From my solitude, by Nade-Naberrie

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sabrinta
view post Posted on 2/12/2008, 12:21 by: sabrinta
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scusate l'attesa...

9.L'assistente del Fantasma dell'Opera

I suoi ricci castani si sparsero sul cuscino di seta,facendola sembrare proprio un angelo.Mi sorrise mentre le deponevo un casto bacio sul dorso della mano,le dita tese per accarezzare amorevolmente la mia guancia sinistra.

"Dormi bene,Christine,"mormorai,tornando allo specchio socchiuso."Devi stare bene per la tua esibizione di stasera."

Sollevò gli occhi umilmente."Grazie,ma la parte non è parlata.Il ruolo del paggetto è silenzioso."

La guardai leggermente sorpreso."Il paggetto?Ma mia cara,tu reciterai nel ruolo della Contessa."

Ella si accigliò un pò,e si sollevò su un gomito."Mi dispiace ma ti stai sbagliando;La Carlotta è-"All'improvviso capì,e impallidì."oh no,Angelo,non devi..."

Risi piano e mi protesi verso di lei,esortandola gentilmente a ridistendersi.Le sfiorai con le dita la guancia,e lei afferrò la mia mano e la tenne stretta nella sua.

"Promettimi che non le farai del male,mon ange,"supplicò."Non potrei sopportarlo..."

"Non soffrirà alcun dolore fisico,"le assicurai con un sorriso enigmatico."Forse il suo orgoglio ne soffrirà un pò..."

Christine si rannicchiò,e divenni serio all'improvviso,sfregando delicatamente le sue fredde dita."Mi credi,Christine?"

Ella esitò,ma annuì sconfitta."Lo sai che ti credo."

Sorrisi dolcemente."Allora sappi che non farò mai nulla per distruggere questa fiducia."Ella ricambiò il sorriso,e lasciai silenziosamente il suo letto,ritornando lentamente allo specchio senza dire altro.

Ora occupiamoci di questioni più ufficiali,mi dissi.Mi introdussi nei bui cunicoli del mio dominio,sbirciando di tanto in tanto da una crepa nel muro e dalle botole in cerca della mia assistente.La sala da pranzo,le quinte,il suo ufficio,il palco n° 5,l'ufficio dei managers...non si trovava da nessuna parte.Presto divenni estremamente frustrato poichè non riuscivo a convocarla..(normalmente non ero così facilmente irritabile;la mia fretta era alimentata dall'obbligo personale di aiutare la carriera di Christine a progredire come solo il Fantasma poteva fare),e quando finalmente la trovai,ero diventato furioso.

Madame Giry sedeva su un elegante divano viola,che era parzialmente nascosto dietro una grande scenografia di una produzione di quasi dieci anni fa.Le sue lunghe,ossute mani erano intrecciate nei biondi capelli di sua figlia;i suoi duri occhi blu erano stretti per la concentrazione,seguivano gli abili movimenti delle sue mani mentre aggiungeva una ciocca dopo l'altra alla folta treccia francese.Un'espressione recalcitrante contorse i delicati lineamenti di Meg,indicando che loro due avevano avuto recentemente un litigio.Sollevai lo sguardo su sua madre cercando una conferma,trovandola immediatamente:aveva la mascella stretta,i muscoli tesi,i movimenti mai così poco esagerati.La mia rabbia si mutò in curiosità,e decisi di aspettare un momento prima di interrompere;era utile sapere come andavano le cose nel mio Teatro dell'Opera,specialmente quelle della mia unica impiegata nonchè della mia più cara amica.

Non dovetti aspettare a lungo.

Dopo uno strattone particolarmente violento ai suoi capelli,Meg sospirò forte."Madre,ero preoccupata per Christine-"

"Zitta,Meg,"sibilò sua madre.Madame Giry stette zitta per un momento prima di aggiungere con calma,"Egli non vuole farti del male,ma è un uomo molto riservato.Non devi mai suscitare la sua rabbia."

Mi irrigidii.Cosa aveva fatto Meg che potesse destare una tale paura nella madre-paura di me,nonostante tutto!(non ero completamente stupido;sapevo a chi si riferiva)Mi sporsi per sentire meglio,ma entrambe le donne stettero in un imbarazzante silenzio.Madame Giry finì di intrecciare i capelli della figlia un momento dopo,e le toccò la spalla delicatamente.Meg si girò a guardarla,un pò imbronciata.

"Non voglio che faccia del male,"disse con calma,"Mi hai detto che non è cattivo come tutti dicono.Allora,perchè ti spaventa così tanto?"

Madame Giry scosse la testa e sospirò."A volte,Meg,devi semplicemente imparare a credere al mio giudizio."Prese la guancia della figlia con una mano."Questa è una di quelle volte.Tutto ciò che voglio è che lasci solo quel pover uomo.Ha sofferto abbastanza."

Meg aggrottò le sopracciglia,ma annuì."Finchè non fa del male a Christine."

Madame Giry allontanò bruscamente la sua mano dalla guancia di Meg,la fronte aggrottata."Sono affari di Madamoiselle Daeè.Se decide di frequentarlo,poi..."Smise di parlare,poi guardò sua figlia con severità."Non importa.Mi hai sentito,Marguerite Eloise,e mi aspetto che rispetti i miei desideri,se non i suoi."

