A Ballerina's Tale, by phantomluver4ever1

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sabrinta
view post Posted on 25/5/2008, 11:19 by: sabrinta
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He's a lion that I am proud to hunt

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altri due capitoli,ormai siamo quasi alla fine...

14.Il racconto di Erik e la biblioteca


Meg scese al pian terreno e trovò sua madre e il suo fidanzato in una fitta conversazione.Quando i due la notarono il ragazzo si alzò e le diede un bacio sulla guancia.”Damien non pensavo che saresti arrivato a quest'ora così tarda.”

“Lo so,ma avevo bisogno di sapere che entrambe stavate bene,dopotutto hai un uomo in casa,potrebbe essere pericoloso.”disse sentendosi orgoglioso per averci pensato.

“Grazie Damien,ma non c'era bisogno di preoccuparsi,è un amico di famiglia.”rispose Madame Giry.

“Si,grazie.”disse Meg sedendosi su una sedia vicino al fuoco.Damien la guardò.Il suo volto ardente gli faceva venir voglia di prenderla tra le braccia e baciarla.La amava con tutto il cuore.Pensava di essere l'uomo più fortunato del mondo quando aveva accettato la sua proposta di matrimonio.Ma a volte gli faceva paura.Sembrava sempre sognante oppure aveva uno sguardo assente.Sapeva che le era successo qualcosa in passato e sperava di sapere cosa.

“Penso che mi ritirerò per la notte,è stata una lunga giornata.”disse Madame Giry alzandosi.Baciò sua figlia augurandole la buonanotte e lasciò i due da soli.

“Tua madre sta pensando di uscire con te domani per i preparativi del matrimonio.”disse Damien una volta sicuro che Madame fosse uscita.

“Sarà eccitante.”mentì.Voleva stare con Erik.Il silenzio riempì la stanza.Non sapevano cosa dirsi.Damien si avvicinò al fuoco pensieroso,prese un respiro profondo poi si girò a guardare la sua fidanzata dritto negli occhi.

“Meg,mia dolce piccola Meg.”Damien si inginocchiò di fronte a lei e le prense le mani tra le sue.”Sei sicura di volere tutto questo?Non voglio trascinarti in un matrimonio infelice.Voglio che tu sia felice per sempre.Non voglio che tu abbia rimpianti.Ultimamente sei stata...'distratta' come dici tu.Non voglio una moglie piena di sogni e desideri insoddisfatti.”Ora aspettava da lei una risposta.La ragazza tirò via le mani dalle sue e le posò sul suo viso,accarezzandolo con affetto.

Sapeva che Damien non la meritava.Sapeva che voleva una moglie che lo amasse con tutto il cuore e con tutta l'anima,ma sapeva di dover affrontare questo matrimonio per il bene di tutti loro.Non sapeva cosa Erik potesse offrirle e sapeva che quello era il modo migliore per rendere sicura la vita di sua madre,con una casa in cui vivere.


Guardò la sua immagine nello specchio,incapace di credere che stava indossando il suo abito da sposa.O meglio,quello che stava per comprare.La sarta stava facendo delle modifiche e presto sarebbe stato pronto.”Meg sei bellissima!”esclamò sua madre.

“Grazie,mamma.Sono così eccitata.”rispose fingendo un sorriso.Era tutto,tranne che eccitata.Aveva sempre più paura e questa paura cresceva man mano che si avvicinava il giorno del matrimonio.Per giorni era andata a fare compere mentre Erik restava in camera sua,amareggiato.Aveva provato a parlargli,ma lui non aveva voluto ascoltarla.

Dopo aver finito le spese per quella giornata le due donne tornarono a casa e cenarono.Erik ovviamente non volle unirsi a loro.”Devo portargli io la cena,Meg?”chiese Madame Giry.

“Credo di si,ce l'ha con me,e non so perchè.”mentì.Sapeva che Erik era furioso con lei.Era arrabbiato per il matrimonio,era troppo tardi per impedirle di dire 'si' .

Erik sentì un leggero bussare alla porta.Sapeva che era Meg,ma non era sicuro di poterla guardare in faccia di nuovo.Ogni notte non voleva parlarle,ogni notte quando la vedeva andar via sperava di poterla stringere a sè e baciarla.”Erik,posso entrare?”la voce di Madame Giry interruppe i suoi pensieri.

