Raider on the storm, Terry Sheridan

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view post Posted on 22/7/2008, 10:42
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He's a lion that I am proud to hunt

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Ciao a tutte!
Mentre elaboravo il mio ultimo video Raiders on the storm,dedicato a Terry,mi dicevo che un personaggio così strafigo e arrapante non può proprio morire...
E mi dicevo anche che magari...si poteva dedicargli una nuova avventura.Anzi,abolire proprio quella vecchia che tutte conosciamo e di cui odiamo il finale...
Così è nata questa idea.Ditemi se vi piace e se volete che proceda...

Cavalcando il vento

…Una fitta inattesa al petto,lo scoppio sinistro e soffocato di un proiettile e il suo corpo che giaceva scomposto tra le pareti di una grotta…Dunque sarebbe finita così?
-SKERRIDDA’N- una voce sgradevole,dalla pronunzia gutturale,storpiò come tutte le mattine il suo nome,infilando la ‘colazione’ nella cella ,da sotto la porta.
Voci gutturali e clangore metallico.Quello il suo risveglio,da sei mesi.
Aveva sognato ancora…
Sognato un riscatto,una nuova avventura…magari anche la morte.
Tutto meglio che marcire in quel fottuto carcere,nel buco del …di una fottutissima ex repubblica sovietica.
Consumò con studiata lentezza la sua razione e come ogni giorno ricominciò le trazioni alle sbarre del soffitto:tenevano il suo corpo in tensione e davano un ritmo ordinato ai suoi pensieri.Ma per quanto il suo cervello avesse indagato con lucida attenzione in tutte le direzioni le possibilità di uscire con le sue sole forze da quella palude erano nulle.E lo sapeva.
Se non fosse intervenuta davvero come nel suo incubo ricorrente una inattesa ‘chance’ del destino,ne sarebbe venuto fuori solo da morto…
Dall’interfono una voce metallica richiamò la sua attenzione.
-Detenuto 77610….-
‘Ci risiamo’ pensò’Un altro incontro ravvicinato…per chiedere la mia collaborazione…’
Ora sarebbe entrato il solito sprovveduto a immobilizzarlo e bendarlo,col collega da fuori che teneva la situazione sottocontrollo via monitor…Speravano che lui si ribellasse,commettesse un passo falso.Sarebbe stato così facile…Troppo:una trappola così evidente che gli veniva quasi da ridere ogni volta che ci provavano…
Sapeva perfettamente che avrebbe potuto neutralizzarli entrambi,bloccare il monitor,uscire dalla cella e percorrere il corridoio fino all’uscita…E poi?
Non era uscire dalla cella,il problema…
Con la sua migliore espressione irridente,attese che la guardia facesse il suo dovere.
-Buongiorno ‘Ivan Ivanovic’ …-lo salutò
Quello grugnì una bestemmia,poi,per coprire la soggezione che provava verso quel pericoloso prigioniero,lo strattonò malamente.
-Ivan Ivanovic…così mi fai male…tztztz…non ti hanno insegnato le buone maniere dalle Orsoline?-
-Cammina…- gli intimò quello,accompagnando l’ordine con una serie di improperi e bestemmie.

