From my solitude, by Nade-Naberrie

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sabrinta
view post Posted on 7/5/2008, 14:31 by: sabrinta
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He's a lion that I am proud to hunt

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Questa ff -che potete trovare qui - racconta la vicenda dal punto di vista di Erik...spero vi piacerà.

1.Il debutto della Piccola Lotte

Ad essere sinceri,lei non provava alcun interesse per me all'inizio.

Stavo tornando al mio solito posto nel palco cinque a lasciare un piccolo segno della mia gratitudine per la generosa Madame Giry,che ancora una volta aveva provveduto a lasciare il mio posto riservato e il salario pagato in tempo.Mentre scivolavo nel umido,buio passaggio dietro le mura della cappella,per la prima volta udii la sua vocina,che tremava leggermente mentre mormorava quella che io pensavo fosse una qualche preghiera.Sbuffai piano,continuando per la mia strada;la mia fede in un Dio benevolo e compassionevole era stata distrutta quando aveva gettato la prima immeritata disgrazia sulla mia carne quasi vent'anni prima. Se un Dio di questo tipo fosse esistito,perchè mi avrebbe maledetto così?Cosa avevo fatto per meritare un destino così crudele?
Il sangue mi salì alle guance a quel pensiero,e la mia mano si mosse istintivamente alla liscia maschera d'avorio che copriva il lato destro del mio volto. Una volta che fui convinto che fosse ancora ben a posto(ora realizzo che era superfluo,nessuno poteva vederla comunque),continuai a camminare nell' oscurità attraverso i passaggi nascosti dell'Opera Populaire ,senza ulteriori episodi di cui parlare.Madame Giry era via da qualche parte,così ne approfittai per lasciarle un ventaglio color cremisi bordato di pizzo nero,che la Contessa DeBleuc aveva lasciato nel palco otto due notti prima.Tornando nella mia dimora,quasi mi lanciai su quel pomposo di Piangi,ma era così in preda ai fumi dell'alcool che non si curò di me,e così scivolai nel corridoio più vicino senza essere notato.

Ma quando raggiunsi di nuovo il passaggio dietro le mura della cappella,udii una dolce voce,quasi un sussurro,che fece interrompere il mio cammino.

You once told me
of an Angel of Music
You once promised
That once in heaven
You'd send me an angel
A guide and a guardian
Now Father, in heaven
I ask you...
I beg you...
Where is he?
Where is my angel?


Affascinato dalla splendida melodia emessa da quella bambina,mi arrampicai attraverso una botola fino al soffitto e da lì guardai giù verso di lei attraverso una crepa nella pietra ricoperta di muschio.
Restai senza fiato nel vederla.
Era solo una bambina,di otto o nove anni.Riccioli castani le cadevano sulla schiena,e i suoi grandi occhi pieni di lacrime,dello stesso colore dei capelli,erano fissi sulla candela accesa sopra la foto del padre.La sua carnagione era bianca come il latte e pallida,con chiazze rosse dovute alle lacrime che rigavano le sue guance scarne.La stanza era fiocamente illuminata;solo quell'unica candela forniva luce alla buia cappella,ma i miei occhi erano ben abituati al buio.Ella era sola.

Where is he?

Where is my angel?


