Anno 13.040, ff liberamente ispirata a Gamer e Coriolanus

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view post Posted on 4/5/2012, 22:19
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He's a lion that I am proud to hunt

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Care amiche,è un po' che ho in mente questa sorta di storia che prende spunto da due film di Gerry,li fonde insieme e si trasforma in una specie di post fantascienza...
Spero la apprezzerete:se continuerà dipende anche dai vostri commenti! :)


Piove ancora.
Una pioggia ininterrotta ,opprimente,cattiva.
Il rifugio è circondato di fango:è tempo di ripartire.
Questa volta la destinazione è lontana,quasi irraggiungibile:ma gli ordini di Tullus sono chiari e improrogabili.
Abbiamo letto quelle poche righe in silenzio,troppo stanche per pensare anche solo a commentarle.
Un messaggio scarno,ma perentorio: Dirigersi ultimo avamposto.
L’ultimo avamposto,Avalon…
Si tratta di attraversare tutto l’impero del nord,fino al canale: passato quello,finalmente saremo al sicuro.
I Romans non oseranno cercarci fin là…
C’è confusione di là:si sta preparando la partenza,si raccolgono le cose,ci si approvvigiona.
Valerian e Utavian marceranno col gruppo…
Ma tu sei troppo piccolo:ti ho affidato a Ersilia,lei è forte e ha ancora latte.Viaggerai con lei.


Una nube più scura si riversa sulla valle.
Smetto di scrivere,guardo oltre le lastre.
Il sole sembra sparito per sempre…quanto diversa questa giornata da quando tutto è iniziato…


Era la primavera dell’anno 13040.
Dappertutto si respirava un’aria di rinascita,di rigenerazione.
I Volscians stavano vincendo,i Volscians ci avevano liberati tutti,uno dopo l’altro.
Il loro capo,il leggendario Tullus Aufidius era l’uomo che per primo si era sottratto al controllo della Grande Arena.
Era uscito dal gioco,era tornato padrone di sé.
Il Gioco Micidiale dei padroni era stato interrotto,poi demolito.
Ricordo Ersilia che mi correva incontro,gridando di gioia..
Ricordo Fara,e Sabina e tutte le altre:l’abbraccio in cui ci stringemmo…
Non eravamo più schiave,nessuno più poteva controllare i nostri pensieri,i nostri movimenti:eravamo tornate donne in carne e ossa,non più pedine di un gioco atroce,per il divertimento degli odiati padroni,i Romans.
Ricordo la fuga,verso il nostro villaggio d’origine…
Il pagus era solo nostro,finalmente.Ci riappropriammo degli spazi,ci riappropriammo di noi stesse.
Quei fantasmi virtuali con cui eravamo state costrette a interagire per anni, dall’inizio della schiavitù,prive della nostra volontà,erano finalmente scomparsi.
Fu dolce gustare le prime piccole libertà,come scegliere come vestirci o pettinarci; e poi parlare tra noi,scherzare,cantare…
Quando arrivarono le prime avanguardie eravamo disorientate,incredule:uomini in carne e ossa,dopo tanti anni.Uomini stanchi,da accudire,sfamare,medicare.Uomini con cui poco a poco ricostruire una convivenza naturale.
Albalonga si animò di vita reale.Un emporio,un’officina,un locale dove bere…e magari suonare e ballare insieme.
Cominciai a lavorare nella locanda di Silius:Titus,Volumnius ed io avevamo formato un trio.
Fino alle otto di sera davamo una mano dove serviva:in cucina,ai tavoli.
Ma dalle otto in poi iniziava la nostra esibizione:cantavo le vecchie canzoni del nostro passato,accompagnata dal violino di Tito e dalla tastiera di Volumnius. Gli uomini bevevano birra fino a stordirsi abbastanza da dimenticare quello che avevano visto e vissuto,quindi cominciavano a cantare con noi…


Poi finalmente venne maggio.E lo incontrai per la prima volta.
Sentimmo dapprima vibrare il terreno:i carri erano in avvicinamento.
L’armata dei Volscians si sarebbe acquartierata ad Albalonga.
La voce che in testa all’armata c’era Tullus in persona,che lo avremmo visto,conosciuto,gli avremmo parlato... ci esaltò e impaurì allo stesso momento.
Non avevamo molto da offrire,al di là di tanto entusiasmo e altrettanta eccitazione:ma decidemmo di accoglierlo improvvisando una gran festa..un trionfo!




 
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Monika.
view post Posted on 4/5/2012, 22:32




Scrivi bene, sai? Continua...
 
