From my solitude, by Nade-Naberrie

« Older   Newer »
  Share  
sabrinta
view post Posted on 22/5/2008, 11:18 by: sabrinta
Avatar

He's a lion that I am proud to hunt

Group:
Moderatore globale
Posts:
8,505

Status:


4.L’Angelo della musica

Mi attese pazientemente,le mani congiunte mentre si inginocchiava davanti alla foto del padre.Sorrisi vedendola;la mia piccola bella Christine era diventata un bellissima giovane donna apparentemente in una notte.Sembrava solo ieri che l'avevo scoperta sola e tremante nella cappella sotterranea,ma in realtà,erano passati dieci anni da quella notte fatale,e ora la mia intelligente,giovane pupilla piena di talento era la star emergente dell'Opera Populaire.

Il mio cuore si era riempito d orgoglio durante la sua esibizione(benchè fossi piuttosto seccato con quel fastidioso visconte,che si era preso il mio posto durante il suo debutto all'Opera).La sua voce aveva incantato il pubblico piacevolmente sorpreso;quella dolce melodia non era mai stata cantata con tanta grazia...il motivo risuonava ancora nella mia testa,e l'avrebbe fatto per il resto della mia vita:

Think of me,
Think of me fondly
When we've said goodbye
Remember me
Once in awhile
Please promise me you'll try


Che domanda inutile!Come poteva qualcuno dimenticare quella voce angelica?E infatti ora tutta Parigi mormorava con eccitazione un nuovo nome:Christine Daaé era la nuova prima donna,gridavano eccitati.Avevo già contato quattro inviti per cantare in feste private,tra cui quello del Duca De Montclaire e quello della Contessa Malina DuPont.Girava voce all'Opera che Christine avrebbe presto preso il posto de La Carlotta come primo soprano;era tempo che quegli imbecilli eliminassero quell’orrida cantante italiana di opera.La Carlotta non cantava;strillava.Buquet era il prossimo della mia lista a doversene andare;lui ed io continuavamo a scontrarci nei nostri incontri casuali,e le sue storie erano sempre più grottesche e erotiche ogni giorno.Egli aveva completamente influenzato le ballerine più giovani;ora si muovevano in gruppi,lanciando febbrilmente sguardi al di sopra delle loro spalle come aveva fatto Meg Giry quando era bambina.

Scossi il capo per liberarmi di quel pensiero,e rivolsi la mia attenzione dalle espressioni terrorizzate sui visi delle giovani ballerine a quello paziente,pensoso della mia Christine piena di talento.Non potevo impedirmi di sorridere guardandola; era stata davvero brava.

Brava, brava, bravisima...cantai.Lei fece un largo sorriso,un rossore le salì alle deliziose guance,e abbassò gli occhi umilmente.Aprì la bocca per parlare,ma un'altra voce,più acuta e meno elegante,risuonò nella stanza

"Christine?Christine?"

Christine...echeggiai,trasudante di tenera,amorevole ammirazione.Il suo sorriso si allargò,ma volse la sua attenzione all'altra voce.

Soffocai un sospiro esasperato mentre Meg Giry entrava allegramente nella stanza,un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.Ella si inginocchiò affianco all'amica,non più spaventata dall'oscurità o dal misterioso Fantasma dell'Opera che si supponeva abitasse nel teatro.Anche Meg era diventata una graziosa giovane donna-certo,non tanto graziosa quanto Christine.Pensavo che,avessi avuto il tempo di istruirla per bene,avrebbe potuto rivaleggiare con la sua voce.

Ma al momento ero troppo preoccupato della carriera di Christine per preoccuparmi di certe cose.

Ascoltai mentre la mia pupilla ricordava la storia della morte del padre e la promessa finale,e lentamente,silenziosamente,scesi dal soffitto,chiudendo la botola piano dietro di me.Così alla fine cominciò a raccontare a Meg del suo misterioso tutore..

Il pensiero fece salirmi sul viso uno sciocco sorriso soddisfatto.Lei non si vergognava di me..no,per niente.Mi adorava,adorava il suo insegnante,il suo Angelo della Musica.La ascoltai affermarlo per tutta l'opera mentre allacciava il solito motivo,

Angel of Music,
Guide and Guardian,
Grant to me your glory!
Angel of Music,
Hide no longer,
Secret and strange angel!


