| Altro aggiornamento....vacche grasse,prima della mia partenza!!!
...bella quella trovata di farlo morire in presenza di testimoni...Davvero riuscita,tanto più che lui non ne sapeva nulla... Ma quando quel doppiogiochista di Sebev l'aveva rianimato in astanteria,si era reso conto subito che la sua dichiarata morte avrebbe coinciso con l'apertura della caccia...e quando si dà la caccia a un morto,le regole saltano tutte! Russi e Inglesi,ognuno per sé,erano ormai convinti di averlo agguantato... Ci vuol altro... Lui era Terry Sheridan e non apparteneva più a nessuno:ora come ora,nemmeno alla morte!
-Ahi!- Annelore correva più veloce che poteva a piedi nudi sulla moquette logora dei corridoi poco illuminati dell'albergo. Il suo grido interruppe le riflessioni estemporanee di Terry,che prese atto della difficoltà della loro impresa:l'aveva trascinata con sé,ma era praticamente nuda e scalza.E per giunta umida... -Se non ci inventiamo qualcosa,ci troveranno in due secondi...-sussurrò a mezza voce,tra i denti,quasi tra sé. Si guardò intorno. C'era lo spogliatoio della servitù,la infilò lì dentro,suggerendole: -Rispolveri il ruolo della cameriera russa,miss...e cerchi di recitarlo meglio dell'avvocatessa sprovveduta...- Lei annuì e,stringendo la sua valigetta,sparì nello spogliatoio. Il maggiore e i suoi tirapiedi erano già sulle loro tracce. Terry decise che per ora i destini suoi e di Annelore si sarebbero separati:si infilò nel montacarichi e sperò che lo avrebbe portato al più presto possibile verso l'uscita... Dopo due piani in discesa,lo sportello si aprì e lui fece per fiondarsi fuori,ignorando il volto tra l'ebete e lo spaventato del cameriere del piano. Ma in fondo al corridoio si profilò la sagoma minacciosa di uno degli inseguitori e Terry sgomitando il malcapitato inserviente rientrò nel montacarichi: -Scusa amico...ho dimenticato la giacca!- A quel punto decise di risalire al piano dove aveva lasciato miss Pettycoat. Il corridoio era vuoto e silenzioso. Nessuna traccia degli inseguitori né del suo 'avvocato'.. Terry procedette a ritroso sul cammino fatto in precedenza,fino alla porta della stanza di Annelore. Era semiaperta. Sul tavolo,tra gli oggetti rovesciati nella colluttazione precedente,l'uomo vide una foto.Un ufficiale dell'aeronautica britannica con in braccio una bimba,di poco più di quattro,cinque anni. Un rumore lo avvertì della presenza di qualcuno,si volse:china sul pavimento,di spalle,una cameriera sgomitava per lavare dalla moquette le macchie d'acqua. La sentiva brontolare e vedeva il suo grosso fondoschiena agitarsi ad ogni passata. Scosse la testa,piuttosto disturbato da quella antiestetica apparizione. -Dove diamine è finita quella benedetta ragazza?- si domandò. Uscì dalla stanza silenzioso come una pantera e si addossò alla parete del corridoio laterale,appena in tempo:in quella,sbucando dal corridoio centrale ricomparvero il maggiore Krusinov con i suoi. -Non è possibile che siano spariti...Siete due idioti,ecco cosa siete!...Sono sicuramente in albergo!- -Abbiamo fatto chiudere tutte le porte,maggiore:se ci sono,non possono uscire...- -E con quale scusa?...vi ricordate o no che da una decina di anni questo sarebbe un paese democratico?...e che l'albergo ospita diversi stranieri?...- Camminando nervosamente nel corridoio,col viso contratto nello sforzo di trovare il bandolo di quella situazione,inavvertitamente il maggiore urtò il secchio della cameriera che,rinculando,era uscita dalla stanza. -Imbecille! Vuoi stare attenta!