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gemini78
view post Posted on 4/5/2012, 23:44




Bell'inizio Ariel! Era ora che tornassi a scrivere ;)
 
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view post Posted on 5/5/2012, 14:40
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ci piaceeee!!! :clap: continua presto ;)
 
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Mina*
view post Posted on 5/5/2012, 17:20




Bellissima!! :woot: Aspettiamo il resto della storia con ansia!! :clap:
 
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grace67
view post Posted on 5/5/2012, 20:16




Ma mi immagino la festa......dai Ariel....
 
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view post Posted on 23/5/2012, 18:50
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I carri passarono come in parata in mezzo a una piccola folla.
Le più giovani di noi li precedevano correndo,deponendo petali di fiori di campo lungo il percorso.
Le più anziane sui balconi delle basse case sventolavano la bandiera con la croce bianca in campo azzurro:bandiere improvvisate,cucite in fretta,tutta la notte ,sulle tende e la biancheria di quello che una volta era stato l’Albergo Centrale…
Ero in mezzo alla folla e condividevo con chi mi stava accanto l’ansia:il sole ci feriva gli occhi e in principio i nuovi arrivati ci sembrarono sagome indistinte,nella luce che abbagliava.
Cercavo riparo al sole con le mani:ognuna di noi in cuor suo sperava di vederlo per prima,ne sono certa,nella puerile inconsapevole prospettiva di poterlo possedere esclusivamente,almeno in quell’attimo…
Qualcuno degli uomini che erano con noi finalmente lo riconobbe e diede l’allarme:
-E’ Tullus… è sul terzo carro!-
La ressa si fece serrata;anzi gli uomini sospinsero noialtre all’indietro per farsi vicini al loro capo.
Mi volsi nella direzione indicata,ma ero di nuovo controluce.
Sul terzo carro,in mezzo ad altri due,un militare si era erto in piedi e salutava la folla con una mano sollevata di poco,in un gesto che sembrava voler incassare e contenere tutto quel nostro agitarci.
Mi misi a seguire il corteo,che si sarebbe fermato nella piazza.
Facendomi largo nella folla finalmente il sole fu alle mie spalle;mi girai e riuscii a intravedere per una frazione di secondo il suo volto.
Indossava degli occhiali a specchio che riflettevano i raggi del sole;e il volto era coperto da una barba poco curata.
Ma in quel volto indecifrabile di guerriero si aprì un sorriso inatteso.
Non riuscii a muovermi per qualche secondo,trattenni il respiro.
Poi fu la folla stessa a travolgermi di nuovo e quasi sospesa nella confusione arrivai alla piazza.


Tullus e il suo stato maggiore erano smontati dai carri.Davanti a loro,ad accoglierli nella nostra piccola comunità ,le nostre compagne più anziane, nate libere e costrette alla schiavitù per oltre quarant’anni:quelle che avevano conosciuto la gioia di una famiglia,una casa,dei figli.. alle quali tutto era stato tolto senza pietà.
Sfortunate,mille volte più di noi giovani,che la libertà potevamo assaporarla solo ora…
Egeria e Silvia avanzarono verso il generale,lente e incerte nei movimenti,ma con aria di ammirata riconoscenza:egli andò loro incontro,aprì le braccia e le strinse a sé in silenzio,a lungo.
Ebbi l’idea di intonare allora la canzone degli addii,ma prima che potessi metterla in pratica dalla truppa qualcuno mi precedette e presto tutti insieme ci ritrovammo a cantarla nel grande spiazzo,sotto il sole.
Fu Silius,il padrone del locale dove lavoravo, che sciolse poi il ghiaccio:
-Tullus,diamo il benvenuto a te e ai tuoi uomini:il nostro villaggio oggi è in festa…basta nostalgie..Godiamo finalmente i frutti della nostra terra,mangiamo e beviamo insieme.. brindiamo alla nostra ritrovata libertà…-
Così dicendo,invitava col gesto il generale e i suoi fedelissimi a seguirlo nel salone dell’hotel Centrale riadattato per l’occasione.
I soldati che poterono seguirono i loro capi:gli altri si dispersero per le case che erano tutte in festa,pronte ad accoglierli come figli che ritornano dal fronte.
Prima di scomparire nel salone insieme ai militari Silius riuscì a individuarmi e con un cenno piuttosto autoritario della mano mi disse di andare con lui.
Immaginai che avesse bisogno di collaborazione per servire ai tavoli quegli ospiti e,benché un po’ trepidante, lo seguii nei corridoi ormai spogli e spesso privi di intonaco dell’hotel,su per le scale sbreccate,fino alla grande sala dai trentasei balconi.
-Dove sono Titus e Volumnius? Credevo di poter contare su di voi,tacitamente.! – mi aggredì Silius.
-Credo stiano festeggiando…- risposi meravigliata.
-E qui chi suonerà?...chi ti accompagnerà se canti?-
-Silius…un modo per cantare lo troveremo..-gli risposi con un sorriso.Non guardavo lui,avevo riconosciuto Tullus seduto a capo tavola,che scherzava con un gruppo di ragazzi,poco più che adolescenti. Il suo sorriso mi turbò di nuovo.
Il vecchio seguì il mio sguardo,scosse il capo con un sorriso tra l'ebete e l'ammiccante poi bottò in una sorta di sospiro affermativo:
-Eeh!...oggi siete tutte incantate come bambole…Avanti,seguimi,dammi una mano!-

