From my solitude, by Nade-Naberrie

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sabrinta
view post Posted on 23/4/2010, 14:44 by: sabrinta
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nuovo capitolo :D

11.Interruzione non gradita


In quei soli quindici minuti di magnifica tranquillità,ero riuscito a coprire interamente la mia scrivania,la panca,il pavimento,un tavolo e l'organo con pile e pile di fogli pieni di musica.Le lunghe dita doloranti della mia mano sinistra volavano rapidamente sui tasti bianchi e neri dell'organo,mentre le dita della mano destra lavoravano freneticamente per tradurre ogni singola nota sulla carta,facendo una pausa solo per intingere la punta della penna nella bottiglia di inchiostro alla fine di ogni rigo.Ogni volta che finivo un foglio,mi preoccupavo solo di guardarlo un attimo prima di metterlo da parte a casaccio;non potevo essere disturbato con l'ordine o la pulizia mentre componevo la più grande opera di tutti i tempi!

Respirai profondamente,beandomi delle familiari vibrazioni che quella magnifica musica produceva nel mio petto.Il cuore si muoveva a tempo come cullato da un dolce movimento.La musica fluiva nella mia anima,sorprendendo piacevolmente perfino me stesso.E così continuai il mio viaggio nel mondo della musica,senza interruzioni e con crescente passione,per quei magnifici quindici minuti,finchè improvvisamente...

Un familiare urlo spaventoso e assordante echeggiò dai piani superiori,scuotendomi dal mio stato di trance;le mie dita tremarono,producendo un accordo netto e piuttosto sgradevole.Grugnii,alzando gli occhi al cielo come se il mio sguardo di fuoco potesse giungere all'odiosa diva italiana attraverso cinque piani di pietra.Comunque,mi rilassai un pò un momento dopo,improvvisamente inondato di sollievo.
Cos'altro poteva far gridare Carlotta in modo così straziante se non la sostituzione con Christine nello spettacolo di quella sera?

Una vocina cattiva nella mia testa replicava…Bene,vediamo…le sue uova potrebbero essere troppo cotte,il suo vestito non finito in tempo,i suoi barboncini investiti da una carrozza...

Messa a tacere quella voce con un ringhio irritato,mi allontanai dal mio organo facendo volteggiare il mantello.Saltai agilmente nella mia barca e cominciai a remare cercando di attraversare il lago quanto più velocemente i miei bicipiti mi permettessero,tendendo l'orecchio per cercare di cogliere qualche indizio riguardo la decisione dei due managers.

A volte Carlotta emetteva dei gemiti nasali,e una volta avevo sentito una porta sbattere,ma ancora non avevo capito cosa la angosciasse;potevo solo immaginare e sperare che quei due scimuniti di Andre e Firmin avessero seguito i miei ordini e che ogni grido di Carlotta potesse portare un raggiante sorriso sul volto della mia bellissima Christine.

Alla fine raggiunsi l'altra riva del lago,e scomparvi dietro l'angolo buio.
E prontamente mi imbattei in un'agitata Christine,che si dirigeva verso i sotterranei per vedermi.Entrambi indietreggiammo urlando;io caddi all'indietro e scivolai giù sul terreno viscido e inclinato pronunciando delle parole che non fecero che aumentare il rossore sulle guance di Christine.
Nel frattempo,lei era inciampata,ma si fermò in tempo,a quanto pare i suoi riflessi erano molto migliori dei miei.

“Mi dispiace!” disse piangendo,correndo giù per il pendio e cadendo in ginocchio accanto a me.Mi afferrò le spalle e mi guardò dritto negli occhi,la fronte corrucciata per la preoccupazione.”Ti sei fatto male,mon ange?”
Non le risposi subito,non perchè mi fossi fatto davvero male,ma perchè...beh...era bello essere coccolato.Dopo un momento,le sorrisi e posai delicatamente una mano sulle sue.