- sibilò,invece di scusarsi con la povera inserviente. -Attenta..attenta...E' questo il rispetto che si porta ai lavoratori,compagna? Quando c'era il piccolo padre questo non succedeva ...- iniziò a lamentarsi quella,stalinista e nostalgica,senza nemmeno sollevare la testa incorniciata dalla cuffia da lavoro e continuando a sgomitare il pavimento. -Si va bene,va bene... Con un gesto spazientito,il maggiore aggirò l'ostacolo,che non smise di lamentarsi e brontolare,e richiamati i suoi tra improperi e imprecazioni cercò di fare chiarezza nei suoi pensieri.. -E tu! Compagna!- esclamò poi,rivolta alla cameriera - Quella che aveva quasi svoltato nell'altro corridoio,sollevò appena la testa: -Non hai visto nessuno da queste parti? Si tratta di due pericolosi sovversivi...- -...da,da... - rispose allora quella,inorgoglita -Lui è scappato di là( e indicò il montacarichi)...lei nello spogliatoio,in fondo al corridoio del secondo piano...- Schioccando le dita il maggiore fece segno ai suoi uomini di mettersi immediatamente sulle tracce dei fuggitivi. -Andiamo:forse siamo ancora in tempo!-
Terry era rimasto nascosto nel buio,addossato all'armadietto delle scope. Espirò sollevato quando sentì gli inseguitori allontanarsi. E fu allora che avvertì di nuovo quel sentore di acqua di colonia che lo aveva colpito la mattina precedente... Gli occhi gli caddero sulla cameriera che continuava a rinculare nel buio,e che ora aveva anche smesso di sgomitare il pavimento. 'Non posso crederci...' ebbe il tempo di pensare. Poi si chinò sull'inserviente e tappandole la bocca perchè non gridasse l'attirò entro una stanza vuota. -Magistrale interpretazione miss Pettycoat...magari ha un po' esagerato nel finale...- -Sono contenta di esserle piaciuta...- gli rispose la ragazza,una volta libera di parlare,riprendendo fiato. Lui la osservò incuriosito. Lei tolse la cuffia dai capelli;poi sbottonò il grembiule e tolse la divisa:aveva indossato qualcosa come sei vestiti,tutti quelli trovati nello spogliatoio e intorno ai fianchi aveva legato,uno sull'altro tutti i pantaloni delle tute..e la fatidica valigetta. -Complimenti per la mise...un grazioso personalino!- commentò ancora,divertito. Lei accennò un sorriso,poi gli domandò. -E ora?- -Bella domanda...Vediamo un po':lei quali ordini aveva?- La ragazza lo guardò un po' da sotto in su;lui ricambiò lo sguardo,soppesandosi reciprocamente. Infine lei rispose: -Domattina un aereo civile dovrebbe riportare miss Pettycoat a Mosca...lei non ci sarà...Tra i passeggeri però c'è una certa Irina Svetlanskaja( e qui mostrò la parrucca nera..)....nella valigetta ho biglietto e passaporto... -C'era anche una pistola...- -Ah si...la pistola...credo sia rimasta in camera...- -Bisogna recuperarla...credo che ne avremo bisogno... -A che scopo? È un giocattolo....- Terry soffocò a stento una imprecazione. Si avvertirono dei passi avvicinarsi.Terry spense le luci e guardò dallo spioncino. -C...chi è..- domandò Annelore. -Un avventore....- la tranquillizzò lui,poi riaccese le luci. -Ma...questa stanza di chi è?- disse lei,guardandosi improvvisamente intorno. C'erano diversi paramenti sacri appoggiati alle sedie e sulla toeletta,davanti allo specchio,l'icona della vergine Maria ,incorniciata da due candele... -Deve essere di un pope...questa è la settimana santa,se non erro...- L'idea scattò in contemporanea a entrambi. Poi per prima cosa Annelore aprì la sua valigetta e trovata una parrucca riccioluta iniziò a lavorare alla trasformazione...