“Si,Madame.”rispose irritato.La donna entrò.Era invecchiata in quegli anni di lontananza.I suoi capelli castani erano diventati argentei e aveva più rughe di quante ne riuscisse a contare,ma si poteva ancora dire che fosse una bellissima donna.

“Quando abbiamo saputo che ti rifiutavi di nuovo di cenare con noi ho deciso di portarti qualcosa qui.”disse sedendosi vicino a lui.

“Dov'è Meg?”chiese casualmente,come se non gli interessasse davvero.

“E' andata a letto.E' esausta per i preparativi e le spese che stiamo facendo.”Lui non rispose.”Erik ho bisogno che mi dici qualcosa,qualcosa di molto importante.Riguarda Meg.”

Egli prese un respiro profondo,evitando di guardare la donna negli occhi.”Che c'è Madame Giry?”chiese con cautela guardando fuori dalla finestra la pioggia cadere dal paradiso.Quasi rise.Non esisteva il paradiso,ma solo l'inferno.

“Che le è successo Erik,lì giù?So che è venuta senza il mio permesso.Ho anche la sensazione che fosse con te,in quelle settimane in cui era sparita.E poi la polizia disse che delle persone l'avevano vista scappare dall'Opera piangendo e poi era caduta in ginocchio.Cosa è successo Erik,per favore dimmelo.”chiese Madame Giry disperata,posandogli una mano sulla spalla.Erik prese un altro respiro profondo.Si passò una mano tra i capelli e decise di non guardarla negli occhi.

“E' stato molto tempo prima dell'incendio.Il giorno che i managers arrivarono.Ero così vicino ad avere Christine solo per me quando tua figlia,Meg,arrivò e le disse che stava facendo tardi alle prove.Poi mentre stava anche lei per andarsene si girò e si avvicinò allo specchio.Lo toccò.Le mostrai solo la maschera pensando di spaventarla,ma lei pensò che fosse uno scherzo della sua immaginazione.Stavo guardando tua figlia.Potevo vedere la sua solitudine,e quanto fosse smarrita,potevo sentire il suo desiderio di essere notata. ”

“Mi ricordava...me stesso.Sebbene tu non te ne accorgessi,Meg voleva solo essere notata da te,elogiata più di Christine,invece restava nell'ombra intrappolata nell'oscurità.Così ho cantato per lei,facendole credere di essere l'angelo della musica di Christine.Dopo le prove dell'Annibale la vidi salire sul tetto e lì piangere,al buio.Ho cantato per lei cercando di confortarla e poi ha cantato anche lei.Disse di aver preso lezioni.”Intanto Erik cominciò ad essere arrabbiato con Madame Giry.Aveva messo da parte sua figlia come un vecchio giocattolo.Madame dovette avvertire come il tono della sua voce si fosse indurito durante la narrazione,tanto che indietreggiò.

“Mi disse di come le avevi proibito di continuare le sue lezioni,ma non ti ascoltò.Continuò finchè l'anziano maestro non morì e allora lei mise da parte la sua passione per il canto.Poi dopo che ebbi ucciso Joseph Buquet seguii Christine e Raoul sul tetto,senza sapere che anche tua figlia era salita,nascosta com'era.Non solo aveva sentito Raoul e Christine cantare,ma anche me.Mi sentì piangere e venne da me.Mi confortò e cantò per me quando avrebbe potuto scappare e mettersi in salvo.Poteva scappare da me perchè le avevo mentito come avevo mentito a Christine.Penso che quela sia stata la notte in cui ho cominciato ad innamorarmi di tua figlia,Marguerite Giry.”Erik rimase in silenzio.Il dolore era troppo forte.Una volta pensava di amare Christine,ma quell'amore era diventata un'ossessione.Invece era davvero innamorato di Meg.

“Ti innamorasti di Meg?”Madame Giry non poteva credere di aver sentito bene.Era impossibile,lui era concentrato solo su Christine e la sua musica,non su sua figlia.Gli occhi di Erik avevano addolcito la sua domanda.

“Si.”rispose.”Ma ho cercato di nasconderlo,dicendomi che amavo Christine e non Meg,ma mentre i mesi passavano imparai a conoscerla sempre di più.Era,anzi è simpatica e intelligente.Mi capiva,e ciò mi spaventava più di tutto,ma poi quando l'ho vista al ballo in maschera non riuscì a resistere a ballare con lei.Sembrava un angelo.”