La sua triste canzone svanì nel silenzio,e un fiume di lacrime scorreva sulle sue guance rosee.
"Christine?Christine?" un'altra bambina chiamò dalla stanza accanto,"sei lì sotto?"
La bambina guardò su,trasalendo.Si asciugò velocemente le lacrime dagli occhi e si schiarì la voce.
"Sono qui sotto,Meg",disse.
Un secondo dopo,il pallido viso della piccola Meg Giry si affacciò dall'arco di pietra crollato.I suoi grandi occhi castani si guardarono attorno febbrilmente prima di osare mettere piede nella stanza.Tese la sua piccola mano alla sua giovane amica con urgenza.
"Vieni Christine.Non dovresti stare qui giù da sola,"sussurrò Meg,facendo vagare incessantemente gli occhi nella stanza.
La piccola brunetta,Christine,dissi tra me e me,non si mosse.I suoi grandi occhi castani tornarono a guardare la foto di suo padre e sospirò.
"Non parlare più di fantasmi Meg,davvero.Non esistono cose del genere."
Soffocai una risata.Non cose del genere,certo.
"Ma esistono!"strillò Meg,poi si coprì la bocca con una mano,i suoi occhi si spalancarono terrorizzati mentre gettavano un'altra occhiata alla stanza.Si rannicchiò vicino a Christine,mentre le esili braccia si ricoprivano di pelle d'oca."Piangi giura di averlo visto un momento fa,e Monsieur Buquet..."
Imprecai tra me e me.Quel dannato pazzo di Piangi alla fine mi aveva visto.Non importa-Christine confermò le mie speranze un momento dopo mentre scuoteva la sua testa ricciuta.
"Oh,Meg"sospirò,sorridendo cordialmente alla sua amica."Monsieur Piangi è così ubriaco che non riesce a stare in piedi;probabilmente ha avuto un'allucinazione.E Monsieur Buquet ti racconta quelle storie solo perchè sa che tu ci credi."
"Ma- ma- "
Christine coprì la bocca dell'amica con un dito."Salirò tra un secondo,Meg"le assicurò."Te lo prometto."I suoi occhi di colpo si velarono della solita tristezza mentre tornava a fissare la foto del padre.
Meg esitò,scrutando di nuovo la stanza,poi si precipitò fuori senza ulteriori lamentele."Sbrigati!"le disse.
Sola ancora una volta,o così credeva,la piccola Christine congiunse le mani e cominciò a pregare di nuovo per l'angelo che suo padre le aveva promesso..l'Angelo della Musica.
Guardai la sua veglia in silenzio ancora per un momento o due finchè un rumore di passi sulla pietra mi riportò alla realtà.Madame Giry in persona apparve dall'arco di pietra un momento dopo,un cipiglio arrabbiato sul suo viso solitamente grazioso.
"Christine,ho mandato Meg giù da te nemmeno cinque minuti fa!"sussurrò.Le tese la mano e aiutò la bambina ad alzarsi,poi indicò significativamente le scale dalle quali veniva."Le prove sono iniziate cinque minuti fa,Mademoiselle Daaé;le suggerisco di sbrigarsi."
Con questo,Christine fece una veloce riverenza,si scusò,e corse su per le scale verso la sala principale.Madame Giry indugiò ancora un pò nella cappella,poi improvvisamente guardò dritto verso di me,prendendomi di sorpresa.Un momento dopo guardò altrove emettendo un acuto sospiro,e spense l'unica candela,lasciandomi nella totale oscurità ancora una volta.
Restai in ascolto finchè l'eco dei suoi passi non si estinse,poi scivolai silenziosamente attraverso la botola e giù attraverso numerosi tunnels e corridoi,facendomi strada nell'oscurità a memoria e procedendo a tentoni,mentre la splendida voce della piccola Christine Daaé ossessionava la mia mente e la mia anima.



2.Presentazione ad un Angelo

Scoprii presto che la dolce Christine correva giù nella tranquilla solitudine della cappella ogni notte nella sua ora libera prima della prova serale per pregare e cantare e chiedere al padre di mandarle il misterioso Angelo della Musica.E ogni notte io l'aspettavo trattenendo il respiro, osservandola compiere la sua triste routine con occhi spalancati al potenziale racchiuso dentro quella incredibile bambina.Presto divenne la mia fonte d'ispirazione e la mia ossessione;risvegliò la musica in me,e per giorni interi non feci altro che comporre,seduto al mio organo,alcuni dei più emozionanti brani della mia carriera.Non mangiavo,non dormivo,mi fermavo solo in quell'ora di notte per salire fino al soffitto della piccola cappella e vederla.
Una settimana dopo quella notte in cui per me lei aveva "debuttato" mi venne un idea.
Era terribilmente rischioso.Se mai l'avesse scoperto...
Ma come avrebbe potuto?Era scossa dal dolore;questo era chiaro.La povera bambina si aggrappava disperatamente a ciò che le restava del padre e a quella promessa che non avrebbe mai potuto essere esaudita,se non da me.
Si,era terribilmente rischioso.Ma ero disposto a rischiare qualunque cosa pur di placare questa giovane e brillante artista,questa bambina che soffriva come io soffrivo,e che possedeva un dono che,se ben guidata,avrebbe potuto rivelarsi estremamente vantaggioso.
E così,esattamente sette notti dopo il "debutto" della piccola Christine,aspettai appena fuori dalla botola,come sempre,fremendo.Lei arrivò come previsto,si fece il segno della croce,si inginocchiò,le mani congiunte.Mentre accendeva la candela con un fiammifero,cominciò a cantare quel canto che ormai era inciso nella mia memoria:

You once told me
of an Angel of Music
You once promised
That once in heaven
You'd send me an angel
A guide and a guardian
Now Father, in heaven
I ask you...
I beg you...
Where is he?
Where is my angel?