Esitai,appoggiandomi pensosamente all' umido,muschioso muro di pietra.Forse,pensai,era tempo di esaudire il suo desiderio,e lasciarle vedere il suo Angelo per la prima volta.

La mia mano salì,spontaneamente,alla maschera d'avorio ancora una volta,mentre lacrime di amaro rimorso mi pungevano dietro gli occhi.Le allontanai rabbiosamente,gettandomi il mantello alle spalle,e scesi rapidamente alla mia casa sul lago.Una volta lì,strappai la tenda di velluto rosso dallo specchio,e fissai a lungo la mia immagine riflessa.

Beh...almeno metà della mia faccia era passabile.Avrei fatto si che fosse l'unica metà che lei avrebbe visto.Non potevo sopportare il pensiero che quei bellissimi occhi castani si spalancassero terrorizzati alla vista di questa disgustosa,rivoltante,orrenda deformità...e inoltre,non esiste qualcosa come un angelo deforme.

Soddisfatto del mio piano e improvvisamente irrequieto per l'attesa,iniziai ad ammucchiare ed organizzare le carte che ingombravano il mio scrittoio,e a armeggiare con i comandi delle candele che fuoriuscivano verticalmente dal lago.C'era così tanto da fare,e così poco tempo...per la prima volta nella mia vita,quella notte avrei avuto compagnia.

***

5.Lo specchio

Percorsi lo stretto,angusto corridoio dietro lo specchio del suo camerino,le mani strettamente giunte dietro la schiena.Minuscole gocce di sudore mi ricoprirono il viso e la schiena;la maschera sembrava stranamente soffocante quella notte,imprigionando e serbando la mia pelle deturpata.Il mio respiro si fece irregolare,e non riuscivo a rallentarlo.

Ad ogni modo,lei poteva apparire improvvisamente dalla porta,seguita dalle grida estatiche del fior fiore della società.Il party stava per cominciare,ma la mia brillante studentessa aveva bisogno di regole...

Dopo quella che sembrava fosse un eternità,la maniglia della porta si mosse,e la mia elegante,radiosa Christine entrò proprio come me l'ero aspettata.I suoi occhi si spalancarono alla vista di tutti i fiori,ma fissarono l'unica rosa rossa che soddisfava la sua vanità,stretta da un nastro nero come mia firma.Madame Giry guardò dalla porta con un sopracciglio arcuato in un'espressione illeggibile.

"Sei andata molto bene,mia cara.Lui è molto contento di te,"disse mentre Christine toccava la rosa.Mi mancò il respiro,e mi premetti contro lo specchio,smanioso di andare da lei senza ulteriore indugio.Giry chiuse la porta dietro di sè-ancora una volta avrei potuto giurare che guardasse direttamente verso di me con condiscendenza,come se sapesse cosa stavo progettando.Non mi preoccupai,niente e nessuno importava tranne Christine...

Mi schiarii la voce con calma,preparandomi a cantare quando quel dannato visconte aprì la porta.All'inizio Christine non se ne accorse;i suoi occhi erano incollati alla mia rosa.Non ero cieco nè stupido;sapevo perchè era venuto.Il mio petto si gonfiò in segno di sfida-lascialo provare e corteggiarla!La sua anima mi apparteneva...

"La Piccola Lottie con la mente vagava,"disse il ragazzo con una voce sgradevolmente affascinante,scuotendo Christine dal suo sogno ad occhi aperti."La Piccola Lottie pensava,'mi piacciono di più le bambole,gli spiritelli o le scarpe?' "

Ringhiai nel profondo-un suono disumano,così possessivo e amaramente geloso che me ne sorpresi io stesso.Con un colpo del mio mantello,mi girai sui talloni e corsi giù nel corridoio,attraverso sei botole,e due rampe di scale.Giunsi senza fiato fuori dal camerino di Christine,dove Madame Giry stava appoggiata al muro,facendo roteare una chiave attorno all'indice.Sollevò un sopracciglio,disapprovando un pò quel mio essere senza respiro,poi roteò i suoi mordaci occhi blu e mi lanciò la chiave.