Contò i passi fino a quando non avvertì lo scatto d’un pesante uscio metallico:ormai conosceva perfettamente il percorso…
Senonchè stavolta,superato l’ingresso cigolante della stanza 114, le guardie non si fermarono,ma lo sospinsero a sinistra,verso una seconda porta,per superare la quale fu anzi costretto ad abbassare la testa.
Qui la serratura scattò alle sue spalle e l’uomo,benché bendato,si rese conto immediatamente di due novità:le guardie l’avevano lasciato solo in una stanza dove le sue narici sensibili avevano immediatamente percepito un delicato sentore di acqua di colonia…C’era una donna,là.ne era sicuro!
-Ben trovato,colonnello Sheridan!...E’ tanto che non ci si vedeva…-
-…Per quanto mi riguarda,Tolska ,io continuo a sentirla e basta…Ha cambiato profumo,di recente?-
Soffocando una punta di irritazione,l’interlocutrice ribattè,mentre avanzava verso di lui e lo sbendava:
-Il mio è sempre lo stesso…stavolta s’è ingannato,colonnello…-
Con sorpresa controllata,Terry Sheridan prese atto che in quella stanza le donne erano due:
il maggiore Anatolia(Tolska) Krusinov ,impeccabile in divisa rossa e stivali lucidi; e una sconosciuta ‘civile’ che indossava un improbabile tailleur di tweed e rimaneva un po’ discosta,appoggiata a una parete,con una cartella di cuoio stretta tra le mani.
Terry le diede un’occhiata apparentemente superficiale,immagazzinando mentalmente ogni particolare che potesse aiutarlo a capire chi e perché fosse lì.
-Prevengo i suoi interrogativi,colonnello…La signorina è miss Pettycoat:l’avvocato che il governo britannico ha pensato di assegnarle per tentare di estradarla…-
C’era un accenno di sorriso gelido e irrimediabilmente ironico sul volto del maggiore,mentre degnava di uno sguardo scettico e sprezzante la giovane alle sue spalle,così evidentemente inadeguata al compito assegnatole.
Terry intanto macinava nella sua testa una serie di riflessioni:o il governo britannico non aveva nessuna intenzione di estradarlo e quindi aveva inviato là l’avvocato meno agguerrito dell’ intero commonwealth;o sotto quelle spoglie delicate si nascondeva in realtà una potente arma bellica(e qui gli scappò un sorrisetto incredulo),oppure… -e questa gli sembrava la ipotesi più probabile – i Russi avevano immaginato che quello che non era riuscito agli energumeni delle squadre speciali,poteva riuscire a due donne…
‘In tutti e tre i casi,meglio stare in guardia,vecchio mio’
Miss Pettycoat si avanzò verso di lui e gli porse la mano,rendendosi conto con un attimo di ritardo che il suo assistito aveva le mani serrate dalle manette,dietro la schiena.
La giovane donna guardò allora con aria interrogativa e sprovveduta il maggiore:
-Il mio assistito deve firmare delle carte,maggiore Krusinov…- fece notare,parlando un russo dalla pronuncia impeccabile.
‘Ah…ecco svelato l’arcano:avrà vinto il concorso come prima della classe…e l’hanno subito spedita a farsi le ossa qui…’- pensò il disertore.
Il maggiore gli si avvicinò di nuovo e si limitò a slacciargli le manette giusto il tempo da fargli sgranchire le braccia,per poi rinserrargliele,ma davanti.
-Così andrà meglio…- commentò poi,facendo cenno all’uomo di avanzare verso la scrivania e sedervisi.
-Il vostro colloquio si terrà alla mia presenza e in russo! Queste le condizioni…-
-Bè..allora sarà un monologo…spiacente,miss Pettycoat,ma il mio russo qui dentro s’ è arrugginito come i miei muscoli…- commentò l’ex marine,stringendo ora la mano che l’avvocato gli aveva porto di nuovo.
-In realtà,colonnello Sheridan si tratta solo di firmare alcune carte…-
-Vediamo…-
Aveva bisogno di prendere tempo.Presi i fascicoli che l’avvocato gli porgeva,iniziò a sfogliarli leggendoli (o almeno così sembrava) riga per riga…
Alle sue spalle il maggiore Krusinov seguiva ogni sillaba,controllando che non ci fosse nulla di extra,tra quelle carte.
-Tolska…ma se sei ansiosa di conoscere i miei capi d’accusa in territorio britannico,posso enumerarteli io…- scherzò il disertore.
-No,non ce n’è bisogno.Ho l’elenco preciso …Diserzione,trafugamento e tentata vendita di documenti segreti,uso privato del mezzo pubblico…-
Miss Pettycoat si stupì,alzando su di lui uno sguardo interrogativo.
-Bè…non potevo fuggire dall’Afganisthan in bicicletta:mi sono servito impropriamente di un cacciabombardiere libero…-spiegò lui,ammiccando.
Miss Pettycoat deglutì.
-Quando ha finito…ho qui la penna:se lei accetta la mia difesa d’ufficio,entro sei mesi il governo britannico le assicura il rientro in patria e un regolare processo…-
Terry Sheridan ghignò con una espressione malandrina che indicava tutta la sua fiducia nel governo britannico e nel regolare processo che esso gli assicurava.
-Dia la penna…- fece,rassegnato.Era convinto che a quel punto il maggiore gli avrebbe fatto la controproposta.
Invece accadde una cosa inattesa.Banale ma inattesa…
Quella imbranata di miss Pettycoat,porgendogliela,inavvertitamente gli scalfì con il pennino della Walkman l’incavo tra pollice e indice.
-Mi scusi,ma quelle manette…-si lasciò sfuggire in inglese.
Terry Sheridan leggermente spazientito e deluso nelle aspettative,firmò,lasciò cadere la penna sul tavolo con un gesto insoddisfatto,quindi si appoggiò allo schienale della sedia e guardando il maggiore lo sfidò con un:
-E’ tutto?-
-Certo…Guardia!-
Così dicendo la donna chiamò il guardiano e fece di nuovo ammanettare il detenuto dietro la schiena e bendarlo.
Fu allora che accadde.
Proprio come nel suo incubo: …una fitta inattesa al petto,lo scoppio sinistro e soffocato di un proiettile e il suo corpo che giaceva scomposto sul pavimento…
Miss Pettycoat scattò spaventata dal suo posto,esclamando:
-Ommioddio!... un medico,presto!- quindi si inginocchiò accanto al corpo esanime del suo assistito.
Il maggiore Krusinov fece schioccare le dita in silenzio e dopo pochi secondi i guardiani introdussero il dottor Sebev.
L’anziano medico si chinò sull’ex ufficiale:ma evidentemente era già tardi…
-Mi spiace,maggiore…il detenuto ha avuto un violento shock anafilattico,con conseguente,immediato arresto cardiaco…- disse incredulo,continuando a cercare il polso inesistente dell’uomo. –Terence Patrick Sheridan…è morto!
Il maggiore sibilò qualcosa di molto simile a una parolaccia.
Miss Pettycoat aveva gli occhi sbarrati e tremava per l’emozione;ma non dimenticò il suo dovere.
-Maggiore…secondo le leggi del diritto internazionale sottoscritte anche dal suo paese…il detenuto dichiarato formalmente morto davanti a testimoni… è immediatamente estradato al paese d’origine!-
-Da!...- sbuffò la donna,che prima strattonò con irosa violenza la mano dell’avvocatessa che impugnava ancora la walkman,quindi uscì inviperita dalla stanza.
 