“E intanto non riuscivo a capire perchè fossi geloso degli uomini che ballavano con lei,ma la parte sciocca di me sentiva che dovevo ricordarle che la guardavo sempre.Ballai con lei quella notte.Era bella da mozzare il fiato.Per un momento sentii di essere come tutti gli altri,indossando una maschera solo come travestimento per quella sera...”Si fermò.Ricordando come la gente li aveva guardati danzare con ammirazione,sorrise.Era una cosa che non faceva da tanto tempo.

“Sapevo che eri tu a ballare con lei.Pensai che qualcosa era cambiato in mia figlia.Lo scintillio nello sguardo che aveva quando era piccola era tornato e poi dopo l'incendio era sparito.Poi tu ritorni e a volte intravedo di nuovo quello stesso scintillio.Dovevo capirlo.”Madame Giry scosse la testa,rimproverandosi per essere stata così cieca.

“Ti sentì quella notte.Ti sentì raccontare la nostra storia al Visconte.Corse da me in lacrime.Si voleva scusare come se fosse colpa sua quello che mi era successo.La abbracciai ringraziando quello che voi chiamate 'Dio' per avermi dato una possibilità di stringere una donna tra le braccia.Mi chiese di cantare per lei e lo feci.Alla fine lei si addormentò e la riportai nel suo mondo.”

“Così mentre le settimane passavano,noi continuammo a vederci.E poi il giorno del duello tra me e il Visconte de Chagny trovai Meg al cimitero,che cantava.La seguii fino alla tomba di suo padre.Lì si inginocchiò e pianse.Mi avvicinai per capire cosa c'era che non andasse.Disse che erano i suoi ricordi a farla piangere e capii cosa intendeva.La confortai di nuovo come avevo fatto nel mio rifugio.Quando smise di piangere stavamo per separarci ma lei mi pregò di restare,disse che era stata sola troppo a lungo.Non potevo credere alle mie orecchie.Le chiesi che vita aveva conosciuto.”Madame Giry stava per piangere,ascoltando la storia di sua figlia.Pensava di conoscere Meg meglio di chiunque altro,ma c'erano molti segreti che Meg le aveva nascosto.

“Quel giorno la baciai.All'inizio fu un bacio dolce,delicato,ma entrambi avevamo bisogno di più.Lo lessi nei suoi occhi.Così il bacio si fece appassionato,la strinsi forte,setendo che se l'avessi lasciata andare l'avrei persa per sempre.Alla fine,pur lontano da lei continuavo a pensarla.La cosa mi spaventò.Cercai di negare i miei sentimenti anche a me stesso,ma senza riuscirci.”Erik si girò e trovò Madame Giry in lacrime.”La notte dello spettacolo la trovai in una vecchia sala prove a ripetere la parte.Mentre piroettava pe la stanza piombai nella stanza per abbracciarla.La baciai di nuovo,voleva essere una sorta di addio,ma quando guardai nei suoi occhi vidi amore vero,puro.Le dissi di andare,pensando che sarebbe stato più facile in quel modo lasciarsi.Corse di nuovo da me e mi baciò.Volevo dirle che l'amavo,ma non potevo darle false speranze.”

“Non c'è da meraviglairsi che fosse tanto desiderosa di scendere là giù.Voleva scendere con Raoul,ma io gliel'ho impedito.Dovevo capirlo.”disse Madame,quasi a se stessa.

“Mi trovò nell'altro rifugio,con un coltello nello stomaco.Non so cosa successe nei primi giorni che rimase con me.Ero incosciente.Certo fu testarda e non mi lasciò morire.Si prese cura di me,ma io mi arrabbiai perchè non riuscivo a fare niente da solo senza sentire dolore e mi sfogai con lei.Le urlai contro,facendole credere che fosse stata solo un modo per consolarmi e per dimenticare Christine.Mi schiaffeggiò e urlò anche lei.Usai tutta la mia forza per immobilizzarla contro il muro.Lei cominciò a piangere e poi disse...”Un nodo alla gola gli rendeva difficile continuare.”...disse che pensava di amarmi.Le gridai di andarsene.E quando si rifiutò di farlo la schiaffeggiai.Non potevo credere di averlo fatto.Ero davvero un mostro.Lei scappò via piangendo.Con la forza che mi rimaneva la seguii per tutto il tempo e la vidi cadere per strada in lacrime,sembrava un angelo caduto.La osservai disperato.”