L'ultima nota era appena uscita dalla sue labbra quando aprii le mie per rispondere:

Beautiful child,
Lost in darkness,
Such loss and despair you have known,
Don't fear, little child;
I will show you
You are not alone!


Attesi con il fiato sospeso la sua risposta.I suoi occhi castani si spalancarono,prima per il terrore,poi per il sollievo.Lacrime di gioia scesero dalle sue pallide guance,e cominciò a tremare quasi quanto me.Un radioso,bellissimo sorriso le rischiarò i lineamenti delicati quando finii.

Angel, I hear you
Speak, I listen
Stay by my side
Guide me!


Ugualmente un largo sorriso si aprì sul mio viso per la sua gioia.Gioia basata su una bugia,si..ma non mi importava.
Uno sguardo a quel grazioso visino bastava a dissolvere ogni dubbio avessi sul continuare o meno.E certamente non potevo abbandonare ora la mia idea;avevamo passato il punto di non ritorno.Da ora in avanti,io sarei stato il suo Angelo della Musica,sua guida e tutore,suo maestro e caro amico.



3.Pensami

Credo che mi avesse visto.Sembrava che lo sguardo freddo e penetrante di Madame Giry mi seguisse dappertutto all'interno dell'Opera,ma non ne parlò mai a nessuno eccetto quando mostrò le mie lettere ai relativi destinatari.Malgrado il suo rispettoso silenzio,la mia incapacità di celarmi a lei mi rendeva inspiegabilmente nervoso.Trovavo rifugio nell'ombra,conforto al pensiero di poter sparire quando ce ne fosse stato bisogno.Per questa ragione,provai invano a nascondermi negli angoli più scuri delle scenografie sovrastanti il palco mentre la lettera cadeva svolazzando ai suoi piedi.Lei non guardò su-sembrava che sentisse la mia inquietudine-ma abbassò il capo mentre la raccoglieva con delicatezza,osservando il sigillo rosso cremisi.Girò la busta e scrutò il testo scribacchiato in rosso con occhi socchiusi,poi si voltò e si incamminò a grandi passi verso i due nuovi impresari.

"La Carlotta tornerà",si rassicurava Andre mentre Madame Giry gli si avvicinava da dietro.Soffocai uno scoppio di risa;Non avrei scordato presto la vista della scenografia che era crollava su quella faccia da maiale italiana.Non avrei dimenticato il sorriso che le sue grida avevano suscitato in Christine.Ora niente le sbarrava la strada,era tempo che presentasse il suo grande talento a tutta Parigi.

"Lo pensate davvero,Monsieurs?"chiese Madame Giry con tono divertito,un sopracciglio ben delineato leggermente sollevato.Inclinò il mento,alzandolo con un'aria di stanca esasperazione mentre dava la busta ad Andre."Ho un messaggio,sir,dal Fantasma dell'Opera."

Senza leggerne il contenuto,lei sapeva dal recapito cosa volevo dire a quei due ingenui uomini d'affari,e lo disse con fermezza,malgrado l'acuto chiacchiericcio e le grida delle ragazze del coro alla vista dell'ormai familiare timbro a forma di teschio.

"Il Fantasma dell'Opera!"cinguettarono le ragazze,incantate e impaurite insieme.I miei occhi corsero a Christine,che si mordeva le labbra pensosamente.Annuiì,si stava preparando.Le avevo parlato dei miei piani la notte prima,avvisandola che presto La Carlotta sarebbe stata "malata",lasciando libero il ruolo principale dell'Annibale perchè lei lo reclamasse.Avevamo ripassato la canzone tratta dal terzo atto tutta la notte.Era pronta.

"Oh,Dio del cielo,siete tutti ossessionati!"intervenne Firmin,lanciando uno sguardo di disgusto al gruppetto di ragazze.

