare a meno di guardarla.Alcuni cercavano di corteggiarla ma lei non cedeva mai.Sua madre cominciava ad innervosirsi per questa situazione,sua figlia aveva bisogno di un marito.Madame Giry sapeva qualcosa di ciò che era accaduto a sua figlia quando la polizia le aveva detto di averla trovata in strada in lacrime.Alla fine con grande gioia di sua madre Meg acconsentì a sposare un bel giovane del nord della Francia.Era un conte e tutte le donne erano innamorate di lui.

Era innamorata del conte Damien Michel,ma il suo cuore sarebbe sempre segretamente appartenuto ad Erik.Le mancava terribilmente,ma era troppo testarda per andarlo a cercare.Le mancavano le sue labbra e i suoi misteriosi occhi verdi.Le mancava il modo in cui la faceva rabbrividire solo sfiorandole la mano.Chiuse gli occhi per cercare di sentire la sua dolce voce che cantava solo per lei.

“Meg è quasi mezzogiorno e tu sei ancora in camicia da notte.Sono stanca di vederti star lì senza far niente quando hai uno stupendo fidanzato che sposerai tra un paio di mesi.Dobbiamo cominciare a pianificare il matrimonio.”lei aprì gli occhi,tornando lentamente alla realtà.

“Che c'è mamma?”chiese innocentemente.Madame Giry stava per rimproverare sua figlia quando qualcuno bussò alla porta della camera da letto.

“Entrate,”gridò Madame.Una giovane cameriera di nome Isabel entrò in punta di piedi.”Madame,il Conte Michel è qui per vedere Madamoiselle.”

“Oh bontà divina,non sono ancora vestita.”Meg corse al suo guardaroba in cerca del vestito perfetto.”Umm,per favore dì al Conte che scenderò tra un paio di minuti,Isabel.”

“Si,madamoiselle.”


“Meg cara,sei un incanto,come sempre.”disse il Conte Damien mentre Meg scendeva le scale.

“Damien è così bello vederti.”disse lei mentre gli dava un bacio sulla guancia.

“Stavo pensando di andare a pranzo e poi di fare una passeggiata nel parco.”disse cingendole la vita.

“Sarebbe bellissimo.”


Intanto nei luoghi più oscuri di Parigi,viveva un uomo che era stato un mistero per tutti.Nessuno sapeva da dove veniva o chi era.Le madri dicevano ai loro figli che dava la caccia ai bambini e alle bambine cattive.Altri dicevano che era il diavolo che cercava di catturare uomini e donne immorali per portarli con lui all'inferno.

Erano solo pettegolezzi;certo,nessuno di loro conosceva davvero l'uomo dietro il mostro che bruciava all'inferno ma che segretamente sognava la bellezza.Una volta era conosciuto come il famigerato Fantasma dell'Opera.

Ora Erik era disteso accanto ad una prostituta presa per la notte.Lei aveva i capelli biondi e begli occhi verdi.Non doveva avere più di diciassette anni.Era l'unico modo per Erik di soddisfare i piaceri della carne.Era un modo per dimenticare il suo orribile passato.Era un modo per dimenticare non solo Christine Daae,ma anche la piccola Meg Giry.Sospirò per la frustrazione al pensiero della sua piccola ballerina.Lei era la sola che era sempre stata lì ad asciugare le sue lacrime.Lei era la sola che si era presa cura di lui.Non Christine,ma Meg.

Si chiedeva cosa ne era stato di Meg.Si era sposata?Era felice?Pensava ancora a lui o cercava di dimenticare il bastardo egoista che era?Quelle erano le domande che si faceva ogni notte dopo aver pensato a Christine.”Oh,Monsieur”disse piano la giovane.L'attenzione di Erik si concentrò ora sulla ragazza.

“Alzati”urlò,mentre si allontanava da lei.
“Ma...ma monsieur.Pensavo ci fossimo divertiti insieme.”

“Vestiti e prendi i tuoi soldi.Voglio restare solo.”Disse lanciandole il vestito.Anche lui si rivestì velocemente e bevve un bicchiere di brandy,lasciando che il forte liquore lo aiutasse a dimenticare la sua vita passata.


“Sono stata meravigliosamente bene Damien.Il pranzo è stato ottimo.Penso che non avrò fame per una settimana.Non avresti dovuto.”disse dolcemente.

“Bene,sono felice che ti sia divertita.Ti vizierei sempre Meg.Dopotutto sei la mia futura sposa.”Damien le sorrise con amore.”Parlando del fatto che sarai presto mia moglie,hai pensato a qualcosa riguardo il matrimonio?”Chiese.

Meg cominciò a mordersi nervosamente il labbro.”Umm in realtà non l'ho fatto.”rispose con aria imbarazzata.