Madame Giry aveva smesso di piangere quando tornò in camera sua,ma mentre passava davanti alla porta di Meg,si fermò.Entrò silenziosamente e la trovò addormentata.Allora si inginocchiò vicino al suo letto,accarezzandole delicatamente la guancia.Meg,sei molto più coraggiosa di quanto io lo sia mai stata.”Bambina mia quanto dolore ti ho dato?”mormorò.Poi si alzò e guardò sua figlia un'ultima volta,pensando ai tempi in cui era piccola e la guardava dormire,e uscì.

Meg l'aveva sentita.Si chiese cosa era successo tra lei ed Erik.Avevano parlato a lungo.Allora tornò a dormire ma si svegliò di nuovo per gli incubi.Non posso dormire ora,pensò.Andrò giù in biblioteca a prendere un libro.

Mentre cercava tra i differenti titoli,pensò di aver sentito una mano toccarle la spalla.Si girò ma non trovò nessuno.Prese velocemente un libro e stava per correre fuori quando capì che la porta era stata chiusa a chiave.Una folata di vento fece spegnere le candele.Si girò e trovò Erik.

Stava quasi per urlare per la sorpresa.Pensava che Erik stesse dormendo.Ovviamente no,pensò.”Non dovresti essere a letto a quest'ora mio piccolo angelo biondo?”le chiese con con un sorriso malizioso.Lei gli lanciò uno sguardo arrabbiato.Come si permette di spaventarmi nel bel mezzo della notte?pensò.

“Non dovresti essere anche tu a letto?”chiese con freddezza.

“Di questo non devi preoccuparti”le disse.Lei rabbrividì.La sua voce lo rendeva così potente.Potrebbe essere un re.
“Sono scesa per prendere un libro e ora me ne torno a letto,io.”Così dicendo cercò di oltrepassarlo,ma lui la bloccò.

“E' un invito Meg?”Aveva un sorriso perfido sul viso.Lei arrossì sotto il suo sguardo.

“Sei un uomo malvagio.Come osi parlare ad una donna sposata in questo modo?”Si stava arrabbiando,Erik lo vedeva,ma era stato distratto dai suoi riccioli dorati che brillavano illuminati della luna.

“Quasi sposata.”La corresse,accarezzandole dolcemente i capelli.Meg chiuse gli occhi,incapace di resistergli.Tutto il suo corpo era in fiamme solo per il fatto che le stava accarezzando i capelli.”I nostri giochetti sono finiti,Meg.Tu mi vuoi,lo so.Leggo il desiderio nei tuoi occhi.Non cercare di fare l'innocente con me.Soccombi Meg,abbassa le difese,e soccombi a me,completamente.”Così le sussurrò all'orecchio.Poi cominciò a posarle delicati baci sul collo,desiderandola sempre di più.

“Erik,io...”Ma lui la baciò appassionatamente e le impedì di continuare.Meg cedette all'istante.Le sue labbra erano paradisiache.Gli cinse il collo,baciandolo più profondamente.Erik la spinse contro la porta,prendendole il seno tra le mani.Potè sentirlo sbocciare tra le sue mani.

Le piaceva quel formicolio attraversarle il corpo.Amava come le faceva scorrere veloce il sangue nelle vene,il fuoco nel ventre e tra le gambe che minacciava di consumarla.”Questa è follia.”mormorò.Lui sorrise prima di cominciare a scioglierle la camicia da notte quando all'improvviso lei lo fermò,spingendolo via da sé.”Non possiamo farlo Erik.Ho un fidanzato.In più c'è mia madre di sopra.Lo voglio tanto quanto te,ma non possiamo.”Vide il disappunto nel suo sguardo.Cercava di nasconderlo,ma non ci riuscì.Lentamente la lasciò andare e si aggiustò i capelli.Si mise a posto la maschera che si era storta nella foga del momento.Poi lisciò la camicia da notte spiegazzata di Meg e le aggiustò i capelli.Le diede un ultimo bacio prima di lasciarla da sola nella biblioteca,in lacrime.