Non mi pesò lavorare quel giorno,non pesò a nessuna di noi:era bello servire quegli uomini che avevano combattuto per la nostra libertà,sedere alla loro tavola,dividere il pane,il vino…
 
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Mina*
view post Posted on 23/5/2012, 21:08




Continua presto ariel!! :clap:
 
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view post Posted on 24/5/2012, 17:35
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mi piace sempre di più :occhilucidi: continua così :occhilucidi:
 
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grace67
view post Posted on 24/5/2012, 22:35




Ariel, mi è venuto un brividino di...paura....
...questa storia è uguale alla prima fantasia che ho sceneggiato quando ho cominciato a ..interessarmi :sbav: a Gerard...
..stregoneccia.. ;)
 
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view post Posted on 25/5/2012, 10:56
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...interessante questa simbiosi!...
 
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grace67
view post Posted on 28/5/2012, 20:01




...che dire, Ariel....ieri poi ho visto la fiction delle Olimpiadi e se la tua storia mi era vicina, l'inizio di quella era proprio come nelle mie fantasie, ma che fate, mi leggete il cervello???

Ahah! voglio i diritti d'autore..comunque, bravi tutti! Significa che la storia funziona, no?? :lol:
 
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view post Posted on 12/6/2012, 15:46
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Era calata la sera.Silius,io e qualche altro eravamo rimasti in hotel,a sparecchiare e riordinare la sala:scherzavamo tra noi,canticchiando ancora col filo di voce che ci rimaneva,i gesti un po’ intorpiditi dal vino e dalla birra.
Di voce a me ne era rimasta davvero poca;appena si era cominciato a cantare,Silius mi aveva quasi sospinta in mezzo al grande salone,davanti al tavolo dello stato maggiore:
-Vai,nessuna canta come te!- e poi aveva ammiccato verso il generale,compiaciuto.
Ma in quella gran confusione la mia voce si mischiò a quelle di coloro che rimanevano seduti a guardare i giovani ballare.
Tra gli applausi entusiasti della folla a un certo punto anche Tullus si gettò nella mischia:gli facevano da dame due splendide fanciulle,Liuba e Magda,bionda la prima,brunissima la seconda:due boccioli pronti a schiudersi per lui…Ma il generale dopo un giro di ballo con l’una e con l’altra se le lasciò alle spalle e intrecciò i suoi passi con tutte le donne presenti,elargendo a ciascuna quel suo sorriso che ti riempiva il cuore,ma lo lasciava come distante da tutte.
Vederlo ballare eccitò tutti i presenti:battevano le mani a ritmo incalzante,accompagnando i suoi passi e i suoi frenetici cambi di dama.
Nella confusione,senza che me ne accorgessi,venne anche il mio turno:mi sembrò di essere sollevata come un fuscello e non seppi se continuare a cantare o provare a parlargli.
Mentre mi decidevo però il mio turno era già passato:Tullus si allontanava volteggiando al braccio di qualcun’altra ed io a stento riuscii a riprendere il tempo della canzone che stavamo eseguendo.
Al tramonto la sala aveva cominciato a svuotarsi.Il generale si era allontanato in compagnia delle due giovani ballerine e seguito da tre uomini che,probabilmente erano i suoi fidatissimi,la sua guardia pretoria.
Nessuno si stupì:le leggende intorno a Tullus erano tante.Si sapeva che aveva più di una donna in ogni pagus; e che avrebbe avuto presto tanti figli da formare un’armata…
Si diceva anche che i Romans gli avessero ucciso la moglie e il figlio primogenito,per rappresaglia.E che lui non aveva battuto ciglio,né aveva fermato la sua avanzata davanti ai loro corpi senza vita…
Se ne dicevano tante:ogni suo gesto,ogni sua parola riportati di bocca in bocca da un soldato all’altro alle mogli,alle sorelle ad altri soldati diventava un episodio mitico di un’epopea senza fine.
Sorridevo,pensandoci,mentre svuotavo il posacenere in cui Tullus aveva spento -male- il suo sigaro.
-Signori…il sigaro di Tullus Aufidius!- recitai,a voce alta,sollevando il mozzicone nell’aria,prima di gettarlo insieme al resto nel sacchetto dei rifiuti.