“Meg sai che dobbiamo cominciare a pensarci.Il matrimonio è solo tra un paio di mesi.Non ti lascerò aspettare fino all'ultimo minuto.”

“Certo che no Damien,è solo che sono stata...distratta.”

“Distratta?da cosa?”si sentì chiedere.

La ragazza aveva bisogno di trovare una buona bugia.Non poteva dire a Damien che sognava Erik tutte le notti.Che sperava di stare tra le sue braccia mentre cantava per lei.Non poteva dirgli che ogni volta che la baciava lei pensava segretamente che fosse Erik.”E' solo che mi manca così tanto l'Opera Populaire e ci penso spesso.”Beh,era una mezza bugia.

“Ma dai Meg,sono passati cinque anni dall'incendio,dovresti essere contenta di aver lasciato quel posto con quel pazzo.”Meg socchiuse gli occhi.

“Quel posto era la mia casa da quando ero piccola.Quel posto era tutto il mio mondo.Non posso semplicemente dimenticare il mondo che conoscevo prima.Non capisci che stavo per vivere lì per sempre e diventare la Prima Ballerina?”

“Meg non puoi gettar via la tua vita su piccoli e stupidi sogni.”Damien rimpianse le sue parole.Potè vedere nascere sul volto della sua fidanzata rabbia e dolore insieme.

“Come osi?Non erano stupidi sogni.Era la realtà.Sapevo che i managers e mia madre ne avevano parlato.Dicevano che in un anno o due sarei diventata Prima Ballerina,ma come sai,quel piccolo e stupido sogno non è diventato realtà.”salì in carrozza,senza ascoltare Damien.Era furiosa.Era come tutti gli altri uomini,che pensavano che le ragazze fossero stupide.


“Ciao Erik.”disse una cameriera che aveva dormito con lui un paio di notti prima.

“Ciao.”borbottò.

“Cosa posso portarti?Il solito?”chiese già sapendo che avrebbe detto,”si”.

“Si.”Disse infatti,in un sussurro.Una volta che gli ebbe servito il suo drink,Erik lo buttò giù in un sol sorso.Amava come l'alcol gli faceva dimenticare i suoi problemi.Amava come solo per un momento riusciva ad essere come tutti gli altri uomini che entravano nella locanda.
La cameriera tornò e si sedette su di lui,il suo profumo era così forte da pizzicargli le narici.”Allora Erik,”disse ridacchiando.”Che fai stanotte?Stavo pensando che potremmo passare un paio d'ore insieme.Che ne dici?”Era una proposta allettante,ma non poteva.I suoi riccioli scuri gli ricordavano troppo Christine.L'ultima volta che erano stati insieme aveva urlato,”Christine”,invece del nome della ragazza,qualunque esso fosse.

“Non stanotte.Sono...troppo stanco.”La ragazza mise il broncio sperando di convincerlo,ma lui non ci sarebbe cascato.

“Il famigerato seduttore sta rifiutando per la prima volta una donna nel suo letto?Non riesco a crederci.”Erik le lanciò uno sguardo truce.

“Ah Erik,mi chiedevo quando saresti arrivato.Alcuni dei ragazzi stanno per cominciare a giocare a carte e speravano che ti saresti voluto unire a loro.”disse l'oste,avvicinandosi.

“Non ne sono sicuro.Non sono in vena stanotte.”

“Oh su Erik solo una partita.”Lui alzò gli occhi al cielo ma si alzò e si avvicinò al tavolo da gioco.

Cominciarono a giocare una mano di poker.Erik andava abbastanza bene,mentre gli altri uomini erano in difficoltà.Tutti avevano puntato 20 franchi e stavano cominciando a diventare avidi.Tutti loro erano quasi ubriachi.Lui sorrise compiaciuto.Aveva un full.”Mi dispiace signori,ma credo che abbiate perso.”E così dicendo scoprì le sue carte.

Un uomo si alzò in piedi furioso buttando a terra la sedia.”Sei un bugiardo bastardo.Stai vincendo sempre.Stai barando.”Erik restò seduto con aria indifferente.L'uomo era ovviamente ubriaco.

“Ma perchè buon signore?Mi offende.Non sono un baro.Penso che sia lei qui a barare.”disse portandosi una mano al cuore.

“Perchè tu...”L'uomo tirò fuori un coltello e ferì Erik ad una gamba.Erik era scioccato.Era sempre stato capace di schivare qualunque cosa.Per la prima volta qualcuno era riuscito a colpirlo.Ma se ne sarebbe pentito.Bruciava di rabbia,ma non voleva fare una scenata.Quell'uomo stupido stava ridendo...rideva del famigerato Fantasma dell'Opera.All'improvviso prima che l'uomo potesse reagire,Erik lanciò il suo famoso lasso attorno al collo dell'uomo,spezzandoglielo all'istante.L'intera taverna ammutolì.