***

15.Quel desiderio finora inespresso

“A mia figlia Meg e al mio futuro genero Damien,possano vivere un lunga vita felice insieme.”Così brindò Madame Giry.Era un giorno di festa.Una festa per sua figlia,i suoi amici più cari e alcuni parenti di Damien.Ovviamente anche Christine era stata invitata,ma non venne perchè era incinta di 8 mesi del suo terzo figlio.Anche Erik era stato invitato ma ovviamente non si presentò.

Meg sapeva che era arrabbiato con lei,per averlo fermato in biblioteca quella notte,ma aveva dovuto farlo.Non gli aveva parlato più da quella notte perchè ogni volta che provava a farlo la sua porta era chiusa a chiave.Quando Madame Giry non era a casa lei cominciava a bussare forte alla sua porta e a gridare.Era furiosa con lui per il suo modo di fare,freddo un momento e appassionato un altro.Odiava come le sue emozioni mutavano di continuo.

Dopo averla lasciata in biblioteca in lacrime,Meg si era seduta su una sedia vicina;pensando a tutte le cose che erano successe e che l'avevano portata fin lì.Aveva pensato a quando aveva sentito per la prima volta la voce di Erik e quando lo aveva confortato la notte che Christine gli spezzò il cuore;era stata la stessa notte in cui si era innamorata di lui,del famigerato Fantasma dell'Opera.


“Alla mia bellissima futura sposa,che mi ha reso l'uomo più fortunato e felice del mondo.Meg,prometto di amarti per sempre.”Damien la baciò sulla guancia e ciò la riscosse all'improvviso dai suoi pensieri.Arrossì,imbarazzata per non aver sentito il discorso,ma quel rossore poteva essere confuso con un altro tipo di imbarazzo.Tutti sorridevano e così fece anche lei.

“Bene,ora basta con tutte queste chiacchiere,mangiamo.”Madame chiamò le cameriere e se ne presentarono una dozzina a servire le varie pietanze.Il piatto principale era l'anatra che tutti elogiarono e il dessert era una deliziosa torta al cioccolato che fu molto apprezzata.Tutti si divertirono.

“Madame,ancora una volta ha superato se stessa stasera.Grazie per la cena squisita.”e così dicendo Damien le baciò la mano.Poi si girò verso Meg e le diede un bacio sulla guancia.”Ti vedrò tra due settimane e ti prometto di venire da te per prima cosa appena arrivato a Parigi.”Doveva partire per Londra per un viaggio d'affari.Doveva sistemare alcune faccende e stava anche segretamente preparando la loro luna di miele in una casa nella campagna inglese.Voleva farle una sorpresa,non era mai stata a Londra,o in Inghilterra.Lei diceva sempre di volerla visitare e quale modo migliore se non regalarle questo viaggio per il matrimonio.

“Stai attento,Damien.”gli mormorò all'orecchio,abbracciandolo.

“Prometto di scriverti il prima possibile.Ti amo!cerca di star fuori dai guai.”Le gridò mentre già la carrozza era partita.

Erik stava guardando tutto dalla sua finestra.Vedeva l'espressione di pura felicità sul volto del Conte.Aveva sentito il discorso e le chiacchiere di amici e parenti durante la cena.Era stato invitato,ma sapeva che era stato un gesto di cortesia più che un vero invito,o almeno così aveva creduto.Si era rifiutato di parlare con Meg,stava male sentendo tutti quei colpi alla porta e le grida e i pianti,gli ordini di lasciarla entrare.

Si dava dello stupido per quanto aveva fatto nella biblioteca e sperava di poter dire che lo rimpiangeva,ma stava solo mentendo a se stesso e al suo cuore.Era sveglio e guardava fuori dalla finestra,quando aveva sentito la porta della camera da letto di Meg aprirsi,i suoi piccoli passi sul tappeto.Aveva visto attraverso una fessura la luce della candela che Meg aveva in mano.E come una falena attirata dalla luce,l'aveva seguita;lui era la falena,Meg la luce.

Un solo sguardo a Meg gli fece capire che non poteva più fingere.Sapeva di avere bisogno di lei e di volerla,ma stranamente non era solo il desiderio ad averlo spinto a seguirla,era anche l'amore che provava per lei.Sapeva di voler fare l'amore con lei,non solo soddisfare i suoi bisogni come faceva con le prostitute.