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manuphantom
view post Posted on 22/7/2008, 11:00




ariel è molto bella continua presto.
 
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spands72
view post Posted on 22/7/2008, 11:04




mi piace!! mi intriga, e sopprattutto cito: " un personaggio strafigo e arrapante non può proprio morire..." concordo!!
l'avvocato non mi sembra proprio un'imbranata.., tutt'altro se ho ben capito il graffio!

attendo gli sviluppi.
 
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gemini21
view post Posted on 22/7/2008, 11:43




Ma tu lo sai vero che....

TI ADOROOO??? image image image image image image image

Mi piace già un sacco!!! :entusiasmo: :entusiasmo:

CITAZIONE
C’era un accenno di sorriso gelido e irrimediabilmente ironico sul volto del maggiore,mentre degnava di uno sguardo scettico e sprezzante la giovane alle sue spalle,così evidentemente inadeguata al compito assegnatole.

Qui ho avuto un flash che.. :caldo: :infermieri:

image
 
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Sere Butler
view post Posted on 22/7/2008, 13:40




bellubellubellu! sono curiosa di leggere il seguito!
La foto è... perfetta XD
 
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boleroazul
view post Posted on 22/7/2008, 19:26




[QUOTE=arielcips,22/7/2008, 11:42]
Ciao a tutte!
Mentre elaboravo il mio ultimo video Raiders on the storm,dedicato a Terry,mi dicevo che un personaggio così strafigo e arrapante non può proprio morire...

Sante Parole!!! :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice: :felice:
 
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view post Posted on 22/7/2008, 21:38
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Allora procedo? e via....

Il corpo dell'ex marine era stato ricomposto in un macabro sacco di cellophan,leggermente opaco;quindi i collaboratori del dottor Sebev lo adagiarono in una cassa di zinco e ne chiusero il coperchio.
Il feretro venne poi sollevato e caricato su una camionetta che attendeva all'uscita della prigione di Baila Kava:un'alba livida accarezzava il verde marcio del camion;su un'altra jeep l'avvocato Pettycoat e un giovane sergente dell'esercito inglese che le faceva da scorta assistevano alle operazioni in silenzio.
La cassa era già stata caricata quando la sirena d'allarme risuonò in tutta la prigione:i due inglesi si guardarono interrogativamente per la frazione di un secondo,quindi miss Pettycoat smontò dall'auto andando incontro al maggiore Krusinov che,scortata da due suoi uomini fidati fermò la camionetta e ingiunse ad autista e sostituto di tirare fuori la cassa.
Ad un suo gesto quindi i due soldati si avvicinarono alla cassa e l'aprirono.Tolska guardò con aria crudelmente soddisfatta verso l'avvocato:
-Che significa?- domandò quella,spaventata.
-Come mai non è sigillata?...-
-Vorrete permettere ai familiari di rivederlo un'ultima volta...-
-Familiari? Questo bastardo se anche avesse avuto una madre,se la sarebbe già venduta al miglior offerente!-
Detto questo estrasse la sua mauser dalla fondina ed esplose alcuni colpi contro quel povero corpo senza vita;immediatamente dopo i suoi sottoposti richiusero la bara e procedettero a sigillarla.
-Ora puoi tornare a casa,colonnello Sheridan!- esclamò quindi con gelida soddisfazione.
Riposta la cassa sulla camionetta,il lugubre convoglio finalmente si incamminò alla volta di Baikonur,la città dello spazio..