Mi parve che qualcuno accennasse a una risatina,da qualche parte laggiù nel salone.
-Non gettarlo…potrei trarne ancora qualche tiro…- una voce d’uomo,calma,bassa,appena un po’ ironica risuonò più vicina.
Intravidi una sagoma,la luna illuminò sul pavimento due anfibi e un pantalone militare.
Ero rimasta col sigaro a mezz’asta.
Resa spavalda dall’alcol e dall’atmosfera della festa,volli portare avanti lo scherzo:
-Come osi,soldato?…poggiare le tue labbra comuni dove il grande Generale ha poggiato le sue?-
L’uomo avanzò ancora:ora la luna lo illuminava completamente.
-Le labbra del Generale..sono comuni quanto le mie!- mi disse,levandomi il mozzicone dalle mani ,utilizzandolo per accendersi un altro sigaro e gettandolo poi tra i rifiuti.
-Oh..ma tu…- mi schiarii a stento la voce.
-Già.Sono proprio io…-
Era Tullus Aufidius.
Ero rimasta senza parole.
Deglutii e,mentre lui,tirata una boccata,procedette verso il balcone e vi si affacciò,io ripresi a svuotare tavoli e gettar via i rifiuti,cercando di arrecare il minor disturbo possibile.
Lui gettò uno sguardo verso l’interno del salone e disse:
-Smetti di ramazzare…vieni qui…-
Appoggiai il sacco a terra,mi avvicinai.
Albalonga sembrava addormentata sotto la luce della luna:si sentivano solo i grilli e il leggero scorrere del fiume.Un vento impercettibile muoveva l’aria di tanto in tanto.
-Sei nata qui?-
-Si.-
-Libera?-
Scossi il capo,tenendolo basso.
No,la libertà la cominciavo a conoscere ora.
-Alza la testa!Guarda negli occhi chi ti parla! Come ti chiami?-aveva un tono naturalmente autoritario,che un po’ mi irritò.
Lo guardai negli occhi:
-Il mio nome è Fausta!-
Anche lui mi guardava,finalmente.
Dopo che mi ebbe fissato a lungo,forse aspettando che riabbassassi lo sguardo,disse:
-Fausta…la cantante!-
-Già…Tullus,il Generale…-
Lui aveva ripreso a fumare appoggiato al davanzale.
Si girò di nuovo verso di me e rise.
-Hai dimenticato ogni riguardo?-
C’era qualcosa in lui che mi attraeva senza che comprendessi perché.Non aveva nulla a che fare col suo ruolo,col suo mito.In quel momento io ero una donna e lui un uomo,ed eravamo soli,nel silenzio della città addormentata,alla fine di un giorno di festa…
-Fausta?...finisci tu qui?...o hai bisogno d’aiuto?-
Silius aveva fatto capolino dalla porta di fondo.
Non poteva vedere se c’era qualcun altro fuori sul balcone.
Feci un balzo all’interno e gli dissi:
-Non preoccuparti..vai pure…Sarai stanco!-
-Se è per questo…anche tu!- l’uomo fece qualche passo,cercando di abituarsi al buio.-Ma come fai a lavorare così? Ti porto una torcia?-
-No,no…mi sono abituata… e poi ho …quasi finito!-
-Se hai quasi finito ti aspetto..mi spiace lasciarti sola sola…magari per colpa mia hai dovuto rinunciare alla compagnia…- avanzò ancora.
Tullus fece giusto un passo,senza scoprirsi.
Silius si accorse che c’era qualcun altro sul balcone.
Pregai disperatamente però che non capisse di chi si trattasse,pregai che Tullus non dovesse farsi riconoscere…
-Non è necessario che tu aspetti.-dissi.
Mi accorsi che anche il mio tono era diventato autoritario,senza che ne fossi consapevole.
-Ehm…si…allora,buonanotte…Buonanotte!- ripetè,girando le spalle e allontanandosi.
Tirai un sospiro di sollievo,arretrai un po’ verso il balcone.
Tullus mi afferrò la mano e mi attirò a sé.
Mi stringeva ancora la mano e con la destra mi carezzò la testa ,insinuando le dita tra i miei capelli.
Mi tenni al suo collo con un braccio,con la mano mi aggrappai alla sua spalla.
Avvicinò le labbra alle mie,che già erano schiuse.Volevo sentire il suo sapore,ero assetata…Assecondò il mio desiderio,affamato quanto me.
Ci baciavamo senza freni,insaziabili,incapaci di smettere o prendere fiato.Lui mi sollevò sul davanzale,infilò le mani sotto la mia gonna;ed io trovai la fibbia della sua cintura e la slacciai…
Mi prese,ci prendemmo così,con Albalonga sotto di noi,la luna di latte che ci vestiva della sua luce diafana,in bilico sul davanzale da cui i padroni fino a un anno prima dettavano i nomi dei vincitori e dei perdenti…
 
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*Ary*
view post Posted on 12/6/2012, 19:30




Bellissima Ariel!! :woot: Complimenti!!
 
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