Era passate un paio d'ore dalla fine della festa e come previsto le donne erano già andate a letto.Fu quindi sorpreso che Meg fosse ancora in piedi dopo una lunga giornata,ma lo fu ancora di più vedendola dirigersi verso la stalla.Nel buio sentì la conversazione che la ragazza ebbe con lo stalliere.”So che è tardi Armand,ma ti chiedo questo enorme favore,di portarmi a Parigi.”

“Va bene.”rispose seppur riluttante.”Vada a prendere il mantello e quant'altro le occorre,sarò pronto tra dieci minuti.”

“Oh grazie.”mormorò Meg prima di tornare in camera sua.Erik rimase nascosto nell'ombra così che lei non potesse scoprirlo a spiarla.Una volta che fu sicuro di non essere visto né sentito da nessuno,si mosse.Aspettò che Armand finisse di preparare i cavalli prima di colpirlo facendogli perdere i sensi.Trascinò l'uomo in una stalla vicina.Lo coprì con del fieno e indossò la sua cappa.Stava facendo come tanti anni prima quando aveva portato Christine al cimitero.

Quando Meg tornò salì in carrozza,senza notare che c'era qualcun altro a scortarla fino a Parigi.Poi disse,”All'Opera Populaire,ma cerca di non svegliare mia madre.”Erik annuì.Mentre andavano a Parigi la sentì cantare piano:

Sarai nel mio cuore
Non importa cosa diranno
Tu sarai qui nel mio cuore

Per sempre


Poi sussurrò,”Per sempre.”Ad Erik si strinse il cuore.Lei stava pensando a quella notte sul tetto.

Era ignara di tutto.Non poteva vedere la carrozza su cui era salita,non poteva vedere che il conducente non era certamente Armand.Vedeva solo il passato.Riusciva solo a ricordare il suo cuore spezzato mentre Erik e Christine esprimevano il loro amore in una canzone.

Ricordava cercando di trattenere le lacrime che rischiavano di uscire.Si sentiva come se lo stesso pugnale che Erik si era conficcato nello stomaco ora le avesse centrato il cuore.Aveva cominciato a maledire Christine e Erik quando si era ricordata cosa le aveva detto prima dello spettacolo;Continuerò a vegliare su di te anche in tempi difficili.

Non aveva capito allora cosa intendesse fino a quando il lampadario non era caduto.Sapeva che tutto era stato programmato.Dopo quella tragedia aveva seguito sua madre,ma le fu detto di restare lì.Era rimasta lì infatti finchè la folla aveva cominciato a spingere per passare.Sapeva di dover salvare la vita ad Erik o dare la sua vita.Scacciò via quei pensieri.Era in missione e l'amore e la paura le davano la forza di andare avanti.Mentre viaggiava verso il suo nascondiglio stringeva la sua collana d'oro con un pendente,cantando ancora e ancora:

Ti proteggerò
da tutto
Sarò qui con te
Non piangere


Quando aveva raggiunto il nascondiglio,lui se ne era andato.Ogni speranza sparì all'istante;la speranza di trovarlo vivo anche.Non sapeva cosa si era aspettata di trovare lì.Forse Christine che baciava appassionatamente Erik,forse Erik che la costringeva a diventare sua moglie,forse i due cantare come avevano fatto prima sul palco.Semplicemente sperava che fosse salvo.E alla fine pianse,realizzando di essere stata rifiutata.ancora una volta Christine aveva vinto..Era stata scelta lei non Meg.Aveva cominciato a chiedersi,i miei capelli non sono abbastanza morbidi?I miei occhi abbastanza belli?Il mio viso carino abbastanza?o forse non sono io ma il mio modo di cantare?O non sono una brava attrice?

Sapeva che Christine era sempre stata migliore di lei in tante cose.Era stata sempre elogiata,mentre lei era messa da parte.”Madamoiselle siamo arrivati.”Meg non si era accorta che la carrozza si era fermata né che era arrivata.Osservò la costruzione che aveva davanti,non riusciva a credere di essere di fronte al posto in cui aveva giurato di non tornare mai più.