Annelore Pettycoat richiuse la porta della stanza alle sue spalle,appoggiandovisi sopra pochi secondi.
Sospirò,anzi prese proprio fiato.
Quindi si staccò dall'uscio e avanzò nella penombra.
Era una camera d'albergo informale,arredata con poca personalità.
Dalla finestra però si scorgeva la città vecchia:che strano impasto di stili,quella Baikonur,pensò per un attimo la donna.
Davanti a lei,un'antica chiesa ortodossa dalle caratteristiche guglie bianche vegliava su quelle che erano state le povere case dei minatori...
A nord ovest il cosmodromo:il centro spaziale che aveva ospitato Gagarin,la Kondakova..la piccola Laika...sperduta nello spazio su uno dei primi Sputnik...
Era là che la camionetta aveva scaricato la bara del colonnello Sheridan;un aereo militare l'avrebbe poi riportato in patria...
Annelore rabbrividì.
Che cosa aveva fatto,Dio mio?...aveva procurato la morte di un uomo...
Sedette davanti allo specchio,aprì una valigetta che aveva deposta di lato davanti a sé ,vi armeggiò un po' quindi ne tirò fuori una parrucca corvina,un caschetto che indossato le dava un look sofisticato e sorprendentemente intrigante.
-Personalmente la preferivo al naturale...miss Pettycoat!-
La luce centrale si era improvvisamente accesa e alle sue spalle,braccia incrociate ed espressione sottilmente compiaciuta ,era apparso il colonnello Sheridan!
-Oh...ma allora lei non...!- esclamò lei,sorpresa,ma non spaventata.
-Allora?...Allora sono vivo? ...non mi sembra del tutto stupita,avvocato...-
Così dicendo avanzò verso di lei,scrutando nel profondo dei suoi occhi.
Indossava una blusa nera e dei comodi pantaloni militari.
Annelore si era alzata dalla sedia e indietreggiava piano.
-Io...ecco...-
-O magari ha creduto che...dove non era arrivata la sua biro...avrebbe potuto arrivare la mauser di Tolska?-
-Aspetti...non...non è come crede...-
-Io non credo niente...-disse con un sorriso disarmante,ma nient'affatto disarmato l'uomo.-Sono qui per ascoltare lei...-
Quindi presa la sedia che lei aveva occupato fino a un secondo prima,la fece roteare su se stessa e vi si sedette a cavalcioni,con un gesto eloquente:
-Da dove vuole cominciare?...intanto da chi è e chi la manda?-
-Senta colonnello...non,non è come crede...io...Io mi chiamo davvero Annelore Pettycoat e ...e sono entrata nel carcere di Baila Kava in qualità di suo avvocato..perchè davvero il governo britannico aveva intenzione di estradarla e...e sapendo che i Russi non lo avrebbero mai acconsentito hanno ricorso a quell'espediente che...-
-Calma,calma...procediamo con ordine...Lei è un avvocato?-
Miss Pettycoat si schiarì la voce.
-Nn..non esattamente...io sono una attrice..l'avvocato è mio zio...il fratello di mio padre...-
-Bè...dell'albero genealogico della sua famiglia parleremo in un altro momento...Procediamo...Come mai hanno mandato proprio lei,qui?-
-Vede...il punto sta proprio nel mio albero genealogico...mio padre è..-
-Ssssh- la bloccò lui,accompagnando il comando col gesto dell'indice. -Abbiamo visite..presto: sotto la doccia! - e così dicendo se la trascinò nella stanza da bagno e,senza troppi complimenti entrò nella cabina della doccia,aprì l'acqua calda e contemporaneamente la 'sollecitò' a spogliarsi.
-Ma cosa...?-
-Presto!- e così dicendo richiuse la porta a soffietto alle loro spalle.
Un attimo dopo si udì bussare piuttosto energicamente alla porta:
-Miss Pettycoat...apra!- era la voce ormai familiare del maggiore Krutisov
-Risponda...-
-Chi è? Sono sotto la doccia... entrate:è aperto!-
L'intrusa non se lo fece ripetere due volte.
Annelore la sentì entrare nella stanza e attraversarla col suo passo determinato.
-Sono nella doccia,se attendete un secondo esco subito.-
La mano guantata di pelle dell'ufficiale russo era comparsa sul bordo della porta a soffietto
Annelore sporse la faccia e parte del collo e delle spalle ancora insaponate:
-Oh maggiore!...Credevo avessi diritto a un po' di privacy...-
La russa richiuse indispettita e si girò di spalle:
-Dov'è?-
-Dov'è chi?- miss Pettycoat finì di sciacquarsi i capelli guardando sbigottita Terry che rimaneva spalmato contro il muro in silenzio,tutti i sensi tesi a percepire il minimo movimento della nuova venuta.
Solo con gli occhi le fece capire che doveva uscire di là.Domandandosi intanto fino a che punto quella sedicente attrice e improbabile santarellina non lo avrebbe tradito.
-Il colonnello Sheridan:lo abbiamo seguito fin qui...Ora dov'è?-
-Ma... la camionetta con la bara si è fermata allo 'Spaziodromo'...-
-Non parlo di quello! Parlo del colonnello in carne ed ossa!...- Erano intanto entrati i soliti due energumeni che fiancheggiavano il maggiore in ogni azione: -Guardate dappertutto:deve essere sicuramente qui!-
-Maggiore...io non capisco...-tentò di protestare l'avvocato Pettycoat e intanto,indietreggiando chiuse la valigetta rimasta aperta davanti allo specchio.
-Non si affretti a nascondere nulla...lei crede che il KGB sia proprio fuori uso,miss Pettycoat?-
La ragazza guardava disorientata i due uomini che frugavano ovunque nella piccola stanza.
-Lei sa benissimo che il colonnello è vivo e vegeto...complimenti per la sua recita e per la trovata della penna ...anche se il trucco della morte apparente è vecchio come il cucco!-
Miss Pettycoat non negò,ma l'accusò:
-Come può parlare così,dopo che lei stessa....Oh,è stato orribile...-soggiunse,rivivendo la scena all'uscita del carcere.
Quindi scoppiò in un singulto appena strozzato nascondendosi il viso tra le mani.
-Vuol farmi credere che ... che non lo ha incontrato?- il maggiore le sollevò il mento e la guardò negli occhi. Per un attimo si fidò di quello sguardo trasparente,pulito.Poi però ebbe una intuizione e imprecando comandò:
-La doccia,idioti! È là!- e nel frattempo respinse all'indietro Annelore che per non perdere l'equilibrio dovette reggersi al tavolino.
I due soldati intanto spalancarono la doccia:ma era vuota...
Il piccolo lucernario del bagno invece risultava aperto.
-E' scappato di là!- disse uno dei due e insieme si fiondarono sul balcone per raggiungerlo,esplodendo anche alcuni colpi contro di lui.
Il maggiore intanto puntò l'indice contro Annelore fissandola con occhi rabbiosi:
-Tu piccola bugiarda...-
Miss Pettycoat sollevò le braccia che teneva dietro la schiena per reggersi dopo lo spintone ricevuto e le puntò in viso la canna lucida di una rivoltella ben oliata:
-Le chiedo gentilmente,maggiore,di uscire dalla mia stanza...Cercherò di dimenticare questo episodio spiacevole nel mio rapporto ai suoi superiori...-
Tolska impallidì.
Questa volta era stata colta di sorpresa.
Ma poi rientrò in sé e controbattè:
-Siamo in tre contro una,miss Pettycoat....mi pare poco probabile che lei possa avere la meglio,non crede?-
E così dicendo fece per emettere un leggero sibilo di richiamo ai suoi collaboratori.
Ma una mano maschile si abbattè sulla sua nuca,stordendola.
Prima di perdere i sensi,ebbe modo di sentir dire al fuggitivo:
-Tre contro due,Tolska...la matematica non è mai stata il tuo forte...!-
Annelore la vide cadere e sentì la mano di lui afferrarla per il polso e la sua voce suggerirle piuttosto autoritaria:
-Filiamo!-
Fece in tempo ad arraffare la sua preziosa valigetta e seguirlo...
 