“Tu...tu hai ucciso Alexander.”disse un uomo con voce tremante.

“Prendetelo!”Gridò un altro.Erik doveva andar via di lì altrimenti l'avrebbero ucciso.Così,agitando il mantello e aiutato da un trucco di magia,uscì dalla taverna.Arrivò zoppicando fino ad un cavallo legato ad un palo e ci salì sopra,cavalcando nella notte che conosceva tanto bene.


“Meg mi dispiace se ho ferito i tuoi sentimenti.Ho parlato senza pensare”disse Damien nella carrozza.Meg continuò ad ignorarlo.Lui sospirò,frustrato.”Meg smettila di comportarti come una bambina.Sai che non intendevo farti arrabbiare.”La ragazza lo fissò un attimo prima di continuare a guardare fuori dal finestrino.

“Sei come tutti gli altri uomini,Damien.”disse.”Nessuno di loro crede nelle donne.Tutti voi credete che le donne non possano fare altro se non rigovernare e cucinare.Lo odio!Non sono una macchina che puoi manovrare come ti pare.”Damien stava per dire qualcosa quando Meg scorse un corpo sul ciglio della strada.”Fermatevi!”La carrozza si fermò bruscamente.

Scese velocemente dalla carrozza per avvicinarsi a quel corpo.”Meg!Che cos'è?”chiese Damien scendendo come lei.

La ragazza impallidì trovandosi davanti il viso dell'uomo che una volta aveva amato.

***

13.O lo ami oppure no

Erik si svegliò in un caldo e soffice letto.Riusciva sentire un leggero profumo di pane appena sfornato.”Potrei stare steso qui per sempre.Sono in paradiso?”disse chiudendo di nuovo gli occhi,raggomitolandosi tra le coperte.

“Non è proprio il paradiso,ma è un posto che qualcuno potrebbe chiamare casa.”Ad Erik si gelò il sangue.Avrebbe riconosciuto quella voce dovunque.Quella voce così dolce e intonata.Aprì lentamente gli occhi e trovò l'unica donna che aveva infestato i suoi sogni tutte le notti.L'unica donna che balzava nei suoi pensieri quando meno se lo aspettava.”Come ti senti?”Gli chiese Meg prendendo un pezzuolina da una bacinella d'acqua e gli tamponò leggermente la fronte.

“Meg?Sei davvero tu?Sto sognando?”Chiese,accarezzandole delicatamente il viso.Meg Giry era più bella di quanto ricordasse.I suoi capelli biondi sembravano raggi di sole e i suoi occhi erano blu come il mare.Profumava come una rosa ben sbocciata.Era incredibilmente bella.

“Sono io.Non giovane come ero una volta,ma sono io.”

“E' passato troppo tempo.Non so cosa dire.”Erik sembrava scioccato.

“Lei,Monsieur non deve dire niente.Ha bisogno di riposare altrimenti mamma si arrabbierà.”La ragazza si chinò per parlargli all'orecchio.Erik poteva sentire il calore irradiarsi dal suo corpo.Lei sussurrò,”Non le piacciono i malati.La irritano.”Lui sorrise.In quel momento poteva stringerle le braccia intorno al collo,attirarla a sé per baciarla appassionatamente e fare l'amore con lei,ma prima che potesse fare una di queste cose lei si alzò e si avviò verso la porta.”Dormi mio angelo della musica.Hai bisogno di rimetterti in forze.Abbiamo molte cose da raccontarci.”Poi uscì lasciando Erik confuso,ma allo stesso tempo stupito.

Aveva fatto quello che gli era stato detto.Aveva dormito tanto.Quando si era svegliato si era aspettato di trovare Meg seduta vicino a lui,ma invece aveva trovato solo buio.Aveva lentamente,e non senza provare dolore,provato a scendere dal letto.Aveva visto la sua maschera su un tavolo vicino al letto ma aveva deciso di lasciarla lì per ora.Camminò fino al davanzale e stette lì,lasciando vagare la mente.Si chiese come faceva Meg ad essere così allegra e a comportarsi come se tutto andasse bene,mentre lui non avrebbe mai dimenticato quello che le aveva fatto tempo fa all'Opera Populaire.L'immagine di lei per terra in lacrime gli procurava delle fitte dolorose al cuore.

Un colpo alla porta lo distolse da quei pensieri.Meg entrò portando in equilibrio un piatto ed un bicchiere con una mano.”Pensavo avessi fame.”disse camminando verso di lui e mostrandogli il piatto con delle fette d'arrosto,piselli e un panino.