“Grazie Armand,sarò qui tra un paio d'ore.Trovati un albergo dove stare nel frattempo.”Erik annuì.La ragazza lentamente salì gli scalini dell'entrata principale dell'Opera.Sapeva che la porta era chiusa a chiave così decide di entrare come aveva sempre fatto;attraverso una porta nascosta e sconosciuta a molti.La usavano le ballerine e le ragazze del coro per entrare di nascosto senza dover affrontare Madame Giry.Anche lei l'aveva usata.
Una volta entrata non potè credere ai suoi occhi.Era buio e tetro e tutto era stato distrutto.Superò delle travi,attenta a dove metteva i piedi.Conosceva quel posto da quando era nata come il luogo in cui i sogni diventavano realtà,si trovava la felicità,ma ora tutto era stato distrutto.Chiuse gli occhi cercando di immaginarselo com'era.Sentì le scarpette da ballo battere con grazia a terra,le risate e i sussurri delle ragazze del coro.Riusciva a sentire anche le urla di Carlotta.Non sapeva dove stava andando.Seguiva solo il suo cuore ovunque la portasse e intanto cominciò a cantare:

Seguo la notte
Non sopporto la luce
Quando comincerò di nuovo a vivere?


Un giorno volerò via
Lasciarmi tutto alle spalle
Perchè vivere una vita fatta di sogni
E temere il giorno in cui i sogni finiranno

Un giorno volerò via
Volerò,volerò via...


Si ritrovò sulla riva del lago non riuscendo a credere di essere arrivata fin lì.Stava per tornare indietro,ma una voce la chiamò:

Sono il tuo angelo della musica
Vieni da me,Angelo della musica

Ascolta il tuo cuore,Meg


Allora vide la gondola nell'acqua come se stesse aspettando lei.Ci salì e cominciò a remare fino al suo nascondiglio.Nessun pensiero nella testa,ma pensieri di gioia.Nessun sogno nel suo cuore,se non sogni d'amore.

Quando raggiunse il dominio artistico,non si aspettava si vedere Erik suonare l'organo.C'era candele tutto attorno e il pavimento era coperto di petali di rose.Scese dalla barca incantata da quella vista.Tutto era bellissimo come quando aveva visto la sua casa per la prima volta.Tutto era tornato
al suo antico splendore.I tasti dell'organo erano stati riparati e gli specchi sostituiti.Era tutto pieno di ricchezze e tesori.

Lentamente camminò verso di lui e gentilmente gli posò una mano sulla spalla.Lui si voltò e la guardò intensamente negli occhi.Dolcemente,le prese le mani e la strinse a sé.Poi le mise le braccia intorno alla vita e le posò la testa all'altezza dello stomaco.Sospirò e cominciò a cantare:

Se non ti avessi conosciuto
Se non mi fossi innamorato
Non avrei il sospetto
Di quanto preziosa possa essere la vita
E se non ti avessi abbracciato
Non avrei un'idea
Di come alla fine ti avevo trovato
Tu,l'altra parte di me.


Poi la guardò.Stava piangendo silenziosamente.Allora la fece inginocchiare e cominciò ad asciugarle le lacrime,accarezzandole il viso con amore.Poi cominciò a baciarle il viso,lei chiuse gli occhi.Erik continuò a cantare:

In questo mondo così pieno di paura
Pieno di rabbia e di bugie
Posso vedere così bene la verità
Nei tuoi occhi
Allora asciugati gli occhi


E ti sono così grato
Avrei vissuto tutta la mia vita
Perso per sempre
Se non ti avessi conosciuto


Meg aprì gli occhi e gli tolse la maschera.Gli accarezzò quella parte sfigurata e cantò:

Se non ti avessi conosciuto
Sarei stata al sicuro
Ma senza mai sapere di poter provare
Un amore così vero e così forte

Ti sono così grata
Avrei vissuto tutta la mia vita
Persa per sempre
Se non ti avessi conosciuto

Erik si alzò,senza smettere di guardarla.Continuò a cantare:

Pensavo che il nostro amore fosse così bello


Aiutò Meg ad alzarsi mentre anche lei cantava:

In qualche modo rendevamo il mondo allegro

La riprese tra le sue braccia,e cominciò a condurla verso la camera da letto,il cuore gli batteva forte,la amava ogni secondo di più:

Non sapevo che la paura e l'odio potessero essere sentimenti tanto forti
Tutto ciò poteva separarci,
Ma il mio cuore sta continuando a cantare
Avevamo ragione


Meg:
Se non ti avessi mai conosciuto
Se non avessi mai provato questo amore
Non avrei il sospetto
Di quanto preziosa possa essere la vita


Erik:
Non c'è un momento che rimpiango
da quando ci siamo incontrati
Anche se il nostro tempo fosse già finito
Potrò dire di aver vissuto alla fine...