"Si,ma'am,"borbottò Meg,arrossendo sentendosi chiamare con il suo nome intero.

Madame Giry annuì."Bene.Ora,svelta;riesco già a sentire l'orchestra che sta provando."Meg rispose al gesto,poi se ne andò in fretta verso il palco.Sua madre rimase seduta ancora un momento,le mani strette in grembo.

"Trovo notevole che tutta l'Opera non conosca sempre i tuoi spostamenti,Monsieur Erik,"disse all'improvviso.I suoi occhi blu scattarono su di me,scintillanti di divertimento."Il tuo respiro potrebbe risvegliare un gigante addormentato."

Sorrisi da dietro la maschera."Fortunatamente,"replicai svelto,"Non ci sono giganti addormentati nell'Opera Populaire."

Ella rise sommessamente-un raro spettacolo-e inclinò la testa."Hai bisogno di qualcosa,immagino?"

Mi accigliai."Una risposta,prima di tutto.Mi chiedo,cosa abbia potuto fare perchè Meg mi detesti a tal modo?"

Ella sospirò,scrollando le spalle e accavallando le gambe sotto la gonna."E' entrata nel camerino di Madamoiselle Daeè ieri notte,sperando di congratularsi con lei,e misteriosamente-"sollevò un sopracciglio di proposito."Ha scoperto un fascio di luce che veniva da un'apertura nello specchio."

Il mio cuore mancò un battito."Ci ha seguito..."

"Non molto.Ho capito dov'era andata e l'ho riportata indietro prima che potesse trovare il lago."Sembrò percepire il mio scetticismo,perchè aggiunse con serietà,"E ha ricevuto un severo rimprovero riguardo i pericoli che corre se lo rifarà.Parlo raramente di...delle esagerazioni di Monsieur Bouquet..."Sbuffai,ed ella annuì comprensiva."Comunque,sembrano aver dimostrato effettivamente di salvaguardare la tua privacy,Signor Fantasma dell'Opera."I suoi occhi seguirono il cammino che sua figlia aveva fatto qualche momento fa."Credo alle sue parole;non indagherà più riguardo questa situazione."

Soddisfatto dalla sua spiegazione,annuì.Dopo un attimo di esitazione,aggiunsi,"Non le farei del male,Celine."

Mi sorrise leggermente."Sono preoccupata,Erik...a volte penso che non puoi controllare quel tuo carattere."Si fece silenziosa,studiando intentamente le mani che aveva in grembo.Non risposi;Mi sentii insieme offeso e imbarazzato da questa semplice dichiarazione-in parte a causa della sua sincerità,ma soprattutto perchè sapevo che era vero.

Fu lei alla fine a rompere il pesante silenzio che si era venuto a creare."Ma dubito fortemente,Monsieur,che sia venuto qui per parlare di mia figlia."

"Presume bene,Madame,"replicai,un pò più duramente di quanto volessi.Presi le cinque lettere dalla tasca sinistra del mio cappotto e gliele feci cadere in grembo attraverso una botola nel soffitto.Ella lesse con calma la sottile scrittura rossa per un momento,sfogliando le buste prima di scorgere un nome inquietante tra loro.Mi guardò con gli occhi spalancati e producendo un suono che era a metà tra un gemito e un sospiro.

"Capisco che provocare caos in questo teatro è uno dei tuoi passatempi preferiti,Erik,ma dobbiamo coinvolgerla?"borbottò.

Risi."Non avevo assegnato io la parte alla Carlotta ne Il Muto,Madame;quindi non è colpa mia."

Le sue lunghe mani affusolate si alzarono a massaggiarsi le tempie con movimenti circolari."Ho già un'emicrania."Sospirò."Di persona,allora?"

"No,"risposi rapidamente."No,stanno per essere consegnate loro anonimamente attraverso il sistema postale dell'Opera,eccetto l'ultima,che dovrai dare a tutti loro una volta che avranno ricevuto le loro lettere personali.Capito?"

Ella annuì appena,continuando a massaggiarsi le tempie."Si,Monsieur;certo,Monsieur;quello che vuole,Monsieur..."Risi,e lei sorrise,infilandosi le lettere con cura nell'abito.

"Il mio più profondo grazie,Madame.E credimi:tutta Parigi ti ringrazierà,quando Christine sarà alla ribalta stasera invece di quel maiale italiano."

"Allora io partirò su piedi alati,Signor Fantasma dell'Opera."Fece un occhilino,e cominciò ad incamminarsi verso il palco.Esitò a metà strada,e stringendosi nelle spalle,"Comunque,ho adorato quei cioccolatini belgi che mi hai lasciato due settimane fa..."

"Capito,"risi.E con un finale e secco cenno del capo,scomparve dietro una tenda blu.

Con un perfetto mulinello del mio mantello,girai sui tacchi e tornai velocemente verso casa.Mossi le labbra in un sorriso compiaciuto quando la musica dell'orchestra giunse attraverso i muri,ed io mormorai un quasi impercettibile,"In scena."
 
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