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Sere Butler
view post Posted on 22/7/2008, 21:47




wowowowowowow! ma come hanno fatto??? l'amato Terry è vivo e bellissimo!
 
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boleroazul
view post Posted on 22/7/2008, 21:54




continuacontinuacontinuacontinuaaaaaaapleaseeeeeee
vero che continui :clap: :clap: :rosa: :rosa: :rosa: ???
 
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jiujiu
view post Posted on 22/7/2008, 22:08




sono davvero contenta di questa ff, e per ora mi piace molto! è intrigante!^_^
CITAZIONE
…Una fitta inattesa al petto,lo scoppio sinistro e soffocato di un proiettile e il suo corpo che giaceva scomposto tra le pareti di una grotta…Dunque sarebbe finita così?

meno male che è solo un sogno.. :fisch:
CITAZIONE
Il maggiore Krusinov fece schioccare le dita in silenzio e dopo pochi secondi i guardiani introdussero il dottor Sebev.
L’anziano medico si chinò sull’ex ufficiale:ma evidentemente era già tardi…
-Mi spiace,maggiore…il detenuto ha avuto un violento shock anafilattico,con conseguente,immediato arresto cardiaco…- disse incredulo,continuando a cercare il polso inesistente dell’uomo. –Terence Patrick Sheridan…è morto!

muarghhhh!!!! :o:
CITAZIONE
Detto questo estrasse la sua mauser dalla fondina ed esplose alcuni colpi contro quel povero corpo senza vita;immediatamente dopo i suoi sottoposti richiusero la bara e procedettero a sigillarla.

muarghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!! :cry:
CITAZIONE
La luce centrale si era improvvisamente accesa e alle sue spalle,braccia incrociate ed espressione sottilmente compiaciuta ,era apparso il colonnello Sheridan!