“No,no,è stata colpa mia.Dovrei saper correre meglio al buio attraverso queste stanze.” Mi sorrise diabolicamente.”Faccenda pericolosa,questa del Fantasma...”
Rise,inclinando la testa ricciuta all'indietro mentre quel dolce suono riempiva la mia anima.Con un piccolo sforzo si tirò in piedi,e mi offrì le mani per rialzarmi.Le fissai un'istante,e un qualche sottile filo dentro di me si spezzò.Quasi crollai,singhiozzando come un bambino di fronte a quella bellezza così pura,che mi stava di fronte con le braccia tese verso di me come se niente fosse.
Ma era tutto per me.

Vide le mie lacrime e ricadde in ginocchio,le dita calde mi accarezzavano delicatamente la parte del viso senza maschera.”Angelo,cosa c'è che non va?” sussurrò.
Allontanai il mio viso da lei,incapace di guardare in quegli occhi dolci.”Nessuno si è mai preso cura di me,Christine,” le dissi con onestà.”La tua compassione significa tutto per me.” Le mie labbra si contorsero in un sorriso amaro.”Di solito la gente mi getta per terra,non mi aiuta a rialzarmi da essa.”

Gli occhi annebbiati dalle lacrime,continuò ad accarezzarmi la guancia dolcemente.Fece in modo che potessi guardarla ,e allora timidamente incontrai il suo sguardo.
Ero convinto che fosse tutto un sogno meraviglioso,che non stesse accadendo davvero.Lentamente,avvicinò il suo viso al mio,gli occhi fissi nei miei,finchè potei sentire il suo caldo umido respiro contro le mie labbra.Le sue mani mi circondavano il viso,e chiusi gli occhi,aspettando l'impossibile...

Ma proprio mentre le sue labbra erano ad un millimetro dalle mie,un altro grido di Carlotta trafisse il silenzio della buia stanza,spaventando entrambi.Christine si voltò in fretta,le guance infiammate in cinque diverse sfumature di rosso.Si tirò le ginocchia al petto,e ci seppellì il viso.La guardai,ancora stordito,mentre lei cominciò a ridacchiare.Presto,la sua risata riempì il freddo e buio corridoio,e non potei fare a meno di iniziare a ridere con lei;la sua gioia era contagiosa.Restammo lì seduti per un po',felici solo di essere insieme,ridendo istericamente e senza motivo.Infine,le nostre risa scemarono,e rivolsi uno sguardo malizioso prima al soffitto,e poi a Christine.

“Cosa diresti se ti offrissi l'opportunità di vedere l'Opera Populaire da una prospettiva tutta nuova?” Le chiesi all'improvviso.
Christine sorrise,seguendo il mio sguardo verso la botola sopra le nostre teste.”Attraverso gli occhi del misterioso Fantasma dell'Opera,forse?”
Risi in modo signorilmente beffardo.”Oh,andiamo,Christine,lo sai che non esistono i fantasmi...” La sua risata si unì alla mia.

“Parli come Raoul”,disse.Feci una smorfia,e le lanciai uno sguardo offeso,che non fece altro che farla ridere di più.Ancora senza fiato per gli scoppi di riso,ci alzammo in piedi,e io la issai(stando attento ad evitare la tentazione di sbirciare sotto la gonna.Prendete questo,Monsieur Andre e Firmin.Infantile!Proprio!)attraverso la botola,poi salii io.Lì era ancora più buio che nel corridoio sottostante,ma potevo vedere gli occhi di Christine scintillanti di gioia con la poca luce proveniente da una fessura nella botola.

“Va bene,lezione numero uno per diventare un Fantasma dell'Opera,”dissi in tono fintamente serio.Christine ridacchiò,ma si fermò coprendosi la bocca con la mano.”E' il silenzio.Nessuno deve notare la tua presenza in nessun caso a meno che tu non voglia apparire,cosa che deve essere fatta il più raramente possibile.”Sentii che aveva annuito,e cercai la sua mano nel buio.”Se per qualche ragione dovessi spaventarti,ce ne andiamo immediatamente...”

“Starò bene!”Mi assicurò,non riuscendo a nascondere un'infantile emozione nella voce.”Andiamo...”
“Calma,”sottolineai.Sospirò,esasperata,e mi sorrise.”Va bene.Afferra la mia caviglia in modo da non cadere indietro.Questo è tutto.Ora se vuole,Madamoiselle Daeè,mi segua.”

Edited by sabrinta - 23/4/2010, 16:16
 
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