A Ballerina's Tale, by phantomluver4ever1

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sabrinta
view post Posted on 27/5/2008, 14:34 by: sabrinta
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He's a lion that I am proud to hunt

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ed eccovi,come promesso,il capitolo finale 'rivisto' di questa ff!Ripeto che se vorrete leggere il triste finale così come l'autrice l'ha scritto potete dirmelo e io lo tradurrò per voi ;)
(l'ho scritto io...abbiate pietà di me novellina :trota: )



"Sono malata Meg,sto per morire."
Meg,stesa sul grande letto in camera sua,non riusciva a pensare ad altro...entro breve tempo avrebbe perso la sua severa madre,e ancor più severa insegnante di ballo.Certo,c'erano state incomprensioni,la sua predilizione per Christine...e Erik...ma era pur sempre sua madre e le voleva bene nonostante tutto.
Come negarle quell'ultimo giorno felice?Il giorno del suo matrimonio con Demien?Aveva preparato tutto con tanta solerzia e affetto!madame Giry voleva bene a quel ragazzo ed era così contenta che sposasse proprio la sua Meg...ma Meg non lo amava,ormai solo un uomo occupava il suo cuore,tutto l'amore era per lui e nessun altro...Erik,
Erik era nella camera accanto,forse dormiva...ma no,Meg sapeva che egli doveva aver ascoltato l'intera conversazione con sua madre dato che si era svolta sulle scale,proprio davanti alla porta della sua stanza.
"Oh Erik se potessi scappare con te,lasciarmi tutto alle spalle...ma come faccio a lasciare mamma così?"Sussurrò tra sè.
"Se davvero è questo che vuoi me ne andrò,così non ci saranno più problemi"All'improvviso disse una voce.Meg sobbalzò ma si ridistese quieta e disperata al contempo riconoscendo all'istante Erik,che piano stava entrando in camera.
"Erik cos'altro posso fare?Dimmelo tu,trova una soluzione e io la seguirò."
"No Meg,non posso e non voglio constringerti a seguire le mie volontà.Sai bene che se fosse per me saremmo già in viaggio...ma non voglio che tu abbia rimpianti e rancori futuri verso di me,quindi ti lascio,devi decidere da sola.Mandami una lettera con la tua decisione all'Opera,manderò un servitore tra una settimana."
Detto questo Erik le prese una mano,la accarezzò piano,dolcemente,poi la fece sollevare dai cuscini per poterla abbracciare un'ultima volta.Le accarezzo i lunghi capelli con lentezza infinita,come per imprimersi nella memoria la loro morbidezza,le piccole onde che si erano formate a furia di intrecciarli,il loro delicato profumo...infine la baciò,ed era un bacio che sapeva di addio,un bacio che le diceva 'fai quello che ritieni giusto.ti amo ma dovremo stare lontani.Soffriremo in silenzio,per il bene di tutti.'E calde lacrime le scesero sulle guance durante quel bacio,lacrime che Erik baciò ad una ad una.Poi però si alzò e silenziosamente si incamminò verso la sua stanza.
Meg lo sentì raccogliere le sue cose e uscire di casa.E dalla sua vita.

I giorni passarono,Damien tornò dall'inghilterra contento e come prima cosa passò a casa di Meg per salutarla e sapere se i preparativi del matrimonio procedevano come previsto.Se si accorse che Meg non era più lei,che dentro si sentiva come spezzata,non lo diede a vedere.Che Madame Giry non si sentisse bene nemmeno,perchè la donna aveva una grande forza che la portava a trovare la forza per andare avanti,tutto doveva essere perfetto per il matrimonio della sua unica figlia.
Si,Meg aveva deciso di accontentare sua madre,non poteva negarle quest'ultimo favore.


Mio amato Erik,
ti scrivo queste poche righe per darti la mia decisione,che forse tu hai già compreso.Sposerò Damien,nonostante non lo ami,per rendere felice mia madre e la tua vecchia amica.Glielo devo.Forse è sbagliato sacrificare il nostro amore...perchè sai che ti amo,vero?Ma cosa posso farci,il matrimonio è tra 3 giorni e io non posso...non posso...
So che capirai.
Con infinito dolore ti abbraccio e ti bacio

Tua per sempre,
Meg

Erik lesse queste poche righe nel suo rifugio sotterraneo,le lacrime agli occhi e una rabbia sorda che gli cresceva dentro,contro Madame che aveva espresso quell'ultimo assurdo desiderio...contro Damien che aveva scelto proprio Meg come sua sposa...perfino contro Meg che aveva deciso di lasciarlo...ma soprattutto era contro il fato che si era accanito su di lui con tanta tenacia.Possibile che non meritasse anche lui di essere felice?
No,non poteva finire così...quella era una lettera di addio ma era anche una chiara dichiarazione d'amore...no,Meg non avrebbe sposato quel ragazzo.
Con questi pensieri nella mente si sedette al suo organo e cominciò a suonare,l'unico metodo che conosceva per sfogare seppur in parte la sua frustrazione.