“Si,grazie.”Ad Erik mancò il respirò alla vista di quanto era bella.Mentre mangiava lei lo studiò attentamente.I capelli scuri avevano assunto dei riflessi argentati e cominciava ad avere qualche ruga,ma era ancora l'uomo che le faceva battere forte il cuore,era ancora l'uomo che amava tanto segretamente quanto immotivatamente.Sapeva di non poterlo amare;era quasi una donna sposata.

Lui la guardò negli occhi.Era diversa,lo sapeva.Non era più la ragazzina che era,ma una giovane e splendida donna.Ma c'era qualcosa di diverso in lei.Aveva perso quell'aria infantile.Lo scintillio nello sguardo era sparito.”Sei cambiata.”

“Lo so.”rispose,vicina alle lacrime.Le doleva il cuore,avrebbe voluto tornare indietro nel tempo e non avere quello stupido scontro con lui.”Succedono tante cose quando stai via per cinque anni.”All'improvviso Erik le prese una mano e la attirò tra le sue braccia,baciandola famelico.Aveva provato a controllarsi.Aveva provato a resistere,ma ne aveva bisogno.Aveva bisogno di lei.

Meg avrebbe voluto continuare.Non avrebbe mai voluto lasciarlo andare via,ma la sua mente le ricordò che aveva un fidanzato che aveva anche aiutato Erik.Così a malincuore si staccò da quell'abbraccio.Aveva il viso rigato di lacrime.Lacrime che le ricordavano che non gli sarebbe mai appartenuta.”Non posso Erik.Non dobbiamo farlo.Io sono quasi...”prese un grosso respiro prima di continuare,”Sono quasi sposata.”Erik raggelò.Il cuore gli si fermò nel petto.Non poteva credere a ciò che aveva sentito.

“Spo...sposata?”riuscì a dire.

“Si,tra un mese.”rispose lei mentre altre lacrime le solcavano le guance.”Oh Erik vorrei non esserlo!”disse singhiozzando tra le sue braccia.Lui la abbracciò forte e la lasciò piangere fino a non avere più lacrime.La tenne la testa appoggiata sulla spalla e guardò fuori dalla finestra,incapace di pensare per bene.

“Oh Erik,vorrei poter tornare indietro.Vorrei non avessimo mai avuto quel litigio.Vorrei aver cercato di fermare mamma,ma ero troppo debole per tenerle testa.Ho avuto paura per lei per tanto tempo.Mi dispiace così tanto.”

“No,io sono il primo a dovermi scusare.Se non ti avessi mandato via le cose sarebbero state diverse.”disse lui lasciando che la mano corresse ad accarezzarle i lunghi e soffici capelli.

“No,non lo sarebbe stato.”disse Meg e si alzò,camminando verso il balcone.”Pensavi solo a Christine.Eri ancora ferito per quello che ti aveva fatto.Era l'unica che volevi.”Erik sapeva che aveva ragione.Christine era sempre stato il suo prima amore.Era un uomo distrutto quando lo aveva lasciato e quando Meg se ne era andata era a pezzi.

“Lo ami?”chiese all'improvviso.

“Cosa?”la ragazza era sorpresa da quella domanda.

“Il tuo fidanzato,lo ami?”richiese con voce tremante.

“Questa è una questione privata e inappropriata e mi rifiuto di discuterne”disse Meg arrossendo.

“E così non lo ami.”disse,la speranza negli occhi.

“Non l'ho mai detto!”stavolta il viso era rosso per la rabbia.Oh Dio,amo questa donna,pensò Erik.
“E' una domanda semplice.O lo ami oppure no.Allora?”ora Erik si stava divertendo.

”Si,”mormorò.”Si,lo amo.”disse con maggiore sicurezza.Lui sollevò le sopracciglia.Non era sicuro se crederle o meno.”Anche se non sono pronta per il matrimonio,lo amo,davvero tanto.”

Prima che Erik potesse replicare qualcuno bussò alla porta.”Madamoiselle è lì?”

“Meg,la mia maschera!”gridò.

“Uh,solo un secondo.”gridò lei,afferrando la maschera e lanciandogliela.Ed Erik la indossò velocemente prima che Isabel entrasse.

“Madamoiselle,il conte è qui per vederla.”disse fissando Erik.

“A quest'ora?No,digli che scenderò tra un minuto.”Isabel annuì e uscì.”Devo andare.”disse Meg voltandosi verso Erik.Potè vedere il disappunto nel suo sguardo.

“Buonanotte Meg.”le disse guardando fuori dalla finestra.Lei voleva restare con lui e lasciarsi abbracciare,ma aveva un fidanzato che la aspettava quindi,seppur riluttante,uscì.
 
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15 replies since 7/5/2008, 14:24   433 views
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