Quando,dopo una mezz'oretta Terry Sheridan si specchiò,stentò a riconoscersi lui stesso. La ragazza aveva fatto davvero un gran lavoro. Infilandogli la parrucca al contrario era riuscita in un sol colpo a procurargli barba e capelli da anacoreta... Certo a distanza ravvicinata il trucco era visibile,ma il colpo d'occhio invece era perfetto. Inoltre la tonaca e i paramenti contribuivano a dare un tocco di ieratica solennità alla sua mole,opportunamente rimpolpata dal solito trucco degli abiti stratificati.... Terry si lasciò sfuggire una risatina... -Colonnello...credo che il pope stia rientrando....- lo avvertì Annelore. L'ex ufficiale uscì dal bagno spense le luci e fece segno alla ragazza di nascondersi.Intanto la chiave girò nella toppa e il legittimo ospite della stanza varcò la soglia,allungando la mano per accendere la luce. L'immagine della Madonna illuminata dalle candele fu l'ultima cosa che vide per quel giorno...Con un tonfo appena attutito dalla moquette il prete catacrollò al suolo,privo di sensi. Terry riaccese la luce e si fece aiutare da Annelore a deporre l'uomo sul letto e a spogliarlo. La ragazza sembrava imbarazzata. -Svelta!...che le succede?- -Ma... è un prete... io...- Terry le indirizzò un'occhiata di spazientito disappunto. -Da queste parti miss Pettycoat i preti hanno persino tre mogli e numerosa prole...e quanto alle sue virginali paure...- non finì la frase:il suo tono era piuttosto esplicito. Una volta ridottolo in canottiera e mutandoni di lana,provvidero ad allacciargli le scarpe tra di loro,legargli le mani e imbavagliarlo. -Non si farà male?- Terry sospirò,senza rispondere. Quindi afferrò la borsa dell'uomo di chiesa e guardò i documenti. -Gennadiy Ivanevic Arkadish,patriarca emerito...- C'era anche un biglietto d'autobus per Almaty,l'antica capitale del Kazakistan. -Molto bene...viaggiare in corriera è sicuramente meno rischioso dell'aereo...- commentò il disertore tra sé e sé. Poi guardò fuori.Era quasi l'alba. -A che ora è il suo volo?- -Alle nove...- -Conviene che si prepari... allora...- La vide scomparire nel bagno con la sua preziosa valigetta. Quando ne uscì era di nuovo un'altra persona. Indossava un miniabito di lana nera e i capelli nerissimi della parrucca a caschetto sottolinevano il bianco latteo dell'incarnato. Portava anche calze a rete e stivaletti in pelle lucida,dai vistosi tacchi a spillo. -Sa che è un vero peccato,miss Pettycoat che la nostra frequentazione debba interrompersi così presto? ....- -Interrompersi...ma,perchè?- gli domandò lei,con un tono deluso e incredulo. Lui si alzò in piedi e sollevò le mani al cielo: -Sorella...è la vita che ci coarta con le sue vicissitudini...Il nostro cammino,irto di tentazioni...va percorso 'individualmente'...- disse,cantilenando un po' con un ridicolo accento russo. -Colonnello...io speravo che lei volesse ....- -Shhhh...niet colonnello...- proseguì,sempre con quella ridicola dizione e puntandole l'indice a mò di sacro ammonimento – Tra poco tu,piccola pecorella smarrita Irina prenderai il tuo aereo...Io invece mi preparo agli esercizi spirituali...- -Ma..non vorrebbe prima...sapere...- Lui tornò serio e sotto la barba posticcia Annelore vide la linea della mascella indurirsi e lo sguardo farsi d'acciaio. -Non mi è piaciuto quello che i suoi amici hanno fatto,miss Petticoat:avete giocato a dadi con la mia vita,bluffato e barato...ma avete perso.E la posta è mia!-
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