Era domenica.Alla fine quel giorno era arrivato.Il giorno delle sue nozze.Meg si guardava alla specchio mentre sua madre e due cameriere finivano di prepararla sforzandosi di vedere riflesso lo sguardo che dovrebbe avere una promessa sposa,almeno per salvare le apparenze davanti agli estranei.Ma riusciva a vedere solo due occhi profondamente tristi e consapevoli del loro destino.O era solo una sua impressione?
"Guardati Meg,sei uno splendore."disse sua madre,facendo un passo indietro e rimirando la sua bambina in un bellissimo abito bianco in pizzo e seta,con bustino stretto in vita e finemente ricamato con perline da una bravissima sarta di Parigi,un giacchino corto e avvitato a coprirle le spalle,l'ampia gonna bordata in pizzo e con delicati fiorellini ricamati,il piccolo bouquet di roselline bianche e un paio di rose che le ornavano la complicata acconciatura.
Si,quella mattina era davvero bellissima e tutto il tormento interiore era nascosto,in qualche modo.
Meg si sforzò di sorridere,dato che tutti le sorridevano e aspettavano una qualche dichiarazione."Grazie mamma.Grazie di tutto."Questo sembrò bastare,dato che le cameriere si allontanarono un pò per riordinare la camera e sua madre si volse leggermente tirando fuori un fazzolettino per asciugarsi una lacrima di commozione.
"Su,andiamo.Il tuo sposo ti aspetta."

La chiesa scelta da Damien e sua madre era quella di St-Etienne-du-Mont,che custodisce i resti della patrona della città di Parigi,Saint Genevieve.
La chiesa è molto grande e illuminata da finestre ad alto soffitto della cupola,tanto alta che sembra voler toccare il cielo.
E c'era tanta gente,amici e conoscenti che forse erano venuti più per affetto verso sua madre che per lei,e poi tanti volti sconosciuti,i parenti di Damien...erano tanti e riempivano la chiesa,e a Meg la cosa piaceva,pensava che quelle persone le avrebbero dato la forza di arrivare fino in fondo a quella giornata.

"In nome del padre,del figlio..."Cominciò il parroco,e tutti in chiesa si sedettero,in silenzio.
La cerimonia era semplice,ma solenne.Poco prima che cominciasse il rito nuziale delle promesse e dello scambio degli anelli però le note dell'organo riempirono la chiesa.Era l'Ave Maria di Schubert.Ma poi la melodia cambiò,dolcemente,e una voce cantò queste poche parole a bassa voce,ma facendosi comunque udire fin sull'altare.

Non c'è un momento che rimpiango
da quando ci siamo incontrati
Anche se il nostro tempo fosse già finito
Potrò dire di aver vissuto alla fine...


Meg alzò la testa di scatto.No,non era possibile che lui...ma senza rendersene pienamente conto,dimentica di Damien,sua madre e di tutti gli altri,si girò verso l'organo e rispose:

Se non ti avessi conosciuto
Sarei stata al sicuro
Ma senza mai sapere di poter provare
Un amore così vero e così forte


Le parole di quella dolce calzone che avevano cantato insieme per la prima volta quando si erano ritrovati nei sotterranei dell'Opera solo due settimane prima,dichiarandosi il loro amore,echeggiavano ora tra i banchi della chiesa.Meg si guardò intorno e vide gli invitati leggermente confusi,e sua madre..sua madre aveva gli occhi sbarrati e restava rigidamente seduta in attesa degli eventi.

Certo,aveva riconosciuto quella voce,inconfondibilmente profonda e al contempo dolce.Non pensava che Erik sarebbe arrivato a tanto...allora la amava davvero.Amava a tal punto la sua Meg da rischiare per lei uno scandalo che poteva anche costargli caro.Guardò sua figlia,la sua piccola Meg con il suo abito bianco e i suoi fiori,era perfetta.Si,perfetta esteticamente,ma sapeva che dentro di lei Meg stava urlando il suo dolore,il dolore per un matrimonio forzato solo per farle piacere,per darle quel ricordo prima della fine.

E allora capì,capò che doveva lasciarla andare,lasciare che fosse felice come lei voleva,non come voleva sua madre.Avrebbe chiarito lei con Damien e i suoi parenti,avrebbe sistemato tutto,ne aveva ancora la forza.
Fu allora che incrociò lo sguardo di sua figlia e sorrise,le sorrise benevola,accondiscendendo così all'amore travolgente e romantico di sua figlia e del suo caro vecchio amico segreto.
 
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15 replies since 7/5/2008, 14:24   433 views
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