"Spero tu sappia cosa stai facendo,Erik,"mormorò,lanciando ansiosamente uno sguardo verso la porta."Quella bambina crede in te con tutta se stessa"

"E io intendo prendermi cura di lei,"le assicurai con uno sguardo così serio che ella abbassò la guardia e mi offrì uno dei suoi rari sorrisi.I suoi occhi scattarono di colpo alla porta mentre la maniglia girava,ma mi ero già lanciato nell'ombra.Ella si schiacciò contro il muro cosicchè la porta le si aprì di fronte,proteggendola dalla vista del turbolento visconte.Mentre il ragazzo gridava,chiamando il suo cameriere,chiusi la porta con uno scatto,e poi a chiave per sicurezza prima di ridare la chiave a Giry strizzandole un'occhio con gratitudine.Ella sospirò,alzando le mani in un gesto che diceva chiaramente che non voleva avere niente a che fare con tutto ciò,e seguì velocemente il visconte.

Notando una scorciatoia che avevo dimenticato prima,battei rapidamente su un mattone vuoto alla sinistra della porta di Christine,punendomi per essermene dimenticato nella fretta,e scivolai attraverso il muro mentre roteava su un cardine.Ancora sconvolto per la cattiva condotta della mia pupilla,attaccai a cantare rabbiosamente:

Insolent boy, this slave of fashion
Basking in your glory!
Ignorant fool, this brave young suitor
Sharing in MY triumph!


Raggiunsi di nuovo lo specchio e da lì guardai attentamente Christine.Ella rimase paralizzata dalla paura,non abituata al mio aspro tono di voce.Il mento le tremò leggermente mentre si guardava attorno con occhi spalancati.

Angel, I hear you;
Speak, I listen!
Stay by my side,
Guide me!
Angel, my soul was weak,
Forgive me-
Enter at last, Master!


La sua dolce,innocente canzone sciolse in un attimo il muro di ghiaccio attorno al mio cuore,e di colpo mi odiai per averla spaventata.Non era colpa sua se il ragazzo non poteva toglierle gli occhi di dosso...e lei non poteva evitare le vecchie conoscenze.

No,la colpa non era della mia impeccabile,perfetta Christine,ma di quell'arrogante,testa calda Raoul de Chagny.Avrei trattato con lui abbastanza presto.

Sorrisi,respirando appena.

Flattering child, you shall know me
See why in shadow I hide
Look at your face in the mirror
I am there inside!

Con un agile movimento del polso,colpii la leva di un dispositivo che avevo inventato l'anno precedente.Le luci nell'altrimenti buio corridoio proclamavano la vita,e un pannello scorrevole dietro lo specchio si aprì,permettendole di posare lo sguardo su di me per la prima volta.

La fissai,e lei mi fissò.Le sue labbra rosee e piene erano aperte per la meraviglia,con le punte sollevate nell'ombra di un sorriso.Il cuore mi martellava spietatamente nel petto mentre lei si avvicinava sempre più.La mia mano guantata si tese spontaneamente,non avevo più alcun controllo sulle mie funzioni corporee.I suoi occhi rimasero incollati ai miei-castani nei blu-mentre le cantavo,accennandole...

I am your Angel of Music,
Come to me, Angel of Music...


E lei lo fece,era vicina...così vicina...e allungò quel'esile,pallida mano,e la posò delicatamente nella mia.La sua mano era calda,ed emanava un'onda di elettricità che guizzò nel mio braccio.Un sorriso di tenera incredulità le schiuse le labbra,e si diffuse sulle mie.Realizzai in seguito che ero stato così surreale per lei quanto lei per me...e ora eravamo uniti,noi che avevamo fuso le nostre musiche,eravamo stati unici compagni e fonti d'ispirazione l'uno dell'altro,ora eravamo anche esseri tangibili.

Quasi annegai nei sui occhi mentre cominciavamo la nostra discesa nel regno della musica della notte.
 
Top
14 replies since 7/5/2008, 14:31   401 views
  Share