:occhilucidi: :occhilucidi:
 
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gemini21
view post Posted on 22/7/2008, 22:14




CITAZIONE (boleroazul @ 22/7/2008, 22:54)
continuacontinuacontinuacontinuaaaaaaapleaseeeeeee
vero che continui :clap: :clap: :rosa: :rosa: :rosa: ???

sì sì sì, continuacontinuacontinuaaaa :woot: :woot: :rosa: :fiori:
 
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spands72
view post Posted on 23/7/2008, 08:20




bhe non posso fare altro che... continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
ora mi intriga sapere cosa c'entra lei e il suo albero genealogico!
 
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view post Posted on 23/7/2008, 12:13
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Altro aggiornamento....vacche grasse,prima della mia partenza!!!



...bella quella trovata di farlo morire in presenza di testimoni...Davvero riuscita,tanto più che lui non ne sapeva nulla...
Ma quando quel doppiogiochista di Sebev l'aveva rianimato in astanteria,si era reso conto subito che la sua dichiarata morte avrebbe coinciso con l'apertura della caccia...e quando si dà la caccia a un morto,le regole saltano tutte!
Russi e Inglesi,ognuno per sé,erano ormai convinti di averlo agguantato...
Ci vuol altro...
Lui era Terry Sheridan e non apparteneva più a nessuno:ora come ora,nemmeno alla morte!

-Ahi!- Annelore correva più veloce che poteva a piedi nudi sulla moquette logora dei corridoi poco illuminati dell'albergo.
Il suo grido interruppe le riflessioni estemporanee di Terry,che prese atto della difficoltà della loro impresa:l'aveva trascinata con sé,ma era praticamente nuda e scalza.E per giunta umida...
-Se non ci inventiamo qualcosa,ci troveranno in due secondi...-sussurrò a mezza voce,tra i denti,quasi tra sé.
Si guardò intorno.
C'era lo spogliatoio della servitù,la infilò lì dentro,suggerendole:
-Rispolveri il ruolo della cameriera russa,miss...e cerchi di recitarlo meglio dell'avvocatessa sprovveduta...-
Lei annuì e,stringendo la sua valigetta,sparì nello spogliatoio.
Il maggiore e i suoi tirapiedi erano già sulle loro tracce.
Terry decise che per ora i destini suoi e di Annelore si sarebbero separati:si infilò nel montacarichi e sperò che lo avrebbe portato al più presto possibile verso l'uscita...
Dopo due piani in discesa,lo sportello si aprì e lui fece per fiondarsi fuori,ignorando il volto tra l'ebete e lo spaventato del cameriere del piano.
Ma in fondo al corridoio si profilò la sagoma minacciosa di uno degli inseguitori e Terry sgomitando il malcapitato inserviente rientrò nel montacarichi:
-Scusa amico...ho dimenticato la giacca!-
A quel punto decise di risalire al piano dove aveva lasciato miss Pettycoat.
Il corridoio era vuoto e silenzioso.
Nessuna traccia degli inseguitori né del suo 'avvocato'..
Terry procedette a ritroso sul cammino fatto in precedenza,fino alla porta della stanza di Annelore.
Era semiaperta.
Sul tavolo,tra gli oggetti rovesciati nella colluttazione precedente,l'uomo vide una foto.Un ufficiale dell'aeronautica britannica con in braccio una bimba,di poco più di quattro,cinque anni.
Un rumore lo avvertì della presenza di qualcuno,si volse:china sul pavimento,di spalle,una cameriera sgomitava per lavare dalla moquette le macchie d'acqua.
La sentiva brontolare e vedeva il suo grosso fondoschiena agitarsi ad ogni passata.
Scosse la testa,piuttosto disturbato da quella antiestetica apparizione.
-Dove diamine è finita quella benedetta ragazza?- si domandò.
Uscì dalla stanza silenzioso come una pantera e si addossò alla parete del corridoio laterale,appena in tempo:in quella,sbucando dal corridoio centrale ricomparvero il maggiore Krusinov con i suoi.
-Non è possibile che siano spariti...Siete due idioti,ecco cosa siete!...Sono sicuramente in albergo!-
-Abbiamo fatto chiudere tutte le porte,maggiore:se ci sono,non possono uscire...-
-E con quale scusa?...vi ricordate o no che da una decina di anni questo sarebbe un paese democratico?...e che l'albergo ospita diversi stranieri?...-
Camminando nervosamente nel corridoio,col viso contratto nello sforzo di trovare il bandolo di quella situazione,inavvertitamente il maggiore urtò il secchio della cameriera che,rinculando,era uscita dalla stanza.
-Imbecille! Vuoi stare attenta!- sibilò,invece di scusarsi con la povera inserviente.
-Attenta..attenta...E' questo il rispetto che si porta ai lavoratori,compagna? Quando c'era il piccolo padre questo non succedeva ...- iniziò a lamentarsi quella,stalinista e nostalgica,senza nemmeno sollevare la testa incorniciata dalla cuffia da lavoro e continuando a sgomitare il pavimento.
-Si va bene,va bene...
Con un gesto spazientito,il maggiore aggirò l'ostacolo,che non smise di lamentarsi e brontolare,e richiamati i suoi tra improperi e imprecazioni cercò di fare chiarezza nei suoi pensieri..
-E tu! Compagna!- esclamò poi,rivolta alla cameriera -
Quella che aveva quasi svoltato nell'altro corridoio,sollevò appena la testa:
-Non hai visto nessuno da queste parti? Si tratta di due pericolosi sovversivi...-
-...da,da... - rispose allora quella,inorgoglita -Lui è scappato di là( e indicò il montacarichi)...lei nello spogliatoio,in fondo al corridoio del secondo piano...-
Schioccando le dita il maggiore fece segno ai suoi uomini di mettersi immediatamente sulle tracce dei fuggitivi.
-Andiamo:forse siamo ancora in tempo!-