Insieme:
Pensavo che il nostro amore fosse così bello
In qualche modo rendevamo il mondo allegro


Meg:
Pensavo che il nostro amore fosse così bello
Portavamo la luce in un mondo di oscurità


Insieme:
E il mio cuore sta ancora cantando
Avevamo ragione


Dolcemente Erik fece distendere Meg sul letto,delicatamente come se potesse rompersi in mille pezzi.Lei gli sorrise in modo seducente tanto da farlo rabbrividire.Cantò:

Avevamo ragione
E se non ti avessi mai conosciuto
Avrei vissuto tutta la mia vita...


Meg:
Vuota come il cielo

Insieme:
Senza sapere perchè
Persi per sempre
Se non ti avessi conosciuto


Per un minuti ci sfu silenzio.Nessuno dei due parlò.Riuscivano a sentire il respiro dell'altro,il mondo sembrava scomparire e per un momento non c'era niente,nè matrimoni o fidanzamenti,anelli e promesse;solo loro due.Erik la guardava fisso negli occhi senza sapere se avrebbe fatto ciò che aveva desiderato per così tanto,troppo tempo.Come se Meg gli avesse letto nel pensiero,gli cinse il collo attirandolo a sè,come a dargli il permesso di continuare.”Erik.”mormorò,un momento prima che la baciasse con passione.

“Meg ti voglio così tanto,ho bisogno di te.”Le sussurrò all'orecchio,tracciandole delicatamente il collo con le dita.Lei riuscì solo ad annuire,non riusciva a parlare.La baciò delicatamente sulla fronte,e poi discese sulla guancia destra e poi sulla sinistra.Posò le sue labbra agli angoli delle sue,provocandola.Lei girò la testa e lo strinse più forte,supplicandolo per avere di più.Le fece scivolare la lingua tra le labbra,cominciando una sensuale danza con la sua.

Meg si disfò lentamente della sua gonna,sapendo che con ogni bottone che sbottonava,era sempre più vicina a passare la soglia finale.Alla fine raggiunse l'ultimo bottone,ma si fermò.Alzò lo sguardo verso Erik,i suoi occhi la rassicurarono,dandole la forza di cui aveva bisogno.Così finì di sbottonare,senza riuscire a credere quello che stava facendo.Come se le stesse leggendo nel pensiero lui le sussurrò,”Abbandona i pensieri e lascia che discendano i sogni,Meg.”Lei lo guardò ancora una volta,annuendo.Così cominciò a spogliarla lentamente,fermandosi solo per baciarle il collo.Alla fine rimasero solo gli indumenti intimi;il vestito,il corsetto e la sottoveste erano finiti sul pavimento insieme alla camicia di Erik.

Erik si consumò le mani a furia di accarezzarla;l'unicacosa che li divideva ormai era una stoffa sottile.Le baciò di nuovo il collo e poi scese al seno.Con un solo movimento Meg fu nuda sotto di lui e arrossì per l'intensità del suo sguardo.Ora avevano perso ogni idea di giusto o sbagliato.”Erik.”mormorò di nuovo.Non poteva aspettare ancora.Sapeva che stavano entrambi passando il punto di non ritorno,ma avevano perso la ragione,seguendo quel desiderio che finora era rimasto silente.

Meg armeggiò con i suoi pantaloni,cercando di fare più in fretta possibile.I pantaloni caddero,mostrando la sua potente virilità.Lei lo guardò affamata,ardendo di desiderio.Un fuoco devastante le stava inondando l'anima;già cercava di consumarla.Ora era troppo tardi,non si tornava indietro,non si guardava indietro.Chiuse gli occhi,immaginando i loro corpi avvinti,indifesi,e in silenzio.Riaprì gli occhi e trovò Erik a fissarla.Sapeva che era arrivato il momento.Era il momento di attraversare il ponte,fermarsi e guardarlo bruciare.Aveva deciso.

Erik la baciò con passione sulla bocca,abbassò lo sguardo sul corpo della ragazza,adorante.Le baciò la fronte ed entrò in lei.Infrangendo la barriera che stava tra l'adolescenza e l'essere donna.Ora avevano passato il punto di non ritorno.

 
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