Dellissima - Pasta alla carbonara

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Mina*
view post Posted on 5/8/2011, 21:21




QUESTO E' IL RACCONTO CHE MI HA DEDICATO DELLISSIMA
grazie :abbraccio:


PASTA ALLA CARBONARA


Aveva deciso di fare una vacanza da sola. Era stanca, l’ultima storia era finita male. Marco l’aveva lasciata e non aveva neanche capito bene perché. Voleva dimenticarlo in fretta ed aveva prenotato una vacanza a Ischia.
Aveva affittato un’ appartamentino in un residence per due settimane . Su internet aveva trovato un last minute ed era partita. Quando era arrivata si era accorta, con stupore, che si trattava di un residence esclusivo, con piscine termali e spiaggia privata.
Lei non era molto interessata agli altri ospiti: la mattina andava al mare, poi mangiava una macedonia di frutta. La sera preparava un’insalata di pomodori con una bruschetta. Il gelato però non mancava mai.
La mattina dopo ricominciava da capo. Era lì già da quattro giorni, ne rimanevano altri dieci.
Sperava di far rimarginare la ferita al sole del mediterraneo. L’isola a dire la verità ce la metteva tutta: le luci del porto, un mare blu con acque calde, il verde brillante di alberi e i colori delicati degli oleandri con i fiori rosa, bianchi, fucsia, rossi. Ancora, se pensava a Marco, le veniva un groppo in gola.

La sera del quinto giorno stava sulla veranda a fumare una sigaretta, quando un botto terribile aveva rotto il silenzio.
Qualcuno aveva urtato contro qualcosa.
- Vai all’inferno!!!
Mina si era affacciata per vedere cosa fosse successo. Un uomo di spalle, con i capelli biondi sul collo, con un pareo sui fianchi, stava cercando di cuocere una bistecca di carne. Doveva essere inciampato e tutto era rovinato a terra: carne, carbonella, barbecue. L’uomo doveva essersi bruciato la mano perché ci stava soffiando sopra.
- Si è bruciato?
- Si, per la miseria!
- Mi faccia vedere- aveva detto Mina
E lui si era girato: bello come una statua, gli occhi mandavano lampi: descrizione banale? A Mina non era venuto in mente nient’altro tranne la precarietà del pareo.
- Aspetta prendo il ghiaccio.
Era tornata dopo un secondo con del ghiaccio avvolto in un tovagliolo. Mina aveva stretto il ghiaccio sopra la mano e lui aveva messo la sua sopra quella di lei: una mano forte, grande, sicura. Lui aveva sorriso, il volto disteso ora, gli occhi profondi si erano addolciti.
- Grazie va meglio ora!
- Tieni il ghiaccio ancora per un po’!
- Rimani ancora qui per favore! Non lasciarmi.
- Ok, ok ma cosa volevi fare?
- Una bistecca, solo una bistecca, e guarda qui, ora è tutto per terra, non mi andava di uscire questa sera, sempre il solito teatrino non ne posso più! E ora cosa mangio?
- Non ti preoccupare, se ti va cucino io. Ti piace la cucina italiana? Faccio una bella pasta alla carbonara
- Mai mangiata, non è che mi vuoi avvelenare?
- Non potrei mai – aveva detto in un sussurro.
- Fammi vedere la mano
Lui l’aveva aperta, non c’era neanche una bolla.
- Ok è andata bene- aveva detto Mina – ti fa ancora male?
- No, non più, sei una specie di strega?
Mina non aveva risposto, lo guardava affascinata, lo sapeva lei quale incantesimo avrebbe voluto fare, se fosse stata una strega.
Mina aveva raccolto la carne, la carbonella ed aveva buttato tutto, aveva rimesso in piedi la griglia.

Quando si era girata aveva visto che si era addormentato sul divano, dal pareo uscivano le gambe abbronzate e muscolose.
Si era avvicinata al viso per sentire se il profumo che stava usando era sempre nutmeg&ginger , si era quello, indimenticabile, agrumato e speziato, sembrava fatto solo per lui.
Aveva chiuso gli occhi per fissare quel momento per sempre nella sua mente.
Sentiva il respiro regolare e ritmico: doveva essere inebriante svegliarsi nel cuore della notte e scoprire di avere accanto un uomo così dall’altra parte del letto!
Se ne era andata in punta di piedi per non svegliarlo.
Aveva apparecchiato sul terrazzino: tovaglia verde e piatti bianchi, un piccolo vaso con delle roselline rampicanti, una candela in un vaso di vetro. Il vino in frigo. La notte era scesa profonda, non si sentiva nulla dall’altra parte: stava ancora dormendo?
Era andata a controllare se c’era qualche macchina parcheggiata: niente, era tutto vuoto.
Era andato via.
Come aveva potuto pensare di catturarlo anche solo per una cena?
Aveva buttato all’aria le scarpe bianche con i tacchi che si era messa insieme al vestito sempre bianco che metteva in risalto l’abbronzatura, si era anche truccata con cura: tutto inutile
Tutti uguali questi uomini!
Era incredibile come i luoghi comuni fossero veri.
Era andata in cucina per mettere l’acqua per la pasta: tanto valeva gratificarsi.
- Mettine tanta di pasta, ho veramente tanta fame.
Lui era lì sulla porta, la giacca sulla maglietta, un sorriso spettacolare, i capelli ancora umidi di doccia, in mano aveva un altrettanto spettacolare mazzo di rose rosse a gambo lungo.
- Sono per te, hai da fare dopo cena? Credo che avrò ancora bisogno di te, devi controllare la mano.
- E’ una minaccia o una promessa?
- No, è un mio desiderio - le aveva detto Mr. B - ed io cerco sempre di non avere desideri insoddisfatti. Tu no?
 
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view post Posted on 5/8/2011, 22:58
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He's a lion that I am proud to hunt

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wow Romiii che bello il tuo racconto!! :occhilucidi: bravissima delli!!
 
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view post Posted on 10/8/2011, 20:13
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...oh ma solo a me è toccato il regalo di compleanno da dividere con le amiche starnazzanti???... allora ditelo!!!
 
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view post Posted on 12/8/2011, 15:19
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He's a lion that I am proud to hunt

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CITAZIONE
...oh ma solo a me è toccato il regalo di compleanno da dividere con le amiche starnazzanti???... allora ditelo!!!

perchè tutti sanno che ci vuoi tanto tanto bene...no?? *yuk* :P
 
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fuzzy61
view post Posted on 16/1/2012, 20:40




Scusa non è che mi daresti il link di quel last minute :shifty: ....non si sà mai :fisch:
 
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5 replies since 5/8/2011, 21:21   91 views
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