Terry era rimasto nascosto nel buio,addossato all'armadietto delle scope.
Espirò sollevato quando sentì gli inseguitori allontanarsi.
E fu allora che avvertì di nuovo quel sentore di acqua di colonia che lo aveva colpito la mattina precedente...
Gli occhi gli caddero sulla cameriera che continuava a rinculare nel buio,e che ora aveva anche smesso di sgomitare il pavimento.
'Non posso crederci...' ebbe il tempo di pensare.
Poi si chinò sull'inserviente e tappandole la bocca perchè non gridasse l'attirò entro una stanza vuota.
-Magistrale interpretazione miss Pettycoat...magari ha un po' esagerato nel finale...-
-Sono contenta di esserle piaciuta...- gli rispose la ragazza,una volta libera di parlare,riprendendo fiato.
Lui la osservò incuriosito.
Lei tolse la cuffia dai capelli;poi sbottonò il grembiule e tolse la divisa:aveva indossato qualcosa come sei vestiti,tutti quelli trovati nello spogliatoio e intorno ai fianchi aveva legato,uno sull'altro tutti i pantaloni delle tute..e la fatidica valigetta.
-Complimenti per la mise...un grazioso personalino!- commentò ancora,divertito.
Lei accennò un sorriso,poi gli domandò.
-E ora?-
-Bella domanda...Vediamo un po':lei quali ordini aveva?-
La ragazza lo guardò un po' da sotto in su;lui ricambiò lo sguardo,soppesandosi reciprocamente.
Infine lei rispose:
-Domattina un aereo civile dovrebbe riportare miss Pettycoat a Mosca...lei non ci sarà...Tra i passeggeri però c'è una certa Irina Svetlanskaja( e qui mostrò la parrucca nera..)....nella valigetta ho biglietto e passaporto...
-C'era anche una pistola...-
-Ah si...la pistola...credo sia rimasta in camera...-
-Bisogna recuperarla...credo che ne avremo bisogno...
-A che scopo? È un giocattolo....-
Terry soffocò a stento una imprecazione.
Si avvertirono dei passi avvicinarsi.Terry spense le luci e guardò dallo spioncino.
-C...chi è..- domandò Annelore.
-Un avventore....- la tranquillizzò lui,poi riaccese le luci.
-Ma...questa stanza di chi è?- disse lei,guardandosi improvvisamente intorno.
C'erano diversi paramenti sacri appoggiati alle sedie e sulla toeletta,davanti allo specchio,l'icona della vergine Maria ,incorniciata da due candele...
-Deve essere di un pope...questa è la settimana santa,se non erro...-
L'idea scattò in contemporanea a entrambi.
Poi per prima cosa Annelore aprì la sua valigetta e trovata una parrucca riccioluta iniziò a lavorare alla trasformazione...