Madame Giry agitò la mano con noncuranza."Vi dà semplicemente il benvenuto nel suo Teatro dell'Opera,e comanda di continuare a lasciare il palco 5 vuoto per lui,e vi ricorda che il suo salario è in arretrato."
Quasi soffocai una risata mentre i visi degli impresari diventavano pallidi,gli occhi fuori dalle orbite."Il suo salario!"farfugliò Firmin.
"Monsieur Lefevre gli dava ventimila franchi al mese."disse Giry alzando le spalle.
"Ventimila franchi?"Gli impresari erano l'uno vicino all'altro,e così non potei trattenere una risata sinistra.
"Forse potrete offrirgli di più con il visconte come vostro mecenate."Adorai quella donna più che mai in quel momento.
"Madame,speravo di annunciarlo pubblicamente stasera,quando il visconte si sarebbe unito a noi per il gala!Ma ovviamente,ora dovremo cancellarlo,visto che a quanto pare abbiamo perso la nostra star!"obiettò Andre,strappando la mia lettera in mille pezzi senza aprirla mentre le ragazze del coro e tutti gli altri ancora una volta proruppero in un rumoroso chiacchiericcio su quella piccola novità.Alzai gli occhi al cielo;sapevo davvero poco di quel ragazzo,ma sospettavo che fosse un idiota e una testa calda come i nuovi impresari.Se così fosse stato,non sarebbe stato un anno piacevole per nessuno di loro...
Firmin sudava freddo,appoggiando una mano tremante sull spalla del collega."Un tutto esaurito,Andre!Dovremo restituire un tutto esaurito!"
Andre lanciava sguardi disperati al gruppo di attori che si erano avvicinati per ascoltare la concitata conversazione."Si-sicuramente deve esserci una...una sostituta!"
Il maestro,Reyer,era dietro di lui;il suo viso era sempre più paonazzo,e una vena sul collo iniziò a gonfiarsi."Non esiste una sostituta per La Carlotta!"gridò.
"Christine Daaé potrebbe cantare,sir."suggerì Madame Giry.-Avrei potuto baciarla.
"Cosa?una ragazza del coro?"sbuffò Firmin,senza farsi impressionare."Non sia sciocca".Per poco non sguainai la mia spada e tagliai un'altra scena per farla cadere su di lui,ma Giry parlò per me.
"Ha preso lezioni da un grande maestro."
Tutti gli occhi furono su Christine,che aspettava pazientemente che prendessero una decisione.Teneva il mento alto e un timido sorriso a nascondere l'ansia che solo un occhio esperto poteva percepire.
"Davvero?Da chi?"domandò Andre
Christine esitò."Non conosco il suo nome,Monsieur."Era vero.Si rivolgeva sempre a me chiamandomi "Angelo",e di certo non poteva raccontare a quei due idioti una storia come quella.
Madame Giry salvò di nuovo la situazione,giusto in tempo,mettendosi dietro la mia pupilla e posandole una mano sulla spalla."Lasciate che canti per voi,Monsieur",insistette."Ha avuto un grande maestro."Rilassai la mano che stringeva la mia spada mentre gli impresari si scambiavano sguardi e scrollavano le spalle sconfitti.
"Va bene,"acconsentì Andre facendo cenno a Christine."Vieni avanti,non essere timida."Christine guardò esitante Madame Giry,che le fece un cenno col capo.Con un respiro calmo e regolare,la mia talentuosa alunna avanzò per prendere posto al centro del palco,fissando con calma il maestro sotto di lei.
"Dall'inizio dell'aria allora,Mademoiselle",la istruì Reyer,sollevando il viso baffuto per scambiare dei cenni con Christine.Si sedette al pianoforte,iniziando a suonare a memoria i soliti accordi.Li avevo imparati un pò,come al solito battevo il ritmo della canzone con il piede sul pavimento di pietra,le mie dita si contraevano istintivamente al suono del pianoforte.
"Canta come hai fatto la notte scorsa,angelo mio,"mormorai,"e andrà tutto bene."Credetti quasi di vederla rilassarsi un pò a quel mio incoraggiamento appena sussurrato.
Firmin,scettico,si passò una mano sul volto,le sopracciglia sollevate."Andre,questo è troppo per i miei nervi,"borbottò.Andre non badò a quel commento,gli avidi occhi fissi su Christine."Beh,è veramente graziosa..."Lo guardai con occhio torvo per quel commento,ma ci passai sopra per meditarci in un altro momento.Ora era arrivato il momento che Christine brillasse,dopo tutti questi anni,e io non volevo nè potevo interromperlo.
Le incessanti grida che giungevano dal backstage si smorzarono gradualmente per ridursi in bassi mormorii e quindi in silenzio quando Christine finalmente cominciò a cantare.

Think of me,
Think of me fondly
When we've said goodbye.
Remember me, once in awhile,
Please promise me you’ll try!
When you find that once again you long
To take your heart back and be free,
If you ever find a moment,
Spare a thought for me!


Era perfetta,meglio di tutte le altre volte in cui l'avevo sentita cantare.Irradiava eleganza e passione;i suoi occhi brillavano di gioia mentre la musica le riempiva l'anima.I miei occhi si riempirono di lacrime per l'emozione e per il sollievo mentre la guardavo dalle travi sopra di lei;ci era riuscita.
E il resto,come si dice,è storia.

 
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