I vicerè, Quando l letteratura diventa fiction...

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view post Posted on 27/11/2008, 17:13
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He's a lion that I am proud to hunt

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Il romanzo I vicerè è sempre stato soggeto a discussioni,fin dal suo primo uscire e -almeno per l'autore- non ha avuto la fortuna che meritava...Purtroppo io non l'ho mai letto,ma ho lavorato molto sul primo romanzo della trilogia degli Uzeda,L'illusione e -attraverso quello - mi sono appassionata all'autore...
Quando è uscito il film,non ho voluto vederlo,in quanto che nasceva destinato per la tv...ma quando finalmente la Rai lo ha trasmesso l'ho visto...

Che dire?..avvertita da qualcuno che era più informato di me non dico fossi prevenuta,masapevo che avrei visto qualcosa di 'diverso'...
Devo dire che il 'diverso' non mi è risultato spiacevole...in se stesso... anche se era appunto qualcosa che De Roberto NON aveva scritto...quello che mi ha lasciato male è stata la fine...una fine spiaccicata lì improvvisamente...lasciando a bocca asciutta tanto -secondo me- il pubblico dela 'fiction' quanto magari gli appassionati di letteratura...

Consalvo che è stato presentato per tutta la fiction come una sorta di vittima,improvvisamente scopre il 'potere'... e allora?
 
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Tinker Bell ^_^
view post Posted on 27/11/2008, 19:37




Io grazie al mio professore di letteratura,ho avuto la possibilità leggere sia I Vicerè sia L'imperio e L'Illusione di Federico De Roberto(abbiamo fatto un lavoro di critica alle opere) e devo dire che per quanto riguarda i Vicerè,il film-fiction di Faenza mi ha molto delusa,dal momento che a mio avviso (cosa che ho detto durante una conferenza tenuta da Faenza nella mia università) si tratta di una libera interpretazione del testo..anzi di una libera interpretazione di alcuni aspetti del romanzo,aspetti che però sono i capisaldi di tutta l'opera.
Consalvo,come ha fatto notare Ariel,appare come una sorta di "vittima" e addirittura guardando il film ad un certo punto si può anche provare "un pò di tenerezza"per quest'uomo,perchè appare come vittima di qualcosa di più grande,di una tara familiare,di un dolore,di un disagio che nemmeno lui può controllare.
Ovviamente nel romanzo questo non c'è,anzi il personaggio di Consalvo sia nei Vicerè sia nell'Imperio (che è tutto concentrato su di lui) emerge proprio in tutta la sua profonda negatività,imputabile non al rapporto terrificante col padre (come si vede nel film), bensì a una cattiveria,a un'arroganza, a una superbia che lui potrebbe benissimo "dominare",ma che invece volutamente usa come mezzo per prevaricare sugli altri,familiari e non.
Ma questo è solo uno dei tanti aspetti "cambiati" del romanzo da parte di Faenza..
Comunque, per certi versi il film era veramente ben fatto..solo che a mio avviso,dei Vicerè derobertiani c'era ben poco.
 
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1 replies since 27/11/2008, 17:13   104 views
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