Quando,dopo una mezz'oretta Terry Sheridan si specchiò,stentò a riconoscersi lui stesso.
La ragazza aveva fatto davvero un gran lavoro.
Infilandogli la parrucca al contrario era riuscita in un sol colpo a procurargli barba e capelli da anacoreta...
Certo a distanza ravvicinata il trucco era visibile,ma il colpo d'occhio invece era perfetto.
Inoltre la tonaca e i paramenti contribuivano a dare un tocco di ieratica solennità alla sua mole,opportunamente rimpolpata dal solito trucco degli abiti stratificati....
Terry si lasciò sfuggire una risatina...
-Colonnello...credo che il pope stia rientrando....- lo avvertì Annelore.
L'ex ufficiale uscì dal bagno spense le luci e fece segno alla ragazza di nascondersi.Intanto la chiave girò nella toppa e il legittimo ospite della stanza varcò la soglia,allungando la mano per accendere la luce.
L'immagine della Madonna illuminata dalle candele fu l'ultima cosa che vide per quel giorno...Con un tonfo appena attutito dalla moquette il prete catacrollò al suolo,privo di sensi.
Terry riaccese la luce e si fece aiutare da Annelore a deporre l'uomo sul letto e a spogliarlo.
La ragazza sembrava imbarazzata.
-Svelta!...che le succede?-
-Ma... è un prete... io...-
Terry le indirizzò un'occhiata di spazientito disappunto.
-Da queste parti miss Pettycoat i preti hanno persino tre mogli e numerosa prole...e quanto alle sue virginali paure...- non finì la frase:il suo tono era piuttosto esplicito.
Una volta ridottolo in canottiera e mutandoni di lana,provvidero ad allacciargli le scarpe tra di loro,legargli le mani e imbavagliarlo.
-Non si farà male?-
Terry sospirò,senza rispondere.
Quindi afferrò la borsa dell'uomo di chiesa e guardò i documenti.
-Gennadiy Ivanevic Arkadish,patriarca emerito...-
C'era anche un biglietto d'autobus per Almaty,l'antica capitale del Kazakistan.
-Molto bene...viaggiare in corriera è sicuramente meno rischioso dell'aereo...- commentò il disertore tra sé e sé.
Poi guardò fuori.Era quasi l'alba.
-A che ora è il suo volo?-
-Alle nove...-
-Conviene che si prepari... allora...-
La vide scomparire nel bagno con la sua preziosa valigetta.
Quando ne uscì era di nuovo un'altra persona.
Indossava un miniabito di lana nera e i capelli nerissimi della parrucca a caschetto sottolinevano il bianco latteo dell'incarnato.
Portava anche calze a rete e stivaletti in pelle lucida,dai vistosi tacchi a spillo.
-Sa che è un vero peccato,miss Pettycoat che la nostra frequentazione debba interrompersi così presto? ....-
-Interrompersi...ma,perchè?- gli domandò lei,con un tono deluso e incredulo.
Lui si alzò in piedi e sollevò le mani al cielo:
-Sorella...è la vita che ci coarta con le sue vicissitudini...Il nostro cammino,irto di tentazioni...va percorso 'individualmente'...- disse,cantilenando un po' con un ridicolo accento russo.
-Colonnello...io speravo che lei volesse ....-
-Shhhh...niet colonnello...- proseguì,sempre con quella ridicola dizione e puntandole l'indice a mò di sacro ammonimento – Tra poco tu,piccola pecorella smarrita Irina prenderai il tuo aereo...Io invece mi preparo agli esercizi spirituali...-
-Ma..non vorrebbe prima...sapere...-
Lui tornò serio e sotto la barba posticcia Annelore vide la linea della mascella indurirsi e lo sguardo farsi d'acciaio.
-Non mi è piaciuto quello che i suoi amici hanno fatto,miss Petticoat:avete giocato a dadi con la mia vita,bluffato e barato...ma avete perso.E la posta è mia!-
 
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gemini21
view post Posted on 23/7/2008, 12:30




CITAZIONE
Gli occhi gli caddero sulla cameriera che continuava a rinculare nel buio,e che ora aveva anche smesso di sgomitare il pavimento.
'Non posso crederci...' ebbe il tempo di pensare

Mica stupida Annelore!

CITAZIONE
Ma...questa stanza di chi è?- disse lei,guardandosi improvvisamente intorno.
C'erano diversi paramenti sacri appoggiati alle sedie e sulla toeletta,davanti allo specchio,l'icona della vergine Maria ,incorniciata da due candele...

Qui ho cominciato a ridere :lol: Non poteva mancare! :lol:

CITAZIONE
-Non mi è piaciuto quello che i suoi amici hanno fatto,miss Petticoat:avete giocato a dadi con la mia vita,bluffato e barato...ma avete perso.E la posta è mia!-

:clap: :clap: :clap:

Grazie Ariel, un altro splendido capitolo! :fiori:

 
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spands72
view post Posted on 23/7/2008, 14:27




bellissimo capitolo. grazie! si fà sempre più intrigante!
 
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86 replies since 22/7/2008, 10:42   900 views
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